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Oggi, 27 dicembre 2015, ho scoperto di essere ignorante.
Me ne stavo tranquillo e beato, assaporando la coincidenza di una domenica post-festiva, e mi sono concesso un momento di rilassamento leggendo qua e là sul web. Ma si sa, il Diavolo non lascia scampo e non conosce domeniche né svago; mentre io, nella mia beata ignoranza, credevo di conoscere i confini di una lotta impari, il femminismo contro il buon senso, e credevo inoltre che il mondo animale fosse immune da influssi umani (almeno nei suoi comportamenti basilari), ecco che mi si spalanca un mondo finora sconosciuto: il maschilismo nel mondo animale esiste! Badate, non tanto nel senso naturale della lotta per la supremazia, che nel mondo animale da sempre si concretizza nel maschio contro maschio per la cura e la protezione della femmina, ma piuttosto nella sua lettura (ovviamente fatta dalla femmina umana) dell’oppressione del maschio verso la femmina animale perché la considererebbe sottomessa ed inferiore in quanto femmina. Udite udite! Il maschio animale considera la femmina inferiore secondo un processo culturale (acquisito non si sa bene da chi). Ed ovviamente si tratta di un maschilismo del quale l’uomo ha responsabilità (te pareva), e finalmente esiste un femminismo animale che, con una miscela esplosiva e ad alto potenziale retorico unisce specismo, animalismo, veganesimo, protezione dei cani e dei gatti in una presunta conferma del maschilismo imperante nella nostra società e nella conseguente crociata di correzione dei comportamenti animali.
Di cosa sto parlando?
Della baggianata più empia mai sentita prima: che le femmine del mondo animale (ma si arriverà pure a quello vegetale, temo) sarebbero vittima di discriminazione di genere, di maschilismo, di machismo, di patriarcato, di stupro (si, avete sentito bene), di ogni abuso di cui la mente femminista finora aveva accusato solo l’uomo; e questo viene praticato anche da parte dell’uomo (ovvio), in una lettura umana con pretese di universalità.
In questa nuovo campo della scienza sociale si afferma che un cane maschio quando annusa una femmina vìola il di lei spazio, prelude allo stupro, abusa insomma di lei, ed esorta il maschio umano addirittura ad insegnare al proprio cane a non farlo mai più! Non basta, si dice che ogni rapporto sessuale tra animali è stupro, visto che sottomette la femmina senza il consenso, che nell’atto la femmina è fisicamente impotente e subisce, e che l’atto stesso della penetrazione animale è uno stupro. Si dice inoltre che negli allevamenti chi ci rimette sono principalmente le femmine, che vengono stuprate e sodomizzate (dall’uomo patriarcale) ai fini dell’ingrasso e della riproduzione (sfruttamento da parte del maschio e sua mercificazione del femminile) e tante altre fesserie.
Questa ultima, sugli allevamenti, è poi anche falsa statisticamente: è risaputo che le femmine vengono lasciate in vita per produrre latte o uova, mente i pulcini, i suini ed i vitelli maschi sono selezionati per essere macellati. Ora, affermare che sia più grave essere inseminate (ormai artificialmente) o munte o costrette a fare uova sia più grave che essere macellate fa il paio con la bislacca teoria di Hillary Clinton, che afferma che le donne siano sempre state le vere vittime delle guerre, visto che perdono i mariti, i fratelli ed i padri ed il conseguente supporto. E che il fatto che quindi i soldati siano sempre stati maschi, e vadano a morire, sia maschilista. Quindi, se mi castro faccio un danno alle donne, in pratica.
Provate a digitare su un motore di ricerca “femminismo animale” in tutte le lingue che volete, a partire dalla nostra, per rendervi conto della questione. Questione che ovviamente ha trovato le porte aperte dell’editoria (esistono libri e pubblicazioni), dei social network tanto attenti alle discriminazioni di genere (in realtà assai sensibili verso le donne e sordi verso gli uomini), dell’Accademia scientifica ed universitaria (un incontro sul femminismo animale e specismo si è addirittura tenuto alla Ca’ Foscari di Venezia).
