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18 Mar 2014  |  19 Commenti

Festa del Papà? No, grazie, è discriminante per chi ha due mamme.

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_marzo_16/scuola-festa-papa-212210011235.shtml 

Facciamo una cosa, con le medesime argomentazioni per cui si abolisce la festa dl papà, aboliamo la festa della Repubblica, sennò si incazzano i monarchici, il carnevale per chi in quel periodo è in lutto, i festival della musica per i bimbi sordi, le gare podistiche per quelli che non possono correre; sia vietato parlare in classe perchè offende i bimbi sordomuti, il Natale,la festa della donna, il gay pride, la ginnastica a scuola, il Padre nostro e anche l’Ave Maria, e guai al bambino che chiamasse mamma la mamma e papà il papà: espulsione immediata per gravi atti di discriminazione. L’intelligenza poi da vietare subito perchè offende gli stupidi, quest’ultima già espulsa in queste scuole del divieto della festa del papà

Sbaglierebbe, e di brutto, chi pensasse che questa sia solo la boutade estemporanea di un preside o di un collegio dei docenti particolarmente attenti ai richiami (deliri?…) dell’ideologia politicamente corretta”.

Questo è il futuro che ci aspetta, cari amici e amiche, in Francia sui documenti ufficiali per legge è già scritto genitore A e genitore B oppure genitore 1 e genitore 2. Vietato pronunciare le parole “papà” e mamma”, ormai considerate sinonimo di discriminazione sessista. Comincino a farci l’abitudine i nostri figli e i nostri nipoti a questo inquietante scenario.

Della serie “Uomo (e donna) avvisato/a mezzo salvato/a”. Sempre che quell’uomo e quella donna vogliano ascoltare.  I profeti per la verità non sono mai stati ascoltati, anzi, per lo più venivano ignorati quando non martirizzati.

Siccome io non lo sono (non credo proprio che ne avrei la vocazione; mi piacciono troppo le donne, il calcio, la buona tavola e la bella vita…), può darsi che qualcuno mi ascolti…


19 Commenti

Fabrizio Marchi 8:05 pm - 18th Marzo:

Cesare, ho fatto un collage con un pezzo del tuo ultimo commento…ma non credo che te la prenderai…https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gif

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Mauro Recher 8:38 pm - 18th Marzo:

Ecco ,caro Fabrizio, sul calcio (non per lo sport in se ,ma per i colori di tifo) non lo griderei ai 4 venti smile
Ritornando seri ,ma non si rendono conto che ,facendo cosi , aumentano la discriminazione ,invece di combatterla ? Ma è lo stesso principio che si voleva eliminare il natale perchè ci sono i bambini islamici ,perchè , credenti o meno ,si elimina 2000 anni di storia con un colpo di spugna , ci saranno quelli che vogliono il natale con più forza (magari prima non gli fregava nemmeno molto )… e si da la colpa ai bambini islamici di questa ” ingiustizia”, allora si crea il muro contro muro del famoso “ma state a casa vostra ,ecc ecc” , qui il ragionamento è lo stesso ,quel bambino che ha due mamme , l’unico vero innocente di questa storia , sarà visto come all’ inizio si vedeva lo zio Michele

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cesare 8:57 pm - 18th Marzo:

Anzi, sono molto contento: sono convinto che non ci sia festa più bella sia per i bimbi che hanno un papà a fianco sia per quelli che ne fanno esperienza indiretta proprio tramite la presenza del papà dei compagni. In realtà queste prese di posizioni sono frutto di ignoranza abissale e sintomi dei problemi non dei bambini ma degli adulti che si sentono in colpa per aver privato il figlio del dono della paternità. E sottotraccia, per la mia propensione a leggere sotto “il pelo…..dell’acqua” ovvero avendo come chiave l’inconscio, ci leggo davvero l’incredibile inconscia avversione verso il maschile e il paterno, che caratterizza questo clima da fine Impero. A mio avviso sono tempi i nostri che presentano fenomeni esattamente fotocopia di quelli manifestatisi alla fine dell’impero romano rutilante di splendore per i saperi, per le scienze, per le arti, per le ricchezze ma ormai compromesso nelle sue travi portanti. Le travi portanti: ciò che tutti vedono ma nessuno dice e allora lo dicono le pietre oppure quelli come noi.

