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Celeste Costantino redige la propria proposta di legge (#1oradamore) per l’Educazione Sentimentale made in SEL.
Poteva chiamarla l’educazione alla sana mascolinità, in piena coerenza con il diktat della Commissione Europea per i Diritti delle Donne e la Gender Equality, ma evidentemnte ha preferito ispirarsi alla musa del romanticismo inglese, Jane Austin.
Così parte dalla Convenzione di Istanbul, uno degli atti ideologicamente più criminali del dopoguerra, e da qui deriva alcune linee guida di recupero dei nostri ragazzi, per inserire l’educazione del maschio (perché non compia violenza sulla femmina, cos’altro se no?) nelle scuole, studi di genere (cioè didattica della misandria, chiedere agli statunitensi please) nei percorsi universitari, e la messa al bando dagli istituti scolastici di libri che non siano conformi alla ideologia gender e al revisionismo storico del femminismo.
Vi ricorda ricorda qualcosa l’allegoria dei libri bruciati…? A breve gli specchi.
Il tutto per al modico costo di 2 miliardi da togliere ai lavoratori per darli alle missionarie di Quota Rosa.
Secondo l’autrice, l’attuale momento storico è l’ideale per armonizzare i ruoli “di genere” perchè gli uomini mai come oggi stanno facendo i conti con la precarietà, precarietà a cui le donne invece sono abituate. Non so bene a cosa si riferisca ma se si riferisce a quella lavorativa, beh le donne la precarietà l’hanno scoperta solo grazie al femminismo che da casalinghe le ha trasformate in disoccupate e adesso sta cercando maniacalmente di metterci una pezza facendo il Robin Hood dei poveri, dando alle povere quello che ruba agli straccioni. O forse si riferiva ai padri separati, chi lo sa?
E’ un messaggio di pace, cari uomini, la vostra è la passione di Cristo, d’altronde siamo in Quaresima. Lacrime e sangue non inutilmente spese, oltre l’espiazione c’è la terra promessa.
Qualche giorno fa la stampa rosa ha celebrato il ventennale del genocidio del Ruanda con il raggiungimento di un traguardo straordinario: un Parlamento Africano con oltre il 50% dei rappresentanti del “gentil” sesso. Un risultato eclatante che celebra la “rivincita delle donne” in un Paese in cui a valle delle pulizie etniche la popolazione maschile non supera il 30% del totale. Lì l’espiazione ha un odore un po’ più acre.
A voi Italiani dice meglio, con “un’ora d’amore“, non solo espiazione, ma anche sentimento.
A Jane Austin la banconota da 5 sterline.
Alla Costantino 2 miliardi di banconote di carta straccia.
88 Commenti
mi hai battuto sul tempo, Fabrì, stavo per pubblicare il testo della legge con un commento, ho aperto il sito e ho trovato il tuo articolo…
Ottimo! Bene così…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Il tutto per al modico costo di 2 miliardi da togliere ai lavoratori per darli alle missionarie di Quota Rosa.
…
Più che altro direi alle missionarie di ROSA NOSTRA (cit. A.B.). Ovvero alla Cupola “SEL-SeNonOraQuando(=PD)”.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ricordiamoci che entrare nelle scuole con la loro propaganda di genere è per le femministe un dovere sacro, improcrastinabile. Dopo il controllo dei media, adesso aspirano a fare altrettanto con l’altra principale istituzione formativa, la scuola. Siamo solo ai primi accenni, l’offensiva sarà di quelle importanti.
Alessandro(Quota) (Replica)
I Francesi stanno producendo reazioni molto chiare e nette all’introduzione degli studi di genere nelle scuole.
Forse il buon senso non è ancora morto.
Vedremo che succederà a sud delle Alpi…
Michele Serra(Quota) (Replica)
Michele Serra,
Bene, anzi, benissimo, Michele…puoi segnalarci qualche articolo nel merito? Sarebbe utile…Grazie!
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ottimo articolo di Fabrizio Napoleoni.. Mi permetto di contestare solo questa affermazione: ” le donne la precarietà l’hanno scoperta solo grazie al femminismo che da casalinghe le ha trasformate in disoccupate.”
Non sono d’accordo,non è stato il femminismo ma la rivoluzione scientifico- tecnologica e sindacale che ha fatto sì che nascessero moltissimi lavori e mansioni senza rischio tali appunto da essere svolti anche dalle donne.Quante sono le donne che chiederebbero/accetterebbero di svolgere lavori rischiosi? Nessuna o quasi. Questo vale anche oggi che pure anche i lavori più rischiosi sono comunque molto meno rischiosi che in passato, figuriamoci quindi in passato quante ne fossero state le donne disposte a svolgerli.Uomini e donne sono diversi e non solo fisicamente ma anche in termini di inclinazioni, pertanto in assenza di condizioni di comodità e di sicurezza offerte dalla tecnologia e dai diritti, sono automaticamente portati, mediamente e in generale, a scegliere mansioni e quindi ruoli diversi. Pertanto nel passato la rigida diversità di ruoli tra maschi e femmine non era certo dovuta ad uno schema culturale imposto dall’alto ma appunto rifletteva questa diversità di genere tra maschi e femmine. Schemi legislativi e culturali che rimarcavano(anche se a volte in modo esagerato e distorto) questa diversità di ruoli non facevano altro che adattarsi a questa diversità di inclinazioni tra uomini e donne,Troppo facile con le condizioni comode e sicure di oggi parlare di “intercambiabilità” di ruoli tra maschi e femmine. E invece la grande narrazione femminista ha fatto credere che sia stato il femminismo a creare questa intercambiabilità e che addirittura i ruoli maschili del passato(lavoro duro, guerra, ecc) fossero “privilegiati” rispetto a quelli femminili(cura della casa, dei figli, ecc).
Il Femminismo è una frode, una menzogna, La più grande falsificazione della Storia mai avvenuta e soprattutto accreditata a livello Istituzionale e Sociale.
Tarallo(Quota) (Replica)
Tarallo,
Grazie Tarallo. Assolutamente d’accordo che il cambiamento dello scenario sia dovuto essenzialmente alla rivoluzione industriale in particolare all’automazione spinta e dallo sfruttamento intenso delle risorse energetiche (in 50 anni il consumo d’energia nell’occidente è cresciuto di 62 volte…).
Ovviamente nell’articolo sono stato succinto per ovvi motivi, anche di stile narrativo.
Faccio però notare che lo sviluppo delle tecnologie non sarebbe bastato senza un cambiamento culturale orientato al consumo, all’iperconsumo, di cui oggi siamo ostaggi.
Il femminismo è stato parte della droga del dopoguerra che ha illuso le donne con la prospettiva di un lavoro che la potesse emancipare dall’uomo e diventare consumatrici con proventi autonomi. Non è raddoppiata la produzione ma è raddoppiato il consumo delle famiglie. A partire dagli anni ’70 è esplosa la classe dei colletti bianchi (in gran parte rosa) per cui sono stati creati ad arte posti di lavoro con l’illusione del terziario senza limite (il miraggio della classe media per tutti) e man mano che la domanda di lavoro, in particolare femminile, non veniva assorbita si è pompato sul debito pubblico per creare posti nella PA e per garantire con l’inflazione livelli di reddito crescenti alla classe lavoratrice operaia (in gran parte maschile) sempre più gravata da un costo della vita crescente (dovuto a incremento della domanda) e da una tassazione in crescita prevalentemente per i costi di politiche di welfare e occupazionali il cui target principale era la popolazione femminile.
Politicamente scorretto, ma è così.
Questo è il motivo fondamentale per cui la Cina, economia di mercato con cultura di base filo-comunista, non ha portato agli stessi esiti. Perché il consumo viene limitato dalla capacità produttiva della famiglia, e più di tanto non può crescere a meno che non si pompi oltre i livelli di sostenibilità il livello di reddito della famiglia, ma ciò non serve se il consumo cresce organicamente con la produzione. La famiglia si autoregola. Per fare esplodere il consumo devi raddoppiare i consumatori. le esigenze. Ma una volta che spacchi le famiglie ed hai “individui”, la società scopre le inefficienze (mancanza di assets a fattor comune) e la minore produttività lavorativa femminile.
Politicamente scorretto, ma è così.
Per questo la Cina aborre il femminismo dell’ovest. Perchè serve a spaccare le famiglie, non ha altro motivo di essere. E’ nato per questo e questo lo fa egregiamente.
Nella vecchia Europa (come pure in USA) si è costruito il doppio reddito “autonomo” e non più quello cumulativo della famiglia grazie al femminismo, che è stato il principale attore culturale dell’individualismo.
Il femminismo ha creato il mito della casa prigione (ed oggi dell’uomo orco) la spinta necessaria a far uscire le donne sul mercato ed abbandonare il mito della famiglia; e le due generazioni che ci hanno preceduto non si sono accorti di questo disastro perché i redditi venivano sostenuti con ricchezza inesistente, con una montagna di debiti sulle spalle dei figli.