Ora, il tema si compone sostanzialmente di due filoni: nel primo, si ritiene l’animalismo e il vegetarianesimo più sentiti dalle donne; si afferma che sarebbero più praticati da donne che da uomini per questioni di etica maggiore nelle donne e per questioni di supposta maggiore empatia con i deboli (in un articolo addirittura una femminista definisce il genere femminile “in minoranza”), e quindi da qui il connubio tra femminismo ed animalismo (mi pareva strano che finora il femminismo, sempre assetato di modelli positivi da etichettare come femminili contro modelli negativi da etichettare come maschili avesse trascurato l’animalismo…). Inoltre, ritiene lo sfruttamento animale come ulteriore pratica maschilista e patriarcale. Su questo filone vi propongo alcuni link:
“Dal care al dialogo: il femminismo e il trattamento degli animali”
Lettera di una femmina animale alle femministe – di rebelionanimal
Il secondo filone, che trova ampio spazio sui social, legge i comportamenti animali come conferma del maschilismo, e addirittura definisce gli animali maschilisti e stupratori, non già per la loro naturale inclinazione al dominio gli uni sugli altri (che si verifica di solito più tra maschi che tra maschi e femminee da femmine verso maschi per esclusione dalla dimensione familiare e procreativa) quanto per una supposta ed umanizzata lettura di queste dinamiche come “maschiliste” in quanto tendenti a definire la femmina inferiore ed oggettificata. Mi permetto di far notare che definire il ruolo della femmina in natura come umiliato, subordinato, oppresso ed oggettificato è una delle fesserie più grosse che abbia mai sentito. In particolare, un gruppo Facebook in portoghese diffonde immagini come questa:
dove si dice
“Lasci che il tuo cane annusi una femmina per strada? Sappi che questa è una grave violazione dello spazio privato delle femmine. Correggi il tuo cane e educalo in modo che non lo faccia mai più! Non educare il tuo cagnolino ad essere uno stupratore”
o questo
“Non lasciare penetrare la tua cagnolina! Quando il maschio effettua la copula, il suo bulbo penieno si gonfia, e così lui rimane intrappolato dentro la femmina. Questa è una azione di estrema oggettificazione della cagnetta, poiché oltre ad essere stuprata è obbligata a continuare sotto il dominio oppressore del maschio; separali a qualunque costo! Come ti sentiresti se fosse fatto a te?”
O qui:
dove si afferma:
“Le iene vivono secondo il matriarcato e le femmine possiedono uno pseudo-pene risultante da un “rigonfiamento” del clitoride. Esse usano questo falso pene per stuprare i maschi in maniera correttiva. Questo sorse dopo migliaia di anni di evoluzione e atrocità sofferte dalle femmine, che si sono auto potenziate biologicamente”
Qui addirittura si avalla il significato di penetrazione come “correttivo” o “educatore”, con una pericolosissima contraddizione in termini. Se lo fanno le femmine è giusto perché atto di ribellione. Lascio a voi intuire le conseguenze di questa affermazione e la legittimazione dello stupro che si dà come zappa sui piedi.
Ora, il punto non è tanto se questi spropositi siano veri o falsi, rappresentativi dell’universo femminista o meno, quanto la loro verosimiglianza, quanto cioè somiglino all’intero approccio femminista alle relazioni uomo-donna e quanto abbiano in comune con esso in termini di distorsione della realtà e totale rifiuto della logica e del buon senso.
