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21 Ott 2013  |  110 Commenti

Gay: dal diritto alla diversità all’omologazione borghese

I gay, che tanti anni fa rivendicavano sacrosantamente il loro diritto a vivere in assoluta libertà la loro diversità (e proprio per questo rappresentavano allora un soggetto non dico rivoluzionario ma sicuramente di rottura rispetto al vecchio ordine “etico-culturale” e ideologico borghese) reclamano oggi e da tempo a gran voce il diritto di essere “uguali” (nel senso di omologati e uniformati) agli altri.

Una volta contestavano (giustamente) il matrimonio in quanto istituzione borghese e ora invece vogliono sposarsi, magari pure con il prete che li benedice (tanto ormai anche la Chiesa cattolica sta aprendo in tal senso e secondo me la celebrazione delle nozze degli omosessuali in chiesa sarà solo questione di tempo…).

Nell’era del trionfo del capitalismo assoluto, cioè di quel sistema svincolato da qualsiasi istanza, sia essa etica, politica, culturale, religiosa e quant’altro che non sia riconducibile alla riproduzione  del capitale e della forma merce, l’aspirazione dei gay di potersi sposare e avere dei figli assume un aspetto oggettivamente contraddittorio, al meglio (si fa per dire…) reazionario.

Perché da una parte il desiderio di omologazione e omogeneizzazione che fondamentalmente muove questa rivendicazione va senz’altro ad alimentare l’attuale sistema dominante capitalista che ha da tempo sostituito  il vecchio apparato etico-valoriale e ideologico (il famoso “Dio, Patria e Famiglia”) con il nuovo: “politicamente corretto”, femminismo, istanze Lgbt, “democrazia” e “diritti” da esportare, eugenetica, atomizzazione sociale, individualismo sfrenato, distruzione di ogni aggregazione sociale e comunitaria, relativismo assoluto  ecc.

Dall’altra il desiderio di omologazione (non può essere altrimenti definita l’aspirazione, direi quasi l’implorazione, al matrimonio, cioè un’istituzione che gli stessi movimenti omosessuali e la sinistra radicale molti anni fa sottoponevano, a mio parere anche giustamente, ad un fuoco incrociato), da realizzarsi secondo tutti i crismi e le liturgie formali che questa istituzione prevede, è oggettivamente una rivendicazione borghese, nel senso proprio del termine.

Perché un “valore”, come quello del matrimonio, da sempre considerato da quegli stessi movimenti omosessuali appartenenti alla sinistra radicale come un’istituzione borghese decrepita e repressiva da abolire o da superare, viene oggi recuperato, riattualizzato e addirittura celebrato da quegli stessi soggetti che una volta lo contestavano radicalmente.

Eterogenesi dei fini o semplice processo di “imborghesimento” (non sarebbe il primo caso), sia pure fuori tempo massimo?  Oppure ancora adesione al nuovo sistema etico-valoriale e ideologico capitalista assoluto dominante?

A mio parere tutte e tre le cose insieme. Per questa ragione il movimento omosessuale e le rivendicazioni da esso portate avanti, si pongono oggi a metà fra il reazionario (recupero di istanze e valori del vecchio sistema valoriale borghese) da una parte e l’adesione alla neo ideologia capitalistica dominante, dall’altra.

Un arretramento ideologico e politico macroscopico e oggettivo da parte dei movimenti omosessuali, rispetto alle posizioni di una volta, che conferma in realtà quanto potente sia stata l’offensiva ideologica del sistema capitalista in questi ultimi decenni. A meno di non pensare che il diritto (che nessuno contesta, sia chiaro) alla trasmissione e alla ereditarietà dei beni sia una istanza rivoluzionaria…


110 Commenti

Mauro Recher 4:41 pm - 21st Ottobre:

Ritorno a ripetermi ,se io fossi gay del matrimonio ,delle adozioni ecc ecc non mi importerebbe molto , mi importerebbe non essere discriminato nel campo lavorativo ,in sostanza avere qualcosa su cui vivere ,perchè si, sarà anche bello sposarsi ,ma sai che bello non arrivare a fine mese ?
Ed invece il governo odierno ,come ha scritto bene Marcello nel fatto http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/10/21/litalia-schizofrenica-e-finte-emergenze/750591/
pensa solo ed esclusivamente alla “facciata”

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Fabrizio Marchi 11:03 am - 24th Ottobre:

Questa di seguito è una mia risposta ale critiche mossemi da un gruppo gay durante una discussione sviluppatasi su facebook alla quale ero stato invitato a partecipare:
Caro Gruppo Valsesia (uso questo nick per brevità), entro nel merito del tuo commento, come promesso.
Hai di fatto in parte avallato la mia critica nel momento in cui ha riconosciuto che i movimenti omosessuali, e in particolare quelli nordamericani, hanno abbandonato la logica della rivendicazione della propria identità e “diversità” per sposare di fatto la via tutt’al più “emancipativa”, diciamo così, che con il tempo non può che portare ad una sostanziale omologazione se non ad una vera e propria adesione al sistema dominante. Non lo vogliamo chiamare “imborghesimento” perché la parola non ci piace? Come vuoi, ciò che conta è la sostanza. E la sostanza è appunto quella che tu stesso hai confermato. Dopo di che possiamo a vere opinioni diverse sulla giustezza o meno di questo processo, ma non c’è dubbio che ci sia stato. E tu stesso me lo hai confermato (del resto era pressoché impossibile non farlo…). Con questo non voglio certo fare la parte del duro e puro rivoluzionario che non cede a compromessi. Tutt’altro. La mia non è infatti una critica nel metodo (dal punto di vista tattico, tutti hanno diritto e dovere ad agire per ottimizzare i propri obiettivi) ma nel merito.
Ed è la stessa critica (radicale) che muovo al femminismo (se mi conosci dovresti sapere qualcosa di noi e delle nostre posizioni), movimento nato come critica all’ordine sociale esistente e finito invece per diventarne uno dei mattoni ideologici fondamentali. Ma mi rendo conto che la distanza che ci separa, da questo punto di vista, è abissale, dal momento che i movimenti omosessuali sono praticamente una costola di quello femminista. Per me anche questa è una contraddizioni in termini ma non entro neanche nel discorso altrimenti dovrei scrivere un enciclopedia.
La mia critica, dicevo, è di merito, e non di metodo, perché, come ho spiegato molte volte (ma la cosa migliore è leggersi alcuni articoli che ti posterò onde evitare di ripetermi e di sprecare tempo ed energie che non ho), abbiamo assistito in questi ultimi 40 anni, diciamo dal ’68 in poi, ad un “passaggio di consegne”, diciamo così, da un sistema valoriale ad un altro (segnalo questo mio articolo nel merito https://www.uominibeta.org/articoli/perche-sono-contrario-alladozione-dei-figli-da-parte-delle-coppie-gay/ ) . E questo è appunto accaduto perchè il sistema capitalistico dominante ha “svecchiato” il suo vecchio armamentario ideologico (Dio, Patria e Famiglia), ormai del tutto inservibile, per sostituirlo con il nuovo. (femminismo, diritti, gay, democrazia da esportare, eugenetica, teoria dell’illimitatezza ecc. ). Queste sono le nuove bandiere del capitalismo assoluto (cioè svincolato da qualsiasi altra istanza che possa mettere in discussione la sua stessa riproduzione, e non mi pare che i movimenti gay e femministi costituiscano un pericolo da questo punto di vista…) che si spoglia del suo apparato valoriale borghese per assumerne un altro, appunto post borghese. Quella che sembrava (anche nella testa di molti di noi) una rivoluzione anticapitalista (mi riferisco al ’68) era in realtà (o comunque in questo modo si è storicamente e politicamente declinato e questo è ciò che conta al di là della bontà o dell’autenticità delle origini) un grande processo di rinnovamento ideologico (e di costumi) del capitalismo, consapevole che il vecchio apparato ideologico era fatiscente e ormai quasi del tutto privo di credibilità. In sostanza quindi il ’68 (padre dei movimenti femministi e gay) è stato una rivoluzione contro i vecchi costumi borghesi ma certamente non una rivoluzione anticapitalista. Anzi, è stato fatto proprio (naturalmente riveduto, “ripulito” da tutte le incrostazione marxiste leniniste, terzomondiste, ecc. ecc, e corretto) dal sistema capitalistico come vero e proprio neo apparato valoriale e ideologico. Volendo fare esempi banali ma credo efficaci, “si va ad occupare l’Afghanistan per togliere il burqa alle donne (con il beneplacet del femminismo politico-mediatico-istituzionale dominante), anche perché sarebbe poco credibile convincere l’opinione pubblica interna che si va a 14.000 km. di distanza a bombardare per difendere i confini della Patria…E’ chiaro l’esempio? Ne potrei fare altri mille, e non solo di politica internazionale, ma credo che ci siamo capiti…(forse…).
L’offensiva del sistema capitalistico è oggi a 360° rispetto al passato. Può permetterselo perché purtroppo non ha più nessun ostacolo sul suo cammino. E proprio per disinnescare quelli che potrebbero costituire dei potenziali ostacoli, l’attacco non è più soltanto di natura sociale, politica o economica, ma anche di natura culturale e addirittura “antropologica. Si mette in discussione la diversità fra i sessi (che dovrebbe essere considerata una ricchezza ma pare che non lo sia più…), arrivando a sostenere che l’appartenenza sessuale sia un portato culturale, un condizionamento o addirittura una scelta (come se io scegliessi di farmi piacere, che so, la pasta alle acciughe, che mi fa schifo, piuttosto che quella al ragù che invece mi piace, spiegandomi che se la prima non mi piace, è dovuto al fatto che sono vittima di un condizionamento culturale e che volendo me la potrei anche far piacere…), si lavora ad un sostanziale processo di omogeneizzazione delle “persone” (solo quando fa comodo perché a morire sul lavoro nei cantieri e nelle miniere, nella società dominata dalla cultura patriarcale e maschilista continuano ad essere gli uomini e se qualcuno prova a dire che le quote rosa dovrebbero essere chieste anche per lavorare in quei luoghi scende in campo il femminismo della differenza che dice che non se ne parla proprio perché le donne sono portatrici di una specificità di genere, per cui loro in miniera non ci vanno…), si distrugge il “paterno”, declinato ovviamente nella sua accezione peggiore, cioè come patriarcato.
perché si distrugge il “paterno” (e ovviamente non mi riferisco solo al paterno biologico…).
Ma perché si distrugge il “paterno”? Perché il paterno costituisce per definizione un “auctoritas”, intesa nel senso proprio del termine e non in quello tradizionale (cioè repressivo). Anche la Comune di Parigi era una “auctoritas”, anche il Soviet di Pietrogrado lo era, anche un consiglio di fabbrica lo è, anche un leader rivoluzionario lo è, anche un maestro, un allenatore, un professore, lo sono. Anche e soprattutto un padre (non necessariamente biologico, e gli esempi portati credo che siano calzanti) lo è. E in quanto tale il “padre” è portatore e “veicolatore” di valori, di etica, di idee, perché è un educatore. E quindi per definizione deve essere portatore di un sistema di valori che potrebbe in linea teorica ma anche pratica, veicolare e trasmettere un sistema di valori non in sintonia con il messaggio capitalistico dominante che deve in ultima analisi consentire solo e solamente un messaggio che riconduca alla riproduzione del capitale e della forma merce (concettualmente intesa, quindi non mi riferisco ovviamente al mero oggetto di scambio ma alla forma merce in senso assoluto, quindi in primis l’ente umano, l’idea stessa dell’ente come merce di scambio).
Quindi l’attacco al paterno (declinato come patriarcato) portato avanti dal femminismo (sposato in toto dalle attuali “sinistre”, sia nella loro versione “liberal che in quella “radical”, entrambi “chic”, e totalmente asservite e funzionali al sistema capitalistico di cui non mettono assolutamente in discussione le fondamenta), lungi dall’essere una battaglia rivoluzionaria (mi viene da ridere…) è in realtà un attacco profondo del sistema capitalistico anche alle strutture psichiche oltre che sociali e politiche.
Segnalo questo mio breve articolo nel merito: https://www.uominibeta.org/articoli/perche-si-distrugge-il-paterno/
Quindi, caro Gruppo Valsesia, nessuna nostalgia per la vecchia famiglia “borghese” che mi guardo bene dal celebrare ma anche dal criminalizzare, per la semplice ragione che penso che la famiglia, sia essa eterosessuale o omosessuale, è il nucleo sociale all’interno del quale (salvo rari casi) sono presenti tutte le contraddizioni e le dinamiche dell’ordine e del contesto sociale, culturale, politico e storico del momento.
E quindi, così come non celebro né condanno la famiglia tradizionale eterosessuale, nella stessa misura non condanno ma neanche celebro quella omosessuale. Né tanto meno si vede per quale ragione la famiglia omosessuale dovrebbe rappresentare una istanza “rivoluzionaria” rispetto al sistema capitalistico dominante. Anzi.
Si aprirebbe qui un’altra riflessione che però ho già aperto in questo articolo che ti ho già segnalato ma lo risegnalo volentieri https://www.uominibeta.org/articoli/perche-sono-contrario-alladozione-dei-figli-da-parte-delle-coppie-gay/
Naturalmente potrei e dovrei scrivere per ore ma non posso. Mi dispiace veramente di non poter partecipare alla vostra iniziativa perché penso che il mio “controcanto” avrebbe potuto stimolare la discussione. Ma tu capisci che Vercelli è lontana (ammesso che la mia presenza sia gradita…) e il tutto comporterebbe anche dei costi economici. Comunque ti ringrazio dell’invito.

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Fabrizio Marchi 12:47 pm - 24th Ottobre:

Altre mie successive risposte durante la discussione…va bè…per lo meno però questi non ci insultano come le femministe…
la prostata, se è per questo, ce l’hai anche tu che sei gay, e infatti il fatto di esserlo (gay) non ti impedisce assolutamente di essere un “padre”, anche se non biologico. La paternità biologica la impedisce la natura, non la cultura, e non vedo perché, proprio noi che ci battiamo (giustamente) contro ogni intervento invasivo dell’uomo (e del sistema capitalistico) sulla natura dovremmo poi salutare con entusiasmo un intervento così pesante sulla natura stessa, come quello di far crescere un figlio o un figlia senza un padre e una madre, cioè un paterno e un materno.
Questa non è libertà, questa è volontà di potenza. Questa è volontà di illimitatezza (quindi di potenza), cioè fondamentalmente fascismo anche se camuffato sotto altre forme.
Ciò detto, materno e paterno hanno due funzioni differenti. Con questo non voglio ovviamente dire che il femminile e il materno “servano” solo per allattare o cambiare pannolini, però non c’è alcun dubbio che paterno e materno svolgono da sempre funzioni diversi. E ciò è dovuto non solo a questioni di ordine culturale ma fisiologico e psicologico.
Il che non significa operare una cesura netta fra natura e cultura che anzi, a mio parere non posso essere separate (errore interpretativo che commettono entrambe le vulgate, sia di “destra” che di “sinistra”, anche se da punti di vista opposti). Significa solo prendere atto che (grazie a Dio, per chi ci crede, o all’Universo, alla Natura o a chi per loro) uomini e donne sono diversi. E non vedo quale sia il problema o perché ciò debba rappresentare un problema dopo che per una vita ci siamo riempiti la bocca dicendo (giustamente) che la diversità è una ricchezza.
Allora, una volta la diversità è una ricchezza, e un ‘altra, a seconda delle opportunità e della convenienza politica, è un tentativo di riproporre schemi oppressivi patriarcali e maschilisti. Mettiamoci d’accordo, altrimenti il sospetto di giocare a fare i furbi viene anche ai tonti…Ciò detto, maschile e femminile sono anche due archetipi che vengono da lontano e ripeto, non possono essere considerati solo due costrutti culturali per la semplice ragione che la cesura natura/cultura, è impossibile. Fin da quando il primo uomo e la prima donna hanno fatto la loro comparsa su questa terra, è iniziata la cultura.
Per quanto riguarda questi temi, e in particolare la costruzione degli archetipi (fondamentale quello della Grande Madre Mediterranea da cui discendono tutte le culture occidentali e non solo (altro che patriarcato, queste sono chiacchiere per “salotti liberal anglosaxon protestant” oppure per le loro varianti europee sessantottine e postsessantottine) consiglio la lettura del libro di Erich Neumann, “Storia delle origini della coscienza”.
Comunque è evidente che potremmo continuare all’infinito e non mi è tecnicamente possibile. Quindi la chiudo qui.
Mi dispiace di non poter intervenire dal vivo al vostro incontro. Spero che ci saranno al

Ma cosa stai dicendo? ti ho appunto appena spiegato che natura e cultura non possono essere separate come stai facendo tu e come fa la destra da un punto di vista esattamente opposto.
La “sinistra” sostiene che tutto può essere modificato (ingegneria sociale e pure pericolosa). La destra (concezione altrettanto pericolosa) che, al contrario, nulla può esserlo, perché la realtà (la natura) è immodificabile ed eterna così come è stata “creata”.
Sono due posizioni speculari e sballate entrambe, per le ragioni che ho tentato di spiegare nel precedente post. E soprattutto, sono due posizioni che, se estremizzate, portano necessariamente ad un totalitarismo ideologico. Mi sembra evidente. Nell’un caso, se tutto può essere plasmato, modellato a nostro piacimento, allora non c’è limite alla possibilità di intervenire pesantemente e violentemente su tutto. Che differenza c’è tra questo è il nazismo? Nessuna, da un punto di vista concettuale e forse anche pratico
Dall’altra parte, considerare immutabile la realtà significa annullare completamente la possibilità dell’intervento umano (del pensiero e della prassi) e considerare ad esempio i rapporti di produzione, la divisione in classi, la diseguaglianza fra le persone, come un fatto “naturale, cioè di natura ontologica. Altra aberrazione che conduce ad una inevitabile e passiva accettazione dello status quo.
Comunque ho già scritto molto e ti ho dedicato molto tempo e spazio e mi ritrovo invece da parte tua con quattro righe in cui mi riproponi lo slogan della “coincidentia oppositorum” con cosiddetti “baciapile” e mi ripeti la solita scontata “paccottiglia” ideologica “sinistrese-gay-femminista” sulla naturalizzazione dei fondamenti dell’umano…
Francamente mi aspettavo qualcosa di più…Comunque, come ho già detto, sono argomenti che meritano ben altro spazio e tempo…

Ma poi, visto che hai toccato l’argomento che a voi sta tanto a cuore? Siete veramente convinti che uno decida di diventare omosessuale o eterosessuale? Non è forse invece un fatto naturale (e in quanto tale assolutamente legittimo…)? Mi vorreste far credere che a me piacciono le donne e ad un altro uomo, gli uomini, per una scelta più o meno razionale e non per una inclinazione naturale (della quale non ci sarebbe nulla di male, ovviamente…)?
Va bè, ciascuno è libero di pensarla come crede.

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evoliano 4:51 pm - 24th Ottobre:

piu che un movimento di sinistra, UB mi sembra un movimento operaista dove i cosiddetti diritti dei lavoratori (in questo caso maschi) occupano tutto o quasi l’orizzonte di discussione e le restanti tematiche sociali e culturali hanno un ruolo secondario, come appunto i diritti dei gay e di questo mi compiaccio dal momento che considero l’omosessualità come una perversione da reprimere.
nel vostro caso vi suggerisco di traghettare il vostro movimento verso posizioni di natura identitaria-conservatrice liberandovi dalla pesante zavorra marxista. ricordo che il marxismo è un’ideologia che ha per prima propugnato falsità quali l’uguaglianza dei generi, dei popoli e delle razze sovvertendo la naturale struttura gerarchica che esiste tra uomini e donne così come tra stirpi e razze diverse e ponendo le basi per la distruzione della famiglia tradizionale così come concepita nella sua immutabilità dall’ordine naturale.