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Luigi Corvaglia 8:01 am - 19th Marzo:

Un video per riflettere.

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cesare 8:38 am - 19th Marzo:

Quando l’ISTAT e il movimento femminista suo committente per la propaganda di genere supererà il terrore di confrontarsi coi dati che emergeranno dall’indagine (coraggio furbacchione di genere furbacchione), a pari condizioni e criteri, sulla violenza subita dagli uomini per l’agire delle donne, si ricordi di questa infinita violenza che viene inflitta a centinaia di migliaia di padri dai tribunali e dai servizi (meglio “sevizi”) sociali che ormai sono diventati organici al partito femminista, anzi ne sono sua struttura portante.
E femministe/i e genderiste/i sappiano che qualunque balla si raccontino e ci raccontino per privare un minore della figura paterna (è a questo infatti che mirano ben sapendo che la madre resta perché è ritenuta come gli schiavisti di un tempo, proprietaria dei figli) queste loro azioni e giudizi, la gran parte della popolazione italiana li considera criminali e prima o poi di questo feroce inganno pro domo propria, ne dovranno rispondere insieme ai padroni imperiali del mondo che li finanziano: il tempo è galantuomo.

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cesare 10:24 pm - 19th Marzo:

E se la lobby femminista che ha pagato l’indagine unilaterale sulla violenza maschile avesse invece commissionato una indagine sulla violenza tra i generi? Invece di uno spot pubblicitario femminista potremmo forse avere una ricerca attendibile e ne accetteremmo le conclusioni. Soprattutto diremmo: ok ragazze, siete in gamba, la realtà non vi fa paura e i vostri occhi sanno guardare “fuori”. Bello avervi a fianco nell’avventura della vita con i vostri occhi che vedono insieme ai nostri.
Invece per l’ennesima volta confermate il limite assoluto: oltre lo specchio non si va, il Mondo finisce dove finisce il vostro corpo, l’ombelico sono le vostre colonne d’Ercole. Noi e solo noi, altro non c’è.
E’ l’evidenza di questo limite che emerge in ogni vostro porsi rispetto alla realtà che rende i vostri giudizi non attendibili e fa nascere il pre-giudizio che non diciate mai il vero, ovvero che “le donne mentono”.

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Alberto86 10:45 pm - 19th Marzo:

Come sempre, però, al di fuori delle piattaforme QM nessuno riesce mai a focalizzare il problema, chiamandolo col proprio nome e cioè misandria. Io non ho mai avuto notizia di scuole che abbiano abolito la festa della mamma o della donna (figuriamoci quella donna ) per qualsiasi assurdo e fantasioso motivo che contemplasse la salute psichica dei bambini. C’è un attacco alla maschilità continuo ma pochi hanno ancora il coraggio di dirlo chiaro e tondo.
In una società normale, una psicologa che consiglia alla scuola di abolire la festa del papà sarebbe da radiare all’istante e contro i vertici della scuola che hanno preso tale decisione, sarebbero presi immediati sanzioni disciplinari.
La società occidentale è allo sbando totale proprio perchè, pare, siano pochi quelli che realmente si rendono contro delle gravi decisioni che si stanno prendendo al nostro posto e che poi vengono imposte a tutti.
Qualche giorno fa ho appreso la notizia di una madre arrabbiata che aveva scritto una lettera di spiegazioni alle maestre del figlio che si erano messe ad insegnare ai bambini che da grandi possono cambiare sesso a piacimento. Quello che mi chiedo è: bisogna per forza arrivare a sbatterci il muso per rendersi conto dello schifo che ci circonda?

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Luigi Corvaglia 11:03 pm - 19th Marzo:

cesare: E se la lobby femminista che ha pagato l’indagine unilaterale sulla violenza maschile avesse invece commissionato una indagine sulla violenza tra i generi?

…….
Sono spudoratamente d’accordo con te Cesare. Però quella frase la modificherei con: “E se la lobby femminista che ci ha fatto pagare l’indagine unilaterale …….”
Fino a prova contraria infatti l’indagine (le indagini) Istat sono foraggiate con soldi pubblici. Cioè di noi tutti …. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif

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armando 9:15 pm - 21st Marzo:

romano,

10, 56 o 100, poco cambia. Non è una bufala. Ci siamo già.