Per concludere, una piccola lista delle contraddizioni che reca in sé il “femminismo animale” la volevo tentare anche qui:
1) Se la femmina del cane emette richiami sessuali di vario tipo, sarebbe da capire se cerca il rapporto sessuale consenziente (che secondo questi deliri non esiste) o lo stupro, e quindi secondo logica non è il maschio uomo che afferma che se l’è cercata ma lo affermerebbe proprio questa teoria stessa: in natura la femmina cerca e richiama lo stupro (non lo affermo io, sia chiaro. Lo afferma la logica deduttiva);
2) Visto che i comportamenti animali risalgono a ben prima della comparsa dell’uomo (ed anzi la razza umana deve la propria esistenza a questi “abusi” o “stupri”), e quindi non è certo l’uomo patriarcale e maschilista che ha insegnato agli animali a stuprare le femmine, forse la “nuova consapevolezza” (ossia la distorsione ideologica che ci fa leggere le cose del mondo secondo la nostra ottica viziata) dovrebbe insegnare ai cani a rispettare le femmine e dunque non annusarle né farci sesso? Vogliamo davvero leggere il mondo in questo modo? Ma allora facciamolo in tutto, no? Ad esempio, rispondiamo in coro a quel giudice minorile italiano che firmando una sentenza di affidamento esclusivo dei figli alla madre ha affermato che “non ho mai visto i vitelli seguire il toro, i vitelli seguono la mucca”. Sovvertiamo tutto, forza! I figli ai padri e le madri nelle officine, e in caso di separazione, le madri si trovassero un lavoro e mandassero il mantenimento. Cos’è sta roba antiquata che la madre sarebbe naturalmente preposta alla cura dei figli? Ma già, in quel caso fa comodo…
3) il femminismo non diceva che la donna si deve emancipare dal supporto e la protezione dell’uomo, che sarebbe patriarcale e tutore? Tale femminismo dovrebbe quindi gioire della diminuzione dei maschi in guerra o degli animali al macello, come mai invece dice che la donna o femmina è la vera vittima? Come si può anche solo affermare che sia più grave essere ingravidate che uccise?
4) in sostanza, le vere contraddizioni le reca il femminismo stesso (o i vari femminismi), visto che il “femminismo animale” fa a pugni con il concetto di “libera scelta” delle donne e della loro naturale capacità di autodeterminarsi, (ovvero che una cagna che fa sesso con un cane non possa essere considerata consenziente), che fa a pugni col femminismo di chi afferma che la prostituzione è un diritto della donna ed un atto di affermazione della propria indipendenza, che fa a pugni con il femminismo che dice che ogni atto sessuale è uno stupro, che fa a pugni con il concetto di “girl power” secondo il quale la conquista del maschio è di per sé una affermazione di superiorità del femminile (quindi la cagna che fa sesso in realtà sottomette il maschio attraverso il di lui desiderio, così controllandolo), che fa pugni con la Clinton, che fa a pugni con…
Basta, non riesco ad andare avanti. Sappiate solo che ogni volta che decidete di portare a spasso la vostra cagnetta per fare i bisogni, in realtà violate la sua privacy e sessualità perché decidete voi quando e dove, ma soprattutto la guardate, e se c’è un cane maschio nelle vicinanze, non mortificandolo voi avallate i suoi progetti di stupro.
22 Commenti
Interessante articolo ma peccato che si riesce a leggere solo facendo copia incolla su un file di testo. Ci sono problemi con l’immagine e con l’impaginazione del testo. C’è un blocco di testo “div” della classe “entry-content” che è praticamente più largo del blocco principale del sito. Vi consiglio di rifare il copia-incolla, magari prima passando l’articolo su un file di testo e poi aggiungere la formattazione manualmente assieme all’immagine.
Comunque, tornando al tema dell’articolo, posso altrettanto affermare che esiste un “femminismo o matriarcato” in natura che nega la paternità agli uomini. Ci sono molti animali femmine che dopo essersi accoppiate con i maschi li buttano fuori (in senso metaforico) oppure se ne vanno con i piccoli. Ci sono anche gli “infanticidi” da parte di madri che quando c’è carenza di cibo mangia un suo cucciolo, magari quello più debole e piccolo per così dire far sopravvivere gli altri. Sto solo continuando a suonare la canzone che hanno iniziato a suonare le femministe, ma mi fermo qui.
