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Gli USA (che dell’utilizzo di armi non convenzionali hanno fatto “buona” pratica, avendo incenerito 200.000 persone in un sol colpo a Hiroshima e Nagasaki, oltre ad aver ricoperto il Vietnam con qualche (?) tonnellata di “agente arancio”) e i loro camerieri europei preannunciano tre giorni di bombardamenti per “punire” Damasco per l’utilizzo (vero o presunto) delle armi chimiche.
Il quadro è ormai molto chiaro. Vogliono distruggere o indebolire le strutture principali dell’esercito siriano per dar modo ai “ribelli” di avere la meglio sulle truppe lealiste. Esattamente ciò che è successo in Libia dove le fazioni ostili al regime di Gheddafi non ce l’avrebbero mai fatta ad avere la meglio prive dell’appoggio aeronavale e dei bombardamenti della NATO.
Così facendo si evita l’intervento diretto di terra, cioè l’occupazione militare della Siria con tanto di bandiera – come è stato per l’Iraq e l’Afghanistan – che comporta, ovviamente, tanti problemi in più, sia tecnico-logistici che soprattutto politici. La gestione politica di un’invasione di terra, infatti, non è mai uno scherzo per nessuno, nemmeno per gli USA che dalla fine della seconda guerra mondiale sono in guerra preventiva e permanente e hanno truppe stanziate praticamente in quasi tutto il mondo.
In questo modo si disinnesca anche l’opposizione della Russia che in assenza di un invasione di terra da parte di truppe straniere (cioè della NATO) non potrà che prendere atto del cambio di regime in Siria, dovuto a questioni interne.
Ci siamo…Fra qualche tempo (non sono in grado di dire quando) toccherà all’Iran, e a quel punto dall’Afghanistan alla Tunisia, passando per la Siria, la Palestina normalizzata, la Giordania, l’Arabia Saudita, gli Emirati, il Marocco da sempre fedeli sudditi, e poi il Libano, l’Egitto, la Libia, l’impero USA in quest’area del mondo sarà senza soluzione di continuità.
E così finalmente le donne saranno libere di infilarsi un perizoma fra le chiappe invece di quel velo castigante o, peggio mi sento, del burqa…
Evviva!
63 Commenti
Il bello è che Obama è stato pure premiato con il Nobel per la pace…ci sarebbe da ridere…
Ciò dimostra come il neoconservatorismo teocon e il “politically correct” siano facce della stessa identica medaglia del sistema capitalista e imperialista che domina sul pianeta…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Ma Fabrizio! Ma cosa scrivi! Come puoi mettere in relazione l`espansionismo americano obbligato e guidato dalla valorizzazione continua del Capitale autonomo con le questioni sulle donne! Poi, sembra quasi che ti dispiaccia che le liberino! Poverine, si sa che nei paesi islamici le opprimono. Si sa invece che in Occidente e in USA sono liberissime, sempre piu`libere,finalmente, anche se un po`continuano a lamentarsi, ma ovviamente e`perche`e`nella loro natura e dobbiamo amarle per come sono. Pensa, in USA ormai detengono la maggior parte delle ricchezze ed e`soprattutto in USA che il diritto di famiglia e`a senso unico femminile e gli uomini muoiono in guerra e sul lavoro per giusta compensazione (Giustissima, chi deice no!) degli orribili torti che abbiamo fatto loro nel passato ( Per circa quindici minuti nel Paleolitico, non so se ti ricordi: del resto siamo responsabili quindi c`eravamo.). Non ti sembra giusto tutto cio`? E come puoi metterlo in relazione con il capitalismo, gli USA e l`imperialismo? E`evidente che non c`azzeccano niente. Del resto e`proprio ora che il socialismo reale e`scomparso da decenni che fioccano in USA ed Europa ed Oceania tutta una serie di leggi femministe (Giustamente! Chi dice no!) che riducono l`uomo non alto borghese a una pianta da appartamento oppure ad animaletto da lavoro. Quando non da macello. Ed e`anche un caso che queste leggi ultrafemministe vadano a fare il paio con altre che precarizzano ovunque ogni tipo di lavoro e servizio sociale. E`scientificamente provato che si tratta di casualita`. Fabrizio, su, accidenti! Stavolta ti sei sbagliato proprio.
Pappagallus pelagianus(Quota) (Replica)
Siria, la demonizzazione preventiva di Diego Fusaro (Lo Spiffero)
…..
L’opera di demonizzazione preventiva è sempre la stessa. La si ritrova, ugualmente modulata, su tutti i quotidiani e in tutte le trasmissioni televisive, di destra come di sinistra. In quanto totalitario, il sistema della manipolazione organizzata e dell’industria culturale occupa integralmente la destra, il centro e la sinistra. Il messaggio dev’essere uno solo, indiscutibile.
Armi chimiche, armi di distruzione di massa, violazione dei diritti umani: con queste accuse, la Siria è oggi presentata mediaticamente come l’inferno in terra; per questa via, si prepara ideologicamente l’opinione pubblica alla necessità del bombardamento, naturalmente in nome dei diritti umani e della democrazia (la solita foglia di fico per occultare la natura imperialistica delle aggressioni statunitensi).
continua ….
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
http://www.contropiano.org/internazionale/item/18668-siria-l-auspicata-sporca-guerra
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
………
Proprio sull’argomento ho incrociato tal Mastrantonio, manco a dire sul Corrierone: Saviano (non) fa l’americano e Fusaro fa il siriano.
Gli ho inviato il seguente commento (che come potete vedere dallo screenshot è in moderazione, ma non ho molte speranze di vederlo pubblicato):
….
Fonti antendibili!?
Saddam, da alleato degli USA, “gasò” i curdi. E gli Usa non si mossero.
Saddam, da nemico degli USA, fu accusato di accumulare armi chimiche per una distruzione di massa. Armi che poi non si trovarono.
Non ho simpatie per determinati regimi. Ma non mi piace nemmeno passare per allocco.
Gli anglofoni usano i diritti umani come “armi di distrazione di massa”. Secondo convenienza. Per i propri interessi. Niente di male, ognuno si sceglie le armi che crede. Ma io il cervello preferisco usarlo per ragionare da me. A prescindere da Saviano, Fusaro o Mastrantonio.
…
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Mi domando solo, perche`non si capisce bene: ma scenderanno coi soldati a terra, prima o poi, o si limiterranno a bombardare stile Libia? E i Russi, che stavolta hanno interessi ben consistenti in loco, reagiranno oppure no?
Pappagallus siriacus(Quota) (Replica)
Bravo Fabrizio. Perfettamente d’accordo con le tue analisi. E con quelle di questo sito democratico. Con ammirazione, un saluto a Luigi Corvaglia e a tutti coloro che forniscono dati e non alibi. In questi giorni riesco a seguire solo Russia Today, le altre emittenti sono “atroci”; un continuo delirio imperialista, sanguinario, una cronaca “in automatico” per un’esecuzione ottusa ed annunciata, anglo-americana. Tutto fredda indifferenza e valori da Mayflower, sparati da media docili ed inutili. “Mass Distraction!”. Mi spiace per la Francia, forse ricattabile, non lo so, che è finita lì in mezzo ai “corsari preventivi” (con un presidente ‘Socialista’!), ossia ai “crociati dei diritti umani”, fautori della destabilizzazione di ogni Stato arabo non confessionale, come è stata la Siria fino ad ora. Una vergogna per ogni laico, ogni giacobino europeo che si rispetti. E certo, la questione femminista c’entra, c’entra sempre, come no? Cosa hanno detto, o diranno, i gruppi femministi “umanitari” di questa ennesima azione, con tanto di foglia di fico mediatica: quale è risultato il solito “casus belli”, ad hoc? Casus emotivo e menzognero? Assolutamente niente! Che è poi quello che hanno fatto le organizzazioni patriottiche femminili (coadiuvati dalle SS) anche ai tempi delle indimenticate follie di Adolf e dell’invasione polacca. L’organizzazione della misandria si sta chiedendo (oggi come ieri) cosa ci potrà guadagnare da questa durevole spinta al “bellicismo democratico” (è un ossimoro, eh) mostrata dai maschietti in parata perenne. Sì, nel Quarto Reich il sessimo razzista avrà sempre più un ruolo privilegiato, centrale, prestigioso. Il suo contributo risiede nella pedagogia ginarchica della sottomissione; razzista, classista e bellicista, con fastose capitali nazi-globali in primo piano: Washington, N.Y, Londra, senza nulla togliere alla “Internet Nation”, filo-occidentale (già). La politicizzazione misandrica serve (e servirà) a fiaccare coloro che, eventualmente, avrebbero ancora voglia di sperare in qualcosa di umano, di possibile, di patteggiabile, di reversibile. Poichè la guerra è irreversibile. Sul fronte opposto la Russia non trema, di questo stiamo certi. Con una precisazione: il “patto d’acciaio” Usa/Uk è offensivo e non ammette alternative. Quello Russia/Cina è difensivo, e convive con le diversità nazionali e culturali, pur con errori, crimini e contraddizioni. E’ solo una questione di geopolitica per tempo. Non è detto che chi si espande di più ora, poi vincerà. In tempi brevi certamente, ma dopo? Questa ennesima follia non è mica Fiction; ti espandi finchè non avrai più risorse, è una legge della storia. Non a caso il “tempo lungo” è un’ossessione negativa occidentale (come lo fu la “Blitzkrieg”) e la sua evidenza logica non è certo a favore della tenebrosa tabella di marcia seguita dal missionariato anglo-sassone. Paesi distrutti, con interiorità degli stragisti, intatte. Si chiamava, e si chiama, “puritanesimo”. Uno, cento, mille Vietnam, invece! Chi si dice democratico e continua a credere negli Usa mente a se stesso, ma è sincero con gli altri! Effetti distorcenti, di massa; illusionismi propri di ogni ideologia espansionista in corso d’opera. Saluti ad Oriente.
Roman Csendes(Quota) (Replica)
Pappagallus siriacus,
Mi sembrava di averlo spiegato abbastanza chiaramente…comunque, nessun problema…
Per ora no, non ci sarà un intervento di terra, nel senso che si limiteranno a bombardare. La strategia è quella di indebolire il regime siriano, accelerare i tempi e indurre Assad ad una soluzione politica, che potrebbe vederlo “esiliato” in un paese amico. Anche a Gheddafi era stata paventata una simile ipotesi ma lui ha rifiutato e ha preferito farsi ammazzare (onore a lui, indipendentemente dal giudizio politico e personale sull’uomo Gheddafi e sulla sua controversa vicenda politica e umana).
