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Dall’articolo ”La cultura dello stupro,guida per i signori uomini‘‘
Citazione:
”Come avviene che tu sia parte dello stupro? Beh, mi dispiace dirlo, ma lo sei per solo il fatto di essere un uomo.Quando incrocio di notte in un parcheggio una donna e lei cammina davanti a me, faccio tutto quello che posso, per: a) non spaventarla; b) lasciarle il tempo per sentirsi sicura e a suo agio; c) se è possibile, avvicinarla amichevolmente, per farle sapere che non sono una minaccia.E lo faccio perché sono un uomo. Fondamentalmente, mi faccio carico del fatto che questa donna che incontro per strada, in ascensore, sulle scale o, dovunque sia, possa sentirsi al sicuro. Voglio che si senta a suo agio, come se io non ci fossi. Sono consapevole che a qualunque donna io incontri in uno spazio pubblico, e che non mi conosca, risulta che tutto ciò che vede è un uomo, improvvisamente vicino a lei. Devo tenere in conto il suo senso dello spazio e che la mia presenza possa farla sentire vulnerabile. Questo è il fattore chiave – la vulnerabilità.”
Nel film che spero abbiate visto, diversamente ne consiglio la vista immediata, vengono contrapposte due situazioni:
da una parte lo Yacht con tutto il corollario di regole, di vanità, di gerarchie nonchè di ”sicurezze” e comodità, perfetto esempio e metafora della società capitalista moderna. Qui la donna protagonista sembra essere perfettamente a proprio agio e affrancata da quella ”vulnerabilità” di cui parla l’autore; essa infatti sullo yacht non teme per nulla il signor Carunchio, il quale viene trattato come un ridicolo e inoffensivo burattino dal quale lei non teme assolutamente nessuna reazione fisica.
Dall’altra l’isola deserta, priva di quelle regole, di quelle vanità, gerarchie e sicurezze; qui la donna protagonista (Mariangela Melato) in questa nuova situazione sembra ricalcare benissimo la definizione di donna in condizione di ”vulnerabilità”, data dal Burnett, perchè appunto E’ SOLA CON LUI.
Nel film viene analizzato il rapporto uomo-donna in un contesto e nell’altro, e vengono contrapposte appunto queste due realtà:
DA UNA PARTE QUELLA CHE IL BURNETT HA DEFINITO ”CULTURA DELLO STUPRO” E DALL’ALTRA QUELLA CHE NOI DEFINIREMO ”CULTURA DELLO YACHT”
CULTURA DELLO STUPRO…
(uomo e donna soli sull’isola deserta)
… E CULTURA DELLO YACHT
(cit dall’articolo di Burnett ”Voglio che si senta a suo agio, come se io non ci fossi.” )
QUI LA DONNA INFATTI E’ PERFETTAMENTE A SUO AGIO, COME SE IL SIGNOR CARUNCHIO NON CI FOSSE, COME AUSPICATO DAL SIGNOR BURNETT.
(PERO’ LUI C’E’ ECCOME SE C’E’)
Sullo yacht la donna borghese prende il sole a seno nudo, sempre ”come se lui non ci fosse”, o come se questa cosa non avesse alcun effetto sulla sua libido.
Nel film vengono analizzate in modo lucido le differenze della relazione uomo-donna all’interno della società occidentale (ben rappresentata dallo yacht) e al di fuori di essa, non in un altro medium sociale, tacciabile di ”maschilismo”, che ne so, tipo l’Islam, ma semplicemente su un isola deserta, soli un uomo e una donna, in una situazione per così dire edenica e lontana da ogni condizionamento culturale.
Questa nuova condizione ”atomica” del rapporto uomo-donna è indispensabile alla regista per far notare anomalie di potere impensate, impensabili e non denunciate, anzi opposte a quelle denunciate nella nostra società, che diversamente per lo spettatore, non sarebbero osservabili essendo costui immerso nel medium sociale che non solo le giustifica, ma spesso non le vede neppure.
Diventa così oggetto di umorismo il fatto che Mariangela Melato una volta rimasta sola nell’isola di fronte a Giancarlo Giannini si copra il seno, e questo notando malignamente la sopravvenuta differenza esclami:
”Ora ti copri, TI VERGOGNI, PERCHE’ TI VERGOGNI? PERCHE’ NON MI SBATTI IN FACCIA LE TETTE, COME FACEVI PRIMA, COME SE FOSSI UN ANIMALE?”
Forse perchè adesso si sente più ”vulnerabile”, direbbe il Burnett?
Ora non è più come se il signor Carunchio non ci fosse, la sua presenza è notata e lei infatti si copre, LUI C’E’ ADESSO.
Ma qual’è l’anomalia … ci fa riflettere il film …
Il suo sentimento di invulnerabilità sopra lo yacht, che la spingeva a spogliarsi di fronte al cameriere arrapato, sicura della protezione di una società che viene spesso descritta invece come ”maschilista” e dunque ostile alle donne …
Oppure la sua ”vulnerabilità” sopra l’isola deserta che la spinge a coprirsi?
E soprattutto quale delle due situazioni è ”etica” ed ”egualitaria” e quale no?
Tuttavia la satira sottile della Wertmuller, ben presto metterà in ridicolo anche questa ”vulnerabilità”, dimostrando che non è solo e semplicemente frutto della paura del fantomatico ”stupro” come descritta dall’articolista …
Ben presto essa scoprirà che il signor Carunchio la disdegnerà sessualmente, perchè ciò a cui mira il signor Carunchio, non è come pensa la signora borghese semplicemente il suo corpo, come se Carunchio appunto fosse un animale, come lei lo considera (e lo considera chi parla di ”cultura dello stupro), ma il ribaltamento del gioco di potere …
Ora è lui A VOLER ESSERE DESIDERATO, e dunque è lei che deve mettere in atto atteggiamenti finalizzati a ottenere il suo favore.
Ancora una volta la regista ci esorta alla riflessione:perchè il signor Carunchio manifesta questo desiderio di ribaltamento?
Quali tipi di rapporti di potere si ”ribaltano” nell’isola deserta?
E quindi quali altri rapporti si manifestano sullo yacht, ovvero nella metafora della società occidentale capitalista moderna?
E’ anche questa la radice della sua ”vulnerabilità”, la consapevolezza di un rapporto di potere ribaltato?
Spesso gli uomini che si ribellano al femminismo vengono rintuzzati di essere uomini ”spaventati dalla perdita del loro potere del patriarcato morente”.
E noi prendiamo quest’accusa e gliela rigiriamo contro bella e confezionata pronta per l’uso:
Non è che voi care signore, ogni volta che siete sole con un uomo, vi sentite fragili, non solo per timore dell’aggressione fisica, ma anche perchè siete spaventate dalla perdita improvvisa di potere, di quel potere, ogni volta che la vostra società ”maschilista” è ”lontana”?
