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Gli uomini sono sottoposti 24 ore su 24, per la strada, in televisione, sui giornali, al cinema, nei luoghi di lavoro come in quelli di svago, ad una costante e continua sollecitazione sessuale destinata a rimanere inappagata, e quindi frustrata, con tutte le implicazioni del caso. Un vero e proprio bombardamento che ha l’obiettivo di tenerli costantemente sulla corda.
Questa sorta di “smutandamento” che gli uomini sono costretti a subire quotidianamente non ha nulla a che vedere, neanche lontanamente, con il concetto di libertà sessuale. Anzi, più cresce il primo e meno si afferma la seconda.
Naturalmente questo fenomeno viene interpretato dalla vulgata dominante a senso unico e in due differenti modi, assolutamente in contraddizione l’uno con l’altro. Da una parte si afferma che le donne sarebbero obbligate a porsi in una certa maniera perché costrette dagli uomini e dal potere maschilista che le vuole ridotte ad oggetti sessuali. Dall’altra, le stesse identiche persone che sostengono questa tesi, nel momento in cui gli si fa notare che in realtà determinati atteggiamenti sono assunti in piena consapevolezza, ribattono che le donne hanno il diritto di agire come più gli aggrada e in assoluta libertà.
Delle due l’una. Non si sfugge. Le due ipotesi non possono convivere. Sarebbe una contraddizione in termini. Se ciò che chiamiamo “smutandamento”, cioè l ‘assunzione da parte della grande maggioranza di donne di alcuni comportamenti, modo di vestirsi, di conciarsi, di porsi, di esporre o non esporre (e tutta l’infinita serie di richiami, messaggi, input, tattiche e contro tattiche, giochi e controgiochi…) il proprio corpo e di mettere in atto determinate modalità seduttive, è il risultato del loro libero arbitrio, è logico e conseguente che questi stessi comportamenti e modi di agire non potranno essere il frutto di una volontà coercitiva. L’una esclude l’altra.
In parole ancora più povere, hanno l’ardire e la faccia come il bronzo di spiegarci che una donna che passeggia serenamente per la strada con una minigonna “girofica” oppure con uno “spacco ascellare” e il perizoma infilato tra le chiappe provocando il panico tra i passanti, è costretta a farlo dalla cultura maschilista che glielo impone con le buone o con le cattive, ma che al tempo stesso è una sua libera scelta. E se qualcuno ha qualcosa da obiettare che si facesse una bella doccia fredda oppure si voltasse dall’altra parte…
Naturalmente, ci mancherebbe altro, viene escluso a priori che questi comportamenti siano animati da narcisismo, egocentrismo, volontà di sedurre, di piacere, perché, come ben sanno tutti, le donne non vogliono mai essere apprezzate per il loro aspetto estetico (figuriamoci…) ma per la loro personalità (salvo poi sprofondare nell’oscurità abissale di una crisi depressiva se per una volta gli capita di non piacere a qualcuno, ma questo è un altro discorso…).
D’altro canto si nega anche il fatto che la seduzione possa costituire uno strumento di gestione, controllo e dominio sull’altro e men che meno un comportamento concettualmente (e spesso anche praticamente) strumentale. Figuriamoci…
In tutto ciò, ovviamente, ci si guarda bene dal mettersi, anche solo per un attimo, dalla parte degli uomini, di osservare il fenomeno dal loro punto di vista. Come se non esistessero. Come se essere sollecitati sessualmente dalla mattina alla sera per ogni giorno della propria vita, in un meccanismo di sistematica sollecitazione-frustrazione del desiderio, non fosse una forma di violenza costante, continua, sottile, che scava e scava come una goccia cinese, giorno dopo giorno, fino a penetrare in profondità nella psiche maschile, provocando alla lunga dei danni forse non apparentemente visibili e invece devastanti sotto il profilo psicologico.
Ma dov’è il paradosso di questa situazione, per lo meno per gli osservatori più superficiali?
Ci si aspetterebbe che a tutta questa esposizione di sesso scaraventato in faccia agli uomini, corrispondesse una libertà sessuale in misura quanto meno proporzionale. E invece, come tutti sappiamo e come spiegavamo all’inizio, è esattamente il contrario.
Quindi, “guardare e non toccare”, questa è la condizione maschile, nella speranza che qualcuna, dopo essere stati ammessi a corte (il che non è ovviamente affatto scontato) e dopo opportuna recita da parte maschile, decida che “Sì, forse si può fare”. Ma con chi, come, quando, perché e se? E quali sono i criteri di questa “selezione” a senso unico?
Ora, nessuno mai si interroga sugli effetti che potrebbe produrre e produce tutto ciò.
Io affermo che tutto ciò produce sofferenza, frustrazione profonda, dolore e violenza. Soprattutto in coloro che non hanno i mezzi , la forza interiore e le possibilità umane, sociali, economiche, psicologiche, per potersi relazionare in modo relativamente sereno, equilibrato e consapevole con questa situazione. E sono tanti.
E cosa generano purtroppo la violenza e la frustrazione? Altra violenza e altra frustrazione.
Naturalmente, prima che i soliti avvoltoi (e loro consorelle) si lancino sul loro misero brandello di carne, diciamo subito che da queste parti condanniamo ogni forma di violenza senza se e senza ma, e che nessun atto di violenza può essere in alcun modo giustificato. Ma una cosa è giustificare e un’altra capire.
E allora non si capisce perché il caso di una donna che annega suo figlio in una vasca da bagno e poi lo getta in un cassonetto dell’immondizia debba essere affrontato da un punto di vista prevalentemente psichiatrico mentre quello di un uomo che commette violenza sessuale, solo e solamente come un fenomeno criminale, al punto di arrivare a sospendere qualsiasi garanzia costituzionale e qualsiasi beneficio di legge (credo che neanche i mafiosi sottoposti al famigerato regime di 41 bis “godano” di un simile “privilegio”). Per non parlare del risvolto psicologico e mediatico di massa di tutta la vicenda. La prima viene fondamentalmente compatita e assolta (“è una “poveretta”, questa la vulgata corrente) mentre sul secondo si abbatte la scure dell’ignominia e della vendetta sociale (“è un criminale ancor peggio di un omicida”), considerato peggio di un mafioso assassino mandante di assassinii, di uno stragista, di uno spacciatore di droga, di un trafficante di armi o di organi, di un criminale di guerra oppure di uno che ha deliberatamente gettato sul lastrico migliaia di famiglie per le sue speculazioni finanziarie. Non solo. A nessuno (fortunatamente) è mai passato per la mente di linciare una infanticida, anche colta in flagranza di reato. Al contrario uno stupratore colto sul fatto, se non fosse per l’intervento delle forze di polizia, verrebbe sicuramente linciato dal branco senza tanti complimenti, proprio come nei film western.
Cosa si nasconde dietro a questa evidente asimmetria di giudizi rispetto a due fenomeni che sono entrambi essenzialmente il risultato di una condizione complessiva di profonda sofferenza (psicologica, sociale, ambientale, familiare, fisica ecc.)?
La prima è solo una psicopatica depressa e il secondo solo un criminale? Oppure sia nell’un caso che nell’altro ci sono alle spalle delle problematiche di vario genere, sociali e psicologiche, una sofferenza profonda che affonda le sue radici in tanti aspetti dell’esistenza e che spinge questi individui, uomini e donne, a comportamenti criminali?
Io credo che sia giunto il momento di affrontare anche problematiche assai spinose (è dir poco…) come queste. Mettere la testa sotto la sabbia non serve alla comprensione della realtà ma solo ad alimentare l’ipocrisia e logiche securitarie classiste e sessiste”.
297 Commenti
“Non trovo però che esso sia più “squallido” di quello maschile (cui le FF possono opporre: di noi vi interessa solo la vagina). Non possono essere accusate di essere diverse dagli UU.”
Lo so.
Però per loro c’è la foglia di fico dell’ “amore”.
Noi a modo nostro siamo onesti, si sa che cosa vogliamo: loro stesse ce lo ricordano a ogni piè sospinto.
Loro no, non sono oneste, ci ingannano. Millantano sentimenti che quasi mai provano.
E sono brave, molto brave, a fingere.
Si guardano bene dal farci capire che noi per loro non siamo il fine come loro lo sono per noi, bensì un mezzo con il quale ottenere dei fini.
Ed è così che intortano gli uomini, soprattutto giovani.
Ed è proprio questa la verità che va spiegata ai ragazzi: l’ amore femminile è solo una grandissima, millenaria, presa per il culo.
sandro(Quota) (Replica)
Maria: Magari mi ricrederò, chissà..resta il fatto che voi UB siete di una onesta’ e di una limpidezza cristallina. Vorreste puntare a un approccio onesto, chiaro, leale, paritario sincero con l’altro sesso mentre tutto il mondo intorno a voi rigurgita compromessi, vizi, disonesta’, giochi di potere e mercificazione di ogni espressione umana. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Sei troppo buona, Maria. Devo dire che anche tu dimostri un’empatia fuori dal comune. Ti sforzi di osservare il mondo anche ponendoti nell’ottica altrui, maschile, ti metti in gioco e questo va davvero a tuo onore. Un altro esempio è sicuramente Rita.
Non è facile star qui per una donna. Lo spazio creato da Fabrizio Marchi è molto “politicamente scorretto” nel senso migliore dell’espressione. E’ questa in fondo la sua ricchezza. Qui una donna non troverà ciò che ella sente tutti i giorni e dovunque. Sentirà la voce critica nei suoi confronti, talvolta anche dura, mai però maschilista, reazionaria. Oggi la critica, anche costruttiva, al genere femmnile non è ammessa dal politicamente corretto imperante. Il merito di Fabrizio Marchi, in questo caso, è aver offerto e creato uno spazio libero e anticonformista. Non è poco.
Alessandro(Quota) (Replica)
gebedeo
La mia è una prospettiva razionalista che so bene incontrerebbe un coro di disapprovazione da parte di una cultura fondata su una morale che razionale non è.
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In realtà la prostituzione la vorrebbero legalizzata la netta maggioranza degli italiani…
Poi conta che in buona parte dell’europa lo è
@ sandro
se è come dici te, allora non è neanche vero l’amore maschile se vogliamo una sola cosa, o no ?
Silent Hill(Quota) (Replica)
Gebedeo: essendo il desiderio maschile piu frequente di quello femminile, la prostituzione andrebbe legalizzata e anzì, resa un servizio gratuito o a costo minimo, garantito dallo stato e pagato dai soldi dei contribuenti. Naturalmente bisognerebbe che esistesse un tandem tra prostituzione pubblica gratuita e prostituzione privata a pagamento, esattamente come per la sanità, in modo da migliorare l’offerta e favorire un’allocazione delle risorse meno sbilanciata.
Non si tratterebbe di villipendio o svalutazione del corpo femminile, visto che anche il lavoro salariato e la prestazione di manodopera possono essere considerati sfruttamento commerciale del proprio corpo. La prostituzione diventerebbe un lavoro come un altro in definitiva.
La mia è una prospettiva razionalista che so bene incontrerebbe un coro di disapprovazione da parte di una cultura fondata su una morale che razionale non è.>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Interessantissima la tua proposta. Sono dell’opinione che sia forse un pò troppo chiedere che venga pagata con i soldi dei contribuenti od offerta gratuitamente, però concordo su tutto il resto. Mi sembra che ciò che affermi sia puro buon senso, ma l’Occidente( tranne poche eccezioni per il momento, vedi Stati di lingua tedesca, i più avanzati in Europa) del buon senso non sa che farsene. Se fossero le donne, soprattutto la lobby politicamente più forte, a chiedere, per assurdo, che venisse legalizzata la prostituzione maschile, nel giro di qualche giorno si arriverebbe al risultato. Purtroppo, piaccia o non piaccia, oggi gli uomini beta non hanno alcun potere. Essi devono principalmente produrre e morire sotto qualche impalcatura e per il resto prendersi ciò che viene loro concesso da chi veramente tira le fila della nostra società. Il bello è che ancora la maggior parte di loro crede alla favola del genere privilegiato. Scappa veramente da ridere o da piangere.
Alessandro(Quota) (Replica)
@ sandro
Si guardano bene dal farci capire che noi per loro non siamo il fine come loro lo sono per noi, bensì un mezzo con il quale ottenere dei fini.
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Già Alphonse Karr sosteneva ciò.
http://it.wikiquote.org/wiki/Alphonse_Karr#Aforismi_sulle_donne.2C_sull.27uomo_e_sull.27amore
Segno che gli antichi (perlomeno alcuni), nella loro ingenuità, erano pur sempre meno stupidi dei “moderni”.
Marco(Quota) (Replica)
gebedeo:
la prostituzione andrebbe legalizzata e anzì, resa un servizio gratuito o a costo minimo, garantito dallo stato e pagato dai soldi dei contribuenti.
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Si, ma credo che ormai in Italia siamo ridotti davvero male, la vedo dura.
Leonardo(Quota) (Replica)
@ maria
E’ così. Non e’ solo questione di maggior o minor desiderio..c’e’ anche una “dinamica” che ci rende contrattualmente dominanti. Così natura vuole e come ho letto in un libro scritto da una potente maitresse americana: ogni donna siede sulla sua piu’ grande fortuna..Un uomo nasce con una spinta propulsiva immensa a spargere il suo seme ricco di milioni di spermatozoi e sa che in giro ci sono milioni di uomini collo stesso istinto..mentre i giardini sono preziosi, ambitissimi e difficilmente accessibili.
@
La “dinamica” è pure un’altra: la donna, al contrario dell’uomo, non deve “far nulla”, ossia non deve avere l’erezione.
Per quanto riguarda tutto il resto, so bene che è così, ed è anche per questo che io non avrò mai dei figli.
Questo mondo è un inferno e pertanto non si capisce per quale ragione si debba far nascere qualcuno che dovrà solo incazzarsi, lavorare, competere e tribolare fino alla fine dei suoi giorni.
Specie se maschio.
Marco(Quota) (Replica)
@ Silent Hill
In realtà la prostituzione la vorrebbero legalizzata la netta maggioranza degli italiani…
@
Hai dimenticato di scrivere una parola: maschi!
Ossia, a voler legalizzare la prostituzione sono soprattutto gli uomini italiani, non certamente le bacchettone donne italiane!
Tuttavia, riguardo alla provocatoria proposta di gebedeo, ricordo di aver letto qualcosa del genere altrove (mi pare su uomini3000), scritto da un uomo di cui non ricordo il nick.
Marco(Quota) (Replica)
Condivido completamente il commento di Gebedeo e anche i successivi di Alessandro e altri, sul tema della prostituzione. I vostri interventi mi hanno anche stimolato a scrivere un pezzo che ho pubblicato nello spazio degli “editoriali” dal titolo “Prostituzione: ideologie diverse ma stessa ipocrisia”.
D’altronde era tempo che assumessimo una posizione ufficiale sulla questione.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“se è come dici te, allora non è neanche vero l’amore maschile se vogliamo una sola cosa, o no ?”
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E’ quello che dicono loro.
Dicono che loro ci amano e noi vogliamo solo vuotarci le palle.
Invece io dico che noi vogliamo di solito vuotarci le palle ed essere lasciati in pace e loro vogliono semplicemente un vitalizio e una cucchiaiata di sperma, possibilmente senza avere nessuno tra le balle eccetto i figli.
Non vedo cosa c’ entri l’ amore in tutto ciò e perché debbano sempre tirarlo in ballo.
Diciamo le cose come stanno.
sandro(Quota) (Replica)
“Già Alphonse Karr sosteneva ciò.
http://it.wikiquote.org/wiki/Alphonse_Karr#Aforismi_sulle_donne.2C_sull.27uomo_e_sull.27amore
Segno che gli antichi (perlomeno alcuni), nella loro ingenuità, erano pur sempre meno stupidi dei “moderni”.”
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Vero. e gli esempi sono tanti.
Questi sono i danni del materialismo capital-femminista:
gli uomini non hanno più una cultura umanistica alla quale attingere.
E Dio solo sa quanto questa sia necessaria, oggi più che mai.
sandro(Quota) (Replica)
Nei paesi nordici ci sono prostitute per vari gusti, in Olanda ci sono i matrimoni gay ma anche soddisfazione sessuale per i maschi di vario gusto. Non so bene come funziona lassù: ci sono stato solo pochi giorni e al tempo delle lire.
Credo sia il sogno di molti uomini la prostituzione legale a basso prezzo.
Lessi un libro scritto da una prostituta tedesca “sado-maso” la quale raccontava di ragazzi timidi che altrimenti non avrebbero soddisfatto mai i loro desideri; e anche uomini sposati con gusti bizzarri che con la moglie neanche a parlarne.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leggete qua…
http://samovar.blogosfere.it/2005/12/a-proposito-del.html
Simone M.(Quota) (Replica)
“E’ ovvio che, essendo la Russia un paese sconfinato, ci abitano uomini e donne di tutti i tipi. Soprattutto nel caso degli uomini russi, che in qualche modo uscivano male dal mio post, vanno tenuti in considerazione molti aspetti di cui non ho parlato. Ad esempio sono molto galanti, aprono sempre le portiere dell’auto alle donne, cedono il passo, portano sempre un mazzo di fiori alle signore che ritornano dopo un viaggio, ecc.”
