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Il governo spagnolo ha approvato un decreto che abolisce l’insegnamento obbligatorio della filosofia e dello studio cronologico della storia nell’ESO (istruzione secondaria obbligatoria) anche se alle singole scuole sarà lasciata la possibilità di mantenerla o meno. Al loro posto gli studenti potranno invece studiare “Valori Civici ed Etici” all’interno dei quali uno spazio particolare sarà dedicato, cito testualmente, “, alla memoria democratica, all’ecofemminismo, all’etica della cura e ai diritti LGBTIQ“.
Lo riferisce il quotidiano spagnolo El Mundo del 29 marzo scorso (sotto il link).
“Il Ministero della Pubblica Istruzione – riporta il quotidiano – spiega che l’approccio necessitava di una riforma perché “molto accademico” e “troppo enciclopedico”.
Sono anche imbarazzato nel commentare una simile notizia, anche perché penso che si commenti da sola. Diciamo che siamo di fronte ad un salto di qualità della cosiddetta “cancel culture”. Fino ad oggi erano state abbattute statue, imbrattati monumenti, sospesi o cancellati alcuni corsi in alcune università e perfino lo studio di alcuni classici della letteratura e del pensiero filosofico ma mai un governo si era spinto ad abolire lo studio della filosofia nelle scuole.
Delirio ideologico, follia, non so veramente cos’altro dire se non che cancellare lo studio della filosofia nelle scuole significa lavorare scientemente per impedire che le persone acquistino una loro autonomia critica e di giudizio. E’ evidente che hanno bisogno di sudditi e non di cittadini, di automi e non di teste pensanti. Dire che quanto sta accadendo, se fosse confermato, è di una gravità inaudita è dire poco. Dico solo che sarebbe un delitto restare passivi di fronte a ciò o, peggio, farci l’abitudine.
https://www.elmundo.es/espana/2022/03/29/6242da77fc6c83d47c8b457f.html
Fonte foto: El Mundo (da Google)
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