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01 Gen 2012  |  144 Commenti

Fornero e Camusso: facce di una stessa medaglia

Qualcuno/a di voi ricorderà senz’altro la recente dichiarazione della segretaria generale della CGIL, Susanna Camusso, che si è detta meravigliata del fatto che possa essere una donna a portare avanti politiche antisociali e antipopolari, riferendosi alla ministra del lavoro e del welfare. Un’ affermazione intimamente e profondamente  sessista e razzista, di una gravità inaudita e forse senza precedenti, fatta dalla leader del più grande e storico sindacato italiano, passa praticamente inosservata, come se nulla fosse.

La cosa veramente paradossale (a dir poco) è che la realtà ci pone sistematicamente di fronte alla contraddittorietà, alla falsità, all’assurdità e alla totale mancanza di fondamenta delle tesi femministe relativamente alla tanto sbandierata specificità di genere, ma nonostante l’evidenza dei fatti, queste vengono sostenute con sempre maggior enfasi dai salotti “allargati” del circo politico-mediatico.

Una donna, Elsa Fornero (che grida allo scandalo perché nella delegazione di giovani incontrata subito dopo aver ricevuto l’incarico da Monti,  non c’erano donne), ministro di un governo di fatto extranazionale non eletto dal popolo ma deciso dal concerto delle banche e dei poteri finanziari internazionali ormai dominanti a livello planetario, viene formalmente incaricata di smantellare scientificamente ciò che resta dello stato sociale in Italia, e in questa situazione la Camusso ha l’ardire e il pudore di uscire pubblicamente con una simile dichiarazione (a meno che non sia il pianto ipocrita ma tanto “politicamente corretto” della stessa Fornero la testimonianza di quella famosa “specificità”…)

La “liberal” Clinton, progressista, femminista e tanto “politicamente corretta” anche lei, esulta pubblicamente di fronte al macabro e disumano spettacolo del linciaggio di Gheddafi in seguito ad una guerra anche e soprattutto da lei fortemente voluta,  e nonostante ciò si continua a parlare di “specificità” di genere (femminile), in base alla quale le donne non sarebbero capaci non solo di praticare ma neanche di concepire la violenza.

Tutto questo viene considerato normale. Provate a pensare, a parti invertite, cosa sarebbe accaduto se il leader (uomo) del maggior sindacato italiano avesse pronunciato le stesse parole nei confronti del ministro (uomo anch’egli) del lavoro. Del tipo:“Non mi sarei mai aspettato che un uomo potesse concepire, sostenere e attuare politiche antisociali e antipopolari”.  Il non detto, tra parentesi, è ovviamente “Se lo facesse una donna sarebbe normale, ma un uomo, resta difficile anche il solo concepirlo …”. Secondo voi, cosa sarebbe successo?…

Tutto ciò può essere definito in un solo modo: sessismo razzista, qualunquista, interclassista e reazionario.

E’ necessario impegnare tutte le nostre forze affinchè questa ideologia, abilmente camuffata come “progressista” e di “sinistra”  venga espulsa e totalmente eradicata dal tessuto sociale di quella che una volta veniva appunto chiamata “Sinistra” (con la S maiuscola).

Prima lo si fa e meglio è per tutto il popolo della Sinistra e non solo.


144 Commenti

Luigi Corvaglia 2:02 pm - 1st Gennaio:

Concordo in toto Fabrizio. Ed in particolare su questo passaggio: “Tutto ciò può essere definito in un solo modo: sessismo razzista, qualunquista, interclassista e reazionario.
E’ necessario impegnare tutte le nostre forze affinchè questa ideologia, abilmente camuffata come “progressista” e di “sinistra” venga espulsa e totalmente eradicata dal tessuto sociale di quella che una volta veniva appunto chiamata “Sinistra” (con la S maiuscola).”

Non trovo modo migliore per definire tali soggetti: sono REAZIONARIE e RAZZISTE.

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sergio 6:50 pm - 1st Gennaio:

Io credo che più che altro siano delle misandriche e non sono nemmeno del tutto convinto che questo lo si possa attribuire alla sola pervasiva ideologia femminista, dato che le stesse donne comuni – di tutte le età – non hanno mai nulla da obiettare al riguardo. Anzi, nella mia esperienza personale e quotidiana (per quanto limitata), noto che alle nostre care donne piace molto calcare la mano, provocare, sfottere e offendere gratuitamente, mentre il simmetrico non lo riscontro quasi mai. Di certo c’è che gli uomini rispettano molto di più le donne, di quanto quest’ultime rispettino gli uomini. Mi chiedo sempre più perché desiderino tanto relazionarsi con noi, se poi ci considerano solo dei poveri, inutili imbecilli, nemmeno buoni per una scopata. Scrivo questo anche in seguito a una discussione che mi è capitato di avere recentemente con una misandrica donna 45enne, alla quale sono andato a dieci centimetri dal viso…

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Saturno 8:41 am - 2nd Gennaio:

Si, credo che Fabrizio abbia ragione.
Ma ciò che ha detto la Camusso l’ho
sentito ripetere anche in passato, anche
se non ricordo da chi e quando. Ora però,
visto il rapido peggioramento della
situazione generale, tutto ciò sta
assumendo una gravità maggiore. Maggiore,
perchè le divisioni tra il popolo, artatamente
create (e in questo caso tra le due metà
del genere umano, maschile e femminile)
vanno a tutto vantaggio del potere, in questo
caso ai poteri finanziari internazionali, i peggiori
che siano mai esistiti nella storia. Dire che le
donne sono migliori degli uomini è come dire
che i neri sono migliori dei bianchi. La storia
ha sempre dimostrato che gli esseri umani
sono esattamente uguali; il male lo fanno tutti,
basta che ne abbiano il potere. Per i neri, basti
ricordare i regimi nazisti di Bokassa e Idi Amin Dada. Per le donne, basti ricordare il ruolo che
avevano a Sparta e quello che le madri spartane
dicevano ai loro figli quando partivano per la guerra:
“Torna con questo o sopra questo”, riferendosi allo
scudo che gli porgevano; vale a dire che dovevano
tornare o vittoriosi o morti; guai se perdevano e
ritornavano vivi! Meglio sarebbe se tutti, uomini e donne, bianchi e neri, etero e omo, religiosi e atei,
colti ed incolti, eccetera, ci unissimo, nel nome
della democrazia, come diceva Chaplin nel famoso
discorso finale del “Grande Dittatore”, contro i
super-poteri finanziari di questo pianeta,
per liberarlo.

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silvia del guercio 9:59 am - 2nd Gennaio:

Raramente mi è capitato di leggere articoli tanto reazionari. Un acosa che Feltri non sarebbe arrivato a produrre. Non una parola sul merito delle questioni, naturalmente. Solo un velenoso ritratto di Camusso e Clinton. Una bella leccata rispettivamente a Confindustria e a Bush. Chapeau.

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Fabrizio Marchi 11:10 am - 2nd Gennaio:

A noi invece, cara Silvia Del Guercio, a differenza tua, assai di frequente ci tocca di leggere luoghi comuni e banalità pseudo progressiste e di “sinistra” come quella che hai appena scritto tu.
Diceva uno scrittore inglese, poco noto per la verità:”Solo i pesci morti non nuotano mai controcorrente”.
E’ proprio così.
Fabrizio

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Alessandro 11:46 am - 2nd Gennaio:

L’articolo è solo una critica a certe sparate sessiste di importanti personalità politiche o sindacali. Si vede che non è più ammesso neanche criticare una donna altrimenti si diventa reazionari o maschilisti, misogini…. Questo è molto preoccupante, ma certo non una novità purtroppo. Così si tappa la bocca al dissenso, questa è la scuola del femminismo.

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Luigi Corvaglia 12:20 pm - 2nd Gennaio:

@ silvia del guercio
E ci credo che lei qualifichi l’articolo come reazionario.
Gente come Fabrizio o il sottoscritto è il vostro peggiore incubo.
L’uomo di Sinistra che si sveglia e dice le cose come stanno. Ovvero che il re/regina è nudo/a.

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Saturno 12:59 pm - 2nd Gennaio:

Secondo me invece l’ intervento di Silvia
Del Guercio è interessante. Interessante
perchè mi viene da chiedergli: cosa c’è
di reazionario nell’ articolo di Fabrizio?
Dovrebbe specificarlo. Infatti non è vero
che Fabrizio non entra nel merito delle
questioni. Il giudizio assolutamente
negativo sulla manovra del governo
trabocca in tutto l’ articolo. E Fabrizio
ha spiegato bene cosa essa significhi
in altri articoli. Quello che si vuole
criticare è la battuta della Camusso,
che può anche essere stata impulsiva,
ma comunque grave perchè essa
sottintende che il male è qualcosa che
appartiene esclusivamente al genere
maschile, mentre da una donna ci
si aspetta sempre e soltanto il bene.
Una battuta razzista come questa
in questo momento non ci voleva
perchè essa provoca la divisione
delle forze, cioè il contrario di quello
che ci vorrebbe adesso per opporsi
allo sfacelo che i poteri ci stanno
rovesciando addosso. Per quanto
riguarda la Clinton, il discorso è più
complesso, e qui credo di dissentire
leggermente da Fabrizio. Hyllary Clinton
è senza dubbio una donna di potere,
integrata in tutto e per tutto nella ricca
classe dirigente americana, anche se
“progressista” o sedicente tale. Ma
comunque, nello specifico, io sono tra
coloro che non si sono eccessivamente
dispiaciuti della morte di un criminale
come Gheddafi, anche se mi addolora
dirlo perchè sono contro la pena di morte
e ancor più contro i linciaggi. Sono tra
coloro che ritenevano inevitabile l’ intervento
in Libia, anche se penso che le grandi nazioni
abbiano lavorato in precedenza per renderlo
inevitabile.
Ma, a parte questo, non mi sembra che Fabrizio
abbia elogiato Bush e la Confindustria; ha fatto
esattamente il contrario.

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Leonardo 1:46 pm - 2nd Gennaio:

Voglio ricordare due film dove si sostiene che il difetto genetico dei cromosomi YYX, cioè l’ Y che ci differenzia dalla donna è doppio (ce nè uno in più della norma), sono la causa della delinquenza:
Il gatto a nove code
Alien 3
Teoria che in passato aveva preso credito:
http://it.wikipedia.org/wiki/Criminologia
Teorie biologiche
Successivamente, si sono avanzate diverse teorie circa le origini biologiche della delinquenza. Negli anni passati, è stata avanzata la teoria del cromosoma Y soprannumerario. Nel patrimonio genetico umano normale sono presente due cromosomi sessuali: XX nel caso delle femmine e XY nel caso dei maschi. Il cromosoma Y è quindi quello che determina l’acquisizione del sesso maschile. In un certo numero di casi di soggetti ricoverati in manicomi criminali, o incarcerati per gravi reati, si è osservata la presenza della trisomia XYY, cioè la presenza di un cromosoma Y aggiuntivo.
Poiché la frequenza statistica dell’anomalia XYY appariva piuttosto elevata tra i soggetti internati e caratterizzati da comportamenti violenti, si è pensato che questa anomalia potesse essere alle basi della condotta criminale. In realtà, dal punto di vista metodologico, c’era un grosso problema in questi studi: mancava il confronto con un gruppo di controllo di non internati. Quando tale studio venne effettuato, si riscontrò che la frequenza dei soggetti XYY fra i delinquenti non era superiore a quella degli stessi nella popolazione generale. Si sostenne che i soggetti fossero sovrarappresentati nelle istituzioni carcerarie perché la loro maggiore altezza e muscolosità li rendeva più evidenti alle forze di polizia che operavano gli arresti.
http://it.wikipedia.org/wiki/Sindrome_47,XYY

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Fabrizio Marchi 1:51 pm - 2nd Gennaio:

Ti ringrazio per aver preso le mie difese, caro Saturno, ma credo che interventi come quello di Silvia Del Guercio non abbiano neanche bisogno di repliche e si commentino da soli.
Dobbiamo però riconoscergli un merito. Me (ce) ne hanno dette di tutti i colori (il campionario lo conoscete già…) ma è la prima volta in assoluto che qualcuno/a mi (ci) dice che “lecco” (lecchiamo) il culo (non ha utilizzato questo termine ma il senso è quello) di Bush e della Confindustria. Tradotto: sono (siamo) al servizio (e forse al soldo) dell’imperialismo e dei padroni di cui sono (siamo) un servo (servi). Non solo. Sono (siamo) più a destra addirittura di Feltri…E la Madonna! Manca solo l’accusa di pedofilia…(speriamo bene, c’è poco da stare allegri…)
Fantastico! Il tono e il linguaggio sono quelli dei tribunali staliniani degli anni ’30, la sola cosa che questa pseudo sinistra radical (chic) abbia ereditato dalla grande, straordinaria, contraddittoria e tragica esperienza del Comunismo. La poveretta non sa però (o fa finta di non sapere) che tra le prime a finire nel campo di rieducazione con l’accusa di sostenere un’ ideologia reazionaria, borghese, antiproletaria e finalizzata alla divisione interna alla classe (proletaria) e alla restaurazione del capitalismo sarebbero state proprio le femministe come lei…E va bè, facciamoci una risata ragazzi…
E’ un precedente. Ricordiamocelo. Anche se del tutto involontariamente la nostra Silvia è stata per lo meno originale.
Fabrizio

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Luigi Corvaglia 2:02 pm - 2nd Gennaio:

Secondo me invece l’ intervento di Silvia
Del Guercio è interessante. Interessante
perchè mi viene da chiedergli: cosa c’è
di reazionario nell’ articolo di Fabrizio?
(Saturno)

Ovviamente se vorrà rispondere, sarà la stessa Silvia Del Guercio a spiegarcelo.
Ti do la mia versione.
Per la sinistra à la page odierna criticare, a ragione, quando occorre, il femminile, è condizione necessaria e sufficiente per essere definiti reazionari.
Peccato che delle loro etichette non sappia che farmene. Provino a chiedersi invece perché la sinistra si è ridotta in questo stato, non seguita da quegli stessi strati popolari che dichiarano di rappresentare.

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armando 2:49 pm - 2nd Gennaio:

Mi si consenta di aggiungere al duo Fornero/Camusso anche il neo ministro dell’interno Cancellieri, che così lo trasforma in trio. La sig.a Cancellieri ha affermato che abolirebbe la festa dell’8 marzo perchè le donne non dovrebbero sentirsi “razza a parte” perchè “molto meglio degli uomini”. Letta la frase ho mandato al viminale, ad anche alle redazioni di alcuni quotidiani come lettera aperta, il seguente messaggio che naturalmente non ha avuto riscontri.

Gentile Ministro,
su Il Foglio di sabato 24 dicembre u.s., leggo con stupore che avrebbe fatto la seguente affermazione: “Io l’8 marzo lo abolirei, la donna non deve sentirsi razza a parte, perchè noi donne siamo molto meglio degli uomini”.
Nulla da obiettare sull’abolizione della festa della donna. E’ una sua opinione e come tale rispettabile come qualsiasi altra. Il mio stupore nasce invece dalle motivazioni. Avesse scritto che le donne non devono sentirsi razza a parte perchè uguali agli uomini, sarei stato pienamente d’accordo. Ma dichiarare invece che le donne sono “molto meglio” degli uomini, cambia completamente il significato della frase. Prima di tutto lo cambia dal punto di vista della logica. Infatti, se la festività dell’8 marzo sottende il pensiero della disuguaglianza fra i sessi nel senso di una inferiorità femminile, la sua frase implica una inferiorità rovesciata a svantaggio degli uomini. Sarebbero loro, allora, la razza a parte, magari da gratificare con una bella festa. Questo, e non altro, si deduce logicamente dalle sue parole. Oppure si tratta di un “infortunio” linguistico, di una “svista” non volontaria ? Ma Lei mi insegna che le “parole dal sen sfuggite”, esprimono verità e convinzioni che non possono essere espresse pubblicamente. A maggior ragione non lo possono, anzi non lo devono, quando a pronunciare certe intime convinzioni è il Ministro dell’Interno, ossia colui (o nel suo caso colei) a cui è demandato il compito gravoso di sorvegliare sulla sicurezza dei cittadini i quali, Costituzione docet, non possono essere discriminati in base alla razza, alle convinzioni religiose ed al sesso. Quindi Lei, sig. Ministro, è liberissima di avere le sue convinzioni come ogni altro cittadino, ma nell’esprimerle dovrebbe tenere conto della carica che occupa e quindi, quando è il caso, tenerle per sè. Non si tratta infatti di un giudizio su una legge o la valutazione su una situazione di fatto che intenderebbe legittimamente cambiare. Si tratta, invece, di un giudizio di ordine antropologico sui due sessi fra i quali Lei ha stabilito una gerarchia di valore. Una frase dalle implicazioni profondissime che se fosse stata enunciata da un Ministro uomo a parti rovesciate avrebbe causato la pronta richiesta di immediate dimissioni, e magari anche proprio da parte sua, in nome della non discriminazione, della Costituzione, delle pari opportunità etc. etc. etc.
E tanto più avrebbe avuto il dovere di tacere quella sua sciagurata convinzione, in quanto non eletta ma cooptata, e dunque senza che gli elettori abbiano mai potuto in alcun modo giudicare le sue idee, sempre che avesse avuto il coraggio di esprimerle pubblicamente in campagna elettorale.
Certissimo che questa mia lettera non avrà alcun riscontro, porgo distinti saluti.
Armando Ermini

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Sandro2 4:01 pm - 2nd Gennaio:

>>
Il cromosoma Y è quindi quello che determina l’acquisizione del sesso maschile.
>>
Molto sinteticamente, aggiungiamo pure che il suddetto cromosoma è artefice di tante cose, fra le quali una maggior tendenza al ritardo mentale fra i maschi ma, al tempo stesso, di una maggior propensione alla genialità dei medesimi…
Discorso affascinante (dal mio punto di vista), lungo e complicato.
http://www.uomini3000.it/10237.htm

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Leonardo 4:54 pm - 2nd Gennaio:

Apparte la genetica, basta questo breve video per mostrare cosa sa fare un uomo:
http://www.youtube.com/watch?v=82d5aFrwcsg
Altro che YX, qui c’è XJKHW@%/)…

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mauro recher 11:27 am - 3rd Gennaio:

Sono ritornato proprio ieri da un viaggio a Sanremo ,compresi luoghi come Montecarlo e Nizza (ma si sa che noi ,con la tessera della confindustria ci trattiamo benesmile ) ,e mi ritrovo a leggere questo bell’articolo di Fabrizio e non poteva mancare la femminista di sinistra radical chic che ci dà dei reazionari smile,addirittura facenti parte di una falange armata della stessa confindustria ,semplicemente geniale …
Condivido poi ,anche il messaggio di Armando ,anche la ministro Cancellieri ,con la sua bella sparata ,piena di un femminismo per la parità :))) ,perchè .i sembra ovvio che il maschilismo sia per l’oppressione ,mentre il femminismo per la parità dei diritti ,con questa regola da favoletta per bambini ,le femministe si possono permettere di essere insultanti verso gli uomini ,di chiedere le quote rosa di potere ecc ecc
Quindi non devono creare tanto sdegno o stupore i continui attacchi al mondo maschile (tutto compreso ) e chiedersi come mai ,da una parte cosi nobile ,come quella femminile ,possano saltar fuori frasi cosi antipopolari e antisociali ,eppure dette dalla ministra più bella del mondo (terragni docet) …
quelle sono cose che fanno gli uomini !!!