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“Valentina, Martedì 30 Dicembre 2008 ore 17:39
Mi dispiace doverti deludere caro Mariano ma le donne russe sono programmate per questo…sono infelici nel loro paese e vengono in Italia per incontrare l’uomo romantico ma tanto sappiamo tutti che gli uomini non sono romantici ma solamente stupidi perchè l’unica cosa che riescono a fare è quella di perdere la testa per donne che nella loro vita cercano solo di trovare qualcuno che le porti a spasso!con tante belle donne italiane voi uomini che non ragionate con il cervello ma con altro vi fate incastrare dalle russe…infondo come si dice???ognuno sceglie per sè quello che merita…
”
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Non se ne può più.
Simone M.(Quota) (Replica)
Simone M
Ad esempio sono molto galanti, aprono sempre le portiere dell’auto alle donne, cedono il passo
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Ma sticazzi, che si prendano gli uomini russi allora…
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!con tante belle donne italiane voi uomini che non ragionate con il cervello ma con altro vi fate incastrare dalle russe
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Beh questa frase denota solamente un senso di INVIDIA ( come a dire brutti porci scegliete le russe e non noi italiane?!?!?!)
Simò, ma perchè non se ne può più ? A me ste cose fanno solo sorridere…volete i russi ? Gli italiani sono stupidi ? Ma prego si accomodino ! E poi ci sono anche italiani che se pijano quelle dell’est, quindi figurati…
Silent Hill(Quota) (Replica)
@ Simò, ma perchè non se ne può più ?
@
Silent, io il prossimo gennaio compirà trentanove anni, mentre tu hai scritto di averne solo ventuno, perciò la sostanziale differenza è la seguente: certi lamenti io li ascolto da molti più anni di te, e pertanto non ne posso più.
Non ricordo neanche una volta in cui una donna abbia fatto degli apprezzamenti verso gli uomini…
Simone M.(Quota) (Replica)
http://www.corriere.it/spettacoli/10_novembre_30/michelle-hunziker-intervista-gq_4d9540dc-fc86-11df-8fb3-00144f02aabc.shtml
intervista sulle pagine della rivista GQ
«Il sesso come merce di scambio?
Ci si rovina nell’anima e nel cuore»
La Hunziker: «Se qualcuno mi dice “ti voglio bene” io ci casco sempre»
MILANO – Le ragazzine e il sesso come merce di scambio (e magari come lasciapassare per il mondo dello spettacolo)? A chi le chiede un consiglio, Michelle Hunziker risponde che è proprio quello il modo migliore per rovinarsi nell’anima e nel cuore. È un’intervista a cuore aperto quella che la showgirl ha rilasciato a GQ in edicola mercoledì. «Sono una donna di 33 anni – racconta la Hunziker -, nel fiore della realizzazione a livello sessuale ed emotivo. Non tornerei a 20 anni neanche se mi pagassero: devi affermarti, devi ancora capire chi sei e imparare tanto». Il prossimo 9 dicembre la conduttrice debutta allo Smeraldo di Milano con lo spettacolo teatrale Mi scappa da ridere: nello spettacolo la showgirl canta, balla e recita e su GQ esprime il suo dissenso contro le strade facili verso la fama: «Io sono controcorrente, penso che studiare e applicarsi sia importante. Se poi vuoi essere una meteora e diventare subito popolare, lo puoi fare, è una scelta».
UN CONSIGLIO ALLE RAGAZZE – Quanto alle ragazzine che usano il sesso come merce di scambio, la Hunziker non ha peli sulla lingua: «A farmi inc…- dice – è chi fa certe proposte: se hai 17 anni e ti manca un’educazione adeguata, non capisci. Col cavolo che “a 17 anni una è in grado di decidere”. Pensa a un maiale di 50, 60 anni: una ragazzina se la rigira come vuole. Noi mamme dobbiamo essere brave a dar loro i giusti valori». A proposito di valori poi, la bella Michelle non nasconde di avere una concezione molto forte del matrimonio, nonostante la fine delle sue nozze con il cantante Eros Ramazzotti: «Per me, che sono credente, in Chiesa si può fare una volta sola. Il matrimonio è un grande sogno e, se ce l’hai, è giusto realizzarlo».
ITALIA E GERMANIA – In Germania Michelle Hunziker è stata criticata perché nella tv tedesca indossava un abito «così corto – è stato scritto – che sarebbe stato meglio in uno dei programmi di Berlusconi»: «Hanno parlato bene del programma, ma è bastato che un p… scrivesse quella roba su Internet perché i giornali italiani la riprendessero. All’estero ci vedono come dei buffoni, dei poveracci».
BENE E MALE – Nell’intervista su GQ Michelle sottolinea infine di non aver mai vissuto crisi col pubblico, «neanche quando ero in una situazione bruttissima». «Succede: – spiega – ti capita una tragedia, come nel mio caso la morte del papà, e c’è chi ne approfitta per insinuarsi nella tua vita e farti del male». Alludi alla famigerata “maga”?, le chiede il giornalista di GQ( facendo riferimento alla pranoterapeuta Giulia Berghella che l’avrebbe anche plagiata per un periodo, ndr). «Sì. Fanno credere di volerti bene mentre ti fanno un gran male. Se qualcuno mi dice “ti voglio bene” io ci casco sempre».
Redazione online
30 novembre 2010
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«A farmi inc…- dice – è chi fa certe proposte: se hai 17 anni e ti manca un’educazione adeguata, non capisci. Col cavolo che “a 17 anni una è in grado di decidere”. Pensa a un maiale di 50, 60 anni: una ragazzina se la rigira come vuole. Noi mamme dobbiamo essere brave a dar loro i giusti valori».
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Ricordo benissimo di aver sentito più volte uscire dalla bocca delle donne, frasi del tipo “le ragazze di oggi si rigirano anche quei tonti degli uomini”; oppure “le femmine maturano molto prima dei maschi”; e ancora “una donna ha sempre una marcia in più”; “gli uomini sono tutti coglioni”, eccetera eccetera.
Ora, secondo Hunziker, un “maiale” di 50, 60 anni, una ragazzina se la rigira come vuole.
Ma non eravamo ritardati anche in età adulta?
Simone M.(Quota) (Replica)
su questo tema ho trovato interessante un post di un certo Caronte sul blog di Marina Terragni
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Caronte scritto il: 24.12.2010 alle 17:37
Riguardo alla questione della “donna oggetto” (veline, etc.), vorrei farvi notare che questo è ciò che credete, che vi fanno credere e che propagandate.
In realtà si tratta di una celebrazione permanente, ossessiva, capillare che tutti i media occidentali fanno della donna sia attraverso la pubblicità sia direttamente con la raffigurazione permanente del corpo femminile anche senza fini pubblicitari.
Questo fatto viene negato rovesciandone il senso e denunciato come “cultura della donna oggetto”, secondo cui il corpo femminile viene strumentalizzato a fini di pubblicità.
Scambiando lo scopo (la promozione del prodotto) con l’effetto (la presenza, la visibilità pubblica, la valorizzazione, la celebrazione) si nega che la pubblicità sia uno strumento di promozione permanente del sesso femminile.
Scambio e negazione quanto mai utili.
Se divento testimonial di uno spot quello spot mi rende famoso, mi celebra e mi esalta, e come è vero che io pubblicizzo un prodotto (sono “strumentalizzato”) così è vero che quella pubblicità pubblicizza me stesso. La pubblicità mi rende famoso, tant’è vero che, se non sono famoso o popolare e lo voglio diventare, devo farmela e pagarmela.
Se è vero che le campagne elettorali si fanno diffondendo la propria immagine, allora le donne, attraverso la pubblicità (e non solo) sono in una permanente campagna elettorale di dimensioni colossali, una campagna promozionale ininterrotta, sistematica, capillare ed ovviamente gratuita.
Quello che voglio dire è che è giunta l’ora di vedere che la pubblicità tanto “usa” le donne quanto viene usata da esse per la propria pubblicizzazione.
Il corpo femminile è un testimonial e questo indica appunto che è un valore, il valore estetico, il quale, proprio perché rappresentato permanentemente cresce di valore.
Fare da testimonial non mi svaluta, al contrario, mi valorizza.
Si nega l’effetto reale e cioè la reale celebrazione, la reale glorificazione della donna, esaltata ogni giorno in una fantasmagoria di immagini del sesso femminile che, se dovesse essere pagata, costerebbe alle femmine occidentali centinaia di migliaia di milioni di euro ogni anno.
La si nega e la si rovescia in un capo di imputazione contro gli uomini.
mauro recher(Quota) (Replica)
ieri sono andato a vedere pirahna in 3d………
di horror aveva solo la parte finale ,il resto una carellata di tette e culi ,francamente mi sono chiesto ….
che senso ha tutto questo in un film che dovrebbe trattare tutt’altto ??
se avevo voglia di un porno me ne andavo nei cinema appositi …
ho sempre pensato che l’arte come la musica e il cinema dovrebbero essere giudicati per quello che riescono a trasmettere e non dall’indurimento del pene ,frustrante poi ,come detto bene da Fabrizo nell’editoriale
mauro recher(Quota) (Replica)
Nella riproposizione che oggi La Repubblica Donna fa nel servizio riportato di seguito, delle pubblicità di intimo femminile passate alla Storia per fascino e forza seduttiva, mi sembra doveroso ricordare a tutela di tutti, maschi ma invero soprattutto femmine, che, a seguito della lunga e gloriosa marcia per la libertà sessuale, “Chi tocca i fili muore”.
http://d.repubblica.it/argomenti/2011/03/31/foto/immagini_pubblicit-263951/8/#media
cesare(Quota) (Replica)
Si, ho compreso il senso di questo articolo…
E’ quasi dura da digerire ma è vero quello che scrivi. Se indosso un abbigliamento un po’ attizzante lo faccio indubbiamente per piacermi e piacere…Così fan tutte, che lo ammettano o meno.
Questo non giustifica la violenza in nessuna sua forma, ma di certo è causa di tante frustrazioni. Lo noto a scuola, dove arrivano bimbette travestite da Lolite e mi chiedo come possano permetterlo i loro genitori. E ‘ un continuo messaggio, un continuo input a delinquere. Ormai è il corpo a parlare ,niente altro. Ho visto nelle adolescenti femmine, veri e propri atti di istigazione sessuale. Non è facile parlare di queste cose, ci vuole coraggio. I nostri tempi ci parlano di libertà in tutte le sue espressioni. Io credo si sia andati oltre il senso del buon gusto e della ragione. Al punto da confondere in determinati casi, le vittime con i carnefici.
Nicole(Quota) (Replica)
Peccato che tu non abbia continuato Nicole.. perchè tale frustrazione, spesso nelle menti deboli, crea reazioni criminose, nelle menti normali, zerbini, nelle menti intelligenti voglia di cambiamento e di reciprocità, e nelle menti Alpha.. beh! quelli a meno che non siano dei fessi, hanno tutti ai loro piedi..donne comprese!
Pensa solo per un attimo.. sentirti attratta da un lui che ti piace.. che ti fa vibrare dentro.. lo guardi.. e il tuo sguardo cade li.. lui ti viene incontro e..”Come ti permetti? io ti denuncio sai? qualcuno chiami la polizia! c’è questa che mi ha molestato!”
“Signora, ci favorisca i documenti.. salga in auto prego.. andiamo in commissariato!”…
..questo è il mondo degli uomini normali ed intelligenti.. il resto appartiene tutto a voi ed alla sfera alpha.. buon divertimento!
p.s.: Fabbrì! aggiorna il titolo! manca un “Non” all’inizio! (Non guardare e non toccare)
Damien(Quota) (Replica)
“Pensa solo per un attimo.. sentirti attratta da un lui che ti piace.. che ti fa vibrare dentro.. lo guardi.. e il tuo sguardo cade li.. lui ti viene incontro e..”Come ti permetti? io ti denuncio sai? qualcuno chiami la polizia! c’è questa che mi ha molestato!”
“Signora, ci favorisca i documenti.. salga in auto prego.. andiamo in commissariato!”…” (Damien)
Esempio più che illuminante, Damien. Il capovolgimento della situazione, da te descritto, è semplicemente inconcepibile, può essere immaginato solo come una barzelletta…
E invece per gli uomini è la realtà….E questa sarebbe la società dominata dall’oppressione maschilista…
Deve essere accaduto qualcosa nella “psicosfera” che non riusciamo a cogliere, se tutto ciò avviene come se nulla fosse…Non c’è altra spiegazione…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Damien
Non credo alle donne diano fastidio gli sguardi degli uomini. Credo dia molto più fastidio l’indifferenza. Certo , ci sono sguardi e sguardi…La donna che si risente di uno sguardo ha sicuramente motivi di frustrazione personale ed è sicuramente pericolosa. Anche noi donne guardiamo gli uomini e alcune lo fanno anche in maniera sfacciata è verissimo. Come è vero che facciamo di tutto per farci notare o non ci sarebbero tanti mostri in giro e in televisione con le labbra a canotto e tette e culi siliconati. Io credo ci sia una ipocrisia di fondo che alimenta e soffia venti di guerra incomprensibili. Onestamente non ci capisco più nulla, a dirla tutta. Non capisco nemmeno una certa categoria di uomini però…uomini che fomentano tutto ciò e adulano davvero l’impossibile.
L’altro giorno in tv, una tizia si è scagliata senza motivo apparente contro un uomo, che onestamente non aveva detto niente di sbagliato e per giunta la questione maschile non c’entrava una beata fava con l’argomento in oggetto. Ho goduto quando un altro tizio le ha detto in faccia che diceva cazzate ad uso e consumo di quattro beoti ignoranti che applaudivano senza cognizione di causa…
Non sopporto le femmine esaltate, non sopporto gli zerbini, non sopporto più il politically correct…mi sembra di essere in un Film di Fellini , forse per questo non capisco più un c****!
Nicole(Quota) (Replica)
Ieri sera, facendo zapping, mi sono casualmente imbattuto in una specie di video-documentario tratto dal “Corpo delle donne” di Lorella Zanardo (era già iniziato, non so darvi maggiori indicazioni), mandato in onda da una televisione privata romana con la quale in passato ho anche avuto modo di collaborare per un paio d’anni.
Da un certo punto di vista (la denuncia della mercificazione della sessualità, il ruolo dei media ecc.) poteva anche essere condivisibile.
Il problema, naturalmente, nasce nel momento in cui tutto ciò viene ricondotto, secondo l’autrice, ad un sistema che sarebbe in ultima analisi dominato dal “maschile” e dal maschilismo.
A onor del vero, ad un certo momento, la commentatrice si è espressa esattamente in questo modo:”…Quelle donne mercificate e auto mercificatesi…”.
“Un bel passo in avanti”, mi sono detto. Subito dopo però soggiungeva:”Le donne sono state talmente condizionate a livello psicologico e culturale da non saper più distinguere tra i loro reali bisogni ed aspirazioni e quelli indotti dal “sistema”…”.
C’è in parte del vero anche in questo, sia chiaro ; peraltro,lo stesso concetto vale per gli uomini, anche se l’autrice si guarda bene dal dirlo…
Il fatto è, come avrete già capito, che il problema della giornalista è arrivare in ultima analisi a deresponsabilizzare le donne. O meglio, ammette, ma solo parzialmente, una certa dose di responsabilità individuale nel processo di mercificazione/automercificazione, ma riconduce completamente questa scelta ad un processo di condizionamento profondo di cui le donne sarebbero comunque inconsapevoli a livello subliminale e di conseguenza vittime. In altre parole, quelle donne che vivono la propria sessualità in modo più o meno strumentale (pratico o psicologico che sia) credono di agire in piena libertà e consapevolezza , ma non si renderebbero conto che le loro scelte sono in realtà indotte ed etero dirette. Ovviamente dal potere maschilista che vuole le donne esattamente in quel modo.
Ma ciò equivale a dire (se mi passate la metafora esageratamente iperbolica ma credo che ci capiamo), che anche i capitalisti, i ricchi, i potenti, se vogliamo, sono degli alienati (e da un punto di vista filosofico, diciamo così, formale, non c’è dubbio che sia così. “Chi conosce il “Bene” non può che perseguirlo, dicevano gli antichi Greci, solo gli ignoranti perseguono il “Male”…) perché,in qualche modo, anch’essi sono condizionati dal sistema, anche se ne costituiscono la parte dirigente e dominante, in un continuo gioco di rimandi (non sapremo mai se è nato prima l’uovo o la gallina…). Un frate francescano direbbe loro:”Non risiede nella ricchezza e nel potere la vera felicità; anzi, questi sono delle truffe, donate tutto ai poveri e vivete insieme a tutti gli altri uomini e donne come fratelli e sorelle. Siete in errore, abbandonate la strada sbagliata (che voi credete essere giusta…) e costruite con noi un mondo diverso e migliore…”.