Più che parlare di comportamento animale che deriva da quello umano, io parlerei piuttosto di comportamento umano derivante da quello animale. Qui si che molte donne hanno preso parecchio dal mondo animale, forse anche inconsciamente.
Quando queste “carogne” (non mi riferisco al mondo animale ovviamente) smetteranno di sparare minchiate, forse potremmo ragionare tranquillamente ed anche riposarci la domenica. Ma sappiamo benissimo che non finirà mai così. Dovremmo sopportare ancora per molto, ma una fine arriverà… anche se è difficile credere. Finirà come finirà il capitalismo che una volta raggiunto l’apice scenderà bruscamente proprio lì da dove è partito. In più, le nostre care lottatrici per la libertà finiranno come la vecchia incattivita dalla fiaba che parla del “pesciolino d’oro”.
Jan Quarius(Quota) (Replica)
Jan Quarius,
Grazie per la segnalazione Jan.
Uso Firefox e con quel browser andava tutto bene, per cui non me ne sono accorto.
Si trattava degli indirizzi web estremamente lunghi. In ogni caso ho provveduto.
A proposito …
@ Francesco
Quei due indirizzi non sono accessibili nemmeno da facebook. Forse hanno cambiato le condizioni di accessibilità o forse li hanno cancellati. Se è possibile vedi di rintracciarli e magari farne degli screenshoot.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Della baggianata più empia mai sentita prima: che le femmine del mondo animale (ma si arriverà pure a quello vegetale, temo).
Portiamoci avanti: denunciamo le piante dioiche. Morte al kiwi che soggioga più femmine (e perchè non si pianta mai una femmina con più maschi?) gestendo un harem e costringendole a portare pesanti frutti mentre loro non fanno un tubo..
Rita(Quota) (Replica)
“afferma che le donne siano sempre state le vere vittime delle guerre, visto che perdono i mariti, i fratelli ed i padri ed il conseguente supporto.”
Infatti, odiavano il Duce guerriero, tanto, che a palazzo Venezia facevano la fila per farsi sbattere e ingravidare.
vincenzo(Quota) (Replica)
E’ incredibile, veramente incredibile il livello di idiozia a cui possono giungere le femministe.
Faccio notare che tra gli insetti funziona frequentemente al contrario.
Basta citare la mantide femmina, che dopo la copula divora il maschio, oppure certi ragni come questi.
http://www.nationalgeographic.it/natura/2011/10/20/news/cara_non_mangiarmi_ti_faccio_un_massaggino-599820/
Fate caso al tono ironico dell’articolo (scritto da una femmina), che al contrario non esisterebbe minimamente.
Daniele(Quota) (Replica)
Le totali idiozie di queste femministe sarebbero da sotterrare con una risata, secondo logica, intelletto ed anche istinto, se non trovassero supporto nel mondo dei media e nella stampa, addomesticata come un cagnolino scodinzolante di fronte alle padrone. Ma naturalmente non si tratta solo di manifesta cretinaggine di chi da credito a simili contraddittorie assurdità. Il fatto è che qualcuno le incentiva ad arte, vuole mettere in conflitto le donne contro gli uomini perchè quando questi saranno ridotti a zero o poco più, sarà il via libera totale al potere disumanizzante. la cosa davvero drammatica e tragica è che troppe donne non se ne accorgano, di lascino abbacinare dal vittimismo indotto e strizzino l’occhio queste imbecillaggini. Il che, onestamente, non depone a favore del tasso intellettivo.