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vincenzo spavone 12:03 pm - 7th Gennaio:

Ciao Fabrizio.
una riflessione alle tue parole….. “ma credo che interventi come quello di Silvia Del Guercio non abbiano neanche bisogno di repliche e si commentino da soli.”
Credo invece siano utili risposte come quelle di Silvia, perchè ci fanno capire come ormai le femministe non sanno più come rispondere al merito delle questioni e cadono nel ridicolo della banalità. Per troppo tempo sono state educate ed abituate ad avere il maschio servile ed inginocchiato ai loro piedi, ed appena apriva bocca veniva censurato come maschilista. Ora non sanno più come difendere quelle posizioni culturali che per anni li hanno rese donne alfa, mentre oggi rischiano di trovarsi nella spiacevole posizione di donne zeta.
Se la Silvia sostiene che raramente ha letto un’articolo tanto reazionario contro le donne, la invito allora a leggersi alcuni siti politici femministi e constati di persona come trattano il genere maschile.
Il problema di fondo, per loro, è che il maschio ha oggi rialzato la testa, con una visione diversa e del tutto nuova rispetto al passato: ha risolto le sue contraddizioni di genere, è capace di confrontarsi con il mondo femminile, si sta riprendendo il suo ruolo all’interno della società e della famiglia.
Ma soprattutto, non è più disposto ad assorbire le stupidate che il mondo femminista ci vuole vendere e non accetta più le lezioni di buonismo di genere .
A te, alla Silvia, ed a tutti gli Uomini/Padri, un caloroso sincero augurio di un sereno 2012 all’insegna della Paternità e della Bigenitorialità.
Vincenzo Spavone. La Parola degli Uomini Padri.

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Fabrizio Marchi 2:36 pm - 7th Gennaio:

Ciao carissimo Vincenzo, benvenuto, questo è il tuo primo intervento sul nostro sito.
Sei una colonna del Movimento maschile, siamo felici di avere il tuo contributo.
A presto, un abbraccio!
Fabrizio

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Luigi Corvaglia 3:01 pm - 7th Gennaio:

Il problema di fondo, per loro, è che il maschio ha oggi rialzato la testa, con una visione diversa e del tutto nuova rispetto al passato: ha risolto le sue contraddizioni di genere, è capace di confrontarsi con il mondo femminile, si sta riprendendo il suo ruolo all’interno della società e della famiglia.
Ma soprattutto, non è più disposto ad assorbire le stupidate che il mondo femminista ci vuole vendere e non accetta più le lezioni di buonismo di genere .
(Vincenzo Spavone)
………………………………………………………………..
Quoto tutto, ma questo passaggio lo scolpirei nella pietra.
Benvenuto anche da parte mia.

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Fabio C. 4:18 pm - 7th Gennaio:

Premetto che la mia è un’opinione personale, ma nutro seri dubbi riguardo alla tesi secondo cui l’uomo medio (italiano) avrebbe rialzato la testa, considerando che anche la gran parte dei padri separati ignora l’esistenza di una questione maschile e continua a prendersela solo con questo o quel giudice, uomo o donna che sia.
Quelli che come noi, in una maniera o nell’altra, se ne occupano, sono delle mosche bianche.
Credo sarebbe il caso di non attribuire alla massa maschile una consapevolezza che non c’è, non esiste (perlomeno fino ad ora).

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Rino DV 5:50 pm - 7th Gennaio:

Caro Vincenzo, sai bene quanto mi faccia felice rileggerti, ritornato con rinnovate energie a combattere la giusta battaglia.

Se uno della tua esperienza e del tuo realismo dice che sente aria nuova sulla QM e che il buio assoluto è finito, vuol dire che c’è del vero.

Ci porti dunque un doppio conforto. Benissimo.

RDV

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Fabrizio Marchi 6:15 pm - 7th Gennaio:

Sono fondamentalmente d’accordo con Fabio. Un processo diffuso di consapevolezza da parte degli uomini è ancora ben al di là da venire e proprio l’esempio da lui portato è assolutamente emblematico di questa situazione. Se pensiamo che la gran parte degli uomini e dei padri separati si ostina a considerare la propria condizione come il risultato di leggi sbagliate o non applicate, continuando ad individuare nella magistratura (che pure ha le sue responsabilità) la fonte delle loro disgrazie, ci rendiamo conto di quanto sia ancora basso il livello di coscienza maschile.
Tuttavia non c’è dubbio che negli ultimi anni qualche segnale di risveglio c’è stato, certo ancora sporadico, però la classifica si è mossa, come si usa dire in gergo calcistico. Sempre più uomini intervengono in modo molto critico nei blog di questo o quel quotidiano (in genere gestiti e moderati da giornaliste femministe), sul web proliferano siti e blog maschili, aumenta visibilmente il numero degli uomini impegnati nella QM, spesso e volentieri esponenti del movimento maschile sono intervistati e intervengono in pubbliche riunioni, sui media le problematiche dei padri separati sono ormai trattate abbastanza frequentemente, complessivamente rispetto ad una decina di anni fa è innegabile che siamo in qualche modo usciti da quella condizione di clandestinità in cui ci trovavamo.
Insistere, insistete, insistere. E uscire allo scoperto, esporsi pubblicamente.
Fabrizio

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Marco Pensante 11:01 pm - 7th Gennaio:

Solo oggi riesco a leggere un po’ con calma il sito e vedo che è arrivato un piccolo chihuahua di nome Silvia. Come tutti i chihuahua non sa leggere né scrivere, non parla però fa rumore, sporca in giro e se ne va senza rendersi conto di niente e senza che il suo passaggio abbia cambiato la vita a nessuno. Però anche voi di UB: che il sito è di Confindustria si sapeva, che avete tutti l’orologio sopra il polsino come l’Avvocato anche, ma pure seguaci di Bush? Che non è più presidente USA, cioè non conta più una ceppa, da quattro (4) anni? Comprate un giornale, ogni tanto.

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Luigi Corvaglia 12:20 am - 8th Gennaio:

Sorbolina … ecco cosa ci faceva quel tipo abbronzato alla Casa Bianca…..
Bentornato Marco 😉

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Daniele 2:53 pm - 8th Gennaio:

Anch’io sono d’accordo con Fabio, perché nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, fra amici, ecc., è quasi impossibile incontrare un uomo che abbia una reale consapevolezza della propria subordinazione nei confronti delle femmine e dell’esistenza di certe problematiche fra i due sessi. Al massimo si limitano a dire che “so’ tutte troie” oppure, al contrario, ad osannarle e ad attribuirgli una superiorità intellettiva e sessuale rispetto a se stessi. Tutto il contrario delle femmine, le quali ci accusano continuamente o ci prendono per il culo anche con le canzoni. Basti pensare a Giusy Ferreri
http://www.youtube.com/watch?v=V8khuw8uA8I
o alla defunta Mia Martini.
http://www.youtube.com/watch?v=g1nrmqM0XWY
Viceversa, gli uomini, oltre ad aver dedicato alle femmine, nel corso dei secoli, poesie e quant’altro, già una cinquantina d’anni fa circa (quindi prima del ’68), se ne uscivano fuori con canzoni del genere, che a me fanno veramente cadere le palle.
http://www.youtube.com/watch?v=D-IhC36MB-o
>>>>>
PS: certo, rispetto a qualche anno fa è più facile trovare sul web qualcuno che contesta le tesi femministe, le femmine e i loro leccapiedi; ma si tratta pur sempre di un pugno di uomini rispetto alla massa inconsapevole.
La strada da fare è lunghissima, anche perché il principale ostacolo restano i maschi (e non solo quelli “alpha”), troppo dipendenti dalle femmine e sempre pronti a darsi le martellate sui coglioni.

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Daniele 2:58 pm - 8th Gennaio:

PS: anche questa canzone è fenomenale…
http://www.youtube.com/watch?v=LXGP_U1gGP8&feature=related

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Fabrizio Marchi 5:41 pm - 8th Gennaio:

Direi, caro Daniele, che questo tuo ultimo commento andava postato nello spazio dell’articolo “Guardare e non toccare”…
Adesso ce lo confermano anche cantando…smile
Fabrizio

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Rino 6:31 pm - 8th Gennaio:

Quando si tratta di registrare eventi favorevoli, fatti che suscitano entusiasmo e prospettive lusinghiere, mi guardo bene dal compiacermene, perché appunto sono seduzioni che come tali vanno respinte con sdegno. Perciò non mi fido mai delle luci che mi par di vedere nel buio.
Ma se le vede qualcun’altro, carico di esperienze dolorose, privo di illusioni e realista, uno che non va in giro a seminare vane speranze, allora ci credo.
Non stiamo parlando della luce in fondo al tunnel, e meno ancora di una presa di coscienza di massa, qs. è ovvio, ma di segnali, di incrinature nel muro.

E ciò è vero almeno per i separati, come è vero che, il mio collega S. F., dopo anni di ricatti, ha potuto sentire dal giudice, alla ex: “Se non la pianta definitivamente con i ricatti, le denunce strumentali e la lesina delle visite, do il piccolo in affidamento esclusivo al padre”
Cose impensabili anni fa.

Alla luce di quanto dice Vincenzo, anche questo fatterello prende senso.

RDV

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Luigi Corvaglia 6:47 pm - 8th Gennaio:

@ Daniele, Fabio C.
Tutto vero quel che dite, ma il cambiamento è nell’aria….. lo avverto.
Ohhh ….. mica ce l’hanno solo le donne l’intuito. Di uomini come quelli descritti da Vincenzo ce ne sono, ce ne sono. I più non consapevoli a se stessi, ma una volta imboccata una certa strada, la consapevolezza arriva prima o poi.
D’altra parte, per iniziare una battaglia culturale non occorrono milioni di persone. Ne bastano molte meno. Non sono i numeri la variabile più importante (anche se servono pure loro).

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Daniele 7:49 pm - 8th Gennaio:

Luigi, quella del “superiore intuito” femminile è più che altro una bufala… Ma a parte questo, non ho scritto che negli ultimi anni non c’è stato alcun cambiamento; ho scritto altro. Non penso nemmeno che la situazione sia la stessa di dieci anni fa, ma non credo affatto che da qui a pochi anni la situazione migliorerà nettamente… anche perché quando ci sono di mezzo le femmine, l’uomo medio italiano si perde in un bicchiere d’acqua, considerando altresì la società mammista e femminilizzata in cui è immerso fin dalla culla e nella quale cresce. Inoltre so bene che, storicamente, le rivoluzioni le fanno sempre le minoranze, solitamente composte da maschi, giovani e incazzatissimi.
Il problema, però, è che la nostra è una società vecchia e decadente, dove magari ci si scanna per una partita di pallone ma non per questioni molto più serie; una società che negli anni a venire sarà sempre più femminilizzata.
In ogni caso chi vivrà vedrà, ed inoltre la mia è solo un’opinione, non un dogma. Non sono l’oracolo di Delfi.
Del resto nessuno lo è.

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mauro recher 9:24 pm - 8th Gennaio:

ma la musica anni 60 ,tranne davvero rare eccezioni ,era tutta del tipo “cercasi figa disperatamente ” e mettevano la donna su un piedistallo …
non è da escludere che le canzoni di quel tempo che hanno davvero sfondato sia alla radio che alla televisione (basti pensare le innumerevoli edizioni di canzonissima) non abbiano fritto un pochino il cervello degli uomini di quel tempo, e ora ci portiamo dietro le conseguenze. Non è che adesso le cose ,anche musicalmente parlando , siano cambiate questo gran che ,ma con nuovi generi ,quale il punk ,il rock ,ma anche il rap c’è aria nuova ,anche sotto i testi.
Poi è pacifico che nuova visione del genere maschile deve partire dalla consapevolezza degli uomini ,credo che sia fondamentale …

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Alessandro 10:23 pm - 8th Gennaio:

Dando uno sguardo, e partecipando sempre più stancamente perchè disgustato dalla disonestà intellettuale e dall’asprezza del dibattito, ad alcuni blog, come quello de “Il Fatto quotidiano”, noto che i segnali positivi non mancano, anche se siamo lontani ancora da una presa di coscienza antifemminista che coinvolga un numero consistente di uomini. In fin dei conti è sempre un piccolo manipolo di coraggiosi che affronta senza timori l’armata femminista.
Ho notato anche che l’aggressività delle femministe e dei loro zerbini cresce sempre di più. Forse percepiscono che la loro retorica non è più sufficiente a mettere tutti nel sacco, e alzano il livello della conflittualità, attaccandosi perfino a banalissimi errori grammaticali pur di mettere in cattiva luce gli interlocutori scomodi.
Insomma,c’è da attendersi sempre più colpi bassi, man mano che la partita si fa più difficile.

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Marco 12:33 am - 9th Gennaio:

Personalmente sono arrivato solo in anni recentissimi a comprendere certe questioni, ed oltretutto non partecipo mai a certi sleali dibattiti in certi blog femministi, ragion per cui mi fido di chi dice che negli ultimi anni sono aumentati gli uomini che contrastano virtualmente le femministe e i loro zerbini.
Tuttavia, nel quotidiano, la realtà che conosco io, qui nell’alto Lazio, è esattamente quella descritta da Daniele e Fabio. Tolto un collega di lavoro e un amico (ai quali ho aperto gli occhi io), non conosco un uomo che sia in grado di buttar giù – autonomamente, senza dover essere stimolato – un discorso perlomeno simile a uno dei tanti che facciamo su UB.
Ovviamente questa è solo la mia personale e limitata esperienza, ma al pari di altri, credo che la strada da fare sia realmente in salita e molto lunga.
Tra l’altro mi chiedo anche quale potrà essere, nei prossimi anni, l’impatto degli stranieri sulla popolazione italiana, considerando che il nostro paese è destinato a diventare sempre più multiculturale.

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Luigi Corvaglia 12:51 am - 9th Gennaio:

Anche per me partecipare a quei blog non è che sia il massimo. Ma oramai lo ritengo un dovere.
Ne riporto un pezzettino tra me e una tale Ciumachella.
Ovviamente alla mia obiezione finale ha preferito glissare.
……………………………………………………………………..

Ciumachella de Trastevere 12 ore fa
Per quelli che “le donne se la vanno a cercare” o “le donne non sanno scegliere”: qualsiasi donna può diventare vittima di violenza domestica, a prescindere dalla sua emancipazione. A parole tutti si dissociano dalla violenza – ci mancherebbe altro! – nei fatti anche il più adorabile e servizievole degli uomini, magari di sinistra, uno che non lo diresti mai, può trasformarsi in un violento, in un persecutore, il momento in cui decidi di lasciarlo. E’ questo che non si vuole capire. Tanti uomini non hanno ancora fatto i conti con il proprio lato d’ombra (un’Ombra Collettiva, come la definirebbe Jung). I più intelligenti, quelli che si considerano evoluti, dovrebbero cominciare a interrogarsi, per esempio quando sentono di detestare una collega che è più in gamba di loro.

Luigi Corvaglia 10 ore fa in risposta a Ciumachella de Trastevere
“….. nei fatti anche il più adorabile e servizievole degli uomini, magari di sinistra, ……..”
Brutta bestia l’italiano. Scrivi, scrivi, milioni di parole, ma poi ne basta una per tradire i tuoi intenti. Ahiaiai ….
Ovviamente per renderli servizievoli, cosa ci sta di meglio che farli sentire in colpa (l’ombra collettiva, niente poco di meno).
Ti dò una notizia comunque, gli uomini con la loro ombra ci fanno i conti da sempre. Sarebbe ora che incominciaste anche voi.

Ciumachella de Trastevere 10 ore fa in risposta a Luigi Corvaglia
Cioè: diventate servizievoli perchè vi facciamo sentire in colpa? Ma così ragiona solo un bambino!
Il senso del mio commento – che tu non hai capito – è che avere accanto un partner all’apparenza “mite” non mette al riparo una donna dalla violenza, tutto qui.