Quando, quindi, dico che il femminismo ha trasformato le casalinghe (tecnicamente inoccupate) in disoccupate, cito un fatto tecnico. Prima le donne (in molti casi) non avevano bisogno di lavorare, quindi erano inattive, perché la famiglia sostanzialmente monoreddito era autosufficiente (povera ma autosufficiente). Ora le donne, e gli uomini, devono lavorare perché la famiglia monoreddito non sta più in piedi (perché la tassazione reale ha quasi raggiunto il 70%). Ma il mercato non è in grado di recepire tutti e di conseguenza molte delle donne che una volta sarebbero state casalinghe oggi sono tecnicamente disoccupate.
Per questo la famiglia è incompatibile con il femminismo, perché il femminismo è parte integrale del consumismo che prevede tutti consumatori e tutti lavoratori in competizione al costo più basso possibile.
Allego un’immagine, tratta dal mio libro, che racconta qualche fatto.
Mi fermo qui
fabriziaccio(Quota) (Replica)
fabriziaccio,
quale libro? Mi dici il titolo e dove si acquista?
armando(Quota) (Replica)
Il libro di Fabriziaccio che ho letto e che consiglio vivamente (naturalmente mi ha pagato per dirlo ) no , a parte gli scherzi è un libro davvero interessante ,io l’ho comperato come e-book , non so se ci sia anche la versione cartacea….
Mauro recher(Quota) (Replica)
Il titolo del libro di Fabriziaccio qual’ è?
cesare(Quota) (Replica)
Fabrizio Napoleoni, grazie per questa tua precisazione che condivido.
Tarallo(Quota) (Replica)
Va bene, visto che lui tarda a manifestarsi …. *bb* lo segnalo io:
Viaggio verso Utopia – L’impatto con il femminismo e il naufragio nella misandria
Penso che sia solo in formato kindle. almeno io l’ho comprato così.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Chi mai era al corrente di questo libro? In giro ci sono evidentemente pubblicazioni importanti sulla questione maschile. Mi sembra davvero opportuno una rubrica di bibliografia che le riporti tutte con una breve recensione. E’ un patrimonio di pensiero maschile che vale la pena sia citato e rappresentato in modo esaustivo.
cesare(Quota) (Replica)
E poi mi piacerebbe si istituisse un calendario di incontri magari fra tutti anche dell’area Qm ( anche fosse uno solo all’anno ): si ha l’opportunità di conoscersi di persona e soprattutto si realizza una straordinaria accelerazione di tutti i processi di consapevolezza.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
d’accordissimo su entrambe le proposte…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
….e magari!!!!!!!!!!!
Dario(Quota) (Replica)
Se d’accordo sulla location di Rovato (pernottamenti e il resto a prezzi accessibilissimi nonché facile da raggiungere in treno, in auto, in aereo), posso interessarmi io della cosa (Ho esperienza in merito su Rovato).
FISSIAMO FIN D’ORA. UNA DATA E PARTIAMO.
Il tema lo troviamo poi in corso d’opera, facciamolo x UBeta con apertura a tutti i maschi Qm che sono interessati all’argomento.
cesare(Quota) (Replica)
Da duemila anni in questi giorni ci si augura buona Pasqua, credenti e non credenti attribuendo alla Pasqua significati diversi. Da credente auguro a tutti voi buona Pasqua di Resurrezione con il Cristo.
Ripropongo anche il motto delle formazioni partigiane cattoliche che operavano nelle valli lombarde:” Insorgere per risorgere”. Ecco questo è il mio augurio per tutti i fratelli di questo tempo, di nuovo dominato da un potere impazzito, in cui sono operanti minacce di distruzione di ogni valore maschile, paterno e umano.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
Buona Pasqua anche a te, carissimo Cesare, e naturalmente a tutti gli altri amici.
P.S. “Insorgere per risorgere”. Non la conoscevo…Bella…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
scommetto che negli auspici della proponente questo progetto è finalizzato anche a “correggere” diffusi comportamenti maschili quali il consumo di pornografia e la prostituzione.
come spiegare alle femministe (ma anche a molte altre donne tragicamente ignare) che gli uomini perseguono tali comportamenti soprattutto perché molto banalmente “ci tira il pistolino” e non per un favoleggiato odio di genere verso le donne?
fulvio tfghfgdddd54456456erzapi(Quota) (Replica)
Ah il Cesarone!
Maha-atma, davvero Grande Anima e risorsa insostituibile del Momas.
.
E che questa sia Pasqua di Resurrezione e insurrezione per tutti.
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
consiglierei anche di tenerci in contatto telefonico
Dario(Quota) (Replica)
fulvio tfghfgdddd54456456erzapi
Lo sanno perfettamente, Fulvio, sono semplicemente in malafede, e speculano sul bisogno maschile.
E’ una legge vecchia quanto il mondo (quella di speculare a fini strumentali…)
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“questo progetto è finalizzato anche a “correggere” diffusi comportamenti maschili quali il consumo di pornografia e la prostituzione.” (Fulvio)
La prostituzione, NON anche il porno. ATTENZIONE. Sono due cose non solo diverse ma anche agli antipodi. Mentre la prostituzione serve agli uomini per bypassare, aggirare, l’enorme potere ricattatorio sessuale femminile, il Porno invece al contrario serve per inchiodarli e schiavizzarli psicologicamente al potere sessuale femminile, in quanto gli uomini che possono accedere al porno sono solo una piccolissima e ristrettissima minoranza, tutti gli altri rimangono a masturbarsi e a sbavare davanti al video, cioè ad “odorare” una cosa che mai potranno avere, quindi ciò fa aumentare il potere sessuale femminile che sulla desiderabilità maschile nei confronti delle donne, fa leva. Ecco perchè le femministe e il politicamente corretto pro-donna mentre urlano e inveiscono contro la prostituzione, tendono a giustificare il porno come espressione della libertà sessuale femminile.
Nella QM, e nel movimento mascolinista internazionale in generale, si fa l’enorme errore di ritenere il Femminismo come un qualcosa sessuofobo, moralista. Non c’è nulla di più falso. Il femminismo è invece pro-sesso, perchè le femministe sanno bene che nel sesso sono le donne che hanno il potere di decidere, e quindi di esercitare tale potere sugli uomini. Il femminismo più feroce e pericoloso in quanto divenuto istituzionale non è certamente “ogni coito è stupro”, nè Valerie Solanas nè simili. E’ banale e riduttivo ridurre il femminismo a questi fenomeni folcroristici e minoritari, e quindi come tali del tutto innocui.
Tarallo(Quota) (Replica)
dal punto di vista di chi pratica il mestiere, porno e prostituzione sono la stessa cosa perché simuli un atto sessuale in cambio di soldi ed è per questo che le femministe sex negative sono contrarie sia all’uno che all’altra.
dal punto di vista del fruitore invece il tuo discorso può avere senso.
le femministe europee sono tendenzialmente contrarie al porno, quelle americane sono in genere favorevoli e secondo me è dovuto alla pressione esercitata dall’industria del porno statunitense che ha un fatturato enorme, stimato superiore a quello dei tre principali sport americani (basket, baseball e football) messi assieme. alla fine degli anni ’70 le femministe americane erano sul piede di guerra contro porno e prostituzione ed evidentemente l’industria pornografica è corsa ai ripari facendo lobbying contro le femministe ‘sex negative’ e favorendo la nascita di un femminismo alternativo che invece non si opponeva alla mercificazione del sesso.
in Italia questo non è avvenuto probabilmente perché le femministe nostrane hanno trovato nel Vaticano un alleato involontario.
fulvio tfghfgdddd54456456erzapi(Quota) (Replica)
Tarallo, ho qualche dubbio in merito alla tua posizione sulla pornografia. La posizione di gran lunga prevalente all’interno del femminismo è quella che considera la pornografia ( che personalmente trovo noiosissima se la intendiamo come scene di sesso tra un uomo e una donna) come sfruttamento del corpo femminile a uso e consumo del piacere maschile ed è, di conseguenza, da abolire. Questo è l’intento, che poi non si riesca ad attuarlo è un altro discorso, perchè su di essa non si può costruire una retorica vincente come sulla prostituzione.
Ricordo, per esempio, il caso Islanda, uno straordinario laboratorio del femminismo attuale, perchè guidato politicamente da una femminista radicale: oltre a vietare la prostituzione, ha vietato qualsiasi locale erotico destinato agli uomini, nonchè ha provato a vietare l’accesso ai siti pornografici, e non so sinceramente se il tentativo sia poi andato a buon fine.
Alle femministe, tranne che alle mosche bianche come Eretica, non frega nulla della libertà femminile. A loro semplicemente interessa imporre la loro visione delle cose, che non contempla una donna che sia sessualmente “a disposizione” dell’uomo, nè fisicamente nè visivamente.