Insomma, secondo questo modo di ragionare e di procedere, anche queste persone che vivono per accumulare ricchezze, potere, proprietà e prestigio sociale (più benefits che competono a quel determinato status) sarebbero convinte che ciò sia il risultato di una loro libera e consapevole scelta, ma in realtà, questo il teorema, sarebbe una loro illusione, o se preferiamo una convinzione indotta dal “sistema” che è in grado di condizionare e controllare la loro sfera psichica profonda. Cosa anche vera in larga parte, come abbiamo spiegato più volte, ma se proseguissimo solo ed unicamente su questa strada finiremmo inevitabilmente in un circuito vizioso fino a deresponsabilizzarci inevitabilmente tutti e tutte (oltre a considerare il “sistema” come una sorta di realtà astratta pura e a priori e non una struttura, certamente estremamente complessa, ma pur sempre composta e animata da uomini e donne in carne ed ossa). La qual cosa non sta in piedi; i sostenitori di questa tesi non farebbero cosa sbagliata a studiarsi il concetto di “etica della responsabilità” di Weber…
Naturalmente, quando si toccano questi temi, si ritorna inesorabilmente al nodo della relazione fra Natura e Cultura. Siccome abbiamo infinite volte affrontato l’argomento mi fermo qui…
Ma a questo punto c’è una seconda gigantesca omissione in quel film da parte dell’autrice.
Infatti, a chi è diretta l’immagine del corpo mercificato delle donne (ciò che noi chiamiamo “smutandamento”) se non agli uomini?
Conosciamo perfettamente il meccanismo che sottintende quella scelta, le sue finalità e la sua strategia.
“Guardare e non toccare”, come recita l’articolo in oggetto, in una spirale di costante, continua e sistematica sollecitazione/frustrazione del desiderio sessuale maschile. Se questo meccanismo non fosse sistematicamente alimentato e oliato in ogni suo ingranaggio, l’intero sistema si incepperebbe. Non credo sia necessario approfondire il tema perchè lo abbiamo fatto centinaia di volte (oltre a costituire uno degli architravi della nostra analisi).
In conclusione, il femminismo tradizionale (la Zanardo rientra in quell’ambito) DEVE sollevare tutte le donne da ogni responsabilità. E’ questo il cuore della questione. Naturalmente, così facendo, cade inevitabilmente in altre enormi contraddizioni (se le donne sono da sempre condizionate ed eterodirette qualche dubbio verrebbe a chiunque sulla loro capacità di stare al mondo in totale ed assoluta parità con gli uomini…) ma a quel punto c’è sempre la risposta pronta che è immancabilmente quella del dominio maschile imposto con la forza e la violenza, più o meno manifesta, attraverso la quale le donne, da sempre, sarebbero state e sarebbero schiacciate. E ogni discorso viene chiuso d’ufficio…
E’ evidente che in questo modo siamo in un circolo vizioso dal quale, ovviamente, non se ne esce né se ne potrà mai uscire, per lo meno finchè uomini e donne non saranno capaci di fare la sola cosa possibile: riconoscersi reciprocamente anche e soprattutto nelle rispettive responsabilità. Nel “bene” come nel “male”…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
è illuminante anche il filmato dell’intervista di Elena Barolo (ex velina di Striscia la notizia) alla Zanardo.
La Zanardo che di fronte all’insistenza della Barolo ( che proclama la sua consapevolezza ) continua a ripetere frasi come “io mi faccio il culo anche per te, io sono dalla parte delle donne, io non ce l’ho con te, sia ben chiaro”
http://www.youtube.com/watch?v=HJB_9HvbI7o
Rita(Quota) (Replica)
beh Fabrizio ,peccato che non ci siano le emoction degli applausi
lo sai ,e non è un mistero,che ,prima di frequentare uominibeta ,avevo appunto visto il documentario (lo si trova sia su youtube ,che nel suo blog) e seguito il forum ,e quello che dicevi te ,dopo un primo tempo di empatia ,da parte mia , era sempre più evidente ,tanto che ,quei pochi uomini che c’erano ,prima o dopo ,sparivano tutti tanto che uno disse “quel forum era una lapidazione contro gli uomini” e a maggior ragione della tuia tesi c’è questo video con la Zanardo e la Terragni
http://www.youtube.com/watch?v=zuq2JTB7P0g&feature=player_embedded
e,se ce ne fosse bisogno ,a confermare tutto questo ,ho fatto la seguente domanda ad una che segue il blog in questione
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però ,io una cosa non riesco a capirla ,sarà che non ci arrivo , ho visto l’ultimo video dal blog e ,si continua a ripetere che non si è contro a veline ,meteorine ecc,anzi la zanardo è dalla loro parte ,ma queste figure televisive ,non fanno parte del gioco anch’esse ? mi sembra che sia la storia del ladro che ruba e l’altro tiene il sacco ,non mi sembra meno colpevole ..se vogliamo poi dare la colpa al maschilismo o peggio agli uomini beh ,è un altro discorso
sua risposta
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@recher70 Non ricordo chi diceva + o – che la responsabilità è come il cielo. Ognuno ha la sua fetta. Il cielo è sempre lo stesso, ma un conto è se lo guardi da Roma, un conto se lo guardi da Bangkok, se sei un pastore transumante o un carcerato. Io credo che Lorella voglia dire che lei difende la libertà di scelta di quelle ragazze, ma sa anche che quelle ragazze (la cui età media è circa 24 anni) sono educate da 30 anni di tv e che quindi, prima di aderire al modello unico, lo abbiano subito.
come da copione
mauro recher(Quota) (Replica)
eh già hanno subito il modello unico della TV in vigore da trent’anni, peccato che soltanto venti anni prima, agli “albori” della TV si protestava per l’esatto opposto. Ricordate Alba Arnova e lo scandalo delle calzemaglia? Allora lei fu cacciata dalla TV perchè indossava una calzamaglia giudicata troppo “nuda”, insomma perchè metteva troppo in mostra il corpo femminile.
http://www.luisellabolla.it/
Rita(Quota) (Replica)
Rita
http://www.youtube.com/watch?v=HJB_9HvbI7o
La Zanardo considera la velina una senza cervello che viene usata, fosse proprio la Zanardo una maschilista?
Leonardo(Quota) (Replica)
Rita:
>>
Ricordate Alba Arnova…
>>
Rita ha ricordato un aneddoto che mette in luce ancora una volta l’intima contraddittorietà del “pianto” femdominista.
Appaiono nude? Donna oggetto, maschilismo ….
Appaiono vestite? Bigottismo, bacchettonismo maschilista…
Così è.
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
FAbrizio. “E’ evidente che in questo modo siamo in un circolo vizioso dal quale, ovviamente, non se ne esce né se ne potrà mai uscire, per lo meno finchè uomini e donne non saranno capaci di fare la sola cosa possibile: riconoscersi reciprocamente anche e soprattutto nelle rispettive responsabilità. Nel “bene” come nel “male”…” Condivido senza riserve! La cosa , per le menti libere e lucide, dovrebbe essere scontata. Purtroppo non è così. Ieri pomeriggio su Rai Radio Uno, nella trasmissione condotta da Enrica Bonaccorti, si parlava di violenza femminile. Una buonissima trasmissione in cui si riconosceva che la donna è altrettanto violenta dell’uomo, magari per causa di forza maggiore più con la violenza psicologica e verbale che fisica, ma ora anche con quella, e capace di crudeltà e odio incondizionati forse ancor più dell’uomo. A parte questo, ed è già tantissimo, ad un certo punto la Bonaccorti, con tono di voce un po’ affranto, il che le fa onore, ha detto di essere in grande difficoltà come donna ad ammettere la crudeltà femminile e materna. Ma più ancora che ammetterla razionalmente, a percepirla, ma che è necessario accettare questa realtà.
Il che equivale a dire di assumersi le proprie responsabilità invece di proiettare sempre ogni colpa sull’altro, sul maschio, sul sistema su….su….su, atteggiamento infantile equivalente a quello del bimbo che scarica la colpa sul fratello o sull’amico per evitare la rampogna. E’ inutile girarci intorno. Finchà le donne intese come genere non faranno questo passo doloroso ma fondamentale, a) i rapporti fra i sessi saranno destinati ad inaspririsi in una conflittualità feroce fra attacchi, rancori, vendette, collere etc. b) Alla fine potranno anche trionfare, le donne/bambine, ma qualsiasi regime così governato produce disastri e non dura a lungo.
armando
armando(Quota) (Replica)
“Finchè le donne intese come genere non faranno questo passo doloroso ma fondamentale, a) i rapporti fra i sessi saranno destinati ad inaspririsi in una conflittualità feroce fra attacchi, rancori, vendette, collere etc” (Armando)
Magari andassero così le cose, Armando, è proprio quello che auspico e a cui lavoro. Direi anzi che, per lo meno in una prima fase (comunque di lungo periodo), una risposta conflittuale degli uomini sarebbe assolutamente positiva, salutare e propedeutica ad un passaggio ulteriore. E’ ovvio che in prospettiva non ci si deve fermare al conflitto; questo è evidente. Però, a mio parere quest’ultimo, come forse in tutte le relazioni umane e sociali, è in una determinata fase necessario.
Purtroppo ho timore che le cose stiano andando in ben altra direzione e che la stragrande maggioranza degli uomini, a forza di subire passivamente questa situazione, si stia assuefacendo. C’è il rischio concreto, non ce lo dobbiamo nascondere, di una sconfitta “strategica”, di un addomesticamento e di un definitivo annientamento psicologico degli uomini, di una vittoria totale del Femdominismo. Tutto, al momento, lascia intendere che questo sarà lo scenario del futuro. Che razza di mondo sarà non lo so e, devo essere onesto, non lo voglio neanche sapere nè vedere; quel che vedo ora è più che sufficiente…
Per queste ragioni è assolutamente necessario dotarsi di una analisi corretta della realtà (e da questo punto di vista credo proprio che ci siamo), capace di leggere i processi reali, mettere da parte quello che non serve più, offrire delle risposte credibili e soprattutto costituire una possibile via d’uscita per gli uomini (beta), una alternativa (psicologico-esistenziale) possibile e praticabile. Quello che alcuni di noi stanno facendo e vivendo in prima persona.
Continuiamo a lavorare, senza preoccuparci di ciò che sarà…E’ l’unica strada…
Chi me l’avesse mai detto…Mah… Mi chiedo ogni tanto cosa avrebbe pensato mio padre, che non c’è più ormai da parecchio tempo, di questo mio impegno a cui in qualche modo, ad un certo punto della mia vita, senza un’ apparente ragione (se non quelle di tutti gli uomini) sono stato chiamato, non so perché e non so da chi…
Bah…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Leggete qua…
http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/199fab8a7522859fb8e3d102011317d3.pdf
Sandro2(Quota) (Replica)
In questo incomprensibile e misterioso impegno (@Fabrizio), in questo esser-ci del Maschile a prescindere dal contesto esperienziale e contro ogni ragione, c’è la presenza, e la testimonianza, di quello che io chiamo e sperimento essere la dimensione ontologica del Maschile e dell’Umano. Sempre nei processi più terribili di regressione delle strutture più profonde della condizione umana, vedi campi di annientamento rossi e neri del ‘900, e anche nelle città giapponesi sottoposte a bombardamento atomico, si fa strada nelle profondità dell’uomo il medesimo incomprensibile e misterioso imporsi irriducibile dell’ Umano. Il femmidominismo, esito perverso e forse ineluttabile del femminismo, si sta disvelando come a suo tempo il nazismo e lo stalinismo, l’ideologia che sta guidando i processi di destrutturazione e regressione del Maschile, del Femminile e qundi dell’Umano richiesti dall’apparato finanziario, militare e industriale in Occidente per preservare le condizioni di sopravvivenza delle elites e delle classi al potere. Il misterioso erompere della visione di una Umanità reintegrata nella sua originaria pienezza, c’è anche nelle parole, proclamate ad alta voce, di un profugo in fuga dalle squadre di annientamento naziste, in un film di Charli Chaplin, (nel film: “Il Dittatore”?).
cesare(Quota) (Replica)
Fabrizio è una domanda più che legittima
ti faccio un esempio che può anche essere fuori dal tema ..
sono malato di rene policistico ,e qualche volta al lavoro mi può fare male al fianco con complicazioni alle vie urinarie. Il dolore non è impossibile da sopportare ,anzi ,quello che da veramente fastidio è la mancanza di forza ed alzare sbarre da 38 mm di diametro ,lunghe 6 metri ,non è il massimo. Strano che la mia fortuna di essere nato maschio non mi aiuta, e che ne so, potrei chiamare qualche altra “schiava” a lavorare al mio posto ,di solito chi ha il potere fa cosi ,ma evidentemente sono talmente fesso che non mi rendo conto del mio potere (a dire il vero è da 41 anni che non me ne sono mai accorto ) quindi sono anche recidivo ,e da questa “bugia” del comando ,della fortuna di essere nato maschio. Come sappiamo ,per le femministe siamo tutti stupratori o assassini ,in sostanza siamo tutti uguali ,ma bisogna evidenziare che esiste un altro uomo ……
mauro recher(Quota) (Replica)
dimenticavo ,forse 5 metallari hanno centrato il punto più di mille parole e questioni sul “bunga bunga”
http://www.youtube.com/watch?v=JGPDRirKBaw
mauro recher(Quota) (Replica)
In merito a questo articolo segnalato da Sandro2,
http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/199fab8a7522859fb8e3d102011317d3.pdf
vorrei dire che più passa il tempo e più mi sento preso per il culo dalle donne, dalle femministe militanti e dalla società nel suo complesso, perché bisognerà che un giorno qualcuno mi spieghi cosa cazzo sia “il potere maschile”, soprattutto in ambito sessuale! Che potere è quello del potente che deve pagare per farsi una scopata? Che potere è quello di chi deve sempre chiedere? Veramente lo si può definire un potere? Io ci vedo solo una grande impotenza maschile, altro che!
@
p.s.: stasera ho una gran voglia di far sesso, ma siccome in questo periodo della mia vita non ho una donna, mi toccherà pagare una puttana (ed è quello che farò, proprio stasera). Dubito che una “impotente” donna sia costretta a fare altrettanto.
Simone M.(Quota) (Replica)
Pienamente d’accordo, Fabrizio. La dialettica conflittuale fra i sessi è stata, è, e sarà eterna in ragione delle diversità, almeno fino a quando non saranno soffocate nell’omologazione forzata e ideologica. Ma neanche, perchè a stare a quanto sostiene Renè Girard è proprio la perdita delle differenze che genera la violenza distruttiva di tutti contro tutti. Ciò che è da cogliere è la diversità fra un rapporto conflittuale distruttivo e nichilistico, e un conflitto in cui l’una parte riconosce la legittimità dell’altra, in analogia a quanto sosteneva Karl Schmitt a proposito del “justo hostis”. Solo col riconoscimento della legittimità del nemico, si può pensare il conflitto come non teso al suo annientamento totale.
Quello che stiamo facendo, sia pure da punti di vista e forse con prospettive non esattamente coincidenti, ha un presupposto comune fondamentale. Nessuno di noi , nel battersi doverosamente dalla parte degli uomini, intende annichilire femminile, o pretende che si omologhi al maschile. Come dici tu, il conflitto che ci giochiamo è propedeutico ad un passaggio ulteriore che non è ancora dato conoscere. Insomma, “si vis pacem, para bellum”.
Tuo padre ti guarderebbe ( e chissà che non ti guardi tuttora) con ammirazione. Impegno, energia, tempo, fatica che tutti noi impieghiamo senza calcoli o ritorni economici, per passione e per la necessità di sentirci vivi dentro, oltre i passatempi effimeri entro cui vorrebbero relegarci. E’ il daimon che chiama ed esige risposte.
armando
armando(Quota) (Replica)
http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/9509637b59c150a084a63f89f69554d2.pdf
…
Sandro2(Quota) (Replica)
“sono malato di rene policistico ,e qualche volta al lavoro mi può fare male al fianco con complicazioni alle vie urinarie. Il dolore non è impossibile da sopportare ,anzi ,quello che da veramente fastidio è la mancanza di forza ed alzare sbarre da 38 mm di diametro ,lunghe 6 metri ,non è il massimo. Strano che la mia fortuna di essere nato maschio non mi aiuta, e che ne so, potrei chiamare qualche altra “schiava” a lavorare al mio posto ,di solito chi ha il potere fa cosi ,ma evidentemente sono talmente fesso che non mi rendo conto del mio potere (a dire il vero è da 41 anni che non me ne sono mai accorto ) quindi sono anche recidivo ,e da questa “bugia” del comando ,della fortuna di essere nato maschio”. (Mauro Recher)
Caro Mauro, le tue testimonianze di vita reale e vissuta sono molto preziose.
