- Views 34438
- Likes
Delitti familiari maschili: 4 su 10 si suicidano
Impotenza totale e dipendenza radicale,
ecco le cause di quelle tragedie
La pena di morte in Italia esiste, se la infligge direttamente una quota impensabile di assassini di congiunte. Perché i delitti familiari maschili non sono sintomo di potere e di possesso, di dominio e di supremazia ma di impotenza totale e di dipendenza radicale e irrimediabile.
Che la causa addotta dal femminismo fosse falsa e manipolatrice lo sapevamo (conosciamo bene la nostra condizione) adesso abbiamo i numeri: 4 su 10 si suicidano (ed un altro …ci prova).
DELITTI FAMILIARI OPERATI DAGLI UOMINI
INDAGINE SUL RAPPORTO AUTORI/SUICIDI
Nel corso del 2014 ho svolto una ricerca mirata ad accertare la proporzione dei maschi che si suicidano dopo aver compiuto un omicidio contro le donne (di qualsiasi età) loro legate da rapporti familiari formali (coniugi, parenti) o legami affettivi (fidanzate, amanti) o di prossimità domestica (badanti etc.). Mi sono basato sui casi riportati dai media, scandagliando quasi ogni giorno i portali di Corriere, Repubblica e La Stampa, inoltre – ma senza sistematicità – quelli di altre testate (Il Messaggero, Il Secolo XIX e altre ancora) nonché i quotidiani cartacei su cui mi accadeva di imbattermi (Il Gazzettino, Il Giorno, Il Corriere delle Alpi etc.).
Idea e scopo della ricerca
L’idea è nata dall’osservazione che un significativo numero di quei delitti si conclude – stranamente – con il suicidio dell’autore. Il fenomeno incuriosisce, perché non vi è alcun altro ambito in cui gli autori di omicidi finiscano con il suicidarsi, né spesso né raramente. In nessun altro caso gli autori emettono contro se stessi la sentenza capitale e le danno immediata esecuzione. Non si è mai saputo di un mafioso che, compiuto un omicidio o una strage, si sia suicidato. Né di un cecchino, di un assassino di strada o di un mercenario che abbiano fatto lo stesso. Mai. La percentuale dei suicidi però restava incerta: uno su sei, uno su tre o uno su due? Bisognava indagare. Certo, tutto sarebbe stato più semplice se l’Italia avesse …un istituto di statistica.
Obiezioni
Ho dunque preso come fonte e riferimento i casi emersi alla cronaca sui media a me accessibili. Ciò solleva una serie di obiezioni, che sono però tutte tanto banali e ovvie da essere stucchevoli.
1- I dati sono parziali: è più che ovvio. Ma sono riportati dai media in modo non strutturato né selezionato, né pro né contro le finalità della ricerca, perciò, ai nostri fini, sono casuali.
2- I dati sono incompleti sia rispetto alla realtà sia rispetto a quelli pubblicati su tutti i media nazionali: altra ovvietà, scontata in partenza (i delitti familiari del 2014 sarebbero non 83 ma 100 ca. con 110/120 vittime). Ma poiché la questione non è il “quanti” bensì il rapporto delitti/suicidi, anche se questi coprono solamente una parte del tutto, il risultato (cioè la proporzione) non ha motivo di cambiare.
3- Ci sono casi dubbi e incerti. Ovvio. Come valutare un tentato omicidio o un tentato suicidio? Lui voleva veramente ucciderla o no? Voleva veramente suicidarsi o ha finto? Tenta il suicidio e resta in coma: sarà poi morto? Lei è stata ferita gravemente ed è in coma: i giornali non ti fanno sapere se poi si sia salvata o meno. Lui si è suicidato in carcere dopo due mesi. Come computare questi casi?
4- Non sono registrati casi di omicidi familiari compiuti da donne: certo, non era questo lo scopo della ricerca.
5- La ricerca verte su: congiunte uccise da maschi, a prescindere dal tipo di legame, dal come, dal perché e dal contesto, perciò vi sono incluse anche le donne assassinate insieme a uomini (es. padre e madre uccisi dal figlio).
6- Ad altri quesiti può rispondere ciascuno scorrendo il resoconto dettagliato in calce.
7- Lascio altre osservazioni al futuro (es. si noti come qualcuno si suicidi prima del delitto…)
Confronti
Il risultato è in linea con due ricerche diverse. Una indicatami da S. G. Sangas relativa alla Spagna, fondata su dati governativi. Là il rapporto delitti familiari maschili /suicidi oscilla dal 35 al 45 % in relazione agli anni considerati ed alle modalità di rilevazione. L’altra fonte di confronto è rinvenibile nel sito “delittifamiliari.it” http://www.delittifamiliari.it/951/resoconto-delittifamiliari-anno-2014/ cui rimando direttamente. Qui il dato dei suicidi non è disaggregato, come a noi servirebbe, ma non è difficile ricavarlo. Resta però da verificare – e sarebbe interessante – se il numero delle donne assassine di uomini manifesti un rapporto autrici/suicide dello stesso livello di quello autori/suicidi.
I numeri e la percentuale indicata
Anno 2014 – casi rilevati sui media sopracitati: 83 =A, suicidi 33=B, tentati suicidi 8, realizzati e tentati 41=C. Percentuali: B/A: 39,7 % – C/A 49,4 %. La percentuale che ho esposto nella titolazione (4 su 10) è la prima (la più bassa) e include bensì i tentati omicidi contro le donne, ma esclude i tentati suicidi degli autori, la scelta non è perciò a favore, ma a danno della mia tesi.
Belluno 27/1/2015 – Rino Della Vecchia
*********
2 gen. – Milano (in una clinica): uccide la moglie e si suicida -1
5 gen. – Torino – Caselle: uccide due donne e un uomo
17 gen. – Firenze – Campi Bisenzio: uccide moglie e figlio e si suicida – 2
26 genn. – Milano – Brugherio: uccide la moglie e si suicida – 3
3 febb. – Avellino: uccide la moglie e si suicida – 4
4 febb. – Roma – Casalbernacchi: ferisce gravemente la moglie (in coma, esito ignoto)
4 febb. – Padova – Montagnana: 81enne uccide la moglie e si impicca – 5
12 febb. – Milano: uccide la compagna
12 febb. – Milano – Giussano: uccide figlia di 2 anni e figlio di 8 – tenta il suicidio – 6
17 febb. – Uccide padre e madre (luogo non annotato)
24 febb. – Treviso: getta la madre dal balcone
25 febb. – Milano- Pontigliate: anziano uccide la moglie malata e si suicida – 7
28 febb. – Roma – Morena – Ciampino: 76enne uccide la moglie malata e si suicida – 8
2 marz. – Como – Mozzate: uccide la fidanzata
3 marz. – Milano – S. Siro: uccide la moglie e si suicida -9
4 marz. – Milano – Giambellino: uccide partner e figlio di 3 anni
7 marz. – Frosinone: lancia dal balcone la compagna
8 marz. – Vigevano: uccide la partner
8 marz. – Gualdo Tadino: uccide la moglie e tenta il suicidio – 10
10 marz. – Salerno: ferisce gravemente due donne (esito ignoto) e si spara – 11
16 marz. – Roma loc. Segni: uccide moglie a martellate
21 marz. – Uccide moglie malata di Alzheimer (luogo non annotato)
31 marz. – Livorno: 82enne uccide la moglie e tenta il suicidio – 12
1 aprile – Milano – Segrate e poi Bergamo: uccide un collega, la propria moglie e si suicida – 13
7 aprile – Catania: strangola la moglie e tenta il suicidio con pastiglie – 14
9 aprile – Roma Trionfale: uccide figlio disabile e moglie
14 aprile – Terni: uccide la moglie
27 aprile – Pescara: si suicida in auto con la figlia – 15
5 magg. – Firenze: donna trovata uccisa legata nuda (con ipotesi di omicidio parentale)
6 magg. – Cuneo: uccide la moglie
6 magg. – Uccide moglie (luogo non annotato)
16 magg. – Torino Santhià: 25enne uccide madre e nonni
1° giug. – Pisa: uccide la moglie
9° giug. – Novara: uccide la moglie e si suicida – 16
1° giug. – Busto Arsizio: uccide la zia 85enne
10 giug. – Treviso – Ponzano V.: litiga violentemente con la moglie (esito ignoto) e si suicida -17
15 giug. – Pavia: sgozza moglie e 2 figli
16 giug. – Ragusa: uccide la moglie
16 giug. – Pietra Ligure: uccide la moglie a calci
17 giug. – Rovigo – Castelmassa: litiga con moglie (esito ignoto) e si suicida – 18
22 giug. – Novara: litiga con moglie (esito ignoto), minaccia il suicido e si suicida – 19
23 giug. – Siena: uccide la moglie e si suicida – 20
5 lug. – Padova – Saonara: uccide la sorella consenziente e si suicida – 21
6 lug. – Perugia: spara alla ex, a una sua amica e al figlio di 3 anni e si suicida – 22
14 lug. – Collegno: accoltella gravemente la moglie (esito ignoto) e si getta sotto il treno – 23
8 ago. – Fiumicino: uccide la moglie, ferisce figlio e tenta il suicidio (gravi condizioni, esito ignoto) – 24
9 ago. – Como: soffoca la madre
9 ago. – Potenza: uccide moglie e figli e si suicida – 25
11 ago. – Sassari: uccide la madre
14 ago. – Perugia: ferisce la moglie (che morirà dopo un mese) e si suicida – 26
14 ago. – La Spezia – Sarzana: uccide la moglie
15 ago. – Mugello – Lago del Bilancino: investendola uccide la fidanzata e si impicca – 27
17 ago. – Ancona: uccide la figlia di 18 mesi
18 ago. – Reggio C. – Monasterace: spara alla moglie
22 ago. – Catania: uccide una figlia, ne ferisce un’altra gravemente e tenta il suicidio – 28
24 ago. – Roma: decapita la badante, poi viene abbattuto dalla polizia
25 ago. – Nuoro – Oliena: spara alla moglie e si suicida – 29
26 ago. – Pisa: uccide la moglie e si impicca – 30
8 sett. – Palermo: uccide la moglie
9 sett. – Alatri: uccide la moglie e tenta il suicidio – 31
15 sett. – Fa a pezzi la badante (luogo non annotato)
16 sett. – Milano: si getta dal 7° piano trascinando con sé la fidanzata – 32
17 sett. – Roma – Tor Bella Monaca: uccide compagna mentre pulisce le pistole (falso incidente?)