P.s.: come già ebbi modo di precisare il potere sessuale femminile non ha niente a che fare con le immagini di nudità o semi nudità femminili che vengono osservate. Se andiamo in Russia, dove le donne vestono in modo assai provocante, non c’è alcuna dipendenza maschile al cospetto dell’altro sesso, ma se ci spostiamo nei Paesi di cultura araba, ma aggiungerei anche in quelli cattolico-latini, Italia inclusa, dove le donne vestono mediamente in maniera decisamente più castigata, non si può non notare lo “sbavare” maschile al cospetto dell’altro sesso. Questo perchè? Semplicemente perchè l’accesso alla sessualità non mercenaria è molto meno agevole e non certo perchè sono provocati da qualche immagine su un cartellone pubblicitario o in televisione.
Alessandro(Quota) (Replica)
non si riesce ad attuarlo perché non c’è interesse economico ad abolire il porno, che è un’industria fiorente e redditizia al punto da esercitare la propria influenza sull’opinione pubblica.
anche la prostituzione è redditizia, ma evidentemente chi ci lucra ha interesse a far sì che resti illegale e si serve del moralismo religioso e femminista per la propria causa.
situazione paradossale visto che un’attrice porno e una prostituta nella sostanza fanno la stessa cosa.
fulvio tfghfgdddd54456456erzapi(Quota) (Replica)
Non è solo una questione economica. La prostituzione è oggi considerata in termini fortemente negativi ed è un po’ ovunque combattuta, a malapena tollerata, perchè il femminismo è riuscito a imporre in Occidente l’associazione prostituta=sfruttata e oppressa, strumentalizzando, come è sua consuetudine, alcuni casi. Il femminismo ha cioè vinto una battaglia “culturale”. Nei confronti della pornografia non ha ancora trovato il bandolo della matassa, ma non mi stupirei se tra qualche anno anche la pornografia fosse messa al bando.
E’ evidente che nè la prostituzione nè la pornografia potranno mai scomparire. Le femministe non sono così ingenue. Ciò che a loro interessa è renderle di fatto fuorilegge, “ghettizzarle”, spingerle in un angolo, nella clandestinità, laddove è più difficile e rischioso fruirne.
Alessandro(Quota) (Replica)
Il femminismo ha vinto per tutta una serie di ragioni, compresa quella relativa al fatto che gli uomini non conoscono la cosiddetta “solidarietà di genere”.
Questo fa sì che le femministe, e le donne in generale, si espandano a macchia d’olio, imponendo la loro visione delle cose e del mondo.
Gli uomini disprezzano il proprio “genere”, e non hanno consapevolezza di sé (in Italia come altrove), al contrario delle donne, che fra di loro sono estremamente solidali, benché i luoghi comuni narrino l’esatto contrario.
A questo aggiungiamoci una società secolarizzata, e il cerchio si chiude, giacché l’unico “collante” che può tenere parzialmente uniti gli uomini è proprio la religione. Finita quella, finiti gli uomini. L’unica speranza è che le generazioni maschili future possano sviluppare una “consapevolezza di genere” al momento sconosciuta alla massa, anche se ne dubito fortissimamente.
Renato(Quota) (Replica)
Avete fatto tutti delle considerazioni interessanti e condivisibili.
In realtà le cose non si escludono. Ci troviamo in una società volutamente schizofrenica dove da una parte il sesso viene mercificato e ci viene sbattuto in faccia per farci galoppare come si fa con i cavalli, e dall’altra viene invece represso e criminalizzato (quello maschile, ovviamente) in primis dalle neo bacchettone femministe (su questo sono d’accordissimo con l’analisi di Alessandro).
E’ una sorta di manovra su due fianchi che ha l’obiettivo di incartarci e di paralizzarci psicologicamente. Sembra proprio che le abbiano studiate tutte per farci del male…E’ ovvio che in tutto ciò c’è anche una logica perversa che va ben oltre, su questo ha ragione il “vecchio” (in senso figurato, ovviamente, cioè “grande vecchio” …) Cesare, la vecchia morale cattolica che da una parte ti castigava però dall’altra ti perdonava con il parroco che nel confessionale ti dava un paio di Ave Marie e due Pater Noster da recitare, e la cosa finiva lì e tutti continuavano a farsi i cazzi propri, nei limiti di ciò che si poteva fare in quel contesto.
Ora invece la cosa non finisce affatto lì perché da una parte il sistema fa di tutto per attizzarci sessualmente e per tenerci sulla corda dalla mattina alla sera per farci galoppare (produrre e accumulare per poter essere “scelti” o quanto meno cercare di partecipare al banchetto…) e poi dall’altra se sgarri c’è l’Inquisizione femminista che col cazzo ti da l’Ave Maria e il Pater Noster…ti criminalizza, ti espone al pubblico ludibrio e ti sbatte pure in galera se una sera che proprio non ce la fai più (ma anche se fossero tutte le sere non vedo cosa cambierebbe e cosa ci sarebbe di male…) sei andato con una prostituta e i carabinieri ti hanno fermato e ti hanno denunciato. Il che significa che oggi anche l’eccitazione sessuale, peraltro sollecitata fino all’inverosimile nei modi e nelle forme che sappiamo, è di fatto penalizzata e criminalizzata, perché considerata un reato.
Non mi sembra neanche il caso di fare una distinzione fra prostituzione e pornografia perché comunque entrambe sono utilizzate come strumenti per criminalizzare gli uomini. Se gli uomini si guardano i film hard è perché sono dei poveracci sfigati incapaci di relazionarsi con le donne e buoni solo a farsi le seghe, se vanno con una prostituta sono degli sfruttatori complici di altri sfruttatori… La sostanza è sempre la stessa, cari amici, la sessualità maschile è criminalizzata, e oggi anche l’eccitazione sessuale oltre a essere una colpa è di fatto un potenziale reato, a meno che non ci si rifugi appunto nell’onanismo, per essere comunque derisi …
Come la metti la metti, non c’è scampo…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Completamente d’accordo con Fabrizio ,non poteva fare una analisi migliore ….e quello che ha scritto lo si ritrova facilmente in tutte le pagine femministe che ho visitato
Mauro recher(Quota) (Replica)
Renato: non ho capito in che modo la religione sia stata un collante per gli uomini, in particolare una religione che demonizza la sessualità e si oppone al divorzio veloce obbligando gli uomini, già penalizzati nel diritto di famiglia, a dover sopportare il travaglio di tre anni di separazione legale prima di poter divorziare e rifarsi una vita.
fulvio tfghfgdddd54456456erzapi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
ho guardato il film di TOTO’ “arrangiatevi !”proprio poco fa film che tratta proprio la discriminazione che c’era verso le case di tolleranza chiuse proprio un anno prima di questa pellicola
giovanni carducci(Quota) (Replica)
http://bccida.wordpress.com/2014/04/21/il-peccato-originale/
romano(Quota) (Replica)
Romano link
La mela in questione, come antica storia, chi proprio è in vena di ridere ci rida sopra. E’ opportuno però che si renda conto che agli Adamo di oggi, il ridente compreso, la stanno facendo mangiare adesso: il racconto biblico è anche una visione del futuro e un ammonimento per il la vita presente. È pure vero che ci fu poi la Donna che contribuì a riparare il guasto di Eva. Ma qualcuno ha argomenti e vissuti personali per dubitare che gli stiano facendo mangiare adesso la fatidica mela? Col femminismo non siamo forse dentro anima e corpo ad una gigantesca falsificazione della memoria storica e della coscienza collettiva fino a negare l’evidenza stessa della esperienza quotidiana? E non ci siamo entrati con la promessa che saremmo diventati l’ Uomo Nuovo, creatura umanamente superiore?
L’autrice dello scritto, pro domo sua, sulla prostituzione, ha tutte le ragioni per banalizzare la caduta originaria per la mela porta da Eva ad Adamo: un altro tassello del sapere sapienziale demolito. Pezzo dopo pezzo l’intera consapevolezza della realtà maturata nei millenni, smontata pezzo per pezzo con grande accuratezza. Come altrimenti sarebbero riuscite a farci mangiare la mela adesso?
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
condivido in pieno
romano(Quota) (Replica)
Storie di mele.
.
Le mele cadono da milioni di anni e nessuno capisce perché. Poi arriva Newton e vede quel che tutti vedevano da sempre ma nessuno aveva visto mai. La sua genialità è questa, se ci par poco…
Cesare:
>>
Ma qualcuno ha argomenti e vissuti personali per dubitare che gli stiano facendo mangiare adesso la fatidica mela?
>>
Cesare ci mostra l’altra gravitazione universale, indicata dalla prima mela, la cui equazione è inscritta da millenni nel sistema simbolico occidentale (e non solo).
Ma noi atei abbiamo detto: “Puah, è religione, è superstizione…”
Dio abbia pietà (anche) di noi atei.