Luigi Corvaglia 10 ore fa in risposta a Ciumachella de Trastevere
E la mitezza di ogni singolo uomo non serve a metterlo al riparo dalle vostre accuse indiscriminate.
Remember l’ombra collettiva?

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Fabrizio Marchi 9:23 am - 9th Gennaio:

Non c’è alcun dubbio, Marco, che la strada del risveglio maschile sia ancora lunghissima, credo che nessuno di noi lo abbia negato. Tuttavia sarebbe sbagliato non prendere neanche in considerazione quei segnali positivi che rispetto al passato ci sono stati e continuano ad esserci (e sono quelli che abbiamo già evidenziato). E’ giusto osservare la realtà per quella che è e non per come vorremmo che fosse. E quindi, proprio per questa ragione, sarebbe al contempo sbagliato sottovalutare anche ciò che di positivo, magari poco, sta emergendo in questa fase (così come sarebbe sbagliato enfatizzarlo).
Non c’è altrettanto dubbio che una decina di anni fa una fiction televisiva come quella di Fiorello sui padri separati, andata per giunta in onda in prima serata su Rai 1 (scusate se è poco…), non sarebbe mai stata realizzata (certo, edulcorata quanto volete, è ovvio, però…). Questo significherà pur qualcosa. Quanto meno che il clima generale è in parte mutato e ci sono condizioni migliori di agibilità per il movimento maschile.
Per quanto riguarda l’afflusso di uomini provenienti da altre culture nel nostro paese e in generale in Europa e nell’intero mondo occidentale, questo non può che essere positivo, perché comunque non esiste realtà al mondo dove il femminismo sia così potente come in Occidente. Per questa ragione, senza aprire nessuna polemica (perché non ne ho assolutamente l’intenzione), non riesco veramente a capire, se non altro da punto di vista di opportunità politica, l’ostilità di alcuni uomini del Momas nei confronti degli immigrati e in particolare di quelli provenienti dai paesi islamici ma non solo, penso anche ai sudamericani, agli asiatici e agli esteuropei. Il che non significa naturalmente aderire a quelle culture ma solo capire che queste rappresentano oggettivamente una contraddizione nel nostro contesto.
E’ probabilmente un pregiudizio di tipo ideologico, anche un po’ ottuso, se devo essere franco…
Fabrizio

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Saturno 9:24 am - 9th Gennaio:

Le donne non se la vanno a cercare?

Sono estremamente timido, quindi
con problemi relazionali.
Nelle poche volte in cui sono
riuscito ad espormi con una donna,
sono stato respinto perchè giudicato
“troppo mite”.
Quindi, se non se la cercano……………..

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Maurizio Tonelli 1:09 pm - 9th Gennaio:

Fabrizio, tu scrivi che
>>>
Per quanto riguarda l’afflusso di uomini provenienti da altre culture nel nostro paese e in generale in Europa e nell’intero mondo occidentale, questo non può che essere positivo, perché comunque non esiste realtà al mondo dove il femminismo sia così potente come in Occidente. Per questa ragione, senza aprire nessuna polemica (perché non ne ho assolutamente l’intenzione), non riesco veramente a capire, se non altro da punto di vista di opportunità politica, l’ostilità di alcuni uomini del Momas nei confronti degli immigrati e in particolare di quelli provenienti dai paesi islamici ma non solo
>>>
Preciso che neanche a me interessa far polemiche, però sono del parere che l’afflusso di uomini e donne provenienti da altri Paesi, sarà – come per tutte le cose – sia un bene che un male. Dipende di che parliamo, a cosa si fa riferimento. Se parliamo del femminismo, allora è certamente vero che potrà essere un fatto positivo, perché ad Est e nei paesi musulmani il femminismo non sanno quasi neppure cosa sia (anche se non credo affatto che le persone nate in quei luoghi ci considerino dei “fratelli”).
Ma se ci riferiamo alla sessualità – quindi ai rapporti fra uomini e donne – non credo proprio che la cultura e la religione islamica si concilino molto col concetto di “spontaneità e reciprocità” di cui si parla su Uomini Beta. Anzi, non c’entra assolutamente nulla, perché in tal senso sono molto più indietro di noi (che già siamo abbastanza arretrati, perciò…).

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Fabrizio Marchi 1:50 pm - 9th Gennaio:

Maurizio, non ho mai detto di essere un simpatizzante nè tanto meno un sostenitore dell’Islam e della cultura di cui è portatore. Non sono cattolico, figuriamoci se posso essere mussulmano.
Ho solamente detto che la presenza di uomini e donne di quella cultura e religione rappresenta oggettivamente una contraddizione nel nostro contesto. Tutto qui. E quindi non ha senso (non lo avrebbe comunque, ma tanto più dal punto di vista della QM) avere atteggiamenti di ostracismo e di ostilità nei confronti di quelle genti
Questo non ha nulla a che vedere con la mia (o la nostra) concezione della sessualità che è ovviamente distante anni luce da quella mussulmana. Sono due discorsi completamente diversi. Non dobbiamo essere rigidi, ragazzi, è evidente che il nostro (per chi si riconosce nelle posizioni di UB) antifemminismo è in larghissima parte se non completamente diverso dal potenziale (e in parte reale) antifemminismo islamico. E’ evidente. ma a me non interessa il confronto con l’Islam su questo punto. A me interessa far esplodere le contraddizioni nel nostro contesto. E la presenza di comunità straniere, portatrici di altre culture e modi di concepire la relazione MM/FF, contribuisce ad acutizzare quelle contraddizioni.
Questo sul piano culturale. Sul piano politico, non vedo perchè dovrei fare la guerra a priori a chi in qualche modo combatte il mio stesso avversario, anche se da posizioni completamente opposte alle mie.Sarei anche un idiota, oltretutto, per lo meno dal punto di vista tattico.
Abbiamo portato mille esempi di patti di unità d’azione che si sono verificati nela Storia che hanno visto come protagonisti forze completamnte diverse fra loro, destinate a dividersi e a scontrarsi subito dopo aver raggiunto il comune obiettivo.
Naturalmente non sto proponendo un patto di unità d’azione con le comunità mussulmane in Italia, non vorrei che si creassero fraintendimenti o circolassero voci maldestre. Sto solo dicendo che non ho alcun interesse a combatterle e ad averle come avversarie. per lo meno ora. Poi se e quando avremo sconfitto il femdominismo dominante si vedrà…
Mi pare però che non sia un problema cogente…ahinoi…
Fabrizio

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vincenzo spavone 8:30 pm - 9th Gennaio:

Un saluto a tutti gli Uomini /Padri.

Non ho scritto che oggi “TUTTI” i maschi hanno rialzato la testa , nè tutti gli “Uomini” sanno essere tali.
Ma di sicuro, oggi, la percezione che le femministe hanno di noi, è assolutamente quella che ho sintetizzato nel post precedente.

Oggi ci dicono che siamo una lobby, potentissima, capace addirittura di influenzare le politiche sociali a danno delle donne/madri, per favorire i padri separati e le loro esigenze.
Certo, fanno una certa confusione tra la QM e la QP, identificando il movimento dei padri separati con quello del movimento maschile, ma anche così, per il momento, a me starebbe bene. Se ad alzare la testa in questi anni sono stati solo i padri separarti, ed anche se non tutti sono stati consapevoli della QM, a me è andato benissimo, sebbene per onestà intellettuale debbo riconoscere alla GESEF la sola associazione di genitori separati in Italia ad unificare le due questioni ed a far crescere una moltitudine di padri e di figli nella consapevolezza maschile.
Però la QP ha ormai sfondato trascinandosi appresso anche la QM, solo che la prima è definitivamente uscita allo scoperto, e combatte nelle strade come nei palazzi, ormai riconosciuta dai media e dalla politica,la seconda ancora si nasconde nelle liste e nei blog , ed addirittura alcuni suoi componenti si trincerano dietro a nik o nomi di fantasia.
La QM non è in contraddizione con le battaglie dei padri separati che se la prendono con politici e magistrati, perchè è solo attraverso la modifica di leggi o sentenze, di prassi e regolamenti normativi, che la la dignità maschile (sebbene oggi attraverso le istanze paterne) può essere riaffermata.
Ancora oggi qualcuno continua a sostenere che i padri separati non sono consapevoli dalla QM.
Certo non tutti, e forse non tutti allo stesso modo
In verità i padri separati (dai loro figli) scoprono la QM attraverso la negazione dei loro diritti e della paternità negata: combattendo per essa diventano più forti e meglio consapevoli della loro condizione maschile.
Ve lo dico per esperienza personale, e sono anni che mi batto per un Congresso Nazionale del Movimento Maschile con tutte le sue ramificazioni e differenze, convinto come sono che l’unione di tutti, attraverso un “Manifesto di Principi ” condiviso da tutti, possa far fare il salto politico che ancora ci manca.
Per chi conosce la storia del movimento, sa che a Montichiari radunai (per ben due volte) attorno lo stesso tavolo i massimi esponenti di Maschi Selvarici, Uomini 3000 e le principali associazioni di padri separati in Italia. Tra i due eventi avemmo più di 5000 partecipanti, ma si perse una grande occasione per proseguire quel cammino. Il padri separati si aprirono alla QM, ma la QM non seppe dare le risposte giuste a quell’apertura, e da allora la cosa non si è più ripetuta. .

Questa è stata ed è la mia esperienza di padre combattente, iniziata nel 1996 e che, dopo tanti fatti e poche chiacchiere, mi porta a queste dovute conclusioni.
Poi ogniuno è libero di condividere, non condividere, l’importante è che tutti danno il poco che possono dare nel modo migliore che sanno fare.
Come ho letto da qualche parte, chi non combatte muore tutti i giorni, ma chi combatte tutti i giorni muore una sola volta.
Andiamo avanti e non piangiamoci addosso.
Vincenzo Spavone.

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Leonardo 8:47 pm - 9th Gennaio:

Saturno:
Sono estremamente timido, quindi
con problemi relazionali.
Nelle poche volte in cui sono
riuscito ad espormi con una donna,
sono stato respinto perchè giudicato
“troppo mite”.
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Nazifemministe
in realtà la timidezza non è ereditaria, almeno nel mio caso, ma non solo; ma è un comportamento che si tramanda in famiglia sin da bambini, e anche fuori da quati stronzi e stronze incontri…io l’ho superata in parte…Quindi, la selezione naturale del maschio più forte non è una ragione universale e dovuta ai geni, anche se negli animali è l’unica selezione possibile, perché loro fanno una vita breve e devono occuparsi del branco delle femmine. Ma un animale può nascere in cattività e la sua vita non sara quella degli animali sevatici.
Come dicevano i Litfiba “tutta la vita è una grassa bugia, tutte le vite persino la mia”

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Fabio 9:16 pm - 9th Gennaio:

Ancora oggi qualcuno continua a sostenere che i padri separati non sono consapevoli dalla QM. (Vincenzo)
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Io, che padre non sono né mai sarò, e che mi avvicinai alla QM nel 2003, ne sono più che convinto: molti padri separati non sanno neppure cosa sia la QM.
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In verità i padri separati (dai loro figli) scoprono la QM attraverso la negazione dei loro diritti e della paternità negata: combattendo per essa diventano più forti e meglio consapevoli della loro condizione maschile. (Vincenzo)
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Credo che questa sia la netta differenza che passa fra chi arriva ad essere consapevole solo attraverso una separazione e chi ci arriva autonomamente, indipendentemente da ciò.
Ossia, quello che voglio dire è che alcuni (pochissimi) riescono ad intuire e a “vedere” ugualmente, anche senza essersi “scottati” personalmente (in parte è stato così anche per me).
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ormai riconosciuta dai media e dalla politica,la seconda ancora si nasconde nelle liste e nei blog , ed addirittura alcuni suoi componenti si trincerano dietro a nik o nomi di fantasia. (Vincenzo)
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Non è che la QM si “nasconde”, è che non è “sentita” dalla massa maschile nello stesso modo; una massa che, di norma, se non viene colpita sul vivo è incapace di scuotersi.
Gli stessi padri separati, prima di separarsi, non erano certamente consapevoli di ciò. E infatti non è un caso che tra quelli che Rino Barnart definisce i “pionieri” (fra i quali c’è stato pure un Pioniere), ci sono uomini che oltre a non essere padri, non sono stati neanche mai sposati. Per quanto riguarda i nick, io non ne ho mai usati, ma non ci trovo nulla di strano nel fatto che alcuni lo facciano e seguitino a farlo. Evidentemente hanno i loro buoni motivi, fra i quali potrebbe esserci quello di non avere grane nella vita di tutti i giorni o sul posto di lavoro… Non siamo tutti uguali, ed ognuno agisce a modo proprio. L’importante è che agiscano; anche da soli. Che non è poco.

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Fabio 9:30 pm - 9th Gennaio:

p.s.:
Ma di sicuro, oggi, la percezione che le femministe hanno di noi, è assolutamente quella che ho sintetizzato nel post precedente. (Vincenzo)
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Scusa se sono pignolo, ma vorrei fare un’ulteriore precisazione. Il fatto che per le femministe le associazioni dei padri separati siano una “lobby potentissima”, non sta a significare che a livello di massa esista una consapevolezza diffusa. Per esempio, io ho quasi 39 anni, ma fra i miei coetanei single NON ce n’è uno che si sia mai posto certe domande. Idem per alcuni separati 35-45enni di mia conoscenza. Ora, non credo che la realtà delle Marche sia molto diversa da quella del Lazio, dell’Abruzzo, della Toscana, dell’Umbria o di qualche altra regione italiana e non penso neppure che la mia storia personale sia un fatto isolato, Anzi, sono assolutamente convinto che sia la norma. Con questo non sto asserendo che non esistano uomini consapevoli, magari all’oscuro dell’esistenza di certi forum e blog; ma da qui a credere che siano milioni ce ne passa.

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Alessandro 10:33 pm - 9th Gennaio:

La maggior parte degli individui, uomini o donne che siano, adatta la propria visione del mondo a quella dominante. Gli uomini e le donne italiani, e in genere occidentali, sono abituati a sentire, in materia di rapporto tra i sessi, una sola campana, quella femminile-femminista, che chiaramente tira l’acqua al proprio mulino. Dal momento che gli opinionisti, giornalisti, politici maschi, e in genere chi ha la possibilità di condizionare l’opinione pubblica, non prendono la parola se non per esprimere il loro assenso rispetto a quanto affermano le suddette, gli uomini sono portati a pensare che la verità delle cose stia in quella versione, che è quindi l’unica proposta.Se a questo aggiungiamo la tradizionale tendenza dell’uomo italiano ad assecondare la donna nella speranza di riceverne i favori sessuali, ecco spiegata la ritrosia maschile al cambiamento. Se la donna si è emancipata dall’uomo, finanche troppo, vista la durezza con la quale spesso si esprime nei suoi confronti, adesso è l’uomo a doversi emancipare.
La cosiddetta questione maschile non decolla, secondo me, perchè è principalmente affidata a persone, anche di grande profilo culturale, ma che non hanno le possibilità di “condizionare” le masse, sia per scarsità di mezzi che di “ascendente culturale”, visto che la persona qualunque è abituata ad affidarsi a riconosciuti, per quanto spesso assai mediocri, opinion leaders. Ma questi ultimi, vuoi per ignoranza, timore, o ancor più spesso tornaconto personale, in quanto dalla situazione attuale non sono poi così penalizzati, potrebbero esporsi solo per amor di verità, ma, come è risaputo, non è questa una molla che spinge molti uomini ad agire( tra i pochissimi ricordo solo Massimo Fini, pur con interventi anche troppo sopra le righe, il che può essere anche controprudecente). Questo ci riporta a pensare ancora una volta al fatto che questo disagio è principalmente un disagio di classe, seppure limitato a un solo genere, quello maschile.