armando(Quota) (Replica)
Ha ragione Armando ,perchè il problema in fondo non sarebbe nemmeno se una dice una cretinata come sopra, il problema è che “bisogna crederci” se no si passa per misogini , maschilisti ecc ecc, e piuttosto di passare per tali si crede alle più grandi idiozie
mauro recher(Quota) (Replica)
Difatti, oltre all’ironia con la quale ho voluto trattare questo tema, che ha davvero del grottesco, la cosa triste e preoccupante è che mai come nel caso del femminismo una ideologia si sia prestata in maniera così palesemente compiacente ad ogni tipo di delirio e di esternazione per quanto folle possa essere. Diciamo che questo tipo di lettura calunniosa della realtà si AVVAle di ogni boiata che venga buttata in pentola, perché in ogni caso fa brodo, supporta quella menzogna che diventa indiscutibile. Anche Overton in fondo definisce questo metodo. Se alcune ideologie hanno bisogno di essere definite, chiare, “ineccepibili” o quanto meno hanno una necessità di coerenza, qui l’incoerenza fa gioco, attraverso OGNI tipo di narrazione distorta che dica che l’uomo ha colpe e la donna è vittima. In fondo, si potrebbe anche parlare del diverso sacrificio delle suore rispetto ai preti, o che la mantide in realtà è vittima in quanto sola senza maschi, o che la vita è femmina e il cianuro maschio…
Francesco(Quota) (Replica)
Buon Anno e tanti auguri a tutti, ragazzi!
E scaldiamo i motori perchè siamo solo all’inizio, la battaglia è appena cominciata e il bello deve ancora arrivare…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2016/01/01/buon-anno-antifemminista/
mauro recher(Quota) (Replica)
Preferisco riportare qui il mio commento sulla (pseudo) discussione FB sulla pres. del libro.
Anche se ci somiglia molto, secondo me il capitalismo non ha nulla, o quasi, a che fare con la dinamica sessuale (che è una dinamica naturale) descritta da Fabrizio.
Fabrizio lo sa che questo, tra noi, rappresenta un fattore di “divisione”..
E’ la prospettiva, solo capovolta, cambiando la polarità della legge d’attrazione, di una certa interpretazione femminista, che attribuisce i mali del capitalismo all’maschio, per essere maschio (cioè all’ontologia del maschile).
Il capitalismo, invece, semplicemente la usa, come usa tutto il resto, ma non è che per questo si possa colpevolizzare le donne (di essere il motrore del capitalismo) per il fatto di essere attratte dal maschio alfa invece che dal beta.
Secondo me, invece,il capitalismo è esclusivamente connesso a quel processo di alienazione antropologica in corso da secoli (motivata dall’ideale/progetto cristiano), dove il plus valore estratto, e reificato, ridotto a merce, viene accumulato dagli attori/protagonisti del mercato.
Aggiungo che il capitalismo rapp. il contrappasso del ideale “ugualitario”: procedono insieme.
E’ questa la dinamica che, almeno a mio parere, va identificata come reale e disvelata per ciò che è.
Il resto (darsi la colpa vicendevolmente) son dettagli annessi al processo, mistificazioni del processo stesso, e rispetto al quale, qualcosa, purtroppo, di ancora umano: troppo umano.
Animus(Quota) (Replica)
Su una cosa Animus ha ragione. Per il capitalismo il sesso è indifferente, nel senso che utilizza l’uno o l’altro secondo convenienza, ossia in funzione delle fasi del suo sviluppo.
Atualmente utilizza le donne, e in particolare il femminismo, per destrutturare ogni identità e ogni forma, perchè necessita di individui manipolabili e infinitamente adattabili. Ma dopo il maschio e il padre, oggi l’ostacolo principale in quanto portatori storici e psichici della coscienza, verranno la femmina e la madre.