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
@Alessandro: Mi dici quale sarebbero queste femministe avverse al porno? Non mi risulta che ce ne siano, a parte una minoranza di presunte “femministe”. E nemmeno mi risulta che le femministe redarguiscano gli uomini che vedono porno, visto che sono proprio esse ad invitarci malignamente e sarcasticamente a “farvi le seghe su youporn”. Una massa maschile sbavante inchiodata davanti ai video porno, senza la possibilità di poter fare ciò che “odora” e desidera, è proprio il modello sociale di maschio che tanto fa comodo al femminismo, visto che l’ eccessiva desiderabilità maschile(verso il sesso) non corrisposta e non realizzata ma continuamente alimentata dalla continua esposizione della sessualità femminile, pone gli uomini in uno stato di subordinazione psicologica verso la donna, perchè quanto più questa appare agli uomini come un desiderio quasi irraggiungibile, tanto più gli uomini sono disposti a “spendere”(non solo economicamente ma anche moralmente ed emotivamente) per essa. Le donne lo sanno bene questo, e per questo da sempre il Femminismo ha invocato il libertinismo sessuale femminile e la libera esibizione del corpo e della sessualità femminile. In tale scenario, oggi purtroppo attuale e dominante, i soli uomini ad usufruirne a piene mani sono proprio quelli che tanto piacciono alle donne moderne emancipate: gli uomini superdotati( fisicamente e/o socialmente ed economicamente), cioè una ristrettissima minoranza di uomini. I normodotati(e pocodotati) che rappresentano la stragrande maggioranza degli uomini, rimangono a seghe o comunque fortemente frustrati a livello sessuale e sentimentale. Questa è la condizione media degli uomini a livello mondiale. Questa è l’essenza della QM. Condizione che prima della rivoluzione sessuale femminista non esisteva in questi modi e termini.
Ora tu te ne vieni invece che non è vero che l’esibizionismo sessuale femminile incrementa il “valore” della donna davanti agli uomini e quindi la dipendenza e la frustrazione di quest’ ultimi, e per “dimostrarlo mi citi un presunto esempio, quello della società Russa, pretendendo di conoscere i comportamenti generali di una società così vasta ed eterogenea come è quella Russa(così come tutte le altre).
Vedo che tu insieme ad altri hai una visione stereotipata del fenomeno del Femminismo. Per voi, infatti, il femminismo è un piccolo movimento moralistico, simil cattolico, portato avanti da alcune donne “brufolose, obese e pelose”, e come tali avversate da tutti. Fosse questo il femminismo, non esisterebbe la QM. Il femminismo non è Andrea Dworkin, Valerie Solanas, non è il motto ” ogni coito è stupro” o i cortei di lesbiche, come credi tu e altri.. Quello è un fenomeno folcrosistico e quindi del tutto marginale all’ interno del femminismo. Il Femminismo è innanzitutto un sentimento oggi politicamente corretto e dominante tra la gente, e come tale accreditato dai media e dalle Istituzioni, che ponendo la donna nel ruolo unico e permanente di parte vittima, legittima di fatto per essa la libertà assoluta di usare ogni comportamento, anche quello più moralmente infame e prevaricatore.
d
Tarallo(Quota) (Replica)
“Quale rapporto intrattiene il femminismo con la pornografia e il sesso? Chiaramente non una relazione pacifica. Le femministe considerano da sempre la pornografia – forse senza tenere presente la potenzialità espressiva e libera dell’universo in gonnella – come una mercificazione del femmineo, sottomissione brutale della figura della donna. Qualcosa di cui vergognarsi, qualcosa da nascondere, qualcosa che non deve avvenire. ”
Questa è una citazione che ho trovato su internet e che considero veritiera. Quasi tutti i movimenti femministi attualmente in Italia, ma in Occidente in genere, sono contro la pornografia. Il femminismo è anche certamente una forma di neomoralismo vittoriano ma a senso unico, nel senso che combatte esclusivamente l’esposizione del nudo femminile. Da anni porta avanti questa ipocrita crociata neopuritana in Italia e altrove.
Facendo riferimento alla Russia volevo semplicemente sottolineare l’errore in cui incorrono tanti quando affrontano l’argomento della dipendenza sessuale maschile. La dipendenza sessuale maschile non dipende dall’esposizione a scene di sesso nè di nudo femminile, dipende semplicemente dalla facilità o meno che ha un uomo di vivere reali esperienze sessuali. Più la società è repressa sessualmente, come quella italiana, più la dipendenza sessuale maschile sarà maggiore, più è libera, meno sarà avvertibile.
Non c’è alcun complotto femminista per tenere sessualmente sulla corda gli uomini, c’è semplicemente il mercato che, consapevole della repressione della sessualità che vige in tante aree del pianeta, offre il proprio surrogato.
Questo il mio punto di vista, ovviamente sei liberissimo, come chiunque altro, di pensarla diversamente
Alessandro(Quota) (Replica)
Tarallo,
Aspetta Tarallo, secondo me non vi state capendo con Alessandro, sono forse i limiti della comunicazione non verbale…
Non credo affatto che Alessandro volesse diminuire o ridurre il femminismo, come dici tu, ad una sorta di fenomeno neo moralisteggiante e neo bacchettone, anzi…Credo che lui abbia voluto solo sottolineare un aspetto del femminismo, che è quello sostanzialmente sessuofobico (in senso antimaschile, ovviamente) e colpevolizzante. E questo vale per tutti o quasi i femminismi, per quello italiano ma ancor più per quello anglosassone o peggio ancora scandinavo. Ti ricordo che contrariamente a quanto si pensa la Svezia (paese dove il femminismo è ufficialmente al potere) è uno dei paesi più castigati da questo punto di vista e dove sono state promulgate leggi liberticide, antimaschili e sessuofobiche. Ricordiamoci sempre che un tizio di nome Assange è stato denunciato per stupro perché a distanza di mesi due fanciulle hanno scoperto di essere rimaste “traumatizzate” per aver fatto sesso con lui senza l’uso del profilattico. Ora, al di là del fatto che è stata una evidente trappola per incastrarlo per ben altre ragioni, resta il fatto che l’arma è stata quella e che la legge in Svezia è quella. E per un Assange ci sono centinaia di migliaia, milioni, di uomini normali per i quali il sesso, data la situazione, è diventato una specie di roulette russa. A loro rischio e pericolo perché anche una erezione involontaria e improvvisa può ormai essere letta da una donna come una forma di molestia o violenza (con conseguente denuncia…)-
Questi sono i risultati del femminismo sessuofobico, su questo ha perfettamente ragione Alessandro. Poi io sono naturalmente d’accordo con te (ma secondo me anche lui…) che il femminismo è ben altro che non qualche estremista alla Valeirre Solanas o chi per lei…Ma questo non devi certo dirlo a noi, sono anni che ci sgoliamo per tentare di spiegare a una gran parte dei militanti e dei simpatizzanti del Momas che il femminismo non solo è un fenomeno molto più complesso ma è una parte di un processo ancora più complesso (non credo ci sia bisogno di approfondire perché penso che le nostre analisi le conosci bene e sei un esperto di QM).
Torno a quanto ho già detto in un precedente post e cioè che siamo nel bel mezzo di una manovra a tenaglia, diciamo così, perché da una parte siamo sottoposti ad un bombardamento sessuale sistematico per le ragioni che ben sai e che hai spiegato tu stesso e dall’altra siamo vittime di una nuova morale che è quella femminista che criminalizza la pulsione sessuale maschile. Poi se tu vuoi dire che questa criminalizzazione pseudo moralistica è fasulla, posso senz’altro essere d’accordo con te, ma questo è un altro discorso. Gli impianti ideologici “moralistici” sono appunto impianti ideologici, quindi in ultima analisi servono a produrre la famosa “falsa coscienza”, servono cioè ad imbrigliare la mente dei dominati, mica quella dei dominanti (che hanno creato quel sistema di precetti, cioè la morale dominante, appositamente). I dominanti continuano a farsi i cazzi propri che si sono sempre fatti proprio in virtù del fatto che i dominati non se li possono fare, perché incatenati innanzitutto proprio da quel sistema di regole o precetti da loro stessi inventato ad arte.
Poi è vero, c’è un’altra corrente femminista che invece sostiene che le donne debbano essere libere di prostituirsi ma intanto non è quella maggioritaria e comunque neanche questa è esente dalla criminalizzazione unilaterale della sessualità maschile. Ti ricordo che in Francia è ormai vietato andare con un prostituta ma è legale invece prostituirsi…Una contraddizione in termini, è ovvio, ma è proprio questo il meccanismo perverso e mi meraviglio, te lo dico sinceramente, che un uomo avveduto ed esperto di QM come te non lo abbia colto. Il quid sta proprio in questa sorta di corto circuito creato ad hoc; sarebbe troppo facile se prevalesse una delle due tendenze. Il femminismo stesso avrebbe le armi spuntate, ma anche il sistema economico, sociale, culturale e politico che lo sostiene. IL “segreto” per consolidare il dominio sulla maggioranza degli uomini è proprio in questa apparente contraddizione, nel tenerli schiacciati fra due fuochi, nel confonderli completamente. Per cui da una parte abbiamo una sistema che martella costantemente dal punto di vista sessuale perché deve far galoppare gli uomini come cavalli da soma (o da corsa…) e dall’altra hai una nuova morale dominante che in teoria straparla di liberazione sessuale ma in realtà la criminalizza, o meglio, criminalizza quella maschile .