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Rino DV 7:43 pm - 24th Ottobre:

Ne prendo spunto.
Sono del parere che sul piano culturale e nella sua azione politica il movimento gay sia una semplice creatura del femminismo.
Senza offesa: fedeli truppe cammellate di Gloria Steinem e Carla Lonzi.
Nulla di autocefalo. Tutta merce di seconda mano.
Pronto a ricredermi. Attendo (però ormai sono decenni…) un colpo d’ala da qualche loro rappresentante, portavoce, intellettuale, filofoso.
Attendo.
RD

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Fabrizio Marchi 8:34 pm - 24th Ottobre:

evoliano,

Also spraz Zarathustra…
Heil Hitler, Evoliano….perdiamoci di vista…

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Rino DV 8:34 pm - 24th Ottobre:

Evoliano: le tue sono considerazioni ragionevoli.
Senonché mi sorge il dubbio che tu intenda dire: i maschi sono + delle femmine, i bianchi + dei neri (…ops, volevo dire: negri) e magari forse i nordici + dei meridionali (…ops, volevo dire sudici).
Umhh…
A te non vengono dei sospetti sull’origine di pur tanto ragionevoli argomentazioni?
A me vengono.
Malizia mi dice che…
RDV

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Fabrizio Marchi 9:17 pm - 24th Ottobre:

evoliano,

P.S. vogliamo impiccare un negro? Così, tanto per fare…lo prendiamo, lo facciamo fuggire, gli diamo 3 minuti di vantaggio e poi partiamo…tanto checcefrega…è negro…
https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif

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Albert 8:58 am - 25th Ottobre:

Fabrizio Marchi,

Molti anni fa ci fu un dibattito al riguardo (gay dalla nascita o no) tra Moravia e Pasolini sui giornali, e poi tra la Maraini e Montanelli (in tv).
Pasolini e Montanelli sostenevano che omo o etero si nasce, mentre Moravia e la Maraini sostenevano il contrario (mi pare che Moravia fosse uno strenuo – ma anche ingenuo – sostenitore del potere della cultura di modificare qualsiasi comportamento o inclinazione umana.)

A quanto mi risulta la natura umana è talmente varia e sfaccettata, da registrare tutte le variazioni sul tema: gay dalla nascita, bisex, etero che ad un certo punto sono diventati gay nel corso della vita, ecc.

Però il punto da approfondire e ben più interessante è ancora una volta il comportamento femminile, soprattutto di questi ultimi 10-20 anni.
Non so se avete notato anche voi una marcata crescita (in funzione anche ostile e di provocazione) del lesbismo femminile.
Io ricordo benissimo che negli anni ’70-’80 le pubblicazioni e riviste più o meno femministe dell’epoca consideravano il termine “lesbica” una vera e propria offesa alla dignità delle donne, da parte dei maschi che lamentavano scarse capacità amatorie o atteggiamenti troppo aggressivi e mascolini delle donne.
Credo che tutti possiamo notare come oggi il lesbismo sia ostentato e presentato ovunque anche in pubblico in modo vieppiù crescente dalle donne, e rivendicato anche come modello di coppia, molto più delle coppie gay maschili.
E’ forse una “deriva” naturale del femminismo (coppia ideale = 2 donne, e uomo solo come puro fornitore biologico di seme), o è un’altra provocazione con cui si cerca di “mettere in crisi” noi uomini? Che ne pensate?

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evoliano 12:55 pm - 28th Ottobre:

è singolare come ti appelli al secondo natura solo quando coincide con la tua agenda politica. per esempio ti dichiari marxista e il marxismo è una delle ideologie che piu va contro natura, infatti il marxismo vuole (anzì voleva, essendo miserabilmente fallito) eradicare l’istinto al possesso e alla libera iniziativa intrinseci alla natura umana creando il progetto dell’uomo nuovo socialista, fortunatamente finito nella proverbiale pattumiera della storia.

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Fabrizio Marchi 4:05 pm - 28th Ottobre:

evoliano,

Evoliano, non ho voglia né tempo di stare dietro a tutti quelli che vengono qui a polemizzare. Se fossi stipendiato lo farei pure, sia chiaro, anzi, mi divertirebbe, ma così non è, purtroppo…
Sono anni e anni che parliamo della complessa relazione fra natura e cultura così come di tanti altri argomenti. Poi arrivano quelli come te che sganciano la loro bombetta puzzolente e se ne vanno (e se restano è di fatto solo per trollare). .
Cosa abbiamo da dirci tu e noi? Il nostro è un movimento dichiaratamente antirazzista. Tu sei nazista (o fascista, o entrambe le cose)e il razzismo è un mattone fondamentale della tua ideologia, lo hai giustamente e coerentemente rivendicato tu stesso pubblicamente nel tuo penultimo post…Che senso ha stare qui e soprattutto che senso ha confrontarci?
Nessuno.
Ti auguro solo che non spunti fuori da qualche parte nel mondo (e soprattutto che non vada al potere) una nuova ideologia che consideri quella ariana come una razza inferiore da liquidare.
Allora sarebbero cazzi, per te…
Per il resto, che dirti, veleggia per i tuoi mari e lasciaci sguazzare come maiali nelle nostre pattumiere…Del resto, che senso avrebbe per te relazionarti con degli esseri inferiori come noi (sicuramente come me)?
Nessuno.

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Rino DV 6:01 pm - 28th Ottobre:

Meglio essere prudenti, Evoliano. Non ti accada come a Csanad Szegedi, nazifascista ungherese, che un giorno scoprì di essere ebreo. Hai verificato di essere “puro”?
O che non accada quel che conoscemmo di Heider post mortem: che era gay.
Micidiali beffe del destino.
.
Cmq bisogna riconoscere che questa bacheca del MUB è davvero aperta a tutte le opinioni.
Anche quando non sono opinioni ma eruttazione dell’odio genetico prodotto dalla volontà di potenza della Stirpe.
Il mostro della storia.
RDV

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Fabrizio Marchi 7:44 pm - 28th Ottobre:

Rino DV,

Ma poi…riflettiamo un attimo anche su queste affermazioni relative al fallimento del marxismo (argomento sul quale, sia chiaro, in forme e soprattutto con interlocutori diversi, si potrebbe discutere per un’eternità). Viene da ridere perché la prima cosa che salta alla testa è:”Guarda da che pulpito viene la predica…”.
Ma non è tanto questo il punto che volevo porre all’attenzione.
Se il metro di valutazione di una ideologia, o di una filosofia o anche di un sistema politico fosse il suo successo o il suo fallimento, ne dovremmo necessariamente concludere che l’unica ideologia e l’unico sistema ad essere uscito vincente dopo millenni di storia è il capitalismo che oggi è dominante sul pianeta e che ha letteralmente spazzato via tutto ciò che era sul suo cammino.
E’ un fatto. Ciò significa per questo che sia più giusto, etico e/o migliore di altri, ? No. Significa che al momento è vincente e che in questa fase storica impone il suo ordine. Punto. Poi si può essere in accordo o meno con i valori e il sistema di vita di cui è portatore ma questo non ne presuppone affatto la sua giustezza, perché per taluni può essere il migliore dei mondi possibile e per altri può essere una schifezza.
Come dicevo, se il metro di misura fosse la coppia dicotomica di cui sopra (successo o fallimento) , dovremmo essere coerenti, alzare tutti le braccia e arrenderci. Che in fondo poi è quello che ci dice di fare il sistema stesso:”Non avrai altro “Dio” (il Capitale) al di fuori di me. Consuma e sopporta”.
Se il metro di misura è il successo o il fallimento, ne consegue che millenni di storia, di filosofia, di religioni, di ideologie, di lotte, debbono essere gettati tutti nella pattumiera della storia, non certo solo il marxismo. Perché il mondo nel quale siamo stati gettati è quello dominato dal capitalismo assoluto che ha “sbragato” tutto, ma veramente tutto.
Che facciamo? Alziamo bandiera bianca?
Allora vale per tutti, ma veramente per tutti, in primis, naturalmente, per i nazifascisti di ritorno.

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Rino DV 8:10 pm - 28th Ottobre:

Fabrizio:
>>
riflettiamo un attimo anche su queste affermazioni relative al fallimento del marxismo (argomento sul quale, sia chiaro, in forme e soprattutto con interlocutori diversi
>>
Con interlocutori diversi. Ok.
Contro gli stirpisti nazi infatti – peste del pianeta – si combatte, non si argomenta.
.
RDV

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Pappagallulus melitensis 9:57 pm - 28th Ottobre:

Meravigliosi, questi trollini nazisti. Li amo. Vanno in giro a rompere le scatole con le loro volonta`di potenza, il loro nicianesimo da sette centesimi al pacco…e non si rendono conto di quanto la storia li abbia umiliati, genuflessi, sodomizzati a sangue. Evoliano, evolino, ma dimmi un poco, se e`giusto che esistano le gerarchie e l`affermazione della potenza, va la`, ma spiegami un po`. Non era tremendamente potente quell`esercito rosso di degenerati che vi ha strappato le budella a cannonate fino a dentro Berlino? Sbaglio o era la bandiera rossa che sventolava in cima al Reichstag, Evolino? Rispondi un po`. Se parliamo di gerarchie, e allora ti conviene stare muto e metterti pure un dito in culo, sia mai che ti scappa detto qualcosa anche dalla seconda bocca. Ti piacciono le gerarchie? Ma che cosa strana, oh! Il Comunismo a voi nazisti ha dimostrato che poteva solo suicidarsi, che se aspettava voi, per crepare, hai voglia ad attendere. Mi pare che il Marxismo stia un po`piu`su, GERARCHICAMENTE, dei vostri deliri identitari/razzisti, o no? Anche il nazionalismo di cui tanto vi fate portatori, e che cazzo, ma in tutta l`Asia e l`America Latina l`abbiam portato avanti noi, mica voi. In Cile i fascisti hanno venduto il paese all`America esattamente come voi l`avete regalata all`amichetto tedesco, o vuoi dirmi che non e`vero, evolino? Anche a vederlo bene, voi sbandieravate le aquile romane, ma la solidita`, la forza e la coesione politica e militare di Roma somigliava molto piu`a quella dell`URSS che non alla vostra, che dici, Evoli`? Mi tiri fuori ancora le stronzate che voi siete il Sole, gli eredi di Roma, e i gommunisdi sono tutti meticci zozzi destinati a perire – quando ogni forma di scienza dimostra che il meticciamento potenzia e non indebolisce mai alcuna stirpe? Dobbiamo seppellirvi ancora una volta sotto cumuli di macerie per dimostrarvi che siete inferiori a tutti, specie a noi, oppure vi levate dai coglioni da soli? Vuoi tornarmi ancora fuori con le cazzate sui Gulag che erano peggio delle camere a gas per ebrei? O vuoi tirarmi fuori che le camere a gas non sono mai esistite? Non avete fatto altro che perdere nella storia, Evolino, a chi conviene la volonta`di potenza? Vatti a nascondere sotto il Reichstag, evoli`, tranquillo. Tanto il momento per scappare fuori a bastonare i lavoratori lo trovi sempre, come sempre trovi un Agnelli, un Ferruzzi o un vattelapesca che ti allunga cinque euro per il servizio. Occhio, pero`, che magari trovi anche qualcosa di diverso, ogni tanto, la`fuori. Ricordati di Stalingrado, evolino. E quanno ve passa…

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Roberto Manni 6:11 am - 29th Ottobre:

Solo due domande:
1. ma anche Rino Barnart è un marxista?
2. qual è, secondo voi, il sistema perfetto? anzi, quale dovrebbe essere?

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evoliano 5:19 pm - 29th Ottobre:

è stato il marxismo a proporre per primo l’ideologia egalitarista, incluso l’egalitarismo di genere e vedo che almeno su quello siete d’accordo con me sulla necessità di mantenere una rigida suddivisione di ruoli e gerarchia tra uomo e donna. l’apprezzamento alla figura di Salvador Allende è quanto meno ironico, dal momento che sia la figlia sia la nipote di quest’ultimo sono femministe dichiarate e condividendo il background ideologico del padre/zio non poteva essere diversamente.

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evoliano 5:21 pm - 29th Ottobre:

è del resto anche ironico che questo movimento si dichiari di natura democratica, essendo il marxismo per principio anti-democratico.

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Fabrizio Marchi 5:34 pm - 29th Ottobre:

evoliano,

Evoliano, intanto prima di pronunciare il nome di Salvador Allende uno come te deve sciacquarsi la bocca non una ma diecimila volte.
Dopo di ciò ti comunico che da ora in poi ti banno perchè questo genere di confronto non ha nessun senso. Potremmo continuare all’infinito.
Peraltro la critica che ci muovi è semplicemente ridicola. Una contraddizione in termini perchè noi rivendichiamo apartemente il valore dell’eguaglianza.
Stai straparlando per il puro gusto di trollare.
Sei fuori.
P.S peraltro non è affatto vero che è stato il marxismo a porre per primo il valore dell’eguaglianza ma lasciamo perdere, non ne vale neanche la pena…

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Mauro Recher 5:45 pm - 29th Ottobre:

http://www.huffingtonpost.it/2013/10/29/divorzio-gay-in-francia-la-prima-coppia-omosessuale-si-separa_n_4173527.html?utm_hp_ref=italy
Lasciando stare fascismi vari (e poi parlano di democrazia va beh ,lasciamo stare ) , non capisco proprio questa voglia di sposarsi (non lo capisco ne per gli etero e ne per gli omosessuali) ….anche questa comunque è omologazione (siamo in Francia, ma la stesa cosa succederebbe in Italia e altre parti del mondo)

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Rino DV 7:25 pm - 29th Ottobre:

R. Manni.
>>
ma anche Rino Barnart è un marxista?
>>
Pare che tu abbia dedotto questo dall’esser io antinazista. Certo, i marxisti sono antinazisti, ma non tuttti gli antinazisti sono marxisti.
>>
…sistema perfetto…
>>
La mia filosofia mi dice che non esiste alcun sistema perfetto. Ma anche che esistono sistemi con diverso grado di umanesimo/disumanesimo.
Il nazismo – ideologia della stirpe – è la somma assoluta del male assoluto.
Concludo (provvisoriamente) che secondo tutti i miei parametri il femminismo è una ideoutopia di estrema destra, sessuorazzista e perciò nazista (non pretendo che si concordi con me in questa visione),ed è perciò che sono in lotta contro di esso da sempre.
Secondo la mia visione lo scopo del femminismo è questo: l’eliminazione di ogni forma e tratto di maschilità dal mondo. L’eradicazione della maschilità.
E chi vuol darmi del paranoico, del pazzo e del delirante… si accomodi.
Se non la pensassi come la penso, penserei che simili pensieri possano venir pensati solo da un folle. Perciò i miei critici …mi trovano d’accordo con le loro opinioni sul mio conto. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif
RDV

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Mauro Recher 8:17 pm - 29th Ottobre:

Rino DV,

Strano a dirsi ,ma anch’io la penso alla stessa maniera di Rino ,cosi a fare i “folli” siamo in due smile

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Fabrizio Marchi 9:03 pm - 29th Ottobre:

“ma anche Rino Barnart è un marxista?” (Roberto Manni)
Mi pare che la domanda contenga un presupposto a priori: gli Uomini Beta sono marxisti e in ogni caso lo è il suo fondatore.
La premessa è che se vengo apostrofato come marxista non mi offendo. Me ne dicono di tutti i colori, figuriamoci se me la prendo se mi danno del marxista (che in ogni caso non è certo un insulto).
Accetto quindi serenamente di essere definito o individuato come tale senza che la cosa provochi in me nessun malumore. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif
Però devo dire, in tutta onestà, che questo vestito che potrebbero cucirmi addosso mi sta stretto, così come qualsiasi altro vestito.
Sono arrivato ad un momento della vita in cui penso che abbia veramente poco senso (se non di fissità e di rigidità) definirsi in questo o in quel modo. Intanto perché credo che un uomo dotato di autonomia e criticità intellettuale cominci a sviluppare un SUO modo di vedere e interpretare le cose che non può essere incasellato in questa o in quella filosofia. E poi perché penso che siano diverse le filosofie e le correnti di pensiero che abbiano dato un contributo positivo al pensiero stesso e anche all’umanità. A mio parere il marxismo, e quando scrivo marxismo mi riferisco all’opera di Marx e solo in parte (perchè andrebbere denomiknate diversamente) alle varie scuole marxiste (fra cui alcune molto valide e tuttora utili alla comprensione del reale, e altre meno, come è normale che sia) è una di queste ma non la sola. E certamente, oltre a costituire un mattone fondamentale del mio modestissimo bagaglio culturale nonchè uno strumento tuttora adeguato, o meglio, uno degli strumenti (ma certamente non il solo e non in termini assoluti) per comprendere la realtà in cui viviamo, è portatore di un messaggio che mantiene intatta la sua forza dirompente e rivoluzionaria . Per lo meno per ora. Può darsi che fra cento, duecento o trecento anni non lo sia più, ma ne dubito, perché personalmente credo che i grandi classici del pensiero non subiscano i colpi del tempo. E questo vale per Marx così come per Aristotele, sia chiaro (con la differenza che lo spettro di Aristotele non mette paura a nessuno, quello di Marx infastidisce ancora molto e molti…). Diversa è la questione della deducibilità storica e sociale delle categorie (all’interno delle quali i filosofi operano ed elaborano il loro pensiero) che naturalmente è soggetta in larga parte al divenire storico. Ma questo è un altro discorso che ora ci porterebbe O.T.
Per queste ragioni che ho sinteticamente cercato di spiegare, credo che abbia poco senso, per lo meno per quanto mi riguarda, definirsi in un modo piuttosto che in un altro. Forse è più facile dire ciò che NON si è, rispetto a quello che si è…
Ciò detto, la mia personale analisi, come alcuni amici qui sanno, è andata ben oltre la lettura marxista classica. Del resto, i “territori” che a causa o grazie alla QM stiamo esplorando vanno ben oltre quell’approccio.
Per concludere e per dirla in parole ancora più povere, se la vulgata corrente mi da del marxista, non mi metto a protestare . Del resto le semplificazioni sono inevitabili. Però coloro che mi seguono più da vicino sanno perfettamente che la mia barca sta navigando da molto tempo ormai in un mare apertissimo e su rotte ancora molto poco battute (non vale solo per me, sia chiaro, ma per molti che condividono il nostro percorso).
Per quanto riguarda il Movimento, Uomini Beta ha ormai una varietà e una ricchezza di posizioni al suo interno che non potrebbero essere ricondotte a questo o a quell’”ismo”.
Resta però valido per tutti gli aderenti e simpatizzanti del nostro Movimento il riferimento alla nostra Carta dei Principi pubblicata sulla homepage del sito e che mi sembra opportuno e importante ricordare:
“Il Movimento degli Uomini Beta affonda le sue radici nei valori dell’eguaglianza, della libertà, della democrazia e del superamento di ogni forma di oppressione e discriminazione di genere, di classe, di razza e di religione;
Il Movimento degli Uomini Beta ritiene che, nell’attuale contesto sociale, culturale e storico del mondo occidentale, gli uomini non appartenenti alle elite dominanti, sia maschili che femminili, siano il gruppo sociale e di genere che vive una condizione di oppressione e subordinazione sia nei confronti delle suddette elite che della grande maggioranza della popolazione femminile;
Il superamento di tale condizione di discriminazione e disuguaglianza è l’obiettivo strategico a cui lavora il Movimento;
Il Movimento degli Uomini Beta considera questo obiettivo propedeutico per una più ampia e profonda trasformazione dello stato di cose presente nella direzione della costruzione di una società di uomini e donne realmente liberi ed eguali;
Il Movimento degli Uomini Beta si rivolge a tutti quegli uomini che non appartengono alle elite dei cosiddetti maschi alpha dominanti, affinché essi sviluppino una piena consapevolezza della loro condizione di subordinazione;
Il Movimento degli Uomini Beta lavora affinché tutti gli uomini oppressi, discriminati e subordinati siano in grado di affrancarsi da tale condizione, di organizzarsi per la difesa dei loro interessi e per rivendicare il pieno diritto di stare al mondo in una condizione di piena ed assoluta parità con l’altro genere e con tutti gli altri uomini;
Il Movimento degli Uomini Beta si rivolge altresì alle donne non appartenenti alle elite dominanti, invitandole ad abbandonare i falsi miti e valori proposti dall’attuale sistema dominante fondato sulla ragione strumentale e mercantile, che le vede di fatto psicologicamente e culturalmente, oltre che concretamente, complici di tali logiche. Le invita ad aderire al nostro Movimento al fine di lavorare per la costruzione di una nuova relazione fra i sessi fondata sui valori di una vera eguaglianza, sulla fine di ogni logica strumentale, sul superamento di ogni forma di mercificazione sessuale, sulla reciprocità e sul riconoscimento della libertà, dell’autonomia, della peculiarità, della dignità e del valore dell’altro/a.

.