Manco a farlo apposta il film sembra una perfetta risposta già da solo all’articolo del Burnett.
Proviamo a parafrasare l’autore:
”Riflettiamo insieme sul perché. Se sei un uomo, fai parte della cultura dello stupro. Lo so che suona rozzo. Non sei necessariamente uno stupratore, però perpetui comportamenti che comunemente indichiamo come cultura dello stupro.”
Diamolo per vero invece di smontarlo, però ribaltiamolo usando il paradigma di Lina Wertmuller:
”SE SEI UNA DONNA, E VIVI IN OCCIDENTE, FAI PARTE DELLA CULTURA DELLO YACHT. LO SO CHE SUONA ROZZO. NON SEI NECESSARIAMENTE UNA ”BOTTANA INDUSTRIALE”, PERO’ PERPETUI COMPORTAMENTI CHE COMUNEMENTE INDICHIAMO COME CULTURA DELLO YACHT”
Per ogni mezza verità, c’è n’è una altra mezza che fa l’intera.
Saluti dal signor Carunchio, cameriere innocuo e ridicolo sul vostro Yacht, ma uomo libero e consapevole (e autorevole) sull’isola deserta.
___
P.S.
Che dall’isola deserta nasca un amore diverso dalle relazioni di convenienza borghesi, è motivo ulteriore di riflessione, quasi che implicitamente quella che viene dall’autore definita ”cultura dello stupro”, ovvero la condizione naturlich, perchè poche palle lui fa riferimento a quella anche se dirà il contrario, sia in un certo senso desiderata dalle donne perchè è l’unica in cui si sviluppa appunto una relazione naturale e non artificiale è motivo di ulteriore riflessione,ma riserviamo questa riflessione ai romantici.
La stessa Wertmuller alla fine mostra che quella relazione alla fine tornata nella ”società” si spegne, e che la protagonista di fronte alla possibilità di rivivere quello stato autentico, scappa in elicottero col ricco marito.
Chi poi in questo film vedesse solo e unicamente una satira di classe, non ha capito quanto i rapporti di classe e quelli di genere siano interlacciati,e non necessariamente nel modo prospettato dal femminismo.
44 Commenti
Segnalo l’ottimo articolo di Enrico Fiorini…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ottimo Enrico. Ottimo.
Mi hai fatto voglia di scrivere un post. Il contenuto è in fieri.
Però il titolo ce l’ho: “La cultura dello yacht, guida per le signore donne“.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La donna occidentale diventa sempre più l’emblema della non genuinità, anzi della falsità. A cominciare dai mille trucchi: tacchi e pitture varie; ciglia, seni, natiche finte. Mentre lamentano stupri e molestie sessuali, hanno (praticamente tutte) come obiettivo quello di suscitare desiderio sessuale, mercificando così se stesse, almeno come promessa o speranza (qualcuno mi spieghi perché in TV e ovunque, contrariamente agli uomini hanno sempre le gambe da fuori e parte del seno in vista). Oggigiorno si sposano per moda a termine. Avuto il bebè + la casa (del pollo) + alimenti e assegni, si separano per riottnere la libertà (di fare le tr… e trovare il pollo2,3 e 4), inventando maltrattamenti (80% denunce accertatamente false). Spero che ci conquisteranno quelli dell’ISIS e le manderanno tutte a zappare la terra otto ore al di, per “rieducazione” come fece Mao. No, non sono maschilista, a una donna ho baciato le mani, ma erano mani alquanto sciupate, di lavoratrice.
vins(Quota) (Replica)
Sul male del sesso e le “Anime Nere”.
Un paio di giorni fa sono andato a vedere “Anime Nere”, film italiano sulla ‘ndrangheta calabrese che ho trovato decisamente noisoso … deludente.
L’unico spunto “interessante”, si fa per dire, dal momento che per definizione, può essere interessante solo ciò che già non si conosce, è stata l’associazione uomo/animale, ovvero che al rito dell’immolazione del capro, eseguito dai maschi della famiglia, corrisponde l’immolazione dei maschi della famiglia, eseguita questa volta dai maschi … dell’altra famiglia – faide che non risparmiano nemmeno i bambini, in funzione di capretti/agnellini?, ma a cui fa da corredo la ben nota intoccabilità delle donne e che quindi solo banamente si possono definire soltanto “familiari”- il tutto correlato, quasi verso la fine del film, da una breve scena della messa, dove il prete ricorda alle donne del paese, testuali parole, “voi procreate nel peccato”.
Bene, per quegli strani tunnel e percorsi tortuoso-associativi della mente, la riuscita analogia del regista, punzecchiando il mio spiccato anticlericalismo, me ne ha ricordata un’altra.
(Segue)
Animus(Quota) (Replica)
”Bene, per quegli strani tunnel e percorsi tortuoso-associativi della mente, la riuscita analogia del regista, punzecchiando il mio spiccato anticlericalismo, me ne ha ricordata un’altra.”
Bhe decisamente molto tortuosi…
Enrico Fiorini(Quota) (Replica)
rega passate de qua
Alex Red(Quota) (Replica)
…..
*friends* *drinks*
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Saluto, ovviamente, con grandissimo favore e apprezzamento, anche a nome di tutto il Movimento degli Uomini Beta, l’apertura di questa pagina. C’è bisogno come l’aria che respiriamo di uomini (ma anche donne) schierati a Sinistra capaci di svelare la menzogna rappresentata dall’ideologia femminista. Un’ideologia camuffata sotto spoglie “progressiste e di sinistra” ma in realtà profondamente interclassista, sessuorazzista e del tutto funzionale al sistema capitalistico dominante di cui è alleata, complice e strumento.
Buon lavoro, compagni! E naturalmente il massimo appoggio e sostegno da parte del Movimento degli Uomini Beta!
Ottima anche la scelta del simbolo, non potevi fare di meglio! Il simbolo femminista con il dollaro al centro…fantastico, semplicemente fantastico…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
La più che encomiabile apertura della pagina FB da parte del compagno Alex Red (a lui posso ancora chiamarlo in questo modo…) mi spinge a sollecitare quegli amici che ancora hanno delle resistenze ad iscriversi a Facebook, a farlo, e a non crogiolarsi nel loro beato o meno beato isolamento. Se vogliono darci una mano…Perchè, come possono vedere, dai e dai, qualcosa comincia a muoversi…E quindi anche noi dobbiamo sostenere attivamente questo muoversi, muovendo a nostra volta le chiappe e uscendo dal suddetto beato o non beato isolamento.
Capisco che FB ha aspetti positivi ma anche negativi, capisco che il tempo e le energie scarseggianio per tutti ma resta il fatto che su FB ci sono circa quindici o venti milioni di italiani…Per cui, bando agli indugi e diamogli sotto…una decina di anni fa questo poco o tanto che sta accadendo era impensabile. Vogliamo ritirarci sul monte proprio ora?