17 sett. – Tortona; 73enne spara alla sorella
21 sett. – Torino: accoltella la moglie
23 sett. – Viterbo: accoltella la convivente
23 sett. – Brescia: uccide la moglie
25 sett. – Genova: accoltella la moglie
27 sett. – Roma, sede Inps: uccide la moglie e il suo amante
3 ott. – Ivrea: uccide e seppellisce la moglie in cantina, dopo un mese si suicida – 33
4 ott. – Cattolica: uccide la moglie e poi fa harakiri – 34
8 ott. – Agrigento: uccide la fidanzata, la madre di lei e si suicida – 35
14 nov. – Latina: uccide la moglie e si suicida – 36
26 nov. – Bologna: 80enne spara alla moglie
26 nov. – Roma: 40enne spara alla moglie
30 nov. – Salerno: preannuncia su FB e a seguire accoltella la moglie
2 dic. – Treviso: uccide moglie e figlio e si impicca – 37
4 dic. – Agrigento: uccide la fidanzata
9 dic. – Ancona – Numana: uccide moglie e figlio e si suicida – 38
10 dic. – Rapallo: uccide moglie e poi si getta dal balcone con il figlio – 39
16 dic. – Nuoro – Orosei: uccide moglie col machete e tenta il suicidio – 40
18 dic. – Lecce: dà fuoco alla partner
23 dic. – Verona – Isola della Scala: tenta di uccidere moglie e figlio e si suicida – 41
Casi 83 – Con suicidi: 33, con tentati suicidi 8: tot. 41
76 Commenti
Se in futuro Le può servire, a questo link trova le uccisioni compiute in Italia da donne, in ordine cronologico:
http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/omicidi?updated-max=2014-08-08T17:40:00%2B02:00&max-results=20&start=20&by-date=false
a questo altro link trova le tentate uccisioni (sempre da parte di donne):
http://violenza-donne.blogspot.it/search/label/tentato%20omicidio
nota: oltre ai casi italiani ce ne sono alcuni (pochi/più eclatanti) casi dall’estero.
Credo che i suicidi delle donne a seguito di uccisione del partner (da parte loro) siano in bassa percentuale; per contro i loro suicidi a seguito di uccisione dei figli (ad opera delle stesse madri), in alta percentuale.
Sarebbe anche interessante quantificare quanti omicidi/stragi compiute dai mariti/compagni/padri, si sono verificate in vista della separazione, prima prospettata infine annunciata dalla donna o “dopo” averla subita; cioè in conseguenza della probabile perdita dei figli e di tutto il resto.
Che la perdita dei figli e di tutto il resto sia abbastanza probabile, lo sanno ormai quasi tutti. Il mio modesto parere è che ormai una alta percentuale di mariti/compagni/padri, vive in una condizione di terrore per opera delle partner, quindi ricatto, soggezione, mortificazione, se è vero come è vero che oggi:
al 68.4% degli uomini capita che la partner abbia minacciato di chiedere la separazione e/o sbatterli fuori di casa e/o volerli vedere ridotti in rovina ———
al 59.4% degli uomini capita che la partner l’abbia minacciato di non fargli più vedere i figli o di farglieli
vedere se e quando vuole lei ——–
al 43.8% è capitato che la tua partner lo abbia minacciato di non fargli avere più alcun contatto con i
tuoi figli, nemmeno telefonico, escludendo definiti
vamente dalla loro vita lui e la sua famiglia.
v. pag. 41 della ricerca http://www.vittimologia.it/rivista/articolo_macri_et_al_2012-03.pdf
vincenzo mastriani(Quota) (Replica)
Chiedo scusa e correggo: pag 12.
Mi scuso anche per alcuni errori, avendo riportato con errori (per la fretta) alcune voci del questionario dalla seconda alla terza persona.
vincenzo mastriani(Quota) (Replica)
vincenzo mastriani,
…..
Ciao Vincenzo benvenuto *drinks*
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sull’argomento ho rintracciato questo:
.
.
vecchiotto ma interessante.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Grazie Luigi.
Non conoscevo questa ricerca.
Vecchia ma attuale.
Le cose, se sono cambiate, lo hanno fatto in peggio.
Rino DV(Quota) (Replica)
Volevo rendervi partecipe di questa risposta che mi ha dato la Somma per via di questo articolo e del mio commento
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/03/18/centri-antiviolenza-sono-soltanto-centri-delle-donne-per-le-donne/1513199/#comment-1923079259
commento mio
Ma vede signora Somma qui c’è un errore di fondo , se noi diciamo i centri anti violenza sono solo per le donne ,si giunge ad un apartheid di genere, escludendo quei uomini che la violenza la subiscono e poi, mi deve anche scusare,i finanziamenti sono pubblici ,quindi pagati anche con i miei soldi e pagare per una cosa che mi vede ,in quanto maschio, colpevole in partenza ,la cosa fa parecchio girare , per me le pari opportunità tanto decantate dovrebbero funzionare per tutti , quindi in teoria ,se anche il medesimo subisce violenza può richiedere aiuto e non avere una porta sbattuta in faccia
commento di risposta
Non capisco Recher perchè lei debba essere colpevole…non è un uomo che commette atti di violenza quindi di cosa dovrebbe essere colpevole? La violenza contro le donne ha caratteristiche culturali e politiche precise di cui potrà torvare documentazione storica. Il fatto poi che ci siano centri antivioenza per donne non ha alcuna conseguenza sul fatto che vengano aperti centri antiviolenza per uomini. Perché demandate sempre alle donne il lavoro di cura? Penso che sia estremamente importante che gli uomini comincino a prendersi cura di altri uomini (nei Cam per esempio lo fanno) e lei stesso potrebbe aprirne uno, che cosa glielo vieta?
risposta di un altro utente ,ma che mi trova d’accordo
Lo stesso concetto di “violenza contro le donne” è sessista. La violenza non ha genere (anche se è una parola al femminile…chissà perché…)
La segregazione sessuale che lei propone, centri per donne e centri per uomini, è sessista ed alquanto sospetta.
E’ con la segregazione sessuale che vogliamo superare le differenze di genere? Davvero?
Io aggiungerei che i fondi, a gruppi come il nostro difficilmente vengono presi in considerazione
mauro recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2015/03/25/tanto-e-solo-ironia/
mauro recher(Quota) (Replica)
commento trovato in una pagina femminista il collage l’ho fatto io , speriamo che lo carichi
mauro recher(Quota) (Replica)
Ancora sul fatto quotidiano ,questa volta è il buon Demaglie che da il meglio di se
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/04/28/violenza-sulle-donne-nasce-relive-il-coordinamento-dei-centri-per-uomini-maltrattanti/1630530/
Questo è il mio commento
Che gli uomini facciano violenza è un dato di fatto ,bene che ci siano questi “centri” ,sarebbe ancora più “paritario” (ma il femminismo non è per la parità” ) che questi centri si chiamassero per le persone maltrattanti” e che sia anche aperto alle donne che capiscono di aver sbagliato e cercano di ” rimediare” (il senso del centro non è quello ?) Invece ,ancora una volta, si dividono gli uomini in carnefici e donne vittime, sembra quasi impossibile che una donna possa essere violenta , se non è sessismo questo …(sessismo benevolo ,ma sempre sessismo è)
Da evidenziare anche questo commento ,fatto da Capitan Findus ( tizio noto su donne di fatto )
Si ricordi, caro demaglie, che, per le femministe, essere maschi è una colpa inemendabile, inestinguibile: fine pena mai. Soprattutto adesso che con la vostra struttura cercherete di sottrarre una fetta soldi pubblici alle associazioni di femministe contro la vvviulenza
Temo veramente che, nonostante il vostro sincero pentimento di essere nati di sesso
maschile, non siate tanto ben visti “dalle cagnette a cui avete sottratto l’ osso…” (cit. De Andrè) Sa, demaglie, le comari di un paesino non brillano certo in iniziativa, le contromisure fino a quel punto si erano limitate a qualche post su Ddf… Ma adesso con i pochi fondi a disposizione da spartire, correte seri pericoli Le porgo i miei Cordiali Saluti, questa volta integrati, in virtù dello speciale matrimonio di centri maltrattanti, dall’ auspicio:
Auguri e figli maschi… Oooops l’ ho detta
mauro recher(Quota) (Replica)
https://frammentidiundiscorsopedagogico.wordpress.com/2015/05/09/la-sottile-differenza/ un altro omicidio -suicidio ( mi sembra il terzo in poco tempo) l’articoletto ,senza arte ne parte si lamenta delle parole e non accetta il termine raptus ,perchè ,uno che si toglie la vità è una azione che si fa con leggerezza ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Un aggiornamento (non esaustivo) per l’anno in corso.
Francia, strage al veglione: uccide tre persone e si suicida
Separato e senza lavoro tenta il suicidio davanti al padre
Varese, uccide la moglie che si separa e tenta suicidio.
Sant’Anastasia, suicidio dipendente Squisito: oggi i funerali
Muore suicida a 47 anni: si è lasciato attraversare dal Frecciabianca
Omicidio-suicidio Città di Castello, funerali separati per Laura e Yuri
Ѐ stato ritrovato cadavere sotto il ponte di Seiano l’uomo di 41 anni scomparso tre mesi fa da Sant’Antonio Abate
Pomigliano e disagio sociale, tenta il suicidio: salvo per miracolo.
Uccide la figlia con decine di coltellate. Poi tenta suicidio: arrestato padre-killer
Sernaglia (Treviso), si uccide facendosi schiacciare da un grosso tavolo
Pomigliano e disagio sociale, tenta il suicidio: salvo per miracolo.
Giugliano. Omicidio-suicidio, il movente in una lettera: la guardia giurata temeva di essere lasciato
Reggio, terribile suicidio a Gallina. Nino Campolo si è tolto la vita sparandosi
Memoria dei Suicidi di Padri Separati
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Vorrei segnalare che la maschilista Italia ha il secondo più basso numero di femminicidi, in proporzione agli abitanti, di tutta l’unione europea, meno di noi ne ha solo la Grecia che è ancora più maschilista di noi, mentre i paesi del nord europa, che vengono presi cosi spesso a modello, hanno tutti un numero di femminicidi, in proporzione alla popolazione, più alto del nostro.
http://noisefromamerika.org/articolo/femminicidio
Antony81(Quota) (Replica)
Antony81,
…
Si, lo sappiamo bene. E abbiamo anche affrontato la questione in diversi post (ad es. Il femminicidio finlandese ).
C’è stato movimento sia da parte nostra (non solo UB) che articoli su diversi quotidiani (il Fatto quotidiano soprattutto):
Femminicidio, i numeri sono tutti sbagliati
Femminicidio, ma siamo sicuri che esista?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Non posso che quotare Luigi , purtroppo non c’è lo riscontro mediatico che meriterebbe degli articoli del genere (già molto che li abbiano pubblicati)
E poi , vai in giro per facebook e trovi stati del genere
Notizia pappagorgia, notizia pappaghena, notizia di stampo smorfioso. Bellissime novità per noi donne, noi femmine generatrici di vita, noi femmine portatrici di paturnie, noi donne potenti motori del mondo, noi: le sante senza aureola che tengono insieme il pianeta mentre voi maschi lo rosicchiate fino al midollo. Invenzioni che aspettavamo da tempo e ora possiamo tirare un sospiro di sollievo. scritto dalla Luciana nazionale
mauro recher(Quota) (Replica)
Antony81(Quota) (Replica)
http://blog.giordanochristian.com/…/quelli-che-vogliono-con…
un articolo che ho letto e una mia riflessione ….