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Pappagallulus feticisticus 11:08 pm - 29th Ottobre:

Non c`e`niente di male ad essere marxisti, o quantomeno di quella matrice la`, posto che lo stesso Marx sdegnava orribilmente la definizione di…marxista.
E questo dice tutto.
Non c`e`bisogno di definire nulla. Prendo a prestito, ma la penso cosi`:la realta`e una, ma infinitamente diveniente, diaalettica, appunto. Le definizioni non hanno senso. I paradossi si susseguono e in fin dei conti ne`il metodo induttivo ne`quello deduttivo da soli servono a niente: si alternano, si confondono, si mescolano, e tutti e due risultano validi. Lo stesso nazismo paradossalmente si faceva almeno, dico almeno, portatore di una qual vaga esaltazione del virilismo, della celebrazione dell`uomo piu`che del consumo, il che e`strano se consideriamo che in fin dei conti non era (non e`) altro che il braccio armato della borghesia tedesca. Paradossi su paradossi, storia e scienza ne producono a decine, come paradossale e`la constatazione in biologia che il meticciamento aumenta l`adattabilita`. Altro che stirpe ariana. I Romani erano meticcissimi: greci, sabini, latini, etruschi, chissa`cos`altro.Settimio Severo ed Elagabalo erano scuri, forse anche neri, chi lo sa. I tedeschi e i nazisti invece amano la fissita`, lo statico, le razze sempre uguali. Sara`per questo che la Germania si mantiene fissamente una patria di aspiranti dominatori biondi e con gli occhi azzurri che alla fine della fiera prendono solo una fracca di mazzate da tutte le parti? Sara`per questo che i nazisti bene o male sono sulla stessa lunghezza d`onda? Non si spostano. Poi i fissisti, i gerontocrati, gli sclerotici sarebbero i marxisti. Chissa`perche`ci provano sempre, gli amanti delle stirpi immutabili, a propagare la propria `scienza`. E perdono. La loro sconfitta perpetua, questa si`, e`una invariante della storia. Secondo me gli piace, perdere. Si, forse gli piace proprio.

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Fabrizio Marchi 9:11 am - 30th Ottobre:

Pappagallulus feticisticus,

“Non c`e`niente di male ad essere marxisti, o quantomeno di quella matrice la`, posto che lo stesso Marx sdegnava orribilmente la definizione di…marxista.
E questo dice tutto. Non c`e`bisogno di definire nulla. Prendo a prestito, ma la penso cosi`:la realta`e una, ma infinitamente diveniente, dialettica, appunto. Le definizioni non hanno senso”. (Pappagallus)
https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gif Sottoscrivo in toto, Pappagallus.
Se ciò che hai appena detto sulle dinamiche della dialettica fosse di patrimonio comune (e purtroppo non lo è), ci si potrebbe definire marxisti senza nessuna difficoltà o per lo meno senza ogni benedetta volta la necessità di spiegare quello che hai spiegato tu in poche righe . E cioè che quelle stesse dinamiche rendono impossibile definirsi o meglio, incastonarsi in un determinato “ismo” che finisce inevitabilmente per diventare uno schema fisso, rigido, oltre il tempo, lo spazio e le stesse categorie interpretative, e per impoverire dal punto di vista teoretico (direi sotto tutti gli aspetti) quello stesso approccio (dialettico).
Alla domanda che spesso molti mi rivolgono (per la verità è più una richiesta di conferma che non una domanda vera e propria)” Ma tu sei marxista?” mi trovo a rispondere:”Sì, bè, certo, ma, però, il discorso è complesso, bisogna approfondire, è così ma non è proprio o del tutto così, la realtà è dialettica, lo stesso Marx detestava (e non per vezzo o presunzione narcisistica ma appunto per ragioni legate alla sua stessa concezione filosofica) essere definito marxista, ecc. ecc.”.
Che fatica!…Diciamo che mi potrei tranquillamente definire marxista se ciò non dovesse necessariamente sottintendere (oggi è così) l’adesione al marxismo istituzionalizzato post marxista (cioè la seconda e la terza Internazionale, con relative concezioni ideologiche ed esperienze storico politiche che da queste sono scaturite ) e l’impossibilità di apprezzare anche altre scuole di pensiero, siano esse di derivazione marxista o che contengano più o meno forti elementi di marxismo), o altre che invece siano addirittura precedenti al marxismo stesso.
Ad esempio ho sempre molto apprezzato pensatori come Montaigne, Erasmo, Moro, e poi Spinoza. Ma andando a ritroso ho sempre avuto un debole per il grande Eraclito (il primo vero inventore della dialettica, ben prima di Platone, di Hegel e di Marx) così come per Epicuro, che la vulgata contemporanea ha ridotto ad una specie di filosofo del “godereccio”…E poi naturalmente come non ricordare anche i “francofortesi”, Horkeimer, Adorno e Marcuse e la loro critica alla dialettica dell’Illuminismo (i primi veri critici della modernità capitalistica). Anche Sartre qualcosa di interessante l’ha pur detta (libertà come necessità) , così come Lukacs (ontologia dell’essere sociale) e (audite, audite, anche se qualcuno griderà allo scandalo) anche lo stesso Mao la cui “teoria della, anzi, sulla contraddizione” non è affatto peregrina. Da segnalare poi il lavoro degli “strutturalisti” come Focault e Levi Strauss (in particolare la teoria focaultiana del “discorso” dominante che stabilisce un a priori di tipo epistemologico impedendo l’emergere di un “discorso” bollandolo di fatto come tabù) è molto interessante proprio per i temi di cui ci occupiamo noi. Il femminismo, ma sarebbe più corretto dire, la celebrazione del femminile, non è forse un “discorso” o uno dei “discorsi” dominanti (l’altro è la celebrazione del Mercato e del Capitale) che esclude la possibilità di altri “discorsi”?
Insomma, la realtà è molto complessa…e alla luce di questa complessità il sottoscritto potrebbe essere definito in tante diverse maniere…però, ribadisco, se mi danno del marxista non mi offendo, anzi…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

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Fabrizio Marchi 9:34 am - 30th Ottobre:

“Concludo (provvisoriamente) che secondo tutti i miei parametri il femminismo è una ideoutopia di estrema destra, sessuorazzista e perciò nazista (non pretendo che si concordi con me in questa visione),ed è perciò che sono in lotta contro di esso da sempre.
Secondo la mia visione lo scopo del femminismo è questo: l’eliminazione di ogni forma e tratto di maschilità dal mondo. L’eradicazione della maschilità”. (Rino Della Vecchia)
Questa è un’affermazione che assume un significato storico essendo Rino Della Vecchia il più autorevole studioso e intellettuale della QM e del movimento maschile attualmente in circolazione.
Credo che meriti di essere metaforicamente immortalata.
Da anni ci dividiamo sulla natura e la genesi del femminismo. Rino non poteva essere più chiaro e diretto di così.
Personalmente aggiungo alle sue considerazioni (che condivido in toto) che si tratta di una ideologia di estrema destra e sessuorazzista, al servizio del sistema capitalistico dominante.
Del resto i nazisti e i fascisti, al di là di qualche (assai debole) velleità ideologica, questo sono sempre stati.
P.S. pubblicherò anche sulla mia bacheca di facebook questa frase di Rino (con il mio breve commento) e invito tutti a fare altrettanto. (con o senza il mio personale commento…)

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Roberto Manni 6:36 pm - 30th Ottobre:

Rino DV:
R. Manni.
>>ma anche Rino Barnart è un marxista?
>>
Pare che tu abbia dedotto questo dall’esser io antinazista. Certo, i marxisti sono antinazisti, ma non tuttti gli antinazisti sono marxisti.
>>
…sistema perfetto…
>>
La mia filosofia mi dice che non esiste alcun sistema perfetto. Ma anche che esistono sistemi con diverso grado di umanesimo/disumanesimo.
Il nazismo – ideologia della stirpe – è la somma assoluta del male assoluto.
Concludo (provvisoriamente) che secondo tutti i miei parametri il femminismo è una ideoutopia di estrema destra, sessuorazzista e perciò nazista (non pretendo che si concordi con me in questa visione),edè perciò che sono in lotta contro di esso da sempre.
Secondo la mia visione lo scopo del femminismo è questo: l’eliminazione di ogni forma e tratto di maschilità dal mondo. L’eradicazione della maschilità.
E chi vuol darmi del paranoico, del pazzo e del delirante… si accomodi.
Se non la pensassi come la penso, penserei che simili pensieri possano venir pensati solo da un folle. Perciò i miei critici …mi trovano d’accordo con le loro opinioni sul mio conto.https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif
RDV

>
Mah… Che dire? A parte il fatto che dal mio punto di vista – e senza voler far inutili polemiche – anche certi sistemi totalitari comunisti non è che siano poi stati il massimo della vita (evito di citare a chi mi riferisco, perché lo sapete tutti), trovo veramente forzato il voler catalogare il femminismo come una “ideoutopia di estrema destra”, perché il femminismo non è né di destra né di sinistra né di centro. E’ un’ ideologia a sé stante, che non può essere incasselata in questo modo.

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Roberto Manni 6:37 pm - 30th Ottobre:

Mi correggo:”incasellata”.

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Rino DV 7:35 pm - 30th Ottobre:

Che il femminismo sia una ideoutopia di estrema destra è affermazione di non poco conto, sui cui fondamenti si potrebbero – legittimamente – esigere alcuni chiarimenti, quantomeno minimali. Eccoli, con una premessa.

Premessa: chi volesse andare masochisticamente incontro alla squalifica intellettuale e al discredito personale (persino in parte all’interno del Momas) non avrebbe che da fare affermazioni come quella. Tuttavia, pur essendo (e restando) amici di Platone è bello esserlo ancor più della verità, per quanto stupefacente e tragica. Conviene dunque esporsi al pubblico ludibrio piuttosto che mentirsi e mentire. E’ giunta l’ora di dire pane al pane.

1) La stirpe femminile
Il carattere proprio della Destra più estrema che sia apparsa nella storia è il suo esser razzista. Razzismo il cui nucleo ideologico (come ben si sa) è che una qualche partizione umana (sempre quella cui appartiene l’agente del razzismo, ossia il razzista) è superiore alle altre e ciò per ragioni genetiche: naturali. Superiorità guadagnata alla nascita, ineliminabile, eterna, sulla cui base matura non solo il diritto, ma il dovere di assoggettare e/o eliminare gli inferiori. E’ quello il mito della Stirpe e questo il suo programma politico.
Ora, che il principio della superiorità morale femminile sia il nucleo del femminismo è cosa di cui, in ambito Momas (e un poco anche fuori) nessuno dubita. Ma non si è femmine o maschi per opzione, per fatti storici socioculturali: pene e vagina sono determinati da un cromosoma. Si è femmine o maschi per nascita: per ragioni genetiche.
Ora i conti tornano: stiamo parlando della superiorità morale (che è la superiorità nel valore, ossia superiorità tout court – giacché non ve ne sono altre) di una partizione umana che si distingue e si riconosce come tale per nascita. Stiamo dunque parlando della Stirpe femminile che il femminismo ha proclamato superiore e quindi dotata del diritto e caricata del grave dovere di assoggettare gli inferiori (qui di convertirli-rieducarli): il cromosoma del Bene contro il cromosoma del Male.

2) La maschera delle intenzioni.
Questa inevitabile conclusione viene proclamata delirante sulla base del fatto che le intenzioni del femminismo sono (sarebbero) diametralmente opposte, intenzioni che vengono prontamente sventolate in faccia al paranoico. Le proprie intenzioni sono però sempre percepite come “buone” da ogni agente e se anche fossero meno che ottime, non si pretenderà che ciò venga confessato sulla pubblica piazza. Meno buone sono e più saranno dissimulate. Il fatto è che le intenzioni autocredute e proclamate (quali che siano) non hanno nulla a che vedere con gli effetti e gli obiettivi profondi di quella idea, ideologia e utopia di cui si è portatori.
Le “buone intenzioni” sono la maschera che depista chi agisce (fornendogli la buona coscienza) e tali resteranno, ma non possono più essere la trappola del movimento maschile. Delle “intenzioni” proclamate dal femminismo non potrebbe importarcene di meno.

3) Razzismo e sessuorazzismo.
Lo stirpismo razzista (il razzismo su base etnica) è stato alleato del sistema capitalista per alcune stagioni storiche (l’epoca “del fardello dell’uomo bianco”, il dovere morale… dei bianchi di assoggettare il pianeta) ma si è trattato di una alleanza precaria, a tempo determinato. Il motivo è banale: pecunia non olet e il profitto è indifferente anche ai colori della pelle e alla forma di nasi, occhi e labbra. Limiti razzisti da superare, giacché non ha alcuna importanza il colore dei produttori e dei consumatori.
Quella precarietà/temporaneità non vale invece per lo stirpismo sessuale (il sessuorazzismo) che è pienamente in sintonia e in sinergia con la forma attuale – e del prevedibile futuro – del sistema della tecnica e del consumismo planetario. Simbiosi sulla quale abbiamo ragionato a lungo con accordo pressoché unanime. Sul carattere interclassista del femminismo, invece, e su ciò che questo comporta, non mi soffermo, per non rendermi stucchevole scrivendo banalissime ovvietà.

RDV

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Fabrizio Marchi 8:46 pm - 30th Ottobre:

Roberto Manni,

A tal proposito, ho or ora risposto ad un amico su facebook durante una discussione in seguito alla pubblicazione da parte mia di quel breve pezzo di Rino. La riporto di seguito. E’ scritta di getto come quando si chatta, nel botta e risposta, quindi non è particolarmente articolata:
” Fabrizio ha centrato in pieno la questione.
Il riferimento al fascismo è di tipo ideologico-concettuale, non storico politico. Per la verità, come ha scritto Rino, avrei fatto meglio (ha ragione Marco) a parlare di nazismo, perché quest’ultimo meglio incarna rispetto al primo il concetto di superiorità della razza. Però, questo va detto, con buona pace di tutti i fascisti, il fascismo non è molto dissimile dal punto di vista ideologico dal nazismo. Il concetto di appartenenza etnica e di sangue è del fascismo come del nazismo. I nazisti hanno soltanto spinto (molto) di più sull’acceleratore e hanno fatto quello che hanno fatto. Però va detto che l’atteggiamento che i fascisti hanno avuto nei confronti delle popolazioni etiopi e libiche durante l’occupazione coloniale è stato esattamente lo stesso. Sia chiaro, inglesi, francesi , americani, olandesi, spagnoli, portoghesi, si sono comportati nello stesso identico modo nei confronti delle popolazioni occupate e sottoposte a regime coloniale. Quindi il razzismo non è certo di sola pertinenza dei nazifascisti ma anche delle borghesie liberali e capitaliste che hanno messo in atto dei veri e propri genocidi anche se naturalmente non ufficialmente ammessi.
Il “fascismo” o il “nazismo” a cui si fa riferimento nell’articolo non è quindi quello dell’esperienza storica concretizzatasi in Italia o in Germania ma è un concetto, un’idea che meglio di altre è incarnata appunto dalle ideologie fasciste e naziste. Il fatto quindi che nell’Italia fascista come anche nella Germania nazista fosse esaltata un certo tipo di maschilità non significa nulla rispetto a quello che volevamo significare.
Dobbiamo anche capire che le esperienze storiche non sono ripetibili o fotocopiabili e che le ideologie assumono le sembianze politiche più disparate. Pensate solo al turbo capitalismo cinese che ha assunto, politicamente parlando, la forma statuale dello stato partito comunista. Naturalmente in Cina non c’è neanche l’odore di comunismo (peraltro è il paese deve esiste la donna più ricca del mondo e dove si vendono più Ferrari) e proprio per questo l’esempio calza a perfezione a mio parere.
Per concludere, il femminismo, in base alla nostra analisi, in quanto ideologia fondamentalmente sessista e razzista è anche,per la proprietà transitiva, un’ideologia fondamentalmente fascista o nazista.
Mi dispiace per quei militanti di destra o dichiaratamente fascisti del movimento maschile, ma la realtà è queta e sono loro a vivere una grande contraddizione, da questo punto di vista.
Lo stesso Rino, a tal proposito, ha scritto un articolo che riporto:
https://www.uominibeta.org/…/

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Fabrizio Marchi 8:57 pm - 30th Ottobre:

Naturalmente pubblicherò su facebook anche questo secondo straordinario commento di Rino e invito tutti a fare altrettanto. Per lo meno finchè anche Rino non si deciderà ad uscire dal suo eremo e ad aprire un suo profilo su fb https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif

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Roberto Manni 9:00 pm - 30th Ottobre:

Vabbè, capisco cosa volete dire, ma resto della personale opinione che fascismo e nazismo siano un metro sbagliato per valutare e descrivere il femminismo, che fa storia a sé. Tra l’altro vorrei far notare che il razzismo è insito nella natura umana, per cui non è nazifascista, capitalista o altro. Ma capisco che abbiamo un visione delle cose profondamente diversa.
Pace.

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Albert 8:41 am - 31st Ottobre:

@Rino + Fabrizio

Quindi, fatemi capire: secondo voi la Boldrini, Livia Turco, Lidia Ravera, Carla Ravaioli, Nilde Iotti, Dacia Maraini, ecc., ecc., portano (o portavano: Iotti) la svastica, (in quanto naziste), organizzano o promuovono deportazioni di maschi su vagoni piombati in campi di sterminio, poi magari gli portano via i denti d’oro, e li gasano col zyklon B?
Perché questo facevano i nazisti.

Ed anche queste signore qui
http://femminismorivoluzionario.blogspot.it/
che mi risultano appartenere alla FIOM, alla CGIL, ecc., sarebbero “naziste” secondo voi?

Per me siete liberi di crederlo, se vi fa piacere, e se la ritenete una “analisi” seria.
Però, oltre a non essere seria, perché non lo è, mi sento in dovere di avvertirvi che la vostra analisi è anche un tantinello PERICOLOSA.

Potrebbe infatti succedere che un giorno una di queste gentili signore legga quello che avete scritto, e faccia partire una bella QUERELA in tribunale, per diffamazione a mezzo stampa, con tanto di richiesta di risarcimento da decine di migliaia di euro.

E allora poi voglio vedervi provare a convincere il giudice che quelle che ho elencato sopra, o altre donne, sono esponenti ” di una ideologia di estrema destra e sessuorazzista, al servizio del sistema capitalistico dominante.
Del resto i nazisti e i fascisti, al di là di qualche (assai debole) velleità ideologica, questo sono sempre stati.” (F. De Marchi)

Per me qualsiasi giudice darebbe ragione alle signore, se vi querelassero in quanto comuniste, esponenti sindacali, operaie, ecc. che voi avete definito “naziste”, e credo che manco Perry Mason vi saprebbe difendere.

Poi non ditemi che non vi ho avvertito, da legale,
, come si dice: “uomo avvisato, mezzo salvato”.
Anzi ne approfitto per ribadire, caso mai non lo avessi già scritto prima più volte, che personalmente mi DISSOCIO nel modo più fermo dall’accostamento delle donne femministe italiane al nazismo.

Dire che esagerano è un conto, dare loro gratuitamente delle naziste è ben altro.