Come al solito, però, la questione dell’egualitarismo appare nella sua complessità. L’egualitarismo nel senso di uguaglianza di tutti ai nastri di partenza è perfettamente nelle corde del capitale, anche se solo teoricamente, ossia di un capitalismo “perfetto”, alieno dalle dinamiche umane , o “troppo umane”, tendenti a riprodurre costantemente privilegi per tenerseli e trasmetterli alle persone più vicine. L’egualitarismo come punto d’arrivo, sinteticamente e ovviamente rozzamente, è invece un ideale ti tipo socialista o comunista che vede tutto in funzione della ricchezza materiale e non sa riconoscere che la diversità è connaturata all’essere umano, che tende ad esprimersi anche nel campo economico. La storia dei paesi socialisti è lì a dimostrarlo. L’egualitarismo cristiano tende a porsi come sintesi attraverso il concetto di uguale dignità di ogni essere umano. In quanto tale sembrerebbe teoricamente compatibile sia con un capitalismo “attenuato” nella sua costante tendenza a riprodurre le dinamiche della differenza economica, sia con un comunismo attenuato nella sua tendenza d’appiattimento. Credo sia per questo motivo che è concepibile sia in ambito capitalista che socialista, e si è via via inimicato entrambi o fatto “amico” di entrambi. Naturalmente si può dire, a ragione, che anch’esso ha fallito. Però quel concetto di fondo, l’uguale dignità, che deve necessariamente avere anche uno sbocco concreto e non restare solo in ambito ultraterreno, può vivere anche in una concezione non religiosa di comunitarismo, nel tentativo di non mortificare le differenze innate, ma far si che esse non producano ingiustizie intollerabili. Anzi, che le differenze fra individui possano essere messe al servizio di tutti. E’ questo lo spazio del politico, non supino all’economico ma che l’economico voglia governare e indirizzare. Un politico,. e una politica, alle quali sia sottesa una salda concezione antropologica, un riferimento quindi che vada oltre se stessa. Per niente facile, ovviamente, perchè si tratta di trovare una sintesi fra tendenze e istinti entrambi presenti in ogni essere umano. Quelle tendenze che capitalismo e comunismo, come storicamente si sono manifestati, valorizzano unilateralmente. E questo vale anche per le differenze fra maschile e femminile. Non riesco a vedere altra strada da questa, anche se mi rendo conto si tratta di petizioni di principio, molto generali o generiche. D’altra parte ci dobbiamo muovere fra 1)Capitalismo sfrenato 2)Polpottismo 3)Società castale. Se si è in grado di proporre altri modelli atti a non riprodurre i difetti di quelle precedenti, li ascolto volentieri.
armando(Quota) (Replica)
Certamente, e condivido completamente questa tua lucidissima analisi (così come quella sull’Interferenza).
Volevo quindi dire a Fabrizio, per fugare un possibile equivoco, che non è che la sua impostazione non funzioni o sia sbagliata, anzi, va benissimo per confutare/sbattere in faccia alle femm. iste le loro pseudo verità, dimostra che basta invertire la polarità, e si nega “il colpevole”, e che questa negazione è ancora del tutto e completamente coerente. ( e quindi, o sono vere entrambe o nessua)
L’errore sarebbe invece, assumere questa, che è una “verita parziale”, a verità (totale/completa).
Animus(Quota) (Replica)
Se si imposta la ”guerra tra i sessi” come una corsa a staffetta tra l’idiozia e la logica che le corre dietro è evidente che siamo destinati a perdere.
Dal momento che l’idiota fa sempre il passo più lungo della gamba,l’idiozia corre a gambe levate e per ogni passetto misurato e ponderato della logica che guarda con cura dove mette i piedi,l’idiozia ne fa almeno 3 di cui uno nel fosso.
E allora non ha senso corrergli dietro.
Sapete cosa mi ricorda?
Quando giocavo a pallone tra bambini,alla fine c’era sempre un bambino deficiente (perchè è politicamente scorretto ma oltre agli adulti deficienti ci sono anche i bambini deficienti)che quando prendeva la palla non riuscendo ad affrontare gli avversari se la teneva con sè e si allontanava.