Una mia curiosità che vorrei chiedere a questo psicologo…. in sostanza dice che, se un bambino legge favole sui gay non diventa gay e sono d’accordo, però allora mi deve spiegare il perchè ,il cosiddetto femminicidio ha una costruzione culturale ,perchè ,se la cultura non insegna a diventare gay, per quale astruso motivo dovrebbe insegnare ad uccidere le donne ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Lo segnalo solo perchè è un amico di Luigi *drinks*
http://intersezioni.noblogs.org/personalepolitico/ladagio-del-maschio-italiano/
Mi rompe comunque che ,chi scrive l’articolo è spesso lui che usa questi termini nei confronti dei “maschi”
mauro recher(Quota) (Replica)
C’è anche questo ,scritto dal solito “fenomeno” ma aiutato
http://questouomono.tumblr.com/post/120007113622/questo-uomo-no-58-raptus
mauro recher(Quota) (Replica)
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/alzheimer-spara-moglie-suicidio-napoli/notizie/1383729.shtml anche questo sarà contato come femminicidio?
mauro recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2015/06/01/nella-statistica/
mauro recher(Quota) (Replica)
Arriva la canzone sul femminicidio ,non è che sia una novità sia chiaro …..
https://www.youtube.com/watch?v=p0I4R11339o&app=desktop
Sono un appassionato di musica , ma non un esperto ,forse sono prevenuto visto il tema trattato ma ,a me sembra brutta e stonata, comunque , a parte questo, non vorrei che ,grazie al tema trattato , questa canzone andasse in HIt parade e altri gruppi invece ,che si fanno il culo ,in qualche polverosa cantina , non hanno nessuna possibilità
mauro recher(Quota) (Replica)
Segnalo questo articolo di eretica
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/06/04/violenza-di-genere-le-assassine-non-sono-giustiziere-che-vendicano-le-donne/1746165/
questo è il mio commento
Non è una novità che si leggono commenti di questo tipo quando ad uccidere è una donna , funziona cosi nel mainstream dominante misandrico… uomo che uccide donna gogna mediatica (anche quando magari la coppia è anziana e la donna è molto malata e dopo l’uomo si suicida) mentre se succede il contrario arrivano gli applausi che sembra di essere al circo … immagino la scena .. uomo che uccide donna.. porco ,maschilista ,misogino ,cultura patriarcale ,galera e buttare via le chiavi … donna che uccide uomo.. beh insomma ,questo aveva il pene ,chissà quante ne ha fatte passare ,finalmente si è liberata di un oppressore sai cosa ti dico “ben gli sta” e senza dimenticare la famosa ” giusto che le donne si ribellino ” in fondo è morto un uomo niente di importante
mauro recher(Quota) (Replica)
Bè, se esistesse davvero un Movimento Maschile degno di questo nome,subito agirebbe un “pool” di propri avvocati(vi vantate di aver creato questa associazione ma non avete un settore legale, non va!) per denunciare quelle donne che hanno scritto quei commenti criminali su TG COM Mediaset per giustificare un omicidio contro un uomo. E invece…,state qui impassibili a filosofeggiare, rinchiusi in un blogghetto virtuale(seppure di buona qualità) che nessuno, eccetto quattro gatti, legge. Intanto, appena oggi, il Tg1 ha dato la notizia, a decine di milioni di persone, che 17 milioni di donne italiane subiscono violenza da parte di uomini. Più azione, meno filosofia.
Non è una critica ma un’ amara constatazione.
Astolfo(Quota) (Replica)
Sì, il Momas è ancora quasi esclusivamente un’entità virtuale dedita sin qui all’analisi filosofica esoterica.
Siamo andati poco oltre l’età della carboneria. Concordo.
Ma la causa, (o è meglio dire la colpa?) non è di chi c’è, è di chi manca.
Se sul fronte c’è solo qualche manipolo di osadiavoli io non lo imputerei a questi ma ai milioni di latitanti (per usare un eufemismo).
Altrimenti finisce che mettiamo gli attivi sul banco degli imputati e i passivi sullo scranno dei giudici.
Mi sembra un po’ troppo.
Rino DV(Quota) (Replica)
mauro recher,
Un pool di nostri avvocati…Astolfo, ma de che stai a parlà? si dice a Roma…
Facciamo quello che possiamo con gli strumenti di cui disponiamo e con quel poco che siamo in grado di fare, e quel poco lo facciamo al massimo delle nostre possibilità e delle energie e del tempo che possiamo dedicargli. Quando possiamo interveniamo ovunque ci sia un minimo di spazio per farlo, ci prendiamo palate di merda (noi, non tu…) che ci rovesciano addosso ovunque e tu te ne esci con certi commenti…
Ma su, falla finita di pontificare e fai quello che puoi fare così come lo fanno quei pochi esposti in prima persona che ci mettono la faccia (con tutte le cosneguenze del caso…). Un pò di modestia e di senso della misura, ragazzi, non fa mai male…
P.S. per errore ho risposto a Mauro, ma era per Astolfo, ovviamente…
P.S. 2 questo blog è molto più visitato di quanto si possa pensare. Il problema non è il numero delle visite (che sono tante) ma la mancanza di coraggio da parte degli uomini a mettere il naso fuori dal guscio. E questo coraggio non glielo possiamo dare noi. Più di quello che facciamo non possiamo fare.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Off topic
Per punizione ho pubblicato qualcosa su facebook *drinks*
mauro recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2015/06/07/dal-razzismosessismo-al-politicamente-corretto/
mauro recher(Quota) (Replica)
Un altro Don Corsi ?
http://www.huffingtonpost.it/2015/06/23/kiko-arguello-femminicidio_n_7643056.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001
mauro recher(Quota) (Replica)
Sì, è così Mauro, un altro don Corsi prontamente piazzato sulle home pages della stampa “autorevole”.
Rino DV(Quota) (Replica)
Mauro e RDV: Cosa ha detto di male Kikko Arguello(ammesso che lo abbia detto veramente)??? Non è forse questa la causa del cosiddetto “femminicidio”? Basta con questo politicamente corretto!!! 15 anni di QM condotti ingabbiati dal politicamente corretto e a sconfessare questo o quel “misogino”, non hanno permesso di far decollare la causa ,e così ci ritroviamo in quattro gatti.
Astolfo(Quota) (Replica)
Astolfo,
Se ritieni che sia così lo sai cosa devi fare, vero?
O preferisci affidarti all’Arguello di turno?
.
ps. Se non te ne sei accorto quello che afferma per la QM è peggiore di quanto è strillato nei titoli dei giornali mainstream. Parla dell’uomo che se non crede nel Dio cristiano (ateo) trova la sua identificazione, trae il “suo essere”, dalla Donna. Una traslazione dellla devozione cristiana tra uomo e Dio, verso la Donna. Come se la Donna fosse vicaria di Dio nell’uomo ateo, non credente.
Il peggior femminismo non avrebbe saputo far di meglio ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Caro Astolfo, chiediamoci questo: come si spiega che le affermazioni di K. A. siano state immediatamente riprese e strombazzate dai media, mentre le nostre (che a tuo parere sarebbero nientemeno che polit. corrette) in 15/17 anni non hanno mai avuto un tale trattamento?
.
Mysterium fidei?
Rino DV(Quota) (Replica)
“come si spiega che le affermazioni di K. A. siano state immediatamente riprese e strombazzate dai media” (RDV)
Semplice: per screditare le istanze maschili e per vittimizzare le donne, però in questo c’è anche un lato positivo: perchè quando i Media strombazzano le presunte dichiarazioni “misogine” di un don Corsi, di un Salvatore Marino o altro , involontariamente danno visibilità a istanze fuori dal coro del pensiero unico femminista e politicamente corretto, e quindi inducono tanta gente a porsi qualche domanda critica su un qualcosa che invece ritenevano pacifica e fuori discussione,. Questo è l’ unico modo per far uscire le tematiche della QM dai confini di questi blogghetti e forumetti e da quattro gatti.
Basta con questa calma, con questa moderazione, con queste parole pesate! Bisogna urlare, inveire, assillare, tormentare. Bisogna coinvolgere avvocati per fare una denuncia contro lo Stato per le attuali leggi sul lavoro che stanno incentivando la disoccupazione maschile e quindi il suicidio maschile(95% dei suicidi per mancanza di lavoro sono maschili) Perderemo questa causa legale? Può darsi, ma almeno avremo ottenuto visibilità, e la visibilità può servire da trampolino di lancio. Non ci sono i soldi per questa causa legale? Facciamo, allora, una “colletta” tra noi. Altrimenti, che cazzo di MoMas siamo??!! E’ mai possibile che qui e in altri lidi della QM non si parla mai della legge Fornero e successive che stanno massacrando i disoccupati maschi over 30, mentre invece ci si applica nelle questioni “gender” o in filosofeggiamenti vari che come tali, per quanto interessanti e giusti possano essere, non servono a un cazzo ai fini della QM?? Inoltre, mi tormenta, dirlo, ma visto che ormai si è toccato il fondo,al punto che anche il papa e la Chiesa tanto da sempre accusati di “maschilismo” ,hanno abbracciato la misandria pù becera, dobbiamo invocare il famoso “tanto peggio, tanto meglio”, affinchè qualcuno possa svegliarsi. Solo eventi tragici possono darci un pò di visibilità e indurre gli altri a porsi qualche domanda. Quindi dobbiamo sperare che qualche padre separato si bruci vivo davanti al parlamento,che qualche disoccupato maschio si ammazzi lasciando una lettera in cui spiega che lo ha fatto perchè discriminato in quanto maschio dalle attuali leggi sul lavoro(a cominciare dalla legge Fornero), che qualche incarcerato per stupro venga linciato e ammazzato dagli altri detenuti,che qualche cliente di prostitute venga ammazzato dai poliziotti, che quanti più uomini vengano ammazzati da donne.E così via.
E’ l’ unico modo.
Astolfo(Quota) (Replica)
Caro Astolfo, se non intuisci autonomamente che qualsiasi affermazione sulle DD in quanto tali, sia frutto di rancore o di rabbia o di ragionamento (anche se fondato) non produce alcun frutto ma viene usato contro il Momas, io non posso farci nulla.
La guerra si combatte contro il femminismo e il femdominismo e, se si vuole, contro il maschiopentitismo.
E’ il femminismo che trasforma (in malafede) la nostra lotta contro di esso come lotta contro le DD. Ciò per ovvi motivi. Ma se non sono ovvi per te, io non posso far nulla per convincertene.
Quanto alle azioni legali, che infatti potrebbero dare un po’ di notorietà alla QM, non sto a fare l’elenco delle volte in cui abbiamo tentato di organizzarci, raccogliere fondi e trovare un avvocato.