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Fabrizio Marchi 10:27 am - 10th Gennaio:

L’ intervento di Vincenzo e la risposta di Fabio meritano una riflessione.
E’ vero, la Questione dei Padri Separati ha “bucato” il “Matrix” (cioè il sistema), a differenza della QM, ha ragione Vincenzo. E’ bene però chiedersi perché.
La risposta è molto semplice. La QM è sovversiva, la QP no. La QM è rivoluzionaria. La QP no (per la verità la Questione Paterna è ancora altro, diciamo la Questione dei Padri Separati QPS).
La QM mette in discussione radicalmente la relazione fra i sessi così come l’attuale sistema dominante. La QPS no.
Insomma, se mi passate la metafora, tra la QPS e la QM c’è la stessa differenza che c’è tra una politica riformista e socialdemocratica e una rivoluzione sociale e politica.
Piaccia o no è così. E questo spiega perché tanti uomini sono disposti a mettere la propria faccia e il proprio corpo nella QPS ma pochissimi sono disposti a fare altrettanto con la QM.
La QPS è stata socialmente, culturalmente e politicamente accettata. La QM no. Della QPS se ne può parlare in televisione, sui giornali, si possono addirittura fare delle fiction televisive. Il sistema è forte abbastanza per assorbirla (cercando naturalmente di disinnescarla).
La QM invece è tabù, e tale deve rimanere. Non può e non deve emergere agli occhi delle masse. La QPS è “integrabile”, la QM è lacerante e senza ritorno, anche per chi la pratica.
La QPS non comporta necessariamente una rivoluzione psicologica individuale. La QM sì. Chi abbraccia la QM abbandona un mondo ed entra in un altro.
E’ per questo che la QM è la struttura e la QPS è la sovrastruttura, o meglio una delle sovrastrutture (anche se fra le più importanti, sia chiaro). Ed è per questa stessa ragione che la QM è ancora in una condizione di semiclandestinità.
Ciò non significa, come dice giustamente Vincenzo, che attraverso la QPS, cioè attraverso l’esperienza concreta e drammatica della condizione di uomo e padre separato, non si arrivi alla QM. E’ evidente che la coscienza si forma anche e soprattutto a partire dalla propria condizione reale e dalla propria esperienza empirica e soggettiva (figuriamoci se è il sottoscritto a negare ciò…). Tuttavia, in questo caso, il salto dalla QPS alla QM non è affatto scontato. Perché?
Perché dobbiamo anche cominciare a prendere in seria considerazione che anche la QPS potrebbe essere riassorbita e comunque disinnescata, attraverso un primo processo, come abbiamo già detto, di riconoscimento sociale della stessa, e poi attraverso una politica di legislazione adeguata e di coerente applicazione delle leggi già esistenti. La QPS, per quanto sia importante e per quanto sia la sola istanza concreta che il movimento maschile è stato in grado di mettere in campo fino ad ora, è stata un movimento di tipo sindacale, “rivendicazioni sta”, diciamo così, che, purtroppo, non è stato capace di fare il salto di qualità, di diventare cioè un movimento Politico (né poteva farlo, perché non era nella sua mission).
E’ evidente che non sto parlando di ipotesi elettoralistiche o partitiche, sia chiaro, ma appunto della capacità di trasformare un istanza fondamentalmente sindacale in una istanza Politica, con la P maiuscola. La QPS è strutturalmente concepita e impostata per l’ottenimento di risultati pratici. La QM è invece strutturalmente e oggettivamente un processo rivoluzionario, per lo meno se la leggiamo e la interpretiamo dal nostro punto di vista (non vuole essere una atto di presunzione, me ne guardo bene…).
E’ per questo che fino ad ora il bersaglio della QPS è stata la mala giustizia, la magistratura, le leggi dello Stato (o tutt’al più un manipolo di giudici o giudicesse rosa ex sessantottine individuati da molti come la causa di tutti i mali…). Solo marginalmente e individualmente è stata posta la questione di genere, che è la vera questione dirompente nell’attuale contesto. Men che meno la QPS (sto parlando di ciò che ha espresso quel movimento nel suo complesso, non dei singoli, sia chiaro…) è stata in grado di sviluppare un’analisi compiuta delle profonde implicazioni della questione di genere con tutte le altre (sociali, economiche e addirittura geopolitiche), ciò che essa comporta e rappresenta per il sistema capitalistico assoluto dominante, la complessa relazione tra il femminismo e il sistema dominante, tra il ruolo del “femminile attuale” e la ragione strumentale capitalistica e ancor più ciò che ha significato la SIA (Società Industriale Avanzata) nella relazione fra i generi, la vera questione delle questioni, argomento trattato magistralmente da Rino nell’articolo “L’emergere storico della QM”.
La QM è tutto ciò, e mette in radicale discussione tutto ciò. La QPS no.
Sia chiara però una cosa: nessuno la rimprovera per questo. Anzi. La QPS ha fatto molto, moltissimo, ha forse fatto il massimo di quello che poteva fare. Ma di più non può fare perché strutturalmente non può farlo. Questo, ripeto, non toglie assolutamente nulla al grandissimo lavoro svolto in tutti questi anni dal movimento dei padri separati e soprattutto dalla GESEF e da Vincenzo Spavone (e non lo dico per piaggeria ma perché è la Verità). Né le mie considerazione hanno come finalità quella di alimentare una sorta di competizione tra la QM e la QPS o tra i movimenti maschili e i padri separati; sarebbe ridicolo, oltretutto.
Penso solo che sia bene per tutti noi sviluppare un’analisi appropriata e puntuale delle cose e della realtà. E io credo che le cose stiano in questo modo. Se mi permettete una delle mie solite banalissime metafore (sono specializzato), mi sentirei di dire (è la mia storia personale, che volete farci, ragiono con queste categorie), che la QPS sta alla QM come il sindacato sta al partito. Il paradosso è che oggi il sindacato è relativamente più potente del partito. E un sindacato potrà ottenere anche grandissimi risultati ma senza un grande partito non si trasformeranno mai veramente le cose e la realtà.
Mi sento di dire che oggi la QM ha sviluppato (nelle tesi di Uomini Beta e di U3000-nell’analisi di Rino Della Vecchia) una capacità di interpretazione della realtà e di elaborazione teorica di tutto rispetto, come mai è stato prima d’ora (scusate ma è ciò che penso e sarei ipocrita a non dirlo).
Questo non significa necessariamente che riusciremo. Aver prodotto però un’analisi adeguata e corretta della realtà e già un grande risultato.
Fabrizio

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Fabio 3:19 pm - 10th Gennaio:

E questo spiega perché tanti uomini sono disposti a mettere la propria faccia e il proprio corpo nella QPS ma pochissimi sono disposti a fare altrettanto con la QM.
La QPS è stata socialmente, culturalmente e politicamente accettata. La QM no. Della QPS se ne può parlare in televisione, sui giornali, si possono addirittura fare delle fiction televisive. Il sistema è forte abbastanza per assorbirla (cercando naturalmente di disinnescarla).
La QM invece è tabù, e tale deve rimanere. Non può e non deve emergere agli occhi delle masse. La QPS è “integrabile”, la QM è lacerante e senza ritorno, anche per chi la pratica.
La QPS non comporta necessariamente una rivoluzione psicologica individuale. La QM sì. Chi abbraccia la QM abbandona un mondo ed entra in un altro. (Fabrizio Marchi)
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°

Dici bene, è proprio così: chi abbraccia la QM – anche a livello meramente individuale; ossia senza far parte di alcun gruppo – abbandona realmente il mondo in cui fino a quel momento è vissuto, per entrare in un altro, dove il disincanto regna sovrano.
E dici bene anche quando affermi che la QPS non comporta necessariamente una rivoluzione psicologica individuale, al contrario della QM, sia perché si parte da presupposti ed esperienze diverse, sia perché (come hai sempre giustamente sottolineato) la questione dei padri separati è parzialmente accettata e sdoganata nella nostra società; la questione maschile no, anche e soprattutto perché è praticamente sconosciuta alla massa. Di conseguenza è molto più semplice per un padre separato esporsi e magari andare anche in TV (non solo nei tribunali) ad esporre le proprie ragioni.
Ad esempio, chi è che nei licei e nelle università italiane (ed europee – nord americane) tratta certe tematiche? Ovviamente nessuno. Ed infatti, basta ascoltare certi discorsi dei giovani, per rendersi conto che il loro livello di consapevolezza è sostanzialmente lo stesso degli adulti, cioè prossimo allo zero.

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Daniele 7:17 pm - 10th Gennaio:

Un’altra ragione per cui la QM comporta più problemi a livello psico-emotivo, rispetto alla QPS, è da ricercare nel fatto che il solo parlarne determina dall’altra parte l’automatica accusa di misoginia, nonché di essere dei poveri “sfigati” a cui non la dà nessuna.
Mentre nel caso dei padri separati la questione è molto diversa, poiché c’è di mezzo un uomo che “ufficialmente” una donna l’ha avuta, ma, soprattutto, ci sono di mezzo i figli. Da lì una maggior comprensione anche da parte dell’opinione pubblica; una comprensione che è quasi impossibile trovare quando si vanno a toccare le “sacre femmine”, le quali nei confronti degli uomini “che non ci sanno fare” e pertanto “non scopano”, sono a dir poco feroci.
Una ferocia verbale certamente non riscontrabile da parte maschile nei confronti delle femmine.

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dia 8:11 pm - 10th Gennaio:

Fabrizio, sembra di sentire parlare le femministe o i gruppettari (di trent’anni fa). Manca solo: “Dobbiamo alzare il livello dello scontro”.

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Fabrizio Marchi 8:14 pm - 10th Gennaio:

A chi o a cosa ti riferisci, Dia? Scusa, non ho capito.

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Rino DV 10:57 pm - 10th Gennaio:

Davvero molto interessati e acute le osservazioni di adesione, di integrazione e di commento alle affermazioni di Vincenzo.
1- Oltre le mie aspettative.
Vincenzo conferma ed estende le mie impressioni positive sulla nuova stagione che investe la QPS.
Impressioni che io ovviamente non avevo voluto prendere in considerazione, seguendo la regola ferrea che impone di non dare mai importanza ai segnali che confermano …ciò che si vorrebbe vedere.

Sono quindi contento di sapere che la QPS può darsi per sdoganata. Essa ha finalmente il dirittto di esistere, i separati hanno in mano una moneta che oggi ha corso legale. Festa grande. Non perché tutto sia stato ottenuto, ma perché quella moneta ha corso legale, può essere spesa e tutti (magari controvoglia) la devono accettare. Ciò indica che, prima o poi, un equilibrio di poteri tra separati ed ex sarà raggiunto, o quantomeno uno squilibrio tollerabile.
Ora, la conquista di questa legalità (etico-politica) è venuta anche e soprattutto a seguito della lotta ventennale (o quasi) dei separati. Non è caduta dal cielo. Se la sono conquistata con l’investimento di grandissime energie, pur tra tante difficoltà e divisioni interne.

2- QPS-QP-QM
Giusta la distinzione tra QPS-QP. Sono cose vicine ma diverse. La soluzione della prima non comporta infatti – in sé e per sé – la rigenerazione del valore-prestigio paterno (QP) e meno ancora l’avvio della soluzione della QM. Può però produrre un effetto di trascinamento, aprire la breccia alle altre due questioni. Può accadere e lo speriamo. Ma non è detto. Ci sono dei motivi per dubitarne.

Osserva infatti Daniele: “…ma, soprattutto [nella QPS], ci sono di mezzo i figli.” Fatto capitale.

Infatti sempre e ovunque i separati hanno presentato le loro ragioni come consequenziali al diritto dei figli. Le rivendicazioni paterne sono state presentate come funzionali al diritto dei figli ad avere un padre per sempre (diritto alla “bigenitorialità”, secondo la formula geniale coniata dal Gesef e poi divenuta universale).

Quel diritto è stato la spada e lo scudo con cui i padri separati hanno combattuto, ne è stata la bandiera. Esso ha rappresentato la testa di ariete con la quale hanno sfondato il muro ed espugnato la rocca. Essi hanno sempre anteposto i figli ed i diritti dei figli a quello dei padri ed hanno presentato la loro lotta come finalizzata a quello scopo.

E’ l’arma che hanno usato ed hanno fatto benissimo, perché solo in quel modo hanno potuto spiazzare – progressivamente – i/le loro avversari/ie.

Come si vede, si tratta di un’arma morale, psicologica, usata per il disarmo morale degli avversari. “Non combattiamo per noi stessi, lo facciamo per i figli!” Questa era la posizione da tenere e infatti si è dimostrata vincente perché era MORALMENTE presentabile, (moralmente= in Etosfera). Viceversa sostenere i diritti dei padri in quanto tali, a prescindere dai figli, non era e non è ammesso (moralmente, ossia psicoemotivamente, ossia senza corso legale in Psico-Etosfera) non è una carta giocabile (sarebbe “egoismo”).

Ogni deviazione da quella linea, non solo non aiutava (e non aiuta) anzi danneggiava e ancora danneggia.

Molti anni fa Marino Maglietta lo fece capire chiaramente, dicendo, grosso modo: “Se mi presentassi come attivista o simpatizzante o anche solo in collegamento con il movimento maschile, avrei perso in partenza.” Aveva ragione.

Se si fosse dichiarato anche solo in contatto con MS e U3 si sarebbe bruciato. Verissimo. Infatti – che io sappia – Maglietta non ha neanche mai inviato una email, non ha mai citato, non ha mai parlato del Momas e nemmeno di Claudio Risé.

Ignoro come sia andata nelle diverse audizioni delle commissioni parlamentari sul tema QPS (cui di recente è stato invitato il Gesef stesso, nella persona della formidabile, competentissima Elvia Ficarra) ma non mi stupirei nel sentire che il Momas non vi è neppure stato nominato. Come doveva essere per non inficiare ogni argomentazione, per non rendere sospetta ogni parola e controproducente ogni argomento.

Ciò prova che QPS e QM sono questioni diverse. Io spero che lo sdoganamento della QPS apra spiragli anche per la QP e poi per la QM, ma come si vede ci sono motivi per dubitarne.

Altra cosa è il fatto che la Gesef, nella persona di Vincenzo, sia stata la sola associazione dei separati che abbia preso contatto diretto e aperto con il Momas, sintomo ed effetto di una sensibilità diversa e di una apertura di cui va preso atto con felicità. Le altre associazioni si sono tenute alla larga da MS prima, da U3 dopo come si tengono a debita distanza ora dal MUB.

3- Altro mondo.
Dice Fabio:
“chi abbraccia la QM – anche a livello meramente individuale; ossia senza far parte di alcun gruppo – abbandona realmente il mondo in cui fino a quel momento è vissuto, per entrare in un altro”
Bellissima immagine, lapidaria e precisissima.
Verissimo: si passa da un mondo ad un altro e lo si sente fin nelle più intime corde di se stessi.
Si capisce allora perché sia tanto dura e perché siamo così pochi.
Stupenda metafora.
RDV

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armando 11:20 pm - 10th Gennaio:

Che la QPS sia integrabile, mentre la QM no è senz’altro vero. Come è vero che la QPS è stata finora più “sindacale” che politica.
Però non dobbiamo dimenticare mai, a mio parere, che l’integrazione della QPS può avvenire soltanto a patto di snaturare e non riconoscere il simbolismo paterno, che rispetto alla QM è ben di più di un suo aspetto laterale.
armando

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Marco 7:38 am - 11th Gennaio:

@ dia –
Fabrizio, sembra di sentire parlare le femministe o i gruppettari (di trent’anni fa). Manca solo: “Dobbiamo alzare il livello dello scontro”
@@@@@
Cioè? Cosa vuoi dire di preciso?

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Daniele 1:08 pm - 11th Gennaio:

Fabio
>>>>>>>>>>>>>>
Ossia, quello che voglio dire è che alcuni (pochissimi) riescono ad intuire e a “vedere” ugualmente, anche senza essersi “scottati” personalmente (in parte è stato così anche per me).
>>>>>>>>>>>>>>
Sì, è vero.
Per quanto mi riguarda non ritengo di aver intuito certe tematiche ma di aver avuto – per così dire – una predisposizione ad “assorbirle”.
Infatti, la capacità che possiedo oggi nel padroneggiare la c.d. guerra dei sessi, quello che so, lo devo a un uomo che conobbi casualmente in una palestra di pugilato, oltre undici anni fa.

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cesare 4:48 pm - 11th Gennaio:

Faccio riferimento alla riflessione di Rino secondo cui fino ad oggi la QPS ha fatto da trascinamento alla QP e in parte alla QM. Penso che anche la QM ha avuto un effetto positivo sulla QPS. In che senso? nel senso che il potere ha perfettamente capito la dimensione assolutamente Altra cui la QM apre e che questa nuova dimensione è da evitare ad ogni costo: anche con concessioni, per esempio sulla QPS, altrimenti negate. Pertanto i motori di spinta sono più di uno e quale abbia avuto maggior forza,se la QPS o la QM, è a mio avviso, tutto da stabilire. Dico questo dopo aver letto la frase di Fabio: “chi abbraccia la QM (…) abbandona realmente il mondo in cui fino a quel momento è vissuto, per entrare in un altro”.
Frase straordinaria perchè coglie un senso profondissimo ed esaltante della QM: il volo non dipende più dalla velocità orbitale per la necessitata compensazione con la forza gravitazionale. L’astronave ora può lasciare l’orbita per lo spazio profondo e infinito dove il volo è assolutamente libero e procede solo per la spinta dei motori. Sconfinata creatività che nasce dalla sconfinata libertà e sconfinata libertà che nasce dalla sconfinata creatività. La coscienza maschile nella QM si sta modificando, “abbandona realmente il mondo in cui fino a quel momento è vissuto, per entrare in un altro” ed è stupefacente che questa modificazione avvenga nel tempo storico in cui l’uomo ha dato vita alla nuova prospettiva della conquista dello spazio e di un viaggio di scoperta senza più limiti.

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Andrea 6:53 pm - 11th Gennaio:

@ dia –
Fabrizio, sembra di sentire parlare le femministe o i gruppettari (di trent’anni fa). Manca solo: “Dobbiamo alzare il livello dello scontro”
@@@@@
Cioè? Cosa vuoi dire di preciso?
[Marco]
>>
Credo che dia ci giudichi eccessivi e al tempo stesso sia infastidita da quel che legge, perché (secondo me) per quanto una donna possa essere disponibile ad ascoltare le opinioni della sponda maschile (e lei fa sicuramente parte di quelle rarissime donne disposte e capaci di farlo), non si può credere che lo sia fino in fondo, perché resta sempre una donna e pertanto non può non essere irritata da ciò che legge.

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Leonardo 7:53 pm - 11th Gennaio:

Quante belle canzoni negli anni passati sono starte scritte per le donne, le canzoni d’amore sono a senso unico: le donne sentono gli uomini sbavargli addosso in queste canzoni…
C’è questa di Cocciante che davvero sembra riferita ad una entità soprannaturale, alla fine lui impazzisce come un personaggio dei racconti Lovecreaft:
http://www.youtube.com/watch?v=KydRylshAV0
Ed ora la controparte femminile: il massimo che possono cantare é:
http://www.youtube.com/watch?v=bHzgYsBAHYs
Per alzare il livello dello scontro

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Rino DV 8:54 pm - 11th Gennaio:

Leonardo:
>>
Quante belle canzoni negli anni passati…
>>

Ne prendo spunto per prefigurare due tipi di ricerca che sarebbe bello fare. Potrebbero rappresentare l’oggetto di tesi di laurea in un lontano futuro.