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Rino DV 2:15 pm - 31st Ottobre:

Me l’aspettavo e formulata proprio in quel modo.
Ma a tua Albert non è una obiezione. E’ solo una interpretazione capziosa.
1- Tu non vedi camere a gas? Neppure io le vedo, perché non ci sono e non ci saranno mai nella guerra antimale. Mai.
C’è e ci sarà altro, invisibile, impalpabile, immateriale. Ci ho scritto sopra un libro reperibile gratis in rete.
2- Ogni progetto idealpolitico va distinto dalla sua realizzazione storica che sempre procede per gradi e progressivamente. Il femminismo è una ideoutopia in corso di implementazione storico-sociale, fatto contro qui siamo schierati. I suoi elementi fondanti sono – beninteso secondo i miei parametri filosofico-politici – quelli che ho descritto.
3- Le querele per espressione di giudizi filosofico-politici appartengono ai regimi totalitari. Vedremo se siamo già a questo punto.
La tua paura che ciò accada indica però già da sola che forse ci siamo vicini. Dovremmo già praticare l’autocensura per evitare guai.
Sono nato in un’Italia libera. Vediamo quanta ne sia rimasta di quella libertà.
RDV

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Fabrizio Marchi 3:43 pm - 31st Ottobre:

Albert,

Caro Albert, diffido di te da sempre e questo tuo ultimo post conferma le mie perplessità.
Stai tranquillo, sei sollevato da ogni responsabilità; del resto a tutt’oggi, tu sei solo un nick, e nulla più.
La faccia e il culo ce lo mettono il sottoscritto e gli altri amici con i quali da qui a pochi giorni daremo vita, anche dal punto di vista giuridico, all’associazione degli Uomini Beta.
Il tuo contributo può forse essere utile se indirizzato all’esterno. Nel senso che la cosa migliore che puoi fare è andare a dare battaglia in giro per la rete (non credo che tu lo farai mai dal vivo e pubblicamente, ma posso sempre sbagliarmi…).
Non hai capito un bel nulla, purrtroppo, di ciò che sia Rino che il sottoscritto intendiamo quando individuiamo il femminismo come un’ideologia sessista e razzista e quindi necessariamente, per lo meno da un punto di vista concettuale, anche nazista e fascista.
Perchè le cose sono due, e non si può sfuggire: o è vero che il femminismo è fondamentalmente un’ideologia razzista, e se così è allora è anche fascista, oppure non lo è. Scegli. Per me lo è. E quindi se lo è, bisogna avere il coraggio di andare fino in fondo, non ci si può nascondere dietro una foglia di fico.
Lo sappiamo perfettamente che è pericoloso dire certe cose. Se io dicessi che Alba Dorata o Forza Nuova sono due movimenti nazisti e razzisti, chi è che avrebbe qualcosa da dirmi. Nessuno. E perché? Perché non direi nulla di nuovo, né tanto meno di rivoluzionario. Direi solo un’ovvietà che tutti sanno e percepiscono come tale.
La difficoltà della nostra battaglia (quella che tu non vuoi fare o non sei pronto a fare) consiste proprio nel fatto che noi andiamo a mettere in discussione, e radicalmente, un mattone fondamentale dell’attuale ideologia dominante, che a nostro parere (e questa è la sua forza) si spaccia per l’esatto contrario di quello che in realtà è.
Sappiamo già che prima o poi qualcuno di noi pagherà le conseguenze di questa battaglia. In parte alcuni di noi le hanno già pagate e le stanno pagando (pubblico ludibrio, chiusura degli spazi professionali, politici, relazionali, isolamento ecc. ).
E’ molto probabile però che nel tempo ci sia un’escalation : censura, chiusura dei nostri siti, querele, denunce, e chissà nel tempo cos’altro…(spero di no, naturalmente, però non posso escluderlo).
Pensavi forse che questa fosse una passeggiata di salute? Ti sei chiesto perché siamo così pochi (comunque sempre più numerosi, e in modo esponenziale, rispetto ad una decina di anni fa) ?
Mi pare che ti sei dato la risposta.
Albert, non siamo qui per scambiare opinioni su un blog. Decidi (ma non con noi, bensì con te stesso) cos’è che vuoi fare da “grande”, come si suol dire. Tradotto, qual è il tipo e il tasso di impegno che tu sei disposto oggi a sopportare, di cui sei disposto a farti carico.
Guarda che ti capisco, sia chiaro. Datti tempo, rifletti con calma. Non c’è nessuna fretta. Il processo in corso va sul lunghissimo periodo. Non tutti hanno gli stessi tempi. Qualcuno di noi, per qualche ragione misteriosa, è più avanti di altri, nel senso che ha deciso di esporsi personalmente già da tempo. Altri sono arrivati più tardi, altri ancora stanno arrivando.
Però una cosa è certa. Non ce ne facciamo nulla di chi ci dice quello che ci hai detto tu. E’ chiaro. Io non lo voglio uno che vicino a me che in un momento di difficoltà mi dice:”Questa cose le ha dette lui, io non c’entro niente, anzi, mi ero già dissociato, guardate qua”.
Anzi, fa una cosa, stampa questa pagina e tienitela da parte. Non si sa mai…
Adesso non fare come al solito tuo, che ti incazzi , me ne dici di tutti i colori, poi sbatti la porta, ci mandi a fare in culo e te ne va e poi magari ritorni dopo sei mesi o un anno cambiando pure nick. E’ già da un bel po’ che va avanti questa storia.
Guarda che qui non siamo degli eroi, non ce ne può fregare di meno, soltanto che siamo arrivati (provo ad interpretare anche il sentimento di altri amici), per qualche oscura ragione che non saprei individuare con precisione, ad un punto della nostra vita in cui non possiamo fare a meno di fare quello che stiamo facendo. Costi quel che costi.
Non chiedermi perché ma è così. Brama di verità? Odio per la menzogna (è la stessa cosa..)? Oppure siamo semplicemente dei matti?
Non lo so. Mi sono interrogato spesso sulle ragioni per cui lo faccio. Ma ormai non ha neanche più senso. E’ così e basta. Del resto, chi glielo ha fatto fare a Silvio Pellico di farsi dieci anni ai Piombi e a Giordano Bruno di farsi bruciare sul rogo? Boh…
Perché, pensi che un pugile prima di salire su un ring non si chieda ogni volta, puntualmente:”Ma chi cazzo me lo fa fare, ma per quale cazzo di motivo sto qui, ma chi mi ha ordinato di farlo?”.
Forse se lo chiedono pure un alpinista o uno scalatore di montagne, magari quando stanno in un a situazione di difficoltà. Chi cazzo glielo fa fare?
E perché, a Gesù Cristo chi cazzo gliel’ha fatto fare? “E diglielo a quel burocrate di Pilato che non sei il re dei giudei e facciamola finita. Una decina di frustate, secondo accordi sindacali, e dopo una settimana sei di nuovo libero come un pesce di andare a raccontare le frottole da profeti che vuoi in giro per questa pietraia di cui non gliene frega un cazzo a nessuno…”.
E invece…

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Mauro Recher 6:27 pm - 31st Ottobre:

D’altronde Albert .i nomi li hai fatti te e non Rino e/o Fabrizio(ho riletto i vari post e ha parlato di femminismo e non ha fatto nessun nome ..ha detto solo che l’ideologia femminista e sessista e razzista e io mi sento di appoggiarli non per essere “lecchino”, ma perchè la penso allo stesso modo …
Di questo ,guarda ti faccio un esempio ,l’ho fatto altre volte ma è sempre meglio ripeterlo …
Conosci il blog tutti i crimini degli immigrati ? Quel blog doveva essere chiuso perchè incitava all’odio razziale anche se il blog non dava giudizi (da quello che ho visto io) faceva solo una rassegna stampa di questi crimini …
orbene una pagina ,abbastanza famosa di stampo femminista , faceva la rassegna stampa ,alla stessa maniera ,solo che metteva in risalto solo quelli commessi dagli uomini ,solo che non si limitava a quello dava pure giudizi sugli uomini …
Mi sai dire la differenza tra i due gruppi o blog ? Per me non c’è nessuna differenza e li ho fatto anche notare ,sono partite le “minacce” in pieno regime totalitario (Rino non ha poi sbagliato del tutto) ….
Per me è un esempio lampante di come le due ideologie (la fascista e/o nazista e il femminismo ) , si assomigliano

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Luigi Corvaglia 10:36 pm - 31st Ottobre:

Albert,
Penso che ti sfugga lo sguardo globale sulla questione. Che non è limitato agli accadimenti nostrani. Nelle FAQ ci sta tutta una raccolta di documenti, tutti ufficiali, di organismi vari che qualche dubbio dovrebbero tirarlo fuori. Ad ogni buon conto ti segnalo anche questo commento. Soprattutto il documento ivi allegato: https://www.uominibeta.org/home2/video-femminismo-ideologia-sessista/comment-page-11/#comment-75541

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Fabrizio Marchi 8:44 am - 1st Novembre:

E’ bene fare alcune precisazioni.
E’ evidente che non andiamo per la strada con i cartelli con su scritto femminismo=nazismo, anche perché, oltre ad essere un comportamento suicida che non verrebbe compreso da nessuno, sarebbe una semplificazione grossolana rispetto alla complessità del fenomeno femminista. Se lo facessimo sarebbe un errore anche abbastanza grave per persone come noi che hanno studiato a fondo il femminismo e la sua complessa relazione con la realtà sociale e storica (la società capitalistica occidentale) in cui è nato, è cresciuto e si è affermato come ideologia dominante.
Non a caso, io stesso ho invitato più volte a non utilizzare nel nostro linguaggio corrente, il termine nazifemminismo. Non solo perché il concetto è molto “forte”, diciamo così, ma perché potrebbe essere depistante per la stragrande maggioranza delle persone (che tuttora brancolano nel buio da questo punto di vista) rispetto alla natura complessa del femminismo stesso e, come dicevo prima, della sua relazione con il sistema capitalistico occidentale, di cui è un’ espressione, un prodotto, un alleato e un complice. Alla luce di ciò, sarebbe forse più corretto allora parlare di capital femminismo più che di nazi femminismo. Il termine nazi femminismo non è stato neanche coniato da noi, per la verità, ma da altri militanti del movimento maschile che hanno voluto in questo modo sottolineare gli elementi sessisti e razzisti di cui il femminismo stesso è intriso.
Del resto, come connotare l’affermazione femminista “la violenza è maschile” (architrave dell’ideologia femminista) se non come razzista e sessista? Non c’è forse una (forte) venatura di nazismo, dal punto di vista ideologico, in questa affermazione?
Se io dicessi che tutti i neri sono maleodoranti oppure che tutti gli arabi sono infingardi, sarei (giustamente…) tacciato di razzismo. E stiamo, tutto sommato, parlando di cose non particolarmente gravi, diciamo così, o comunque molto meno rispetto al concetto di violenza (sempre meglio uno che non si lava o un truffaldino che un assassino…). Figuriamoci se dicessi che la “violenza è nera” (cioè che i neri sono i violenti per definizione o per condizione ontologica ) o che gli arabi sono ladri e truffatori (per definizione o per condizione ontologica).
Mi darebbero o non mi darebbero del nazista? Certo che si, e avrebbero anche ragione.
Ciò detto, tornando a noi, è evidente che sarebbe riduttivo e sbagliato lanciare all’esterno un messaggio in cui il femminismo venga connotato come un’ideologia nazista, e questo per le tante ragioni sia di ordine tattico e strategico che di corretta interpretazione del fenomeno che ho sommariamente spiegato. Questo è ovvio e credo che nessuno di noi lo abbia mai pensato. Anzi, proprio noi stessi, come ripeto, abbiamo messo in guardia altri dal farlo.
Questo però non può e non deve impedirci sia una corretta e compiuta analisi del fenomeno, sia la possibilità di spiegarlo anche nei suoi aspetti più inquietanti (i risvolti razzisti di quell’ideologia). Anche perché verremmo meno al nostro dovere.
E’ chiaro che va fatto in modo intelligente, su questo non c’è dubbio. Però va fatto.
Ciò non significa che sia facile, è ovvio. Perché, come dicevo in un precedente commento, dare dei nazisti a quelli del Ku Klux Klan è molto facile. Spiegare alla gente che il femminismo, oltre a essere quel fenomeno complesso che è, è anche intriso di razzismo (e quindi, dal punto di vista concettuale e ideologico, anche di nazismo), è molto più difficile. …

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Luigi Corvaglia 2:16 pm - 1st Novembre:

La notizia è questa:
“Cambio di sesso, bloccare la pubertà nei bambini? Una manipolazione biologica”
…..
Firenze, 22 ottobre 2013 – Bloccare la pubertà nei bambini che manifestano sintomi di transessualità. Un’ipotesi terapeutica, quella che arriva da Careggi e di cui riporta oggi il Corriere Fiorentino, destinata a sollevare polemiche.

Disforia di genere. E’ questo il nome di un disturbo che si presenta come un forte e persistente desiderio di identificarsi con il sesso opposto, piuttosto che il sesso biologico. I segni di sofferenza si palesano fin dalla tenera età, quando un bambino vuole giocare e vestirsi da femmina (o viceversa), o si rifiuta, per esempio, di urinare secondo le norme sessuali. Ma la possibilità di diagnosi arriva solo con l’adolescenza, quando comincia un percorso lungo e difficile, che può concludersi con dolorosi interventi chirurgici.

In questo contesto si inserisce la richiesta di diagnosi precoce, avanzata dal reparto di Medicina della Sessualità e Andrologia di Careggi alla Regione. “Ci sono farmaci – sostiene il professor Mario Maggi, dirigente del reparto – che bloccano la pubertà precoce, noi abbiamo chiesto l’autorizzazione ad estenderli sulla pubertà “inadeguata”. In questo modo possiamo indirizzare la pubertà verso il sesso a cui il paziente si sente davvero di appartenere”. E’ un modo, continua il professore, per risparmiare al paziente molte sofferenze. La terapia ormonale è infatti “reversibile, rispetto all’irreversibilità di un intervento chirurgico”.

La proposta, rivolta in primis al Consiglio sanitario regionale, non è piaciuta al consigliere regionale Gian Luca Lazzeri (Più Toscana), membro della IV commissione Sanità: “Una richiesta inquietante sulla quale si allunga l’ombra della manipolazione biologica. Si andrebbe a modificare lo sviluppo fisico dei bimbi, ancora minori ed in piena fase di sviluppo e crescita”. Il Centro di Careggi sarebbe l’unico di tutta l’Europa meridionale ad effettuare la diagnosi precoce. “Un “merito” soltanto presunto – accusa Lazzeri – che spaventa e che come risultato avrebbe quella di mettere alle calcagna di un bambino un team di professionisti pronti a intervenire sulla sua sessualità. Riteniamo pertanto avventato coinvolgere il Consiglio sanitario regionale in questo momento, essendo necessario un ragionamento più ampio poiché non si tratta di una semplice tecnica medica”.

Secondo i dati fornita dall’Agenza Adkronos sono circa 100 gli interventi di cambio di sesso effettuati ogni anno in Italia, per due terzi si tratta di un passaggio maschio/femmina, per un terzo femmina/maschio. La casistica nel nostro Paese ci dice, inoltre, che 1 persona su 35.000 chiede il passaggio dal sesso femminile a quello maschile e 1 su 18.000 il contrario.
…..
E questa è una lettera pubblicata nelllo spazio on line dell’Espresso da un nonno preoccupato (ed un pò ingenuo a mio parere):
……..
Chi vuole cambiare sesso ai bambini?

Cara Rossini,
mi sono deciso a scriverle dopo il suicidio di un altro giovanissimo omosessuale che ha avuto paura di affrontare la vita in una società omofobica. Questo episodio mi ha fatto aumentare le preoccupazioni rispetto al futuro di uno dei miei nipotini. Ha 5 anni, è sano e intelligente, ma da qualche tempo ha degli strani comportamenti. Pretende di giocare con le bambole della sorellina, si prova i suoi vestiti e si guarda allo specchio, una volta l’ho trovato persino a camminare con i tacchi a spillo della mamma. Mia figlia e mio genero ridono di me quando gli dico che c’è qualcosa che non va, secondo loro tutti i bambini fanno cose simili ma poi passa.

Ora però, leggo che c’è la possibilità medica di intervenire nella pubertà su bambini che mostrano segni di “disforia di genere”, cioè di disagio rispetto al loro sesso, come appunto, cito testualmente, “giocare con le bambole o vestirsi da femminuccia”. Se ho capito bene, si interrompe la crescita degli organi sessuali prima del loro sviluppo definitivo per evitare, più tardi, pesanti interventi chirurgici. Non mi sembra una cosa usuale però se la pratica un primario del più importante ospedale di Firenze, il Careggi, qualcosa di buono ci sarà. Però non so se proporlo a mia figlia perché temo che mi consideri rimbambito e non mi affidi più i bambini.
Nello G.

Forse sua figlia non lo riterrà rimbambito ma solo vittima di questo pazzo mondo che, proprio sui problemi dell’identità di genere, sta dando il peggio di sé. La proposta del Careggi (per fortuna solo di proposta si tratta dato che la Regione Toscana non ha ancora dato il via a una pratica degna di Mengele) fa parte del pacchetto ideologico che va per la maggiore, dove regna la confusione tra sesso e genere e dove ci si sente progressisti ad assecondare ogni fuga in avanti. Ma appropriarsi delle fantasie e dei comportamenti oscillanti di bambini fisicamente sani nella fase in cui esplorano la differenza tra i sessi e costruiscono, anche in modi confusi, la loro futura identità di genere per farne oggetto di manipolazioni genetiche è una porcheria scientifica e umana. Qui non c’entra niente l’eventuale omosessualità futura del suo nipotino (che, nel caso, la vivrà e la gestirà come crede) ma soltanto i deliri di onnipotenza di una medicina fuori controllo. (Stefania Rossini)
http://lettere-e-risposte.blogautore.espresso.repubblica.it/2013/11/01/qualcuno-vuole-cambiare-sesso-ai-bambini/
……..
Devo dire, visto l’ambiente politicamente corretto, che mi ha favorevolmente colpito il commento della moderatrice Rossini.
Cosa ne pensate?

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Marco Pensante 4:57 pm - 1st Novembre:

Se Nello G. pensa davvero che “qualcosa di buono ci sarà” nell’idea di sottoporre un cinquenne a terapia ormonale solo perché fa cose del genere (vabbe’, chiamiamole non proprio caratteristiche, però vai a immaginare come potrà cambiare una persona quando ha tutta la vita davanti), allora sua figlia fa benissimo a considerarlo rimbambito e a non affidargli più i bambini. La Rossini risponde benino così così, nel senso che parte bene attribuendo certe stronzate alla deriva ideologica oggi imperante; ma poi perde la strada tirando fuori il delirio di onnipotenza della medicina. La medicina rende possibili determinate procedure e determinati risultati, ma è l’ideologia a decidere se usarle o meno. Mengele non è entrato nell’immaginario collettivo perché voleva ottenere determinati risultati o fare determinate ricerche mediche, ma per il modo in cui operava, e il modo in cui operava era guidato e giustificato da un’ideologia. La possibilità di realizzare terapie come quella di cui si parla non è un male in sé, e potrebbe anche essere un grande progresso della scienza. Ma decidere di applicarla su soggetti non responsabili come per esempio un cinquenne è un crimine commesso su base ideologica. È l’ideologia corrente quella di cui diffidare, non la (pretesa) onnipotenza della medicina. Quella della Rossini sarebbe stata un’ottima risposta se avesse tagliato l’ultimo paragrafo.

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Rita 6:30 pm - 1st Novembre:

secondo me c’è una gran confusione. Prendiamo la teoria queer, per esempio, che è all’origine di tutto l’ambaradan. La teoria queer sostiene che non ci si può definire, nessuno ha il diritto di definirti (uomo, donna, trans, gay) e che ognuno può transitare da uno stato all’altro perchè i generi sono milioni di milioni. I primi ad ostacolarla in questa sua versione sono proprio le associazioni gay che vogliono essere definiti gay, cercano insomma un’identità specifica e hanno impostato tutto sull’orgoglio di essere gay e sulla necessità di fare outing e proclamarsi gay. Diversa forse è la questione dei transessuali che non hanno soltanto un orientamento sessuale diverso, ma si “sentono” proprio un corpo sessuale diverso dalla loro identità. Detto per inciso proprio l’esistenza della disforia di genere, a mio avviso, è una conferma della debolezza della teoria queer: i sostenitori, invece, credono la considerino una prova dell’origine esclusivamente culturale dell’identità sessuale. Se immaginiamo, infatti, per un attimo che non siano mai esistiti e non si siano mai sviluppati i ruoli di genere (pensate un attimo ad Egalia e alle idee, peraltro probabilmente tutte non riuscite, di educare i bambini e le bambine in maniera neutra fino alla follia dei genitori che decidono di dare un nome neutro all’infante e di non rivelargli il sesso per non influenzarlo), non ci sarebbe nessun modo di conoscere in età infantile le tendenze dei bambini. Tutti giocherebbero indifferentemente con bambole o trenini, trucchi e palloni. Questa, non so se sono riuscita a spiegarmi, secondo me è la grande contraddizione del “politicamente corretto” in questo senso: l’affermare continuamente che con la cultura e l’educazione spariscono i due generi e i due sessi per essere sostituiti da milioni di sfumature non definibili e non categorizzabili e poi accettare le forzature di correzioni verso uno dei due sessi. Qui entra in gioco anche la tecnica. Ecco il perchè dell’accenno all’onnipotenza della medicina fuori controllo. La manipolazione tecnico-scientifica ha sempre fatto paura ai politically correct della cultura che può cambiare il mondo.