Né di altri tentativi e iniziative ideate e mai realizzate anche dopo viaggi e incontri e spese etc. etc.
Quanto alle accuse di inerzia e ingenuità rivolte a chi combatte da moltissimi anni questa guerra, posso dire questo. Coloro che fanno devono essere tanto grandi da tollerare di venir rimproverati proprio da coloro che non fanno, Sono i nostri fratelli minori, diceva il grande Cesare. E’ nostro compito comprendere e voler bene pure a loro. Così diceva quel Gigante. E ciò che diceva lo faceva.
Rino DV(Quota) (Replica)
oh beh, Arguello ha pure definitivamente avvalorato la tesi dell’aumento dei femminicidi e della violenza di genere, a sentir lui in Spagna fatti del genere accadono continuamente. Si potrà dire: vedete lo dicono pure i tradizionalisti che gli uomini lasciati uccidono di più..che poi sia per mancanza di amore o senso del possesso, beh questo lo discuteranno ma per intanto ha fatto un gran favore confermando la tesi dell’aumento della violenza
Rita(Quota) (Replica)
Infatti Rita e Rino hanno ragione entrambi … io combatto il femminismo non sicuramente le donne ,dire che gli uomini uccidono perchè le donne sono tutte Biiip , si aprono le porte per non dire i portoni alla ideologia femminista ,infatti i giornali sono tutti usciti in pompa magna con articoli che ,magari erano spropositati alle parole dette ,ma tutto fa brodo ,e poi lasciamo perdere Salvatore Marino che di buffoni non ne abbiamo bisogno ,non ti sei mai chiesto come mai lui va in televisione e ,a parte una comparsa di Vicenzo Spavone (persona seria altro che Marino ) a Forum e forse poco altro , non c’è traccia della QM? Ovvio perchè i buffoni sono sempre ben accetti a dire che Dio e maschio e che le donne sono satana ,ma per favore … il femminicidio deve essere chiaro a tutti che è una bolla mediatica e che serve per fare “ascolti ” nei mass media ,se ci fosse una cultura da cambiare sarebbe quella che, alla uccisione di un uomo da parte di una donna, ci sono le risate in sottofondo
mauro recher(Quota) (Replica)
Rita:
>
oh beh, Arguello ha pure definitivamente avvalorato la tesi dell’aumento dei femminicidi e della violenza di genere,
>
Ha fotocopiato don Corsi.
Restiamo in attesa del prossimo.
Rino DV(Quota) (Replica)
RDV, ma quali accuse e critiche??!! Sono solo constatazioni. E comunque si vede che non hai letto bene il mio commento, infatti ho detto e riconosciuto che qualunque cosa “sopra le righe” si dica sulle donne, i Media ne approfittano per colpire il genere maschile. Ma, come ho come aggiunto prima, bisogna sfruttare a nostro vantaggio questo clamore mediatico che seppure finalizzato a denigrare la causa maschile, automaticamente finisce per darle visibilità, e quindi molte persone si possono rendere conto che non esiste solo il pensiero unico femminista ma anche idee diverse, alternative.
Quando quasi tre anni fa, il tanto da voi biasimato e criminalizzato don Corsi pubblicò nella sua chiesa quelle cose a riguardo del “femminicidio”, il putiferio mediatico che ne scaturì , involontariamente innescò in ambito cattolico e non cattolico, insomma nella società, un dibattito a riguardo del “femminicidio”. UN dibattito che prima di allora non c’era ed era inconcepibile, un dibattito che è servito a mettere in discussione da parte di alcune persone, sia in ambito che cattolico che laico, il dogma del “femminicidio”. Da allora sono “fioriti” molti articoli su internet, anche da parte di giornali importanti(come Panorama e alcuni siti cattolici, ma anche di sinistra come alcuni articoli di Mazzola sul Fatto), che facevano e fanno notare la bolla mediatica del femminicidio. Tutto merito della reazione a catena scatenata dalle dichiarazioni avventate e superficiali(ma sostanzialmente giuste) riprese e pubblicate da Don Corsi. Prima di don Corsi, solo in ambito QM si contestava il dogma del femminicidio. Grazie a lui, tali tematiche sono uscite da questa minuscola e virtuale nicchia. Questo don Corsi dovrebbe essere nominato “cappellano militare” del MoMas! Discorso analogo si può dire per Salvatore Marino, tanto denigrato in ambito MoMas, eppure con il suo fare provocatorio e colorito riesce ad attirare i Media e quindi a far accendere i riflettori sulle nostre istanze. Certo, si comporta in modo impresentabile, ma così facendo la gente si incuriosisce, e incuriosendosi ascolta pure, e quando certa gente ascolta discorsi fuori dal coro a riguardo di argomenti del pensiero unico che come tali sembrano fuori discussione, automaticamente si pone qualche dubbio e qualche riflessione.
Per quanto riguarda Arguello, se ha detto le puttanate che le ha attribuito Rita, allora effettivamente è un deficiente, però rimane il fatto che i Media gli hanno attribuito l’ affermazione secondo cui abbandono delle mogli sia causa del femminicidio, e quindi noi dobbiamo difendere questa posizione,a prescindere se l’ abbia o meno affermato.
Astolfo(Quota) (Replica)
Salvatore Marino, oltre ad essere un personaggio uso a pagliacciate carnevalesche in televisioni private da strapazzo di provincia, è un fascista dichiarato, militante o simpatizzante di Forza Nuova, cioè una forza politica catto fascista scavalcata a “sinistra” anche da Casa Pound (sto ironizzando, ovviamete…).
Da questa gente dobbiamo stare lontani anni luce, non solo per ragioni tattiche, ma per ragioni strategiche, culturali, ideali ecc.
E non è affatto un caso che sia proprio gente come quella ad essere in qualche modo promossa e pubblicizzata. Pensate forse che a noi non ci conoscano? Che Uomini Beta (o anche altre associazioni serie…) non sia conosciuto da chi di dovere? Pensate forse che il “femministame” salottiero mediatico (più tutti i cascami maschio pentiti del caso) non ci conosca? E perché noi non veniamo chiamati in causa, in questa o in quella televisione, in questo o in quel salotto, da questo o quel giornale? Perchè ci ignorano? Perché siamo sepolti sotto una coltre di silenzio?
Ma è evidente: la QM, quella vera, deve restare sotto una coltre di cemento armato, non deve emergere. E dal loro punto di vista li/e capisco pure. Perché dovrebbero darci spazio? E’ già molto che ancora non si siano accaniti contro di noi (mi riferisco a un accanimento vero, denunce, querele ecc.). Ma non è affatto da escludere che ciò non avvenga in un prossimo futuro. Cosa che non avverrà mai a personaggi come Marino, statene pur certi, gli sono troppo funzionali. Siamo noi che non siamo funzionali.
A proposito. Da alcuni giorni, per chi non lo sapesse, è stata varata una legge apparentemente garantista che stabilisce che i giornalisti (vale anche per i blogger, naturalmente) non saranno più condannati penalmente ma solo civilmente (cioè a pene pecuniarie).
Questa è una legge falsamente garantista perché il sistema sa benissimo che giornalisti e reporter di un certo tipo, generalmente free lance, direttori di giornali o di blog fuori dal coro mainstream (e per fortuna non sono poi così pochi), hanno messo da sempre in preventivo l’idea di essere perseguiti penalmente (anche di finire in galera…) e tutto sommato non ne sono affatto spaventati. Mentre la condanna a severe pene pecuniarie li (ci) spaventa, eccome. Perché se ti devi vendere la casa e finire in mezzo ad una strada per pagare l’ammenda, la questione si fa molto seria. Ne ho parlato con alcuni colleghi, compagni e amici con cui c’è un’ amicizia (e una condivisione di battaglie) pluridecennale. E tutti eravamo d’accordo sulla reale natura di questa legge (giorni fa se ne è parlato anche a un corso di aggiornamento professionale a cui siamo obbligati a partecipare per legge). Il sistema sa perfettamente che per alcuni di noi (i “giornalisti militanti”, diciamo così…) è molto, ma molto più traumatico e grave pagare cinquanta o centomila euro di ammenda, piuttosto che trascorrere due mesi a Rebibbia. Quindi questo è un provvedimento apparentemente garantista ma che in realtà serve ad imbavagliare l’informazione veramente libera e fuori dal coro (che naturalmente è portata avanti da gente che non ha alle spalle nessuno e tanto meno ingenti se non scarsissime risorse finanziarie).
Quindi sono cazzi acidi, ragazzi, per dirla in modo molto chiaro. Quelli come Marino possono pure sparacchiare, noi no. Noi dobbiamo agire con grande intelligenza perché ci vuole poco a farci un culo come un secchio.
Per cui attenzione, siamo sempre stati molto accorti su questo blog, mantenendo molto alto (che non significa che bisogna scrivere con linguaggio “intellettuale”…) il livello del dibattito, e così deve continuare ad essere.
Chi pensa di poter-dover fare di più per la causa della QM e che noi si faccia poco o non si abbia sufficiente coraggio, lo facesse pure con gli strumenti di cui dispone. Noi non lo ostacoleremo di certo. Però non ci venisse a fare le ramanzine. Il sottoscritto non è un Gigante come Cesare, e di conseguenza non è provvisto della sua stessa capacità di comprensione.
E siccome il sottoscritto è esposto in prima persona, con tutti i rischi del caso, non solo qui ma anche sull’Interferenza che da un certo punto di vista è forse ancor più scorretto di questo blog, dal momento che in quella sede oltre ad attaccare il femminismo non siamo teneri, per usare un eufemismo, anche nei confronti dei più disparati diversi soggetti politici (penso ad esempio, alle nostre sistematiche punzecchiature al governo israeliano a cui non sfugge nulla di ciò che viene scritto ovunque nel mondo sul suo operato, ve lo posso assicurare, tanto più da quelli che già sono iscritti da tempo sul suo elenco dei giornalisti indesiderati o non benvoluti… ), è bene agire con ancora più cautela.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Caro Astolfo, usciamo dalla questione del politicamente corretto e della destra o sinistra, di marino o casa pound e quant’altro, e guardiamo quella dichiarazione di AK da un altro punto di vista.
Cosa ci dice?