La differenza è che Gheddafi era solo ed era stato abbandonato da tutti, comprese Russia e Cina con la quale Gheddafi aveva stretto buone relazioni commerciali. Ma la Cina non ha la forza per un braccio di ferro con gli USA e preferisce agire sulla scena geopolitica attraverso una politica di relativamente graduale penetrazione economica (l’espansionismo economico cinese in Africa ha costituito una delle ragioni principali dell’aggressione alla Libia).
Inoltre la Libia si trova in una posizione geostrategica diversa, mentre la Siria è nel cuore del Medioriente e, come dicevamo, ha un rapporto molto più saldo con la Russia che mantiene tuttora una base militare in territorio siriano.
Gli USA e la NATO non si aspettavano una resistenza così tenace da parte dell’esercito lealista, e hanno capito che nonostante la pressione congiunta di Israele e Turchia, senza un intervento diretto la situazione è destinata allo stallo e con il tempo l’esercito di Assad avrebbe il sopravvento. Sarebbe stato così anche in Libia se non fosse stato appunto per l’intervento aereo della NATO che ha distrutto l’esercito, la marina e l’aviazione libica, mettendo fuori uso tutte le strutture e gli armamenti pesanti . A quel punto il gioco è stato facile per le tribù ostili a Gheddafi. Ora in Libia la situazione è a dir poco caotica, non esiste altro ordine al momento, se non quello del terrore delle varie bande in lotta fra loro, tutte comunque desiderose di assumere la leadership per poter diventare gli interlocutori principali degli americani e degli europei, in particolar modo francesi e inglesi. L’Italia, da che era il partner privilegiato della Libia di Gheddafi, non conta più nulla ed è stata costretta a fare buon viso a cattivo gioco. Come dire, conta più il due di coppe quando regna bastoni che l’Italia con i suoi “alleati”.
Un intervento di terra quindi per ora mi pare da escludere, anche perché comporterebbe uno sforzo massiccio e assai difficile da gestire complessivamente. Ma è evidente che l’obiettivo è comunque il rovesciamento di Assad e del suo regime. Il conto alla rovescia è cominciato, si tratta di capire tempi, modalità e naturalmente imprevisti. Credo che la “soluzione libica” sia la più probabile e anche fattibile. Resta da capire cosa farà la Russia, se accetterà di essere umiliata pubblicamente o se in qualche modo si addiverrà ad un compromesso.
Una cosa è certa: tutto ciò che sta accadendo accade perché non esiste più l’URSS. Al di là di qualsiasi opinione si possa avere su quell’esperienza storica e politica (e la mia è sicuramente critica) si tratta di una oggettiva constatazione di ordine geopolitico.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Resta da capire cosa farà la Russia, se accetterà di essere umiliata pubblicamente o se in qualche modo si addiverrà ad un compromesso”.
Personalmente ritengo più probabile la seconda ipotesi..
Aggiornamento di 3 ore fa.
http://it.ibtimes.com/articles/55010/20130829/russia-armi-mosca-putin-siria-assad-damsaco-iran-onu.htm
Dimitri(Quota) (Replica)
Vero. Hai ragione Fabrizio. L’URSS rendeva praticabile un, sia pur discutibile, bipolarismo. Che forse oggi, per molti aspetti (a noi uomini intendo) farebbe comodo. Intanto, siamo un paese-colonia, un possedimento d’oltremare USA. In particolare, nell’assorbimento di alfabeti ed ideologie della subalternità quali si rivelano le sub-culture impositive dell’odio di genere. Per come le fruiscono – senza reagire nè disgustarsi – molti di noi sembrano veramente dei “senza storia”, pieni di “gratitudine”, verso “l’uomo bianco” e la sua fiasca di acquavite. Nei rapporti uomo-donna (e non solo in quelli), la Penisola sembra a volte un’immensa discarica socio-culturale statunitense.
Roman Csendes(Quota) (Replica)
“Mi sembrava di averlo spiegato abbastanza chiaramente…”
Certo, io mi chiedevo pero`cosa finira`per accadere
alla lunga, se non altro perche`ho sempre il timore di
una incombente nuova guerra mondiale.
“Una cosa è certa: tutto ciò che sta accadendo accade perché non esiste più l’URSS. Al di là di qualsiasi opinione si possa avere su quell’esperienza storica e politica…”
Certo; e c`e`ancora gente che si domanda come mai, quando e`tutto chiaro come il sole. URSS finita da venti anni, e guarda caso, ma dico proprio guarda caso, l`Europa si unisce e falcia in poco tempo ogni forma di stato sociale e la vita diventa molto piu`difficile per quasi tutti rispetto a venti anni prima. E come in Europa, ovunque. URSS finita da vanti anni, e sono venti anni che Mediterraneo e Vicino Oriente vedono guerre su guerre, bombe su bombe, morti su morti. Spesso a due passi dall` Italia. URSS finita, e il valore politico internazionale dell`Europa occidentale e`scaduto a zero, tranne quello della Germania che infatti si e`ripresa con gli interessi e senza bombe tutto quello che non era riuscita a rubare in sette anni di guerra mondiale. Appoggiandosi agli USA e a una moneta che altro non e`che il vecchio Marco imposto a tutta Europa.
Accidenti! Proprio vero che l`URSS era l`Impero del Male! Quando e`finita tutti a battere le manine e a pronosticare un futuro radioso, prospero, felice, ricco. Eccolo qua, il futuro, massa di imbecilli. Per tutti voi che ancora credete alle palle dei TG e dei giornali. Per tutti voi, che ancora credete che NON ci sia una relazione fra la fine dell`Impero “del Male” e quest`epoca ignobile che ci e`dato vivere. Per tutti voi, poi, che ancora ci ammorbate dicendo che il femminismo e`di matrice marxista/sovietica/bolscevica e non vi accorgete che sta crescendo a dismisura proprio ora che l`Impero “del Male” e` imploso. Per tutti voi, manica di idioti.
Pappagallus siriacus(Quota) (Replica)
Dimitri,
Francamente, Dimitri, non credo che la Russia potrà fare molto di più se non mostrare i muscoli. Anche perché se la NATO decide di bombardare, cosa potrebbe fare, sparare sugli aerei e sulle navi americane ed europee? Impossibile, sarebbe la guerra mondiale…
Anche in altre occasioni l’ex URSS fece incrociare le sue navi nel Mediterraneo. Ricordo bene che ciò avvenne in occasione dell’operazione “Pace in Galilea” nel 1982, che portò all’invasione del Libano da parte di Israele e alla cacciata dei palestinesi da Beirut. Ma si trattò anche in quel caso di semplici manovre dimostrative.
Penso che la situazione sia simile. Anzi, la Russia attuale è sicuramente meno potente dell’ex URSS che in ogni caso aveva piena “giurisdizione” su quegli stati che erano nella sua sfera di influenza e che era anche in grado di esercitare un peso e giocare un ruolo nelle relazioni fra gli USA e i paesi non allineati. In parole ancora più povere, anche in quel caso gli USA non potevano fare (per lo meno non del tutto…) il bello e il cattivo tempo, così come fanno dalla crollo dell’URSS a questa parte.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Roman Csendes,
Sottoscrivo, Roman…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Pappagallus siriacus,
E sottoscrivo anche Pappagallus…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Francamente, Dimitri, non credo che la Russia potrà fare molto di più se non mostrare i muscoli. Anche perché se la NATO decide di bombardare, cosa potrebbe fare, sparare sugli aerei e sulle navi americane ed europee? Impossibile, sarebbe la guerra mondiale…”
Quello che ha scritto Fabrizio è certamente condivisibile. Tuttavia ogni guerra è una storia a sè, ed i suoi sviluppi conservano sempre quella buona percentuale di imprevedibilità. Io non escluderei a priori il rischio di un conflitto mondiale, specie ove l’attacco avvenisse senza una risoluzione dell’ONU. Mi sembra che la Russia abbia in Siria delle basi militari e che la Siria si trovi in una posizione militarmente strategica per la Russia. Inoltre cosa potrebbe succedere se dopo l’attacco alla Siria l’Iran attaccasse Israele? Insomma in queste cose è impossibile prevedere tutte le variabili. Per quanto riguarda la potenza militare non so se oggi la Russia sia, sotto questo profilo più o meno forte del passato. Ad ogni modo militarmente la Russia non è che sia esattamente equiparabile all’Iraq o alla Libia. Per me la situazione è estremamente delicata e complessa, e gli americani sono coscienti dei rischi a cui andrebbero incontro. Per questo ritengo più probabile che si giungerà ad un compromesso.
Dimitri(Quota) (Replica)
“Francamente, Dimitri, non credo che la Russia potrà fare molto di più se non mostrare i muscoli. Anche perché se la NATO decide di bombardare, cosa potrebbe fare, sparare sugli aerei e sulle navi americane ed europee? Impossibile, sarebbe la guerra mondiale…”
Non so se i Russi si metteranno a sparare al naviglio e ai velivoli occidentali, ma potrebbero intervenire nel conflitto in altri modi: come sempre per interposta persona, cioe`fornendo armi, materiali e uomini sotto copertura ad Assad, ma anche facendo esattamente quello che fara`l`Occidente, a ranghi invertiti. Nessuno vieta che, se gli USA spianeranno aerei, navi e punti nodali delle forze armate siriane, la Russia possa fare lo stesso coi ribelli: il tutto, senza incrociare nemmeno lo sguardo con gli occidentali. E con maggiore facilita`: in fondo, un conto e`lanciare i tomahawk contro un esercito vero, sebbene di medio rango, un conto e`tirare razzi contro le camionette e gli avamposti straccioni dei partigiani filoccidentali. Ovvio che il rischio di escalation vi sara`sempre. Sottoscrivo infatti sia quanto scrive Fabrizio che quanto dice Dimitri, anche se sembrano opinioni non combacianti.
Pappagallus siriacus(Quota) (Replica)
Roman:
“la Penisola sembra a volte un’immensa discarica socio-culturale statunitense”.
Eccellente metafora.
Ciao Roman.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
giovanni carducci(Quota) (Replica)
Ti ringrazio per i complimenti Roman. Cerchiamo di fare quel che possiamo, districandoci con i nostri impegni lavorativi e di vita.
Tornando a noi mi piace segnalare il video, che sicuramente avrete visto anche altrove: soldati israeliani e palestinesi che ballano insieme in una discoteca di Hebron.
Forse il Topic più adatto era L’Ombra e Piero perchè anche qui per un momento “Piero” ha deciso di non “sparare” al nemico. Anzi ci ha fraternizzato in piena regola.