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
La vera cultura dello stupro è quella di coloro per i quali ogni amplesso è stupro. L’amministrazione Obama ha elaborato le linee guida per contrastare la violenza sessuale nei campus universitari (20% delle ragazze stuprate pari a 193000, 25 volte in più della media nazionale, cifre contestate anche da alcune femministe perchè elaborate su statistiche sballate) Ora, perchè il coito sia legittimo non basta più nemmeno che non venga pronunciato il no.
Andiamo con ordine. Un tempo, neanche lontanissimo, uomini e donne sapevano che talvolta un no poteva significare un si. Dipendeva da come era pronunciato, dal contesto, dalla gestualità, dal tono. Era sapienza erotica femminile quella di far capire, con ciò ottenendo due scopi. Salvarsi la coscienza (ovviamente falsa coscienza), e mettere alla prova la sapienza maschile, la quale consisteva nella cpacità di decrittare quei segnali. Roba, venne detto, sessuofoba e ipocrita. No means no, dissero le femministe invitando i maschi a imparare il significato delle parole. E siccome l’argomento aveva una logica stringente e il maschile è Logos, gli uomini normali si adeguarono (gli stupratori veri no, tanto loro se ne fregano di si e di no). Vabbè, pensarono, andremo con chi il no non lo pronuncia. Si perde qualcosa nel piacere della schermaglia, ma occorre adeguarsi. Poco dopo ecco i primi segnali d’inquietudine “Non ci sono più i maschi di una volta” si cominciò a sentire dire in giro. Eggrazzie, li avete ammazzati (metaforicamente s’intende), e ora di che vi lamentate?
I più avvertiti capirono benissimo che si sarebbe trattato solo di un passaggio, e che saremmo arrivati ben oltre. Ed infatti ecco che il no non vale più. Occorre, secondo quelle linee guida subito riprese dalla legge 967 della California, che ci sia il si esplicito in ogni fase del rapporto e sempre revocabile. Se non fossa una cosa tremendamente seria ci sarebbe davvero da sbellicarsi. “Ti posso baciare? Si? Allora firma qua il consenso informato”. Insomma una scopata a stati d’avanzamento come i pagamenti di una casa in costruzione. Ma non basta, perchè il si deve naturalmente essere dato in piena consapevolezza. Così che si può sempre dire, la mattina dopo, di essere state un po’ ubriache o fatte, talchè quel si non aveva valore, e quindi denunciare l’orrendo maschio per stupro. Critiche alla legge sono venute anche da ambienti femministi “dissidenti”, informa Il Foglio. Ora, credo che onestà intellettuale vorrebbe che chi è in disaccordo su questa mostruosità cessi di chiamarsi femminista, perchè essa è la conseguenza logica e voluta di una impostazione culturale, non un eccesso o un incidente.
La conseguenza ultima sarà la fine della sesso fra uomini e donne , perchè se non c’è il gusto della schermaglia, se non c’è il gioco di schermirsi per finta e quello di provare a forzare la mano, una scopata perde ovviamente d’interesse. Saranno contente lorsignore? Non credo affatto, ma affari loro. Intanto ad essere colpiti sono i maschi, che saranno letteralmente paralizzati dalla paura nel fare qualsiasi avance. In pratica con questa legge sono interamente e incondizionatamente consegnati al potere della donna, padrona di mandarli in galera a piacimento a meno di prove inconfutabili dell’innocenza, prove impossibili se non ci si è fatti firmare la liberatoria o se si è filmato l’amplesso con tanto di audio. E poichè è lecito pensare che nessuno si farà davvero dare il consenso per scritto o filmerà òì’incontro, ogni amplesso (anche quello fra fidanzati, si premura di precisare la regola), potrà essere considerato uno stupro come hanno voluto le femministe.
E pensare che Obama è un liberal progressista cresciuto a pane e Reich, come le sue colleghe. Chissà se era un trinarciuto oscurantista maschlilista monoteista talebano cattolico o musulmano. E’ l’eterogenesi dei fini. Partiti dalla liberazione sessuale si arriva alla negazione del sesso tramite la castrazione metaforica (per ora) dei maschi. Ma non è un caso. Il presupposto alla base del progressismo politicamente corretto, di cui anche il femminismo fa parte, è che all’origine di ogni ingiustizia vi sia il dominio maschile.
Non le classi, non le circostanza ambientali, non tutto il resto. La colpa è del maschio e della sua sete di dominio sulla femmina. Ergo, per un mondo più giusto, va rieducato. Impresa difficile, però, rieducare il testosterone. Ed allora lo si castri, per ora metaforicamente, domani chissà. Questo la società paradisiaca che ci aspetta. Intanto un maschio sano che non intenda diventare gay, preferirà logicamente andare a puttana (con ricevuta del corrispettivo), oppure nei casi di incorreggibile attrazione verso la femmina non professionista , dovrà porsi in atteggiamento diciamo così passivo, ribaltando i ruoli. “Cara, fai tutto tu, io ti darò il permesso di sbottonarmi i calzoni, di montarmi sopra etc. etc. e starò completamente immobile, talchè sia impossibile dire che ti ho stuprata”
Altro che “non esistono più i maschi di una volta”, allora.
Da “liberiamo il sesso” a “liberiamoci dal sesso”, un bel percorso, non c’è che dire. Questa è la vera cultura dello stupro.
armando
armando(Quota) (Replica)
Quando hanno fatto notare che questa legge californiana potesse facilmente prestarsi ad abusi, i loro sostenitori, non hanno cercato di minimizzare la cosa, ma hanno preso in contropiede i critici, affermando che era proprio quella l’intenzione; “It’s not a bug, it’s a feature” dicono in USA.
Stralci di un articolo di un giornalista a favore della 967
“Yes Means Yes è una legge terribile, ed è per questo che l’appoggio in pieno.”
“[la legge] sta spazzando via il concetto di consenso: due studenti del college in una relazione amorosa da anni, che, in virtù della loro confidenza di fidanzati passassero spontaneamente dalle coccole al sesso potrebbero fallire il test”.
cioè sarebbero (di fatto il maschio) teoricamente perseguibili per stupro.
“Se la legge verrà presa anche solo lontanamente in modo serio, farà sprofondare i college in una sorta di guerra fredda, mettendo in discussione le pratiche sessuali di ogni giorno, e creando un’aura di confusione e paura su ciò che vale come consenso. Questo è il motivo di critica, ma è proprio il suo punto di forza […] gli uomini devono sentire un brivido lungo la schiena ogni volta che cercano intimità sessuale [con una donna]”
“Yes means yes deve creare un mondo in cui siano gli uomini ad avere paura”
“I critici sono preoccupati che nei college si accumuleranno casi legali in cui saranno condannati ragazzi (e talvolta anche ragazze) di violenza sessuale in situazioni di colpevolezza palesemente incerta. Purtroppo questo è necessario per il successo della legge. Sono proprio i casi, in cui la colpevolezza dell’accusato è incerta, o addirittura falsa, che serviranno da monito per i padri ai loro figli e li convinceranno a pensarci non una ma dieci volte.”