Che il maschio sarebbe femminodipendente a tal punto che, non confermato nell’amore di lei, gli viene quasi “naturale” ucciderla e uccidere anche i figli. Vorrei ti rendessi conto che questo è il peggior stigma che possa essere impresso all’uomo, che risulterebbe un fragile, debole individuo incapace di qualunque autonomia psichica. In pratica un bimbo il quale, toltogli l’oggetto d’amore, diventa folle di rabbia (o di dolore, ma le due cose non sono sempre in contraddizione. O meglio lo sarebbero se si avesse capacità di elaborarlo, il dolore). Per contro, anche se non lo dice esplicitamente, quelle fragilità maschili si trasformano invece in forza femminile. Le donne infatti, quando abbandonate, è più raro che reagiscano allo stesso modo degli uomini. Allora, una cosa è mettere l’accento sulle leggi antimaschili, sulle difficoltà sociali degli uomini, sul fatto che abbiano più responsabilità sociali delle donne e che non siano aiutati in nulla di nulla. Una cosa sarebbe dire: cari uomini, sono con voi su tantissime cose, avete tantissime ragioni, ma il primo vostro compito è staccare il cordone ombelicale con la donna (moglie, amante, madre, amica etc.) e rendervi autonomi psichicamente. Anzi, il primo compito vostro è quello di rendervi conto che la società moderna vi vuole “dipendenti” psichicamente dalla donna, ma questo non è amore autentico verso l’altro.
Tutta un’altra cosa è quello che ha detto, ossia che ontologicamente l’uomo avrebbe la necessità assoluta di ricevere dalla donna la conferma di sè.
Tutto il resto viene dopo: statistiche, ragioni concrete, giudizio sulle donne e quant’altro.
E non importa nulla se uno è cattolico o musulmano o ateo. Questa riflessione è alla portata di chiunque, purchè colga il senso delle cose ed abbia un minimo di orgoglio di sè (che non rignifica negare le proprie fragilità ma riflettere sulle sue cause), ed anche un minimo di memoria storica.
armando(Quota) (Replica)
armando,
È da tempo che con leggevo una dichiarazione cosi, dovrei quotare anche le virgole!
infatti, ciò che armando evince, non è l’ultimo dei punti, bensì…il primo!
Che poi gli uomini oggi non si rendono conto di quest’aspetto, ciò non è affatto un punto contro di esso, ma casomai, una prova contro gli uomini, di quanto sia minimale il livello di consapevolezza maschile, in generale.
Animus(Quota) (Replica)
Caro Astolfo,
è vero che tu riconosci che “qualunque cosa “sopra le righe” si dica sulle donne, i Media ne approfittano per colpire il genere maschile” ma trovo le altre tue considerazioni in contraddizione con questa.
I doncorsisti fanno danni, se tacessero sarebbe molto meglio – e sin qui ci siamo, poi dici – tuttavia… etc etc – e qui non ci siamo più.
.
A meno che il “tragico” valga pure qui.
C’è infatti un modo per uscire da questa contraddizione e non ho problemi a riconoscerlo (l’ho già fatto altrove di recente su questo stesso argomento) basta accettare l’esistenza del “tragico” cioè del fatto che bene e male, utilità e disutilità, etc. vs etc., non sempre sono separati ma più spesso di quanto si voglia, viaggiano insieme e/o intrecciati e/o si producano e riproducano l’un l’altro vicendevolmente, o come effetto collaterale non voluto e non previsto dagli attori.
Questo è il “tragico”.
.
Nel caso in oggetto, questi apprendisti stregoni, questi maldestri profeti della riscossa (per dir bene di loro) non farebbero solo danni, ma produrrebbero anche qualche benefico effetto.
Confezionano con ingenua imperizia e tanta presunzione certe bombe artigianali che poi, mentre le lanciano verso il nemico, gli esplodono invece in mano e quindi nel nostro campo, non in quello avverso.
Tuttavia è possibile che un certo numero di UU, sentendo il botto, si rincuori, pensando che qualcuno sta facendo qualcosa, che la rassegnazione non è universale, etc. Ed è anche possibile che il botto susciti un dibattito pubblico, e/o faccia emergere una qualche effimera isola vulcanica dall’oceano del silenzio. Tutto ciò a prescindere e ad onta della dabbenaggine dei doncorsiani.
.
Qui allora ci si può stare. Questo è possibile.
Ed è anche possibile che un giorno la QM emerga davvero e che ciò accada non in forza delle nostre fatiche, ma ad opera di qualcuno/alcuni meno sofisticato/i di noi, a opera di dilettanti, attraverso percorsi e sull’onda di fatti che non possiamo prevedere, magari nell’assoluta indifferenza/ignoranza del nostro lavoro. Questo è possibile. Sarà amaro per noi, ma è possibile.
Se intendi questo allora, in quanto amaro amante del “tragico”, posso concordare.
Aggiungo poi questo, che quei Paperoga (don Corsi) più che coraggiosi (come qualcuno afferma), sono in genere degli scriteriati che vanno incontro a ciò che non si aspettano.
Il coraggio presuppone la piena conoscenza degli effetti delle azioni, presuppone la paura.
Quanto alla nostra relazione con loro, vanno mantenute le più radicali distanze, come del resto non solo il MUB ma il Momas ha sempre fatto (salvo sbavature individuali).
.
Quanto alla nuova legge citata da Marchi, la faccio breve: si tratta di una legge di chiaro orientamento e finalità liberticide.
Ed è vero che passando dal penale al civile la cosa peggiora e di molto. Io stesso ho sempre messo in contro di poter finire in galera per le mie idee, perché la cosa coinvolge direttamente solo me, ma di mandare in rovina la famiglia per le mie scelte, questo non l’ho preso in considerazione.
.
Ciò offre lo spunto per ritornare sulla questione liberismo/liberalismo, con il tema: mentre il primo avanza, il secondo arretra. Ne parleremo.
Rino DV(Quota) (Replica)
Oh Cristo santo,ma non ho mai avuto dubbi che UB sia conosciuto negli ambienti alti della politica e del femminismo, ma quando parlo di necessità di visibilità, mi riferisco alla massa popolare comune, perchè solo attraverso la consapevolezza di quante più persone possibile, si potrà scricchiolare il pensiero unico femminista. E’ chiaro che i Media non vogliono e non daranno mai visibilità alle tematiche del MoMas, e per noi che non abbiamo nessun potere è impossibile agire. Ma è possibile invece sfruttare a nostro vantaggio le “armi” e il loro potere che ci usano contro-. E questo perchè se è vero, come è vero, che le sparate(sbagliate nella forma ma assolutamente giuste nella sostanza,) dei don Corsi e dei Salvatore Marino inducono i media a criminalizzarci,è anche vero che ne otteniamo automaticamente visibilità. Certo, una visibilità un pò distorta rispetto alla vera natura delle nostre tematiche, ma sempre meglio di nulla, in quanto le persone vedono che c’ anche un altro modo di pensare e altre opinioni rispetto al pensiero unico, e quindi quest’ ultimo cessa di essere pensiero unico, magari rimanendo sempre dominante, ma non più unico. E siccome, non tutte le persone sono chiuse e in malafede o stupide, non pochi si incuriosiranno e si porranno domande, magari mettendosi anche su google e quindi trovando i siti della QM. Una cosa, è certa: essere calmi e “moderati” non ci farà mai uscire da questa nicchia, perchè i Media non hanno e non avranno nessun interesse a “pubblicizzare” la nostra causa. Pertanto, io eviterei di sparare a zero su questi personaggi, e quindi inviterei a sfruttare astutamente l’ effetto innescato dalle loro sparate, investendolo e riutilizzandolo a nostro vantaggio.
Vedete, se il MoMas non riesce a decollare non è per una questione di mancanza di spessore analitico(anzi, ci sono e ci sono state tante superlative analisi in ambito QM) ma per una mancanza di intuito e di lungimiranza.
Per anni, prima che UB nascesse, su qualche lido della qm è stata condotta una vera e propria”caccia al misogino”, emarginando e allontanando quegli antifemministi considerati troppo energici o aggressivi e quindi “dannosi per la QM”, con il risultato di perderli definitivamente e quindi di rimpicciolire ulteriormente il già minuscolo e microscopico virtuale “momas”. Si credeva, ingenuamente, che facendo i moderati e i vigili contro la “misoginia”, le femministe,i politici e i Media ci avrebbero accreditato e quindi avrebbero accolto le nostre istanze, ma si ignorava(e io e pochissimi altri non l’ ignoravamo) che il loro obbiettivo(del femminismo, Media, politici, benpensanti, ecc) non era e non è tanto la difesa della donna ma quanto invece l’ attacco al genere al maschile. Quindi finchè continueremo a difendere il genere maschile e a contestare i dogmi femministi, loro ci definiranno sempre “misogini” e quindi ci terranno sempre emarginati, per quanto si potrà continuare a condannare la “misoginia” e a fare bacchettoni scacciando dal momas i “cattivi” e i “misogini”, Quindi è evidente che questa strategia usata a lungo nel passato in alcuni settori della QM, per quanto potesse e possa avere una certa logica, si è rivelata un vero e proprio fallimento autolesionistico.
E non è una critica, figuriamoci se proprio ora in questo momento di terribile dittatura femminista, io voglia mettermi a creare ostilità tra i pochissimi che si occupano di QM. La mia è solo un’ analisi esortativa. E ovviamente non voglio dire che non si siano fatti progressi in termini di crescita, anzi.
@Armando: ripeto, non so cosa KA abbia detto,se ha detto quelle cose che tu e Rita gli attribuite, è ovvio che ha sbagliato, io mi soffermo solo su ciò che i Media gli hanno attribuito,e quella che i Media gli hanno attribuito, per me è una posizione giustissima, a prescindere se l’ abbia o meno affermata. Poi non è vero che le donne lasciate uccidano di meno degli uomini, semplicemente le donne lasciate dai mariti sono molto più poche degli uomini lasciati dalle mogli,quindi è probabile che il numero di omicidi commessi da donne contro i loro ex mariti sia minore del numero di omicidi a parti invertite, ma il tasso non è per nulla minore. E se ci soffermiamo sullo Stalking contro gli/le ex,il tasso è addirittura maggiore nelle donne.
Astolfo(Quota) (Replica)
Astolfo,
“Si credeva, ingenuamente, che facendo i moderati e i vigili contro la “misoginia”, le femministe,i politici e i Media ci avrebbero accreditato e quindi avrebbero accolto le nostre istanze…” (Astolfo)
Mai pensata una cosa simile, e mai sostenuta, né tanto meno ho mai pensato di cercare di accreditarmi presso le femministe…
Peraltro, non sono MAI stato un moderato in vita mai. Il mio motto, come risaputo è “radicali ma mai estremisti”, due concetti completamente diversi. Come ho detto già tante altro volte, uomini,sia pur completamente diversi fra loro come Mazzini, Lenin, Mao o Ghandi, erano radicali ma sicuramente non estremisti. Anzi, respingevano l’estremismo con grande durezza. Allo stesso modo noi dobbiamo respingere l’estremismo di quei personaggi che nulla hanno a che vedere con la QM e che vanno allontanati e sconfessati.
Ora, caro Astolfo, mi pare che l’argomento sia stato sufficientemente affrontato e le posizioni di tutti siano molto chiare. Continuare a fare il botta e risposta non avrebbe nessun senso perché continueremmo solo a pestare nel mortaio all’infinito.