La genialità consiste proprio nel far convivere questi due aspetti in palese conflitto fra loro. Ma si tratta appunto di una strategia, non da stanza dei bottoni, ovviamente, ma il risultato di processi complessi, appunto le famose “strutture” (in questo caso non lo dico in senso marxiano quanto più in senso strutturalista foucaltiano…) che li determinano. Le strutture sono anche quelle psichiche, sia chiaro, non solo quelle economiche. E sono strutture complesse e intelligenti che operano nella nostra società e che danno vita ai grandi processi, all’interno dei quali ovviamente operano e subentrano degli attori.
Questa è, in estrema, sommaria, e banalissima sintesi, la natura della società in cui viviamo.
Per questo sbagliano i “complottisti” (tutti appartenenti ad una destra a mio avviso solo apparentemente anticapitalista e anti imperialista, ma questo è un altro discorso e lo chiudo subito…), perché non riescono a comprendere la complessità dei fenomeni e del contesto in cui ci troviamo e ad elaborare un’analisi corretta e adeguata della situazione.
Per queste ragioni non ha nessun senso la tua “polemica” (si fa per dire…) con Alessandro, e cioè per la semplice ragione che sarebbe profondamente errato mettere in conflitto o in antitesi le tue argomentazioni con le sue per le ragioni che ho cercato di spiegare.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Aggiungo che è estremamente evidente, che abbiamo un problema di linguaggio, o meglio, di rappresentazione linguistica del fenomeno femminista. Perché quando ad esempio io parlo del femminismo non mi riferisco certo o soltanto a qualche collettivo femminista, a qualche intellettuale o pseudo tale , a Snoq, a qualche salotto o alle redazioni di questo o quel giornale ma appunto all’intero sistema dominante che è declinato nel modo in cui sappiamo. Se non ci chiariamo su questo punto è ovvio che poi fra noi ci saranno sempre dei fraintendimenti. E questo purtroppo accade perché ancora molti di noi, ce lo dobbiamo dire onestamente, non hanno ancora ben compreso il nostro punto di approccio all’intera questione, perché molti di noi purtroppo scontano i limiti strutturali del vecchio Momas.
Ce lo dobbiamo dire, ragazzi, non è che lo dico per farmi bello, sai quanto cazzo me ne frega…Il problema è che “quel” Momas che ancora purtroppo esiste e persiste (mi riferisco a un modo di pensare…), non ha capito una beneamata sega di come stano le cose e continua a considerare il femminismo come una sorta di fenomeno separato dal sistema in cui viviamo.
A mio parere i nostri fraintendimenti nascono da qui. Non abbiamo purtroppo ancora individuato un termine che possa linguisticamente rappresentare la complessità del fenomeno che stiamo studiando e criticando. E’ evidente che il termine “femminismo” è ormai diventato quasi inservibile rispetto alla complessità di cui sopra. E infatti il termine fu coniato (o comunque apparve) sessant’anni fa, non a caso…
E’ evidente che ci dobbiamo inventare qualcos’altro che rappresenti non dico al meglio, ma meglio, la complessità con la quale abbiamo a che fare.
Questa è una questione, forse qualcuno fra voi se lo ricorderà, che io lanciai ormai molto tempo fa. Non siamo arrivati ad una soluzione. Si trovò fem-dominismo, ma secondo me non va bene ed è riduttivo…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dice bene Fabrizio: le contraddizioni del fem.o sono strutturali. Quelle citate e tutte le altre e il loro effetto è precisamente quello descritto da Fab stesso. “tenerli schiacciati fra due fuochi, nel confonderli completamente.”
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“Ogni coito è uno stupro” non è più lo slogan sterile di un paio di matte. Esso è diventato principio etico universale e di conseguenza regola legale e fatto giurisprudenziale. Significa che ogni rapporto è lecito se e solo se la donna decide (a posteriori) che sia tale.
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Significa che “ci sono centinaia di migliaia, milioni, di uomini normali per i quali il sesso, data la situazione, è diventato una specie di roulette russa”.
Io direi per tutti gli uomini d’occidente: su tutti incombe la minaccia della riqualificazione del coito da parte della donna.
Non ho sin qui avuto notizia di spose che abbiamo denunciato il marito per stupro la prima notte di nozze, ma resto in …fiduciosa attesa.
Deve accadere perché rinvenni l’affermazione – forse 20 anni fa – nella letteratura femminista.
Quindi accadrà.
Basta avere un po’ di pazienza.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Fabrizio pone la questione del dare nome alla “cosa” estremamente complessa dentro cui siamo immersi come in un incubo che pretende lo status di realtà e cui diamo il nome inadeguato di femminismo.
Dare il nome alle cose è chiamarle alla luce della coscienza. Compito maschile da sempre.
E’ un caso che non si riesca a dare un nome a questa totalità declinata proprio al femminile e che pretende di essere l’unica realtà? Quale dunque il suo nome?
Fabrizio pone la domanda di partenza; domanda che è già una prima straordinaria consapevolezza: la “cosa” che ci domina tutti non è conosciuta, non ha nome; non solo: la” cosa” è nascosta, si nasconde: non vuole essere conosciuta? non vuole che le si dia il nome? Paradossale per un Mondo che ritiene che nulla possa porsi come non noto di fronte alla coscienza e alla coscienza di tutti.
Però ci sono due termini che a ben pensarci almeno indicano se non il nome, almeno il senso della “cosa”, o meglio il suo non – senso.
Essi sono il termine “espropriazione” ed il termine “alienazione”.
Come maschi siamo espropriati del senso, del valore, dell’identità, del lavoro, della salute, della vita, della paternità, dei figli, della sessualità, ed ognuno ormai può continuare e variare la lista a partire dal proprio vissuto. E l’espropriato è al tempo stesso un alienato, uno che è divenuto straniero a se stesso.
Il nome della “cosa” è ancora sconosciuto ma conosciamo i suoi effetti. Il che forse ci porterà vicini al nome.
cesare(Quota) (Replica)
cesare,
Sottoscrivo in toto questo post di Cesare
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Fabrizio Marchi: Io non ho negato quello che dici tu, ma quello che dice Alessandro, il che è diverso. Alessandro quasi quasi fa passare le femministe per tante novelle santa Maria Goretti.
L’ esempio che citi, cioè quello della Svezia(ma avresti potuto citare anche l’ Italia, visto che dalle nostre parti le cose non vanno meglio) rientra appunto nel tipico concetto di sessualità femminista e femminile, “guardare ma non toccare”. Cioè bombardare gli uomini di messaggi, immagini e discorsi a contenuto sessuale, ma poi reprimere e punire ogni forma di sessualità maschile che non sia finalizzata all’ esclusivo piacere e interesse di Lei e che non rientri negli schemi e nei modi decisi solo e soltanto da Lei, Sua Maestà, la Donna. Questa non è “sessuofobia”, ma una logica dominatrice e unilaterale di concepire la sessualità tra uomini e donne, completamente sbilanciata a favore di quest’ ultime. La “sessuofobia” è ben altra cosa,la quale per quanto possa essere sbagliata(ed è sicuramente sbagliata) ha il fine di perseguire e difendere certi sani valori etici. Il femminismo al contrario i valori etici li combatte, perchè quest’ ultimi limitano ed inibiscono il potere sessuale femminile. E non è “complotto”(come ironizza Alessandro), questo, ma una naturale e logica propensione di difesa del proprio potere e vantaggio, visto che nel sesso, è la donna ad avere tale potere e vantaggio, perchè la selezione, di stampo Darwiniano, parte sempre da lei, a meno che non ci sia di mezzo il “maschio alpha”.
Quello che volevo far capire ad Alessandro è che eccitarsi e sbavare continuamente davanti all’ immagine di un corpo femminile, senza ottenere realizzazione pratica e concreta di tale eccitazione, non è una forma di sessualità ma di sofferenza e di frustrazione, sulla quale le donne fanno leva per far sì che gli uomini diventino sempre più disposti ad accontentarle in ogni cosa a causa della (quasi sempre vana) speranza di ottenere l’ oggetto del desiderio: la vagina. E’ stato sempre così, anche in passato accadeva così: la Storia, al Letteratura e la Mitologia descrivono quanto le donne da sempre abbiano utilizzato l’arma della seduzione sessuale e della relativa selettività per ottenere vantaggi, risalire posti nella società e conquistare il potere.Non è mai accaduto ciò per gli uomini, ecco perchè ciò lo chiamiamo potere sessuale femminile, potere che però in passato, era molto minore ad oggi, proprio perchè la sessualità femminile(e maschile) era regolamentata da dettami etici e religiosi Con questo non voglio assolutamente dire che andava bene, ma oggi a furia di battaglie femministe, si è arrivata ad una situazione ben peggiore, perchè come detto, la sessualità è repressa solo per gli uomini, per le donne invece vi è la libertà più assoluta e sfrontata(altro che “sessuofobia”), a differenza del passato dove almeno erano entrambe le sessualità(femminile e maschile) ad essere controllate e limitate, quindi c’era un maggiore equilibrio e reciprocità,e pertanto il senso di “repressione” e dipendenza maschile verso le donne era certamente minore rispetto ad oggi.