La fonte originale qui:
http://www.vox.com/2014/10/13/6966847/yes-means-yes-is-a-terrible-bill-and-i-completely-support-it
Enrico(Quota) (Replica)
Adesso sappiamo chi è il vero terrorista: il maschio in quanto gira sempre armato di membro. Se poi gli si rizza senza consenso previo e durante da parte della donna, c’è l’arresto in flagranza. Intanto, la Grande Nazione Innocente Femminista gironzola, a volte minimizzando, a volte frignando, sempre chiedendo e accusando, e solo in Italia e in particolare nell’Italia ricca, assistita e informata, con sulle spalle seimilioni di morti ammazzati nel proprio ventre alla faccia del diritto della persona concepita, dell’amore del padre per il concepito, dell’orrore sociale che la presenza di forni crematori per i figli di tutti contribuisce a far dilagare nel profondo della psiche del popolo, fra cui il nostro, condannato per conseguente ferrea necessità da mancata sostituzione delle bare con le culle, all’estinzione.
Si parla nel dibattito multiculturale di questi giorni di Anticristo, ma mi sembra si rimuova totalmente l’immagine, il simbolo, altrettanto inquietante e mi sembra ben evidente di un femminile antitetico a tutto ciò che è la donna come portatrice di bene, grazia, vita e bellezza: possiamo parlare a mio avviso tranquillamente dello scatenarsi di questi tempi dell’AntiMaria, la nemica mortale della Vergine Madre di Cristo. Questo termini può aiutare a percepire quel turbine di violenza che il sistema e il mainstream femminista sta trionfalmente celebrando come potenza di violenza e stoltezza nelle mani del genere femminile. Con buona pace degli accecati dalle buone intenzioni che sostengono le magnifiche sorti progressive di questo progrediente mortifero inferno:, la loro cecità oggi è totale e mistero angoscioso.
cesare(Quota) (Replica)
_________________________________________-
E qui ti sbagli Cesare, e anche in maniera piuttoto grossolana.
Al contrario, stiamo assistendo in questi tempi, proprio alla realizzazione concreta, della Vergine Maria.
E altrimenti, quanto detto, non avrebbe senso:
“L’uomo eredita, inoltre, sempre per effetto del peccato originale, un’inclinazione verso il male, che il battesimo non può cancellare, e che è chiamata concupiscenza (cioè … il desiderio sessuale).
Questa inclinazione, che accompagna l’uomo nel corso dell’intera sua vita costituirebbe … la causa dell’agire malvagio degli uomini nella storia dell’umanità.
(La c.d. colpa storica)
Solo alla luce di tale dottrina cattolica è comprensibile il dogma cattolico dell’Immacolata Concezione di Maria madre di Gesù (proclamato nel 1854 da papa Pio IX), secondo il quale Maria fu concepita senza “peccato originale” (senza seme maschile) …. ossia “pre-redenta”, redenta prima che la redenzione avvenisse storicamente.”
(sempre tratto dal mio articoletto, l’elemento criminale dell’essere cristiani)
Perchè vedi Cesare, qui, o l’abbaglio lo sto prendendo io, o lo stai prendendo te…
Ma dal momento che so, e lo so molto bene, che in fondo a “voi” (voi intesi come coloro che risiedono sotto il cono d’ombra della morale cattolica), quello che veramente vi ruga, è di non poter più speculare su questo desiderio femminile – ossia una volta che il parto verginale si è ormai realizzato storicamente, non si può più colpevolizzare le donne per “procreare nel male” -, ho come la sensazione, che quello che prende “fischi per fiaschi”… non sono io…
Animus(Quota) (Replica)
_______________
E’ chiaro che quando il Sacro, perchè irraggiungibile, e divino perchè umanamente inaccessibile , viene finalmente raggiunto, anche il suo alone di sacralità, va a farsi “fottere” (giusto per rimanere in tema).
E’ solo in questo senso, e solo in questo, che si avverte la caduta della figura di Maria, a maggior ragione seconde le (disattese) aspettative cristiane.
Ma è del tutto coerente con la sua storicizzazione:perchè ogni donna, è potenzialmente, una Vergine.
Una Vergine che però, non partorisce nessun “bambin divino”…
Solo “figlie celesti”.
E’ ovvio che qui la Chiesa, si deve inventare qualcos’altro (cosa sulla quale per altro stanno febbrilmente “lavorando”, Francesco ha già annunciato che una nuova teologia rosa aspetta di essere partorita), per tirare a campare altri 400/500 anni, in attesa di essere raggiunta, o smentita un’altra volta.
Chissà che nuove diavolerie si stanno inventando i “ns” “pastori della morale” pur di continuare a “custodire” le anime
Ecco una cosa che sarebbe utile: Cesare, tu che segui queste cose più da vicino, non è che c’hai qualche anticipazione?
Così, giusto per sapere in che modo ce lo metteranno in “quel posto”…per prepararci meglio insomma.
Animus(Quota) (Replica)
Non credo sia questo lo spazio per dispute teologiche, nelle quali non sono ferrato. Mi limito ad affermare che il dogma dell’immacolata concezione significa che Maria era stata preservata dal peccato originale e che questo non aveva a che fare col sesso, col seme maschile e similia, bensì con la pretesa che fosse l’uomo (l’umanità) a stabilire cosa fossero il bene e il male. Inevitabile fosse così se Maria era destinata a diventare la madre di Cristo, ossia di Dio. La storia del concepimento di Cristo ad opera dello Spirito Santo è altra cosa, sempre parte della fede cattolica ma altra cosa. Insomma Maria è immacolata perchè non è nata col peccato originale. Che sia anche vergine è altra storia su cui ognuno avrà le sue opinioni, ma questo per l’esattezza. Aggiungo, a proposito del peccato originale, che a indurre Adamo a mangiare la mela fu Eva, quindi c’è ben poca divinizzazione e innocentizzazione del femminile. Piuttosto mi sembra molto congruo con quanto andiamo affermando circa la violenza maschile indotta dalle donne e agita dai maschi, ammaliati dal fascino di Eva , “su commissione”.