1- Quante canzoni d’amore cantate dalle DD sono state scritte da DD e quante invece da UU?
Proprio in questi giorni ho tentato di postare un intervento su Youtube a commento della canzone “Maledetta primavera”, nella versione spagnola, cantata dalla messicana Yuri, versione ben più famosa di quella della Goggi.
Qui
http://www.youtube.com/watch?v=q0DkjI00Mf0

Quella canzone è stata scritta da UU. Essa perciò rappresenta e descrive quel che gli UU amerebbero sentir cantare nei loro confronti.
Non si tratta quindi di un canto femminile diretto agli UU, ma di una proiezione maschile. La D fa da eco e rimanda (come uno specchio) agli UU il loro sogno: essere oggetto di passione.
Su tutubo invece italiani e messicani si scontrano su un meschino piano nazionalistico, senza vedere che ciò che conta non è la nazionalità degli autori o della prima interprete, ma il fatto che gli autori di una canzone di passione femminile, sono maschi.

2- A suo tempo (anni ’60) il tema amoroso quasi
monopolizzava i testi delle canzoni. Mi pare che oggi non sia più così. Sarebbe bello avere dei dati sia quantitativi e che “qualitativi” (grado di successo) delle canzoni “amorose” di quel periodo e di oggi.
La mia ipotesi è che ci sia stato un calo molto forte.
Ma non sono minimamente in grado di provarla, potrebbe essere un’impressione sbagliata.

RDV

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Sandro2 9:46 pm - 11th Gennaio:

Rino:
“Non si tratta quindi di un canto femminile diretto agli UU, ma di una proiezione maschile.”
>>
Proprio così, Rino.
Questo accade anche per quanto riguarda il sesso, “le superiori voglie femminili”, “il sesto senso femminile” e quant’altro.
Diciamo pure che agli uomini piace moltissimo sognare e credere che le femmine siano quello che in realtà non sono, né mai sono state.
Del resto l’incanto aiuta a vivere, conferisce energia vitale, dà senso; il disincanto no. Il disincanto rende anche “sterili”.

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Leonardo 11:08 pm - 11th Gennaio:

Alcune canzoni per Mina le ha scritte Malgioglio, mi sembra proprio questa:
http://www.youtube.com/watch?v=i55vTIpICK8
Quindi un desiderio omosessuale e non di una donna.

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Luigi Corvaglia 12:39 am - 12th Gennaio:

L’ho capito dopo tanto tempo. Macché Lolli, Guccini, De Andrè. La vera, rivoluzionaria canzone di allora era questa.
http://youtu.be/vhWLS0dYOR4
In pieni baby boom, gli ormoni a mille, una volta tanto con poche differenze tra uomini e donne. Una finestra spazio-temporale che si richiuderà poco dopo.
Ahh … che nostalgia.
Qualcuno mi obietterà che essendo gli autori della canzone degli uomini, trattasi di proiezione maschile.
Vero in generale. Ma quando una interprete molto famosa di suo, quindi senza bisogno di conferme, adotta un testo, in qualche maniera lo fa suo.

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Luigi Corvaglia 12:56 am - 12th Gennaio:

E vi ricordo, sempre dello stesso periodo un’altra canzone scritta da un uomo, ma interpretata da una grandissima. Anch’essa senza bisogno di conferme.
http://youtu.be/RCs7XGlAj2Q
p.s.: chi all’epoca era con capacità di intendere e volere ricorderà che questa canzone fu censurata. Usci solamente quando nel testo e nel titolo, il verbo “venire” fu sostituito dal verbo “finire”.

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Marco 1:16 am - 12th Gennaio:

@ Sandro2 –
Del resto l’incanto aiuta a vivere, conferisce energia vitale, dà senso; il disincanto no. Il disincanto rende anche “sterili”.
@@@@@@@
Quoto al 100%.

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armando 12:27 pm - 12th Gennaio:

Cocciante, però, ha scritto anche Bella senz’anima, quella mitica canzone in cui scrive … e adesso spogliati etc, etc. Canzone del disincanto, si potrebbe dire tranquillamente. A proposito di disincanto, sono d’accordo con Marco che rende sterili. D’altra parte è anche vero che vivere nell’incanto illusorio prima o poi porta a cadute traumatiche. Quindi la soluzione sta nel “pessimismo della ragione, e nell’ottimismo dell’anima”, parafrasando Gramsci. Difficile, certo, ma altrimenti?
Quanto alle canzoni anni 60 ne ricordo due di Morandi che già allora non mi convincevano per niente: In ginocchio da te, e Non son degno di te.
armando

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Marco 1:42 pm - 12th Gennaio:

@ Armando –
A proposito di disincanto, sono d’accordo con Marco che rende sterili.
@@@@@
Armando, non l’ho scritto io, ma Sandro2.
Opinione che condivido.

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Marco 1:47 pm - 12th Gennaio:

@ Leonardo –
Alcune canzoni per Mina le ha scritte Malgioglio, mi sembra proprio questa
@@@@@@
Malgioglio scrisse pure questa, quando io avevo quattro anni.
http://www.youtube.com/watch?v=8SsIPinevRk&feature=related
@@
____

@ Luigi Corvaglia –
Ma quando una interprete molto famosa di suo, quindi senza bisogno di conferme, adotta un testo, in qualche maniera lo fa suo.
@@@@@
Sì, d’accordo, ma pur facendolo suo non è suo, perché non viene dalla sua “anima”.
E’ di un’altra persona, nello specifico un uomo.
Il simmetrico non esiste: significherà pure qualcosa, no?

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Rino 4:03 pm - 12th Gennaio:

Marco:
>>
Il simmetrico non esiste: significherà pure qualcosa, no?
>>

Altroché.

Significa che si fa un altro passo verso il disincanto.

Significa che tutta la rappresentazione che abbiamo del rapporto F/M va rivista, anche nei particolari, che spesso sono più indicativi di altri fatti magari eclatanti.
Tutta la storia (e la storiografia che la racconta) vanno riviste dalle fondamenta. Va fatta una tomografia assiale di tutta la storia umana, alla luce, anzi, CON la luce acquisita e in corso di acquisizione.

Ahi, il disinganno…

RDV

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Fabrizio Marchi 4:23 pm - 12th Gennaio:

Ragazzi, abbiamo l’opportunità di far sentire la nostra voce attraverso un’ importante agenzia di stampa che può lanciare dei nostri comunicati o dichiarazioni laddove ci siano degli spunti interessanti dal punto di vista giornalistico che naturalmente devono essere tempestivamente segnalati. I tempi della comunicazione, e in particolare quelli delle agenzie di stampa, sono molto celeri, come ben sapete.
Per capirci, uno di questi è stato proprio la dichiarazione della Camusso sulla quale abbiamo scritto un articolo. Se avessimo pensato a segnalare la nostra posizione nel merito contestualmente a quella stessa dichiarazione o comunque nell’arco di poche ore il nostro comunicato o articolo, sarebbe stato reso pubblico con una nota di agenzia. Come al solito, esempi se ne potrebbero fare centomila. Ci vogliono notizie che possono far discutere, creare discussione, aprire contraddizioni. Un’altra potrebbe essere la dichiarazione mi pare della Cancellieri che diceva che si potrebbe “abolire la festa della donna dell’8 marzo tanto le donne sono migliori degli uomini” (cosa accadrebbe se un ministro, uomo, dicesse cose simili a parti invertite?…). Oppure anche fatti di cronaca, politica e non solo, che riguardino la questione di genere, e che coprano oppure al contrario rendano evidenti le contraddizioni che ben conosciamo. Insomma, questo è il senso, ci siamo capiti…
Non è poco, come capite. Naturalmente, per ragioni di vario genere che è superfluo stia a spiegarvi, è bene selezionare ciò che proponiamo, onde evitare di sottoporre delle banalità e soprattutto delle “non-notizie”, come si dice in gergo. Sarebbe ovviamente controproducente e perderemmo questa importante chance che abbiamo.
Siccome tanti occhi e orecchie funzionano molto meglio rispetto a quelli di uno solo, non appena ritenete di segnalarmi qualcosa che pensate possa essere interessante, segnalatela nello spazio commenti, come post, oppure scrivendo sulla posta elettronica del sito. La cosa più ovvia è naturalmente quella di leggere i quotidiani e le agenzie la mattina dopo che abbiamo fatto colazione o siamo in ufficio (così fate pure un po’ di scuola da addetti stampa..smile buttala via…smile ).
Mi sembra un’ottima opportunità da non farsi scappare. Il che non vuol dire che tutti i giorni (e neanche tutte le settimane) possiamo usufruire del servizio, è ovvio, però ogni tanto, abbiamo la possibilità di dire la nostra, come è stato per le quote azzurre, sulle quali torneremo prossimamente, quando ci incontreremo a Roma e organizzeremo una conferenza stampa per il lancio ufficiale del movimento.
Fabrizio.

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Leonardo 5:18 pm - 12th Gennaio:

Marco
@ Leonardo –
Alcune canzoni per Mina le ha scritte Malgioglio, mi sembra proprio questa
@@@@@@
Malgioglio scrisse pure questa, quando io avevo quattro anni.
http://www.youtube.com/watch?v=8SsIPinevRk&feature=related
@@
——————————————-
I gay ammirano le donne, ma dovrebbero capire che sono le loro nemiche principali; certo cantata da Malgioio sta canzone avrebbe avuto un altro impatto…

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cesare 6:13 pm - 12th Gennaio:

A proposito di sensibilità maschile, sua espressione, sua valutazione (ufficiale e stiipendiata) e sua difesa privata (a pagamento) nel corrente regime femdominista. Mio figlio, tempo addietro, il primo giorno di lezione alla facoltà di psicologia, ascolta con compunta, diligente ed entusiasta attenzione il luminare, cattedratico di non ricordo quale dipartimento di psicologia. dell’università di Padova (Ricordo però che era fra gli insegnamenti fondamentali dell’intero corso di laurea). Il sapiente professore, a un certo punto si scatena: “Mentre la psicologia femminile, le donne sono per natura dotate di una grande sensibilità, nella psicologia maschile si nota una significativa carenza di questa attitudine (…), donde la differenza …. ecc.ecc. ecc.”. Mio figlio, alza la mano e prende la parola il cui senso è quanto segue: “Scusi professore, al liceo ho avuto modo di studiare per cinque anni la letteratura italiana: una storia plurisecolare di straordinari romanzi, poemi, poesie, sonetti, commedie, tragedie e quant’altro. In particolare poi, avendolo portato all’esame di maturirà, mi sono appassionato e conosco bene la poesia di Leopardi. E’ una unica, continua, potente e profonda espressione di sensibilità esclusivamente al maschile e in prevalenza dedicata all’amore per la donna, per l’Umanità e ìl suo destino, per la Storia e per la Natura e per Dio. Come può fare questa affermazione?”.
Silenzio imbarazzatissimo del professore che non risponde. Alcune studentesse invece attaccano mio figlio: “certo, ma siamo sempre state oppresse da voi maschi”. Dopodichè il coraggioso e incauto studente maschio alti prezzi dovette scontare nell’ambiente universitario femdominista di Padova.

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mauro recher 9:21 pm - 12th Gennaio:

@Leonardo
I gay ammirano le donne, ma dovrebbero capire che sono le loro nemiche principali; certo cantata da Malgioio sta canzone avrebbe avuto un altro impatto…
—————————————————————————-
a conferma di questo ,in un blog che conosciamo bene smile (ormai non faccio più il nomesmile ) nella sua pagina facebook si sono lamentate che danno spazio alla omofobia e non alla questione femminile …
ho pensato tra me e me che questa era una ingiustizia ,proprio loro che si battono paladine dei gay ,e loro non li ripagano di tanta lealtà smile ,brave ,le nostre ,come le chiama Luigi ,piccole borghesi ,a farsi in quattro per la questione dei gay (mentre appoggiano pagine di facebook che deridono i padri separati) però quando questo non paga ,si risentono alla grande …
—————————————————————————
sulla musica …credo che la musica sia “cultura di un paese” o almeno uno dei tanti canali in cui è possibile diffonderla questa cultura ,e purtroppo negli anni 60 era tutto un fiorire ,come avete detto in molti e anch’io ,di questa tendenza a mettere la donna su un piedistallo ,credo che questo abbia influito molto

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Rino 9:55 am - 13th Gennaio:

” ma siamo sempre state oppresse da voi maschi”
Risposta automatica da psicorobot.
Oppresse lo sono anche ora, visto che nulla è mutato nella produzione artistica di fonte F.
E oppresse saranno sempre, a meno di attendersi che le allieve di Andrea Dworkin e Valerie Solanas intonino appassionati canti d’amore per l’ex oppressore. Restando a PD, c’è una poetessa pdvana emula del Petrarca che ha cantato l’amore impossibile (per un uomo: la precisazione è necessaria!). Inutile dire che non la sentirete mai citare come grande artista e che non avrà spazio nel Pantheon femminista.
Si chiama Gaspara Stampa ( i suoi sonetti di trovano in rete).

Se non è accaduto sin qui non accadrà certo nel futuro che si vedano mirabili opere ispirate dal maschile e si userà perciò sempre qs “effetto” come prova della “causa”.

Eppure sarebbe tanto facile dire la pura e semplice verità. E’ che smantellerebbe un pezzo del totem romantico…

Mi chiedo però: queste verità corrosive andrebbero insegnate ai giovani o sarebbe meglio continuare a nasconderle (come si fa da sempre) per evitare il dilagare del nichilismo, del disinganno, della disperazione?

RDV

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Fabrizio Marchi 11:19 am - 13th Gennaio:

“Mi chiedo però: queste verità corrosive andrebbero insegnate ai giovani o sarebbe meglio continuare a nasconderle (come si fa da sempre) per evitare il dilagare del nichilismo, del disinganno, della disperazione?” (Rino)
Debbono assolutamente essere insegnate. La causa della dipendenza e della attuale condizione di subordinazione e sottomissione maschile (e spesso anche nelle epoche trascorse, con le dovute differenze date dal contesto storico-culturale) nei confronti del femminile, ha le sue origini proprio in quel racconto edulcorato (e mistificato), in quel non-detto. E’ proprio a partire da quel silenzio (colpevole, in questo caso è così…) dei nostri padri, che si è tramandato di generazione in generazione, che è nato il machismo, la becera e grottesca risposta maschile alla propria condizione di dipendenza rimossa e negata. Il machismo ha riempito quello spazio vuoto, né poteva essere altrimenti. Bene che è andata (si fa per dire…) la risposta è stata quell’insieme di regole, comportamenti, modi di pensare, di essere, di relazionarsi, a mio avviso patetici, che va sotto il nome di “cavalleria”.
Puttanate. Comunque sia (onde evitare,come al solito, di riaprire interminabili discussioni con quella parte di Momas che non la pensa come noi), alla luce delle trasformazioni avvenute nella relazione fra i generi, debbono essere considerate per quello che sono, qui ed ora, cioè puttanate.
Prima ci liberiamo di tutta questa immondizia e prima saremo in grado di provare a ricostruire un maschile consapevole, evoluto e libero da legacci di vario genere..
Per cui, ben venga la sana e cruda esposizione ai giovani maschi della realtà. Che gli si spieghi come stanno le cose e la natura profonda (quindi non si tratta di bene o male, di negativo o positivo, mi sono spiegato?…) di coloro con cui si stanno relazionando.
Questo percorso porta al disincanto? Alla fine del sogno? Bè, meglio questo che la sottomissione. Meglio una vita da uomini disillusi e malinconici che una vita da schiavi inconsapevoli (o peggio ancora, semi inconsapevoli).
Spero che su questo saremo d’accordo…
Fabrizio

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Rita 1:09 pm - 13th Gennaio:

si parlava di canzoni.. ecco il video dei Black Keys
e questo è recente

http://www.youtube.com/watch?v=mpaPBCBjSVc

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Sandro2 6:25 pm - 13th Gennaio:

Rino:
“Mi chiedo però: queste verità corrosive andrebbero insegnate ai giovani o sarebbe meglio continuare a nasconderle (come si fa da sempre) per evitare il dilagare del nichilismo, del disinganno, della disperazione?”
_______________________

Sì, Rino, vanno insegnate, nella maniera più assoluta; perché se è vero che il disincanto rende sterili è altrettanto vero che rende liberi.