Tarallo(Quota) (Replica)
Straquotone gigantesco all’ultimo post di Cesare… in poche righe è riuscito a tirare fuori quello che avevo dentro e non riuscivo ad esprimere… ribadisco: a volte mi sembra di dare le caccia a un fantasma…
Ethans(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi: Avete fatto tutti delle considerazioni interessanti e condivisibili.
In realtà le cose non si escludono. Ci troviamo in una società volutamente schizofrenica dove da una parte il sesso viene mercificato e ci viene sbattuto in faccia per farci galoppare come si fa con i cavalli, e dall’altra viene invece represso e criminalizzato (quello maschile, ovviamente) in primis dalle neo bacchettone femministe (su questo sono d’accordissimo con l’analisi di Alessandro).
E’ una sorta di manovra su due fianchi che ha l’obiettivo di incartarci e di paralizzarci psicologicamente. Sembra proprio che le abbiano studiate tutte per farci del male…E’ ovvio che in tutto ciò c’è anche una logica perversa che va ben oltre, su questo ha ragione il “vecchio” (in senso figurato, ovviamente, cioè “grande vecchio” …) Cesare, la vecchia morale cattolica che da una parte ti castigava però dall’altra ti perdonava
Bingo…
E’ il perverso meccanismo del “double bind” cattolico: da una parte un “modello” (latu sensu), dall’altra la condanna per chiunque (istigato psicologicamente da quel modello) tenti di perseguirlo con mezzi “concreti”.
Il fine-> la colpa, la punizione.
E’ sempre la stessa “morale” …. dia-bolica.
Animus(Quota) (Replica)
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Mi riallaccio a questo commento per sollevare una “questio” sulla proposta di qualche giorno fa di Cesare riguardante il compattamento delle varie frange del momas e a cui Fabrizio ha risposto con un “non siamo ancora pronti”.
Magari il problema del momas fosse “una parola”, il vero problema del momas…è il “momas”.
Mi spiego.
A parte Roberto Micarelli, credo unica eccezione, io non ha mai visto le frange di sinistra del momas, criticare metodicamente nei loro spazi (ciò su giornali di sx), o forse neppure una sola volta (ma questo vale per tutti non solo x quelli a sx) la propria area di appartenenza in nome e per conto della “dignità maschile”.
Non ho mai visto gli aderenti al momas di dx, provenienti magari da forza nuova, criticare – il che significa andare sul forum di appartenenza e muovere le dovute critiche – i favoritismi che la stessa propone per le donne.
Non ho mai visto i nostri “baciapile” andare su forum, giornali e blog cattolici, a tirare le orecchie a quella “devianza” che tanto criticano e che pure si manifesta anche nella loro area.
Ho riportato ieri questo bell’articoletto ( http://www.avvenire.it/Commenti/Pagine/opponiamoci-al-femminicidio-falasca.aspx ), non de Il Manifesto, ma de L’Avvenire, che fornisce una bella base ideologica, motivata da tanto di “leggi di natura”, per il “femminicidio” (che io so per certo essere un’invenzione di coloro che sono alla guida della Chiesa) e la discriminazione anti-maschile.
Bene, dove sono i commenti contrariati dei Cesare, gli Armando, di uno soltanto dei “maschi selvatici”?
Chi meglio di loro saprebbe rispondervi, eppure, Micarelli a parte …tutti tacciono.
I simpatizzanti del momas di dx scrivono, ma nei luoghi di sx, quelli di sx, in quelli di dx, i cattolici scrivono, in luoghi che sono contro il cattolicesimo.
Per unire il momas, basterebbe semplicemente che ognuno riportasse il suo impegno dei luoghi di propria appartenenza.
Punto, non serve altro.
Ma dal momento che, alla mia “storica” (nel senso di mossa da tempo) critica, “se non si attacca mai, concretamente, la propria area di appartenenza subordinandola agli interessi della qm, come si fa a dimostrare che per voi la qm è il fine e non semplicemtne un mezzo … per affermare (magari inconsciamente) il proprio credo/fede/schieramente/ideologia su quella altrui?
Semplice, non si può.
Ed è per questo, che voi, ripeto, Micarelli a parte, unico e solo caso nel momas, siete, in toto, dei “falsari”.
Saluti
Animus(Quota) (Replica)
…….
Non mi sembra questa una critica che si possa fare a UB. A me personalmente poco tange di intervenire in forum cattolici o di estrema destra. Peraltro mi sentirei come un pesce fuor d’acqua. Tutti gli interventi miei (per quel che valgono), di Fabrizio o di altri betaniani (perdono per la definizione … *blush* ) al di fuori di questo spazio sono sempre stati su suolo “presupposto” amico.
Si potrebbe questionare sulla metodicità. Ed avere anche parzialmente ragione. Ma qui entrano in gioco altri fattori. Fattori di censura (per un commento o articolo che passa magari 10 vengono cassati) e fattori di tempo (Io, ma penso un pò tutti, non sono stipendiato dalla QM ma un semplice volontario che si mette in gioco per un idea in cui crede. Per cui devo, necessariamente, fare i conti con l’oste: la sopravvivenza economica. E cercare di conciliare le due cose).
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Animus,
Animus, rispondo per me per fatto personale ma anche come Presidente dell’Associazione Uomini Beta. . Ma che cazzo dici? Ma ti rendi conto dell’assurdità e della assoluta infondatezza di quello che stai dicendo e soprattutto di come lo stai dicendo? Ci stai dando addirittura dei falsari…Ma come ti permetti di dire certe cose? Ti rendi conto della presunzione, dell’arroganza e dell’ignoranza che stai dimostrando? Per non parlare del “giochetto” infantile del cercare di metterci l’un contro l’altro. Guarda che Roberto è un nostro amici ed è uno dei soci fondatori della nostra associazione…
Ma a parte questo… Ma cosa ne sai tu dei prezzi che ciascuno di noi può aver pagato o pagare per portare avanti questa battaglia…Io ho ancora in tasca una tessera da giornalista e mi sto facendo un giornale “su misura” (il sito è già pronto e lo ha realizzato proprio Roberto, guarda un po’…) … Si fa per dire “su misura”, nel senso che, obtorto collo, se voglio continuare la “professione” mi devo mettere in proprio date le circostanze generali (fra cui anche il mio impegno per la QM che certo non aiuta dal punto di vista delle relazioni e delle aperture, specie in ambito giornalistico). Sia chiaro, ne sono felicissimo perché non ho più voglia di lavorare per altri e perché sono certo che questo progetto andrà lontano grazie anche alla collaborazione fattiva di tanti altri amici.
Ma tornando a noi, pensi che il sottoscritto non si sia fatto terra bruciata in virtù del suo impegno sulla QM? Ho fatto attività politica per tanti tempo sono stato per dieci anni membro della direzione regionale del Lazio del PDS prima e dei DS poi ricoprendo vari incarichi, pensi che il mio impegno con la QM non abbia in qualche modo condizionato il mio rapporto con la politica? Pensi che questo non mi sia costato in termini di relazioni, di collegamenti, di possibili aperture e anche di amicizie che si sono perse strada facendo?… Pensi forse che nell’ambito politico e culturale in cui ci muoviamo noi sia stato e sia facile portare avanti questa battaglia?…
Cerca di essere più umile, non sei Zarathustra, scendi dalla tua montagna nietzschiana e torna sulla terra in mezzo agli altri umili mortali. Non ti chiedo di dare una mano alla causa, perché dubito a questo punto che tu possa riuscirci o possa essere in qualche modo utile, però per lo meno potrebbe esserci la speranza di non ascoltare più questi deliqui.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Animus,
Anche in questo caso non hai capito nulla perché ovviamente il mio intento non era certo di celebrare la vecchia morale cattolica o di fargli un buffetto amichevole, ma quello di spiegare dal mio punto di vista la tenaglia nella quale oggi ci troviamo. Sono il primo a non fare sconti a nessuno, come sai bene, tanto meno alla Chiesa cattolica (o al Comunismo, e non credo di essere sospetto di anticomunismo…), perché ne abbiamo discusso anche di recente…
Ma evidentemente a te non interessa comprendere, e il tuo ultimo commento lo dimostra.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Animus è un buon segno? vuol dire che abbiamo aperto (si sono aperti) spazi così ampi su un tema e un’ area politica fino a ieri inesistente e improponibile, che nascono persino critiche, più o meno fondate, da chi ritiene di sviluppare elaborazioni più radicalmente oppositive allo stato di “cose femministiche” presenti. Che mille fiori fioriscano; attendiamo i frutti.
cesare(Quota) (Replica)
Torno sul tema perché mi dispiace di essere stato così irruento nella mia risposta ad Animus però, francamente, non riesco a capire il perché di questa volontà di aprire polemiche, peraltro del tutto gratuite e basate su argomentazioni che per quanto riguarda Uomini Beta sono del tutto infondate.