A me pare che Cesare, mi corregga se sbaglio, volesse semplicemente dire che il femminismo sta azzerando l’immagine migliore della donna (grazia, bellezza, accoglienza, sophia), o meglio l’immagine della parte migliore della donna, posto che esiste anche la parte peggiore, come d’altronde nell’uomo. Tornando un attimo ad una questione teologica, non per caso il femminismo si riconosce piuttosto in Lilith, l’antitesi della Madonna. Naturalmente si può anche dissentire sul fatto che nelle donne esista una parte bella, ma in tal caso è evidente che la polarizzazione del male nella donna è del tutto identica e speculare alla polarizzazione del male sull’uomo operato dal femminismo. Non credo sia il modo migliore per combatterlo, sia dal punto di vista della ricerca di una verità oggettiva, sia da quello specificamente maschile, che poi alla fine coincidono. Gli uomini hanno bisogno, per loro carattere intrinseco (ed è questo che li fa rappresentare l’universale), di essere convinti che la loro non sia solo una causa, diciamo così, sindacale o di corporazione, ma abbia valenza più vasta, che serva cioè la verità.
Ora, in quanto Logos, il maschile ha chiaro che l’esistenza del male lo coinvolge al pari del femminile, e se combatte la menzogna del femminismo non può farlo con una menzogna speculare.
ARMANDO(Quota) (Replica)
Armando:
“Intanto ad essere colpiti sono i maschi, che saranno letteralmente paralizzati dalla paura nel fare qualsiasi avance”
Già, ma prima che questa paura si diffonda a livello di massa, quanti andranno in rovina?
Quanto tempo ci vorrà? Decenni o molte generazioni?
Gli UU non possono credere che le cose stiano così.
Non possono.
Quando tu descrivi loro questa realtà …si mettono a ridere. CI ricamano battutine e barzellette.
Gli fai notare che una donna brilla non risponde delle sue azioni, ma un uomo brillo sì. Si mettono a ridere.
Non rideranno per sempre, ma quanto tempo ci vorrà e quanti andranno in rovina prima che la massa smetta di ridere?
.
Concordiamo: la cultura dello stupro è quella che ha generato il grido “ogni coito è uno stupro”.
Da cui segue, necessariamente, che ogni parto lo è duplicemente.
.
I nostri padri le hanno stuprate generandoci e noi le abbiamo violate nascendo.
.
Il cerchio si chiude.
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Maria madre di Cristo è senza peccato originale, non è una dea ma creatura. Il concepimento x opera dello SSanto nulla ha a che fare con la colpevolizzazione del sesso ma con il Mistero dell’Incarnazione. Fin dal Genesi il sesso non ha alcuna citazione n’è connotazione negativa anzi: Adamo era solo e il Creatore concluse che non era bene fosse solo senza condivisione carnale con la donna. Nessuna descrizione di questa ontologica appartenenza carnale è più diffusa radicale e potente di quella biblica: fece cadere nel sonno Adamo e trasse dalla sua costola Eva per cui i due sono UNA CARNE SOLA nella diversità di attitudini e conformazioni. Esattamente l’opposto radicale di OGNI CONCEZIONE FEMMINISTA e PARASINDACALRIVENDICATIVA stile leggi californiane. Del resto fuori di questa concezione dell’UNICA CARNE come può fondarsi altrimenti il desiderio di reciproca appartenenza? Ovvero: ma chissenefrega di una alienità ostile? L'”Antimaria”, nel senso che io intendo ad esprimere, è il fatto o simbolo per cui è attribuito ad EVA il primo atto di tradimento della fiducia creaturale verso il Padre, per cui non tramite lo sguardo del Creatore ma del Demonio, ovvero uno sguardo di Odio contro il Creato, che si guarda ad esso: sguardo ostile, disordinato, stolido, e irresponsabile. Visto niente di simile oggi nelle ideologia e nei comportamenti almeno prospettati e incitati dai media come tipici del femminile attuale? E i maschi? Corresponsabili di Eva in questo sguardo che tradisce l’ordine d’amore del Padre da cui quella “Conoscenza del bene e del male” che NON È CONOSCENZA ma il suo pervertimento ed esatto contrario. Visto qualcosa oggi in giro di questa pseudo Conoscenza del bene e del male? Io si ed ovunque la scienza e la conoscenza è usata contro la Creazione. La teologia entra direttamente come Sistema Operativo di base fin nei minimi particolari aspetti della vita del più normale e semplice individuo, come si può notare. Teologia o dei principi primi che si dir si voglia. Se la si lascia fuori del proprio vissuto perché roba da preti o da specialisti, questi te la vendono al primo applauso da talkshow, con s mutandata docente in cattedra e dietro magari qualche thinktank di Fondazione finanziaria a metterle in bocca la lezioncina male appresa, come da decenni sta accadendo. Quanto poi a quello che bolle nella “pentola” del Mistero della Salvezza, e il Popolo degli uomini di buona volontà, mi limito a ricordare che la Salvezza non è una polizza assicurativa garantita dal Creatore ma una proposta all’uomo di libera adesione: è assolutamente aperto il dramma libero della vicenda umana: tutto può imboccare la strada di una scelta di radicale rovina e perversione.Visto qualcosa oggi? Quando Gesù Cristo tornerà, ci sarà un solo uomo a credere in Lui o nessuno?Tutti i testi sacri di sempre prospettano questa guerra tra Bene e Male. Solo la cultura infantile di questa nostra parte del Mondo si sveglia all’alba al ” canto delle galline” predisponendo cosi come recita un proverbio sapienziale cinese, la propria incommensurabile rovina. Quanto poi ai Gesuiti, qualcuno ha mai potuto dire di sapere che cosa passava davvero nella loro testa? Buona notte fratelli miei con cui condivido, mi sembra, questa radicale condizione di annientamento della personale Soggettività maschile. Da insegnare a tutti i Popoli della Terra naturalmente
cesare(Quota) (Replica)
L’odio della donna verso se stessa è un male che i maschi di tutte le culture e religioni hanno saputo riconoscere come componente essenziale dell’ombra femminile. E se ne sono fatti responsabilmente carico, costituendo questo farsene carico, uno degli aspetti sostanziali dell’amore maschile verso la donna: la cura e tutela della maternità, la difesa del concepito e del neonato dalla violenza depressiva della madri, l’assistenza medica al parto e al travaglio, il sostegno alla puerpera e ai piccolo, il nutrimento, la difesa fisica della femmina, l’apprezzamento e la tutela del suo aspetto, il sostegno totale fino al sacrificio della vita a sua difesa, l’impegno a sollevarne la fragilità e il dolore connesso, e, in una immagine che amo, tutto l’ingegno maschile che sta proiettando nuovi nidi e famiglie di vita umana nell’Universo, questa è la Storia del maschile verso la donna.