Poi è ovvio che ciascuno può assumere tutte le posizioni che vuole, restando in anonimato poi, si può veramente dire di tutto. Il sottoscritto invece (che non è affatto un eroe e non ci tiene ad esserlo) è esposto personalmente e pubblicamente su vari fronti, quindi i principi, gli ideali, la ragion politica e il senso della realtà devono trovare una necessaria sintesi.
Facciamo quel che possiamo con i mezzi e gli strumenti che abbiamo. E quando parlo di mezzi mi riferisco anche alle nostre energie e risorse psichiche. Ad esempio, anche se a molti potrebbe sembrare una boutade (ma vi assicuro che non è così…), sono personalmente psicologicamente prontissimo (come ha peraltro già detto Rino) ad affrontare una pena detentiva, mentre, al contrario, non sono affatto preparato (non solo dal punto di vista economico ma anche psicologico) ad affrontare una sanzione civile (pecuniaria). Che volete farci, ciascuno ha i suoi punti deboli. Il sistema lo ha capito perfettamente. Sa benissimo che la prospettiva del carcere, come ripeto, può terrorizzare il borghesuccio che lavora a Repubblica o a Mediaset (ovviamente, queta gente non ha nulla da temere…), ma non certo un giornalista “militante” che ha già messo da sempre in preventivo l’idea di essere perseguito penalmente o anche di beccarsi un pallottola mentre sta facendo un reportage in una zona di guerra (purtroppo è successo e succede spesso anche questo,e anche di peggio, perché se si fa informazione scomoda, ci vuole molto poco in certi contesti a cadere vittime di un agguato o di una “pallottola vagante”…).
Quindi innanzitutto un punto fondamentale. Chi vuole alzare il tiro (a mio parere noi lo abbiamo già alzato, e il solo fatto che esistiamo e nessuno ci dia spazio lo conferma) deve innanzitutto avere la forza di esporsi pubblicamente in prima persona. Altrimenti restano solo chiacchiere, palline di carta sparacchiate con la cerbottana.
Propongo quindi di chiudere questa discussione, anche perché non ci sono i presupposti, e di andare oltre.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
” Mai pensata una cosa simile, e mai sostenuta, né tanto meno ho mai pensato di cercare di accreditarmi presso le femministe…” (Fabrizio Marchi)
Veramente io ho parlato esplicitamente di “alcuni lidi della QM” e di “prima che UB nascesse”, quindi è ovvio che non mi riferivo a UB. Purtroppo se non leggete bene i commenti o non comprendete l’ italiano, non è un problema mio.
Sarà anche vero che quei personaggi(come Marino, don Corsi) non hanno nulla a che vedere la QM, però intanto hanno portato più gente loro alla nostra causa, che il momas stesso in 17 anni anni di pur lodevole lavoro intellettuale. Ho già spiegato il motivo,nei due commenti precedenti, e non voglio più ripetermi. Andate a ri-leggere. Ma Marchi, inacidito, dice che “nun se pò fà”. Certo, da’altra parte, trovo più che comprensibile lo scoraggiamento dovuto a questa nuova legge che punisce i giornalisti e blogger con gravissime sanzioni pecuniarie, anche se comunque io ho semplicemente proposto di sfruttare a nostro vantaggio la visibilità che questi personaggi succitati, potenzialmente potrebbero innescare. Non credo si possano passare rischi.
Ho poi proposto un autofinanziamento(a cui mi sono offerto di partecipare pure io, nonostante io sia squattrinato, ma un sacrificio lo farei per una causa di vita o di morte, e la QM lo è, anzi la QM è la causa più importante che ci sia) per intraprendere iniziative legali contro le discriminazioni antimaschili nell’ accesso al lavoro(discriminazioni che sto subendo sulla mia pelle), iniziative, che al di là dell’ esisto,potrebbero dare visibilità pubblica alla causa maschile , ma nessuno ha preso in considerazione questa mia proposta, anzi è intervenuto un RDV palesemente esausto, provato, bastonato e disfattista per dire che “nun se pò fà”.
Questo è quanto.
Ma vabbè, ognuno è libero di agire come crede. I miei erano solo consigli, non erano affatto critiche, quindi non c’è bisogno di inacidirsi o considerarli come un affronto o un attacco da parte mia. Mamma mia, che suscettibilità!
Accetto l’ invito a concludere questa questione, però vorrei prima fare un chiarimento, dato che Marchi mi rinfaccia di non essermi “esposto pubblicamente”. Allora, Fabrizio, da tempo vedo che lo vai rinfacciando a chi ti capita. Però ti chiedo: tu che ne sai gli altri che fanno? Prima di descrivere la mia esposizione pubblica in merito alla QM, va fatta prima una premessa. Quando si parla di esposizioni pubbliche, va fatto un distinguo. Per esempio, chi è un Dentista, un Avvocato, o altro libero professionista, oppure uno che ha agganci nel mondo giornalistico o politico, è un “gioco da ragazzi” esporsi pubblicamente sulla QM, perchè non ha nulla de temere lavorativamente e penalmente(se finisce un paio di mesi in carcere, se ne fregherà del casellario giudiziario), e se poi ha qualche “aggancio” nel giornalismo, riesce anche ad esporre le sue idee in più vasto raggio. Il dicorso invece è profondamente diverso per chi è alle prese con le difificoltà a trovare(o mantenere) lavoro, oltre ad avere mancanza di agganci nel mondo giornalistico o politico. In questo caso, esporsi pubblicamente è molto più difficile, sia per una questione di rischio connesso a ritorsioni a livello lavorativo ma anche penale(un casellario giudiziario macchiato, per chi cerca un lavoro dipendente, è un macigno insostenibile), sia per una questione di mancanza di mezzi o di tramiti per poter diffondere le sue idee. Quindi, se riesce trovare il coraggio di sfidare il rischio delle ritorsioni e dell’ emarginazione sociale, l’ unica cosa che può fare è quella di esporsi con i suoi familiari, amici, conoscenti e colleghi(sempre se abbia trovato lavoro), spiegando loro la QM. E questo è esattamente quello che ho fatto e faccio io, da parecchi anni, anche a costo di essere considerato un “misogino” e di avere problemi sul lavoro(la dirigente dell’ ambito dove ho lavorato questo anno da settembre a giugno,mi ha detto che non mi rinnoverà il contratto, a causa delle mie posizioni “maschiliste” che a suo dire avrebbero “rotto l’ equilibrio” tra colleghi). Ma non mi pento di quello che ho fatto: per me, o QM o morte. Questo, quindi, significa, esporsi pubblicamente: rischiare anche di ritrovarsi danneggiato pur di manifestare agli altri la QM. Non significa quindi necessariamente mettere il nome e cognome o foto nel nick oppure partecipare ad una riunione(lodevole, sia chiaro) di cinque o sei persone del momas che purtroppo nessuno vede, anche perchè so di alcuni QMisti(non mi riferisco a nessuno qui, sia chiaro) che magari si “espongono” mettendo il loro nome e foto in un commento su qualche forum o sito di QM, ma se poi vedi sul loro profilo fb, noti che parlano di tutto, cioè di banche, di politica, di nuovo ordine mondiale , di stipendi e di vitalizi dei politici,di politica internazionale, di Putin, di Obama, di calcio, di motori, di gnocca, e…..di chitemmuort e chitestramuort, ma non di QM, e questo perchè hanno paura che i loro familiari, amici e colleghi vengano a sapere delle loro posizioni antifemministe. No, questo non è esporsi pubblicamente, questa è codardia, per quanto si possa mettere nome o faccia su un sito o forum di qm.
Passo e chiudo.
Astolfo(Quota) (Replica)
Astolfo,
Caro Astolfo/Icarus, su circa 80.000 (o 90.000, non ricordo bene..) iscritti all’Ordine dei giornalisti in Italia saranno circa forse 20.000 quelli con il “culo parato”, il resto sono precari e/o free lance che si sbattono dalla mattina alla sera, chi più chi meno cercando di coltivare pubbliche relazioni con la stessa foga con cui si va in cerca di tartufi a cottimo, cercando di conoscere e frequentare gli “ambienti giusti”, cercando di intrufolarsi, elemosinando lavoro, galoppinando e leccando il culo a questo o a quell’altro da una parte e dall’altra. Inoltre, moltissimi di quelli che hanno una tessera da giornalista in tasca non esercitano la professione e nella vita fanno tutt’altro perché nonostante anni e anni di sbattimenti non sono riusciti a sistemarsi o a trovare collocazioni decenti, cioè in grado di fornirgli uno straccio di reddito sufficiente a campare, e allora hanno dirottato altrove. Poi ci sono quelli part time, cioè che fanno un altro lavoro e continuano a fare anche i giornalisti, cioè a collaborare con questa o quell’altra testata. E così via.
Poi ci sono anche quelli che il culo non lo leccano e per loro la vita è ancora più difficile.
E’ superfluo sottolineare che per chi opera in questo ambito, sostenere la QM equivale a suicidarsi. Meglio imparare un mestiere in questo caso, che so, l’idraulico (si guadagna senz’altro molto di più e si è molto più liberi).
Ergo, la vita è dura per chiunque vada controcorrente. Però, nel caso specifico, in determinati ambiti (comunicazione, università, politica), la discriminazione nei confronti di chi si pone in un’ottica di critica al femminismo, è totale. Comunque non è una gara, e questo discorso che stai facendo è francamente anche un po’ fastidioso, come purtroppo è quasi sempre fastidioso il tuo modo di porti.
Altra cosa, non è che farsi due o tre mesi al “gabbio” sia una passeggiata di salute, come sembrerebbe dalle tue parole; cerchiamo di non distorcere capziosamente il senso di ciò che volevo dire. Ho detto un’altra cosa, e cioè che per una determinata tipologia di persone ( i “militanti”, diciamo così, nel loro complesso) il deterrente economico fa molta più paura d quello penale (il carcere), anche perché non hanno risorse finanziarie. Se le avessero, “sti gran cazzi”, come si dice dalle mie parti.
Ora, caro Icarus/Astolfo, non deformare le mie parole pro domo tua, perché altrimenti non se ne esce, e cerchiamo di evitare le solite stucchevoli polemiche. Ce la fai? Vuoi provarci? Quanto tempo riesci a stare in un consesso senza dove a tutti i costi polemizzare, criticare, dire che gli altri non lavorano bene, o sono troppo timidi, o troppo paurosi, o troppo accondiscendenti, o troppo moderati, o poco coraggiosi, che bisogna fare di più, e poi se uno ti dice che la prima cosa importante che bisogna fare è esporsi, tu ti fai rodere il culo e reagisci in questo modo?
Arrivi, polemizzi e te ne vai, poi passa un periodo più o meno lungo, rientri con un altro nick, ripolemizzi e te ne rivai. E così via…Vogliamo provare a cambiare musica? Se non altro per muovere la classifica, per non essere monotoni, per non ripeterci, per non annoiarci…Che ne dici?