Dal momento che non c’era un vero e proprio fuoricampo costui credeva di essere maradona fuggendo dal campo di gioco,e qualche sciagurato lo seguiva anche per rubargli la palla,così il GIOCO PERDEVA OGNI SENSO.
Io rimanevo fermo e lo lasciavo andare perchè è la porta che andava difesa non i tombini del cortile dal bambino deficiente che rischia di caderci dentro con la palla credendo di essere maradona,perchè a seguirlo rischi di caderci dentro pure tu.
Con le femministe è così,non hanno il senso del fuori campo,il campo delimitato dai paletti della logica e della realtà.
Quando vengono verso la porta attaccano il maschile io posso anche difendere,ma quando corrono verso i tombini sostenendo che far annusare 2 cani di sesso opposto sia ”sessista’ che posso dire,si commenta da sè.
s
Enrico Fiorini(Quota) (Replica)
E’ un mondo incomprensibile,incomprensibile,io non riesco a comprendere,aiutatemi vi prego…
Come è possibile,siamo la stessa civiltà che crea circuiti miniaturizzati nell’ordine dei nanometri?
E’ la stessa civiltà che ha costruito i touchscreen o palazzi alti anche 800 metri?
Questa stessa civiltà produce queste stronzate.
Uno scienziato manda una sonda su una cometa la centra,che è come fare una buca da golf distante 10 milioni di km,con la differenza che qui la buca si muove pure,mette una maglia con una fregna sopra,lo accusano di essere sessista e lui si mette a piangere.
E’ un quadro di Salvador Dalì?
Ci mancano solo gli elefanti rosa di Dumbo che volano è il quadro è completo,non sto vivendo in un mondo reale sono vittima di una allucinazione,troppe incoerenze cose che non quadrano.
Aiutatemi a capire.
Enrico Fiorini(Quota) (Replica)
Terza cosa,scusate ma questo articolo mi porta a ”particolari” riflessioni,dov’è il famoso etologo Danilo Mainardi,quello amico di Piero Angela, che ci mostrava a superquark come si spulciano il culo i bonobo?
Ho subito quei documentari per tutta l’infanzia e ora pretendo un risarcimento voglio un parere autorevole sul femminismo animale.
Enrico Fiorini(Quota) (Replica)
Enrico Fiorini
>>
Quando vengono verso la porta attaccano il maschile io posso anche difendere,ma quando corrono verso i tombini sostenendo che far annusare 2 cani di sesso opposto sia ”sessista’ che posso dire,si commenta da sè.
>>
Sì, si commenta anche da sé, è indubbio, e sostanzialmente condivido molto di ciò che hai scritto.
Però, seguendo il tuo ragionamento, non bisognerebbe neppure più trattare certi temi, perché essendo il femminismo l’ideologia più idiota della storia dell’umanità, non andrebbe neanche commentata, proprio perché è di una stupidità assoluta; tantomeno bisognerebbe incazzarsi per tutte le puttanate che le femministe scrivono e dicono ogni santo giorno.
–
>>
Se si imposta la ”guerra tra i sessi” come una corsa a staffetta tra l’idiozia e la logica che le corre dietro è evidente che siamo destinati a perdere.
>>
Non sei il primo a dirlo ma, personalmente, non ho mai condiviso simili affermazioni, perché certe idiozie qualcuno deve pur commentarle, pur essendo consapevole del fatto che si tratta di pura merda, senza alcuna logica.
Sennò, mi ripeto, chiudiamo baracca e buonanotte ai suonatori.
Tanto, in ogni caso, la storia – quindi la “selezione naturale” – farà ugualmente il suo corso e pertanto solo i più forti sopravviveranno.
Fabio C.(Quota) (Replica)
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Fuochino….anche se non è proprio così.
E’ qualcosa che è correlato a questa risposta di Armando (su FB), che riporto: Grazie x la monumentale documentazione. Del resto è caratteristica di questo tempo dover dimostrare cose che il buon senso, nonché tutta la storia umana, suggeriscono con naturalezza.