Tanta parte della cultura maschile attuale si è all’opposto fatta pervertire radicalmente da una cultura opposta, paradossalmente elaborata proprio dalla ” nuova consapevolezza femminile di orientamento femminista”: invece di elaborare vitalmente questa spinta autodistruttiva del femminile con una forte generosa saggia comitale affettuosa correzione, la condivide, e se ne è fatta sedurre. Risultato? Eccolo: dilagare di una cultura femminile dell’odio di sè: il rapporto genitale uno stupro, (tutto, tutto il resto no vero?), il concepimento è l’invasione di un nemico esterno e alieno, la maternità una malattia, lo stupendo crescere il cuore di una nuova persona una cura insopportabile, la grazia della propria appartenenza ad una meravigliosa Alterità fisica e psichica una feroce mutilazione, la potenza illimitata dell’accoglienza una infame debolezza, il dono maschile una sopraffazione, l’Alterità maschile motivo di offesa e e invidia.
L’ODIO DELLA DONNA VERSO SE STESSA, ormai condiviso dal maschio, CORROMPE E TRAVOLGE ANCHE IL MASCHIO NELL”ODIO VERSO SE STESSO” . Imboccata la strada sbagliata le donne, ma noi le abbiamo seguite sulla strada sbagliata.
L
cesare(Quota) (Replica)
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E che dire allora della Chiesa Ortodossa, che questo dogma. come altri, non li ha mai accettati, ed anzi, bollati come frutto di una “Chiesa eretica”?
Il loro Dio,Armando, nato da una madre “impura”, è forse più decaduto del nostro?
Che sia solo per puro caso che proprio (e solo) la cultura ortodossa, unica tra le maggioritarie forma assunte dal cristianesimo, il germe del “women power” ancora non attacca, e, sempre per caso, che tutte le nazioni di cultura cristiana (cattolica e protestante e calvinista), hanno bocciato un certo modello di famiglia, che ha dovuto essere tenuta su, o dalle nazioni non cristiane, (islam e religioni asiatiche) o ancora … ortodosse.
Pur apprezzando la magniloquenza di Cesare, e di Armando, queste storielle non le sento (vere), non vi leggo nulla di reale, niente che sia minimamente coerente con i “dati di realtà” prodotti dalla Storia, che poi, altro non è, che è il frutto di una certa “concezione del mondo”..
Quella poi degli “uomini corrotti dall’odio della donne per sé stessa”, è una “perla” di valore quasi inestimabile.
Come se tutti noi non sapessimo, che è vero esattamente il contrario: “l’amore di Dio portato fino al disprezzo di sé, genera la città celeste”
Insomma, sono storielle che possono ormai andar bene solo come favole della buona notte… per carità, nulla di male se raccontante ai bambini.
Il dramma invece, è pensare che servano per “risvegliare gli uomini”…
Animus(Quota) (Replica)
Animus, mi sbaglio o la Chiesa Ortodossa è anch’essa Cristiana?
armando
ARMANDO(Quota) (Replica)
Per Animus:
“Tutte le religioni sono nemiche delle donne” Emma Bonino.
Il femminismo ha per obiettivo la distruzione di tutti i sistemi simbolici creati dagli UU. Quasi tutti – o forse tutti – quei sistemi sono stati veicolati dalle religioni.
Tanto basta e avanza per nutrire maliziosi sospetti sulla natura e gli obiettivi della lotta contro Dio = contro lo Spirito
Il .sospetto diventa certezza quando si viene a sapere che è stato celebrato il primo matrimonio femdominista in Italia: dove?
In un supermercato.
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Eccolo qua il nuovo sistema simbolico.
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Quanto a me, non ho bisogno di altro.
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Leggo, sul sito Megachip, di una lettera alla CGIL di una donna indignata per le battute “maschiliste”
a cui è stata sottoposta dai compagni durante la
manifestazione di Sabato scorso. Le battute riportate sono così infantili, e la manifestazione così importante e partecipata, da farmi sospettare una invenzione di sana pianta per screditare la CGIL e chiunque si opponga a Renzi. Ancora una volta il femminismo usato a vantaggio del potere.
Cosmovici(Quota) (Replica)
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Il problema è, che alcune, son nemiche anche degli uomini.
Animus(Quota) (Replica)
Può essere.
Ma secondo la mia opinione non è il caso del Xmo.
Un sistema simbolico che è stato (e ancora è) alla base di una civiltà bimillenaria che ha consentito, promosso, accompagnato una somma di creazioni (=portato del maschile) a 360 gradi che non ha pari nella storia umana. Devastazioni e orrori , passati, presenti e futuri, non intaccano quella verità, (se è del maschile che si parla).
Quanto alla sua fine (del Xmo e dell’Occidente) direi:
“Egli è cosa verissima che tutte le cose del mondo hanno il termine della vita loro” N. Machiavelli
Mia personalissima opinione.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Cosmovici,
…….
Ne avevamo accennato qua: Se questo è un compagno -lettera sul sessismo nella Cgil
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Il mio ultimo articoolo sull’Interferenza che ha sicuramente a che vedere anche con i temi di cui ci occupiamo in questa sede:
http://www.linterferenza.info/attpol/la-nuova-falsa-coscienza-delloccidente-e-del-capitale/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ma in definitiva quale sarebbe la soluzione?
Forse questa?
http://www.lastampa.it/2014/10/29/multimedia/spettacoli/interstellar-il-trailer-del-nuovo-film-di-nolan-2AbfM35QBpSf3Lzg6WMYXL/pagina.html
…
Daniele(Quota) (Replica)
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Certo, ma cosa sono queste “creazioni maschili”, per il massimo effetto che producono, se non il frutto di una Volontà/Senso che mira alla propria autoeliminazione (e dunque l’insenso come conseguenza), in tutto e per tutto.
A me ricorda, nella dinamica, l’impiegato che, dovendosene andare dalla ditta in cui lavora, da le “consegne” ad altri/altro, per far in modo che tutto proceda bene (forse ancora meglio) anche senza di lui.
E da dove arriva questo masochismo fino all’autodistruzione, che però è elevato a valore?
Lo sappiamo fin troppo bene, vero…
E’ comodo attribuire al cristianesimo solo e tutto il bene, per poi cercare capri espiatori per quanto riguarda la sua ombra (che è enorme!)
Gli intellettuali, caro Rino, non fanno così…ma così: “L’uomo fa la storia; la storia a sua volta lo disfa.”
Animus(Quota) (Replica)
Cosmovici,
Caro Cosmovici, sono senz’altro d’accordo con te. Quella lettera è strumentale. Non credo però che si tratti di un attacco alla CGIL (ormai da tempo ampiamente femministizzata, ai vertici naturalmente…). Penso piuttosto che ormai il femminismo abbia il potere di occupare tutti gli spazi, proprio tutti, non c’è ambito in cui non si faccia sentire, in cui non imponga il proprio punto di vista (e non solo il punto di vista…). Sanno di avere il vento in poppa, di poter dire quello che vogliono perché sanno che nessuno gli risponde.