O hai ancora bisogno di conferme? Dobbiamo dirti che sei il più bravo e il più coraggioso, anche se non ti esponi pubblicamente e che noi invece lo possiamo fare perché siamo professionisti col culo parato (ma de che?… va bè…)? Oppure che avremmo dovuto e dovremmo fare di più di quello che facciamo perché un movimento serio si sarebbe già dotato di una equipe di avvocati (i soldi ce li mette lo spirito santo…per lo meno fintanto che non avremo un avvocato militante nostro amico disposto a farlo per spirito di militanza)?
Cerchiamo di andare oltre, Icarus… proviamoci…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ma quale icaro e icaro! Ma quale polemica e attacco? Ma dove e quando ho detto che stare due mesi in carcere sia una “passeggiata di salute”? (ho semplicemente detto che per un libero professionista la macchia del casellario giudiziario non compromette la sua carriera, a differenza di un disoccupato o di un lavoratore dipendente)Dove e quando ho detto che io non mi sia esposto pubblicamente????(anzi, al contrario, ho detto che mi sono esposto pubblicamente dal vivo con tutte le persone con cui ho a che fare e anche fin troppo al punto che ho passato anche brutte conseguenze nel lavoro, giocandomi il rinnovo del contratto,e poi mi sono anche offerto per un autofinanziamento con tanto di mia faccia e credenziali…ma cazzo..sai leggere).??
Io ho semplicemente consigliato di non sparare troppo a zero su personaggi che seppure sgradevoli per la nostra causa ci possono far guadagnare quella visibilità che ci manca e che ci potrebbe servire da trampolino da lancio.
E è mai possibile che non ti si può consigliare una cosa, non si può essere d’accordo con te, senza che tu vada in quarta facendo la parte di colui che si sente attaccato e delegittimato? Dove li vedi gli attacchi e le delegittimazioni nei tuoi confronti? Tutti hanno letto, scripta manent, non c’è traccia di offesa o di delegittimazione, anzi ho avuto anche la finezza di escludere UB da una certa critica.. E poi anche se avessi criticato? Quale sarebbe stato il problema? Una critica costruttiva e senza offendere, va accettata. E allora visto che non lo sai fare, uquesta volta una critica la faccio, mi costringi a farlo: evidentemente ti senti talmente un “guru” che non puoi accettare che qualcuno qui dentro possa avere un’ analisi diversa dalla tua o che possa consigliarti una cosa.
Anzichè, tenerti stretti militanti che potrebbero arricchire il movimento, delegittimi, attacchi, scacci, perchè evidentemente vuoi considerarti al centro dell’ attenzione,e non sopporti che qui dentro qualcosa non possa ruotare sempre intorno a te,
Va bene, continua pure così con il tuo movimento di 5 o 6 persone. I risultati ti stanno dando “ragione”. Continuate pure così a filosofeggiare di Nicce,a trovare improbabili collegamenti del femminismo , con il sionismo, con il capitalismo con l’ Ucraina filo Nato,con il “giender”….. che andrete bene.
Adios(e questa volta per sempre),
Astolfo(Quota) (Replica)
Una teoria riguardo alla quale non sono mai stato d’accordo (al pari di pochissimi altri), è quella secondo cui la QM non sfonderebbe, o non avrebbe sfondato, a causa degli “errori” di questo o quell’altro membro o fondatore del fantomatico MoMas.
Secondo me non c’è alcun errore da parte di chicchessia, oggi come dieci-quindici anni fa.
Semplicemente questi sono argomenti che “non appartengono” alla massa (maschile in primis), che non fanno parte del “sentimento collettivo”, in Italia come altrove. Chiunque di noi se ne può rendere conto ascoltando i discorsi della gente, che di tutto parla tranne che di questi argomenti.
Gli uomini, poi, sono di una inconsapevolezza spaventosa, a prescindere dal titolo di studio e dalla professione.
Daniele(Quota) (Replica)
Daniele,
Purtroppo è come dici tu. Del resto lo “spirito dei tempi” è quello che è ed è sempre difficile trovare gente capace di mettersi di traverso…
La cosa però sconcertante è che in fase storiche dove andare contro lo spirito dei tempi comportava la crocifissione, la galera (intendo la nave…)il rogo, torture atroci, il lager o il gulag, c’era comunque molta gente che osava opporsi e contrastarlo apertamente.
Oggi, in questa parte di mondo, dove andare controcorrente non comporta (per lo meno al momento) tutto ciò, c’è molta meno gente, se non quasi nessuno, disposto a farlo.
Le cose sono due. E marciano assieme. La prima è che l’attuale sistema dominante è incredibilmente sofisticato. La seconda, che riguarda la QM nello specifico, è che gli uomini sono letteralmente paralizzati, e questo secondo aspetto ha radici ben più lontane del sistema capitalistico attuale (che comunque ci lavora sopra alla grande).
Consideriamo anche che questo sistema è abilissimo a costruirsi anche l’opposizione su misura. In realtà a sviluppare una reale critica radicale nei confronti del sistema stesso sono sparuti e microscopici gruppi politici e “culturali” (e singole persone) che si contano sulle dita, forse, di due mani, forse. Noi siamo senz’altro fra questi.
Tutto il resto è più o meno fasullo, creato più o meno ad arte, a cominciare dai grandi partiti politici di opposizione come la Lega Nord (e cascami neofascisti al seguito) o anche in larga parte il M5S. Per non parlare della brodaglia alla “sinistra” del PD…
Su questo ci siamo interrogati molto spesso e la riflessione è ancora aperta.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Quando suona l’ora di un’ideologia, tutto concorre al suo successo, perfino i suoi nemici.
Né la polemica, né la polizia potranno arrestarne l’espansione o ritardarne la vittoria; essa vuole e può realizzarsi.”
Emil Cioran – Storia e Utopia
Animus(Quota) (Replica)
Daniele, spero che tu ti renda conto che continuare ad affermare che la colpa non è del femminismo ma della “coglionaggine maschile”, è la migliore via affinchè la QM non si risolva mai.. Non è assolutamente vero che la QM non possa essere una questione di massa(maschile), semplicemente è sconosciuta a tale massa. Ed è sconosciuta perchè i Media e il Potere fanno in modo che le sia sconosciuta attraverso la disinformazione, la censura , la repressione penale,l’ ostracismo sociale, e attraverso l’ indottrinamento. Molti uomini sono coglioni, è vero, ma altri no, sono semplicemente disinformati e impauriti, quindi non osano dissentire al Pensiero Unico perchè o lo considerano vero o perchè timorosi di ritorsioni, e continueranno a non dissentire finchè non sapranno che esiste anche un altro pensiero alternativo. In tal caso, molti troverebbero coraggio e si sbloccherebbero, perchè più si è in consapevoli di essere in compagnia, più si trova il coraggio. E’ un fatto di psicologia di massa. Ecco perchè parlavo di necessità di visibilità e ho spiegato come si può fare. Certo, non è un bel modo, ma è l’ unico. Non ci sono altre vie.
Io per un paio di anni(2012-2013) ci ho provato in un altro modo,cercando una alleanza strategica con i cattolici(pur non essendo di quella sponda) cercando si sfruttare la fortissima influenza che ha la chiesa cattolica sui media e nella politica, e quindi ho fatto di tutto per cercare di diffondere la QM in ambito cattolico(specialmente attraverso la mia pagina che fondai quattro anni fa e che gestisco io: https://www.facebook.com/pages/AntiFemminismo/297305676963266 . Ma purtroppo dovetti constatare che i cattolici(cos’ come tutti i cristiani e religiosi in generale) non sono interessati a combattere la misandria ma solo a sostenere con forza la diversità tra uomo e donna,e per farlo non hanno esitato ad allearsi con il Femminismo della Differenza, che è la versione più feroce, criminale e razzista di Femminismo, per nulla inferiore al nazismo, anzi ancora più efferato di quest’ ultimo.
Buon proseguimento.
Astolfo(Quota) (Replica)
C’è “cartina tornasole” per verificare se la responsabilità del fatto che la QM non sfonda, sia della disinformazione e quindi della non visibilità della QM, o della paralisi psicologica.
Quando il femminista Ciccone è stato toccato in prima persona, che reazione ha avuto. E’ scattato qualcosa in lui che lo abbia fatto riflettere o no?
Questa è notizia di poco tempo addietro, un giornalista/blogger anche lui profeminist è stato demonizzato come sessista maschilista solo perchè aveva pubblicato una sua foto con la figlioletta vestita, pensate un po’, con una tutina rosa.
Sto tizio, avrà ripensato un po’ al senso della vicenda o no?
E i padri separati: colpiti e affondati, ridotti in miseria e a non poter vedere i figli, capiranno che non si tratta solo della moglie cattiva o di leggi sbagliate ma di ben altro, più profondo?
Ecco, dalle risposte alle mie domande, si può capire dov’è il fulcro della questione.
armando(Quota) (Replica)
Astolfo
>>>>>>>>>>>>>
Daniele, spero che tu ti renda conto che continuare ad affermare che la colpa non è del femminismo ma della “coglionaggine maschile”, è la migliore via affinchè la QM non si risolva mai.. Non è assolutamente vero che la QM non possa essere una questione di massa(maschile), semplicemente è sconosciuta a tale massa.
>>>>>>>>>>>>>>>;
La coglionaggine maschile c’entra in maniera determinante, c’è poco da fare.
Da uomo so bene che non è piacevole dirlo, né sentirselo dire, ma purtroppo la realtà è questa.
Anch’io mi auguro che le future generazioni maschili si sveglino, ma ne dubito fortemente.
>>
>>>>>>>>>>>>>>>>
Io per un paio di anni(2012-2013) ci ho provato in un altro modo
>>>>>>>>>>>>>>>>
Io ci provo da molti più anni, ed anche nelle varie caserme in cui ho prestato (e presto) servizio, ma ti assicuro che a parte qualche rarissima mosca bianca, è come lottare contro i mulini a vento.
Gli uomini non parlano, non hanno opinioni al riguardo, per non parlare del fatto che nella stragrande maggioranza dei casi ti considerano uno “sfigato” non appena sentono certi discorsi.
Non parliamo poi di quelli che si mettono a ridere, oppure di certi padri separati, che nonostante siano stati spellati vivi dalle ex mogli (grazie alle leggi di stampo femminista che glielo permettono), tanto seguitano a giustificarle, ad auto-incolparsi e a non vedere l’origine dei loro problemi.
>>>
PS: riguardo al femminismo, glòi uomini di potere e quant’altro, questa è una discussione che aprii nove anni fa, su U3000 (ovviamente “STRIDER” ero io):
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=6676667&st=15
>>>>>>
CITAZIONE (tanis70 @ 7/10/2006, 16:22)
Gli uomini di potere ci sono sempre stati, ma è solo dall’avvento del femminismo che hanno iniziato a comportarsi in modo da daneggiare tutti gli altri uomini.