Qui ci sarebbe un discorso un po’ più complesso, (che non sono in grado di fare) dei legami fra tecnica e imposizione della cultura. Forse Roberto Micarelli che ha sempre analizzato con lucidità i legami con la società tecnologica. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif

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Pappagallulus feticisticus 9:29 pm - 1st Novembre:

Della natura del femminismo si e`disquisito molto, ed e`in qualche modo paradossale ci si accapigli per questo. La verita`e`che ogni uomo lo sa. Ogni donna pure. Quando si dice che`il femminismo e`nazismo`, e`molto chiaro cosa si vuole dire,ed e`sorpendente come gente come Albert scriva quel che scrive. Perche`, da povero ottenebrato qual sono, mi sorprende che uno che e`arrivato a laurearsi e fare il legale poi se ne esca con simili ottusita`.Non e`possibile che uno faccia una affermazione volutamente forte e puntuale salti fuori il barbagianni che lo prende alla lettera. Da che mondo e`mondo intelligenza significa `legger dentro`, cioe`tra le righe; chi prende alla lettera ci e`o ci fa. Non e`umanamente possibile che su certi argomenti ci si prenda sempre alla lettera, o lo capirei da uno che- poveraccio -non ha potuto fare nemmeno le elementari e allora le spara grosse. SI dice che il femminismo e`nazista. Ora, tu leggi una cosa fel genere:palesemente e`strana, colpisce: dice il contrario di quello che trovi scritto, detto, sottinteso ovunque, e che tu accetti passivamente perche`se non lo fai passi da cattivo essere umano.
Leggi questo, e ti sorprendi. Dalla tua sorpresa dovrebbe nascere curiosita`: allora approfondisci e leggi il resto, ti documenti, cerchi di capire e fai paragoni con la vita vissuta. Ora, se per vari motivi non hai mai preso un libro (cartaceo e virtuale) in mano, sai che i nazisti sono i tedeschi con la divisa nera e la svastica, che urlano, mitragliano la gente e gasano gli ebrei. Sai che in generale i comunisti sono infami, perche`te lo raccontano, ma lottano coi nazisti e parlano sempre di liberta`anche se pensano solo ai fatti propri. Le femministe sono sempre in mezzo ai comunisti e i gay, da quel che vedi alla televisione fra comizi e altro. Quindi se qualcuno ti dice nazismo uguale femminismo uguale nazismo, tu che fai? Fai corto circuito. Immagini la Boldrini con la camicia bruna che brucia i libri in piazza, e sfila di fronte al Reichstag col passo dell`oca.
Certo, questo film accade se sei un illetterato, in teoria…In teoria.
Invece no: accade a tutti. Mi sorprende.
La realta`supera sempre la fantasia, lo storia lo dimostra e lo ammette: basta solo saperla e leggerla. Se qualcuno ti dice che X e`nazista e tu vivi nel 2013, dovresti fare mente locale e leggere tra le righe. Non che il nazismo di oggi sia meno putrido, pericoloso e pronto a uccidere meno di prima: solo, e`diverso, e non poteva essere altrimenti. Ma ovviamente tutti corrono a rispolverare le categorie che conoscono e usano quelle per correre a darsi ragione. Quindi, io dovrei avere paura perche`la Boldrini mi denuncia perche`ho scritto su un forum che il nazismo e`analogo del femminismo.
Anche solo accadesse, vorrebbe dire che ho ragione, e pur bestemmiando per i guai in arrivo, nel profondo sarei fiero di essere denunciato. Non che uno ami esser martire, ma avere ragione si`…piace. Ma, poi, non credo che si debba davvero avere paura. Anche perche`quando uno (come chi scrive) ha gia`subito sulla pelle determinate cose (e Fabrizio ne accennava qualcosa sopra, capita a me e capita a miliardi di uomini, che pero`per la maggior parte tacciono), arriva a un punto che non ne puo`piu`. QUando vedi che come agisci sbagli, e che non c`e`proprio verso mai di ottenenere nulla di meglio, allora butti il tavolo per aria. E cosi`siamo anche a parlare di motivazioni: “chi me lo fa fare” diceva Marchi poco sopra. Lo dico io: il fatto che sei saturo, ecco chi e cosa te lo fa fare. Non c`e`ideologia, non c`e`chiacchiera che tenga. Ci devi sbattere la testa. Prassi, prassi, prassi, cioe`pratica, cioe`vita: quando togli gli occhi da rotocalchi, libri e giornali poi lo vedi se non ti viene da dire che DI FATTO chi pratica il femminismo e`nazista. Cioe`, per farla fina, sostenitore niciano della volonta`di potenza, cioe`del darwinismo sociale, cioe` della legge della giungla cioe` dello stato di natura. Si`, sembrano proprio naziste, `ste creature metamorfiche.
Anche senza la camicia bruna.

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Fabrizio Marchi 9:56 pm - 1st Novembre:

Pappagallulus feticisticus,

Grande Pappagallus!
Uno dei tuoi pezzi migliori (e in genere la tua produzione è di alto livello…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif )
Tu si che mi capisci…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

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Roberto Manni 12:30 am - 2nd Novembre:

Le femministe non son naziste ma misandriche.
Questo è il termine giusto da usare.

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Rino DV 9:31 am - 2nd Novembre:

Un grandissimo Pappagallo che chiude il cerchio delle considerazioni sul tema. Il che non esclude che in futuro – per obnubilamento o malizia – ritorni qui chi non capisce o finge di non capire le verità elementari squadernate così magistralmente dall’encomiabile Pennuto.
.
RDV

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Fabrizio Marchi 12:14 pm - 2nd Novembre:

Rino DV,

Non credo, caro Rino, che ci sarà un prosieguo, perchè “colui che fa finta di non capire” si è già dissociato prima del tempo, prima ancora delle possibili conseguenze.
Il “cuor di leone” (scusate, ma quando ce vò, ce vò, si dice a Roma…) ha capito che tira una brutta aria e allora è corso subito ai ripari…
“Meglio pararsi il culo, non si sa mai, questi fanno sul serio, io faccio l’avvocato (‘sta cosa ce l’ha ripetuta una decina di volte come fosse un titolo di merito…) c’ho una professione, una carriera, mica me vojo suicidà, …”.
Noi siamo stronzi, invece…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif
P.S. sarà banale, sicuramente lo è, ma il buongiorno si vede dal mattino…in genere ci si azzecca, non dico sempre ma quasi…

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Rino DV 1:26 pm - 2nd Novembre:

Certo. Ma con il “ritorno” volevo anche riferirmi a nuovi arrivi, dal momento che questo ciclo sembra ripetersi senza fine.
Quanto agli avvocati avvicinatisi alla QM (almeno 4), purtroppo bisogna dire che nessuno si è offerto di patrocinare eventuali cause contro gli attivisti. E chi lo aveva preannunciato a parole non vi ha dato seguito nei fatti. E’ dura riconoscerlo, ma è così.
.
E, che io sappia, una causa pesante c’è già. Quale e di che tipo lo dirò se autorizzato dall’interessato (benché nel Momas forse già alcuni ne siano a conoscenza). Ad ogni modo è utile sapere che una delle motivazioni della querela a quell’attivista, si riferisce all’aver egli definito “misandrico” un sito femminista.
.
Mi pare che tanto basti ad indicarci lo stato reale della situazione.
.
(Invito chi eventualmente fingesse di non capire, ad evitare cortesemente di dirmi “Bisogna vedere come andrà a finire quella querela” giacché – cmq vada a finire – da querelati bisogna subito metter mano al portafoglio e aggiungere stress e adempimenti a vite già sature di ogni fastidio e spesa (ciò sul piano soggettivo). Sul piano politico ovviamente indica qualcosa di ben diverso e rappresenta un sonoro invito all’autocensura per tutti.
.
Sì, in Italia a suo tempo ci fu libertà di parola.
.
RDV

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Luigi Corvaglia 1:37 pm - 2nd Novembre:

NON ACCETTIAMO LA SUPERBIA DEGLI UOMINI!
22 marzo 2013 alle ore 12.59
….
Un uomo che ti aiuta a uscire dalla violenza che un suo simile (e milioni di suoi simili in tutto il mondo) ha usato su di te (e su milioni di altre donne in tutto il mondo)?
Interessante!
Dunque, vediamo, sarebbe come sperare che un commerciante di pellicce firmasse una petizione per la salvaguardia dei visoni, un macellaio scendesse in piazza per far chiudere i mattatoi, un farmacista si opponesse alla ricerca su animali in laboratorio.
C’è evidentemente qualcosa che non torna in questo ragionamento: è l’interesse, il coinvolgimento diretto delle parti in causa nella questione di cui pretenderebbero di occuparsi in modo neutrale. Un uomo che pensi di potersi buttare alle spalle millenni di patriarcato, chiamandosene fuori come se la cosa non lo riguardasse, e abbia la pretesa di assurgere al ruolo di “amico delle donne”, semplicemente mente. Mente perché la solidarietà non si fonda sull’ambiguità dei ruoli, sull’occultamento delle responsabilità (personali e storiche), bensì si costruisce sulle buone pratiche, a partire dalla decostruzione degli stereotipi di genere, da un cambiamento radicale della mentalità e della cultura, dall’ascolto, dall’informazione.
Non crediamo che il ruolo degli uomini sia inutile o marginale nella prevenzione e nella lotta alla violenza di genere, tutt’altro: essi sono il fulcro del cambiamento che auspichiamo nel sistema, perché una nuova visione delle donne e del loro ruolo all’interno della società passa (anche) attraverso la loro presa di coscienza, la loro rielaborazione di concetti atavici e nefasti da sempre dati per scontati, dei quali bisogna essere prima di tutto consapevoli per poi potersene liberare. Gli uomini non sono dunque il nostro nemico tout court, ma non accettiamo la superbia di uomini che pensano che basti un titolo di studio, ancorché blasonato, per prescindere dalle proprie responsabilità.
Non accettiamo la superbia di uomini che non siano disposti ad ascoltare la voce delle donne che hanno acquisito pratiche, saperi e competenze che le rendono di fatto gli unici soggetti capaci di far fronte a un problema che esse stesse, in quanto donne, conoscono e ri-conoscono sulla propria pelle.
Non accettiamo la superbia di uomini che si ergano al ruolo di giudici, dimenticando che essi stessi nelle relazioni di potere hanno da sempre contribuito a perpetrare la disuguaglianza di genere.
Non accettiamo la superbia di uomini che pensano di poter risolvere la questione della violenza sulle donne con pratiche medicalizzanti, che facciano della donna una paziente da curare.
Non accettiamo la superbia di uomini che, rivendicando per sé un ruolo di mediatori, di fatto si trasformano in custodi dell’ordine costituito, senza metterne minimamente in discussione le fondamenta.
Per tutti questi motivi, vogliamo ribadire con forza che dalla violenza si può uscire solo attraverso un percorso fra donne perché è solo attraverso la stima e la valorizzazione reciproca, che si sperimenta nella relazione fra donne, che si trova il coraggio di riprogettare la propria esistenza.
È solo attraverso l’interazione con le proprie simili che le donne vittime di violenza riescono a ritrovare se stesse, l’autostima di cui erano state private e la forza che la violenza subìta aveva annientato.

…….
Quella che ho riportato (l’ho comunque salvata e messa da parte) è una nota di facebook non di una singola donna o di gruppuscoli femministi “estremisti” auto-finanziati e marginali, ma di un’associazione riconosciuta, accettata e, probabilmente (lo dico solo perchè non sono andato a controllare) finanziata in qualche maniera dallo Stato o dalle sue articolazioni territoriali: Centro Donna L.I.S.A.
Perchè ho riportato questa nota?
Per rispondere in maniera univoca e non con “convizioni personali” del sottoscritto ma con atti, scritti e quant’altro della “controparte” ad Albert.
Albert invoca infatti una specie di moratoria, approssimando in maniera ultra-sintetica dice: lasciamo perdere il passato e concentriamoci sul presente e sul futuro.
Impostazione che sarei ben felice di seguire, che saremmo felici di seguire tutti noi. E che comunque seguiamo, perchè non abbiamo lo sguardo rivolto al passato ma analizziamo il presente cercando di prefigurare un futuro di equilibrio dialettico tra i sessi e non di sopraffazione di uno nei confronti dell’altro. Quale esso sia.
Però Albert …. c’è un però ….
E penso che tu lo abbia capito già leggendo quella nota.
A noi, e con noi non intendo un gruppo particolare ma proprio noi: gli uomini. Tutti. A noi dicevo non è dato dimenticarlo, il passato. Anzi, dobbiamo tenerlo ben presente: “Un uomo che pensi di potersi buttare alle spalle millenni di patriarcato, chiamandosene fuori come se la cosa non lo riguardasse, e abbia la pretesa di assurgere al ruolo di “amico delle donne”, semplicemente mente.
Quindi noi uomini, tutti, ma proprio tutti abbiamo un “peccato originale” inestinguibile. Con fine pena mai … direbbe Fabrizio o Rino.
E questo peccato, comunque inestinguibile, dobbiamo scontarlo. ovviamente adeguandoci a tutte le richieste che i vari “centri-donne-Lisa” et similia porranno in essere. Ed in fondo è già quello che stiamo (stanno) facendo.
Come vedi quindi non dipende da te, da noi, dove rivolgere lo sguardo. C’è e ci sarà sempre chi sarà lì, pronta a ricordarti le colpe che non hai commesso (quando, come ed ammesso che ci siano state, ovvero che altri diversi da te, da noi, hanno commesso) e chiederti di pagare pegno.
E’ questo il motivo e la necessità di de-costruire la GNF (fatta di alcune verità annegate in un mare di menzogne). Perchè il presente ed il futuro dipendono dal passato, anzi, da come ci viene descritto il passato. Non tenerne conto è come costruire una casa su fondamenta farlocche: prima o poi cadrà.

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Luigi Corvaglia 2:04 pm - 2nd Novembre:

Eccovi comunque un altra perla della pazzia gender:
…..
<<Sostenere che il rapporto sessuale tra un uomo e una donna sia necessario alla riproduzione è così poco scientificamente autorevole, in termini biologici, almeno quanto in passato lo era dire che la riproduzione potesse avvenire solo tra due soggetti che condividono lo stesso credo religioso, lo stesso colore della pelle o la stessa classe. Di conseguenza, se oggi siamo perfettamente in grado di riconoscere in quelle affermazioni precise prescrizioni politiche intrise di ideologie religiose, di razzismo o di classismo, dovremmo esserlo altrettanto quando si tratta di smascherare l’ideologia eteronormativa scandagliando quegli argomenti che rendono l’unione sessuale/politica tra un uomo e una donna la conditio sine qua non della riproduzione.>>
…..

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Rino DV 3:21 pm - 2nd Novembre:

Luigi, hai fatto bene ad archiviare.
Sottolineo qs passaggio:
Un uomo che pensi di potersi buttare alle spalle millenni di patriarcato, chiamandosene fuori come se la cosa non lo riguardasse, …
Quando si parla di crimininalizzazione e colpevolizzazione dell’intero genere maschile, subito si viene scherniti come coloro che volutamente capiscono una cosa per un’altra: “Non siete voi i colpevolizzati, ma quelli del passato!”
Lo stesso vale per ogni tema della campagna antimale, come il “femminicidio”. Mentre si giura che non si vuole criminalizzare l’intero genere, si fa girare la lista-firme sul documento: “Non in mio nome!” e mentre il maschiopentito firma, nello stesso stessissimo istante, giura che lui “non si sente colpevolizzato”.
Tutti i M sono chiamati in causa, ma non è vero che tutti sono chiamati in causa. Tutti devono scusarsi, pentirsi e redimersi, ma non è vero che tutti devono scusarsi, pentirsi e redimersi.
La totalità dei maschi aderisce a quella mistificazione adottando la strategia della soggettività: “Io non mi sento colpevole!” come se il sentimento individuale avesse qualcosa a che vedere con l’uso socio-politico della colpevolizzazione. E mentre si dichiarano non colpevolizzati e gridano sdegnati che non si sentono colpevoli…firmano.
Ma la contraddizione – ovviamente – è solo logica. All’interno della psiche vi è piena coerenza: la soggezione dei vinti.
RDV

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Pappagallulus feticisticus 8:00 pm - 2nd Novembre:

Ringrazio i presenti per i complimenti al mio pezzo.
Per quanto concerne i deliri femministi di cui sopra riporta il Corvaglia:
Accidenti a te, Luigi, ma proprio all`ora dei pasti devi riportare certa pornografia ? Sei come quei medici che a pranzo con gli amici parlano di esami delle urine e di piaghe purulente come se nulla fosse.https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif

In ogni caso, rispondo alle tizie che scrivono certi deliri che, almeno io personalmente, quella superbia che voi tanto disprezzare la esercito con orgoglio, sempre e comunque, che sono fiero di essere maschio, che so di essere in guerra con voi perche`voi lo avete voluto, che lottero`con ogni lacrima, goccia di sangue e di sudore, e che se anche mi farete crollare altri seguiranno. Credete di combattere la vostra guerra di liberazione: combattete solo una guerra di asservimento e sterminio, donne. DONNE, TUTTE: SAPPIATELO. Non vincerete. Avrete anche voi la vostra Stalingrado, ora, domani, fra mille anni: la avrete: ma la cosa che mi preme piu`dirvi e`che ogni giorno si fa piu`chiaro, cristallino ed evidente che i sovietici NON SIETE VOI

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Pappagallulus feticisticus 8:12 pm - 2nd Novembre:

…e vorrei chiarire, per l`ennesima volta e non per paura, sia chiaro (Boldrini, denunziami se vuoi: ribadisco solo che dimostri che ho ragione): io le donne le amo, e cio`e`lacerante. Essere in guerra con cio`che ami perche`esso stesso minaccia la tua vita, perche`esso stesso vuole asservire la tua anima e farti servo, o eliminarti, e`quanto di piu`triste, demotivante e orribile possa capitarti. NON e`come quando un veterinario viene morso da un cane, o uno psichiatra pestato da un pazzo, o quando uno studioso di radioattivita` muore di Malattia da Radiazioni. E`diverso: qui si ama materia vivente ostile ma intelligente, senziente in ogni ambito ma profondamente maligna. Scientemente avversaria. E diffusa capillarmente ovunque. Lacerante, come quando ci si trovasse a dover strangolare il proprio figlio che e`diventato uno zombie, pena la morte o la zombificazione. Che orrore. Questo hanno creato: un film dell`orrore. Bisogna vedere se non scappera`loro di mano. Topolino docet.

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Pappagallulus tontus 8:16 pm - 2nd Novembre:

Roberto Manni,

…scusa, non vedo la differenza, onestamente. Spiega, che alle nostre menti sfugge proprio la sottigliezza… https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif

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Pappagallulus tontus 8:19 pm - 2nd Novembre:

Roberto Manni,

Intendo, la differenza fra misandria e nazismo…

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Roberto Manni 11:24 am - 3rd Novembre:

[Pappagallulus tontus]
@@@@
scusa, non vedo la differenza, onestamente. Spiega, che alle nostre menti sfugge proprio la sottigliezza…
@@@@

Rino Barnart ha scritto che “Secondo la mia visione lo scopo del femminismo è questo: l’eliminazione di ogni forma e tratto di maschilità dal mondo. L’eradicazione della maschilità”, visione che sostanzialmente condivido e in merito aggiungo che lo scopo di quella ideologia è l’eliminazione della maschilità nei maschi per poi trasferirla nelle femmine… (invidia penis).
Ebbene, questa è misandria, perché il femminismo è impegnato a portare avanti una guerra immateriale SOLO ED ESCLUSIVAMENTE verso un sesso: quello maschile. Vivecersa, nel nazismo era prevista
la sistematica eliminazione fisica degli avversari politici e di persone – quindi sia di UOMINI che di DONNE – appartenenti a categorie ritenute inferiori o dannose per la società, quali ebrei, slavi, nomadi, omosessuali, appartenenti a piccoli gruppi religiosi come i Testimoni di Geova, portatori di handicap fisico o mentale, i comunisti, i massoni – definiti nel complesso con l’aggettivo Untermenschen, cioè “sub-umani”.
Questi sono particolari di non poco conto, che differenziano nettamente il nazismo dalla misandria.

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Roberto Manni 11:50 am - 3rd Novembre:

Poi, intendiamoci, come ho già avuto modo di scrivere comprendo bene quello che volete dire, ma resto dell’opinione che sia un modo sbagliato di affrontare la questione. Opinione personale che non è obbligatorio condividere (e viceversa).
@
ps: scusate alcuni errori di battitura.