Ad Alberto dico che a forza di vietare qualsiasi cosa per non dispiacere a nessuno in nome dell’inclusione, si finisce per escludere tutti. E alla fine la gente avrà paura a dichiarare qualsiasi idea perchè fobica di qualsiasi cosa. E’ una scemenza terribile che però sta facendo danni terribili. Accade perchè, alla fine, la vera paura della diversità la hanno coloro che la predicano, non gli altri. A me, fossi un genitore di un bambino cattolico in un paese islamico non darebbe alcun fastidio e non mi sentirei discriminato se in quelle scuole si celebrasse, chessò, la festa di Maometto. La loro cultura è quella, diversa dalla mia. e la rispetterei e ne riconoscerei il valore culturale senza pretendere che agli altri sia vietato per far comodo a me. Vale per i simboli, religiosi, per i copricapo, per il velo e quant’altro. La diversità è ricchezza e non è da temere, anche se lontana dalle nostre (o loro) tradizioni culturali. Semmai può incuriosire, può spingere a conoscere meglio.
Ora si vieta la festa del papà o il Presepio, ma fra un po’ la logica interna dell’inclusione farà si che si vieti anche la festa della mamma perchè ci sono “famiglie” con due papà e via elencando. Questi sollevano pietre che ricadranno sui loro piedi.
armando

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Rdv 8:08 am - 22nd Marzo:

Che io sappia nessun islamico (=credente nell’Islam) si è mai dichiarato offeso dal Natale, né ancora alcuna “coppia di mamme” lo ha fatto riguardo alla festa del papà.
La motivazione : “Altrimenti si offendono” è una invenzione pura e semplice dei buonisti-femministi (e degli atei da osteria).
Un fantasma, uno spettro, evocando il quale però si imbraccia una potentissima arma: si mettono a tacere tutti e si impone la scelta
Tra le inevitabili gravi conseguenze di questo delirio ci sono anche quelle ben individuate da Mauro.
Sulle quali concordo ovviamente, visto che – come detto altre volte – furono oggetto della mia tesi.
RDV

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Mauro recher 11:17 am - 22nd Marzo:

Rdv:
Che io sappia nessun islamico (=credente nell’Islam) si è mai dichiarato offeso dal Natale, né ancora alcuna “coppia di mamme” lo ha fatto riguardo alla festa del papà.
La motivazione : “Altrimenti si offendono” è una invenzione pura e semplice dei buonisti-femministi (e degli atei da osteria).
Un fantasma, uno spettro, evocando il quale però si imbraccia una potentissima arma: si mettono a tacere tutti e si impone la scelta
Tra le inevitabili gravi conseguenze di questo delirio ci sono anche quelle ben individuate da Mauro.
Sulle quali concordo ovviamente, visto che – come detto altre volte – furono oggetto della mia tesi.
RDV

Quoto Rino ,aggiungo anche che ,per esperienza personale visto che lavoro con gli “islamici” che il natale non lo odiano, anzi, ad alcuni anche piaceva …

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Fabrizio Marchi 4:17 pm - 22nd Marzo:

Mauro recher,
I mussulmani non hanno nulla contro il Natale né tanto meno che noi lo si celebri…Non si vede poi per quale ragione dovrebbero avercela…
In realtà queste “misure” politicamente corrette sortiscono proprio l’effetto di alimentare il risentimento nei loro confronti e alimentare il fantasma dello “scontro di civiltà”.
Non escludo che sia una vera e propria strategia, un combinato disposto fra la “sinistra” politicamente corretta e apparentemente tollerante da una parte e la “destra” intollerante dall’altra.
Tutte puttanate, nero seppia, una delle tante finzioni mediatiche, uno dei tanti pezzi della strategia di condizionamento ideologico e psicologico che serve a gettare fumo in faccia alla gente, a costruire dei falsi nemici e a coprire la realtà vera che è quella di un dominio sociale che si va facendo sempre più brutale e purtroppo anche dei venti di guerra che si stanno profilando all’orizzonte…
E tanta gente purtroppo ancora ci casca…