Personalmente non ho mai svolto lavori manuali nella mia vita perché mio padre ha fatto di tutto (e avrebbe fatto di più) pur di farmi studiare (vale anche per mia madre, sia chiaro, che però ho perso quando avevo ancora 12 anni) e quindi non ho mai conosciuto la dura realtà della condizione operaia, conosciuta invece da mio padre in gioventù fino a quando, subito dopo la scuola dell’obbligo (le elementari, all’epoca, e di certo non tutti ci andavano…) i suoi genitori (di estrazione operaia e popolare come la maggior parte in quei tempi) presero la decisione che lui, in quanto primogenito di altri quattro fratelli e sorelle, avrebbe dovuto studiare per affrancarsi da quella condizione, farsi una “posizione” e aiutare così anche gli altri componenti della famiglia a migliorare la loro vita . Così si era usi fare all’epoca soprattutto perché non c’erano le condizioni materiali per poter mantenere gli studi a tutti quanti. Obtorto collo si doveva operare una scelta. E così tutti i membri della sua famiglia, compresi gli altri due fratelli e sua sorella, lavoravano per questo “bischero privilegiato” (la famiglia di mio padre era di Carrara) ma al contempo anche responsabilizzato, per potergli garantire l’istruzione, per mandarlo avanti negli studi, senza che lui fosse oberato o distratto da tutta quell’infinità di disagi che caratterizzano l’esistenza delle famiglie povere. E quindi, la sera, capitava a volte che qualcuno mangiasse una porzione di minestra in meno (o di caffellatte con pane abbrustolito e inzuppato, questa era la cena tipica, con qualche saltuaria variante, e la domenica il pollo con le patate…) o un po’ più piccola del solito, ma certamente quel qualcuno non era mio padre a cui peraltro spettava sempre, di diritto, il boccone più prelibato perché lui doveva avere la mente lucida e sgombra da qualsiasi altro problema che non fosse quello di studiare, studiare, e ancora studiare per farsi largo nella società e nel mondo. A noi viene da sorridere a sentire questi racconti ma vi assicuro che era così…
E’ stato un uomo molto amato, mio padre, specialmente dai suoi fratelli e da sua sorella che, lo ricordo bene, anche in età avanzata, avevano una specie di venerazione per lui, quella che invece non manifestavamo (in realtà solo apparentemente, ed è normale che sia così, tra padri e figli…) mio fratello ed io che entravamo spesso in conflitto con lui …(e anche questo è normale…)
Ora, il femminismo prima, il femdominismo dopo, vorrebbero farci credere che quegli uomini lì, come ora te, Mauro, fossero degli oppressori… Mio padre un oppressore di mia madre; ci sarebbe da ridere (la prima a ridere sarebbe proprio mia madre…) se l’”accusa” non fosse stata mossa seriamente nei confronti di una intera generazione. …Il che non significa che non ci fossero problemi e contraddizioni nella relazione fra i generi ma ridurre il tutto a questa dialettica (oppressa-oppressore), oltre che ingiusto sul piano etico è anche semplicistico e rozzo dal punto di vista analitico, per lo meno se si assume quest’ultima come unica categoria interpretativa di quella stessa relazione.
Tu stesso sottolinei giustamente l’enormità nonchè l’assurdità di tale interpretazione quando affermi, ironicamente ma neanche tanto, che tu (come il sottoscritto e milioni di milioni di altri maschi, la grande maggioranza) non ti sei mai reso conto del “potere” che saresti in grado di esercitare sulle donne e della fortuna di essere nato maschio…
La verità ufficiale femdominsta stride clamorosamente con ciò che qualsiasi uomo “normale” sperimenta quotidianamente nella propria vita. Sia chiaro, questo è sempre successo in ogni epoca, sotto qualsiasi regime e ideologia. Mi pare però, come ho ripetuto spesso, che il femdominismo abbia una marcia in più, da questo punto di vista, e ciò è da individuare nella capacità di controllo e di dominio psicologico e psichico profondo che è in grado di sviluppare.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Il potere maschile.. quale potrebbe essere per noi beta questo potere.. mi sovviene solo un paio di varianti per esprimere tale “potere”
1) non sposarsi: in tal senso non solo ci si libera da ogni schiavitù, ma si evitano sempre piu’ probabili situazioni disdicevoli, umilianti e ditruttive, vista l’ormai esigua percentuale di matrimoni che funzionano (ovvero che l’uno non è succube dell’altra e vice versa)
2) se avete l’appetito sessuale, considerate che tra invito per un drink, una cena, locale e quant’altro, che ricordo spetta sempre a noi uomini, spendete piu’ di quanto fareste andando con una professionista, piu’ disinibita e pronta a darvi quello che chiedete per molto meno (il giorno che la vulva non costerà, ne riparleremo..)
3) restando single, abbassate il valore del ficapower, ricordate che la vecchiaia è una brutta bestia anche per le donne, figuriamoci una vecchiaia senza un uomo a cui addossare le colpe! rimasti single, avrete la possibilità di avere euro sufficienti per tenervi una badante polacca! ricordate double A! le donne prediligono fare le badanti, mica i raccoglitori di pomodori! ergo per le donne la vedo dura a trovare un badante alla vecchiaia, dove il ficapower risulta striminzito e raggrinzito!
4) potete fregarvene del futuro con cuore leggero.. riflettete.. veramente vorreste che vostro/a figlio/a cresca in questo mondo? e piantatela di parlare di speranza.. chi di speranza vive, disperato muore! specie in questi e nei futuri anni avvenire! fatevene una ragione!
5) cominciate da subito a trattare le donne per come vogliono, ALLA PARI DEGLI UOMINI! in tutti i sensi, se non ve la smollano o se sono aride di sentimenti, potete sempre sfanculizzarle in maniera garbata e valutare il punto 2!
6) Piantatela di sbavare dietro le fighette d’assalto.. se proprio volete eccitarvi, fruite del vostro potere internettiano e di manola, la mano che consola, o valutando il punto 2, sempre meglio che perdere la dignità maschile dietro ad una cozza aspirante megafiga che gioca al tiro vulvare col vostro portafoglio, i vostri sentimenti e il vostro futuro!
In buona sostanza, ecco il potere che abbiamo, ovvero quello di non considerarle più come un tempo, di non dedicare più la nostra vita per loro, in tal modo, gestirete e vivrete la vostra vita al meglio!
In questo periodo storico, sono convinto che esse non cambieranno di una virgola per detenere il potere che hanno maturato, sono tronfie nel loro femdominismo, forti del ficapower si sentono sempre sicure! ergo lasciate che i poveri ometti zerbino quindi si prendano l’onere di accasarsi con siffatte femmine, anche chi ha la fortuna di avere una donna accanto si guardi bene da lei, in quanto la donna odierna risulta “mobile, qual piuma al vento.” e ne sanno qualcosa quelli alla mensa della caritas!
Si! hanno ragione! noi abbiamo un grande potere: L’Indifferenza, un potere che la fame sessuale ci ha costretto a non usare piu’, danneggiando non solo noi stessi ma tutto il genere maschile!
E’ giunta l’ora di usarlo, questo potere, denigrando l’acquisto di tutti quei prodotti sponsorizzati da tette e culi, spegnendo la tv, vivendo le nostre esistenze nella maniera piu’ giusta, sono convinto che solo cosi, un giorno, le femdoministe si ridimensioneranno e torneranno a piu’ miti consigli, diversamente, tatuatevi la scritta WELCOME sulla schiena, fate prima!
Damien(Quota) (Replica)
sulle relazioni di potere e sul potere sessuale.
Ritrovo questo filmato di un’intervista a Tina Lattanzi (grandissima attrice, doppiatrice di Greta Garbo, Marlene Dietrich, Greer Garson). Circa dal minuto quinto in poi… l’accorgersi che il “terribile attore” Ruggero Ruggeri era un “uomo come tutti gli altri” .. – perchè guardava le sue gambe – e (dice la Lattanzi) da allora in poi ho alzato la cresta.
E’ vero che la Lattanzi era una bellissima donna ma è anche vero che non trapela quel vittimismo oppressivo di “donna mantenuta inferiore dal maschilismo” che ci ha narrato il femminismo delle donne del passato.
http://www.youtube.com/watch?v=n56qcsUA70k&feature=player_embedded#at=377
Rita(Quota) (Replica)
mauro recher:
dimenticavo ,forse 5 metallari hanno centrato il punto più di mille parole e questioni sul “bunga bunga”
http://www.youtube.com/watch?v=JGPDRirKBaw
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strano sentire la voce heavy stile Bruce Dickinson in italiano.
Sarebbe veramente una fortuna nascere maschi ma purtroppo per questo vantaggio le donne si irrigidiscono contro di noi. C’è un equilibrio in natura che è basato sul male, sul mangiarci a vicenda tra le varie specie viventi e pure tra maschi e femmine l’equilibrio è stabilito nello stesso modo, dalle donne che non si concedono ad un uomo per puro piacere sessuale disinteressato. La parola Femmidominismo è molto appropiata, dobbiamo strare al loro gioco.
Leonardo(Quota) (Replica)
“noi abbiamo un grande potere: L’Indifferenza”
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Bravo.
Io l’ avevo capita da un pezzo.
sandro(Quota) (Replica)
per la mia esperienza non posso che concordare con quanto scrittto da Mauro e Fabrizio, Nella mia famiglia, ma anche in quelle dei miei parenti, esisteva certamente una divisione dei compiti, ma mai e poi mai oppressione. Nè mia madre pensava di essere un’oppressa. Diciamo anzi che aveva una grande influenza su mio padre, tanto da indirizzarne spesso le decisioni. E come lei le altre donne che oggi vengono definite oppresse.
Non andava bene alle donne quel mondo? Ok, lo hanno ormai cambiato, ma per farlo si sono dovute letteralmente inventare di essere state oppresse e subordinate. E questo è inamissibile. Per cambiarlo non hanno puntato su se stesse, ma sulla colpevolizzazione degli uomini, un modo subdolo di agire.
armando
armando(Quota) (Replica)
Condivido interamente quanto da te scritto, Damien. Peccato che ancora pochi uomini sono giunti alle medesime conclusioni! Una sola nota a margine: la società che invecchia potrebbe creare dei problemi soprattutto ai beta avanti con gli anni, dal momento che siamo tutti consapevoli che buona parte di noi non avrà una pensione dignitosa, semprechè si arrivi a percepirla, perchè, silenziosamente, stiamo finendo tutti avvelenati. Ci vorrà comunque una giovane generazione che mantenga in piedi la baracca. Ecco perchè io auspico che l’Italia si apra ancora di più all’immigrazione regolare, soprattutto femminile. Ben vengano, quindi, le donne dell’est, giovani o vecchie che siano, tanto più saranno meglio sarà, anche per ridimensionare un pò la spocchia delle nostre “maestà imperiali”.
Alessandro(Quota) (Replica)
leggendo il post di Fabrizio ,mi vengono in mente i ricordi di mio padre e mia madre che ,anche nel ricco nord-est (che a dire il vero ,a quell’epoca di ricco aveva ben poco ) non erano poi molto diversi da quelli citati da Fabrizio. Come dice un vecchio detto “tutto il mondo è paese”; anche lui non è certo un oppressore di mia madre ,anzi ,è lei che comanda in casa ,nella mia famiglia. Questi grandi oppressori di donne proprio non li ho mai visti, questi mostri di uomini citati nei vari blog femministi. Che ci siano credo che sia fuori discussione, ma generalizzare tutto in un “potere maschile” mi sembra alquanto azzardato eppure basta leggere questo articolo qui ,per capire che ,noi uomini ,siamo” geneticamente sbagliati ”
http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=6100#comment-38689
mauro recher(Quota) (Replica)
Damien, quello che tu elenchi (e che in verità già altri hanno elencato) lo metto in atto anch’io, solo che dal mio punto di vista sia l’indifferenza che tutto il resto, non sono dei poteri ma solo degli adattamenti a una situazione di merda, per quanto concerne le relazioni con l’altro sesso.
Simone(Quota) (Replica)
Ma quali oppressori, già il fatto che le donne se ne andavano in giro truccate, con la permanente e mio padre con la divisa da lavoro è evidente che l’oppressione era ed è al contrario.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo, però cerchiamo di non esagerare, perché ad esempio le mie nonne non si truccavano mai e, comunque, essendo state delle casalinghe, non è che se la spassassero tutto il giorno.
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mauro recher
Come dice un vecchio detto “tutto il mondo è paese”; anche lui non è certo un oppressore di mia madre ,anzi ,è lei che comandava in casa ,nella mia famiglia.
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A casa mia non comandava (e non comanda) mia madre, che tuttavia, non è mai stata oppressa da mio padre.
Simone(Quota) (Replica)
“dal mio punto di vista sia l’indifferenza che tutto il resto, non sono dei poteri ma solo degli adattamenti a una situazione di merda”
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E’ una reazione, non un adattamento.
Il nostro problema è proprio che tanti di noi si adattano senza reagire.
Se cominciassimo tutti a capire che la qualità della vita di un uomo è una roba inversamente proporzionale alla presenza di donne nella sua vita, e non direttamente proporzionale come vorrebbe la vulgata corrente, saremmo a posto.
Il problema è che si tratta di una realtà che la maggior parte di noi fa finta di non vedere perché non la vuole accettare.
sandro(Quota) (Replica)
@ E’ una reazione, non un adattamento.
Il nostro problema è proprio che tanti di noi si adattano senza reagire.
Se cominciassimo tutti a capire che la qualità della vita di un uomo è una roba inversamente proporzionale alla presenza di donne nella sua vita, e non direttamente proporzionale come vorrebbe la vulgata corrente, saremmo a posto.
Il problema è che si tratta di una realtà che la maggior parte di noi fa finta di non vedere perché non la vuole accettare.
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Non è (per me) questione di non voler reagire o di non comprendere, perché io lo so benissimo che per tanti aspetti relazionarsi con una donna, comporta più incazzature che altro. Resta il fatto che la volontà si scontra con i desideri, ed in particolar modo con la voglia di fare sesso, che credo abbia anche tu, al pari di tutti gli utenti di questo blog. Perciò ritengo veramente forzato propagandare la tesi secondo cui, con la sola forza di volontà, si potrebbe tranquillamente rinunciare ad ogni contatto fisico con le donne. Questi, sempre secondo me, sono auto-convincimenti (anzi, tentativi di convincere se stessi) che alla lunga producono ancora più guai, dal punto di vista emotivo. Ovviamente non sei obbligato a condividere la mia opinione (e viceversa).
Simone(Quota) (Replica)
@Simone:
“”(omissis)..Perciò ritengo veramente forzato propagandare la tesi secondo cui, con la sola forza di volontà, si potrebbe tranquillamente rinunciare ad ogni contatto fisico con le donne.(omissis)””
Simone, vorrei farti riflettere che non c’è ovviamente motivo di porre in essere quanto da me citato, basta ovviare in altro modo, come sopra descritto, ovvero riprendersi la propria DIGNITA’ di UOMINI, senza farsela depredare dalla vulvata odierna, ergo se ciai er prurito, fai due calcoli e vedi se te conviene investire in una discreta che te shackera i gemelli di famiglia, te rapina in modo indiretto e, talvolta, ti fa sentire sollevato (leggasi ti prende per il qlo!), oppure spenderne di meno ed andare con una professionista..
Come dissi in un mio precedente post, spesso per una settimana di “corteggiamento” (leggasi rapina) spendi piu’ o meno un terzo di un viaggio di una settimana all inclusive in qualche luogo di vacanza dove ci sono Donne (ocio alla D maiuscola) che sanno relazionarsi con gli uomini senza tirarsela…
..a buon intenditor..
Damien(Quota) (Replica)
“Perciò ritengo veramente forzato propagandare la tesi secondo cui, con la sola forza di volontà, si potrebbe tranquillamente rinunciare ad ogni contatto fisico con le donne. Questi, sempre secondo me, sono auto-convincimenti (anzi, tentativi di convincere se stessi) che alla lunga producono ancora più guai, dal punto di vista emotivo”
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Non parlo di contatti fisici, dico semplicemente che, dal mio punto di vista, il rapportarsi con le donne, in linea di massima, produce molti più danni che effetti benefici.
Se la volontà si scontra coi desideri, pure i desideri sono destinati ad infrangersi contro la realtà.
Tanto vale prenderne atto.
sandro(Quota) (Replica)
il punto di vista di Simone è condivisibile….ma bisogna fare gioco forza e, in momenti di magra (parlo per me),bisogna anche avere un forte auto- convincimento ,come dici giustamente te…..