Ma non sarà il nemico a punirli stavolta. Ci penseranno i loro superiori!
Non sia mai che scoprano (parafrasando De Andrè) che dietro “la divisa di un altro colore (un altro popolo)” avevano il loro stesso identico umore…
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Andrei cauto nell’associare causa (sparizione URSS) con effetti (epoca ignobile, questa). Il fatto che l’Urss sia implosa e non esplosa ci dice già qualcosa, ossia che quel modello non godeva più di consenso sociale nonostante che tutti i media fossero gestiti dal potere.
Eravamo nel 1990, e ricordo che già allora la cultura made in USA imperversava in Occidente, che da noi il PCI/PDS aveva già largamente accantonato quel tanto che rimaneva di resistenza alle spinte “modernizzanti” e “occidentalizzanti” e che il femminismo era già dilagante.
Poi è ovvio che la sparizione dell’URSS abbia avuto conseguenze nel senso di lasciar mano libera agli USA, peraltro mal gestita. Ma anche qui attenzione: mancando uno dei due gendarmi, popoli ed etnie si sono sentiti più liberi di rivendicare particolarità ed autonomie e anche da quì il moltiplicarsi dei conflitti. Mi pare insomma che la scomparsa dell’URSS , più che essere la causa, abbia semplicemente fatto si che fosse scoperto un pentolone ribollente fino ad allora tenuto tappato. Inosmma la faccenda è complessa.
armando
armando(Quota) (Replica)
armando,
Hai ragione. Ci vado cauto ad “associare causa (sparizione URSS) con effetti (epoca ignobile, questa)”.
La correlazione non e`del 100%, infatti, ne`potrebbe esserlo, la realta`e`sempre complessa, sfumata e multiforme. La relazione causa/effetto, infatti, secondo me si limita ad uno scarno 90%.
Pappagallus siriacus(Quota) (Replica)
Pappagallus siriacus,
Beato te che hai certezze. Ma scusa, perchè il 90 e non l’89 o il 91?
armando
armando(Quota) (Replica)
armando,
Perche`? Non so. In effetti anche 89.99999(…) per cento mi sembra una cifra meravigliosa, al riguardo.
Pappagallus siriacus(Quota) (Replica)
——
Concordo.
lorenzo(Quota) (Replica)
armando,
lorenzo,
La questione e`complessa, si`, e ovviamente se ci mettiamo a scrivere qui in poche righe possiamo sviscerare ben poco. Pero`.
Che verso la fine della sua parabola URSS e satelliti
fossero ben poco socialisti, ben poco amati dentro e fuori i confini e ben poco efficienti dentro e fuori e`cosa nota. Che non vi sia pero`alcuna relazione fra la loro parabola discendente e l`ascesa del femminismo mi sembra poco sostenibile. Se guardiamo bene il blocco a Oriente ha cominciato a scricchiolare in modo visibile proprio quando le istanze femministe hanno cominciato a fermentare qui in Occidente: fine anni`60, inizio anni `70. Assieme alle istanze femministe, si sono diffusi sempre piu`modelli culturali ed economici tipici del liberismo piu`spinto, inteso come sistema e non solo come economia: individualismo, cultura dell`apparenza, etc.; al punto che a me viene da pensare che il tanto amato e celebrato `68 (che non ho vissuto, sono troppo giovane) invece di un abbozzo di rivoluzione fosse l`incipit di una colossale restaurazione. Mascherata da rivoluzione. Assieme ai movimenti femministi si sono diffusi nella sinistra modi di pensare che prima appartenevano piu`”all`avversario”, e non solo quel che dicevo sopra (culto dell`apparire, liberismo, economia tutta spostata su scambio e il marketing e non su produzione e distribuzione, etc.) ma anche una certa qual visione filosofica inerente lo stesso Marx e il Marxismo:una visione non piu` fatta dialettica, trasformazione e critica, quindi anche autocritica e utile, ma una visione idealistica, monolitica: trasformare il Capitale nel Vangelo secondo Marx, insomma. Allontanare il marxismo dalla scienza e trasformarlo in religione e`una cosa che “gli avversari”ci hanno insegnato affinche`ci distruggessimo da soli (non si pretende di essere”scienziati”, ma almeno ci si prova…). Mettiamo insieme tutto: Marxismo religioso, liberismo filosofico, culto dell`apparire che si diffondono all`improvviso e in tutto l`occidente quasi a macchia d`olio- e poi anche ad Oriente. URSS e satelliti che entrano in crisi e implodono. Occidente che diventa sempre piu`invivibile al punto da partorire quello che stiamo vivendo oggi. Femminismo che in assoluta contemporaneita`a tutto questo, cresce (dopo i primi vagiti ottocenteschi), si espande e domina. Il tutto, in una assoluta e agghiacciante e cronometrica contemporneita`. Caro Armando io non ho certezze, me le stanno levando tutte giorno dopo giorno. Ma se parliamo di dubbi, ecco: le riflessioni che faccio sopra me ne fanno venire tanti. Il dubbio, appunto, che sia tutto parte di un piano mi viene. Offensiva estera e poi interna. Prima Culturale, poi politica, poi militare. Il tutto sequenziale, ma non a comparti stagni: fluido.
L`unica cosa che mi consola e`che sono tutti piani escogitati per rattoppare un sistema che fa acqua. Se cosi`non fosse, se il sistema non facesse acqua,a quest`ora il crollo dell`URSS ci avrebbe davvero portato, come promesso, ricchezza, benessere e felicita`.
La teoria del vaso di Pandora, Armando, lasciatelo dire, mi sembra non troppo valida per diversi motivi. Certe istanze nazionalistiche, odii e rancori ci sono sempre, comunque e ovunque. Sono pressoche`biologici . Se il Leviatano che li dovrebbe controllare e`debole, vengono fuori. Se qualcuno ha interesse a farli venire fuori per abbattere il Leviatano, peggio ancora. Specie se quel qualcuno, chiamiamolo Leviatano 2 e`stato piu`bravo di Leviatano 1 a capire i punti deboli dell`avverarsario e a soffiarci sopra. Nel marasma e`sempre difficile vedere qual`e`causa e quale e` l`effetto. Lo vedi dopo, in genere, magari…ecco: 24 anni dopo. Se vuoi.
Pappagallus siriacus(Quota) (Replica)
>>
Occidente che diventa sempre piu`invivibile al punto da partorire quello che stiamo vivendo oggi.
>>
Scusa ma io ci trovo molta esagerazione in queste parole. Okkey, nel cosiddetto Occidente ci son molto rogne (peraltro anche il Centro-Sud America è Occidente…), questo non lo metto certamente in dubbio, ma non mi pare che altrove si stia molto meglio…
Per esempio, il Paese con il più alto tasso di suicidi è la Corea del Sud (non esistono dati precisi sulla Corea del Nord, per ovvi motivi…), che non mi risulta essere un Paese occidentale. L’Eldorado non esiste da nessuna parte del pianeta (di certo non in Africa, tanto per fare un esempio…); non è mai esistito e mai esisterà.
http://faccioaccentosvedese.blogspot.it/2013/05/la-svezia-e-i-suicidi.html
http://www.lucisullest.it/cina-suicidi-pi-frequenti-tra-le-donne/
lorenzo(Quota) (Replica)
Pappagallus, per capire:
1) Secondo te, perchè l’Urss è declinata e poi implosa?
2)Il femminismo ha preso piede perchè sono prevalse concezioni liberiste individualiste etc, oppure viceversa quelle concezioni liberiste hanno prevalso a causa del femminismo?
Questo per capire e poi, eventualmente, discuterne.Ma su una cosa ti devo correggere. La trasformazione del marxismo in religione non è cosa di quegli anni. Semmai era così prima in alcune sue interpretazioni. Negli anni di cui parli, al contrario, si è così tanto “dereligionizzato”il marxismo fino ad abbandonarlo del tutto. Attenzione però a non irridere troppo la concezione del marxismo come religione. Perchè ogni religione ha un contenuto di salvezza ed è questo che offre speranza alle persone. Il marxismo può in certo senso essere considerato una religione terrena proprio perchè offriva una speranza e una prospettiva di salvezza. Ed è per questo che così tante persone vi hanno aderito fino a rischiare la propria vita. Per la scienza non si muore, non ci si entusiasma, per ciò che fa sperare (la salvezza, terrena o ultra non importa quì) invece si. Quindi, rispetto a quello che dici tu è vero l’opposto.
Infine sul 68. Dici una cosa interessante. Il 68 non come rivoluzione ma come restaurazione. Correggerei il tuo pensiero nel senso che non si trattava di restaurare nulla da parte del capitale, bensì di modernizzarsi. In questo senso il 68, proprio perchè credeva che il cambiamento nei costumi equivalesse a una vera rivoluzione, è stato uno strumento, inconsapevole, del capitale. Proprio come il femminismo. Ma chiedere a quei miei coetanei che come me vi presero parte, una seria riflessione, è, credimi, impresa disperata. Quando scrivi ” Il tutto sequenziale, ma non a comparti stagni: fluido ” dici altra cosa giusta, ma proprio questa fluidità che si realizza quasi in modo naturale, dovrebbe piuttosto escludere la teoria del complotto. Non perchè non ci siano menti e poteri forti che pensano in grande rispetto alle ristrutturazioni capitalistiche necessarie, ma nel senso che non occorre vi sia un grande vecchio che pianifica e ordina. Fatti passare i messaggi chiave, il resto si adegua quasi automaticamente, come accade per i media.
Infine sulle istanze nazionalistiche, odi, rancori etc. E’ vero, ci sono sempre stati. Il socialismo reale non ha saputo eliminarne le cause ma solo nasconderle reprimendoli, come in Urss o in Jugoslavia. Il che, fra parentesi, fa pensare anche in questo caso che quelle radici etniche, religiose culturali, siano molto più profonde di quanto comunemente si pensi. Da questo punto di vista il tentativo del capitale di eliminarli cercando di sussumere tutto sotto la categoria unificante delle merci, è stato ed è molto più raffinato. Ma anch’esso mostra la corda, perchè ci sono popoli che non rinunciano facilmente a se stessi ed alla propria identità (comunque si giudichino certe credenze). E mostra così tanto la corda che sempre più sono necessari interventi bellici.
armando
armando(Quota) (Replica)
lorenzo,
“Scusa ma io ci trovo molta esagerazione in queste parole”
OK, in Occidente si sta meglio che non in Uzbekistan o nella Repubblica Centrafricana, ma le condizioni si stanno deteriorando, e sicuramente, “nonostante” la massa di beni molto maggiore in circolazione, le condizioni sono meno vivibili di trent`anni fa. Il trend e`a picco.