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armando 8:30 pm - 10th Aprile:

La mentalità che porta a vietare qualsiasi cosa abbia una sua identità (tranne naturalmente ciò che è rosa) viene fatta passare come rispettosa e inclusiva della diversità, ma è invece l’esatto contrario. E’ la paura della diversità. Col pretesto di rispettarla la si vuole eliminare. E’ una forma mentis intimamente totalitaria quella che vieta di manifestare la propria identità, di genere, religiosa, politica etc. etc. Paura della identità altrui che significa massima incertezza della propria.
Giustamente qualcuno ha fatto osservare che ai musulmani non da noia che i cristiani festeggino il Natale. Ci mancherebbe, è la nostra cultura, mercantlizzazione moderna a parte, Allo stesso identico modo un cristiano non può e non deve avere in uggia che i musulmani o gli induisti o qualsiasi altra etnia abbiano i loro riti e le loro feste.
Anzi, chi è forte dell’identità propria è rispettoso di quella altrui e curioso di conoscerla.
Voglio dire che un confine, pone si un limite (io di quà, tu di là), ma è anche una linea di contatto. E se uno è sereno e certo di sè, travalicarla per vedere cosa c’è dall’altra parte sapendo di poter tornare dalla propria non spaventa affatto. Questa semplice, elementare considerazione di buon senso non è più afferrata nel suo significato. Ma così si fomenta l’odio.
armando

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Rita 9:29 am - 11th Aprile:

Intermezzo leggero: un simpatico video che dimostra come anche i padri si possono prendere cura delle bambine nel ruolo tipico della mamma, ma lo fanno in maniera molto creativa… la differenza c’è, pur nella medesima mansione, se la si vuol vedere.
http://www.trucchigeniali.com/il-trucco-geniale-fare-una-coda-3-secondi-video

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cesare 11:51 am - 11th Aprile:

Quanta allegria e quanta tenerezza questi papà verso le loro bimbe divertite, compiaciute e sorprese per un papà parrucchiere improvvisato che usa l’aspiracapelli invece dell’asciugacapelli.
E questi padri così creativi, divertenti e diversi dalle mamme nella amorevole cura delle bimbe, per i progressisti alla Pisapia della giunta orwelliana di Milano dovremmo chiamarli genitore A o B perché questa loro diversità è colpevole di “disuguaglianzietà”?

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Rita 2:50 pm - 1st Luglio:

Bellissimo lo spot della ProMart incentrato sulla famiglia e soprattutto sul papà.

http://video.repubblica.it/mondo/peru-il-papa-e-il-campanello-speciale-tutti-in-lacrime-per-lo-spot/171041/169564

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cesare 1:11 am - 2nd Luglio:

Fuori dell’ideologia si fa cultura, grande cultura, anche con uno spot pubblicitario.
Se penso alla violenza femmisessista del diluvio di vigliaccate pubblicitarie di questi anni, in cui il padre e il maschio era rappresentato come il violento o lo stupido o l’incapace di famiglia, in una totale negazione della verità, penso ai danni che gli studi pubblicitari hanno, in piena consapevolezza, creato e creano nella personalità di bambini e adolescenti che vedono riproporre lo spot che fa strame dell’immagine maschile o paterna anche per decine di volte al giorno e centinaia a settimana. Facile immaginare gli effetti devastanti.
Bisogna dirlo: ci sono studi pubblicitari e società committenti, che per soldi non si sono tirati indietro in questa azione di rovinosa pedagogia dei minori.
Già una decina di anni fa si sapeva che la regola tra questi irresponsabili sociali (e poi si “lavano le mani” con Pubblicità progresso) che avevano e hanno in mano strumenti di condizionamento di fatto irresistibili era la seguente:
dando un’immagine negativa del padre e del maschio si vende di tutto e meglio presso il pubblico femminile.
A suo tempo sul sito “Maschi selvatici”, ad evidenziare come questa regola fu pienamente seguita( e in parte lo è ancora, mentre all’epoca fu un diluvio irrefrenabile), riportammo una impressionante sequenza di pubblicità dei primi anni 2000. Forse a cercarlo nell’archivio del sito lo la si trova ancora

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