Certo, i detrattori possono usare la metafora della volpe e l’uva o dell’invidia verso quegli uomini che hanno il cosiddetto “raggio traente” , senza contare poi che l’invidia è usata anche da qualche maschio pentito molto simpatico che aveva cosi risposto ad un uomo che aveva osato il termine “presunto innocente” sulla vicenda DSK…..
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A Carlo Cervasi che il 27 maggio alle ore 23.15 sosteneva la “apparente” libertaria tesi che “E se fosse innocente? La giornalista ha fatto male il suo lavoro, insultando un uomo che ancora, fino a prova contraria, è innocente” non posso che dargli la supplementare informazione (in Italia, non a caso ancora non diffusa) che Strauss Kahn aveva aggredito due hostess del lussuoso albergo tre ore prima; e che dopo essere fuggito via come un ladro, in preda ad uno scarico di adrenalina che noi maschi ben conosciamo, non appena è salito sull’aereo ha preso l’hostess della prima classe air france che si occupava dei vip e senza chiedere la sua opinione le ha ordinato “dopo il decollo vieni subito da me che ci divertiamo”. L’ha strattonata per il braccio e ha cercato di mettere subito la mano sotto la gonna perchè “voglio conrtrollare se porti o no le mutandine”. Charlotte (questo il nome dell’assistente di volo) non ha avuto il coraggio di dire nulla temendo il licenziamento. Ma nel sedile dietro c’era un grosso industriale miliardario francese -il cui nome per il momento rimane riservato (siamo ormai arrivati a questo punto)- che ha deposto presso il tribunale americano assumendosi la responsabilità sia penale che civile della sua scelta. Chiamata a confermare, l’hostess ha ammesso, e a quel punto hanno parlato anche il pilota dell’aereo e il suo secondo (la porta della carlinga era ancora aperta).
Caro Carlo Cervasi, ci vuole tanto a capire che questo è soltanto un maiale?
E chi lo difende o è in malafede oppure semplicemente lo invidia?
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che DSK abbia un fare disdicevole possiamo essere d’accordo ,magari inebriato dai soldi ,ma di certo questo non lo fa uno stupratore ,almeno fino a prova contraria ……
vi racconto un piccola vicenda famigliare …
ho comperato un piccolo pc a mio padre ,ed ha iniziato a vedere dei filmati ,diciamo un pochino ose ,tanto che ,non essendosi accorto che arrivava mia madre ,si è preso uno schiaffone sulla nuca dalla medesima “a 72 anni ancora con ste robe” gli ha detto.
Quindi ,per il simpatico maschio pentito, mio padre sarebbe un maiale e quindi di conseguenza uno stupratore…….
mauro recher(Quota) (Replica)
Non c’è dubbio che sia contro la mercificazione del corpo della donna.. eppure questa legge non piace a molte donne-
http://www.giornalettismo.com/archives/126348/lo-stato-dove-essere-sexy-e-illegale/
Le escort vogliono fare causa ad una nuova legge dello Stato dello Utah che potrebbe perfino portare all’arresto delle spogliarelliste solo perché si comportano in maniera sensuale. Essere sexy sarà dunque illegale in Utah, luogo certo non noto per le sue tendenze mondane, e capitale mondiale della fede mormone.
LEGGE DRACONIANA – Nello Stato dell’Ovest americano la nuova legge definisce la solicitation, traducibile come richiesta insistente a fini sessuali, come una persona che è d’accordo per vendere il proprio corpo per denaro. La nuova legge introdotta questo mese ha però allargato la definizione così tanto che la solicitation è diventata persino l’esposizione oppure lo sfiorarsi su parti intime del corpo, come seni o inguine. Anche questo potrebbe essere inteso come assenso alla vendita del proprio corpo. Il capo della polizia ha detto che questa legge è stata introdotta per proteggere gli agenti che lavorano sotto copertura.
RISCHI PER LE STRIPPERS – L’avvocato che rappresenta un’agenzia di escort che ha presentato una querela contro la nuova legge ha però rimarcato che con il nuovo testo anche le spogliarelliste o le accompagnatrici potrebbero essere arrestate solo perché fanno il loro lavoro. “La maggior parte delle donne che si toccano il seno non offrono il loro corpo per denaro”. La definizione data dalla legge metterebbe invece a rischio chi tocca il proprio corpo durante la propria professione, anche se non è una prostituta. L’avvocato McCullough rimarca inoltre come una simile legge sia già stata reputata incostituzionale nel 1988
Rita(Quota) (Replica)
Fabrizio:
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Mi chiedo ogni tanto cosa avrebbe pensato mio padre, che non c’è più ormai da parecchio tempo, di questo mio impegno a cui in qualche modo, ad un certo punto della mia vita, senza un’ apparente ragione (se non quelle di tutti gli uomini) sono stato chiamato, non so perché e non so da chi…
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E’ errata la nostra idea secondo cui il vero compito di una vita, la vera missione sia quella che noi stessi ci scegliamo – o di botto a seguito di una illuminazione – o dopo varie esperienze, diversi errori, molti studi, profonde riflessioni etc.
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Il vero Destino (con la maiuscola, appunto) non si sceglie, ma CI sceglie. Ci cade addosso e ci depista. Il vero Destino è sempre diverso da quello che volevamo, che ci aspettavamo, che ritenevamo compatibile con le nostre qualità etc.
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Il Destino ci dirotta su un percorso estraneo, su continenti di cui a stento sospettavamo l’esistenza. Per questo ci fa scoprire cose mirabili del mondo e di noi stessi. Ci regala lo stupore permanente derivante dall’inatteso, dall’inconcepibile. Fuori e dentro di noi.
Tanti profeti dell’antico testamento si sono chiesti: “Ma perché me? Perché devo essere io? Non ne ho gli strumenti, le capacità etc. Prendi qualcun altro!” E non lo disse forse lo stesso Abramo?
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Ti piace lavorare il legno, vai apprendista in falegnamerie, presso atelier di restauro. Studi, investi in attrezzature e materiali, avvi l’attività. Poi arriva il Destino, te la fa chiudere e ti costringe a fare l’elettricista. Tu trasecoli e protesti: “Ma come?! con tutti gli elettricisti che ci sono in giro, proprio un falegname dovevi arruolare! E poi io che c’entro!?? Voglio andare per la mia strada! Voglio la mia libertà!”.
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Nella Bibbia (e non solo) si possono trovare molti esempi di questo fatto, di questa dinamica sorprendente che evidentemente era stata intuita già 3000/4000 anni fa. Quando suona l’ora cruciale, la psiche collettiva, sceglie. Chi è chiamato non può cavarsela.
A tutto ciò bisogna dare il nome confacente: Destino con la maiuscola.
Rino
Rino(Quota) (Replica)
riporto questo pezzo di post ,da un maschio pentito perchè è qualcosa di straordinario e sconvolgente ,a mio avviso
(a proposito ho letto anche il post seguente di Rita ,davvero efficace ,ma ,sono sicuro ,non troverà risposta)
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“Il corpo delle donne” è un tema di tutti: per le femmine perchè il corpo è loro, e hanno il diritto di stabilirne il miglior uso possibile per il loro genere; per i maschi perchè il corpo delle donne è per noi lo stimolo esistenziale essenziale per produrre in noi creatività, ambizione, voglia di vivere; poichè noi le desideriamo e le vogliamo abbiamo il massimo interesse pensabile per investire energie per renderle felici. La cura, il rispetto del corpo delle donne (e della Persona e dell’Anima che dentro ci abita) è un interesse quindi comune.
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ma che belle parole ,quasi mi commuovo ,pensate come mi/ci rende felici una donna che ci usa e poi ci “rimprovera” di non essere all’altezza perchè magari siamo un pochino “bruttini” ,o senza money
mauro recher(Quota) (Replica)
“Riflettere sul rapporto tra il vissuto di dipendenza e inermità dell’uomo figlio rispetto al corpo che lo ha generato, è quello che Eva Cantarella, citando lo storico di Roma Paul Veyne (Corriere della Sera, 20/05/2011), definisce una “concezione predatoria dell’uso dell’organo virile”, significherebbe affrontare finalmente alla radice l’ambiguità di un dominio che si è confuso con l’amore, di una guerra mai dichiarata tra i sessi che ha visto il più debole trionfare sul più forte. Soprattutto, costringerebbe a liberarsi di quel paravento che è l’eccezionalità dei “casi” che vengono alla ribalta, per dichiarare semplicemente, come hanno fatto anni fa in un loro documento gli uomini dell’Associazione Maschile Plurale, “la violenza maschile contro le donne ci riguarda”:riguarda una sessualità penetrativa e generativa che, pur senza arrivare allo stupro, conserva tratti violenti, dati da paure antiche rispetto al corpo di una potente generatrice, così come dal bisogno di celebrare ogni volta una conquista che sembra dovuta da sempre al proprio sesso”. (Lea Melandri)
Questo è uno stralcio dell’articolo di Lea Melandri (femminista storica) dal titolo “La sessualità maschile tra potere e impotenza” pubblicato sul settimanale “Gli Altri”, diretto da Piero Sansonetti (femminista e maschio pentito) postato da Sandro2.
http://www.zeroviolenzadonne.it/rassegna/pdfs/199fab8a7522859fb8e3d102011317d3.pdf
Nello stesso articolo, oltre a quello citato, ci sono anche altri passaggi “interessanti”, specialmente quelli della già citata Eva Cantarella e del sempiterno Umberto Galimberti, ormai forse da considerare come uno dei guru ufficiali della Nuova Religione Politicamente Corretta.
Non entro nel merito perché se ci mettessimo a confutare e a disarticolare rigo per rigo (come in linea teorica sarebbe necessario) tutto quello che viene raccontato da questi illustri intellettuali non la finiremmo più e francamente non so neanche quanto ne valga la pena.
Mi limito ad una riflessione che mi è sorta spontanea, fra le altre, leggendo quell’articolo, facendomi forza per vincere la naturale resistenza che simili dissertazioni provocano in un “risvegliato”. (del resto bisogna conoscere le idee degli avversari per poterle meglio combattere)
Mi chiedo da quale oscuro (e anche inquietante, diciamoci la verità)anfratto della psiche di questa donna (come purtroppo di molte altre) possa scaturire questa lettura distorta e a dir poco parziale della sessualità maschile che viene di fatto concepita e ridotta a mera volontà di potenza e sopraffazione. Secondo queste persone la sessualità maschile è in ultima analisi questo e soltanto questo.
Vi invito a riflettere su alcuni passaggi. Il primo:”… costringerebbe a liberarsi di quel paravento che è l’eccezionalità dei “casi” che vengono alla ribalta, per dichiarare semplicemente, come hanno fatto anni fa in un loro documento gli uomini dell’Associazione Maschile Plurale, “la violenza maschile contro le donne ci riguarda”.
Questo passaggio ci dice esplicitamente che la violenza sessuale maschile non è l’eccezionalità (un’eccezionalità che può essere al limite spesso tragicamente frequente e che nessuno nega, sia chiaro…), ma la norma. Perché la sessualità maschile, questa la logica e necessaria conseguenza del teorema, è essa stessa intrinsecamente violenta in quanto – continua l’articolista – “riguarda una sessualità penetrativa e generativa che, pur senza arrivare allo stupro, conserva tratti violenti, dati da paure antiche rispetto al corpo di una potente generatrice,…”.
Insomma, non siamo al tristemente noto “ogni coito è uno stupro” ma quasi…
Affermare questo significa ribadire ancora una volta che la violenza sessuale è insita nel DNA dei maschi. Questo concetto si respira in ogni passo dell’articolo in questione.
Gli aspetti sconcertanti, dal mio punto di vista, sono fondamentalmente due. Il primo è la disinvoltura con cui simili posizioni sessiste e razziste vengono proclamate e spacciate come “progressiste”.
Se infatti la sessualità maschile è questa, qual è o quale potrebbe essere l’ipotetica soluzione al problema? Le possibili risposte sono probabilmente ancora più inquietanti della domanda e dell’assunto da cui questa stessa prende corpo.
Il secondo. Mi domando:”Possibile che queste persone ignorino l’energia vitale, la passione travolgente, la spontaneità, l’immediatezza, il desiderio prorompente di abbandono, di fusione, di estasi, di bellezza, di gioco, che caratterizzano la sessualità maschile?”.
Come è possibile che tutto ciò non venga neanche preso in considerazione? Come è possibile che questa grande e potente forza della Natura che è la sessualità maschile venga ridotta a mera violenza e desiderio di dominio sull’altra? Posso ammettere che ci sia talvolta, magari spesso, anche questa componente; non voglio negarlo. Ma se questo è il solo criterio di valutazione, lo stesso identico parametro potrebbe essere applicato, sia pure con modalità diverse, a parti invertite, alla sessualità femminile. Non è forse presente anche in questa (anche e soprattutto a livello psicologico, subliminale e archetipale) una tendenza a catturare il maschio, a dominarlo e a confinarlo in quell’ ambito che la femmina stabilisce sia quello a lei funzionale?
Resto allibito di fronte a tutto ciò. Dovrei essere abituato ormai, ma non riesco a farmene una ragione. Non riesco ad accettarlo. E’ troppo…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“riguarda una sessualità penetrativa e generativa che, pur senza arrivare allo stupro, conserva tratti violenti, dati da paure antiche rispetto al corpo di una potente generatrice,…”.
Pensate un po’ la sessualità maschile è “penetrativa e generativa”, e sarebbe per questo intrinsecamente violenta.
La soluzione? Una sola. Niente più coito, niente più figli generati naturalmente. Solo fecondazioni assistite. La sessualità si dovrebbe esprimere solo con coccole e carezze etc. etc- C’è da pensare come ne sarebbero felici gran parte delle donne, per le quali, secondo la Cantarella, la natura e il corpo predisposto alla penetrazione e alla generazione, sono evidentemente una gabbia da cui liberarsi.
Ancora:
“Riflettere sul rapporto tra il vissuto di dipendenza e inermità dell’uomo figlio rispetto al corpo che lo ha generato, …significherebbe affrontare finalmente alla radice l’ambiguità di un dominio che si è confuso con l’amore, di una guerra mai dichiarata tra i sessi che ha visto il più debole trionfare sul più forte. ”
Dunque la Cantarella stabilisce una gerarchia dove il polo forte per natura sarebbe la donna, quello debole l’uomo, che solo per motivi contingenti appare rovesciato nel dominio del polo debole. All’uomo, per ristabilire la gerarchia naturale dei corpi, rimarrebbe solo di riconoscere la propria inferiorità e farsene una ragione. Ammettiamo per un attimo che sia proprio così (non lo è, ovviamente, e il rapporto femminile/maschile si fonda su ben altra dialettica). Ma non sono proprio le donne a dichiararsi sempre dalla parte del debole, a lottare per e in nome del debole contro il forte, a voler aboliore le gerachie n nome della solidarietà e contro ogni oppressione?
O è così solo quando si ritengono la parte debole mentre quando si ritengono la parte forte allora vogliono fortissimamente far valere questa loro supposta superiorità?
Davvero incredibile, anzi no. Di incredibile, nei salti dialettici, nelle torsioni di ragionamento, nei sofismi di certe persone, oramai non c’è più nulla.
armando
armando(Quota) (Replica)
Vi invito a riflettere su alcuni passaggi. Il primo:”… costringerebbe a liberarsi di quel paravento che è l’eccezionalità dei “casi” che vengono alla ribalta, per dichiarare semplicemente, come hanno fatto anni fa in un loro documento gli uomini dell’Associazione Maschile Plurale, “la violenza maschile contro le donne ci riguarda”.
Questo passaggio ci dice esplicitamente che la violenza sessuale maschile non è l’eccezionalità (un’eccezionalità che può essere al limite spesso tragicamente frequente e che nessuno nega, sia chiaro…), ma la norma. Perché la sessualità maschile, questa la logica e necessaria conseguenza del teorema, è essa stessa intrinsecamente violenta in quanto – continua l’articolista – “riguarda una sessualità penetrativa e generativa che, pur senza arrivare allo stupro, conserva tratti violenti, dati da paure antiche rispetto al corpo di una potente generatrice,…”.
Insomma, non siamo al tristemente noto “ogni coito è uno stupro” ma quasi…
Affermare questo significa ribadire ancora una volta che la violenza sessuale è insita nel DNA dei maschi. Questo concetto si respira in ogni passo dell’articolo in questione.
Gli aspetti sconcertanti, dal mio punto di vista, sono fondamentalmente due. Il primo è la disinvoltura con cui simili posizioni sessiste e razziste vengono proclamate e spacciate come “progressiste”.