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Leonardo 7:29 pm - 13th Gennaio:

Rino:
“Mi chiedo però: queste verità corrosive andrebbero insegnate ai giovani o sarebbe meglio continuare a nasconderle (come si fa da sempre) per evitare il dilagare del nichilismo, del disinganno, della disperazione?”
———————————————–
Certo che andrebbe insegnato, credo cosi facendo si evitano le delusioni che fanno esplodere i comportamenti sbagliati, come le stragi in famiglia e i suicidi.
Vedo che le donne che scrivono sul web hanno sempre un seguito di molti uomini…forse l’ultima che ci ha provato qui è stata dia. Ci ha dato ragione per vedere se qualcuno cedeva…

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Maurizio Tonelli 11:29 am - 14th Gennaio:

Fabrizio, tu in un’altra discussione hai scritto che:
“Gli uomini, giovani, anziani, padri, sposati, separati, singles, ritengono di avere dei diritti negati, di subire delle ingiustizie, di essere in una condizione di subordinazione? Che si fottano, dovrebbero rispondere gli uomini di Destra, coerentemente. E invece non solo non se ne fottono ma gridano all’ingiustizia. All’ingiustizia???!!! Ma come. Gli uomini di Destra che gridano all’ingiustizia?!…E il cane torna regolarmente a mordersi la coda…”
@
Da uomo politicamente di centro destra non ho problemi a riconoscere che in tal senso hai ragione.
Sì, da un punto di vista logico è altamente contraddittorio che uomo di destra (o di centro destra come me) si lamenti di certe ingiustizie nel rapporto con l’altro sesso. Ma, del resto, dovresti sapere che l’uomo è un coacervo di contraddizioni, che, però, non risparmiano nessuno, neppure te e gli uomini di sinistra.
Infatti, in questa discussione dedicata a Fornero e Camusso, tu affermi che:
“… alla luce delle trasformazioni avvenute nella relazione fra i generi, debbono essere considerate per quello che sono, qui ed ora, cioè puttanate.
Prima ci liberiamo di tutta questa immondizia e prima saremo in grado di provare a ricostruire un maschile consapevole, evoluto e libero da legacci di vario genere..”
@
Premesso che per quanto possa apparirti strano, considero giuste le tue parole, torno a chiederti: come si conciliano queste idee rivoluzionarie (perché tali sono) con la tua tesi secondo cui l’afflusso di immigrati provenienti da altre culture, comprese quelle musulmane, sarebbe un bene in ogni senso?
Come fai a sostenere che sono due aspetti separati? (in una precedente risposta mi hai detto questo). Come può non intrecciarsi l’argomento immigrazione, sesso, amore, relazione fra i due sessi? E come puoi credere che un marocchino, un tunisino, un turco, un nigeriano, ecc., siano portatori di “luce” ? Considerando che provengono da culture realmente patriarcali, con usi e costumi che poco hanno a che fare con la spontaneità e reciprocità di cui si parla su Uomini Beta, saranno portatori proprio di quello che detesti e combatti.
Caro Fabrizio, come la spieghi questa tua enorme contraddizione?
>>
P.s.: siccome sul web è facilissimo fraintendere, torno a precisare che il mio non è un attacco personale alla tua persona, ma solo un cercare di capire le contraddizioni altrui, dato che non solo gli uomini di destra hanno questo problema: lo hanno pure quelli di sinistra, generalmente feroci con i propri connazionali e con il proprio Paese, ma estremamente tolleranti verso quelle persone e quelle culture non occidentali, dove anche il rispetto dei diritti umani è un optional.

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Leonardo 1:40 pm - 14th Gennaio:

Premetto che non sono uno di sinistra “vero e proprio” ma sono “contro” la destra.
La QM deve riconoscere le debolezze maschili, Mussolini era un “femminista” in realtà. La chiesa, la famiglia e la guerra sono contro il maschio; non è facendo i duri che si vince contro le donne, ma al contrario affermando la nostra debolezza. Certo ci vuole anche la forza, ma già mettere in discussione le donne è forza. Basta poco a questo mondo per passare dalla parte dei forti a quella dei deboli: un incidente e ci si ritrova invalidi, con incidente intendo anche trauma psichico come chi impazzisce in guerra…

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armando 4:27 pm - 14th Gennaio:

Sul disincanto della verità: la verità, per quanto dolorosa, deve essere insegnata. Ma la si può insegnare in tanti modi. Uno è quello della colpevolizzazione ontologica delle donne (simmetrico a ciò che hanno fatto le donne con gli uomini), l’altro è di insegnare che esistono cause storico/sociali/psichiche e culturali che hanno fatto si che le donne siano diventate così (ma, non dimentichiamolo, non tutte). Il primo modo spinge al nichilismo ed al pessimismo cosmico, nonchè a considerare le donne come il nemico. Il secondo può far nascere una scintilla d’ottimismo non idiota, nel senso della possibilità per gli uomini di cambiare questo stato di cose a partire da se stessi e con ciò contribuire anche a cambiare le donne, che non sono il nemico assoluto.
Sulle contraddizioni interne alla dx e alla sx, credo che abbondino dappertutto. E neanche saranno mai pienamente risolte perchè è la vita ad essere contraddittoria, e la vita non sta in nessun schema precostituito.

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Fabrizio Marchi 7:08 pm - 14th Gennaio:

Vedi, Maurizio, proprio gli interventi come questo tuo ultimo sono quelli che vorrei evitare perché non ci portano da nessuna parte. Dovremmo avere la sensibilità e l’intelligenza politica di capire dove e come trovare degli elementi comuni e non fiaccarci in sterili confronti. Nel Momas sono ormai rappresentate tutte le aree politiche, è bene che ciascuno operi nella propria. Con questo non voglio chiudere le porte al dialogo e al confronto, sia chiaro, però dovremmo fare tutti uno sforzo per capire quali possono essere i punti di convergenza onde evitare inutili micro competizioni da cortile e,, come spesso accade, di inerpicarci su versanti che non siamo in grado di affrontare.
Ora mi tocca doverosamente risponderti perché comunque il tuo atteggiamento è garbato e non arrogante rispetto a quello di altri interventi che ho lasciato cadere (l’ultimo è stato quello di quel saccentello che voleva spiegarci la teoria del valore di Marx…e va bè…), anche se a mio parere un po’ maldestro (un po’ tanto, per la verità).
“Sì, da un punto di vista logico è altamente contraddittorio che uomo di destra (o di centro destra come me) si lamenti di certe ingiustizie nel rapporto con l’altro sesso. Ma, del resto, dovresti sapere che l’uomo è un coacervo di contraddizioni, che, però, non risparmiano nessuno, neppure te e gli uomini di sinistra”. (Maurizio)
Eh no, caro Maurizio, non te la puoi cavare così. Sai che è molto femministoide questo tuo modo di porti? In sostanza tu dici, un po’ superficialmente, se me lo consenti:”Eh bè, che volete farci, siamo tutti pieni di contraddizioni, una più o una meno, che sarà mai…”. Alla faccia del logos! (esaltato dai “quemmisti” di “destra” come caratteristica peculiare dell’ontologia maschile…). Al sottoscritto, che non è un “quemmista di destra” né tanto meno un fanatico dell’”ontologia maschile”, come noto, ma un uomo di formazione hegelo-marxiana” (sia pure eterodosso), la logica non è certo estranea. Chi è in contraddizione?
Dopo di ciò cerchi di dimostrare, facendomi dire cose che non ho mai detto, che anche io avrei le mie belle contraddizioni. Sicuramente ne ho, per carità (sono umano…) ma di altro genere, di sicuro non quelle che tu hai evidenziato. Mi pare che pur di replicare (e in questo c’è un po’ di spirito polemico da parte tua che secondo me non giova alla discussione) ti sia spinto a deformare volutamente alcune mie riflessioni.
Vediamo un pò:
“come si conciliano queste idee rivoluzionarie (perché tali sono) con la tua tesi secondo cui l’afflusso di immigrati provenienti da altre culture, comprese quelle musulmane, sarebbe un bene in ogni senso?” (Maurizio)
Sono intervenuto mille volte su questi temi. Possibile che debba tornarci sistematicamente? Non ho mai detto nulla di tutto questo, non sono un manicheo e il fatto di non avere nessun tipo di pregiudizio o di ostracismo verso altri popoli e altre culture, non significa assolutamente che io ritenga che quegli stessi popoli e quelle stesse culture sarebbero portatori e portatrici di solo “bene”. Maurizio, ma cosa vai dicendo, ma quando mai avrei pronunciato una simile banalità? Io ho soltanto detto che l’impatto di quelle culture, così diverse dalla nostra, apre inevitabilmente una contraddizione nel nostro mondo, obbliga tutti ad una riflessione. Il mondo islamico è, per ragioni del tutto diverse dalle nostre (nostre di Uomini Beta, intendo), ostile ad alcuni aspetti del capitalismo e della concezione capitalistica della vita (femminismo, sessualità, concezione della donna e dell’uomo, della famiglia, della relazione fra i sessi e quant’altro). Ciò non significa affatto che io condivida la loro concezione, anzi, ne sono agli antipodi. Ma questo cosa c’entra? Ho forse proposto di farci mussulmani ? Ho solo detto che in questa fase non ho ragione di entrare in conflitto con quel mondo che potrebbe indirettamente e del tutto involontariamente darmi una mano nell’aprire una breccia nel nostro sistema. L’impatto con quella cultura potrebbe anche portare ad un irrigidimento di quest’ultimo e ad una radicalizzazione del conflitto (culturale). In ogni caso tutto ciò non potrà non avere degli effetti., non solo sul nostro mondo ma anche e forse (e senza il forse) soprattutto sul loro. Avrai notato come sia molto raro che donne occidentali siano affascinate dall’Islam, mentre è assolutamente normale che donne provenienti da paesi mussulmani assumano atteggiamenti, costumi e modi di ragionare e di vivere occidentali, specie in quei paesi, come ad es.la Germania, dove ormai tantissime donne mussulmane sono cittadine di quegli stessi paesi a tutto tondo, figlie o nipoti di immigrati di seconda o terza generazione. Ciò significa che la nostra cultura è molto più corrosiva, pervasiva e penetrante della loro.
Tutto ciò potrebbe avere un impatto sulla QM, nel suo complesso, anche se non sono in grado per ora di stabilire con certezza quale, in quali termini e con quali tempi. Resta il fatto che per ragioni, come ripeto, del tutto opposte, ci troviamo ad avere momentaneamente lo stesso avversario. Questo non significa che io voglia stringere chissà quali patti con una cultura che mi è totalmente estranea (specie se parliamo di concezione della sessualità) e anche avversaria, se è per questo, in una prospettiva di medio-lungo periodo (come quella cattolica, d’altronde…). Significa solamente che, avendo stabilito delle priorità, sarebbe sciocco entrare a priori in conflitto con uno degli avversari del mio principale avversario (il capitalismo assoluto e il neo post femminismo, o femdominismo, suo complice e strumento). Per lo meno in questa fase. Sono stato chiaro?
“Come può non intrecciarsi l’argomento immigrazione, sesso, amore, relazione fra i due sessi? E come puoi credere che un marocchino, un tunisino, un turco, un nigeriano, ecc., siano portatori di “luce” ? Considerando che provengono da culture realmente patriarcali, con usi e costumi che poco hanno a che fare con la spontaneità e reciprocità di cui si parla su Uomini Beta, saranno portatori proprio di quello che detesti e combatti”. (Maurizio)
Credo che non abbia bisogno di aggiungere altro a quanto ho già detto. Non so dove tu possa aver letto che io considero i marocchini, i turchi o i nigeriani (o chiunque fosse, di qualsiasi etnia, origine, religione o cultura…) “portatori di luce” perché io non l’ho mai detto (oltretutto sarebbe anche abbastanza idiota sostenerlo…). Diciamo che è una tua licenza poetica, mettiamola così…Credo che pochi uomini al mondo siano stati “portatori di luce”, si contano forse sulle dita di due mani (e mi sono allargato…) e avevano storie, origini e formazioni completamente diverse fra loro.
Ciò detto, da un punto di vista puramente teorico, un uomo di Sinistra dovrebbe essere più diffidente e chiuso (parlo sotto il profilo culturale, sia chiaro, non certo sul piano razziale) nei confronti dell’Islam rispetto ad un uomo di Destra, specie se parliamo di sessualità, concezione della famiglia, ruolo dell’uomo e del padre all’interno di questa. Al contrario, una concezione tradizionalista, tipica anche di una parte rilevante del mondo cattolico (e la Destra Storica ha da sempre rivendicato le sue radici cattoliche) non dovrebbe essere pregiudizialmente ostile nei confronti di una cultura e di una confessione, come quella islamica con la quale ha non pochi punti di contatto. Di conseguenza mi stupisce ancor di più, sotto tutti i punti di vista, la palese ostilità di tanti uomini (di destra) del Momas nei confronti dell’Islam. E non sono ancora riuscito a capire, dopo tanti anni, le ragioni di questo atteggiamento. Se qualcuno è in grado di spiegarmelo, con argomentazioni logiche e convincenti, ne sarei felice. Altrimenti sono costretto a pensare che dietro a questo atteggiamento c’è il solito razzismo strisciante e non confessato…
“…dato che non solo gli uomini di destra hanno questo problema: lo hanno pure quelli di sinistra, generalmente feroci con i propri connazionali e con il proprio Paese, ma estremamente tolleranti verso quelle persone e quelle culture non occidentali, dove anche il rispetto dei diritti umani è un optional”. (Maurizio)
Gli uomini di sinistra sono tolleranti verso gli immigrati non perché simpatizzino per le loro culture di origine, ma per ragioni sociali (e umanitarie) e in virtù di un’analisi politica. Perché capiscono che la presenza di queste persone nelle nostre società non è dovuta ad uno schiribizzo personale né tanto meno alla volontà di invadere il nostro mondo (cosa che noi facciamo con il loro…), come sostiene la neodestra leghista, ma ad una dolorosa necessità, quella cioè di trovare il modo di sopravvivere in una realtà di drammatica diseguaglianza, dove da una parte (la nostra) c’è la ricchezza e l’opulenza (per lo meno rispetto a loro, anche se distribuita in modo ineguale) e dall’altra (la loro) miseria, sfruttamento, oppressione e disprezzo per i diritti umani, come giustamente rilevi tu (e non mi pare che neanche la “sinistra”, con le virgolette e la s minuscola, per la verità, faccia sconti, da questo punto di vista…). Sulle cause di tutto ciò non entro perché altrimenti dovrei scrivere un libro e invece sto scrivendo un semplice post, fin troppo lungo.
Gli uomini di Destra non vogliono e soprattutto non possono riflettere su questi aspetti. Perché se lo facessero, proprio loro che sono da sempre e con grande enfasi i sostenitori delle politiche per sostenere gli italiani all’estero (cioè immigrati o figli di immigrati, vittime a loro volta, come lo sono oggi gli immigrati extracomunitari) dovrebbero come prima cosa prendere atto del loro modo di ragionare a dir poco contraddittorio e in seconda battuta mettere in discussione la loro stessa appartenenza ideologica.
Ma la Destra (e questa è un’altra grande differenza con la Sinistra), in quanto tale, se ne può anche fregare delle sue contraddizioni, non è affar suo far quadrare i conti. Per la Sinistra è esattamente l’opposto. L’uomo di Sinistra è chiamato ad una coerenza assoluta, a differenza dell’uomo di Destra, per il semplice fatto che è il primo ad avere il problema, la speranza e l’ambizione di voler costruire un mondo diverso, migliore e soprattutto più giusto. L’uomo di Destra non ha questo problema, se ne frega se il mondo sia giusto o ingiusto per il semplice fatto che il concetto di giusto o ingiusto non fa parte del suo orizzonte filosofico, e se ne fa parte, è un dato assolutamente secondario e di nessuna importanza, perché il concetto stesso di “ingiustizia” viene assorbito all’interno di una concezione ontologico-filosofica che sostituisce la coppia giusto-ingiusto con quella forte-debole. E a quel punto è un non-problema se il debole viene schiacciato dal forte perché ciò fa parte d i quello stato di natura, immodificabile e immutabile, tanto caro alla Destra.
I problemi, caro Maurizio, arrivano (e tu stesso te ne rendi conto, ammettendo le tue e le vostre contraddizioni) quando gli stessi sostenitori di questo approccio filosofico (che, guarda caso, sentono sempre di appartenere alla parte forte e “migliore”, se non “superiore”, finchè non arriva qualcuno o qualcuna che li prende a calci nel culo…) si ritrovano con i piedi sulla testa di qualcun altro (quindi tanto più forti, migliori e superiori non sono…). E qui casca l’asino, come si suol dire. Come la mettiamo? Che facciamo? Invochiamo i diritti e la giustizia perché qualcuno ci sta mettendo i piedi in testa? Ma quella è “roba” di sinistra…
E ricominciamo da capo…
Fabrizio
p.s. e qualcuno dice pure che qui non siamo democratici…

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Rino 7:57 pm - 14th Gennaio:

Interessante.
Maurizio riconosce la contraddizione fondamentale della sua posizione idealpolitica. Questo è un caso rarissimo, ammirevole. Una coerenza ed una lealtà intellettuale che rischiano però di farlo scivolare verso altri lidi… smile
(Stai attento al Logos, perché quello è un Dio che ti porta dove non vuoi. E’ successo a tanti, anche a me…)

Con ciò però costringe i suoi interlocutori – noi – ad essere ancora più scrupolosi nella ricerca delle proprie (nostre) contraddizioni e nel prendere sul serio quelle che ci vengono segnalate come tali.
Vorrei davvero argomentare su questo tema, che mi interessa moltissimo, ma non so se sia il caso di farlo qui. A meno che Fabrizio non apra una sezione “filosofica” dove ragionare anche di temi poco o nulla connessi alla QM.

RDV

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Maurizio Tonelli 1:03 pm - 15th Gennaio:

Fabrizio, siccome pur stando nell’altra sponda politica, capisco che non ti va di impelagarti in discussioni che alla lunga risultano essere effettivamente sterili (anche perché nessuno è depositario di verità incontrovertibili), replico a questa sola tua osservazione.
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“Altrimenti sono costretto a pensare che dietro a questo atteggiamento c’è il solito razzismo strisciante e non confessato…”
@
Ecco, Fabrizio, questo è un tipico problema degli uomini di sinistra, i quali partono sempre dal presupposto che il razzismo sia sempre e solo a senso unico e in ogni caso ingiustificato.
Ossia, l’ipotesi che una parte degli immigrati (basti citare certi soggetti- anzi, parecchi – provenienti dall’Europa dell’Est o dal Nord Africa, che percentualmente delinquono molto di più degli italiani o di altre etnie, come quella filippina o indiana), assuma comportamenti capaci di generare fastidio, intolleranza e paura nella popolazione autoctona, non sfiora neppure l’uomo di sinistra.
Ma ancor di meno lo sfiora l’ipotesi che possa esistere un razzismo “alla rovescia”, ossia da parte degli stranieri. Fabrizio, credere che il razzismo sia solo quei dei bianchi occidentali, è come credere che esista solo la misoginia ma non la misandria. In tal senso l’uomo di sinistra è simmetrico alla femminista militante.
Ripeto: il mio non è un attacco personale, ma solo un voler evidenziare le contraddizioni esistenti nella sinistra, dato che quest’ultima non si fa certamente scrupoli nell’evidenziare quelle della destra.

