- Views 0
- Likes 0
Riceviamo e pubblichiamo volentieri
10/05/24*COMUNICATO STAMPA* TIVOLI, DUE UFFICIALI DELLA POLIZIA DENUNCIATI PER MINACCE E AGGRESSIONE AL PRESIDENTE DI LUVV
Rita Fadda: “un’aggressione pianificata ma anche un messaggio politico minaccioso rivolto a tutte le organizzazioni del Terzo Settore impegnate nella difesa dei diritti civili dei più deboli”
Lega Uomini Vittime di Violenza comunica a tutti gli organi di stampa e alle Istituzioni competenti i gravissimi fatti occorsi tra lo scorso 26 aprile 2024 e il successivo 30 aprile, rispettivamente a Tivoli e a Guidonia Montecelio (Roma), allorquando il Presidente di LUVV, Rita Fadda, è stata prima minacciata (26 aprile, Tivoli) all’interno del locale commissariato – dove era stata convocata con modalità ingannevoli per scongiurare la presenza di un avvocato – da due ufficiali e una dirigente di polizia, e poi (30 aprile, Guidonia Montecelio) aggredita brutalmente dalla stessa dirigente che, in tal modo, dava concreto seguito alle minacce fatte durante l’incontro precedente.
Il giorno 29 aprile, presso la Procura della Repubblica di Tivoli, era già stata depositata una querela per minacce, violenza privata e abuso di ufficio aggravato commesso da alcuni ufficiali presso il Commissariato di Tivoli di Largo Salvo d’Acquisto; nella giornata di ieri (9 maggio) è stata depositata ulteriore querela per aggressione e lesioni subite dalla signora Rita Fadda in occasione delle operazioni di sgombero dell’abitazione di Guidonia Montecelio di proprietà dei coniugi loannone-Delle Monache, della cui vicenda LUVV si è occupata e si occuperà ancora nei mesi a venire.
In particolare, a seguito della brutale e immotivata aggressione subita la signora Rita Fadda ha subito lesioni accertate tramite gli operatori di primo soccorso dell’autoambulanza intervenuti sul posto e successivamente refertata dal Pronto Soccorso di Roma – Policlinico Casilino, nella notte tra il 30 aprile 2024 e 1° maggio 2024, che ha riconosciuto 7 giorni di prognosi disponendo l’invio al medico curante per “trauma emitorace sinistro e trauma facciale”.
In occasione dell’aggressione, gli ufficiali di polizia e la dirigente del commissariato Tivoli-Guidonia (attiva partecipante ad eventi sulla violenza contro le donne, NDR) hanno anche sequestrato ad una dei tanti testimoni dell’accaduto un apparecchio tablet che ha ripreso tutte le fasi dell’aggressione, e del quale si è richiesta la restituzione anche al fine di verificare eventuali manomissioni.
Il Consiglio Direttivo di LUVV ha già deliberato di volersi costituire parte civile in un eventuale processo a carico degli ufficiali e della dirigente denunciati, nonché di voler informare con un esposto urgente, tra gli altri, il Ministero dell’Interno ed il Capo della Polizia.
Laconico il commento del Presidente di LUVV, Rita Fadda, la quale dichiara che “Non mi sarei mai aspettata di subire violenza in un luogo in cui il cittadino si reca con fiducia e si sente protetto. Questa aggressione così violenta e gratuita reca in sé anche un messaggio politico dirompente per la Società Civile e per tutte le organizzazioni del Terzo Settore che si battono per il rispetto dei diritti spesso calpestati da tribunali disattenti e burocrati insensibili. L’attacco pianificato e subìto dalla sottoscritta, infatti, potrebbe diventare un avvertimento per tutte le associazioni di volontariato, strumentale a scoraggiare in futuro gli atti legittimi di protesta civile contro le ingiustizie. Tutto questo è intollerabile per una Democrazia”.
Lapidario il commento dei legali di LUVV, avvocati Rita Ronchi e Graziana Lombardi, che affermano “troviamo sconcertante che soggetti appartenenti alle Forze dell’Ordine, che peraltro si dichiarano esponenti nella lotta contro la violenza di genere all’interno di un centro investigativo di eccellenza sul tema, si siano personalmente resi autori di una deliberata e ingiustificata aggressione nei confronti di persone che perseguono le medesime finalità, ed abbiano abusato dei poteri loro conferiti dalla legge per sequestrare le prove di tale violenza. La deliberata aggressione usata contro i nostri assistiti è inammissibile, e faremo quanto è possibile per impedire che questa vicenda venga insabbiata e minimizzata. L’ingiustizia subita dagli anziani coniugi di Guidonia, privati della loro casa senza mai essere chiamati dal tribunale per verificare la veridicità dei motivi che hanno portato allo sgombero, e la successiva volontà di tacitare il clamore mediatico generato da una così grave negligenza, ci inducono a ritenere che dietro tutta questa violenza vi sia ben altro. Confidiamo in una indagine accurata che faccia luce sulla vicenda”.
Commenti recenti