Se infatti la sessualità maschile è questa, qual è o quale potrebbe essere l’ipotetica soluzione al problema? Le possibili risposte sono probabilmente ancora più inquietanti della domanda e dell’assunto da cui questa stessa prende corpo.(fabrizio )
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infatti ,le soluzioni possono essere solo che queste
1- lo sterminio del genere maschile ,un pochino come le mosche con l’insetticida ,basta solo scegliere l’arma finale
2- la castrazione ,forse come metodo migliore ,in fondo ,se sparisse il genere maschile ,chi va a fare i lavori più usuranti ??
volevo comunque fare una piccola osservazione ,non sono certamente un “profiler” alla “criminal minds” (piccola parentesi ,anche li gli uomini vengono ,quasi sempre ,descritti come l’articolo in questione) ma provo a tracciare il profilo del “maschio pentito”
di solito lo si riconosce da questa frase
“mi vergogno di essere nato maschio” e lodano ,a più non posso, il genere femminile ,certi maschi pentiti ,quelli più “fedeli alla linea” fanno nascere dei blog che ,come scopo unico è quello di denigrare gli uomini (avete mai letto “questo uomo no”)
http://questouomono.tumblr.com/
dove tutti gli uomini sono citati ,naturalmente come esempi negativi fuori che l’ideatore del blog e qualche amico di merenda ,di solito tra di loro si chiamano “maschi pensanti” (gli altri ,si vede ,troppo impegnati a fare violenze sessuali )…..
poi ,non di rado ,vanno in siti femministi a lodare le azioni femminili , e quando anch’essi vengono lodati (di solito da emoction della faccia sorridente ,o ,ad un livello più alto ,quella dell’occhiolino ) per loro fanno lo stesso effetto del viagra e rispondono della stessa moneta ,non pretendono di certo il “dono” ,non vogliono passare per dei maschilisti maiali, ma sperano ,in cuor loro ,che le loro fatiche vengono premiate. Infatti è la sera il loro momento peggiore ,quando si accorgono che i loro sforzi non hanno avuto l’esito sperato e si preparano quindi al giorno seguente per essere ancora di più maschi pentiti ,e vedrai che prima o dopo…….
mauro recher(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi:
“Il secondo. Mi domando:”Possibile che queste persone ignorino l’energia vitale, la passione travolgente, la spontaneità, l’immediatezza, il desiderio prorompente di abbandono, di fusione, di estasi, di bellezza, di gioco, che caratterizzano la sessualità maschile?”.
Come è possibile che tutto ciò non venga neanche preso in considerazione? Come è possibile che questa grande e potente forza della Natura che è la sessualità maschile venga ridotta a mera violenza e desiderio di dominio sull’altra? ”
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E’ quello che mi chiedo anch’io da molto tempo.
Anzi, ormai non me lo chiedo neanche più.
Sandro2(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi:
“Il secondo. Mi domando:”Possibile che queste persone ignorino l’energia vitale, la passione travolgente, la spontaneità, l’immediatezza, il desiderio prorompente di abbandono, di fusione, di estasi, di bellezza, di gioco, che caratterizzano la sessualità maschile?”.
Come è possibile che tutto ciò non venga neanche preso in considerazione? Come è possibile che questa grande e potente forza della Natura che è la sessualità maschile venga ridotta a mera violenza e desiderio di dominio sull’altra? ”
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E’ quello che mi chiedo anch’io da molto tempo.
Anzi, ormai non me lo chiedo neanche più.
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Non ci fanno alzare la testa, le donne vogliono tutto per loro, ci vogliono ai loro piedi…
Leonardo(Quota) (Replica)
Condivido tutte le vostre osservazioni.
Ho provato a suo tempo l’incredulità, lo stupore e lo sgomento espresso da Fabrizio.
“Come è possibile…
…
come è possibile…
….
Resto allibito di fronte a tutto ciò. Dovrei essere abituato ormai, ma non riesco a farmene una ragione. Non riesco ad accettarlo. E’ troppo…”.
E’ stata una tragedia: l’impossibile, l’inaudito, il mostruoso è divenuto reale, è tra noi, è qui.
Alla fine ne ho preso atto, ma per farlo ho dovuto rivoluzionare il mio sentimento del mondo con la conclusione che questa per me è terra straniera, suolo alieno. E ho scritto il mio epitaffio:
“Allora, voltandomi,
lascerò uscendo questo vivere straniero.
L’eredità del mondo.
Torno a casa mia.
Lontano ora
l’incantesimo del Male”.
Ho fermato il pianeta e ne sono disceso.
Perciò sono ancora vivo.
Vi capisco cari amici.
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
Leonardo:
“Non ci fanno alzare la testa, le donne vogliono tutto per loro, ci vogliono ai loro piedi…”
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No, fermo, non esiste proprio che “le donne non mi (ci) facciano alzare la testa”, tantomeno che “possano avermi (ci) ai loro piedi”. Ma figuriamoci…
Cerchiamo di non esagerare, Leonardo.
Sandro2(Quota) (Replica)
Ciao. Come vedo che accade spesso, dal tema principale dell’argomento si passa, mese dopo mese, a tutt’altro. E non ho letto tutti gli interventi perché non volevo fare mezzanotte. Mi riallaccio solo alle affermazioni iniziali, sulle donne che vanno in giro vestite in modo sexy e i media che le propinano a senso unico, cioè giovani belle magre e sexy. Quando ho cominciato a scrivere qui ho detto che ho fondato un gruppo contro la pubblicità sessista, che è il veicolo principale, per la sua intrusività, assiduità e onnipresenza, dell’immagine di cui sopra. Ora dico: se gli uomini alpha comunque hanno la loro soddisfazione, e donna scosciata più, donna meno, la loro vita sessuale è già a posto, voi UU non dovreste invece essere d’accordo nell’eliminare la sollecitazione sessuale che viene dalla pubblicità? Insomma, il messaggio che passa è che è imperativo cercare di conquistare una bella donna: non è frustrante per chi a farlo fa fatica per un motivo o per un altro? Eh sì, però è una campagna da femmine…io dico che non la è, è una campagna contro l’umiliazione di tutti. Ci vediamo presto sull’altro articolo.
P.s. Ho visto quel video delle donne al salone dell’auto. Donne, si fa per dire..troie.
Annamaria Arlotta(Quota) (Replica)
A. Arlotta: voi UU non dovreste invece essere d’accordo nell’eliminare la sollecitazione sessuale che viene dalla pubblicità?
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Non me ne può fregare di meno. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Insomma, il messaggio che passa è che è imperativo cercare di conquistare una bella donna: non è frustrante per chi a farlo fa fatica per un motivo o per un altro?
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Non ho mai colto questo messaggio. >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
io dico che non la è, è una campagna contro l’umiliazione di tutti.
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Addirittura contro l’umiliazione di tutti… Evidentemente c’è chi si sente umiliato per poco
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Ho visto quel video delle donne al salone dell’auto. Donne, si fa per dire..troie
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No comment
Alessandro(Quota) (Replica)
@A.A.
gli uomini in genere vedono quelle donne come un precario guarda una ferrari..semplicemente non se la puo’ permettere..pero’ ci sbavano dietro..
chiaro che sono la maggior parte, chiaro che il sistema funziona, chiaro che se hai un bel corpo da donna fai quindi parte di quella schiera di parassiti sociali che campa sulle cavolate della gente..
quelli di cui tu parli sono i MACIO MEN! quelli che vivono di calendari e di tamarrate, o piu’ semplicemente gli idolatri della vulva, i zerbini.. gli ometti..
i beta sono uomini normali che sanno di non interessare a queste “ferrari”..che vuoi farci, ovvio che cercano un ampio garage, mica il posteggio blu sotto il palazzo popolare, con un proprietario che le lucida ogni giorno..
ergo questa è una battaglia che colpisce il sociale, che colpisce tutti, vero.. ma vedi.. quello che imputiamo da sempre a molte donne è che si sono prostituite al sistema, e quelle che non possono farlo, diventano le emuli.. tu magari non lo sei.. e forse neanche le tue amiche.., E’ venuto quindi il momento che le donne si prendano le proprie RESPONSABILITA’ dello scempio sociale al quale si sono ampiamente prostituite, denigrando la loro natura e tutta la società..
Noi cerchiamo reciprocità e spontaneità.. con scarso successo..mi rendo conto che è un’impresa difficile, cosi come lo sia risvegliare gli uomini da questa realtà viziata e sterile…dettata dalle nazivaginocentriche, dal sistema e dai zerbini..
fai così.. se proprio sei in buona fede.. te e le tue amiche, cominciate a tacciare queste rappresentanti di categoria vendute al sistema, comincia a scrivere con l’adesione di tante donne indignate ai vari media.. in fondo voi donne avete più peso sociale.. sono certo che vi ascolteranno..
ma fatelo eh?!? mi raccomando Onorevole.. e speriamo che non restino solo parole dette in campagna elettorale…
Damien(Quota) (Replica)
Annamaria Arlotta
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Ora dico: se gli uomini alpha comunque hanno la loro soddisfazione, e donna scosciata più, donna meno, la loro vita sessuale è già a posto, voi UU non dovreste invece essere d’accordo nell’eliminare la sollecitazione sessuale che viene dalla pubblicità?
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Non guardo quasi mai la Tv, perciò delle presunte pubblicità sessiste ?? non ne può fregar di meno neanche al sottoscritto, innanzitutto perché ritengo che non possa certamente essere la televisione a creare una dipendenza sessuale negli uomini, poi perché sono del parere che le femmine che si spogliano in Tv o altrove, lo fanno perché gli piace essere guardate (il narcisismo, ed ancor di più il potere sessuale, è femmina), oltre ad essere lautamente pagate, e non perché qualcuno le obbliga.
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P.s.: ti consiglio di leggere questo articolo.
http://antifeminist.altervista.org/analisimedia/mercificazione_corpo_donne.html
Daniele(Quota) (Replica)
Ho letto i commenti di Damien e Daniele e posso quotarli entrambi ma anche il corpo delle donne ,essendo un documentario che poteva portare alla luce questo sistema ,dove le donne ci guadagnano ,come e se non di più degli uomini alpha ,cade nel tranello di “proteggere” quelle donne che appoggiano il sistema ,dando colpa ovviamente agli uomini (tutti)…….
Anch’io guardo poca tv ,praticamente nulla della tv cosiddetta “generalista” , e quindi non mi tocca il problema della pubblicità sessista ….ma essendo un vecchio metallaro incallito ,uardo database con pino scotto (rocktv solo su sky) e,tra le varie domande poste c’era una considerazione. Su youtube il video di ladygaga era visto da un numero spropositato di persone ,numeri notevolmente inferiori per i video degli iron maiden ,judas priest , slayer ecc ecc. Mi sono preso la briga di vedere questo video, oltre ad una musica dance veramente scadente ,i video sono una continua provocazione soft porno ,ovviamente per mascherare la pochezza musicale , strano a dirsi ,ma le maggior fans di ladygaga sono donne ….mi sembra allora che ci sia qualcosa che non funziona ,come in tv dal resto, perchè le donne sono quelle che vedono di più la tv …
Forse ,prima di dare la colpa agli uomini ,non sarebbe meglio vedere prima in casa propria ??
mauro recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher: ma anche il corpo delle donne ,essendo un documentario che poteva portare alla luce questo sistema ,dove le donne ci guadagnano ,come e se non di più degli uomini alpha ,cade nel tranello di “proteggere” quelle donne che appoggiano il sistema ,dando colpa ovviamente agli uomini (tutti)…….
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Ovviamente ci cade volontariamente, in maniera ben consapevole. Si tratta, senza alcun dubbio, dell’ennesimo capitolo del vittimismo femminista che adesso aspira a controllare, con la sua censura( è giusto solo ciò che io stabilisco, il resto deve sparire dalla circolazione), anche tutto ciò che passa per i vari media. Stiamo scivolando, quasi senza accorgercene, verso una sorta di “dittatura femminista”, quindi inevitabilmente anti-maschile, che ovviamente si ammanta di “buoni sentimenti e propositi”. Anche questo falso problema, partorito dalle menti di viziate e super privilegiate donne occidentali, i veri”mercificati” hanno ben’altro a cui pensare, è tutt’altro che innocuo. Farsene difensori è, secondo me, da ingenui.
Alessandro(Quota) (Replica)
Le donne provano piacere sessuale ad esporre alla vista degli altri il proprio corpo nudo e vedere altre donne che lo fanno. Questa potente pulsione è alla base di ogni fotografia o rappresentazione di nudo femminile. Le altre considerazioni vengono dopo questo aspetto che ne costituisce l’indispensabile presupposto.
cesare(Quota) (Replica)
@Annamaria: io ho un’idea mia, quello che un tempo si chiamava “vestirsi con decoro”, senza (come diceva la mia vecchia maestra elementare che .. però era una suora quindi in odore di oscurantismo :-)) quei vestiti che “fan saltar fuori tutte le forme” era anche una forma di rispetto femminile verso il maschile. Però un eventuale uomo che si mettesse a contrastare l’esibizione del corpo femminile sulla carta patinata ponendo a motivazione il rispetto verso la sessualità maschile che non puo’ essere sottoposta a continua provocazione, sarebbe linciato mediaticamente e definito, se gli va bene, come bigotto oscurantista, se gli va male come giustificatore degli stupri per la “provocazione”, si riaprirebbero i dibattiti sulla sessualità maschile malata, e via discorrendo. Vedi bene, che, ragionando un attimo, un uomo non potrebbe combattere la tua battaglia se non prendendo a prestito le tue ragioni e condividendo le tue ragioni di donna. Ma condividendole, implicitamente dovrebbe riconoscere che la sessualità maschile ha qualcosa di sbagliato…non vedo vie d’uscita.
Ora, visto che molti ti hanno risposto che, in realtà, non gliene frega niente, personalmente capisco che ci si possa disinteressare a questa battaglia. Lo vedo un po’ come se si chiedesse agli uomini di andare a sminare un campo di mine disseminate, in larga parte, dalla cultura femminil-femminista-femdominista (le ho messe tutt’e tre perché non saprei in che misura attribuire il numero delle “mine” 😉
La religione (la buonanima di Sr. Maria Angelina docet :-)) m’insegnava che era sbagliata l’attitudine femminile a mostrare il proprio corpo e a tentare gli uomini (Eva tentatrice è una figura che non piace più e il solo evocarla fa inorridire molti, perchè – si dice – vogliamo gettare la responsabilità sulle donne?).
Perciò, tu, ad esempio, saresti disposta a dirigere la campagna verso le modelle/starlette/ragazze che si prestano alla denigrazione della dignità femminile? Io vedo che tutte, ma proprio tutte, (Lorella Zanardo in testa) ci tengono molto a dire che non ce l’hanno con chi, materialmente e liberamente, fornisce l’elemento principale per contribuire a questa presunta mercificazione. Stanno molto attente a che non venga nemmeno sospettato un leggero biasimo per chi agisce da modello negativo per le ragazzine.
Insomma, alla fine, puoi girarla come vuoi ma l’unica responsabilità viene data alla cultura maschilista (.. e in ultima analisi agli uomini).
@Mauro Recher: oltre al pubblico, in predominanza femminile, c’è un’altra cosa che “stride” un po’ .. pare che il settore marketing e comunicazione delle aziende sia appannnaggio femminile http://www.censisservizi.com/upload/Donne%20nella%20comunicazione_valore%20e%20trasparenza.pdf
Le donne in carriera in questo ambito raggiungono sempre più i vertici della piramide organizzativa. Oggi, il
77,8% dei dirigenti dell’area Comunicazione e il 55,6% dei responsabili degli Uffici Stampa sono donne, nel
2002 erano in entrambi i casi “solo” il 38,9%.
Si tratta di una vera e propria peculiarità di questo settore. Se andiamo ad esaminare, infatti, le altre
funzioni, ed in primis la direzione generale troviamo ancora una netta predominanza degli uomini (77,8%
nel 2002 ed oggi), così come ai vertici dei settori Finanza (66,7%) e Risorse Umane (61,1%).
Il trend della leadership femminile, tuttavia, lascia ben sperare. In tutte le direzioni aziendali, infatti, la
presenza femminile dal 2002 ad oggi ha guadagnato terreno. E se la scalata a settori come Produzione o
Ricerca e Sviluppo, avanza lentamente, le donne hanno fatto grandi passi avanti nel Marketing, dove hanno
raggiunto il 44,4% ,rispetto al 22% del 2002, e nelle Risorse umane, dove troviamo il 38,9 % di direttori
donna rispetto al 16,7% di cinque anni fa.
Assegnazione ruoli dirigenziali secondo il sesso anno 2007 (val.%)
77,8
55,6
Se non vado errata, è il settore responsabile delle strategie pubblicitarie. L’uso di pubblicità sessista dovrebbe quindi registrare un trend in diminuzione proporzionale all’aumento delle donne nei posti dove si decide la pubblicità. Se così non accade, abbiamo una contraddizione in più da risolvere.
p.s. scusate se ho ripetuto alcuni concetti già esposti da altri.. ma avevo già scritto il post e non avevo tempo (e anche voglia, confesso) di modificarlo
Rita(Quota) (Replica)
A. Arlotta:
>>
voi UU non dovreste invece essere d’accordo nell’eliminare la sollecitazione sessuale che viene dalla pubblicità?