Ora, vorrei invitare Animus a ragionare su un fatto molto semplice. Immaginiamo che il sottoscritto vada su un altro blog del Momas e pubblichi un commento dove dice che da quelle parti sono tutti una massa di falsari e che utilizzano la QM per altri fini ideologici o politici (il che è del tutto privo di senso perché se è vero che la QM è un percorso umano straordinario è altrettanto vero che se qualcuno vuole chiudersi degli spazi, di qualsiasi ordine e natura, con la QM ha perfettamente centrato l’obiettivo…).
Detto questo, a che pro tutto ciò? A che pro tutte queste polemiche? Mi pare che qualche settimana fa abbiamo discusso serenamente, dividendoci, naturalmente, in tre o quattro diverse posizioni, proprio sulla relazione fra Cristianesimo, femminismo, ecc. ecc. Bene, benissimo, è giusto che si discuta e ci si divida specie perché in questo spazio, come possiamo vedere tutti, al di là delle linea politica “ufficiale” di UB, ci sono sensibilità anche molto diverse fra loro che si confrontano…Qui ci sono comunisti ortodossi e non ortodossi, cattolici, anarchici, liberali, laici, socialisti…Insomma c’è un po’ di tutto…
Ora, perché il bisogno di queste sparate polemiche? Perché? A cosa servono? Io posso dire in casa mia ciò che voglio e infatti lo faccio, ma non vado in casa d’altri a dirgli che sono dei falsari. Io penso, e l’ho detto più volte e non ho problemi nel confermarlo, che un buon numero di militanti del Momas ancora non abbia capito come stanno le cose e sia prigioniera di analisi orami per me del tutto improponibili. E ho il diritto di dirlo, specie in casa mia. Ma se proprio sentissi il bisogno irrefrenabile di andare a dirlo in casa d’altri, e a dirgli che di QM non hanno capito un bel nulla, non lo direi come lo sto dicendo ora, ovviamente, ma lo argomenterei razionalmente, non con qualche sparata polemica e gratuita.
Naturalmente sono convinto che il lavoro da fare sia tutt’altro che non cercare la polemica con altri “quemmisti”, però, ci siamo capiti…
Quindi mi dispiace se sono stato irruento nel mio precedente post però devi riflettere anche tu sul tuo comportamento.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
E fu così che per una banale e inutile polemica, un tema di fondamentale importanza per la QM quale è quello della dipendenza maschile verso le donne, andò a puttane.
Tarallo(Quota) (Replica)
però bisogna ammettere che alcune iniziative femministe sono giuste e di fondamentale importanza http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/europa/2014/04/23/turchia-campagna-uomo-chiudi-le-gambe_cb8a253f-654f-4991-a362-532cef28ab32.html
romano(Quota) (Replica)
La nuova concezione femminista libertaria del potere:
http://www.liberoquotidiano.it/news/esteri/11600235/Segolene-Royal-detta-le-regole-.html
cesare(Quota) (Replica)
romano,
Si l’ho letto anch’io, sembra un articolo satirico di lercio
Mauro recher(Quota) (Replica)
Tarallo,
Tarallo, ti ho risposto questa mattina con un lungo commento ma credo che sia andato perduto perchè stiamo cambiando server e quindi ci sono dei problemi tecnici…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
nemmeno io apprezzo il tanfo cattolico che olezza da certi interventi di alcuni commentatori, ma del resto è giusto che un movimento abbia al suo interno un minimo di confronto dialettico, altrimenti rischia di impoverirsi. quindi volterianamente preferisco il confronto con opinioni contrarie alle mie anziché il bando o la censura.
fulvioterzapi(Quota) (Replica)
Mauro recher,
il paradosso è che gli articoli di lercio sono più verosimili
romano(Quota) (Replica)
******************
Il problema non è quella povera complessata ma Hollande e tutti i “salami” come lui.
Credo sia il caso di prendere atto del fatto che, femminismo o no, gli uomini odierni (perlomeno in questa parte di mondo) sono veramente degli irrecuperabili coglioni, regolarmente inginocchiati di fronte a qualsiasi sciocca e vuota gonnella.
Renato(Quota) (Replica)
Terzapi:
>>
nemmeno io apprezzo il tanfo cattolico che olezza da certi interventi di alcuni commentatori,
>>
Dovrai riconoscere che questo modo di esprimersi risulta lesivo della dignità di alcuni che qui scrivono e che – proprio muovendo dalla loro fede Cattolica – sono giunti alla QM prima di infiniti altri, o addirittura si collocano tra coloro che l’hanno fatta emergere alla coscienza maschile in Italia.
Aggiungo la nota sentenza di Emma Bonino: “Tutte le religioni sono nemiche delle donne”, ossia, tutte le religioni sono nemiche del femminismo.
Il che mi fa sorgere un sospetto…
RDV – Ateo
Rino DV(Quota) (Replica)
il patriarcometro
http://my.questbase.com/take.aspx?pin=7571-3437-8069
romano(Quota) (Replica)
Sottoscrivo il commento di Rino.
Luigi C. – Ateo
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
romano,
……
Alle ideatrici del test non guasterebbe una bella indagine neuro. Si, nel senso di indagine polizesca. Per scoprire dove sono scomparsi tutti i neuroni di cui pure si favoleggia che alla nascita fossero dotate …. *dash*
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ragazzi, oggi abbiamo finalmente fatto il passaggio di server, nel corso dell’operazione alcuni commenti sono andati “bruciati”, fra cui anche uno del sottoscritto che mi era pure costato un po’ di tempo…
Può succedere, abbiate pazienza. In genere per questo tipo di operazioni si rendono necessari un paio di giorni e invece è stato fatto tutto in un paio d’ore e non ce ne siamo neanche accorti (post bruciati a parte…). D’ora innanzi non dovrebbero più ripetersi quei fastidiosi black out che si sono verificati in passato e il sito dovrebbe anche essere più veloce. Comunque, quando si dicono queste cose è sempre meglio incrociare le dita e grattarsi, possibilmente a carne…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Per quanto riguarda il dibattito in corso è bene ribadire che Uomini Beta è un movimento democratico, anti sessista, antirazzista e antifascista che, come recita la nostra Carta dei Principi (ispirata alla Costituzione italiana, figlia di uno dei momenti più alti, se non forse il più alto, della storia del nostro Paese), lavora per il superamento di ogni forma di discriminazione, sia essa di sesso, di classe, di razza o di religione.
Di conseguenza, chi sceglie di stare qui è liberissimo di esprimere le sue opinioni, anche in aperto dissenso con quelle degli altri, ma deve impegnarsi a rispettare, oltre che i Principi di cui sopra, le regole della buona creanza e della civile convivenza.
Come ho già detto altre volte e oggi stesso, in questo spazio si confrontano persone con formazioni, esperienze e sensibilità culturali e politiche diverse, a volte anche molto diverse, in barba a chi sostiene che qui sarebbe in vigore una sorta di censura stalinista. E’ proprio questa ricchezza che contribuisce a rendere alto il nostro dibattito.
Confrontiamoci e scontriamoci (civilmente) sulle idee e lasciamo perdere tutto il resto. Penso che possa essere una buona palestra per tutti, a partire dal sottoscritto.
Fabrizio Marchi Ateo e “Kommunista”… bè, non proprio come lui, purtroppo non arrivo alle sue vette… https://www.youtube.com/watch?v=AHRUKbr3Z6Y
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dare dei coglioni ai maschi di oggi serve a qualcosa? Si tratta invece di destrutturare la coglioneria, ovvero l’ennesima credenza di questo tempo di diffusa reinfantilizzazione sia maschile che femminile. Segolene come esempio realizzato del potere al femminile che secondo la narrazione femminista avrebbe un codice radicalmente diverso da quello maschile. Questione seria: persa ogni utopia prospettata dai padri accusati di aver fallito, come non aggrapparsi alla sua nuova versione, la società matriarcale, promessa dalle donne o meglio dalle madri e mai realizzata ? E oggi inconfessata convinzione oltre qualunque schieramento ideologico.Viva la mamma, abbasso il papà! Sognate il matriarcato? Eccovi in Segolene una splendida anticipazione. Forse è meglio smetterla di sognare di tornare in braccio alla mamma.
cesare(Quota) (Replica)
A Fulvio Terzapi che sente “tanfo cattolico” confermo e dico: chi è senza tanfo scagli la prima saponetta.
cesare(Quota) (Replica)
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Sì, serve, perché le cose vanno chiamate col loro nome. Gli eufemismi non servono a nulla. Questi tonti devono svegliarsi, perché dormono, ed è grazie al loro sonno che questa massa di stronze avanza sempre più. Dove non c’è opposizione c’è espansione. Quelli fra i due sessi non sono rapporti d’amore ma di potere, tutto il resto è fantasia.