“Per esempio, il Paese con il più alto tasso di suicidi è la Corea del Sud ”
OK, ma la Corea del sud, proprio per fare un esempio, e`uno dei paesi piu`spudoratamente occidentalizzati dell`oriente, tipo Giappone o Brunei…se volevi prendere ad esempio un paese orientale che e`ancora pienamente orientale potevi metterci il Bhutan, il Nepal, o magari la Cambogia.
L`occidente oramai e`quasi ovunque…
armando,
“1) Secondo te, perchè l’Urss è declinata e poi implosa?”.
Allora…secondo me le cause sono, come sempre, moteplici. Una e`dovuta all`enorme pressione esercitata dall`occidente, in ogni settore: guerre per procura, sabotaggi, spionaggio, embarghi vari etc.
Altre cause: come dicevo (mi hai un po`frainteso sul significato di Marxismo/religione) specie da dopo gli anni `60 la lettura forzosa,di Marx ed epigoni come se fosse un santo profeta coi suoi discepoli. Si faceva anche prima, ma dopo i `60 di piu`(secondo me); e se sposti Marx dalla sua originalita`assoluta verso la sua “filiazione” da Hegel lo ammazzi. Lo trasformi in un oracolo, sterile e improduttivo, che non puo`essere superato e che produce non scienza ma religione: eterna, una e immutabile. In una parola: idealismo, l`esatto contrario del materialismo, storico/dialettico o meno che sia.
Questa lettura, che io sappia, e`partita in occidente ed e`filtrata poco per volta oltre cortina, come una specie di veleno. Pian piano ha portato tutto l`apparato a non saper piu`leggere i fenomeni della realta`con conseguente incapacita`di rispondere alle necessita`interne e poi estere dell`URSS. Da noi quella visione idealistica/ideologica non ha fatto danni perche`, credo, era stata concepita come merce filosofica da esportazione. E magari anche perche`da noi c`era il cristianesimo a dissetare chi ha bisogno di inebriarsi di idealismo filosofico…ma proprio per questo la separazione stato/religione in occidente era gia`stata piu`o meno fatta, o perlomeno imbastita. Ed effettivamente l`URSS di Breznev sembrava un colossale stato della Chiesa Rossa.Non chiedermi di piu`perche`questo e`quel che so; magari e`poco, ma a me sembra comunque suggestivo. Poi se vuoi mi cerco meglio i riferimenti precisi.
Altri motivi del crollo dell`URSS, sempre secondo me: quel che ho scritto gia`mi sembra abbastanza “di base”, poi il resto e`derivato. Non escluderei pero` quello che dicevamo prima, le spinte egoistico/nazionalistiche, adeguatamente fomentate “da fuori”.
“2)Il femminismo ha preso piede perchè sono prevalse concezioni liberiste individualiste etc, oppure viceversa quelle concezioni liberiste hanno prevalso a causa del femminismo?”
Secondo me non c`e`alcuna filiazione fra l`una e l`altra categoria, fra il liberismo individualismo e il femminismo: nessuna e`figlia dell`altra, vanno in parallelo. Sono sorelle. Io la vedo cosi`: se tu hai per le mani un sistema impazzito, tutto basato sulle merci e sul loro valore di scambio molto piu`che su quello d`uso,e questo sistema arriva a un punto da essere ingovernabile e tutto spostato sulla finanza e sul marketing, (com`e`ovvio che sia se e`imperniato sul valore di scambio e non d`uso), tu devi provare a tenerlo in piedi nonostante le spinte destabilizzanti che crea. Queste spinte creano contraddizioni, cioe` soprattutto sacche di poverta`e miseria nate paradossalmente con le crisi di sovrapproduzione.
In un sistema fatto solo di marketing, finanza e valore di scambio, dove la parte di produzione e il valore d`uso sono invece minoritari come peso – dico soprattutto in occidente – tu devi controllare non solo il sistema in se`, ma anche i sudditi. Per controllarli, li tieni divisi. Per tenerli divisi, crei zizzania: fra etnie, fra nazioni, fra classi e corporazioni; ma la piu`produttiva delle zizzanie, posto che i sessi sono sempre 50%e 50%, e`proprio quella di genere. Ma se devi tenere divisi i proletari per evitare che ti ghigliottinino, magari perche`capiscono che tu borghese/Illuminato/membro della Bildelberg non stai capendo niente di come governare il Capitale e pretendi ancora di comandare, tu borghese non solo li devi fare odiare uno con l`altro, ma devi sciegliere fra le parti quella privilegiata e quella da sacrificare: nella storia si e`sempre fatto cosi`, vedi il fatto che ad Auschwitz i Kapo`erano spesso polacchi, mica tedeschi. Subalterni ma meno subalterni di quelli da gasare subito. E chi privilegerai allora fra due generi che hai deciso di tenere divisi e in lotta? Quello che per sua natura ama di piu`la vita urbana, il commercio, il marketing, l`apparire, e quindi lo shopping (se ci pensi bene shopping e consumismo sono la stessa identica parola!) o quello che privilegia la produzione, la scoperta, l`agropastorale ma anche la guerra e l`adrenalina? E`ovvio che privilegerai il sesso, il genere, piu`funzionale al sistema sia perche`lo alimenta con le sue spese futili (da sempre appannaggio delle femmine), sia perche`stimola l`altro sesso a fare spese futili . Le donne per piacere ai maschi comprano il mascara, gli uomini le macchine, ma siamo li` – e del resto un SUV comprato ogni dieci anni equivale a dieci ombretti al giorno. Ovviamente sono esempiucci e sono riduttivi, se mi mettessi a espandere il discorso non si finisce piu`. Ma non solo: se devi controllare i sudditi e`ovvio che privilegerai il sesso piu`disposto all`appeasement, specie quando c`e`un appartenenete al vertice nei dintorni: e secondo me non solo maschi. Chiunque stia al mondo sa bene che qualunque femmina umana e`istintivamente portata, in modo viscerale e inesorabile, ad adorare chi sta al vertice a prescindere se maschio o femmina: i primi li desiderano fisicamente, le seconde psicologicamente, ma e`lo stesso. Dite che e`un luogo comune, ma non lo e`, mi spiace ma i dati della vita sono li`che lo dimostrano: la donna e`vassalla di natura, punto. L`uomo no. Nella storia sono i maschietti che rischiano davvero il sederino per cambiare i sistemi marci. Che le femministe e le donne in genere si incazzino per quanto scrivo: me ne faccio beffe. La realta`e`la realta`. Come dico anche altrove, se hai una stalla dove produci latte, i vitelli maschi o li castri o li ammazzi, senno`diventano torelli e ti buttano la stalla per aria. Le vacche no. Le vacche stanno li` calme calme. Se gli dai il fieno, l`acqua e un bel toro di alta genealogia ogni tanto capace che ti vogliono pure bene. Muuuuuu….
Pappagallus bovinus(Quota) (Replica)
Pappagallus bovinus,
“Chiunque stia al mondo sa bene che qualunque femmina umana e`istintivamente portata, in modo viscerale e inesorabile, ad adorare chi sta al vertice a prescindere se maschio o femmina: i primi li desiderano fisicamente, le seconde psicologicamente, ma e`lo stesso. Dite che e`un luogo comune, ma non lo e`, mi spiace ma i dati della vita sono li`che lo dimostrano: la donna e`vassalla di natura, punto”
Questo lo sottoscrivo in pieno, per il resto ci torneremo, perchè sviscerando la tua frase c’è già molto da riflettere.
1) La donna vassalla di natura significa, è consequenziale, che la cultura, ossia tutto ciò che non si ferma all’istinto naturale ( ivi compresa, quindi, anche la legge morale, ossia il discernimento fra bene e male) è principalmente maschile. Figurati se proprio io non sono d’accordo. Però ciò non può non avere conseguenze a diversi livelli. Vogliamo discutere quali?
2) Il desiderio fisico della femmina per il maschio di potere. Questa frase è meno scontata e banalmente sottolineante un dato di fatto di quel che appare. Sottende che la sessualità femminile coinvolge meccanismi di funzionamento diversi da quella maschile. E’ verissimo e ne consegue l’assoluta falsità del luogo comune secondo il quale la sessualità femminile sarebbe in certo senso superiore perchè più raffinata e completa di quella maschile, più semplice e “rozza”, viene detto, perchè coinvolgerebbe in primo luogo solo la bellezza fisica. Da quell’assunto se ne dovrebbe dedurre l’opposto. Non si vede infatto dove sia la superiorità nell’essere attratti dal potere rispetto alla bellezza. Semmai ciò implicherebbe una superiorità rovesciata, perchè l’attrattività di un maschio è funzione di quello che egli è riuscito a fare (non sto a dire come), e dunque presuppone un qualche merito e sforzo soggettivo. La bellezza fisica è una dote che c’è o non c’è indipendentemente dalla volontà e dal merito della persona. Quindi, anche prescindendo dal calcolo utilitaristico e ammettendo che per la donna il maschio di potere esercita davvero un’attrazione erotica genuina, se ne ricava che lo sforzo di un uomo nella vita è necessariamente ed immensamente superiore a quello di una donna. Anche questo spiega il perchè le civiltà e le trasformazioni del mondo sono tutte al maschile, nonchè l’influenza nascosta ma enorme che le donne hanno sempre avuto. Altro che oppressione, altro che lamentele sul maschio che, arrivato ad una certa eta. viene attratto da femmine giovani mentre il contrario accade più raramente.
E’ la natura, bellezze!
armando
armando(Quota) (Replica)
armando,
Sottoscrivo tutto quello che dici.
Pappagallus bovinus(Quota) (Replica)
armando,
“1) La donna vassalla di natura significa, è consequenziale, che la cultura, ossia tutto ciò che non si ferma all’istinto naturale ( ivi compresa, quindi, anche la legge morale, ossia il discernimento fra bene e male) è principalmente maschile. Figurati se proprio io non sono d’accordo. Però ciò non può non avere conseguenze a diversi livelli. Vogliamo discutere quali?”
Inizai pure tu, attendo riflessioni! Poi ti seguo e ti rispondo.
“Chiunque stia al mondo sa bene che qualunque femmina umana e`istintivamente portata, in modo viscerale e inesorabile, ad adorare chi sta al vertice a prescindere se maschio o femmina: i primi li desiderano fisicamente, le seconde psicologicamente, ma e`lo stesso.”