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Fabrizio Marchi 11:57 am - 3rd Novembre:

Roberto Manni,

Roberto, scusa, ma ti sei dato la risposta da solo.
Sostituisci il genere maschile alle minoranze (o maggioranze) etniche, razziali, politiche ecc. e hai capito perfettamente cosa vogliamo dire.
L’”essenza”, diciamo così, delle due ideologie, è la stessa. Cambia solo l’oggetto dell’ “interesse delle due, ma la sostanza, cioè l’essenza, se ci pensi bene, è la medesima.
Naturalmente stiamo parlando dal punto di vista concettuale. E’ ovvio che mentre il nazismo ha eliminato fisicamente 6 milioni di ebrei, zingari, polacchi, portatori di handicap, omosessuali, comunisti, oppositori politici di tutte le correnti (compresi i cattolici) ecc. (più tre milioni di prigionieri di guerra sovietici, per non parlare degli altri 17 milioni circa di russi fra soldati e soprattutto civili morti di fame, stenti, malattie, rappresaglie e bombardamenti durante l’occupazione nazista, anche se tutti se ne dimenticano…) e se non fosse stato fermato (innanzitutto dai “malriusciti” delle steppe russe, e per di più comunisti…) avrebbe continuato nella sua opera di “bonifica” del mondo, il femminismo non ha fatto nulla di tutto questo né, come ha già spiegato Rino, lo farà mai.
Questo perché il suo obiettivo è la castrazione psichica del maschile, il suo spappolamento psicologico, psichico e concettuale, il suo asservimento, il suo imbrigliamento entro determinati binari preconfezionati dal femminismo stesso, e no la sua eliminazione fisica. Anche perché sarebbe impossibile e in fondo anche inutile. Una massa di uomini addomesticati e asserviti possono sempre tornare utili… Naturalmente il tutto accompagnato da una serie di provvedimenti politici e da una legislazione antimaschile. E’ altrettanto ovvio.
Mi pare che il discorso sia abbastanza chiaro. Se non lo è invito tutti a rileggersi, a tal proposito, l’ultimo commento di Pappagallus che ha centrato perfettamente il cuore dell’intera questione.

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Albert 2:11 pm - 3rd Novembre:

@ tutti ed in particolare a Fabrizio

Amico, io ho fatto il carabiniere sotto le armi ed ho anche rischiato la vita, sai che paura (“cuor di leone”?) a scrivere sul tuo blog, quando ho già detto 20.000 volte come la penso, e come la penso diversamente da te.
E non è questione di “carriera”, ma di privacy di molte persone, ma tu non ci arrivi evidentemente.

E per tua informazione io ho preso BEN ALTRE posizioni UFFICIALI, anche contro gente ben più ammanicata e potente degli “Uomini beta”.

Tu stai solo ribaltando la realtà, e come al solito quando qualcuno ti dimostra che le tue/vostre esagerazioni ideologiche non stanno in piedi, ti/vi incazzate, come i bambini, perché non sapete confrontarvi.

Ti ho messo di fronte i fatti: per lo meno – visto che ti definisci “marxista” – potresti usare un’analisi un po’ meno rozza: Suslov il PCUS sovietico, o i cinesi di Mao, ecc., quando se la prendevano con la “nuova sinistra” e il femminismo, ecc., usavano linguaggi come: “deviazionismo borghese”, “mentalità decadente”, ecc., ma MAI si sarebbero sognati di chiamare NAZISTI le femministe, o gli hippies, o i radicali, ecc.

Tu, e solo tu , sei talmente intestardito con le tue rozze analisi, da non capire che ti poni dalla stessa parte delle femministe: ESAGERI, e pertanto NON SEI CREDIBILE.

Te l’hanno detto in tanti, e in mille modi, ma non c’è nulla da fare: il tuo “marxismo” è talmente rozzo, da fare venire in mente lo schematismo di un Pol Pot: anche per lui tutti quelli che non la pensavano come lui erano nemici da uccidere e rieducare.
Per loro anche chi portava occhiali era uno che leggeva, quindi uno “ricco”, quindi un borghese.

Tu poi stai ribaltando la frittata: io ti ho soltanto messo in guardia perché oltre a sbagliare puoi avere conseguenze legali per le espressioni diffamatorie che usate, poi per me puoi fare quello che vuoi, il blog è TUO.

Purtroppo, per te vale quello che diceva Einstein: “è più facile spaccare l’atomo di un pregiudizio”.

Ti manco ti accorgi che è proprio questa ESAGERAZIONE sistematica, a fare uscire dalla finestra ciò che fai entrare dalla parte.
Moltissimi uomini sarebbero ben lieti di discutere e unirsi a contrastare le frescate neo-femministe, ma come al solito sembra che la tua preoccupazione SETTARIA SIA SOLO DI CACCIARE CHI NON LA PENSA COME TE.

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Pappagallulus Luisianicus corvagliae 9:12 pm - 3rd Novembre:

Albert,

Non perche`voglia ritenermi saggio, ma non voglio ripetermi:puoi leggere per estrema cortesia il mio commento “Della natura del femminismo si e`disquisito molto…`
Ripeto, non perche`sono bravo, ma ogni tanto mi riescono cose buone e in quel commento li`ho scritto, non so come, la risposta ANCHE a cose che hai scritto DOPO. E che probabilmente scriverai anche nel 2057.
Non so perche`, ma sei estremamente pervicace ed insistente. Complimenti, io personalmente ammiro tantissimo le persone tenaci.
Come al solito pero`da quel che scrivi risulta che le risposte che ti vengono date non le leggi. Non e`che devi capirle perche`sono la saggezza assoluta e tu il povero discolo che deve studiare. Devi leggerle e capirle perche`se parli con qualcuno e`almeno educazione dialogare. Non monologare.
Tu monologhi. E insisti. Io ci riprovo a spiegarti quello che diciamo, cosi`, perche`anche io sono tenace.
Allora: Andiamo incontro alle conseguenze legali. Tu ce lo dici perche`sei un legale e ci tieni a farcelo sapere. Bravo, grazie. Ora ti ribadisco: a noi non ci interessa. Perche`siamo arroganti e stupidi e non vogliamo ascoltare i tuoi saggi consigli? No. Perche` uno, non sei l`unico legale di cui siamo a conoscenza, non essendo UB propriamente una raccolta di analfabeti; due, piu`importante, perche`quelle che qui esprimiamo sono le nostre legittime opinioni, espresse magari a volte in modo sanguigno ma mai davvero da denuncia: nessuno qua e`cosi`insensato da scrivere cose tipo “La XY e`una gran cagna e deve essere bruciata in piazza dopo essere stata stuprata da venti africani”. Cosi`sarebbe da denuncia, oltre che da borgata. Magari ogni tanto ci esprimiamo in questi termini, ma senza riferimenti troppo precisi: insomma, deve esser chiara una cosa. Se ci denunciano non e`perche`noi siamo estremisti e settari, ma e`perche`si e`oscurata ogni forma di liberta`. E se tu ci ribadisci ogni volta che dobbiamo stare attenti, ci stai imponendo l`autocensura. Grazie per le tue sagge parole, ma se siamo a questo il tuo tono dovrebbe essere ben diverso: anziche`essere miserabilmente vigliacco, fartela sotto e dissociarti pubblicamente perche`sia mai che tramite IP ti arriva a casa la Postale, dovresti indignarti con noi, non contro. Perche`quello che sta accadendo va oltre ogni possibile immaginazione, al punto che te ne renderai conto anche quando non sara` la Postale, ma magari una qualche polizia Politica a suonarti a casa. E non per commenti maleducati od oltraggiosi, ma magari solo perche`un giorno lontano tu ci hai solo bazzicato per tre minuti, sul sito di UB. Ora, se vuoi dirmi che deliro accomodati: del resto certe cose, appunto tu che citavi Polpotto, non sono accadute mai, no?
Dici che hai preso ben altre posizioni, coraggiose ed epiche in ben altri contesti, e onestamente a noi del tal fatto non ce ne importa. Se sei cosi`coraggioso perche`ad ogni pie`sospinto ti dissoci appena noi si dice cose scomode? DI quali Privacy parli, poi, Albert? Non mi pare che su UB puoi trovare la lista della spesa della Camusso, della Boldrini e di mia nonna, che dici? Sono personaggi pubblici, per altro (non mia nonna), dovrebbero anche e bene accettare le critiche, anche salaci, o no? Se non lo fanno anche perche`vi e`gente come te che in fin dei conti le difende, indirettamente, siamo gia`alla dittatura.
E veniamo ancora una volta all`argomento principe: nazismo. Io l`ho gia`scritto. Te lo ripeto. E sappi che sarebbe interessante mi prendessi in considerazione non solo perche`scrivo ed e`corretto tu risponda a modo, senza evitarmi; ma anche perche`dai cosi`importanza ai titoli e ci tieni a far sapere che sei laureato, che sei un legale. Ti dico quindi che anche se mi diletto a esprimermi come un comico, come un gaio giullare, o come uno scaricatore di porto, sono laureato anche io – e non solo, ma ti risparmio i riferimenti esatti – e quindi prentenderei rispetto, non d`essere ignorato da uno che si crede all`altezza solo dei `capi` (FM, e RDV). Ai titoli in genere, specie ai miei, non do peso, ma con te credo sia doveroso. Se non altro perche`amo dar pane al pane e vino al vino.
Tornando alla questione nazismo, vorrei specificarti per l`ennesima volta che esso e`una figura retorica, una iperbole -ma neanche tanto -e tu ovviamente da persona colta e dotta, da stimato legale qual sei saprai bene a cosa mi riferisco…cosa voglia dire Iperbole e perche`dico questo. Ma in realta`la cosa poi tanto iperbolica non e`, e del resto quasi tutte le iperboli prima o poi rischian di divenire vere. Altra figura retorica che qui si usa spesso e`il sarcasmo, enache esso a rischio di legalita`; da che mondo e`mondo, pero`, lo usano emeriti geni della lotta politica e letteraria, e da che mondo e`mondo vi sono sempre i saggi efori come te che fanno i guastafeste e ricordano che vi son `conseguenze legali`. Le conseguenze legali, Albert, vi saranno sempre. Un erudito come te lo dovrebbe sapere, a meno che la tua vasta cultura non si limiti ai codici di diritto penale, civile e commerciale. Lo sai bene che, ad esempio, i campi di sterminio erano perfettamente legali: lo diceva anche uno come Luther King. Mi vuoi dire, Albert, che anche a Luther King saresti andato a dire che era meglio moderarsi senno`potevano esserci conseguenze legali? Andiamo, mio erudito compare. Per cortesia. Mostrati all`altezza, per una volta. Per una volta, te lo chiediamo per favore. Sappiamo che puoi. Non deluderci. Cucu`

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Pappagallulus coccode` 9:18 pm - 3rd Novembre:

Scusate gli errori di battitura.

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Pappagallulus coccode` 9:37 pm - 3rd Novembre:

Roberto Manni,

Io continuo a ribadire che le cose non vanno prese alla lettera e che occorre leggere tra le righe. E, soprattutto, con tanto, ma tanto senso della Storia.
Ma piu`di questo non so piu`dire, tranne che mi cadono le braccia, onestamente. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_sad.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_sad.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif

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Rino DV 9:56 pm - 3rd Novembre:

Albert: riconoscerai che paragonare/associare Fabrizio a Pol Pot è davvero grossa. Se non altro perché resta il fatto che i tuoi post – a quanto pare – vengono tutti pubblicati.
Ti chiedo dunque di indicarmi un sito, un blog, un qualche forum di Destra che ospiti un mio intervento centrato sull’antinaturalità e l’antimeritocraticità radicale dell’eredità nonché sullo scopo classista delle quote rosa (come nuova forma ed estensione dell’eredità) a vantaggio delle femmine della classe Alta, ossia della classe sociale cui appartengono i Destri stessi.
Garantisco che non paragonerò /assocerò nessuno a Hitler né farò insinuazioni su altro che possa offendere gestori o utenti di quei siti.
Grazie.
.
RDV

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Pappagallulus cambodianus polpotticus 10:41 pm - 3rd Novembre:

Rino DV,

Non ci avevo fatto caso. UB deve sentirsi in pericolo se associa il femminismo al nazismo, poi pero`venire ad associare Fabrizio Marchi a Pol Pot e`un fatto naturale, tranquillo e gioviale. Pratica comune, memoria condivisa. Non ci avevo fatto caso. Ora mi spiego perche`quando passeggio dalle parti di casa di Fabrizio inciampo continuamente in teschi, colonne vertebrali, bacini e tibie. Tutti rigorosamente marchiati a fuoco con la stella rossa.Fabrizio Marchi, altro che Stalin. A noi il femminismo ci fa un baffo. Anzi, un Baffone.

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Pappagallulus cambodianus polpotticus 10:44 pm - 3rd Novembre:

PS, Ma perche`adesso i post escono tutti in grassetto?

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Luigi Corvaglia 11:29 pm - 3rd Novembre:

Pappagallulus cambodianus polpotticus,

Misteri di WordPress …. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gif

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Fabrizio Marchi 2:14 am - 4th Novembre:

Albert,

Albert, mentre scrivo sto sorridendo, giuro che è la verità e non lo dico per prenderti in giro ma questa è la reazione che mi suscitano le tue parole.
In uno dei miei ultimi commenti in cui ti rispondevo, ti avevo detto espressamente (anzi, guarda, vado a ripescarlo):” Adesso non fare come al solito tuo, che ti incazzi, me ne dici di tutti i colori, poi sbatti la porta, ci mandi a fare in culo e te ne va e poi magari ritorni dopo sei mesi o un anno cambiando pure nick. E’ già da un bel po’ che va avanti questa storia”.
E tu niente, imperterrito, neanche avessi parlato al vento…
E che cazzo Albert, su, è la quarta volta in quasi due anni che vieni, dopo un po’ ti incazzi, me ne dici di tutti i colori, che sono rozzo, ignorante, ottuso, dogmatico, stalinista, adesso mi paragoni pure a Pol Pot…e te ne vai…
E daje, su…Albè, mò te ne esci pure co’ ‘sta storia (scusa, mi viene da scrivere in romanesco perché il mio stato d’animo, leggendo il tuo ultimo post, mi ispira questo sentimento di ironia frammista a disincanto che è tipica della romanità…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_whistle3.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif) che hai fatto er carabiniere e che hai rischiato…
Albè, ma che te devo fà l’elenco di tutto quello che ho combinato in una decina d’anni di militanza politica nella sinistra extraparlamentare? E’ vero che è andato tutto in prescrizione però, insomma, visto che hai fatto pure il carabiniere, mejo lascià perde, tu che dici, se il buongiorno si vede dal mattino…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif
Sai che ai miei tempi c’era un proverbio che circolava negli ambienti dell’allora sinistra “rivoluzionaria” che recitava testualmente:”Se a vent’anni sei un rivoluzionario, ci sono buone possibilità che a cinquanta sarai un buon socialdemocratico. Ma se a vent’anni sei un socialdemocratico, puoi esser certo che a cinquanta sarai un informatore della questura”.
Che cazzo, Albè, tu a vent’anni facevi già il carabiniere!!! Pensa adesso chi cazzo potresti essere diventato, se tanto mi da tanto…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif
Che ti devo raccontare di quando facevo il reporter in medio oriente e giravo in lungo e in largo per la Cisgiordania, la Strisca di Gaza e il Libano (che non erano proprio i boulevard di Parigi…)? Ma ci mettiamo a fare, la gara fra chi è più “cazzuto”?
Ma ti rendi conto, Albè?…E namo, e su…cerchiamo di essere seri…Ma lo vedi che prendi d’aceto (sempre come si dice a Roma…) e ogni santa volta ripeti lo stesso copione di sempre?… E ogni volta io mi becco i tuoi insulti e ogni santa volta ritorni come se niente fosse. E il bello è che io come se niente fosse , ti ripubblico, ti rileggo, ricommento, poi tu ti rincazzi, mi rinsulti, te ne rivai, e io rileggo i tuoi insulti, tu che ti rincazzi e che te ne rivai (risbattendo la porta) .
Adesso poi ti sei sentito piccato perché ti si è fatto notare quello che peraltro hai tu stesso ammesso, e cioè che la sola ipotesi di una querela è sufficiente per farti prendere le distanze, per dissociarti.
Ma come? Ha ragione mille volte Pappagallus (leggi la sua di risposta, che è seria, non come questa mia, in tutta sincerità non ce l’ho fatta ad articolare una risposta seria…) . Invece di solidarizzare con noi qualora fossimo denunciati o querelati per aver detto determinate cose, tu che fai? Te la prendi con noi? Della serie:”Io ve l’avevo detto…”. Embè, e allora? Pensi forse che me lo dovevi dire tu che potrei rischiare una querela o una denuncia? E va bè . O meglio, va bè un cazzo, ma che dobbiamo fare? Metterci il bavaglio? E allora che cazzo stiamo a fare qui?
Ma ti rendi conto dell’imbecillità di quello che stai dicendo? Mutatis mutandis, è come rivolgersi a Nelson Mandela e dirgli:”Ma che non lo sapevi che a combattere il regime dell’apartheid ti avrebbero sbattuto per 28 anni nel supercarcere speciale di Rode Island in isolamento a spaccare le pietre? Io te lo avevo detto di stare attento. Ben ti sta ”.
Albè, ma ti rendi conto di quello che stai dicendo?
Io non sono un uomo come Mandela, naturalmente, e non valgo neanche l’unghia del suo dito mignolo al confronto perché penso proprio che non ce l’avrei mai fatta a sostenere l’enormità del peso di quella terribile ed eroica scelta. Però, cazzo, anche se mi rode e mi roderebbe tremendamente il culo, DEVO essere capace di affrontare il peso di una possibile futura querela, perché altrimenti che cazzo starei a fare qui? E mi aspetto pure che qualcuno degli amici presenti mi dia una mano, solidarizzi, e non solo a chiacchiere, con il sottoscritto, altrimenti vale anche per loro lo stesso discorso. Che cazzo stanno a fare qui?
La verità è che ti abbiamo dedicato tanto tempo, Albert, e te lo abbiamo dedicato pur non sapendo nulla di te: chi sei, chi non sei, come ti chiami. Nonostante ciò ti permetti di insultarmi, di paragonarmi a Pol Pot (va bè…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif ) e adesso ci vieni pure a dire che sei uno cazzuto perché ha fatto il carabiniere e c’ha le “palle”…
E allora se hai le palle comincia con il fare una cosa semplicissima. Palesati, in modo chiaro, senza inventare balle, tanto la verità prima o poi viene a galla. Firmati con tanto di nome e cognome. E non ti cagare sotto al solo pensiero di una possibile futura querela (che tanto mi becco io e non te…) .
Pensa a Mandela. E poi pensa a te… così può darsi pure che prima di insultarmi per la quinta volta (perché ci sarà una quinta volta…) ci penserai su. Forse…
E soprattutto, rifletti su questo. Perchè ogni santa volta che sbatti la porta insultando e imprecando, poi puntualmente ritorni dopo un pò di tempo? Bada che la risposta la devi dare a te stesso, non a noi e non a me. Per due ragioni. La prima è che io, presuntuosametne, la risposta la conosco già. La seconda è che, con tutta la pazienza che ho (perchè ne ho…) mi sono rotto i coglioni di interloquire con uno sconosciuto che mi insulta.
Quindi, da ora in avanti, se vuoi tornare su questo blog, lo potrai fare a due condizioni. Per prima cosa ti devi scusare con me (cosa che non farai mai) e poi ti devi palesare, fornendo le tue generalità e provandocele. Questa seconda cosa non l’ho mai chiesta a nessuno perchè ciascuno ha i suoi tempi e devono essere rispettati. Ma a te la chiedo. Tu mi insulti e io devo almeno sapere chi è che mi insulta.
In alternativa (che è la cosa migliore), chiudiamola qui.