Qualche settimana fa sono stato ripetutamente insultato, a più riprese, da una femminista, su facebook, peraltro nel nostro spazio, non nel suo (io non vado MAI su bacheche altrui, e comunque se ci vado è per postare degli articoli o per confrontarmi serenamente, non certo per insultare…) . L’ho querelata.
Al di là degli sviluppi della vicenda (sono ottimista perché io non ho detto una parola offensiva nei suoi confronti mentre lei si è prodigata in tal senso, quindi “carta canta”, come si suol dire, e c’è poco da arrampicarsi sugli specchi, e vale anche per un giudice…) ciò che è sconcertante è l’arroganza e l’aggressività con cui questa gente si pone, insultando, imprecando, strepitando, aggredendo con veemenza e violenza, sia pure verbale, chi non la pensa come loro. E si comportano in questo modo anche perché sono convinte di farla franca, perché sanno che alle spalle hanno il dominio della “psicosfera”.
Ecco, dobbiamo incrinare questo meccanismo, secondo me anche con l’arma del diritto. Perché per quanto abbiano il controllo della “psicosfera”, il diritto è rimasto ancora quello, non è stato (ancora) modificato o modificato solo in parte e, paradossalmente, proprio quel diritto (e quelle modifiche apportate) che proprio loro tanto invocano, può essere un boomerang.
Il problema infatti non è il diritto ma il fatto che loro sanno che gli uomini non ne fanno uso, che gli uomini non replicano, non fiatano. Questo è il punto vero, pensano che tutti, sempre, si lasci correre.
E invece dobbiamo cambiare strategia, da questo punto di vista. E secondo me ne potremmo vedere delle belle. Il diritto deve essere una delle nostre armi. La Costituzione Italiana, fulgido esempio di libertà, diritto, eguaglianza, democrazia, alla quale anche lo statuto della nostra associazione fa riferimento, ce lo consente.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Proprio ora, sono le quattro di notte, vedo che la réclame della polizza di assicurazione SAI, non solo ci spiega che si paga a rate e senza interessi, ma all’incredulo meccanico d’auto che per paradosso dice:” e io sono la Brunetta dei Ricchi e Poveri”, l’improvvisa reincarnazione della “Brunetta dei Ricchi e Poveri” apparsa al posto del collega di officina, gli pianta il tubo di plastica dell’aspirapolvere fra le gambe. Un gesto pericoloso e violento di aggressione sessuale contro un maschio, compiuto con istanza soddisfatta da questa ” immagine del femminile” che la multinazionale delle Assicurazioni “sdogana” per la nuova cultura del neofascismo misandrico finanziario. Questa ” icona pubblicitaria” sembra voler strizzare l’occhio alle donne:”dateci sotto, non temete di pestare anche fisicamente il maschio concreto davanti a voi: è una ulteriore nuova conquista di libertà femminile che vi autorizziamo, noi nuovi enti morali universali: la nostra potenza e violenza è con voi, al vostro fianco care donne. Come se foste sempre sul nostro panfilo di superlusso dove non ci sono maschi ma “pezze da culo”.
cesare(Quota) (Replica)
” Ci siamo fatti male cadendo” è il brillante breve articolo del 7 novembre di Chiesa sul suo sito.” Siamo l’impero del Bene che combatte contro il Male” pensano i maschi scrive Chiesa. “Anzi lo pensano anche le donne che vincono il festival della canzone europea presentandosi con una barba ben tagliata, look da broocker, su gambe affusolate……” Detto tutto? Detto tutto!
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
La Sai è UNIPOL. Quando si dice la finanza ros(s)a!
ARMANDO(Quota) (Replica)
Da sempre fa parte del mio vissuto più profondo e vitale l’avventura dell’uomo nello Spazio: ci vedo, da credente cristiano, la benedizione promessa dal Creatore a colui, Adamo, che Dio volle creare a ” Sua immagine e somiglianza”. Ogni sogno, ogni progetto, ogni conquista spaziale è il segno nel cammino umano di questa benedizione. Sono dunque gioioso per l’impresa della sonda Europea che ci ha portato su una cometa. Leggo i resoconti tecnici e mi ci ritrovo. Leggo tutti i resoconti e non mi ci ritrovo: è un continuo ” portare i vasi a Samo”, ovvero da un lato un continuo sforzo a portare chi legge alla consapevolezza che la scienza e la tecnologia contemporanea, quella spaziale compresa, vede l’importante contributo delle donne, e questo mi allarga il cuore: finalmente citate al fianco dei maschi nelle maschili imprese di ” liberazione”, dall’altro appunto imbonire il “popolo bue” con le forzature tipiche di chi si è proposto la responsabilità più che di far atterrare il Lander di Rosetta sulla cometa, di ” dimostrare” un uguaglianza di meriti e competenze che in realtà non c’è. In una parola è presente l’ansia ” politica” dell’assunto femminista dell'”uguaglio” che c’è quando conviene e manca quando non conviene. La sensazione sgradevole è pertanto il modello delle imprese costruite e raccontate a tal fine, fra cui quelle per esempio numerose a titolo “Donne in miniera” che da anni ci prospettano sul piatto dell'” uguaglio femminista” il ruolo del minatore, maschile, e il ruolo del responsabile della sicurezza, femminile. Gli uni ci lasciano la vita, gli altri controllano che non ce la lasci. A fianco di eccellenti scienziati e tecnologi maschi e femmine, questa impresa e in parte un certo suo modo di raccontarla politicamente, mi sembra voler esorcizzare l’ansia del politically correct, con una sottovalutazione dei meriti reali e la ridondante presenza di meriti istituzionali o burocratici prevalentemente ricoperti da donne: le poltrone soprattutto oggi come, meno comode, ieri sono di genere femminile. Per Giove: volevate che ci lasciassimo scappare oltre al duro lavoro delle profondità terrestri in miniera anche lo spazio profondo? Donne in miniera, Donne nello spazio, per “interposto minatore” Trattandosi di ” effetti collaterali” di bombardamenti a tappeto politically correct nell’ambito di un evento che riassume simbolicamente in un evidentissimo successo che abbraccia il destino dell’Umanità, il merito del genere maschile nella Storia umana, ci sorrido sopra. Buona giornata fratelli e sorelle scienziati
Buona giornata fratelli miei.
cesare(Quota) (Replica)
Buona giornata Cesare! Io se devo dire la frase che mi ha colpito in questa faccenda è quella che hanno pronunciato molti giornalisti sul destino del robottino “morirà di freddo per esaurimento di energia” ecco e mi ha evocato scenari futuri in cui i robottini avranno i loro diritti perché cominciamo già ad umanizzarli nel lessico.
Rita(Quota) (Replica)
Ben per te Cesare, che ci sorridi. Di certo sei più ottimista di me. Io non ci riesco, se non con uno sforzo di volontà.