Mi cito da solo, ma soltanto per riflettere con voi: Anche i maschietti ci cascano, nel gossip adorante, ma molto meno, vedi adorazione dei calciatori e simili – amati molto piu`per le loro abilita`e l`adrenalina che procurano durante le partite, e MAI perche`sono persone di “vertice”. E vedi pure l`adorazione per certi politici o altri divi. Pero`nel maschio i livelli ridicoli da gossip (da sempre una vera e propria industria femminile con bilioni di indotto) non li vedi mai: e intendo il gossip di gente che adora i VIP solo in quanto VIP.
Io posso adorare Totti perche`e`bravo (come fa anche Fabrizio Marchi nascostamente), ma lo adorerei anche se giocasse in C, e lo adorero` anche fra 30 anni, quando sara`ritirato, solo per la storia che ha prodotto con le sue giocate. Pero`come uomo mi fa schifo. Non ci uscirei mai a pigliare una birra.Per le donne, o sei VIP in servizio permanente effettivo, e allora giu`inchini, leccate, adorazioni piu`o meno sessuali,o sei finito. E vale molto, moltissimo, anche per le dive; vedi le ridicole e ripugnanti e pallose trasmissioni sui reali d`Inghilterra, le incoronazioni, e il bimbo reale: tutte STRONZATE che vengono propinate ovunque solo per l`idiozia femminile, per il loro masturbarsi di fronte solo a re e regine e principi e principesse di ogni sorta. Mai visto pero`nessuna donna interessarsi della storia, che so, di un attore o di uno statista in disarmo: della storia, sottolineo, e quindi anche del VIP in se`non piu`VIP: della cronaca si interessano tutte, e sempre e molto piu`dei peggiori adulatori maschi. Non negate, donne, non ci provate nemmeno. Potrete rispondermi, care ragazze, che anche gli uomini lo fanno,e fanno i voltagabbana: meno di voi senza dubbio, e spesso e volentieri con voi come aspre mandanti. In piu`, tipicamente, qual`e`il posto dove gli uomini sono voltagabbana per natura? L`Italia. Vedi “il giro di Valzer” del 1915 in cui tradimmo l`Austria, vedi le adunate oceaniche seguite da Piazzale Loreto (una cosa infame, e lo dico da sinistra), vedi la coltellata alle spalle dei tedeschi (vedi nota sotto). Internazionalmente, il maschio italico e`visto, guarda caso, o come “macho” ( da sempre il tipo di maschio zerbino piu`schifoso, pieno di muscoli, prepotente e arrogante coi maschi e semplice torello da monta per le femmine, per le quali sole vive, stupidamente, senza altri interessi sani)o come “frocetto” imbelle, o come emotivo isterico quindi “femminuccia”. Creativo e fantasioso, ma sostanzialmente debole…e femmineo.Secondo me non e`un caso, se in fin dei conti “fuori”ci vedono cosi`. No, non lo e`proprio. Un branco di burattini schiavi delle donne anche sotto una coltre di muscoli e pelo, burattini zerbini anche piu`che nel resto d`occidente: altro che “femminicidio”. Secondo me il riscatto dell`Italia, a cui terrei molto personalmente, passa molto anche attraverso la distruzione di questi stereotipi zerbineschi.
Pappagallus bovinus(Quota) (Replica)
“Vedi “il giro di Valzer” del 1915 in cui tradimmo l`Austria, vedi le adunate oceaniche seguite da Piazzale Loreto (una cosa infame, e lo dico da sinistra), vedi la coltellata alle spalle dei tedeschi (vedi nota sotto)”
Nota. Non sto dicendo che fosse sbagliato ribellarsi ai nazisti nel quarantatre` e prendere la via dei monti: assolutamente. Voglio dire pero` che da schifosi quali siamo la maggior parte delgli italiani che sputavano su Mussolini a Piazzale Loreto erano anche quelli che andavano a leccarlo alle adunate oceaniche. Paradossamente, ma neanche tanto, gli unici che NON l`adoravano prima delle sconfitte (comunisti, in grandissima parte) e pagavano con esili, confini, olio di ricino o peggio, erano PROPRIO quelli che poi presero la via dei monti e/o della resistenza in generale: e probabilmente nemmeno ci sprecarono il tempo a sputare sui morti in quella gran vigliaccata che fu Piazzale Loreto. Gli era bastato spararci, contro i fascisti. E, sempre paradossalmente, per i fascisti i “traditori” per eccellenza sono invece i partigiani comunisti, cioe` gli unici che Mussolini e fascistume vario l`avevano contrastato sia prima che dopo, senza voltafaccia di sorta. La storia e`strana, la storia e`davvero strana, a volte…
Pappagallus bovinus(Quota) (Replica)
Un`altra riflessione OT sulla guerra partigiana! Poi la pianto.
Un altro dei bei motivi per cui i fasci e i destrorsi rimproverano i comunisti di esser traditori e`quella che i ribelli combattevano sui monti una guerra partigiana…senza mostrine ne`divisa. Cari fascistoni, io apprezzo molto il vostro coraggio guerresco e il vostro amore per l`Italia, ma certe scemenze dovreste limitarle. per decenza. La prossima volta che scoppia una guerra civile, ammesso e non concesso che ci si trovi di nuovo “noi”contro”voi” a rincorrersi sui monti, DATECELI VOI i soldi per comprarci le divise! Magari l`idea che nel `43 la maggior parte dei ribelli saliti sui monti non avesse nemmeno gli stracci per coprirsi non vi sfiora, nevvero? E poi, i comunisti si sarebbe traditori perche`vi facevano le imboscate? E voi non le facevate? Oh diteci come fare la guerra la prossima volta! Che vi aspettate, che in dieci contro cento scendiamo in campo aperto? Magari con a disposizione solo tre schioppi e due pistole contro una intera compagnia di fucilieri con bombe a mano e carri in appoggio? Accidenti, voi fascisti avete proprio la scienza militare e la scienza politica infuse dalla nascita, eh! Mannaggia mannaggia…
Pappagallus montanus(Quota) (Replica)
Pappagallus bovinus,
“Io posso adorare Totti perche`e`bravo (come fa anche Fabrizio Marchi nascostamente)…” (Pappagallus bovinus)
Me sa tanto che è ora de cambià spacciatore, Pappagà…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Pappagallus montanus(Quota) (Replica)
Pappagallus montanus,
Mica poi tanto nascosto , sono andato a casa di Fabrizio , e dorme con la foto di Totti sul comodino
(oddio forse ho esagerato ,questa è la volta buona che mi banna) ….
Va beh ,finiamola qui , che se no diventa una chat di tifosi …gli argomenti qui sono ben altri ,
Mauro Recher(Quota) (Replica)
Mauro Recher,
Non ce l`ha sul comodino, ce l`ha nel cesso, da bravo laziale. Il comodino gli serve per stivare l`ova fresche, li sacchi de la semente e la roncola pe`ttaja` li rami de lu fico selvaggio che je invadono lu gallinaro.
Pappagallus antiamazonicus(Quota) (Replica)
La Russia militarmente equiparabile alla Libia o all’Iraq???
State scherzando vero?
La Russia è la seconda potenza militare mondiale, per di più Putin sta incrementando enormemente il budget militare per i prossimi anni.
Tenete conto che come SAM hanno già superato gli USA con gli S-400, come caccia sta entrando in servizio il nuovo aereo stealth multiruolo di 5° generazione Sukhoi T-50, per non parlare delle forze di terra.
Gli USA sono molto forti a livello aeronautico, ma una guerra non si vince solo con un netto vantaggio delle forze aeree.
Alberto86(Quota) (Replica)
Alberto86,
Credo che tu sia in errore, Alberto86, nessuno di noi ha sostenuto una simile tesi, priva di ogni fondamento.
Tu ti riferisci forse a questo passaggio dell’intervento di Dimitri che dice però tutt’altro:”Per quanto riguarda la potenza militare non so se oggi la Russia sia, sotto questo profilo più o meno forte del passato. Ad ogni modo militarmente la Russia non è che sia esattamente equiparabile all’Iraq o alla Libia. Per me la situazione è estremamente delicata e complessa, e gli americani sono coscienti dei rischi a cui andrebbero incontro. Per questo ritengo più probabile che si giungerà ad un compromesso”.
Dire appunto, come dice lui, che “la Russia non è esattamente equiparabile all’Iraq e alla Libia” vuole appunto significare che gli USA non possono permettersi di fare come gli pare, proprio perchè la Russia stessa è una superpotenza militare di gran lunga superiore a quella di qualsiasi altro paese al mondo, eccezion fatta per gli Stati Uniti.
Un errore interpretativo da parte tua. Nulla di male, sia chiaro, solo per chiarire l’equivoco.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Ciao Fabrizio. Forse il mio intervento poteva sembrare polemico ma non lo era con nessuno.
Si comunque mi riferivo all’intervento dell’amico Dimitri (che saluto).
Io come te, credo che la Russia, a differenza degli americani, sia sempre molto cauta nel causare possibili conflitti internazionali (ed è un pregio). Però credo che di questo passo arriverà il giorno che anche loro perderanno le staffe. Per di più Putin ha già programmato un aumento sostanziale della spesa militare nei prossimi anni, cosa che mi fa pensare che la Russia vuole diventare protagonista attiva sulla scena internazionale ( e personalmente me lo auguro).
Comunque suggerisco la visione di questi siti per avere informazioni sulla Russia:
http://rt.com/
http://en.ria.ru/
http://italian.ruvr.ru/
Un saluto
Alberto86(Quota) (Replica)
Alberto86,
Figurati Alberto86, non pensavo minimamente che volessi essere polemico, solo mi sembrava che avessi frainteso ciò che voleva dire Dimitri. Tutti qui.
Leggerò senz’altro i siti che ci hai suggerito.
A presto!
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
a proposito di musulmani, negli ultimi anni praticamente tutti gli stupri in Norvegia sono stati commessi da immigrati extra-europei.
http://www.youtube.com/watch?v=r58rUuU0hXU
non è che me la voglia pigliare con loro, ma il femminismo spara a zero su tutto il genere maschile indipendentemente da qualsiasi altra variabile. molti dei cosiddetti femminicidi nascono da situazioni di particolare stress che coinvolgono disoccupati, precari, divorziati, gente in difficoltà ecc. ecc. mentre i femministi vogliono convincerci che tutti gli uomini sono potenzialmente capaci di tali gesti estremi a prescindere da qualsiasi altra considerazione e difatti ogni volta che l’avvocato (come recentemente successo) o il professionista uccide la compagna usano il fatto per le loro strampalate teorie che un minimo di attenzione ai fatti basterebbe a provare come false.
nel caso da me riportato è logico che immigrati provenienti da culture più tradizionaliste e con problemi economici e di integrazione hanno una maggiore incidenza di violenze di questo genere.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
fulvio terzapi “,nel caso da me riportato è logico che immigrati provenienti da culture più tradizionaliste e con problemi economici e di integrazione hanno una maggiore incidenza di violenze di questo genere.”