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Albert 8:16 am - 4th Novembre:

@Fabrizio + Rino

Purtroppo, nonostante vi arrampichiate sugli specchi, proprio non ce la fate a venire al punto, e spiegare come e perché delle donne DI SINISTRA, operaie, militanti di partiti di SINISTRA, dovrebbero essere bollate come “naziste” solo perché femministe.
Ripeto, siete come quegli imbarazzanti commentatori da salotto dei primi anni ’70 (Bocca, Giorgio Galli, ecc.) che definivano “fasciste” e di destra (finanziate dalla solita CIA!) le BR, nonostante fossero in tutto e per tutte COMUNISTE, di sinistra, con discreti appoggi nelle fabbriche, scuole, università, e semmai finanziate da Cecoslovacchia, Bulgaria, servizi segreti dell’Est.
E perché? Perché degli ideologi come voi NON permetteranno mai ai FATTI di interferire con le loro mediocri ideologie. Ma non sarebbe + elegante per voi riconoscere che: “Beh, sì, definire “naziste” le femministe è una solenne cazzata”? Cosa siete? Come Fonzie? Quello che non conosceva le parole “mi sono sbagliato”?
Mi hai chiesto perché siete in pochi. Ti rispondo: non perché siate + avanti di tutti, ma per il motivo opposto.
Mi sono sbagliato IO!
E’ vero nessuna donna vi querelerebbe mai, perché leggendo che le femministe sono NAZISTE, si mettono tutte a ridere, tanto è da barzelletta l’accostamento, state tranquilli!
E come si può non ridere leggendo che, secondo voi: FEMMINISMO = CAPITALISMO = NAZISMO!
Alla faccia! Allora nel 1945 in Europa non ci fu la liberazione dal nazi-fascismo, perché poi , siccome quei paesi ad Ovest misero in piedi economie capitaliste, secondo voi si continuò col nazifascismo!
Purtroppo, a leggere queste vostre “analisi”, sembra di tornare a 40 anni fa, a quelle dei “partitini” marx-leninisti che stampavano giornalini ciclostilati in 20 copie, e facevano “congressi” di 15 persone nelle cantine…avete presente come sono finiti?
Ma anche quelli un po’ più grandi…avete presente Lucio Magri del PDUP? E’ finito a suicidarsi (deluso dal fallimento delle sue utopie e depresso per tristi vicende personali) in SVIZZERA, ironia della sorte, nel paese culla del capitalismo finanziario mondiale! (ma che ammette il suicidio assistito).
Io ci ho provato a introdurre problemi CONCRETI (false denunce, leggi incostituzionali, abusi, comunicazione menzognera, ecc.), come concreti sono i problemi di chi perde lavoro, delle aziende che chiudono per le troppe tasse, e delle famiglie che precipitano nella povertà, delle ruberie dei potentati finanziari, ecc., ed è ciò che interessa alla gente.
Come CONCRETI sono i siti come questo: http://violenza-donne.blogspot.it/2012/06/le-operatrici-di-giustizia-svelano-le.html
dove di mostrano FATTI (anche se purtroppo non ospitano discussioni)
Ma voi proprio non ce la fate: non riuscite proprio a capire che quando un uomo (avesse anche una moglie o compagna che lo ha appena buttato fuori casa, o ha tentato di accoltellarlo), se entra nel vs. blog, e legge che le femministe sono NAZISTE, scappa subito e vi lascia soli.
Cari amici, la colpa non è loro, la colpa è di chi nel 2013 non ha ancora capito che:
1) 2 miliardi di persone (1,4 miliardi in Cina, e 600 milioni ad Est Europa) hanno ROTTAMATO le vetuste e FALLIMENTARI ideologie marxiste, e le economia statalizzate nate in base a quei “dogmi”.
2) Perfino 40 anni fa, i VERI marxisti si sarebbero vergognati di “analisi” come le vostre.
Perché siete in pochi? Avete presente quei 4 vecchietti che entrano contromano in autostrada (essendo mezzi ciechi) e dicono: “Ehi, ma guarda quanti pazzi che ci vengono addosso!”

E hai ragione quando noti che ero tornato: è vero, e ci ho provato ad ignorare certi post, ma poi come faccio a restare se leggo certe cose? “Est modus in rebus!”: quando è troppo è troppo! E non è vero che “mi incazzo”. Io ci provo a discuterne, vi ho chiesto pacatamente di spiegarmelo, ma non ne siete capaci, proprio non ce la fate a dire: “beh, effettivamente “naziste” è troppo…”

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Fabrizio Marchi 9:54 am - 4th Novembre:

Albert,

Va bè, Albert, io direi che possiamo chiuderla qui, anche perchè come vedi, gira che ti rigira, non ci siamo mossi di una virgola rispetto ad un paio di anni fa. Eravamo degli ottusi veterostalinisti due anni fa e restiamo degli ottusi veterostalinisti anche ora (anzi, siamo peggiorati, a Pol Pot ancora non ci aveva paragonati nessuno…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif).
Resta da capire il tuo incaponimento nel tornare qui. Se fossi un credente o un cattolico convinto si potrebbe pensare che tu voglia salvarci ma così non è perchè sei un anticristiano e anticattolico mangiapreti; anzi, illo tempore ci tacciasti pure di cattocomunismo.
La nostra critica al sistema capitalistico, proprio non ti va giù. Per te è il migliore dei mondi possibili. Basterebbe che le donne la smollassero un po’ di più e non seguissero le “frescacce” femministe, come le definisci tu, e questo mondo sarebbe quasi perfetto. Liberiamolo dalla casta e dalle incrostazioni dello statalismo cattocomunista consociativo, e il gioco è fatto.
Sei pronto per il nuovo partito di Renzi. IL Berlusca già lo ha provato, Pannella pure, sai mai che questo…Facci un pensiero…Di sicuro Renzi non finisce suicida come Lucio Magri (e sciacquati la bocca prima di parlare di uomini come lui…cretinetto presuntuoso…)
P.S. continuo a parlare con uno sconosciuto che mi ha insultato (ora l’ho fatto anche io…bè, ne avevo ben donde…). Ti avevo detto che avresti continuato ad avere spazio in questo blog a patto che ti fossi palesato e che mi avessi chiesto scusa. Non lo hai fatto perché sei un presuntuosetto e un uomo senza un minimo di palle.
Quindi questa è l’ultima volta che scrivi qui. Anche perché non ha veramente nessun senso continuare in questo modo. Perdiamo solo tempo. Tutti.

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Rita 9:55 am - 4th Novembre:

domanda tecnico legale: perchè paragonare l’ideologia femminista all’ideologia nazista sarebbe da querela e paragonare uno specifico individuo (nello specifico Fabrizio Marchi) a un sanguinario dittatore non è da querela?
Giuro non è ironia.. eh volevo sapere soltanto la ratio giuridica che accompagna gli accoglimenti di querele.

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Fabrizio Marchi 10:02 am - 4th Novembre:

Rita,
https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif
Grande Rita…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif va bè, dai…
P.S. diciamo la verità, ci facciamo anche delle belle risate ogni tanto su questo blog…quasi quasi mi dispiace bannare Albert, mi sa che ci ripenso, sul serio…che cazzo, qui lasciamo scrivere pure i nazisti…che per la verità però non ci insultano, sganciano le loro bombette “ideologiche” puzzolenti però non ci insultano a livello personale. E sono anche molto meno presuntuosi di Albert. che è pure convinto di essere un intellettuale….https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif
P.S. 2 dimenticavo, siccome oltre che dello stalinista mi hanno dato spesso anche del fascista e del negazionista, avrei potuto sporgere querela più volte. Finirò come Sgarbi, tra querele fatte e ricevute…certo non ho la sua classe e la sua cultura…ma lui è un uomo alpha, io solo un povero uomo beta e “malriuscito” che arranca…

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Alessandro 10:28 am - 4th Novembre:

M’inserisco in questo scambio un po’ animato per alcune mie considerazioni. Se preso alla lettera l’utilizzo del termine nazista in riferimento al neofemminismo è ovviamente improprio. Il neofemminismo è un movimento sessista che aspira al raggiungimento della subordinazione psico-culturale, nel senso più ampio del termine, del genere maschile. E’ chiaro che un’aspirazione di questo tenore appartiene più al mondo della destra che della sinistra. Il neofemminismo non è altro che il tentativo di sostituire al “predominio maschile” nella storia uno femminile. Mutatis mutandis non è altro che un maschilismo rovesciato e il maschilismo non è sempre stato associato alla destra? Certo che sì. E allora perchè il neofemminismo si è accasato più a sinistra che a destra? Perchè è stato abile a camuffare le sue reali intenzioni, spacciandole per “egualitariste”. Quando io parlo solo di privilegi per una parte, solo di dignità per una parte, solo di violenza appannaggio esclusivo di alcuni perchè sorvolo sul resto, quando parlo di diritti solo per alcuni, da quelli sociali a quelli sessuali e affettivi, sto facendo un discorso che non può essere considerato di sinistra, anche se poi sfilo con la CGIL, con i pacifisti, con gli ambientalisti, ecc..
In sua canzone Gaber scriveva: “siamo sempre indietro, la realtà è più avanti”. Ecco, credo che queste poche parole si adattino a spiegare perfettamente il rapporto tra sinistra e femminismo: la sinistra continua a guardare il femminismo vecchio stampo ( piaccia e non piaccia anche movimento “progressista” soprattutto negli anni Settanta) e non ne vede, o fa finta di non vederne, la pericolosa deriva, e che ci fosse già in nuce, questo è un altro discorso..
Il suprematismo che ha espresso il femminismo, soprattutto nella sua versione più estremista, lungo la sua storia ha certamente dei punti di contatto con le ideologie espresse dai movimenti totalitari del Novecento, in modo particolare con il nazismo, anche per la sua forte carica anti-libertaria, ma ritengo sia un fenomeno nuovo che non vada incasellato in questi termini perchè è troppo alto il rischio di semplificarlo e banalizzarlo, a tutto vantaggio delle sue sostenitrici e sostentori.

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Fabrizio Marchi 10:41 am - 4th Novembre:

Alessandro,

Alessandro, sono ovviamente d’accordo con quanto hai scritto, anche perché è sostanzialmente quello che abbiamo detto sia Rino, sia Pappagallus che il sottoscritto.
Abbiamo spiegato il concetto in tutte le salse e io credo che chi lo abbia veramente voluto capire lo abbia capito. Parliamoci chiaro.
Qualcuno non lo vuole capire? Non possiamo farci nulla. Di più non si può veramente fare.
P.S sono d’accordo anche con la tua chiusura. Tant’è che non definisco e non ho mai definito il femminismo come un’ideologia nazista, bensì come un’ideologia sessista, razzista, interclassista, alleata, funzionale e complice del sistema capitalistico. Però qualcuno, a questo punto, potrebbe chiedermi, legittimamente:”Ma se dici che il femminismo è un ‘ideologia razzista, implicitamente stai dicendo che è di fatto anche un’ideologia fascista o nazista…”. Non fa una piega dal punto di vista logico-dialettico. La mia replica non potrebbe che essere la seguente:”In forme e modalità storico-politiche completamente diverse da quelle in cui il fascismo e il nazismo si sono manifestati e determinati, da un punto di vista concettuale e ideologico, la risposta non può che essere affermativa”.

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Dimitri 5:30 pm - 4th Novembre:

Da wikipedia: Totalitarismo è il termine più usato dagli storici per definire un tipo di regime politico, affermatosi nel XX secolo al quale possono essere ricondotti il nazismo, il fascismo e il comunismo di Stalin. Il regime totalitario è caratterizzato soprattutto dal tentativo di controllare capillarmente la società in tutti gli ambiti di vita, imponendo l’assimilazione di un’ideologia: il partito unico che controlla lo stato non si limita cioè a imporre delle direttive, ma vuole mutare radicalmente il modo di pensare e di vivere della società stessa. Facciamo 2 + 2 con quanto dichiarato a più riprese da molte femministe…

Autoritarismo, totalitarismo, intolleranza al dissenso, repressione e censura. Mah, a me non pare che sia poi così fuori dal mondo equiparare l’ideologia femminista a quella nazista. Qualche similitudine nei tratti caratteriali io personalmente la ravviso.
Ps. Personalmente non credo che, almeno per il momento, cogliere delle similitudini tra l’ideologia neofemminista e quelle ideologie sopra indicate possa configurare un qualche reato. Al contrario penso che occorrerebbe riflettere seriamente prima di dare ad uno specifico individuo (nello specifico Fabrizio Marchi) del sanguinario dittatore….https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

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Roberto Manni 6:23 pm - 4th Novembre:

Pappagallulus coccode`:
Roberto Manni,

Io continuo a ribadire che le cose non vanno prese alla lettera e che occorre leggere tra le righe. E, soprattutto, con tanto, ma tanto senso della Storia.
Ma piu`di questo non so piu`dire, tranne che mi cadono le braccia, onestamente. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_sad.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_sad.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif

>>
Vabbè… volendo anch’io potrei dirti che mi cadono le braccia… ma vabbè.
Ciao

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Pappagallulus cambodianus polpotticus 6:44 pm - 4th Novembre:

Festa. Coriandoli. Spumante e libagioni a volonta`…finalmente a forza di insultare il nostro Albert macht Frei e`stato cannato, pardon, bannato. Tornera`, stolido come solo lui sa essere.
Tornera`, ovviamente usando altro nome, che ne so, vista la immane autostima che porta suppongo usera` “Il genio della giurisprudenza” oppure “Marco Tullio Cicerone Secondo”.
Mi pregio di notare che si ostinava a non parlare con me, ed effettivamente un po`mi infastidiva. Prima. Poi ho compreso. Uno cosi`fa pena, non rabbia. Un presuntoso che viene a fare lezione a casa d`altri e che ovviamente pretende di parlare coi generali, non coi sottotenenti. Il problema e`che magari per livello effettivamente Marchi e Rino sono dei generali, certo – quello che il nostro Arbeit non arriva a capire e`che se io sono un sotto tenente (dai, facciamo tenente) lui NON e`un generale, e lo dico a ragione veduta, per diversi motivi. A. Per le argomentazioni che propone, spesso condivisibili, ma solo se si mantiene al livello di attaccare il femminismo. Ma qui stiamo tutti, e giustamente, attaccando e difendendoci dal Moloch femminista. Dov`e`la leadership di un Albert? B. Per il fatto che ripropone sempre e continuamente e pervicacemente e pesantemente ed ostinatamente le stesse cose in continuazione, cosa che notoriamente fanno, in ogni organizzazione, i subalterni. Lo scemo lo metti otto ore al giorno a fare fotocopie, mica a fare il direttore nell`ufficio ricerca e sviluppo. Il soldatino non lo metti certo a creare i piani di guerra, la gestione dei fronti, gli approvvigionamenti. Il soldatino fa sempre le stesse cose. Marcia, sistema lo zaino, fa la sentinella, eccetera. Come Albert, insomma. C. Le argomentazioni di Albert sono risibili. Non solo perche`ci insulta ma soprattutto perche`oltre a essere ridicolmente ripetitivo, dice le stesse cose dell`italianuccio medio, dell`omino della strada. Noi UB siamo pazzi, siamo isterici Polpottisti che propongono analisi deliranti, ma almeno siamo originali, se non altro se copiamo qualcuno copiamo lo stile dei Brigatisti…no? O degli Khmer rossi. Cioe`di altri pazzi. Voglio dire, un pazzo puo`essere cattivo ma ben difficilmente sara`banale. Un pazzo e`bene o male originale e deciso, quindi puo`esercitare leadership. L`omino medio, l`Albert, puo`esercitare leadership al massimo nelle riunioni di condominio. Se c`e`o meno da cambiare le lampadine del garage. O da portare via lo sterco dei cani dal marciapiede.
Puoi non essere d`accordo su molte cose, ma almeno proponi alternative. Valide. Tutto il resto e`Troll. E se oltre che troll dimostri che non capisci i feedback e ripeti sempre gli stessi comportamenti, come una falena contro un vetro,allora vuol dire che sei proprio stupido, o almeno autistico. O che lo fai apposta, quindi, visto che siamo in un forum virtuale, stai trollando. Non abbiamo bisogno di troll,qui. Una ultima considerazione di tipo culturale/ accademico. Se consideriamo che anche uno come Albert si e`laureato ed addirittura esercita la nobile arte del patrocinio legale, allora vuol dire proprio che possono farcela tutti. Bravo, Albert.

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Pappagallulus cambodianus polpotticus 7:22 pm - 4th Novembre:

…e comunque occorre rigraziarlo, il sor Alberto. Mi pento. Vuoto il sacco. Si sappia… si sappia. Marchi e`uno spietato dittatore, ferocissimo e amorale, che per il potere farebbe di tutto. Quando arrivera`al potere, mobilitando con belluina ferocia le sue orde, dette Uomini Beta, cioe`noi, ha in programma di istituire campi di rieducazione in ogni provincia, con uffici periferici in ogni comune, in cui internare, torturare e fucilare gli oppositori e tutte le femministe, ovviamente. Ha gia`diramato alle cellule dormienti l`ordine di armarsi, rigorosamente di Kalashnikov e Tokarev, e di colpire al cuore dello stato uccidendo tutte le principali cariche dello stato presenti sul territorio. Ha gia`in programma lo scioglimento violento di ogni assemblea, pubblica e privata, deliberativa, consultiva, giudiziaria, di lavoro, ricreativa, dal parlamento fino alla bocciofila di Borgorosso. Si e`gia`previsto un rigoroso programma di igiene sociale in cui non saranno eliminati fisicamente e subito solo gli avversari, ma anche i potenziali avversari, per un lavoro stimato a circa sette milioni di morti dal giorno X, che non vi dico, per ora, al 31 gennaio del 2014. Noi siamo, meglio, noi eravamo tutti in attesa di un suo ordine e poi saremmo partiti all`assalto. Ma per fortuna, Albert mi ha fatto capire qual`e`la via, la vita e la verita`, e ora sono qui a svergognare questo piano feroce, sedizioso, trinariciuto.
So gia`che la cosa mi costera`la vita; del resto, tradire Fabrizio Pot significa morte sempre e comunque; ma ho deciso di donarla al mondo libero, alla cui causa Albert mi ha riconvertito. Che si sappia, si sappia che nasce un epoca nuova, e che trecento spartani, uomini liberi, hanno donato la vita per essa. Se io posso cambiare, tutto il mondo puo`cambiare. LibertaaaaaAaaAAaaarrrgghhh…gh…gh.
Plof (testa che cade).

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Pappagallulus cambodianus polpotticus 8:51 pm - 4th Novembre:

E`tutto un cadere di braccia.
Braccia che cadono, braccia che cadono ovunque.
Beh! Almeno non sei de coccio come un certo Albert.

Roberto Manni: >>
Vabbè… volendo anch’io potrei dirti che mi cadono le braccia… ma vabbè.
Ciao

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Rita 9:50 pm - 4th Novembre:

come si fa a querelare un Cambodianus Polpotticus? laugh pazienza un cambodianus, ma un polpotticus è un suono onomatopeico che sa di polpetta al sugo della nonna.
Mi sto rotolando dal ridere https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_mail.gif

ma non c’era fra di voi anche un disegnatore? perchè non fate le strisce del cambodianus polpotticus a caccia di nazifemministe? https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif

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Luigi Corvaglia 10:20 pm - 4th Novembre:

Rita: Mi sto rotolando dal ridere
ma non c’era fra di voi anche un disegnatore? perchè non fate le strisce del cambodianus polpotticus a caccia di nazifemminste?

……
Già ….. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif
Me lo immagino così:
..

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Pappagallulus polpotticus 10:21 pm - 4th Novembre:

Rita,

SSShhh…zitta…non parlare di fumetti – piu`o meno polpottici…sia mai ci sente sua maesta` Albert (Einstein) e ci dice che oltre che patetici e deliranti siamo anche dei bambinoni

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Rita 11:30 pm - 4th Novembre:

Pappagallulus cambodianus polpotticus:

Mi pregio di notare che si ostinava a non parlare con me, ed effettivamente un po`mi infastidiva. Prima. Poi ho compreso. Uno cosi`fa pena, non rabbia. Un presuntoso che viene a fare lezione a casa d`altri e che ovviamente pretende di parlare coi generali, non coi sottotenenti.

seriamente (va be’ fo’ per dire – riformulo – poco seriamente) hai mai pensato che la motivazione per cui non si rivolgeva a te possa anche risiedere nel tuo tono discorsivo che non saprei se definire ironicamente sincero o sinceramente ironico.

Comunque la sincerità coll’ironia mettono soggezione, un po’ eh… e inoltre minano le sicurezze, disorientano, insomma tutte quelle robe lì.

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Fabrizio Marchi 12:17 am - 5th Novembre:

Pappagallulus cambodianus polpotticus,

Pappagallus, sei promosso al grado di colonnello…
Hai fatto una carriera velocissima. Non è che, niente niente ti sei fatto raccomandare…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif
Io promuoverei anche Rita, però sai com’è, è donna…che figura ci facciamo…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif

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Fabrizio Marchi 12:26 am - 5th Novembre:

Rita,

Sono d’accordo, Rita, verissimo, però nel caso specifico c’è anche la sindrome di cui parlava appunto Pappagallus nonchè anche una discreta dose di autismo del personaggio inn questione.
Se rileggi le sue risposte, anche le primissime di un paio di anni fa, sembrano dei prestampati. Puoi scrivere quello che vuoi ma ad un certo momento scattano le accuse di stalinismo, veterocomunismo, cattocomunismo, rozzezza, dogmatismo ecc.