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Leonardo 2:09 pm - 15th Gennaio:

Maurizio Tonelli
Ma ancor di meno lo sfiora l’ipotesi che possa esistere un razzismo “alla rovescia”, ossia da parte degli stranieri. Fabrizio, credere che il razzismo sia solo quei dei bianchi occidentali, è come credere che esista solo la misoginia ma non la misandria. In tal senso l’uomo di sinistra è simmetrico alla femminista militante.
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Il razzismo è universale: credi che gli zingari non siano razzisti per aver mantenuto per circa 1000 anni che vivono in Europa, la loro etnia?
I rumeni (che non sono rom, ma europei dell’est di lingua latina) in Romania sono razzisti con gli zingari.
In Olanda da ragazzo ho subito razzismo: quello che affittava le biciclette, non mi ha voluto cambiare la bici difettosa e se lè presa col fatto che ero italiano e mi ha insultato…
Ma queste sono cose ovvie, non capisco chi è di destra e pensa che la propria etnia sia al centro dell’universo.
Il razzismo è anche invidia e inconsapevolezza, l’ho capito nel nord Italia: dove alcuni pensano che a Roma siamo alleati con i politici e che loro lavorano, pagano le tasse e noi qui a fare niente e a comandare…
Comunque, se si permette l’immigrazione è evidente che a molti conviene

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Fabrizio Marchi 4:26 pm - 15th Gennaio:

Onestamente, Maurizio, la tua mi sembra una risposta assai deboluccia alle mie argomentazioni…
Diciamo che la interpreto come volontà, apprezzabile, di non alimentare polemiche… E allora va bene così. Rino invece, come sempre, è più aperto e disponibile del sottoscritto. Io non ho ancora raggiunto le sue vette di saggezza (parlo seriamente) né probabilmente mai le raggiungerò. Forse perché in me, a differenza sua, nonostante tutto (e sottolineo, nonostante tutto…), magari sotto la cenere, arde ancora il tizzone della passione politica…
Due parole però me le devi consentire:
“Ossia, l’ipotesi che una parte degli immigrati (basti citare certi soggetti- anzi, parecchi – provenienti dall’Europa dell’Est o dal Nord Africa, che percentualmente delinquono molto di più degli italiani o di altre etnie, come quella filippina o indiana), assuma comportamenti capaci di generare fastidio, intolleranza e paura nella popolazione autoctona, non sfiora neppure l’uomo di sinistra”. (Maurizio)
Luoghi comuni, Maurizio. Potrei portarti migliaia di esempi (peraltro già fatti più volte) per confutare le tue parole ma è sufficiente ricordare che intere regioni del paese sono sotto il controllo economico e addirittura militare delle italianissime organizzazioni criminali . Si calcola che circa un milione e mezzo di persone, direttamente o indirettamente (sempre italianissime) siano alle dipendenze della camorra, della mafia, della ‘ndrangheta e della sacra corona unita. Questo non significa ovviamente negare che ci sia anche una criminalità organizzata importata dall’estero e che coinvolge molti extracomunitari. Qualcuno lo ha mai negato? Di certo non io. Ma questo cosa c’entra?. Lo vedi che battete e ribattete sempre su questi logori tasti utilizzati dalle forze politiche (alcune in particolar modo) per portare avanti le solite scontatissime logiche securitarie e liberticide che finiscono per ritorcersi contro di noi, contro la gente comune e soprattutto contro gli uomini comuni (che sono quelli, italiani o stranieri, che finiscono in carcere e che ci muoiono, per suicidio o per omicidio, poco conta…) invece che combattere il crimine organizzato (che il più delle volte è in doppio petto…).
La verità è che anche su questo non siete in grado (uomini di destra) di avviare una seria riflessione (quindi logos, amico mio, logos) e oltre la “pancia” non riuscite (e non volete) andare. Perché se lo faceste dovreste mettervi in discussione, ma questo non è un vostro problema, come ho già spiegato nel precedente post (ma la chiudo qui altrimenti non la finiamo più).
E se fosse vero che l’uomo di sinistra, come dici tu, non è neanche sfiorato dall’idea che un “extracomunitario possa assumere comportamenti capaci di generare fastidio, intolleranza e paura nella popolazione autoctona”, nella stessa misura è vero che l’uomo di destra non è neppure sfiorato dall’idea di quanto “fastidio” possano procurare le bombe da una tonnellata sganciate dai nostri bombardieri sui villaggi dell’ Afghanistan ,dell’ Iraq, della Libia o della Palestina (sempre per ragioni nobili, sia chiaro, come liberare le donne dal burqa o per esportare democrazia e diritti umani). Oppure che so, di quanto “fastidio” possa procurare lavorare 14 ore al giorno, magari a 15 anni, in una fabbrica di scarpe in Ecuador (cito questo paese solo perché ho avuto l’opportunità di verificare queste condizioni…che in realtà sono la normalità nella gran parte del pianeta) di proprietà di un italiano, o di un europeo o di una americano, per 50 dollari al mese…
“credere che il razzismo sia solo quei dei bianchi occidentali, è come credere che esista solo la misoginia ma non la misandria. In tal senso l’uomo di sinistra è simmetrico alla femminista militante”.
Ma senti un po’ una cosa… Ma cento milioni di “negri” (per la verità la metà sono morti durante il tragitto) nelle Americhe, chi ce li ha portati? Lo Spirito Santo? Quando mai dei bianchi sono stati schiavizzati, segregati o discriminati dai neri? In quale epoca storica, in quale contesto sociale, culturale e politico si è mai verificato un fatto simile? Con questo non voglio naturalmente dire che il razzismo sia una prerogativa genetica dei bianchi oppure che non ci siano stati altri contesti nella storia in cui la schiavitù e il razzismo siano stati perpetrati da popoli non bianchi. Ma cosa c’entra questo?
Guarda, Maurizio, in tutta sincerità, il tuo primo post conteneva oggettivamente delle riflessioni degne di attenzione. E infatti, come hai potuto verificare tu stesso, ti ho dedicato una certa attenzione …. Questo secondo ripete solo dei luoghi comuni che peraltro ben poco o nulla hanno a che fare con la QM. E la cosa che mi dispiace è che più sento uomini di destra affrontare questi temi e più mi convinco che in realtà ciò che li anima, a livello profondo, sia una sorta di “malpancismo” fondamentalmente razzistoide e anche un po’ ignorante (“se ne stessero a casa loro ‘sti immigrati”…) totalmente e deliberatamente privo della sia pur minima analisi politica e di uno straccio se non di razionalità (e quindi di logos) quanto meno di buon senso.
Questo è un altro tabù che va infranto e un’altra contraddizione da far emergere (questa invece attiene alla QM). La Destra è “pancia”, irrazionalità, non Logos, mentre per la Sinistra vale da sempre il contrario. Ma se è così la riflessione sorge spontanea e allora sono io per una volta che mi prendo la licenza di andare a ruota libera, a rischio di essere un po’ (un po’ tanto?) peregrino. E va bè, chi se ne frega, una volta tanto.
Come sapete,non sono avvezzo per formazione ad addentrarmi in queste materie (come invece è per altri). Però mentre scrivo la riflessione diventa inevitabile. Da sempre si sostiene (per la verità da più parti, e in parte anche a ragione) che il maschile sia fondamentalmente caratterizzato dal logos, a differenza del femminile dove l’elemento emotivo (quindi irrazionale) è preponderante. Ma se è così e se la mia equazione è corretta (Sinistra=Logos/Destra=Istinto) allora vuol dire che la Destra è fondamentalmente femmina, mentre la Sinistra dovrebbe essere fondamentalmente maschia. Normalmente si è portati a pensare il contrario. Anzi, la Destra ha da sempre esaltato volontà di potenza (quindi istinto e irrazionalità) e forza fisica, concepite in stretta correlazione con la mascolinità (una volta, per lo meno per questo secondo aspetto, anche la Sinistra, basti pensare all’iconografia ufficiale sovietica e in generale comunista). Però la contraddizione rimane. D’altro canto è pur vero che la “sinistra “ attuale (che non ha però più nulla a che vedere con quella Sinistra di cui sopra, nel bene e nel male…) si sia femminilizzata (in quanto femministizzata). Ma stanno proprio così le cose? Oppure abbiamo vissuto e stiamo continuando a vivere un processo di radicale rimescolamento che a partire dalle questioni di genere investe tutti gli ambiti (politici, economici, culturali ma soprattutto psicologici, nel senso della struttura psichica degli individui) e che va a condizionare necessariamente anche questi?
Questioni complesse. Non so se tutto ciò sia il frutto di una incapacità soggettiva nel comprendere questo genere di fenomeni o di una oggettiva complessità degli stessi (o di entrambe le cose), però mi pare che questi temi siano sul piatto.
Caro Rino, questa, (psiche, archetipi, coscienza) è materia tua…:-)smile
Fabrizio

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Maurizio Tonelli 4:42 pm - 15th Gennaio:

Luoghi comuni, Maurizio. Potrei portarti migliaia di esempi (peraltro già fatti più volte) per confutare le tue parole ma è sufficiente ricordare che intere regioni del paese sono sotto il controllo economico e addirittura militare delle italianissime organizzazioni criminali . Si calcola che circa un milione e mezzo di persone, direttamente o indirettamente (sempre italianissime) siano alle dipendenze della camorra, della mafia, della ‘ndrangheta e della sacra corona unita.
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No, mi spiace, ma non sono affatto luoghi comuni, bensì dati di fatto: i nordafricani e gli uomini dell’est delinquono – in percentuale – molto di più degli italiani, che tu lo ammetta o no. Inoltre credo sia anche il caso di sottolineare, una volta di più (benché tu lo consideri “razzista” verso i meridionali), che la camorra, la ‘ndrangheta, la mafia, la sacra corona unita, non hanno avuto certamente origine nel centro-nord, bensì nel sud Italia.

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Fabrizio
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Ma senti un po’ una cosa… Ma cento milioni di “negri” (per la verità la metà sono morti durante il tragitto) nelle Americhe, chi ce li ha portati? Lo Spirito Santo?
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Ascolta, innanzitutto il termine “negri”, nella nostra cultura – che non è quella nord americana – non ha proprio nulla di razzista (anche Martin Luter King diceva e scriveva negri), poi, per quanto riguarda il resto del discorso, mi pare che tu faccia esattamente come le femministe, le quali non sanno far altro che attingere e aggrapparsi al passato, un passato che né io, né te, né altri di Uomini Beta hanno mai visto e conosciuto.
Caro Fabrizio, io parlo del presente, del qui, ora, in questo momento; non del 1700 o del 1800, di cui, detto molto francamente, non me ne frega assolutamente niente.

Buona serata e non arrabbiarti.

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Maurizio Tonelli 4:58 pm - 15th Gennaio:

Parole di Paolo Granzotto riguardo alla questione dei “negri” o “neri”:
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“Avendo le ordinanze della political correctness origine isterica, non c’è argomentazione che tenga: se i piazzisti del bon ton linguistico hanno stabilito che «negro» non va, non va. E a coloro che supinamente si conformano alle ordinanze, è tempo sprecato star a spiegare quanto sono babbei. Quando c’è gente che essendosi bevuta il cervello ritiene di essere migliore (e di far migliore il mondo!) perché chiama i pellerossa «nativi americani» o perché definisce meticcio il proprio bastardino, non resta che prenderne atto, chinando il capo di fronte all’ineluttabile. Resta però il fatto che la parola «negro» (vocabolo che trae direttamente dal latino «nigrum», nero. «Nigra sum sed formosa» recita il Cantico dei Cantici) non ha nulla, in sé, di dispregiativo o di discriminante. Tant’è che il più noto (e politicamente correttissimo) periodico dedicato all’attività missionaria in Africa si chiama «Negrizia», non «Nerizia». E si seguita a dire «negritudine» o «arte negra» senza per ciò risultare politicamente scorretti. Il guaio di «negro» è uno solo: l’assonanza con l’inglese «nigger». Termine, questo, la cui inflessione denigratoria è intenzionale, premeditata. Fu coniato a tal scopo: non è, insomma, la versione oltraggiosa del vocabolo indicante il colore nero, che in inglese è «black» e che, guarda caso, è forma politicamente corretta per definire una persona di pelle nera. L’assonanza, solo l’assonanza segnò da noi, che nel fregnacciume aspiriamo a primeggiare, la condanna dell’innocente «negro».
Siccome si può combattere con onore una battaglia pur senza avere la certezza di vincerla, quali la correttezza politica fa venire l’ulcera, l’ideale affiliazione alla Capc, ovvero la britannica «Campaign Against Political Correctness», sodalizio impegnato nella lotta contro la demenza globalizzata. Fra le altre cose, la Capc assegna annualmente un Nobel alla più bischera delle correttezze politiche. Nel 2007 è risultato vincitore il Consiglio comunale della città di Sacramento, in California, per aver sostituito in tutti i documenti pubblici la parola «manhole» con «personhole». Pratica resasi necessaria in quanto «man», nel significato di essere umano, risulta discriminatorio e gli si deve preferire «person». Solo che come tutti sanno, «manhole», in inglese, significa «tombino». Capito a cosa si è arrivati? A preoccuparsi perché il pozzetto fognario non si senta discriminato. Faccenda che da sola dà la misura dell’abisso di idiozia del politicamente corretto e di quanti ne hanno fatto il loro «impegno nel sociale».
>>>
La chiudo qui, Fabrizio.
Bye

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armando 5:17 pm - 15th Gennaio:

L’ultima che hai detto, Fabrizio. Il rimescolamento è solo agli inizi. E non mi addentrerei sul terreno DX=pancia Sx= logos, perchè quella divisione è trasversale e perchè non si vive nè di sola pancia nè di solo logos. La vita è l’uno e l’altra, deve essere l’uno e l’altra altrimenti diventa o arido ragionamento utilitaristico o caos emozionale puro.
armando

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Fabrizio Marchi 5:58 pm - 15th Gennaio:

Ecco, bravo Maurizio, chiudiamola qui. Non c’era neanche bisogno del pistolotto anti politically correct del Granzotto sui neri o i “negri” con o senza virgolette. Poi cosa c’entrava con il discorso che stavamo facendo francamente non l’ho capito ma, come già ti ho detto, hai una certa abilità, tipicamente femministoide, di glissare, sterzare, schivare e rifugiarti in corner …
Si conferma ciò che sostenevo all’inizio (nonostante i buoni auspici di Rino) e cioè che queste discussioni-non servono assolutamente a nulla se non a fiaccarci e a farci perdere energie e tempo. E’ ipocrita dire che il confronto è sempre utile e positivo. Questa sì, è un’altra delle tante balle del politicamente corretto…
Lo avrò detto e ripetuto qualche migliaio di volte ma puntualmente c’è sempre qualcuno (noi non lo facciamo MAI a parti invertite…) che sente il bisogno irrefrenabile di venire su questo blog e cimentarsi.
Sia chiaro, non posso che valutarlo come un successo, se mi è consentito, perché se uomini di “destra” sentono il bisogno di frequentare e spesso stazionare su un blog di uomini di “sinistra” è evidente che ciò che diciamo tocca indiscutibilmente alcune loro corde. Piaccia o meno, è così.
E allora cosa succede? Succede che i suddetti provano ad inoltrarsi su un terreno che non è il loro ma dopo poco si accorgono che gli scivola sotto i piedi e allora tornano sui loro passi. A quel punto il richiamo della foresta fa il resto…Ma poi ritornano ancora, e ancora, perché il dubbio gli rimane (tutti sanno tutto, è solo un problema di consapevolezza e di scelte, nella vita…). E poi regolarmente tornano ancora una volta indietro.
E sarà un caso (si fa per dire…), ma ogniqualvolta si discute, soprattutto in ambito QM, con uomini di destra, si finisce inevitabilmente a parlare di razzismo, di Islam, di negri, di immigrati, (“e non se ne può più”, “e dove andremo a finire”, “io non sono razzista però…”, “io non ho nulla contro i nomadi però”, “gli ebrei avranno avuto le loro ragioni però…”, “i negri saranno come noi però emanano un cattivo odore…”, “i napoletani sono italiani però si lavano poco e non hanno voglia di fare un cazzo…” ecc. ecc. ecc. c’è sempre un però…)
Personalmente non posso perdere tempo per parlare di queste puttanate e a questi livelli.
Se qualcuno (aderente, simpatizzante o comunque vicino a Uomini Beta) se la sente e ha tempo, energia e voglia, per parte mia non c’è nessun problema. Però deve prendersi formalmente e solennemente questo impegno. Io non posso replicare sistematicamente a tutti i “destrorsi” del Momas in crisi (non dichiarata) di identità, che vengono su questo blog in cerca non si sa di cosa. Di conferme o di smentite?
E’ un problema che riguarda loro.
Fabrizio

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Fabrizio Marchi 6:01 pm - 15th Gennaio:

Armando, sono d’accordo con quanto dici. Ho radicalizzato i concetti solo per cercare di semplificare e di capirci meglio. Pensavo fosse evidente…
Fabrizio