Il pessimismo della ragione mi induce a pensare che non sarà affatto facile invertire la direzione di marcia. Inizio a credere che non ci riusciremo fino a che uno o più eventi drammatici (non necessariamenti cruenti, penso a una crisi economica mondiale devastante), non facciano finalmente guardare in faccia la realtà. Ma anche in quel caso ci sarà un lasso di tempo in cui ci si ostinerà a dire che la salvezza del mondo potrà venire solo dalle donne. E nel frattempo sprofonderemo sempre più giù. Amen
ARMANDO(Quota) (Replica)
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In Interstellar (attualmente al cinema) il protagonista, padre di un figlio ed una figlia, conclude dicendo :”non sono io, è lei che salverà il mondo”.
Cmq un bel film
Animus(Quota) (Replica)
Rita a volte si capisce il valore reale di un saluto di buongiorno come quello che mi hai rivolto. Ti ringrazio: le parole hanno la possibilità di cogliere la profondità di una esperienza ed un “giorno buono”, si scopre che è un bene e di valore inestimabile. E davvero un saluto molto apprezzato.
Quanto al robottino, il suo anticipato destino presunto gelido (come l’Universo alla sua fine?) dai nostri sempre più stupefacenti intellettuali, apre domande davvero importanti. Stanotte mi lascio andare a questa banale reazione a caldo: si tratta forse di illuminante proiezione un tempo propria dell’infanzia:”e senza mamma, come farà?”. Oggi sono sussiegosi maestri di pensiero maschi e occidentali a caricare il robottino di questa loro angosciosa domanda, irrisolta. Per fortuna “sulle spine” ci si sta poco: ci pensa il film “Interstellar”,citato da Animus: ma sarà la mamma a salvarlo”.
Weltanschung sottacente: ma quanto è kattivo papà e bella la mamma!
Armando e la salvezza del Mondo attesa per mano delle donne: mi domando perché questi “aspettatori” di Dea-salvifica non la smettono di rompere e non caricano su un bel camion inghirlandato (magari x’ più moderni un lanciamissili) una bellissima truccatissima dea e ci si mettono dietro in processione con appassionati canti devozionali. Lo fanno già nella mia città, divisi rigidamente per sesso (loro si che l’han capita la faccenda?), età e mestieri decine di migliaia di immigrati in rappresentanza di nazioni intere devote a Dee e Dee madri dalle teofanie e teologie tra l’altro molto poco rassicuranti. Inutile aggiungere che i Santi patroni della città, si devono accontentare di molto meno.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
lo stanno giù facendo Cesare, lo stanno già facendo con lo stile moderno che non prevede processioni per strada ma processioni mediatiche, in specie televisive. Lo fa Renzi, lo fa Berlusconi, lo fa la stampa, la tv sempre, il cinema quasi, lo fa la letteratura.
Rimangono pochi ostinati per i quali le proprie convinzioni sono più importanti delle mode.
armando(Quota) (Replica)
Secondo me una gran parte di uomini oggi è così rincitrullia che si farebbe mettere i piedi in testa da una donna pure su un’isola deserta.
Io poi ci andrei piano nel tirare in ballo la società “capitalistica occidentale moderna”. Non è che le donne godano di protezioni solo nel moderno occidente, provate a fare uno sgarro a una donna in un paese islamico o in altri contesti non proprio “occidentali moderni…
Peppe(Quota) (Replica)
Peppe
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Non è che le donne godano di protezioni solo nel moderno occidente, provate a fare uno sgarro a una donna in un paese islamico o in altri contesti non proprio “occidentali moderni…
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Proprio così.
In proposito basterebbe conoscere bene degli albanesi e chiedere loro cosa succede a quegli uomini che si permettono di “oltraggiare” le loro donne (mogli, fidanzate, figlie, sorelle…).
Ne conosco personalmente uno, ventinovenne, che in più di una occasione ha picchiato degli italiani che (dice lui…) avevano alzato le mani verso delle donne…
Trattasi di un tipo che afferma di non aver paura nemmeno di fronte ad un altro uomo armato di coltello…
Homo homini lupus, diceva qualcuno molto tempo fa…
Daniele(Quota) (Replica)
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_dicembre_06/lei-soffoca-lui-batte-schiena-viene-atterrato-un-passante-5cd192c6-7d51-11e4-878f-3e2fb7c8ce61.shtml
Ha visto un uomo dare colpi sulla schiena di una donna in difficoltà e, da bravo cavaliere senza macchia e senza paura, si è subito lanciato in soccorso della pulzella, mettendo al tappeto il presunto violentatore con due pugni ben assestati. Ma aveva capito tutto a rovescio: la ragazza stava male, sì, ma soltanto perché rischiava di soffocare per una caramella andata di traverso in gola. E il presunto malintenzionato che la colpiva era il fidanzato, che cercava di aiutarla a espellere il corpo estraneo.
In ospedale
Il fatto, fortunatamente a lieto fine, è accaduto all’una di venerdì notte in via Morgantini, angolo via Capecelatro, in zona Fiera a Milano. L’uomo intervenuto pensando di salvare la ragazza è un romeno che non è stato né denunciato né fermato. La donna si è ripresa subito; il meno fortunato è stato il fidanzato, un 43enne italiano, che è stato trasportato in codice giallo al San Paolo con contusioni al volto e al costato.
Rita(Quota) (Replica)
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Ha visto un uomo dare colpi sulla schiena di una donna in difficoltà e, da bravo cavaliere senza macchia e senza paura, si è subito lanciato in soccorso della pulzella, mettendo al tappeto il presunto violentatore con due pugni ben assestati. Ma aveva capito tutto a rovescio: la ragazza stava male, sì, ma soltanto perché rischiava di soffocare per una caramella andata di traverso in gola. E il presunto malintenzionato che la colpiva era il fidanzato, che cercava di aiutarla a espellere il corpo estraneo.
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Episodi come questo, che a me non dicono nulla di nuovo, stanno a dimostrare che non è mai esistita una misoginia maschile a livello “collettivo-mondiale”… perché in ogni luogo e in ogni tempo, gli uomini che usavano violenza contro le donne, rischiavano (e ancora oggi rischiano) di essere ammazzati da altri uomini.
Del resto sono stati gli stessi uomini a varare le leggi contro lo stupro.
Casomai, se c’è una cosa che è sempre esistita, è la misandria maschile.
Daniele(Quota) (Replica)
è talmente considerato “normale” e nel sentire comune che lo si può notare anche nel taglio giornalistico. Il fatto è descritto con un “happyend” (fortunatamente a lieto fine). Se nella colluttazione, anche scatenata dal malinteso, a finire al pronto soccorso con contusioni al costato e al volto fosse stata la donna, la locuzione “lieto fine” non sarebbe comunque stata usata, garantito al limone… diceva un vecchio spot.
Rita(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2014/12/07/al-lupo-al-lupo/ alcuni miei pensieri
mauro recher(Quota) (Replica)