Non ci vuole grande intelligenza per capire, oltre alle problematiche descritte da Fulvio, che culture diverse implicano anche interpretazioni diverse di gesti e atteggiamenti. Noi occidentali sappiamo benissimo, ormai, che certi modi di fare femminili sembrano segnali di disponibilità sessuale ma non lo sono affatto. Sono solo manifestazioni narcisistiche nella migliore ipotesi, oppure di potere nella peggiore. Così ogni maschio un minimo consapevole si regola di conseguenza. Per un immigrato extraeuropeo, non abituato allo smutandamento, è diverso. Sarà portato a considerarlo davvero un segnale di disponibilità. Il che non significa certo giustificarlo, ma se non si fanno analisi lucide si finisce facilmente nel razzismo etnico o religioso. Per questo ritengo un errore la pretesa che persone di culture diverse riescano ad integrarsi e capirsi facilmente in tempi brevi. L’osmosi fra culture diverse è auspicabile, ma non può che essere un processo lento e paziente. Altrimenti l’impatto può essere devastante. Se, ad esempio, i quartieri operai parigini che un tempo votavano PCF ora votano per Le Pen, dovrebbe far riflettere invece che far gridare allo scandalo da parte dei radical-chic che abitano in luoghi dove gli immigrati non ci sono.
Comunque quella relazione fra disoccupazione, precariato e violenza che evidenzia Fulvio è vera. Ivan Illich, in Genere e sesso, riporta proprio una vicenda che avvenne in una cittadina americana in cui chiuse la fabbrica su cui si reggeva l’economia locale, con conseguente disoccupazione etc. Ebbene, i reati di violenza si moltiplicarono in poco tempo, come i divorzi. Una vera devastazione sociale.
armando
armando(Quota) (Replica)
Una mia risposta ad un intervento di Fusaro (sotto riportato) su FB, relativamente alla questione siriana:
“L’analisi di Fusaro è con divisibilissima, per quanto mi riguarda, con tre punti di dissenso.
1) Dire che Hitler e Stalin erano due dilettanti in fatto di efferatezze rispetto all’attuale “monarchia universale USA”, mi pare francamente esagerato e fuori luogo. Se non altro perché il lasso di tempo in cui questi “signori” hanno operato è stato relativamente molto breve. Se pensiamo che Hitler è stato al potere per una dozzina d’anni, quindi un tempo storicamente molto breve, direi che può essere considerato altamente “competitivo” in fatto di orrori con l’impero americano.
Credo che questi termini di paragone non aiutino la causa antiimperialista…
2) Non c’è dubbio che le “primavere arabe” siano state un fenomeno interno al processo di “globalizzazione capitalistica” (cioè della riduzione a forma merce dell’intero pianeta) e che siano quindi state “incoraggiate” dall’esterno, cioè dalle potenze capitaliste e imperialiste che volevano disfarsi dei vecchi e inadeguati regimi fantoccio al loro servizio, strutturalmente incapaci di gestire questo passaggio.
Ma non c’è altrettanto dubbio che in quelle rivolte ci siano anche dei forti e legittimi elementi di rivolta di classe e di legittima rivendicazione di libertà, democrazia e giustizia sociale, anche se purtroppo non veicolate e guidate da un soggetto politico adeguato che ovviamente non esiste in quei contesti (e purtroppo neanche nel nostro…). Mi sembra quindi che bollare le primavere arabe solo come una cospirazione imperialista sia riduttivo rispetto alla complessità del fenomeno e ingeneroso nei confronti dei ceti sociali subordinati, oppressi e sfruttati di quei paesi che in qualche modo hanno manifestato una loro soggettività politica, sia pur confusa, disordinata, e per questo facile preda delle sirene imperialiste occidentali.
3) La Russia e la Cina, ragionando in termini di “realpolitik”, rappresentano oggettivamente, per quanto gli è oggi possibile, un ostacolo al progetto imperialista globale degli USA. Tuttavia sarebbe un errore grave dimenticare e/o sottacere la natura di quei regimi. In particolare la Cina è una potenza turbo capitalistica guidata da uno stato-partito sedicente comunista. In realtà il partito-stato cinese rappresenta la continuazione del confucianesimo in chiave ideologica e della tradizione imperiale in chiave politica. In Cina si è verificato un vero e proprio “matrimonio” fra queste istanze ideologiche e politiche e il capitalismo. Ciò dimostra ancora una volta (qualora ce ne fosse bisogno) come l’equazione capitalismo=democrazia=diritti sia una truffa, una menzogna. Il capitalismo convive da sempre e prolifera ancor di più con regimi tirannici (dittature fasciste sudamericane, europee, asiatiche, regimi razzisti, e ora con sistemi dispotici e autoritari come i “modelli” asiatici in generale e la Cina in particolare).
D’accordissimo quindi con il sostegno a quei paesi, come Cuba, il Venezuela e ora la Siria e l’Iran (peraltro estremamente diversi fra loro, perché un conto è il Venezuela chavista e un altro il regime di Asssad ed è bene non dimenticarlo…) che si difendono dall’aggressione imperialista.
D’accordo anche, da un punto di vista tattico e geopolitico (per il ruolo che si trovano a svolgere) nel sostenere in questa fase l’iniziativa di paesi come la Cina e la Russia, ma questo non deve farci dimenticare la reale natura di questi regimi di classe e quindi oggettivamente capitalisti e imperialisti, anche se ora costretti a ripiegare nel loro fortilizio dallo strapotere della superpotenza militare USA.
http://www.lospiffero.com/cronache-marxiane/viva-la-siria-che-resiste-12277.html
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fa piacere registrare questo dissenso di Fabrizio rispetto alle affermazioni (che giudico semideliranti) di Fusaro.
Dissento infatti pure io e in modo ancora più incisivo.
In particolare osserverei (punto 3) che una volta che si prescinda dal contenuto delle politiche interne dei paesi e si valuti solo la contrappozione sullo scacchiere internazionale non si fa altro che della banale geopolitica. Legittima, ma priva di novità. Le stesse considerazioni infatti si possono fare sull’impero di Roma e i suoi (perdenti) oppositori.
E su tutti gli imperi e le egemonie politico-militari di ogni epoca, che hanno sempre avuto i loro nuclei di opposizione-resistenza quantomeno ai margini degli imperi stessi. Ciò a prescindere dai contenuti delle politiche interne a questi imperi.
“Viva l’eroica resistenza del popolo ungherese contro l’imperialismo mongolo”.
La geopolitica è sempre vuota di politica.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
D’accordo, ovviamente, col dissenso di Fabrizio e col commento di Rino. Non si deve commettere l’errore reciproco dei sostenitori a prescindere degli USA. I torti degli uni non diventano automaticamente le ragioni degli altri.
armando
armando(Quota) (Replica)
Il mio intervento vuole cogliere solo una delle contraddizioni (e delle assurdità) presenti nella posizione (ben nota) di Fusaro. Una sola, tralasciando le altre: gli imbarazzanti paradossi che nascono quando si antepone la visione geopolitica a quella politica.
Nella visione fusariana qualsiasi stato si opponga agli USA va sostenuto e appoggiato, ne va lodata “l’eroica resistenza” (attribuendola però – per decenza – al “popolo” e non al regime, alle cricche che stanno al potere…) Anche se si trattasse di uno stato razzista (es. Sudafrica pre-Mandela)? Certo, perché la politica (interna) non ha rilievo.
Anche se si trattasse di uno stato neonazista? Perché no? L’importante è che sia antimperialista.
A Fusaro va bene tutto: se ha una politica estera antimperialista, è disposto ad appoggiare persino un paese … comunista.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
è vero che le motivazioni alla base di questi interventi militari sono di natura economica, ma la liberazione delle donne in certe culture è senza dubbio cosa buona e giusta. si tratta di diritti umani elementari che alle donne di molti paesi sono negati.
celtopadano(Quota) (Replica)
Rino,
Dunque, la questione è assai complicata…
Premettendo che sono d’accordo con la critica di Rino (che è anche la mia…) alla posizione di Fusaro (e di molti altri che la vedono come lui…), ci sono da fare secondo me alcune considerazioni.
Innanzitutto dei distinguo. Non si possono cioè mettere sullo stesso piano tutti gli stati che si oppongono o si difendono dalle politiche aggressive dell’imperialismo: oggi e da un secolo a questa parte quello degli USA, ieri e ieri l’altro e via discorrendo a ritroso nella storia quello inglese, francese, italiano, olandese, tedesco, spagnolo, portoghese, giapponese, russo, e se vogliamo andare ancora più indietro quello mongolo, turco, arabo, normanno, romano, persiano, greco-macedone e si potrebbe continuare (anche se ovviamente in questi ultimi casi non si può parlare di imperialismo nel senso moderno del termine perché quest’ultimo nasce con l’espansione capitalistica e ha caratteristiche peculiari, ma insomma, ci capiamo…).
Restando all’oggi, per me è inconcepibile mettere ad esempio sullo stesso piano Cuba (il cui regime politico è comunque il prodotto di un processo rivoluzionario autentico che ha goduto e in larga parte tuttora gode -e non parlo per sentito dire – dell’appoggio della maggioranza della popolazione, in particolare quella rurale) o il Venezuela dove il governo chavista, democraticamente eletto e più volte riconfermato (e che ha subito diversi tentativi di golpe sostenuti dagli USA che puntavano a rovesciarlo, ma la mobilitazione popolare di massa lo ha impedito), ha portato avanti e continua a portare avanti delle autentiche politiche socialiste, con regimi come quello di Assad o della Corea del Nord, praticamente delle monarchie assolute (in particolare la seconda) dove il potere viene tramandato di padre in figlio, come ai “bei tempi” (si fa per dire, ovviamente…) dell’assolutismo in Europa nel ‘600 e nel ‘700.