Il problema, cari miei, bisogna farsene una ragione, è che il bene (o il buon senso di Amando) o la Logica di Enrico, o il mio Vero, sono destinati a perdere contro il male, o il “cattivo senso”, o l’idiozia o il Falso.
Ricordate qual’è l’unica definizione di verità?
L’intero.
Il falso dunque, è tutto ciò che è parziale.
Ma, e qui sorge il problema tra i due, se la si vede come una competizione, è che uno deve portare “prove monumentali”, all’altro, basta molto meno…
Insomma, è come una corsa sui 100 m tra bene e male (vero e falso) dove uno parte 10 m dopo lo start e l’altro si trova a 10 dall’arrivo.
Non c’è competizione.
Io non l’ho realizzato che qualche mese fa, che contrariamente ai film,che hanno sempre un lieto fine, il bene/vero, per sua natura, e per quanto appena spiegato, non può farcela contro il male/falso.
Animus(Quota) (Replica)
Io non credo che il problema sia che esistano persone che dicono queste scemenze. Esiste persino una Flat Earth Society, figuriamoci. Il fatto è che questo pseudo-femminismo riesce a sdoganare qualsiasi cosa, dalle più razziste, sessiste, a quelle semplicemente cretine. Pensate una bestialità a piacere di qualsivoglia natura, declinatela in “femmine-buone Io non credo che il problema sia che esistano persone che dicono queste scemenze. Esiste persino una Flat Earth Society, figuriamoci. Il fatto è che questo pseudo-femminismo riesce a sdoganare qualsiasi cosa, dalle più razziste, sessiste, a quelle semplicemente cretine. Pensate una bestialità a piacere di qualsivoglia natura, declinatela in “femmine-buone maschi-cattivi” e diventerà un pensiero legittimo e meritevole di approfondimento, al massimo, ma è già raro questo, si dirà (tiepidamente) di non condividerlo, ma comunque gli si dà diritto di cittadinanza tra le cose serie. Io mi chiedo cosa una Nilde Iotti o, per par condicio, una Tina Anselmi avrebbero detto di simili ridicolaggini.
Daniele V(Quota) (Replica)
Le femministe sono riuscite a ensare come i maschi e pretendono che il mondo, perfino quello istintivo sia LOGICO, RAGIONEVOLE e comprensibile in bianco e nero.
Invece il mondo, non solo il mondo degli istinti ma qui si evince chiaramente non è per nulla bianco e nero, ragionevole e logico. Bisogna lasciare gli istinti che siano quel che sono.
nina(Quota) (Replica)
Mi sono accorto, rileggendolo oggi, che il mio intervento, a causa evidentemente un inavvertito copia-incolla, è venuto “doppio” a metà testo ed è quindi quasi incomprensibile. Mi scuso con l’amministratore e i lettori, e allego di seguito l’intervento corretto.
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Io non credo che il problema sia che esistano persone che dicono queste scemenze. Esiste persino una Flat Earth Society, figuriamoci. Il fatto è che questo pseudo-femminismo riesce a sdoganare qualsiasi cosa, dalle più razziste, sessiste, a quelle semplicemente cretine. Pensate una bestialità a piacere di qualsivoglia natura, declinatela in “femmine-buone maschi-cattivi” e diventerà un pensiero legittimo e meritevole di approfondimento: al massimo, ma è già raro questo, si dirà (tiepidamente) di non condividerlo, ma comunque gli si dà diritto di cittadinanza tra le cose serie. Io mi chiedo cosa una Nilde Iotti o, per par condicio, una Tina Anselmi avrebbero detto di simili ridicolaggini.
Daniele V(Quota) (Replica)
https://aldiladelbenedelmale.wordpress.com/2016/01/26/cattorazzismi/
Animus(Quota) (Replica)