Renato(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
magari comunista come questo
(si scherza ovviamente)
Mauro recher(Quota) (Replica)
Secondo sul cristianesimo e sulle sulle religioni in generale in merito al rapporto fra i due sessi,bisognerebbe scindere la teoria dalla pratica. E’ fuori discussione che il grosso del femminismo odi la religione tradizionale e tradizionalista(in particolare quella cattolica) e che quest’ ultima sia intrinsecamente incompatibile con le istanze femministe, ma purtroppo nella pratica accade diversamente se non addirittura all’apposto. Oggi la Chiesa sta dalla parte del Femminismo, cioè segue l’ interpretazione femminista sul rapporto fra i due sessi, cioè uomo oppressore/donna vittima. Non c’è nessuna autorità ecclesiastica nè organo di stampa ecclesiale che non sia presente nel coro unico del “femminicidio” e della “condizione della donna”. Non voglio dire che la Chiesa sia femminista, assolutamente. La Chiesa semplicemente più che agli interessi spirituali bada agli interessi temporali(e lo dico da persona non ostile alla Chiesa),e per far ciò ovvio che agisce in direzione di dove “tira il vento”. Se il vento soffiasse in direzione antifemminista, la Chiesa andrebbe in questa direzione.
Tarallo(Quota) (Replica)
Mauro recher,
ahahahaha… fantantstico…lo avevo già visto…va bè, tutto sommato c’è stato e c’è pure di molto, molto peggio di Bertinotti, dai…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Secondo le ideatrici di quel test, ritenere migliore woody allen rispetto ad obama significa avere un grado di patriarcalizzazione più elevato. Evidentemente queste femministe preferiscono un criminale di guerra ad un personaggio come woody allen, dando per scontato (pur non avendo prove) che quest’ultimo sia un pedofilo.
romano(Quota) (Replica)
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Ergo, personalità zero. In confronto l’islam (che non amo, come non amo nessuna religione) è un Gigante.
Renato(Quota) (Replica)
Beh è ovvio
prova ad essere disperato e a chiedere aiuto in chiesa
telo dico per esperienza
solo porte chiuse!!!!!!!!!!!!! ( e tanta cattiveria )
dario(Quota) (Replica)
fulvioterzapi,
Leggo solo ora e credo proprio che stai sbagliando tutto, a partire dai toni e dai termini che usi. Non è questione di sentirsi offesi. Personalmente mi definirei un quasi credente poco devoto, se per devoto si intende qualcuno che segue i dettami della Chiesa. Giudicando strettamente la mia vita dal punto di vista della morale cattolica, risulterebbe assai “peccaminosa”, quindi……non mi resta che affidarmi al perdono.
No, la questione è un’altra. Le religioni monoteiste sono intrinsecamente antimaschili oppure è vero il contrario? E fra di esse come si pone il Cristianesimo? E nel cristianesimo che differenza c’è, e perchè, fra il cattolicesimo e i credi protestanti, sempre con riferimento alla QM la quale, d’altra parte, non è isolabile come fatto in sè compiuto ma si situa interamente dentro il contesto socio/economico che viviamo? Ora, se è vero che il femminismo è figlio del capitalismo mercificante e se è vero che il capitalismo è diventato incompatibile non solo con la dottrina e la morale cattolica (non è questo il momento di analisi storiche sul perchè e sul percome), ma con le religioni monoteiste in quanto tali a meno di ridurle a melenso sentimentalismo soggettivo del tutto privo di valenza pubblica, non si aprono forse spazi di discussione e di dialogo con esse anche, per conseguenza logica necessitata, sulla QM, senza che ciò significhi appiattimento o assunzione piena delle idee altrui?
Non sarebbe meglio, allora, che ti tappassi il naso per non sentire il tanfo e cercassi di ragionare con più freddezza e razionalità sulle questioni aperte?
Anche perchè, diciamocelo, il raziocinio e la lucidità argomentativa sono espressioni e caratteri del maschile molto più dell’invettiva fine a se stessa o di un linguaggio quanto meno scomposto che origina nella pancia e non nella testa. E come ben sai o dovresti sapere, quando il maschile si limita alla pancia e non evolve in “fallo superiore”, la virilità è monca e diventa per forza di cose satellite del femminile.
armando
armando(Quota) (Replica)
le mail che vi scrivo mi ritornano indietro
come mi posso mettere in contatto con voi ?
dario(Quota) (Replica)
dario,
Dario, abbiamo cambiato server e ora siamo momentaneamente senza posta, ora faremo un nuovo account e saremo nuovamente raggiungibili.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dario , non sono l’amministratore del sito e non so se ci siano problemi , ci sono due soluzioni ,a mio modo di vedere , o cambi account di posta o prova aa scrivermi al sottoscritto (per vedere se c’è un problema ) ovviamente senza dire la tua storia ,,comunque la mia e-mail è recher70@yahoo.it
Mauro recher(Quota) (Replica)
ah ,già risposto Fabrizio
Mauro recher(Quota) (Replica)
e ripropongo il quesito:
e se un 42enne disoccupato viene segnalato alle forze dell’ordine per sfizio, per cattiveria, per un ignobile bugia di qualche buona donnina candida ( che però vanta tante conoscenze e figlia di papaci)
questo povero Cristo che fà’
si deve per forza uccidere perchè nessuno ti prenderà più a lavorare
dario(Quota) (Replica)
dario,
No, ovviamente non si deve uccidere, Dario, deve farsi forza e cercare di organizzarsi con quelli che vivono i suoi stessi problemi per costruire comunità e solidarietà. Come vedi siamo un’associazione che cerca faticosamente di rispondere come può all’offensiva in corso. Ce la stiamo mettendo tutta. Ci sono altre associazioni come la nostra con le quali ci stiamo coordinando da tempo.
Per quanto ci è possibile cerchiamo anche di aiutarci fra noi e di costruire una rete di relazioni che possa consentire di aiutare qualche nostro amico che si trova in difficoltà finanziarie, occupazionali, legali o personali, psicologiche, e di qualsiasi altro genere. Proprio in questi giorni ci stiamo attivando per dare una mano ad un nostro amico che ha problemi di lavoro. Non è il solo, ovviamente…
Questo è un aspetto di fondamentale importanza, la costruzione cioè di una rete di solidarietà che possa dare delle risposte concrete ai problemi più disparati degli uomini. Dobbiamo con il tempo “fare rete”, e far sì che questa rete sia sempre più robusta perché chi è con noi deve sapere che non è solo e che non sarà abbandonato.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
grazie
però 42 anni di onestà pura per essere gettato nel wc dell’infamia è troppo pesante !
e vedere chi ti ha segnalato che si comporta come un candido angioletto che ovviamente la farà franca e vivrà tranquilla e beata
ma che paese è mai questo!? che schifo!
dario(Quota) (Replica)
Giustissimo nei limite delle proprie forze pensare ad una modalità di solidarietà concreta: “non ci si può limitare a maledire il buio, bisogna anche accendere una candela” (da un manifesto x strada di inaugurazione di un parco pubblico).
Tuttavia quando ci si muove in questo campo (e nella esperienza MS irrompevano talvolta nelle nostre riunioni situazioni di disperazione inenarrabili cui non potevamo assolutamente fare fronte) ritengo sia necessario definire con l’aiuto di altre organizzazioni, un percorso che permetta di affrontare in modo analitico i problemi che vengono portati all’attenzione: voglio dire che un primo passo non può non essere la valutazione obiettiva della persona, ovvero della sua situazione legale ed il relativo supporto, idem dicasi per gli aspetti ed il supporto psicologici che in queste vicende diventano importantissimi. Per affrontare questi due aspetti ci vogliono dei professionisti, altrimenti si peggiora la situazione. Questo potrebbe essere compito della organizzazione “Papà separati” che appunto è attrezzata con professionisti ad erogare gratuitamente entrambe i servizi. E questo primo passaggio dovrebbe essere la precondizione necessaria a garanzia del successivo. Una volta che questo livello viene affrontato, si apre lo spazio per la soluzione dei problemi economici, ovvero della ricollocazione nel campo del lavoro. Qui operano società apposite, dette di “Outplacement”, con le quali ci si può accordare, al tempo stesso riservandosi di operare anche direttamente. Resta comunque vero che una parola di amicizia e comprensione e stima, è il primissimo fondamentale passo e dovere per sostenere un maschio “massacrato” da questa società.
Anch’io saluto Dario esprimendogli tutta la mia stima e vicinanza. Comunque una prima domanda, con questo senza suscitare false illusioni: Dario ti sei già rivolto ai Papà separati?
cesare(Quota) (Replica)
non mi sono ancora rivolto a quella associazione
onestamente nn so più che fare tempo nn ne ho
voglio con il mio scritto rivolgermi a tutti voi ricordandovi che certe situazioni quando un uomo si trova solo sono terribilmente a rischio ed infatti a me è capitato proprio questo!
muovetevi presto il prima possibile!
e fatelo!
personalmente ho sgobbato una vita per costruirmi un qualcosa di mio che in un attimo è stato distrutto! ( così per sfizio…per gioco sadico)
Dario
n
dario(Quota) (Replica)
La mia valutazione è rivolgersi alla associazione Padri separati. Non c’è altra via che farsi aiutare da chi ha gli strumenti e soprattutto titoli professionali per farlo. Penso che l’associazione Padri separati della città in cui vivi sia in grado di offrirti il supporto di cui hai bisogno.
cesare(Quota) (Replica)
Fabrizio appena puoi contattami tramite cell.
Grazie
Dario
dario(Quota) (Replica)