Ora, per la verità, non è che Fusaro non sia al corrente della differenza che intercorre tra il regime di Assad e il governo chavista venezuelano o quello cubano, però per lui, che antepone strategicamente, in questa fase, la geopolitica alla politica interna degli stati – come dice Rino – la questione geopolitica assume un aspetto strategico e primario. La linea di Fusaro, semplificandola, è sostanzialmente questa:”E’ ovvio che saremmo tutti molto più contenti se al posto di Assad o di Kim Yong Umm (figlio di Kim Yong Il e nipote di Kim Il Sung) o dei talebani ci fossero regimi autenticamente democratici, socialisti e ancor meglio marxisti, ma oggi non si può storcere il naso perché l’imperativo categorico è la lotta contro l’imperialismo USA che oggi è il nemico numero uno da sconfiggere, rappresentando quest’ultimo il perno, l’asse centrale del capitalismo assoluto che domina sul pianeta, con rarissime eccezioni (e la Siria, peraltro, aggiungo io, NON è fra queste anche se per una serie di ragioni storiche e geopolitiche si trova ad essere in rotta di collisione con gli USA …)”.
Da un certo punto di vista, geopolitico, o se vogliamo anche di “realismo politico”, l’approccio tattico di Fusaro non è del tutto sbagliato. La politica, purtroppo, ha le sue leggi (come ci spiegano i grandi filosofi della politica, da Machiavelli a Hobbes, da Schmitt a Lenin) con le quali si devono purtroppo fare i conti.
Il rischio però è che quell’approccio tattico possa diventare strategico (cosa che già è per lui e per relativamente molti che la vedono come lui) e peggio ancora ideologico.
Questa posizione che fa della geopolitica il momento centrale nell’attuale congiuntura storica, è la stessa che viene portata avanti dal filosofo politico Costanzo Preve (che personalmente apprezzo molto dal punto di vista teoretico e filosofico e soprattutto della sua rilettura del marxismo e in generale di molte categorie interpretative filosofiche ma meno dal punto di vista politico).
Preve, dopo aver analizzato le cause della sconfitta storica di quello che era considerato il soggetto rivoluzionario per eccellenza, cioè il proletariato (che lui sostiene – giustamente, a mio parere –non essere stato in grado per diverse ragioni di diventare classe dirigente e di non aver conseguentemente saputo sviluppare una capacità egemonica, a differenza di quanto è stato per la borghesia), ritiene che in questa fase i soli a poter sviluppare una “soggettività antagonistica” siano quegli stati nazionali che rifiutano di piegarsi ai diktat del capitalismo assoluto, padrone ormai del mondo. Da qui la necessità di fuoriuscire dai processi di globalizzazione capitalistici (l’Unione europea è uno fra questi) e di recuperare il senso della sovranità nazionale, in una chiave diversa, ovviamente, da quella tradizionalista storica della destra.
Sono tendenzialmente d’accordo, a patto appunto di non anteporre la geopolitica alla politica, rovesciando inevitabilmente i termini della questione e trasformare – se mi consentite la parafrasi – la geopolitica in “struttura” e la politica in sovrastruttura.
Questo però non significa (lo dico per onestà nei suoi confronti, avendo letto molti dei suoi testi, anche recenti), che Preve non abbia le idee chiare e non fornisca una’analisi lucida di quegli stati che pure egli appoggia dal punto di vista geopolitico. Ad esempio Preve è in aperta polemica con il marxista (molto più ortodosso di lui che non lo è affatto) Domenico Losurdo circa la reale natura del regime cinese che per Losurdo contiene degli elementi di socialismo mentre così non è per Preve (e neanche per me, naturalmente…).
Un discorso a parte meriterebbe l’Iran ma ovviamente mi fermo perché siamo abbondantemente O.T.
A tal proposito, concludo annunciandovi che da qui a poco metterò in rete un nuovo blog, o un giornale on line, dal momento che, grazie alla fantasia di Pappagallus, ho finalmente trovato, grazie a lui, il nome che cercavo e che naturalmente non svelo.
Quindi di qui a non molto tempo potremo occuparci anche di tanti altri temi, compresa la geopolitica che è una mia vecchissima passione, che comunque, in qualche modo, sono quasi sempre ricollegabili alla QM (dalla quale ben poco resta fuori, come ben sanno i “risvegliati”…).
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
celtopadano,
“è vero che le motivazioni alla base di questi interventi militari sono di natura economica, ma la liberazione delle donne in certe culture è senza dubbio cosa buona e giusta. si tratta di diritti umani elementari che alle donne di molti paesi sono negati”. (Celtopagano)
Se è per questo sono negati anche agli uomini…
Ancora devo capire, in tutta onestà, in cosa un pastore afghano sarebbe privilegiato rispetto ad una donna afghana. Cito l’Afghanistan perchè, come sappiamo, è considerato il peggio del peggio del mondo, l’inferno sulla Terra per le donne (non che sia il paradiso, sia chiaro, anzi…). Tutti i militanti dei movimenti maschili sanno bene che durante una discussione sulla QM prima o poi la condizione delle donne in Afghanistan verrà tirata in ballo come emblema della condizione femminile nel mondo.
Della serie:”Lasciate ogni speranza, o voi che entrate…”.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Celtopadano: al di là della considerazione già espressa da Fabrizio sull’oscuramento della diversità di diritti negati agli uomini o di privilegi riservati alle donne di quelle culture esattamente com’è stato fatto per la “nostra” cultura del passato ci sarebbe anche da fare la considerazione su chi mantiene in vita queste culture. Prendi l’articolo qua sotto e prova a leggerlo. Come fa giustamente notare un’amica di fb (che conoscete anche da queste parti);: c’è un uomo yemenita (lo zio) che protegge e salva la ragazzina, c’è un uomo (saudita) che rinuncia e ritira la richiesta di matrimonio, c’è una donna yemenita (la madre) che non molla e sarà l’unica con cui nessuno se la prenderà perchè ci sono colpevoli più presentabili
http://www.repubblica.it/solidarieta/diritti-umani/2013/07/22/news/yemen_ragazzina_11enne_scappa_di_casa_non_voglio_sposarmi_preferisco_morire-63484936/
Al di là del fatto oggettivo che E’ questo, si possono fare diverse ipotesi sul perchè una donna di quella cultura, nonostante non sia costretta e nonostante gli uomini (direttamente coinvolti e non) attori della vicenda gli abbiano fornito scappatoie per risparmiare alla figlia un sacrificio, perseveri e non molli:
1) la prima. Lo fa per motivi egoistici ed economici, svendendo la figlia starà meglio lei. E avrà più privilegi. Niente di più di quel che accade in qualsiasi cultura anche agli uomini. Si vendono ragazzini e ragazzine per “usi” diversi ma tutto sommato direi che la stronzaggine è equamente diffusa nell’elemento femminile e nell’elemento maschile.
2) la seconda. Lo fa in “buona fede”, E’ convinta che la figlia andrà a stare meglio se si sposa a 11 anni con un riccone. Ma questa ipotesi contraddice il quadro dei diritti negati alle donne che porterebbe meno privilegi. E’ evidente che per dare per buona una simile ipotesi bisogna teorizzare che la negazione di un diritto sia una contropartita accettata per avere un maggior privilegio.
Le culture si costruiscono e si cambiano insieme. Non esiste sulla terra una cultura che non è nata (e che non si possa disfare) in questo modo e che necessiti di salvatori esterni.
L’unico presupposto per negare quanto sopra è l’inferiorità effettiva della donna.
Tertium non datur. O perlomeno io il tertium ancora non l’ho trovato
Rita(Quota) (Replica)
parlavo di diritti, non di condizioni piu o meno privilegiate. credo sappiamo tutti che avere diritti non comporta necessariamente privilegi.
la liberazione femminile in occidente è stata un fatto positivo e auspichiamo tutti che venga estesa anche altrove, mi riferisco ai paesi in via di sviluppo.
celtopadano(Quota) (Replica)
celtopadano,
“la liberazione femminile in occidente è stata un fatto positivo e auspichiamo tutti che venga estesa anche altrove, mi riferisco ai paesi in via di sviluppo”. (celtopadano)
Non la vedo affatto così.
Quella che tu chiami “liberazione” delle donne ha portato un sacco di guai per la maggior parte degli uomini non appartenenti alle elite sociali dominanti, il cui peso specifico all’interno della relazione con il genere femminile è ormai prossimo, anzi, pari allo zero. Le donne infatti hanno pressoché potere assoluto su tutto ciò che riguarda la sfera sessuale e riproduttiva. Il che non mi pare poco se consideriamo che ormai un uomo “beta”, anche e soprattutto dal punto di vista economico non ha più nulla da mettere sul piatto della bilancia rispetto ad una donna “beta” (figuriamoci “alpha”…). Ergo, un uomo “normale” è in una condizione di oggettiva subordinazione nei confronti del genere femminile.
Se poi vogliamo dare una rapida occhiata ad alcune situazioni specifiche la situazione è addirittura disastrosa per la gran parte degli uomini: milioni di padri separati gettati sul lastrico, espropriati dei figli, denunciati falsamente, ricattati, emarginati socialmente, milioni di uomini che continuano a svolgere i lavori più duri e pesanti, migliaia di uomini ogni anno che in esclusiva assoluta continuano a crepare come mosche sul lavoro (della serie: gli oppressori muoiono al posto degli oppressi, anzi, delle oppresse, un film che nella storia non si è mai visto, chissà perché…) e in guerra, perchè ricordo che i 54 soldati italiani morti in Afghanistan “per portare i diritti e togliere il burqa alle donne” sono tutti maschi (a proposito, perché non ci mandano le donne a combattere la “loro” guerra dal momento che è risaputo che non siamo lì per partecipare alla spartizione della torta dell’industria dell’oppio, di cui l’Afghanistan è il primo produttore mondiale o per reggere il culo agli USA e alle loro geopolitiche imperialistiche ma appunto per “liberare” le donne dall’oppressione islamista?…).
Potrei continuare, ovviamente, ma credo che non ce ne sia bisogno…
Bisogna quindi intendersi su ciò che intendiamo per “liberazione” e se effettivamente il processo in atto da più di cinquant’anni possa essere in effetti considerato tale o sia invece qualcos’altro, come noi crediamo. Sia chiaro, si tratta di un “qualcosa d’altro” che ha portato innegabili vantaggi, spazi, potere e privilegi a moltissime donne, direi anzi alla maggioranza, anche se in misura diversa, ovviamente, ma contestualmente ha a mio parere complessivamente peggiorato la vita della maggioranza degli uomini.