>>
A suo tempo non c’era alcuna sollecitazione sessuale nella pubblicità, né altrove.
Epoca che venne ( e viene tutt’oggi) definita come bigotta, bacchettona etc.. Poi è arrivata la “modernità” e la tv (con il resto) si è “liberata” e disinibita. Divenne esempio di “progresso” nei costumi. I “tempi bui” finalmente furono superati. Una vittoria delle donne contro il bigottismo maschile (e l’oscurantismo clericale).
Negli stessi anni si iniziò a denunciare l’uso della “donna oggetto” con tutto il seguito di considerazioni che evito di ripetere. La sola cosa che conta è che essa era (ed è) denunciata come creazione del maschilismo. Da eliminare.
Nelle terre di Allah non esiste alcuna sollecitazione sessuale che venga dalla pubblicità. Nè da altrove. Ne ricaviamo che là – dove la tua battaglia è superflua – il femminismo ha vinto?
Vestite e composte? Schiave del maschilismo.
Seminude e provocanti? Oggetto del maschilismo.
Questa perla non la potevi notare da sola?
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
Non si parla mai dei bambini che guardano le donne semivestite o seminude (dipende dall’essere ottimisti o pessimisti) quando ero bambino negli anni 70 in televisione si vedeva di tutto di più e anche al cinema, e certe figure femminili hanno influenzato i miei gusti. Le veline saranno pedofile?
Leonardo(Quota) (Replica)
Annamaria, io non posso credere che tu non capisca ciò che vogliamo dire e quindi sono costretto a pensare che tu non voglia o finga di non capire quale sia il nocciolo del problema che consiste nella RESPONSABILITA’ OGGETTIVA (ma anche SOGGETTIVA) delle donne relativamente alla questione della mercificazione sessuale intesa in senso lato. Perché è evidente che stiamo parlando di un fenomeno che non riguarda solo le starlette, le veline, le attricette, le showgirl o le pornostar ma tutte o quasi le donne. Riguarda cioè il rapporto che esse hanno con la loro sessualità, il loro modo di concepirla e di viverla, di relazionarsi con gli uomini, in altre parole la loro modalità di essere e vivere in questo mondo (dominato dalla ragione mercantile e strumentale).
Il tuo manifesto contro la cosiddetta pubblicità sessista, che a questo punto pubblico affinchè tutti possano prenderne visione, è l’ennesimo proclama di DERESPONSABILIZZAZIONE del genere femminile. Della serie “Io non c’ero, e se c’ero dormivo…”.
http://www.facebook.com/home.php?sk=group_139046259478883
In questo documento i firmatari e le firmatarie se la prendono con la pubblicità, con i media, con il sistema politico, con le istituzioni, con il governo, con il capo del governo, e naturalmente con gli uomini, tranne che con le donne.-
Sia chiaro, ciascuno degli enti sopracitati ha le sue responsabilità in tutta la vicenda e nessuno di noi lo nega. Anzi, personalmente ne aggiungerei anche qualcun altro ma lasciamo stare altrimenti finiamo con il perderci come al solito, e lo spazio è poco…
Il problema è un altro, e lo hai già capito, a mio parere ben prima di aver sottoscritto quel manifesto. E cioè: in tutto ciò, le donne, che ruolo hanno? Quello delle vittime innocenti, inconsapevoli e manipolate, sempre, comunque e dovunque? Non scherziamo…
Annamaria, io sono convinto che una donna potrà veramente definirsi evoluta e consapevole il giorno in cui si assumerà le sue responsabilità come tutti. E sono ancora più convinto che potrà definirsi realmente libera (e non “liberata”…) il giorno in cui avrà DEFINITIVAMENTE abbandonato, a qualsiasi livello, ogni logica strumentale e mercantile (sto parlando da un punto di vista PSICOLOGICO, lo sottolineo ancora affinchè non ci siano dubbi, PSICOLOGICO) sia nel modo di concepire se stessa sia nella relazione con il genere maschile.
Tradotto in parole poverissime (forse un giorno diventerò famoso per i miei esempi da asilo infantile, ma spesso sembra che siano gli unici efficaci…): se una donna si veste con abiti attillati, succinti, provocanti, assume atteggiamenti più o meno altezzosi, in parole ancora più povere e di uso corrente “se la tira”, “fa la preziosa”, “la fa annusare e poi non la dà” o forse la dà ” ma solo “se, forse, quando, come, a chi e perché”, non lo fa perché è costretta dal potere maschilista o da qualsiasi altro potere bensì perché è nella sua VOLONTA’ (cioè il POTERE che lei stessa esercita) comportarsi ed agire in quel modo. Perché è attraverso la gestione della sua sessualità che ella gestisce, controlla e domina gli uomini.
Per questa ragione quel tuo manifesto contro la pubblicità sessista non ha alcun senso, dal mio punto di vista. Perché omette, né potrebbe essere altrimenti, di affrontare il nodo centrale della questione, cioè la responsabilità che hanno le donne in tutto questo.
La vera rivoluzione, culturale e psicologica (quella che “non è mai nata”, per capirci…), le donne la faranno il giorno in cui il baricentro della loro esistenza non sarà più la loro sessualità (e la sua più o meno sagace gestione). Al contrario, sarà il giorno in cui “la regaleranno”, sempre per usare un linguaggio corrente, in cui saranno capaci di DONARE e non di contrattare o di compravendere, come è stato fino ad ora, ed oggi molto più di ieri. Sottolineo che sto parlando sempre e soprattutto da un punto di vista PSICOLOGICO e non strettamente ECONOMICO , anche se sappiamo che i due fattori sono intimamente correlati).
Questa è la vera rivoluzione, quella che fino ad ora non c’è mai stata e non è neanche mai stata concepita.
Naturalmente, a questo punto, si renderebbe necessario riaprire l’annosa questione della relazione fra Natura e Cultura, della diversità e della asimmetria sessuale fra i generi. Non lo facciamo per ragioni di tempo e spazio e anche perché ne abbiamo parlato infinite volte.
Mi limito, con un pizzico di presunzione (mi sia consentito per una volta…), a riaffermare la nostra principale intuizione (e anche quella che desta maggior scandalo, ovviamente…), e cioè il punto di contatto fra questo aspetto (purtroppo preponderante) del “femminile” e la ragione strumentale su cui si fonda l’attuale sistema dominante. Insomma, Capitalismo e “femminilismo” (=Femdominismo?) uniti nella lotta…
E’ qui, in questo “matrimonio”, il cuore del problema. Non altrove. Una “scoperta”, per quanto mi riguarda, drammatica e lacerante, a livello personale. Con tutte le conseguenze e le ricadute, sul piano personale e psicologico, che questa determina.
Ma non possiamo nascondere per sempre a noi stessi la realtà. E’ l’amaro destino dei “risvegliati”, evidentemente…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Non capisco questo accanimento sulle ragazze che mostrano nudità in televisione. Fatevi una bella guerra tra donne e lasciate in pace questi poveri fessi dei maschi (non quelli in questo blog, a volti vengo frainteso).
Invece di chiederlo agli uomini, andate dalle veline e le donne della pubblicità. Forse le donne arrivate negli anta cominciano ad avere invidia di quelle giovani che fanno i soldi solo mostrandosi? Perché io, quando vedo le pubblicità con gli uomini in mutande e gli addominali scolpiti non mi ricordano che ormai ho un po pancetta, ma non sono invidioso, fanno bene gli uomini a fare soldi solo mostrandosi.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo: Non capisco questo accanimento sulle ragazze che mostrano nudità in televisione. Fatevi una bella guerra tra donne e lasciate in pace questi poveri fessi dei maschi (non quelli in questo blog, a volti vengo frainteso).
Invece di chiederlo agli uomini, andate dalle veline e le donne della pubblicità. Forse le donne arrivate negli anta cominciano ad avere invidia di quelle giovani che fanno i soldi solo mostrandosi? Perché io, quando vedo le pubblicità con gli uomini in mutande e gli addominali scolpiti non mi ricordano che ormai ho un po pancetta, ma non sono invidioso, fanno bene gli uomini a fare soldi solo mostrandosi.
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Parole sante, Leonardo. Dovrebbero iniziare a rispettare anche chi fa scelte diverse dalle loro, ma sappiamo che questo non è il punto forte delle femministe.
Alessandro(Quota) (Replica)
Ok Fabrizio, message received and understood: le donne devono prendersi le loro responsabilità e nessuno le obbliga a fare certe pubblicità. Da dove cominciare per far capire anche a loro che la pubblicità sessista lancia messaggi sbagliati per tutti, uomini, donne, ragazzi, bambini? Se ci battiamo contro, non fa bene anche a quelle donne alle quali un giorno balenerà l’idea che la prostituzione e lo svilimento della propria immagine non sia il massimo? E se un giorno tali pubblicità saranno sostituite, come avviene in Paesi più civili, da altre ( vedi link sotto – pubblicità di detersivi meno unilaterali delle nostre) non avremo risolto il problema alla radice?
Riguardo al fatto che il mio gruppo sia composto da donne non più belle, invito a dare un’occhiata agli iscritti, ci sono tante, tante belle ragazze. E ci sono tanti uomini, non perché sposino l’ideologia femminista come dice Rita, ma perché comprendono che essere ridotti a guardoni è umiliante per loro stessi e diseducativo per le nuove generazioni. Alcuni dicono che questo non è un grande problema, chissenefrega, non guardo la tv ( i cartelloni pubblicitari sì però) , ma Adriano Zanacchi, nel suo “Il libro nero della pubblicità” afferma che è tale da esercitare spesso effetti “più o meno profondi, anche sul…modo di pensare, di concepire la realtà”. Nel capitolo dedicato alla figura della donna scrive tra l’altro : “da decenni la donna pubblicitaria si offre e viene offerta senza troppi scrupoli: sempre disponibile, ancillare, subordinata, passiva, spesso provocante se non spudorata.” Zanacchi ha fatto parte dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria.
@ Mauro Recher: i video musicali sono i peggio! Di fatto, più mi guardo intorno e meno vedo immagini di donna “al naturale”. Eppure per la strada ce ne sono a milioni, con le loro attività e le loro storie. No, sempre di più si vede la versione sexy e basta, per esempio in calendari di tutti i tipi: ne ho visto uno di una scuola di musica locale con una donna semivestita in piedi sulla fodera aperta di un violino, in posizione Primavera di Botticelli ma dall’atteggiamento languido e seducente.
Scrive Cesare: “Le donne provano piacere sessuale ad esporre alla vista degli altri il proprio corpo nudo e vedere altre donne che lo fanno. Questa potente pulsione è alla base di ogni fotografia o rappresentazione di nudo femminile. Le altre considerazioni vengono dopo questo aspetto che ne costituisce l’indispensabile presupposto.” Come darti torto? Vero, vero. Ma non tutte le belle ragazze desiderano soddisfare quella parte di sé a scapito di altre. Alcune sì, molte no, altre ancora provano quel piacere solo nell’intimità della loro casa col proprio partner. Questione di educazione a determinati valori, di ambizioni personali diretti in tutt’altro ambito, voi riducete tutto a repressione, ma siccome o una fa una cosa o ne fa un’altra, c’è chi decide di fare l’esibizionista e chi di studiare economia, per dire.
Rino scrive: “Nelle terre di Allah non esiste alcuna sollecitazione sessuale che venga dalla pubblicità. Nè da altrove. Ne ricaviamo che là – dove la tua battaglia è superflua – il femminismo ha vinto?” Assolutamente no, lì sono indietro. Ma femminismo non significa sessualità a fine di lucro o di piacere come ha scritto Cesare, significa al contrario avere dignità e avanzare in tutti i settori compatibilmente con il momento storico e le condizioni in cui ci si trova.
@ Mauro R. una cosa che non c’entra niente. Anche a me piace il metal, ma symphonic. Gruppi preferiti Epica, Sirenia, Tristania, Therion, Mantus, Unshine ecc. tanto non li consoce nessuno! Se sei su last.fm, io sono unadiluna.
Giorni di fuoco in vista dei referendum, tornerò qui appena potrò, non ho finito di rispondere al NAZIMASCHDOMINISTA hahahahahah!
http://www.youtube.com/watch?v=wK5nMR9wjLU&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=l2e52OSjPv8&feature=related
http://www.youtube.com/watch?v=CIlRGPw35OU
http://www.youtube.com/watch?v=lE5QCPwNMA4&feature=related
Annamaria Arlotta(Quota) (Replica)
http://www.youtube.com/watch?v=5Oh34LdcKLk
Leonardo(Quota) (Replica)
Rinuncio a rispondere ad Annamaria. Il logos è impotente di fronte alla beata leggiadria e al principio di libera contraddizione…
Mi arrendo… Libertà di svolazzare per tutti (con il consueto garbo che ci contraddistingue…)
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Arlotta
>>
Io:” Nelle terre di Allah non esiste alcuna sollecitazione sessuale… … Ne ricaviamo che là … il femminismo ha vinto?”
Assolutamente no, lì sono indietro.
>>
Ergo, anche là dovrà arrivare il giorno della libertà della donna allo smutandamento, obiettivo da conquistare magari con l’aiuto di maschi volenterosi.
Una volta ottenutolo, dopo dure lotte, saremo in pieno “sfruttamento della donna oggetto” e si dovranno fondare comitati e associazioni per vietare lo smutandamento, obiettivo da conquistare magari con l’aiuto di altri maschi volenterosi. O degli stessi della lotta precedente.
Fantastico…
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
potrei aver scritto in stalking e sondaggi ,ma visto che Annamaria Arlotta si occupa di pubblicità sessiste ,voglio raccontargli quello che ho visto ieri al cinema
ed era anche un cartone “garfield ” …
ad un certo punto ,prima dei soliti trailer ,vedo la pubblicità contro lo stalking promossa da telefono donna ,praticamente la persona cattiva era solo ed esclusivamente maschio ,con tanto di minacce ,ma lo stalking non potrebbe essere anche al contrario ??
http://www.youtube.com/watch?v=oecgjdhl5ZE&feature=related
mauro recher(Quota) (Replica)
Va bene contro lo Stalking, ma contro le donne che si fanno pagare? Che ricattano l’uomo con la negazione del sesso? Che se ne approfittano in un qualsiasi modo?
Ps
è appena passata quella della lettura dell’acqua, io la denuncio per istigazione alla masturbazione…diciamo che è il massimo del complimento che posso fare ad una donna.
Leonardo(Quota) (Replica)
La deriva stuprazionista
Fabrizio:
>>
“Mi chiedo da quale oscuro …anfratto della psiche … possa scaturire questa lettura distorta e a dir poco parziale della sessualità maschile che viene di fatto concepita e ridotta a mera volontà di potenza e sopraffazione. Secondo queste persone la sessualità maschile è in ultima analisi questo e soltanto questo … insomma, non siamo al tristemente noto “ogni coito è uno stupro” ma quasi…
>>
Già, mancano solo pochi centimetri. Quelle affermazioni meritano un’analisi approfondita, che in parte abbiamo svolto in questi anni, qui e/o altrove. Bisognerà un giorno analizzarle a 360° in tutte le dimensioni. Ecco alcune domande correlate:
.
E’ mai affiorato nella letteratura mondiale di tutti i tempi (occidentale e non) un simile atteggiamento che, in sostanza, parifica l’incontro alla violenza e come tale lo rifiuta?
Se sì, allora dai contesti storici in cui avvenne potremmo trovare qualche indicazione sulla natura, il significato, gli effetti e i modi del suo superamento.
Se no, vorrebbe dire che ci si trova di fronte ad una stagione assolutamente nuova e quindi ad uno sconvolgimento estremo che può anche esigere ipotesi altrettanto estreme sulla sua origine e sulle sue implicazioni (a prescindere da quanto ci siano gradite).
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Ancora:
Il coito viene assimilato a violenza sulla base di quale parametro/criterio?
Il modo in cui si attua o l’intendimento con cui viene attuato?
Dipende dalle intenzioni maschili o dal sentire femminile?
Quell’intendimento malvagio è esperienza media del maschio (fa parte del suo vissuto) o è un’attribuzione, una interpretazione/invenzione delle “intenzioni maschili” operata dalla Liberata?
E’ la vera esperienza maschile (che i maschi ovviamente negano) o è l’immagine che di essa ne può avere la femmina? Le femministe che la descrivono in quel modo parlano davvero solo da un punto di vista soggettivo o in ciò viene espressa una parte negata del sentire femminile medio, come voce dal sen fuggita? E’ misandria individuale o qualcosa di …peggio?
E così via.
.