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Rino 3:04 pm - 16th Gennaio:

Gli interventi di Maurizio non vertono sulla QM, hanno di mira la sx (con la minuscola, quella reale) e certamente – in lui – anche quella con la maiuscola (oggi immaginaria) che si ricorda della sua ragion d’essere: giustizia e di cui il MUB vuole essere, è una materializzazione. L’una e l’altra vengono mescolate, confuse e liquidate.
Peccato che tra le due ormai ci sia un conflitto aperto, come prova l’esistenza del MUB stesso, che è – ad es. – non tanto lontano dal, quanto nemico del politicamente corretto.
Quella è però una confusione utile, come è utile mescolare il Pol. Corr. riferito alle formule eufemistiche (e ridicole) tipo “diversamente abili” in luogo del più semplice e schietto “invalido” o “disabile” con il termine “negro”, come fa il Granzotto.
Il quale descrive correttamente la trasformazione del significato del termine che a suo tempo non aveva alcuna connotazione spregiativa, tanto da venir impiegato dai movimenti anticolonialisti e dall’estrema sinistra italiana. Vero, è stata l’assonanza con il razzistico “nigger” a farne cambiare il senso, ciò però prova la subordinazione italiana alla cultura americana, veicolata dai film. Ma questo non ha nulla a che vedere con il trionfo del Pol. Cor. , formula, oggi invasiva, che è stata coniata nel 1975 da Karen McCrow, allora presidente del Now (National Organisation of Women) massima associazione femminista Usa. Sono due fatti assolutamente separati (uniti solo nel e dal servilismo culturale europeo verso gli USA).
I termini con cui si denota la popolazione nera hanno una storia che è connessa direttamente a quella della deportazione e della schiavitù. Non può essere altrimenti.
Nigger è il termine palesemente e schiettamente razzista, inferiorizzante e spregiativo cui (erroneamente) è stato assimilato l’italiano “negro” per le ragioni dette (subordinazione culturale).
Coloured è stato usato avalutativamente fino a un paio di decenni fa. Ora è in disuso perché suona anacronistico ed eufemistico (tipo: “…ti chiamo coloured ma vorrei dirti nigger”).
Nero è stato adottato durante le rivolte degli anni 60 (“Black power”) ed ha sostituito da noi il “negro”.
Afroam è una formula che non si era sentita prima di “Radici” di Kunta Kinte. Da allora diventa trendy e viene adottata dalle nuove generazioni.
Negroe, che pure sembra tanto vicino a “nigger” (e quindi a “negro”) è invece in fase di recupero da parte dell’élite artistica, in quanto rimanda alla resistenza e alla cultura elaborata ai tempi della schiavitù.

Non si pretende che tutti sappiano tutto questo (infatti ad es. anche il mio collega nero, William. M., quest’ultima non sa) ma quando si pontifica da un quotidiano nazionale non si può non saperlo. E se si finge di non saperlo vuol dire che si sta manipolando – seducendo – il lettore.

Nasce ora la questione: un popolo, un etnia, hanno il diritto di stabilire come debbono essere chiamati? Direi di sì. Da noi ad es, i sardi hanno imposto di non venir denotati come “sardegnoli” come accadde di fare a me da adolescente. Per me, come da Romagna viene romagnolo così da Sardegna doveva derivare “sardegnolo”. Saputa la cosa, trovai surreale che vi preferissero “sardo” che è così vicino a …sardina. Ma sardi sono loro e sta a loro scegliere.

Non possiamo cambiare il significato sociale delle parole. Quello che possiamo fare è evitare di togliere agli altri il diritto di autodefinirsi e, su altro piano, di mescolare una cosa con l’altra.
Magari non si sarà d’accordo con queste osservazioni. Ma sono considerazioni razionali e pacate.
Nelle affermazioni di Maurizio trovo invece un tono canzonatorio. Evabbeh…

Chiudo qui.
Occupiamoci di QM.

RDV

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Leonardo 6:53 pm - 16th Gennaio:

“Negro” in spagnolo e portoghese significa “nero”. Io ho sempre pensato che i due popoli (spagnolo e portoghese) essendo tra i primi colonialisti in America e in Africa abbiano chiamato cosi le polpolazioni africane (schiavizzate) e da li discende il “negro” italiano e “nigger” inglese.
Non capisco bene l’inglese, ma questo articolo su wikipedia sembra darmi ragione:
http://en.wikipedia.org/wiki/Negro

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Sandro2 8:20 pm - 16th Gennaio:

Tratto dal DIZIONARIO GARZANTI DELLA LINGUA ITALIANA.
I edizione: marzo 1965;
IX edizione: maggio 1971.
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négro, agg. 1. che per razza ha pelle nera o scura, capelli lanosi, labbra tumide, come la maggior parte dei popoli africani: la razza negra; gli schiavi negri 2. che si riferisce alle genti di razza negra: musica negra; le arti negre 3. (ant. lett.) nero; triste, cupo: vedova, sconsolata, in veste negra (PETRARCA Rime CCLXVIII v. 82); tristi auguri e sogni e penser negri mi danno assalto (PETRARCA Rime CCXLIX vv. 13-14).

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cesare 4:47 pm - 23rd Gennaio:

Stavo cercando fra i DVD, “Guerre stellari”, e mi imbatto ne “La città delle donne” di Fellini. Pensiero fulmineo: ma ogni giorno in Tv mi passano “L’Italia delle donne”: un capolavoro il primo, messo in scena da un genio della fantasia, ma il secondo, messo in atto dai geni del debito bancario da far pagare ai popoli, è insuperabile.

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Alessandro 3:19 pm - 17th Febbraio:

Sono dell’opinione che questo Governo sia meglio del precedente disastroso Governo, e che perfino l’avvento della Fornero non faccia rimpiangere il reazionario Sacconi; ciò detto, le sparate sessiste di questa Fornero non si contano più. Divertente constatare come allegramente si contraddica, parlando di voler introdurre ovunque fosse possibile quote rosa e discriminazioni “positive” per poi allo stesso tempo inneggiare alla meritocrazia da diffondere ovunque. Ancor più divertente è però constatare come le ultrafemministe, cioè sessiste, di “Se non ora quando”, abbiano da criticare perfino costei, giudicandola troppo “moderata” nelle proposte e “timorosa” nel prendere decisioni a “vantaggio” delle donne, dalla televisione, autentica ossessione di queste estremiste, al lavoro, ecc..Ci sarebbe veramente da farsi due risate, se la piega che le cose stanno prendendo non fosse preoccupante. Ovviamente in questo dibattito manca la voce maschile, ma oramai ci abbiamo fatto l’abitudine. Questa stramaledetta società maschilista, dove a parlare e a decidere sono solo gli uomini!!! smile

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Daniele 4:55 pm - 17th Febbraio:

Alessandro
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Ovviamente in questo dibattito manca la voce maschile, ma oramai ci abbiamo fatto l’abitudine.
>>>>>>>>>>>>>
Ecco, questo è il problema, altro che…
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=6676667
Voglio dire: se Fornero e compagnia bella fanno il bello e il brutto tempo, è perché dall’altra parte – cioè quella maschile – c’è un silenzio assordante.
Perciò è normale che queste frustrate-complessate si espandano sempre più.

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cesare 4:56 pm - 17th Febbraio:

San Remo 2012:
di Fornero, Camusso, Marcegaglia: “Tre massaie al mercato si vendono il lavoro dei maschi”. Canta il trio Fornero, Camusso, Marcegaglia. Dirige l’orchestra il maestro Monti, presenta il compagno Bersani.

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Fabrizio Marchi 11:57 am - 28th Febbraio:

E meno male che è un giornalista del gruppo L’Espresso-Repubblica (uno dei principali supporter delll’attuale governo Monti) a sostenere queste posizioni…
http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.informarexresistere.fr%2F2012%2F02%2F28%2Fdove-ci-vuol-portare-la-signora-fornero%2F&h=2AQGgRvuHAQHIP_985ktw0P6p7_fTloga6cgfecfY2Wxn2g

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Alessandro 9:02 pm - 23rd Marzo:

Sembra che oramai la riforma del mercato del lavoro sia pronta, e a prima vista sempre un bel mix di liberismo, femminismo e clientelismo di cui avrei fatto molto volentieri a meno. Licenziamenti più facili, congedo di paternità “obbligatorio”( per giustificare una simile idiozia la ministra ha affermato che bisogna insegnare agli uomini che l’allevamento dei figli non è solo una questione femminile, o qualcosa di simile), politiche di inclusione delle donne nella vita economica, che non si capisce bene ancora in cosa consista,e in più le solite quote rosa che non mancano mai, una bella iniezione di meritocrazia nella paramafiosa società nostrana smile. Grazie Fornero! Questa sì che è nuova politica!

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cesare 9:55 am - 3rd Aprile:
Luigi Corvaglia 12:11 pm - 25th Giugno:

Forse dovrei pensare di più a lavorare. Forse ….
http://www.diredonna.it/donne-nelledilizia-un-settore-discriminante-80226.html

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Fabrizio Marchi 12:21 pm - 25th Giugno:

Non so se ridere o cos’altro…
Siamo veramente alla beffa, non c’è altro da dire…
E’ un pò, diciamo così, come se uno si recasse al commissariato per denunciare l’aggressione subita da un tizio, mostrando le nocche della propria mano destra leggermente sbucciate a causa del colpo ricevuto con il naso (spappolato a causa dell’urto) dall’ “aggressore”…
Della serie: “Mi ha dato una nasata sul pugno…”.
Resto sgomento di fronte alla disinvoltura con cui certe cose vengono dette.
A volte penso che l’entità delle castronerie che vengono raccontate raggiunga livelli così elevati che nasconda inconsciamente il desiderio di incontrare una forza opposta e contraria che gli dica a brutto muso:”Ma che cazzo state dicendo! Fatela finita! Avete perso la ragione!”…
Ma purtroppo così non è. L’ideologia è un brutta bestia, una forza potentissima capace di penetrare in profondità nella psiche delle persone e impossessarsene completamente.

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Luigi Corvaglia 7:08 pm - 25th Giugno:

Le ultime parole famose ….. (riguardo al lavoro)
Il giornalista, un pò piccato mi ha risposto. La riporto di seguito.
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Marco Viviani 2 ore ago
Caro Corvaglia, lei scrive: «(…) Far entrare le donne nei lavori più duri e umili. Sola opzione che garantirebbe percentuali femminili più elevate nel settore». SOLA opzione? E’ il suo il classismo, è il suo il maschilismo, magari inconsapevole. Le statistiche lo dicono chiaro e tondo: si laureano prima, sono più preparate, e (pare) siano la metà della popolazione: perché sono l’un per certo nei vertici? E’ meritocratico? Per quale strambo motivo deve pensare che le donne debbano fare lavori duri per meritarsi quelli di responsabilità? Non mi pare proprio che per gli uomini le cose stiano così. Poi c’è il discorso su alcuni tic dei sindacati che si può anche approvare, ma il mio articolo non è schifoso né classista: al limite la fonte su cui mi sono appoggiato, ma secondo me neppure quella.
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E la mia controreplica.
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Luigi Corvaglia 11 minuti ago
Caro Viviani
apprezzo il fatto che mi abbia risposto, ma i termini della questione sono altri.
Lei dice:”Le statistiche lo dicono chiaro e tondo: si laureano prima, sono più preparate, e (pare) siano la metà della popolazione: perché sono l’un per certo nei vertici? E’ meritocratico? ….
1) Si sta sempre a discutere sulla cronica incapacità del nostro sistema scolastico come formatore di personale adeguato alle esigenze del mondo del lavoro. E’ cambiato qualcosa e nessuno mi ha avvertito?
2) Laurearsi prima ed essere più preparati non da automaticamente patente di grandi capacità nel mondo del lavoro. Più preparati poi per lei cosa significa? Voti più alti? Glielo ripeto: che io mi sia laureato con 110 e lode in gestione dei processi produttivi non significa che automaticamente, all’atto pratico ne sia all’altezza. Potrei amaramente scoprire di essere tragicamente inadeguato alla prova dei fatti.
3) E arriviamo alla parola magica. Popolazione. Vede, avrebbe pure ragione, basta intendersi con il termine. Stiamo parlando della popolazione in generale? E stiamo parlando di un lavoro che può essere fatto indifferentemente da uomini e donne? In questo caso ha ragione. Se a fronte della massiccia presenza femminile in un lavoro di tale tipo e della scarsa presenza ai vertici delle stesse sono il primo a chiedere di più per loro. In questo caso però stiamo parlando di una popolazione particolare e di una tipologia di lavoro particolare (per quanto diffuso) che non prevede interscambiabilità tra uomini e donne. Che è poi il motivo della scarsa presenza femminile nel settore. Quindi per ovvi motivi quel 14% occupa già delle posizioni, come dicevo prima, non certo di base ma decentemente privilegiate. E se si fa un giro tra cantieri e ditte del settore potrà farsene un’idea.
4) Suvvia il giochino della diversificazione è, mi scusi, un pò puerile. Stiamo parlando di edilizia non di politica o altro. Rimanga sul pezzo. E qui gliela faccio io una domanda. E’ meritocratico che in una popolazione (a scanso d’equivoci lo ripeto: quella edilizia) in cui una parte è pari al 14% venga sovra rappresentata ai vertici (che di quello, terra terra si parla) rispetto alla sua effettiva consistenza? E se si perché?
Comunque è proprio l’impostazione della della Fillea-CGIL ad essere classista e sessista. Classista (ed è il colmo per quell’organizzazione) perché dà battaglia per i piani alti ed i piani bassi sono abbandonati a se stessi (E’ dalla parte dei padroni, come si diceva una volta). Sessista perché in definitiva la sua impostazione recepita ed attuata porterebbe ad una suddivisione più o meno di questo tipo. Piani alti (quindi più soldi, minori disagi, più considerazione sociale) popolati da donne ben oltre la loro effettiva rappresentanza nel settore. Piani bassi popolati da uomini (quindi meno soldi, maggiori disagi, considerazione sociale scarsissima) e questo nonostante che di questa particolare popolazione ne siano (purtroppo) la straripante maggioranza.
Non è l’edilizia ad essere discriminante nei confronti delle donne. Sono le tipe della Fillea-CGIL a discriminare gli uomini. E lasci perdere il maschilismo, è solo buon senso.

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Luigi Corvaglia 5:08 pm - 8th Luglio:

«Il Pd vuole che i cittadini scelgano gli eletti, ma se qualcuno vuole una legge elettorale con le preferenze sappia che non siamo disponibili» . Lo scrive su twitter Anna Finocchiaro, presidente del gruppo dei Democratici al Senato, intervenendo nel dibattito sulla legge elettorale.
http://www.unita.it/italia/finocchiaro-no-a-preferenze-br-nella-legge-elettorale-1.427819
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E adesso chi glielo dice alle fautrici del 50/50?

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Fabrizio Marchi 1:05 pm - 9th Luglio:

E adesso chi glielo dice alle fautrici del 50/50? (Luigi)
Esatto, viene quasi da ridere…che miseria politica…come siamo caduti in basso…

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Luigi Corvaglia 12:03 am - 11th Luglio:

Di fronte alle polemiche la replica della Finocchiaro su facebook:
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Anna Finocchiaro
Vedo che continua il dibattito sul tema delle preferenze e rispondo così a tutti coloro che hanno voluto esprimere la propria opinione e ai quali, capirete, mi è impossibile replicare direttamente.
Ognuno ha diritto di pensarla a suo modo e comunque penso che la priorità sia cambiare il porcellum.
Per essere chiari: una nuova legge elettorale con le preferenze è meglio di un porcellum allo stato attuale.
Insisto, comunque, nel dire che le preferenze furono abolite dalla legge elettorale perche’ producevano, soprattutto nel Mezzogiorno, voto di scambio ed erano in mano ai signori delle tessere. Questo qualcuno lo ricorda?
Continuo a pensare che le preferenze non siano una cosa buona. Le primarie (ed e’ chiaro che tutto puo’ essere inquinato) mi sembra garantiscano di piu’ sulla ‘scelta’ dei candidati.
Ci si illude che le preferenze possano essere un elemento di democrazia diretta. Non è così. Perché in ogni caso tu potrai certo ‘preferire’ un candidato, che sarà, però, scelto sempre dalle segreterie di un partito.
Le primarie, organizzate in maniera trasparente e come si deve, garantiscono, secondo me, maggiore democrazia. I casi di Milano e Genova lo dimostrano.
E, insisto, con le preferenze i costi delle campagne elettorali lieviterebbero a dismisura e, ultimo ma non ultimo aspetto, è dimostrato da studiosi e costituzionalisti che le preferenze rendono ben più ardua la competizione per i candidati donna e dunque mal si conciliano con norme per la promozione della rappresentanza di genere.
Questo è quello che non solo io, ma tanti nel PD, compresi Bersani e Franceschini, pensiamo in merito.

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cesare 9:12 am - 17th Luglio:

Nuova sensibilità al femminile in politica? La deputata Andrea Fabra, interviene in parlamento in Spagna durante un discorso del premier Rajoy: “I disoccupati? que se jodan” (traduzione: “che si fottano!”)

http://www.liberoquotidiano.it/news/home/1058218/-I-disoccupati-si-fottano–bufera-sulla-deputata-spagnola.html

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Leonardo 1:08 pm - 17th Luglio:

cesare:
Nuova sensibilità al femminile in politica?
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http://www.infiltrato.it/images/stories/daniela_santanch_gesto_fuck_you.jpg
Povere gentil fanciulle in pericolo, loro sono oppresse e insidiate dai lupi.

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