Certo, c’è maggior “libertà” sessuale rispetto ad una sessantina di anni fa, nel senso che se se sei un uomo, a seconda delle tue condizioni complessive (economiche, sociali, estetiche ecc. ) hai maggiori possibilità di essere scelto, come al supermercato, per un po’ di attività sessuale. Ma chi è che decide? E in base a quali parametri? Chi è il soggetto dominante e chi quello dominato (gestito, eterodiretto, sessualmente e psicologicamente dipendente) all’interno di questa relazione?
Tu, celtopadano, ti senti “liberato”? O invece sei piuttosto uno che fa buon viso a cattivo gioco e che vive raccogliendo le briciole della “liberazione” femminile? (tradotto, io mi metto in fila e qualcuna ogni tanto me la smolla…).
Fatti la domanda e datti la risposta, come si suol dire, intellettualmente onesta, se ci riesci. Lo dico per te, sia chiaro, a me non me ne viene in tasca nulla…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
non mi è chiara la tua posizione: liberazione significa dare a una categoria di persone i diritti umani fondamentali della personalità e di cittadinanza quali diritto di voto, diritto all’integrità fisica e morale eccetera eccetera. che poi le trasformazioni sociali degli ultimi decenni abbiano prodotto casi di discriminazione verso gli uomini non è un fatto necessariamente inerente all’estensione di certi diritti a tutti i cittadini prescindendo dal sesso (quindi anche alle donne). piuttosto si può obbiettare che l’estensione di tali diritti sia avvenuta in alcuni casi in maniera arbitraria comportando alcuni torti verso la popolazione maschile, ma nel complesso è stato un fenomeno positivo.
celtopadano(Quota) (Replica)
celtopadano,
Il problema, celtopadano, è che abbiamo una strutturale diversità di analisi relativamente al medesimo fenomeno. Quello che per te è stata la “liberazione” delle donne, per me è stato un gigantesco processo di promozione-integrazione di queste all’interno del sistema capitalistico avvenuto a scapito della grande maggioranza della popolazione maschile, quella non appartenente alle elite dominanti. I fatti stanno lì a dimostrarlo, per quanto mi riguarda.
Ora non è che possiamo andare avanti con un botta e risposta perché non la finiremmo mai e se dovessi fare la stessa cosa con tutti non ne uscirei più…(dopo di ciò, se altri hanno voglia di continuare il contraddittorio, per me va benissimo).
Ciò detto, hai un sito con credo ormai circa 350 tra articoli e video. Hai di che sbizzarrirti. Non c’è angolo di quella che noi chiamiamo Questione Maschile (QM) che non abbiamo esplorato. Ti invito a fare questo “viaggio”. Vale di più, credimi, di un viaggio alle Maldive o a Sharm El Sheik, dammi retta…
E poi ne riparliamo…Buona lettura! (se lo farai…)
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ok, ne parleremo.
Ma ora un po’ di gossip filosofico: ci sono indiscrezioni sulle ragioni della frattura Preve/Fusaro?
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
Fusaro ha praticamente saccheggiato Preve, in particolare nel suo libro “Minima mercatalia”.
Di fatto il Fusaro pensiero è il Preve pensiero. Pare che la scopiazzatura sia in alcuni casi evidente e questo ha creato dei problemi.
Inoltre, a differenza di Preve (queste per lo meno sono alcune voci…), Fusaro, che è molto giovane, sarebbe sensibile alle lusinghe accademiche nonché provvisto di una buona dose di narcisismo…
Chiacchiere di corridoio, come si suol dire, che mi limito a riportare…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ragazzi, mi domando cosa vi possiate aspettare da Celtopadano. Caro Celtus, e spero che il tuo pseudonimo, se possibile piu`ridicolo del mio (ma i miei sono scelti apposta per far sorridere), non sia scelto su base etnico/politica…che dirti? Solo due cose. Una. Confermo quanto detto da Marchi. Per me, perdonami, ma sei indietro. Non perche`sei minorato, ma perche`, almeno a me, sembri uno che affronta la questione agli inizi. Approfondisci, e vedi come ti diverti. Due, ti dico come la penso. ovviamente riderai, deriderai, non condividerai. Pace. Io credo che NO, la cosiddetta liberazione delle donne NON e`un fatto positivo. NON perche`, come sotto sotto vorrebbero molti “Donna cazzo e cazzotto/ la donna deve torna`ai fornelli/ donna schiava lavora e chiava.” La “Liberazione delle donne” NON e`un fatto positivo perche`, oltre a essere quel che dice Marchi,e`solo la schiavitu`assoluta dell`uomo in quanto tale. E`non liberazione di A, ma la sua elevazione a dominatore assoluto con asservimento della controparte B. Fatti salvi alcuni. Se questo e`avvenuto e`perche`la controparte serva ora siamo noi maschi, se mai davvero sono state schiave loro. Se mai – ma qui mi fermo, perche`per il livello in cui sei sto mettendo troppa carne al fuoco. Se pensi che sia saccente, fatti tuoi, pensa…”pensa”quel”che vuoi”. Nota le virgolette. E se la controparte serva”ora” siamo noi e`perche`nel complesso che lo vogliano o no “loro” sono NEMICHE. Non e`una affermazione morale, ma un dato di fatto: accade, qui e ora. Ora:tu ti fai prendere a calci in faccia da un pronipote di un nemico di tuo nonno per i torti fatti da tuo nonno? A me spiace per lui, ma se mi tocca gli sparo. Se la sua famiglia ha subito torti, io non me ne fotto,bensi`me ne strasbatto al cazzo, scusa il francesismo. Cosi`, ammesso e NON CONCESSO che le donne abbiano subito questo mondo e quell`altro, ora chi subisce in Occidente sono io e siamo noi, e per mano loro. E dell`Afghanistan non me ne frega un altro cazzo. Anche perche`in certi paesi soffrono le donne, poverelle, ma gli uomini allo stesso livello ed anche peggio, che`le povere mummie col Burqa in tricea con le ciabatte non ci vanno, i maschi si`.Ergo: io me ne strasbatto al cazzo dei loro diritti. Io penso ai miei, perche`LORO e solo LORO vogliono che i miei diritti siano CONTRO i loro. LORO per prime NON vogliono l`armonia e la reciprocita`. Siamo la loro carne da cannone. Una volta si diceva: hai voluto la guerra…? Bene
Pappagallus padanus(Quota) (Replica)
1- Preve/Fusaro: sarebbe cosa sospettavo. Il pobl è che “l’enfant prodige” della filosofia italiana non cita la fonte delle sue performance filosofiche e cresce in fama (e carriera) proprio sulla base delle idee di uno che a causa di esse è stato emarginato. Accade spesso ed è amarissima cosa. Non solo per il derubato, ma anche in via generale per chi come noi assiste a questi fenomeni.
2. Celtopadano: non mi sembra in malafede.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino DV,
1) Le cose stanno esattamente come le hai descritte…
2) infatti, per ciò che mi riguarda, gli risposto argomentando. Fermo restando che non mi pare presti molta attenzione alle risposte che gli vengono date e che sull’indirizzo di posta dal quale scrive c’è scritto trolling…magari è solo un gioco, comunque sia, per non sbagliarci, il nostro dovere lo abbiamo fatto…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rino DV,
Della questione non so granchè, ma sto leggendo “Minima Mercatalia”. La dedica introduttiva a Preve c’è e diverse volte (non l’ho finito ancora di leggere) è richiamato all’interno. Più di questo non so dirti.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi Corvaglia,
Al di là di “Minima mercatalia”, anche solo leggendo gli articoli, le interviste e i video di Fusaro, è più che evidente (per chi conosce Preve, come ormai un pò il sottoscritto) che le posizioni da lui espresse sono le stesse identiche del suo maestro. Fusaro è un giovane intelligentte, preparato, colto e brillante ma non aggiunge assolutamente nulla di suo al Preve-pensiero. Forse è provvisto di un pò più di verve dovuta alla giovane età e di maggiore energia, ma il pensiero è il medesimo, uguale e identico (e naturalmente anche un pò più povero…). Non si capisce quindi il relativo successo di Fusaro anche in ambito accademico rispetto al suo mentore che invece è stato ostracizzato, emarginato e bollato con i peggiori epiteti. Sono arrivati a dargli del “matto”, uno che ha perso il senno, un negazionista, uno che flirta con i fascisti ecc..
Cazzate, naturalmente, di proporzioni più che colossali (accusare un hegelo-marxiano come Preve di flirtare con i fascisti è semplicemente ridicolo), ma conosciamo bene a quali livelli può arrivare la scomunica da parte del mainstream, o meglio del circo mediatico-accademico-politico-culturale dominante (del resto, quante volte ci hanno dato dei negazionisti e dei fascisti anche a noi…).
Vedremo fino a che punto lasceranno galoppare il giovane Fusaro al quale, naturalmente, faccio i miei migliori auguri. Ho l’impressione però che il problema non sia tanto il contenuto quanto il contenitore (umano…). Preve non è gestibile, non è controllabile e soprattutto non è ricattabile, se non altro per ragioni oggettive: non deve fare carriera, ha una certa età e purtroppo una non buona condizione di salute e vive della sua pensione di professore di filosofia e storia al liceo. Posso però confermare che, al di là di queste condizioni oggettive, Preve non è MAI sceso a compromessi sulle sue idee anche quando aveva tutte le condizioni per poterlo fare e per “conquistarsi” un posto al sole, a differenza di tanti altri, direi anzi della stragrande maggioranza di quegli “intellettuali” che appartengono al nuovo clero secolarizzato accademico-mediatico, come lo stesso Preve li definisce.
Un uomo specchiato, dotato di grande lucidità, capacità analitica e orginalità filosofica. La sua rilettura di Marx in chiave idealistica e contestualmente quella di Hegel, sottratto alla riduzione in chiave meramente storicistica del suo pensiero (quando, secondo Preve, Hegel individua invece il “vero” in una dimensione logico-ontologica metastorica, senza per questo scsivolare nell’esistenzialismo o nell’ontologismo), è decisamente affascinante.
Dotato di grande coraggio intellettuale e politico, Preve non fa sconti al “politicamente corretto” che individua, giustamente, come la nuova ideologia del capitalismo, e ai suoi cantori, cioè l’attuale “sinistra” in tutte le sue diverse versioni (un pò più “liberal” o un pò più radical”) che ha abbandonato la ricerca del “vero” per aderire acriticamente al sistema capitalistico dominante.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Mannaggia mannaggia, perdo sempre tempo appresso ai troll…secondo me scrivono solo per godersi poi le mie risposte “cariche”. Di madonne.
Simpatici
Pappagallus padanus(Quota) (Replica)