Si accusa il X.mo di aver inteso il sesso come cosa poco buona, di averlo in qualche modo “sporcato”, ma l’interpretazione che ne dà il femminismo va ben al di là di quella svalorizzazione, si tratta della dannazione finale: ne ipotizza la semplice scomparsa. E’ infatti inevitabile chiedersi:
>>
Se la sessualità maschile è questa, qual è o quale potrebbe essere l’ipotetica soluzione al problema?
>>
Quella descritta da Armando. La fine del coito.
.
Posso sbagliare, ma a me bastano queste poche domande per ricavarne che la questione “coito-stupro” non è marginale, ma centrale e che quel che vi risuona intorno è la campana che rintocca in ogni angolo della QM (come sostiene da sempre, Icarus, se non ho inteso male). Userei perciò il termine “stuprazionismo” (da lui coniato) per designare al tempo stesso:
a- la degradazione morale ed estetica dell’incontro
b- la sua correlata criminalizzazione
c- l’assimilazione, indiretta e/o latente, potenziale/indeterminata allo stupro vero della (quasi?) totalità dei rapporti.
d- la legislazione e la giurisprudenza forcaiole che ne derivano.
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Stuprazionista è quella cultura che vede, perché vuole vederla, violenza e brutalità in (quasi) ogni rapporto, in cui si ignora, e si vuole che il maschio ignori, quale sia il confine tra la vitalità che salva e il crimine che danna. Stuprazionista è quella società nella quale sul gesto che più ci avvicina al sogno incombe il terrore dell’incubo e che ha lordato con il dubbio ed il sospetto nefando, il più autentico momento di leggerezza e di abbandono dell’esperienza maschile.
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La mia “violenza” dipende da come agisco, dalle mie intenzioni o non piuttosto dalla tua interpretazione? Insomma: sono io stupratore o sei tu stuprazionista?
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La ruota dei rapporti F/M continua però a girare, pur se tra crescenti stridori e scricchiolii. Penso dipenda dal fatto che quasi nessun uomo ha coscienza né di questo né del resto.
.
Rino DV
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* Stuprazionismo: quando si adotta un termine coniato da altri è sempre lecito arricchirlo, come a un ramo aggiungervi le foglie. Importante è non stravolgerlo. Lo stesso dicasi per il “femdominismo” di recente proposto da Ckkb e che stiamo progressivamente adottando.
Rino(Quota) (Replica)
bei quesiti, come al solito, quelli di Rino. In prima battuta credo che tutto nasca, e non solo per quanto riguarda il coito, da una concezione del soggetto umano e dei rapporti che lo coinvolgono con gli altri, che si vorrebbe priva di ombre e di contraddizioni, chiaro, netto, ben demarcato. Ma la vita non è questo, mai. Esiste la luce e esiste il buio, ma esiste una zona liminare in cui l’uno si frangia nell’altro, in cui occorre fare i conti con le percezioni soggettive che possono essere diverse e con il sentire contraddittorio all’interno dello stesso soggetto. L’inconscio è portatore di pulsioni e istanze contraddittorie in sè, e ancor più contraddittorie con la coscienza che subisce sempre, inevitabilmente, il condizionamento sociale.
Il riconoscimento di questa condizione umana ha prodotto il grande sforzo del diritto di cercare di oggettivizzare le situazioni concrete per renderle intelleggibili e governabili da un lato, e per evitare abusi devastanti dall’altro.
Di questo sforzo è momento essenziale che qualsiasi comportamento suscettibile di sanzione debba almeno fondarsi su fatti riscontrabili oggettivamente. Ed anche questo può non bastare, proprio per le ragioni che dicevo. Un rapporto sessuale molto passionale e liberato da tabù può lasciare “tracce” visibili, ma non per questo derivate necessariamente da coercizione e violenza imposta. In casi simili, ove fosse promossa una causa per strupro, il giudice deve essere munito di grande capacità psicologica e di mente scevra da pregiudizi di qualsiasi natura, e ancora può non bastare perchè anch’egli è un essere umano.
Il terreno è difficile e minato, sempre. Ma quando legge e diritto abbandonano ogni principio di riscontro oggettivo e fanno dipendere il reato dalla percezione di uno solo dei protagonisti del fatto, nel caso specifico la donna che si sente stuprata, la mina è già esplosa con esiti devastanti. Ogni azione può diventare un reato, ogni soggetto ha una spada invisibile e che non potrà mai conoscere a priori, che gli pende sulla testa. Di contro, chi può definire cosa lui sente essere reato, ha un potere praticamente infinito e illimitato. L’altro, il maschio, non ha scampo se non in una fuga preventiva. Se ogni coito può essere sanzionato perchè percepito come violenza, si andrà,appunto, verso la fine del coito. Ora c’è una domanda evidente che si pone. Il femminismo che ipotizza il coito, dunque la sessualità maschile, come in sè violenta, vuole davvero il bene della generalità delle donne?
Una mia risposta la ho, ma ciò che interessa è la risposta femminile, anche delle donne che frequentano questo blog. Perchè delle due l’una. O sono d’accordo col coito violenza, e quindi il maschio è il nemico, o non sono d’accordo, e quindi quel femminismo è il nemico anche loro.
armando
armando(Quota) (Replica)
un pochino off.topic ho parlato di questo blog ,in un altro forum che frequento ,ecco il link ,cosi vi fate un idea
http://unbruttoforum.forumfree.it/?t=55740547&st=30
interessante ,a mio modo di vedere, la risposta di donnainvisibile ,sincera è gia questa è una novità
mauro recher(Quota) (Replica)
@Mauro:
chiaro che chi ha la possibilità di scegliere.. sceglie.. io le auguro di trovarlo questo alpha, e che magari la riempia di corna, cosi magari potrà capire cosa sia l’amore vero.. ma sicuramente tra casa gratis, mantenimento e pupi, ha già fatto i suoi calcoli..
Vedi Mauro.. siamo sempre li.. loro hanno il ficapower e scelgono, va riconosciuto il fatto che sia sincerà? capirai.. hai scoperto l’acqua calda! ti ricorda niente una frase antica del tipo “Sposalo! che è un buon partito?” ecco Mauro.. le donne dicono di essere emancipate.. ma quando fa comodo a loro.. altrimenti che problema c’è? basta usare il ficapower e scegliere quello coi soldi..
Perchè fare come gli uomini beta che si sposano una poveraccia in canna e si fanno il mutuo e campano a stenti a fine mese? all’anima delle donne che pensano solo all’amooOOOooore.. ma quando mai.. questa che citi è semplicemente una sfacciata.. un rapinatore fiero di puntarti la pistola in faccia è meno spocchioso!
che vada a cagher… anche lei..
Damien(Quota) (Replica)
mauro recher
http://unbruttoforum.forumfree.it/?t=55740547&st=30
Shijrazu:
Una pecca: alcuni utenti sfociano facilmente nella misoginia e nella paranoia.
—————————————
ladonnainvisibile:
la donna va alla ricerca di un uomo che possa garantire sicurezza sia per lei che per la prole..
intorno a me comunque vedo diverse coppie dove lui da questo punto di vista è debole.
Io,lo ammetto,sento di preferire un maschio alfa..non me ne vogliano i presenti..ma..ho sempre considerato un pò stupide le donne che vanno ad impelagarsi in storie con uomini che hanno troppi problemi economici o di lavoro o simili..e spesso discutendo di questo mi sono ovviamente tirata addossso le ire di chi parla dell’amore,del sentimento che va al di là del denaro,del benessere materiale e bla bla bla..
Sì,sarò superficiale,ma perchè soffrire in due,condannarsi ad una vita di salti mortali per “arrivare a fine mese”..?
E’ anche vero però che se ci si innamora ci si innamora e basta..altrimenti queste coppie non esisterebbero.
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Altro che misoginia e paranoia: ladonnainvisibile fa discorsi nazi.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leo:
>>
Altro che misoginia e paranoia: ladonnainvisibile fa discorsi nazi.
>>
La Invisibile fa discorsi spietati, dicendo però in sostanza quello che diciamo noi. Come orientamento generale e come pratica di massima le DD guardano alla posizione sociale dell’uomo. E’ stata brutalmente sincera.
Ovviamente ne esce bruciata l’icona della donna romantica. Anzi, la lancetta del romanticismo sembra spostarsi verso la controparte, quel soggetto senza sentimenti, gelido, crudo e limitato che porta la targa M.
Boh…
Rino DV
Rino(Quota) (Replica)
Rino:
La Invisibile fa discorsi spietati, dicendo però in sostanza quello che diciamo noi. Come orientamento generale e come pratica di massima le DD guardano alla posizione sociale dell’uomo. E’ stata brutalmente sincera.
Ovviamente ne esce bruciata l’icona della donna romantica. Anzi, la lancetta del romanticismo sembra spostarsi verso la controparte, quel soggetto senza sentimenti, gelido, crudo e limitato che porta la targa M.
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Sì, le donne ci danno quasi sempre ragione, e poi si chiedono perché un uomo è misogino ed elenca i difetti che loro stesse conoscono…
Il mito della donna romantica nasce dal fatto (da come lo vedo io), che a differenza dei maschi, le femmine non parlano spesso di sesso e degli attributi sessuali maschili; ladonnainvisibile ci dà la risposta. Quindi per l’uomo la priorità è il sesso e l’amore (il secondo propagandato dalle stesse donne che riducono la sessualità maschile allo stupro e alla sopraffazione), per la donna invece ci sono le priorità elencate da ladonnainvisibile.
la targa M. mi ricorda il film di Fritz Lang “M il mostro di Dusseldorf”,
http://www.film.it/fnts/film/immagini/500×375/4-18547201.jpg
Leonardo(Quota) (Replica)
Se il coito è uguale allo stupro, la relazione col maschio è impossibile: non ci può essere che il rifiuto. Ma rifiutare l’altro da sè nasce prima di tutto dal rifiutare se stessi. Il sesso femminile che cos’è, se il sesso maschile è stupro? e il corpo femminile che cos’è, se la maternità è asservimento e devastazione? e la femminilità che cos’è se non accoglie il maschile perchè il maschile è il male? Mi sembra evidente che il rifiuto del maschile nasca prima di tutto dal rifiuto della propria femminiltà: dentro la corazza niente. E i maschi che corrono dietro i “dunin de guera”, inseguono un fantasma. Sono in tanti oggi i necrofili.
cesare(Quota) (Replica)
concordo ,ovviamente,con Rino ,è stata brutalmente sincera ,non è una cosa da sottovalutare ,negli altri forum ,di solito ,le donne si travestono da buone samaritane ,pronte ad elogiare consigli ,di come la vita sia bella e che l’amore arriva per tutti (naturalmente loro ,non si metterebbero mai con un brutto e/o squattrinato ) ,invece ,donne come la “donna invisibile” ,fanno capire come tira il vento e sarebbe da pubblicare anche in altri blog dove ci vengono propinati aggettivi come “piagnoni” ……..
mauro recher(Quota) (Replica)
cesare:
Mi sembra evidente che il rifiuto del maschile nasca prima di tutto dal rifiuto della propria femminiltà: dentro la corazza niente. E i maschi che corrono dietro i “dunin de guera”, inseguono un fantasma. Sono in tanti oggi i necrofili.
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E’ vero, tornando a Freud: l’aveva capito.
Se sentono che la loro sessualità non è al pari di quella dei maschi il rapporto diventa conflittuale, loro pensano al maschile, sessualmente, non al femminile, anche se poi il bel ragazzo gli piace. Bisogna trovare una cura.
Leonardo(Quota) (Replica)
Infine le nostre opinioni trovano riscontro nei fatti, è notizia di stamane che vi invito a leggere:
http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/mondo/2011/07/01/visualizza_new.html_810888398.html
Della serie: come volevasi dimostrare…
Damien(Quota) (Replica)
C’è da riflettere assai e abbiamo fatto bene ad avere cautela quando esplose il caso…
http://www.repubblica.it/esteri/2011/07/01/news/strauss_libero-18480383
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Domenica sera su “La7” ho visto un pezzo di un dibattito sul tema.
Vittorio Feltri stigmatizzava il trattamento riservato a Strauss-Kahn, al momento dell’arresto. In pratica il suo “anche le persone potenti hanno diritto al garantismo” è stato tradotto in “le persone potenti devono essere trattate diversamente” da Luisella Costamagna e da una giornalista della Stampa di cui non ricordo bene il nome, (mi pare Rampini, ma potrei sbagliare), con conseguente polemica e starnazzamento da pollaio al grido di “dagli al maschilista”.
Ad un certo punto Feltri sottolinea per l’ennesima volta, in modo piuttosto acceso, che non esiste ancora nessuna sentenza e non esistono prove dell’accusa della cameriera e alla Costamagna sfugge un “ma le troveranno”… Più pregiudizio di così…:-/
Rita(Quota) (Replica)
Strauss Kahn si è potuto permettere investigatori privati e un collegio di difesa eccezionale, che pare abbiano contribuito a migliorare di molto la sua posizione fino alla possibilità di dimostrare quello che altrimenti è indimostrabile per un maschio: l’inconsistenza dell’accusa di stupro. Un cittadino maschio qualunque con una denuncia del genere finisce automaticamente in galera per anni e anni.
Mi diceva una persona che un decennio fa lavorava in un ruolo di grande responsabilità negli istituti di pena italiani, che all’epoca le carceri italiane erano piene di innocenti, maschi e padri, a causa di accuse sessuali da parte femminile che a lui, con ogni evidenza, risultavano false. Sembrava una affermazione priva di realtà. Oggi c’è la conferma (già riportata da Il Giornale): alcune PM affermano che dal 75% al 95% le accuse di questo tipo sono strumentali e false. Immaginiamoci allora tutti questi anni quanti gli innocenti in galera e facciamo memoria reverente di loro e degli innumerevoli suicidi con i quali hanno cercato un’ultima disperata affermazione della propria dignità e innocenza. Vittime della regressione del diritto nella barbarie del femminismo.Non dobbiamo dimenticarli. Come già, a suo tempo, alcuni di noi fecero per Antonello di Colfosco (vedi in Maschiselvatici)
E’ dunque uno scandalo di massa, fino a ieri rigorosamente taciuto come un tabù dai media. Come se buttare in galera innocenti sulla parola dell’accusa al fine di attivare nel genere maschile un clima di terrore aiutasse la lotta a questo tipo di crimine e le donne criminali che fanno false denunce contribuissero alla maggior sicurezza di tutte e di tutti.
E’ invece uno scandalo da mettere storicamente in conto tutto intero a chi ha stravolto i fondamenti stessi del diritto, ha promosso le leggi speciali contro i maschi e i padri ed ha attivato e finanziato istituzioni finalizzate a ccoordinare l’attacco ai diritti costituzionali dei cittadini di genere maschile.
cesare(Quota) (Replica)
@Cesare:
Strauss Kahn si è potuto permettere investigatori privati e un collegio di difesa eccezionale, che pare abbiano contribuito a migliorare di molto la sua posizione fino alla possibilità di dimostrare quello che altrimenti è indimostrabile per un maschio: l’inconsistenza dell’accusa di stupro. Un cittadino maschio qualunque con una denuncia del genere finisce automaticamente in galera per anni e anni.
… già, puo’ soltanto sperare che la querelante crolli da sola. Com’è successo a un camionista rumeno di Leinì tre anni fa.. e a molti altri di cui si legge soltanto il trafiletto nelle cronache locali, molto tempo dopo l’uscita dell’articolo sul “mostro”.
http://archivio.lastampa.it/LaStampaArchivio/main/History/tmpl_viewObj.jsp?objid=8906148
Rita(Quota) (Replica)
guardare e non toccare..
forse sarà l’ultimo ricordo di queste nazifemdoministe quando l’umanità si estinguerà del tutto e non solo per la mancanza di natalità che la “liberata” professa ogni dove
Aids, alcoolismo, nuove malattie, il fumo, cibo spazzatura, aria irrespirabile, acque inquinate, incidenti stradali faranno il resto! in confronto alle nazifemdoministe…hitler pol pot stalin ed altri erano dilettanti!
avanti con fiducia, verso l’estinzione! la crisi demografica è già realtà! e siamo ad un punto di non ritorno, il femminismo unito ad uno stile di vita malato dedito al profitto stà distruggendo l’umanità occidentale, resistono le etnie mussulmane, per farvi un idea cercate su google “depopulation crisis” dalla russia all’america, dall’inghilterra all’australia..
gli uomini non vogliono piu’ sposarsi, quello che accade da noi accade anche da loro (basta vedere anche in spagna quello che sta succedendo) per ovvie ragioni, entro il 2050 (come predissi in un vecchio mio post, la popolazione MODIALE sarà la stessa dell’epoca Colombiana! (circa un bilione di abitanti!)
guardami anzi no, sennò ti accuso di stalking! toccami solo e quando va bene a me, e non devi essere un operaio sia chiaro! PORCO!
Damien(Quota) (Replica)