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Pappagallulus polpotticus 7:32 pm - 5th Novembre:

Rita,
RIta, con quello che scrivi stai gonfiando il mio ego a dismisura…

A parte gli scherzi, grazie.

Comunque, a me piu`che le beneamate polpette della nonna (la mia usava farle fritte, raramente le metteva nel sugo), a me il nome `polpotticus` evoca – onomatopeicamente, appunto – una specie di robottino tondo e rotolante, ovviamente con la stellina rossa stampata sulla lamiera, che mentre ruzzola emette inni sovietici e cose simili.

Fabrizio Marchi,

Colonnello…
Sob…mi sento come il Che quando Fidel gli ha appuntato la stellina…
effettivamente ( questo e`un outing) il sogno della mia vita era sempre quello di diventare un soldato, un combattente politico militare…un partigiano; ma ora grazie ad Albert sono addirittura diventato un colonnello dell`ALBROC (Armata di Liberazione dei BROntosauri Comunisti). https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif

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Fabrizio Marchi 1:33 pm - 13th Agosto:

segnalo questa lettera inviata al sottoscritto e pubblicata sull’Interferenza, che sta suscitando su FB, molto dibattitto:
http://www.linterferenza.info/lettere/cronaca-di-una-espulsione-annunciata/

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Animus 2:08 pm - 13th Agosto:

“perchè la qm non può essere di dx”…
https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif

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Fabrizio Marchi 3:07 pm - 13th Agosto:

Animus,

Animus, non fare il furbo come al solito tuo…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif
Destra e Sinistra in quell’articolo di Rino (e secondo la nostra visione delle cose) non sono intese in senso politico stretto, cioè in riferimento al contingente storico politico, ma in senso concettuale.
Lo abbiamo spiegato in tutte le salse. Abbiamo scritto fiumi di inchiostro per spiegare questo concetto, non ci si può tornare sistematicamente. Capisco la tua necessità di “eternamente tornare”, però…
Il fatto peraltro che queste tematiche (femminismo e derivati) siano trasversali a tutto il quadro politico, non cambia di una virgola e anzi conferma la nostra analisi. A meno che non ci sia ancora qualche coglione che pensa che pensa che l’attuale “sinistra” (tutta, nessuna esclusa) sia la Sinistra che storicamente è stata, con tutti i suoi errori, difetti e pregi.
La storia si determina nel suo farsi nelle forme più disparate, come ben sappiamo e come abbiamo spiegato innumerevoli volte. Es pratico: la seconda superpotenza capitalista del mondo, destinata a diventare la prima, è formalmente guidata da uno stato partito sedicente comunista.
Punto e stop. Chi vuole capire, capisce, chi non vuole capire, si dia pace, e ci lasci in pace…E non assuma atteggiamenti sarcastico provocatori che non servono a niente e a nessuno se non ad alimentare il suo narcisismo…

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RDV 7:17 pm - 13th Agosto:

La sola argomentazione che la Dx può addurre a difesa dei MM e dei padri è questa: la società non può reggere senza gli UU e senza i padri.
Si aprono così due questioni che paiono coincidenti ma non lo sono.
1) Per quale motivo a sostegno del valore e a difesa degli uni e degli altri viene chiamata in causa la salute e/o la sussistenza stessa della società e non qualche altra ragione? Un diverso motivo, o almeno un motivo aggiuntivo? Ovvio: perché dal punto di vista della Dx non ci sono altre argomentazioni. Quella della giustizia e/o della condizione di subordinazione e quindi della mutilazione umana dei MM e dei padri non è una motivazione che la Dx possa addurre.
La Dx non può addurre come ragione di un cambiamento delle cose, come motivo causale per l’azione politica, come giustificazione della lotta antifemminista il fatto che una massa umana si trova (e sempre più si troverà) in stato di subordinazione, umiliazione, sfruttamento e alienazione. Non può usare le motivazione della giustizia e dell’umanesimo, perché né quella né questo sono suoi valori.
La sottomissione, lo sfruttamento, l’umiliazione e l’eliminazione di intere etnie, popoli e classi non ha mai rappresentato (e non rappresenta tuttora) alcun problema per la Dx.
Perciò il termine ‘giustizia’ non figura mai nella sua propaganda.
2) Il presupposto della motivazione della Dx è dunque quello detto: la società non può reggere senza gli UU e senza i padri.
Per quanto attiene al passato non ci sono dubbi: è stato così. Ma per quanto riguarda il futuro chi lo può dire?
Perché mai non potrebbe esistere e durare una società in cui i MM e i padri siano esseri umani di serie B o C?
Perché ci sarebbe una disastro sociale? Può essere, ma chi lo pagherebbe se non i MM stessi?(bambini o adulti che siano).
Perché mai non potrebbe esistere e durare una società in cui i MM e i padri siano perseguitati, derubati, intimiditi, incarcerati, mandati in rovina indotti al suicidio? Perché mai non potrebbe reggere e durare quella società?
Non sono forse durate per secoli società fondate sulla schiavitù formale e reale (o anche non formale ma ben sostanziale) di masse sterminate?
.
Quando affermiamo che “il mondo non può esistere senza gli UU” forse sbagliamo. Forse può esistere benissimo senza gli uomini o con gli uomini a brandelli. Se a pagarne il prezzo sono gli UU stessi, chissenefrega della loro condizione?
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Detto questo della Dx, si tratta di vedere cosa si intenda per Sx, cosa abbia da dire sulla QM e sulla giustizia F/M visto che sin qui non ha mai detto nulla.
.
E siamo al solito problema. Che io vorrei arricchire con alcuni corollari e qualche diabolica domanda. Ma diamo tempo al tempo.
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RDV

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Daniele 11:32 pm - 13th Agosto:

Rino
>>>>>>>
Quando affermiamo che “il mondo non può esistere senza gli UU” forse sbagliamo.
>>>>>>>
No, Rino, secondo me non sbagliamo, perché, in ogni caso, a sottomettere la massa maschile sarà sempre una élite maschile. Le femministe, così come la massa femminile, non sono assolutamente in grado di fare ciò senza i suddetti “maschi alpha” che “le portano per mano”. Da soldato quale sono, faccio semplicemente notare che le femmine non sanno creare eserciti, come non sanno creare bande, armi e quant’altro.
Tutto ciò è opera maschile non femminile.
Da sole le femmine sono il Nulla.

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Daniele 11:38 pm - 13th Agosto:

Rino
>>>>>>>>>>
Non sono forse durate per secoli società fondate sulla schiavitù formale e reale (o anche non formale ma ben sostanziale) di masse sterminate?
>>>>>>>>>>
Certo, ma erano sempre degli uomini a “portare avanti la baracca”.

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Animus 5:55 am - 14th Agosto:

RDV: Detto questo della Dx, si tratta di vedere cosa si intenda per Sx, cosa abbia da dire sulla QM e sulla giustizia F/M visto che sin qui non ha mai detto nulla.

____________________
Diciamo che più che vedere “cosa si intende per Sx”, come giustamente fai notare, “la Sinistra che storicamente è stata, con tutti i suoi errori, difetti e pregi”, non ha mai fatto nulla per gli “uomini in quanto uomini“.,
Si è certamente schierata in difesa degli animali, in quanto animali (e dunque non umani), delle donne, in quanto donne (e dunque non uomini), dei bambini, in quanto bambini (cioè non adulti), e di tutte le varie categorie, dei gay, degli immigrati, dei lavoratori, etc etc etc.

Ma che la Sx abbia mosso mai un dito, detto una parola, proclamato un solo principio, per la categoria degli uomini, in quanto uomini….??

Non sì è mai visto..

E’ per questo che gli uomini beta, nonostante vi sia l’attributo “beta”, in quanto mov. per gli uomini, in quanto non donne, non gay, non animali, non immigrati, etc etc, etc, sono giustamente ripudiati dalla sx, come dalla Sx.

.

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Animus 6:42 am - 14th Agosto:

Daniele,

Daniele, vuoi forse dire che se una donna non ha un fucile in mano, significa che non fa guerre o rivoluzioni, che se non ha una “cazzuola”, significa che non “costruisce nulla”?

Così pare, secondo il verbo fare…

Ma se cambiamo prospettiva, e iniziamo a vedere il mondo come costruito dal verbo volere, invece che dal verbo fare, ed il fare sottoposto alla volontà del volere (visto che sei un militare, quanto “fa” direttamente un “comandante”? Egli vuole e fa fare: non è per questo forse che accomuni donne e “uomini alfa”?), si iniziarebbe a vedere che le donne “fanno” molto più degli uomini.

Se poi a fare, manualmente, sono gli uomini, significa che gli uomini stanno alle donne, quanto la mano al cervello, la manovalanza alla dirigenza, etc, .
Ma io non liquiderei il tutto semplicemente con “se gli uomini non”: etc etc.

Forse, sarebbe ora si prendesse in seria considerazione, che gli uomini, se non tutto, gran parte di ciò che fanno, risponde ad una volontà/necessità femminile.

E con questo voglio dire che continuare invece a fissarsi sul “se gli uomini non”, non porta da nessuna parte, perchè è una condizione che, di fatto, non esiste, non fa parte di questo mondo.

E non porta da nessuna parte, perchè la logica insegna che su una condizione falsa, si può derivare qualunque cosa: “se mio nonno avesse avuto le ruote-> ”

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Mauro Recher 7:23 am - 14th Agosto:

Che siano giustamente ripudiati ,caro Animus ,lo dici te , forse dalla sinistra minuscola (purtroppo) ma non dovrebbe da quella maiuscola visto che ,i cosiddetti uomini beta sono disoccupati ,precari ,cassa integrati ,operai , impiegati ecc ecc, e se la sinistra questi ,li ripudia ,allora questa sinistra va cambiata ,altro che “giustamente”

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Daniele 11:21 am - 14th Agosto:

Animus:
Daniele,

Daniele, vuoi forse dire che se una donna non ha un fucile in mano, significa che non fa guerre o rivoluzioni, che se non ha una “cazzuola”, significa che non “costruisce nulla”?

Così pare, secondo il verbo fare…

Ma se cambiamo prospettiva, e iniziamo a vedere il mondo come costruitodal verbo volere, invece che dal verbo fare, ed il fare sottoposto alla volontà del volere (visto che sei un militare, quanto “fa” direttamente un “comandante”? Egli vuole e fa fare: non è per questo forse che accomuni donne e “uomini alfa”?), si iniziarebbe a vedere che le donne “fanno” molto più degli uomini.

Se poi a fare, manualmente, sono gli uomini, significa che gli uomini stanno alle donne, quanto la mano al cervello, la manovalanza alla dirigenza, etc,.
Ma io non liquiderei il tutto semplicemente con “se gli uomini non”: etc etc.

Forse, sarebbe ora si prendesse in seria considerazione, che gli uomini, se non tutto, gran parte di ciò che fanno, risponde ad una volontà/necessità femminile.

E con questo voglio dire che continuare invece a fissarsi sul “se gli uomini non”, non porta da nessuna parte, perchè è una condizione che, di fatto, non esiste, non fa parte di questo mondo.

E non porta da nessuna parte, perchè la logica insegna che su una condizione falsa, si può derivare qualunque cosa: “se mio nonno avesse avuto le ruote-> ”

>>>>>>
Animus, della “volontà femminile” ne parlavamo anche su U3000…
Tranquillo, che so bene di che roba si tratta…
Casomai sei tu che non comprendi bene quello che voglio dire.
>>>
PS:
Animus.
>>
“se mio nonno avesse avuto le ruote
>>
Sì, va beh, pure questa la scrivevi su U3000, nel periodo in cui “litigavamo”.
Essù… scendi da quella pianta, Ciro.

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Daniele 11:35 am - 14th Agosto:

Animus
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E con questo voglio dire che continuare invece a fissarsi sul “se gli uomini non”, non porta da nessuna parte,
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Credo sarebbe pure il caso di prendere atto che, a prescindere dai punti di vista, né io né te né altri “andremo da nessuna parte”…
Ovvero, oltre al parlare, nessuno di noi può realmente cambiare un certo stato di cose, proprio perché non contiamo nulla, oltre ad essere quattro gatti.
In proposito vorrei chiederti: anche il tuo fissarti sul cristianesimo e tutto il resto, dove porta? A quale reale soluzione? Ovviamente a nessuna, e tu lo sai benissimo. Solo che per motivi tuoi (come ciascuno di noi ha i propri riguardo ad altre tematiche) seguiti a incaponirti su quel punto.

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Animus 12:30 pm - 14th Agosto:

Daniele: In proposito vorrei chiederti: anche il tuo fissarti sul cristianesimo e tutto il resto, dove porta? A quale reale soluzione? Ovviamente a nessuna, e tu lo sai benissimo. Solo che per motivi tuoi (come ciascuno di noi ha i propri riguardo ad altre tematiche) seguiti a incaponirti su quel punto.

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Beh, io su questo punto non sono d’accordo.
C’è incapponirsi e incapponirsi.
Un conto è dire che “se il mondo non fosse com’è … allora sarebbe diverso, e addirittura migliore! (conclusione sulla quale non mi sento di scommetere un centesimo)”, individuando sì “il male”, ma non proponendo di fatto nessuna soluzione “reale”… nel senso che se le donne sono il male (ad es) sognamo pure un bel mondo senza donne, ma nei fatti?
Se il comportamentdo degli uomini è il male, ipotiziamo pure che “se gli uomini non si comportassero così, allora”, va bene, ma nei fatti?
Vedi che sono posizioni che non offrono nessuno spiraglio, sono solo manifestazioni di uno “sfogatoio” ( che tra l’altro dura da anni ed anni, sempre uguale), che non sfocia da nessuna parte.

Il mio incapponimento (come tu lo chiami), invece, offre una soluzione sociale ed anche personale, non è fondato su una “condizione assurda” (“mondi impossibili” o comportamenti sociali “mai visti”), individua “un male”, sul quale si può benissimo non essere d’accordo, e propone una soluzione, che uno può seguire oppure no.

http://anticristo.org/2014/08/07/buddhismo-e-cristianesimo/

Certo, la mia è anche, e soprattutto, una ricerca personale, un cruccio: il mio sogno nel cassetto riguarda ..”una certa morale”.

Magari ci riuscirò, più probabilmente, avendo posto l’asticella troppo in alto …no.

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Animus 12:55 pm - 14th Agosto:

Mauro Recher: Che siano giustamente ripudiati ,caro Animus ,lo dici te , forse dalla sinistra minuscola (purtroppo) ma non dovrebbe da quella maiuscola

Si vede che non hai capito…

Tu credi che la Sx di occupi della specificità maschile, in realtà, ripeto la Sx non ha mai detto una parola, proclamato un solo principio, per la categoria degli uomini, in quanto uomini (cioè…maschi)

Le istanze maschili sono state e possono essere accolte dalla sx (o Sx non cambia), solo se inglobate in un'”altra categoria”, e infatti, voi siete la “prova provata”: mentre la cat. Donne è accettata, i bimibi pure, gli animali anche, quando arriviamo agli uomini, iniziano i problemi.
Se fosse solo la cat. dei disoccupati, cassaintegrati, etc etc, verrebbe accolta senza problemi (almeno a parole, poi nei fatti…), ma dato che è quella dei maschi-(disoccupati, cassaintegrati, etc etc), ecco che le due cat. messe una di fianco all’altra (maschi e “ultimi”), fanno capire ce n’è una che funziona…a sx.
Quale sarà?

Ecco perchè dico, “giustamente”.
Perchè tu credi che l’errore sia della sx?
No, l’errore è tuo, di credere che questa sia qualcosa che non è , e non è mai stata (infatti gli stessi “diritti dell’uomo”, sono qualcosa che riguardano, manco a dirlo, le donne).

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Daniele 2:52 pm - 14th Agosto:

Animus: ____

Certo, la mia è anche, e soprattutto, una ricerca personale, un cruccio: il mio sogno nel cassettoriguarda ..”una certa morale”.

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Ecco, qui mi piaci, perché la tua, infatti, è una ricerca personale che io non mi permetto certamente di criticare (anzi), ma che stai pur sicuro non sfocierà in nessuna “soluzione collettiva”.
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Animus
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sognamo pure un bel mondo senza donne, ma nei fatti?
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Sei un “attaccabrighe” ma non sei stupido (e mi risulta anche che di persona sei molto diverso da come “appari” sul web…cioè sei molto più simpatico…), perciò non far finta di non aver capito che si tratta soltanto di “voli pindarici”, di giochi di parole, di sogni, che nascono proprio dalla consapevolezza che il mondo e la razza umana sono quello che sono, cioè una schifezza.
Non prendere alla lettera tutto quello che leggi, il quale, tra l’altro, è solo una risposta “provocatoria” ad una precedente sciocchezza di una decerebrata femminista 75enne.

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Daniele 3:04 pm - 14th Agosto:

Questo è un post di Rino che ho casualmente (ri)trovato su U3000, risalente a nove anni e mezzo fa.
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La mia risposta è sì. Le femmine hanno un bisogno profondo di venir considerate dai maschi, bisogno che non si estinguerà mai. Ovviamente, questo bisogno è utile nasconderlo per non svelare una dipendenza nei confronti del …nemico, perché poi quello si monta la testa. Perciò è necessario fingere di non averne alcun bisogno.

Di qui la favola secondo cui “Mi faccio bella per me…” “Mi spoglio perché mi piace …” ed altre simili vergognose bugie. Noi invece, che siamo maschi e perciò molto meno falsi delle femmine e che per giunta siamo maschi della nuova èra (quelli che sanno di avere ormai ben poco da perdere) non ci vergogniamo di confermare che abbiamo bisogno delle femmine, pur sapendo che dall’altra parte non ci sarà né cavalleria né pietà.

Ma poiché, una volta tanto, siamo giunti a parlare del bisogno che F ha di M vediamo da dove nasce.
Nasce dal fatto che la Donna (la donna come ipostasi, idea universale del femminile) se non è pensata dagli uomini non può sapere di esistere. La Donna sa di esistere se e solamente se sta nella mente degli uomini.
Questo è cosa diversa dal sapersi importanti. La Donna sa di essere importante e lo sa tanto bene che non ha bisogno di creare né istituzioni, né arte né scienza per sentirsi importante. Sa di essere importante ma non è sicura di essere viva: non è sicura di esistere se non sta nella mente degli uomini.
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Daniele 3:09 pm - 14th Agosto:

Continua
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Ora, “stare nella mente” è importante per tutti, anzi è un bisogno insopprimibile di tutti gli esseri umani, una necessità vitale, ma per F e per M ha caratteri diversi.
Gli uomini non hanno bisogno delle donne per sapere di esistere ma hanno bisogno di esse per avere una chance di futuro. Per le donne vale il contrario, perciò in QMDT ho detto che la donna non subisce come l’uomo la svalorizzazione della sua persona perchè essa basta già a se stessa: essa non ha problemi di valore ha problemi di esistenza (di questo non ho parlato perché …il libro è già abbastanza lungo).

Senza le donne gli uomini sono …mortali,
senza gli uomini le donne sono …inesistenti.

Senza il corpo delle donne gli uomini sono …mortali,
senza la mente degli uomini le donne sono …inesistenti.

E’ uno di quei doppi poteri e reciproci bisogni di cui ho promesso di parlare (il tutto era già scritto ma una falla del PC lo ha cancellato. Lo riscriverò)

Vi è quindi un bisogno essenziale degli uomini da parte femminile, il che rappresenta una (residua ma eterna) fonte di valore e di potere degli uomini da mettere sulla bilancia dei poteri e dei bisogni.

Qui però c’è un probema: le donne conquistano la mente degli uomini senza alcun fare, senza sforzi, con la sola espozione del loro corpo, un gesto che non costa nulla ma che è sufficiente allo scopo.

Nasce cmq un vincolo reciproco: catturo la tua mente promettendoti il mio corpo, ossia, mentre la mente degli uomini viene effettivamente catturata (=la Donna acquista esistenza), il suo corpo non viene concesso (=tu non hai la garanzia del Futuro).

Nondimeno, il bisogno femminile di stare nella mente degli uomini è un potere che gli uomini posseggono e conserveranno per sempre.

Rino
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