>>>>>>>>
E le guerre scatenate dai potenti per cui morivano uomini comuni, dove le mettiamo? E le responsabilità che dovevano assumersi in ogni caso (matrimoni, lavori ecc.), visto che le donne erano relegate in casa, anche se in parte ciò le ha preservate? Secondo me, attribuite un potere al femminismo che esso non ha, altrimenti avrebbe dovuto prendere piede anche 1000 anni fa; invece alcuni di voi dovrebbero capire che per far si’ che determinati movimenti sopravvivano devono esserci condizioni favorevoli legate esse stesse alla modernità.
Ad esempio, i movimenti ambientalisti non avevano senso nel 1500, come del resto il rispetto dei diritti degli animali, cosa che fa ridere se inserita in un’altra epoca dove violenza e distruzione la facevano da padroni e dove si moriva per un nonnulla…
E comunque ripeto, perchè il femminismo non avanza nei Paesi Arabi non moderati? Semplice, perchè la democrazia là non esiste, anzi in Afghanistan i Talebani riprendono piede sempre di più… perchè il femminismo non fa nulla anche li’?
>>>>>
Daniele(Quota) (Replica)
non si parla di femminicidio ma penso che possa andare bene ugualmente
https://femdominismo.wordpress.com/2015/07/04/lo-stupro-usato-come-propaganda/
mauro recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2015/07/08/terrorismo-psicologico/
mauro recher(Quota) (Replica)
Ebbene si, lo confesso.
Ho un pregiudizio nei confronti di psicologi, psicanalisti e psichiatri.
Secondo me una percentuale elevata, non meno del 70%, intraprende quegli indirizzi in seguito a propri problemi personali, con la speranza vana (nessuno è medico di se stesso) di risolverli.
Si, lo so che sbaglio. Ma altrimenti che pregiudizio sarebbe?
Però, provate a leggervi questo articolo e poi vediamo se il pregiudizio non monta pure a voi:
Contromano in tangenziale a Napoli: «L’alcol non c’entra, voleva uccidere la fidanzata»
..
ps. Certo che la fantasia di questi femmicidiatori è inesauribile. O forse di inesauribile c’è solo la febbrile ricerca di nuovi campi con cui “rimpolpare” i fortunatamente magri elenchi del cosiddetto “femminicidio”.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
———————————————-
Non c’é da stupirsi se si pensa che una percentuale ben superiore al 70% della popol. cioé coloro che hanno “problemi personali” (secondo me, ormai superiamo tranquillamente il 90%) non intraprende psicologia …
Cmq, di sicuro “qualcuno” voleva uccidere.
Animus(Quota) (Replica)
.
Si, d’accordo.
Ma a me quello che sconvolge sono queste diagnosi “volanti” su fatti di cronaca, senza conoscenza vera degli stessi. E tutto per portare acqua al proprio mulino.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi:
>
Si, lo so che sbaglio. Ma altrimenti che pregiudizio sarebbe?
>
Grande!
Rino DV(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2015/08/09/i-soliti-discorsi/
mauro recher(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2015/09/01/nessuna-via-duscita/
mauro recher(Quota) (Replica)
L’ho pubblicato anche su facebook, spero che qui riesco a farlo ugualmente c’è una targa in paese (sembra di La spezia)
mauro recher(Quota) (Replica)
l’ ho modificata in questo modo ,non sarebbe più “paritaria” in questa seconda versione ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Spara sul marito e poi si suicida.
“Soffriva da tempo di problemi psichici”.
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/15_dicembre_17/spara-marito-poi-se-stessa-coniugi-gravi-condizioni-29a27d42-a4c0-11e5-ba98-2a1f1a68e58f.shtml
.
A parti invertite, interpretazione rovesciata.
Puntuale come un treno svizzero.
Rino DV(Quota) (Replica)
https://femdominismo.wordpress.com/2016/08/05/femminicidio-il-terrorismo-dei-radical-chic/
mauro recher(Quota) (Replica)
Lui uccide lui per gelosia di lui.
.
Come la mettiamo con la verità femminista secondo cui nelle relazioni M ammazza F per ragioni di potere?
.
Come la mettiamo con la verità femminista secondo cui i gay non sono violenti a differenza degli etero?
.
La mettiamo così: in fondo anche i gay sono maschi… ergo…!
Rino DV(Quota) (Replica)
Nelle ultime due settimane sono emersi alla cronaca 6 casi.
In due casi l’autore si è consegnato.
In tre casi gli autori si sono suicidati.
In un caso l’autore si è suicidato mentre lei (ed il suo amante) – creduti morti o meno, non si sa – si sono salvati.
.
L’ultimo oggi. Il fatto che lui si sia suicidato non ha dato adito a sospetti, a dubbi.
Come in qualsiasi altro caso.
Rino DV(Quota) (Replica)
A proposito di femminicidi: nei Tg RAI quando danno la notizia hanno messo in sovraimpresso un contatore.
Ma chi ce l’ha più il coraggio di pagare il canone RAI…
Arturo(Quota) (Replica)
Una vergogna in pieno stile feminazi
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
Ieri hanno pure organizzato il concerto con tutte cantanti donne.
La Berte ha cantato una canzone su suo padre…l’andazzo dei preamboli prima della canzone sembrava di colpevolizzare il padre non a quanto a una persona selvaggia,ma in quanto uomo(padre-padrone)
Arturo(Quota) (Replica)
Per rientrare in tema di carnefici,non so se sarà passato per la testa anche a voi,ma spero ed meglio di no,magari sarete superiori a me.
Ma ci sono stati episodi della vita quando ci si trova una donna che approfitta della sua condizione per rapportarsi con un atteggiamento vile e meschino teso ad una tentata umiliazione…talvolta mi sono trattenuto da mollar loro una testata!
Giuro che detesto la violenza,ma quello che non si sopporta è la perfidia,quella pura malvagità demoniaca che NON è la stupida cattiveria che si mostra alla luce del sole.
Arturo(Quota) (Replica)
Dall’ergastolo al suicidio
.
In qss ultime settimane si sono consumati vari omicidi e tentati omicidi, anche plurimi, in famiglia.
.
In un paio di casi i tentativi di omicidio per fortuna non hanno avuto esito, ma il responsabile si è suicidato comunque.
.
Riporto ora questo caso perché a commento della mia indagine, scrissi che ci sono anche quelli che si suicidano in carcere. Questo non è il primo, ma almeno un caso – visto che è emerso alla cronaca- andava riportato.
.
Tra i suicidi in carcere (60 all’anno circa, con 500-600 tentati suicidi) quanti sono i condannati per omicidio-strage familiare?
.
Non lo sapremo mai.
.
Sappiamo questo: che omicidi-stragi familiari non derivano dal potere ma dall’impotenza. Dalla dipendenza.
.
La GNF è falsa.
Beh, questo lo sapevamo.
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
IMPOTENZA-DIPENDENZA Parole chiave per descrivere la realtà ultima della condizione maschile odierna, oltre il racconto femminista, oltre il velo dell’apparenza che, per chi vuole vedere, lascia trasparire cosa c’è dietro anche senza necessità che sia squarciato. Ma quando lo squarcio si produce, c’è ancora chi non vuole vedere. Preferisce assumere per intero il racconto del maschio oppressore per fare mostra di pentimento, piuttostio che assumere la verità della propria dipendenza-impotenza. Questo rifuto totale, assoluto, metafisico, di ammettere la propria condizione si rovescia alle volte in terribile furia omicida. “meglio apparire, agli occhi del mondo e di se stessi, come violento piuttosto che fragile, bisognoso, dipendente (da lei)”, sembra essere il sentimento nascosto. Eppure solo guardando in faccia la realtà, la si può cambiare.
Il che non significa rifiutarsi ad un rapporto col femminile, ma farlo mantenendo per intero il proprio sè, la propria autonomia psichica ed emotiva. Che poi, non è un paradosso, è anche il modo non solo per essere rispettati dal mondo femminile, ma anche di essere davvero attraenti agli occhi delle donne. Le quali, oltre l’onnipotenza a cui sono spinte, oltre il senso di superiorità che il tam tam dei media inocula ogni girono in loro insieme al vittimismo, alla fine sono “solo” donne. E di donne, come di uomini, ce ne sono a milioni. Ma la dialettica onnipotenza-vittimismo è contraddittoria solo in punto di logica. Non da quello di strategia, perchè l’una condizione si ciba dell’altra e ne è stimolo. Per questo il dialogo col femminismo, tutto, è solo illusione. Perchè i diversi femminismi hanno tutti una funzione strategica uguale, sono le facce diverse della stessa narrazione. Non finisco mai di stupirmi del perchè gli uomini, che pure hanno inventato tutto in tutti i campi della cultura umana, non riescano ad accorgersi di questa verità che pure è lì, sotto gli occhi di tutti. Forse troppo evidente perchè ci si accorga di essa, come nel racconto di Poe, The stolen letter?
ARMANDO(Quota) (Replica)
Arm.:
>>
Non finisco mai di stupirmi del perché gli uomini, che pure hanno inventato tutto in tutti i campi della cultura umana, non riescano ad accorgersi di questa verità che pure è lì, sotto gli occhi di tutti
>>
L’interrogativo mi richiama alla mente una partizione della storia proposta da J. Rifkin:
1-età mitologica
2-età teologica
3-età ideologica
4-età psicologica.
L’era nella quale stiamo entrando è ovviamente la 4a.
Vuoi vedere che è quella rispetto alla quale gli UU sono più sprovveduti, deboli, estranei, impreparati?
.
Non si tratta infatti della psicologia scientifica (che fu elaborata in primis dal maschile) ma della dimensione nuova nella quale ci troviamo a vivere.
Non della teoria o della pratica clinica.
Quella della dimensione preminente nella vita reale collettiva.
.
Se così fosse…
Rino DV(Quota) (Replica)
sicuramente, perché è l’era della percezione soggettiva svincolata da qualunque criterio di verità? o almeno dallo sforzo verso di esso. per cui, quello che percepisco è vero. punto. inutile dire che le percezioni sono orientabili e che a forza di ripetere le cose si fa si che siamo percepite in un modo piuttosto che in un altro. E poi il partire da sé, il ricondurre tutto alla propria persona è tipico, è ammesso come tale, anzi rivendicato, dal femminile. Il maschile è a disagio, disarmato xché portato a mettersi in discussione proprio rispetto alle proprie percezioni. Hai visto mai che sia l’altro ad essere nel giusto? molto più difficile accadrà alle donne.
Armando(Quota) (Replica)
Condivido quanto scritto sopra.
Il problema è che magari ci fosse un interruttore o una levetta che permettesse di cambiare di colpo.Acquisire nuova coscienza e dare una nuova direzioni ai propri rapporti collettivi.
Bisogna considerare decenni di lavaggi del cervello soprattutto ad opera dei mainstream, a cominciare da certi film di animazione Disney(noti per contenere messaggi subliminali).
Arturo(Quota) (Replica)