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Noemi Zanella, fatta sparire tre anni fa dalla madre polacca e della quale si temeva persino sulla sua incolumità, ha finalmente potuto riabbracciare il padre, Filippo Zanella, che la sta riportando in Italia.
La vicenda, che coinvolge in prima persona il vice-presidente di Lega Uomini Vittime di Violenza, si aggiorna adesso con il consueto “assalto al carro dei vincitori” da parte del Ministero degli Esteri, che in un suo comunicato del 6 Giugno u.s. attribuisce meriti e ringraziamenti “….ai funzionari dell’Unità per la tutela degli italiani all’estero della Farnesina e dell’Ambasciata a Varsavia per il lavoro svolto, sottolineando il costante impegno del Governo italiano per la tutela dei nostri connazionali nel mondo, in particolare dei minori” (Rientro dalla Polonia di minore sottratta al padre italiano)
Ebbene, niente di più falso poteva essere dichiarato dalla Farnesina, come dimostrano le dichiarazioni dello stesso Filippo Zanella che, nell’intervista rilasciata al Tgcom
(Padre di Cesena ritrova la figlia in Polonia: era scomparsa nel 2021), e all’ ANSA
(Padre ritrova la figlia in Polonia, era sparita nel 2021) lamenta, al contrario, “lo scarso attivismo delle istituzioni: “….Dalla politica, sia italiana che polacca, non abbiamo avuto nessun appoggio, solo chiacchiere….”.
Infatti, a parte i funzionari dell’Ambasciata italiana in Polonia – che hanno avuto un importante ruolo di supporto nella fase del recupero fisico di Noemi dalla madre in fuga – il Ministero per gli Affari Esteri non ha offerto, durante i tre anni di latitanza della rapitrice, quel comportamento collaborativo che, prestato fin dall’inizio, avrebbe evitato questo lungo periodo di oblio e, in linea generale, eliminerebbe i tanti problemi che affliggono i padri che hanno subito un rapimento internazionale dei propri figli ad opera della madre. Mancano, evidentemente delle indicazioni chiare, da parte del Ministero degli Esteri, e anche quanto di positivo a volte emerge è frutto di circostanze casuali, non riconducibili al lavoro investigativo e/o politico-diplomatico.
Con la presente, pertanto, si invita il Ministero degli Esteri a ritirare l’ “appropriazione indebita” di meriti altrui, e soprattutto – per il futuro – a mettere in atto concrete azioni politico-diplomatiche atte a risolvere le centinaia di casi di rapimenti, sottrazioni e trattenimenti internazionali di minori italiani che le nostre associazioni denunciano da anni, e per le quali centinaia di genitori che si sono rivolti alla stessa Farnesina hanno ricevuto in cambio una risposta che rivela il disinteresse dello Stato per i casi in questione: “..stiamo monitorando con attenzione il Suo caso pur nel rispetto dell’Indipendenza della Magistratura…”.
Questi genitori, diversamente da quanto comunica il Ministero degli Esteri, sono lasciati soli in tutto il Mondo, sia in Europa che in paesi extra UE, a combattere politicamente, diplomaticamente e legalmente contro sistemi non indipendenti e nazionalisti, che non rispettano minimamente le “regole d’ingaggio” internazionali a livello giuridico. Tutti loro sono costretti a sobbarcarsi le spese degli avvocati, dell’accesso ai documenti, degli interpreti e dei traduttori, fondamentali per interpretare gli atti redatti in lingua locale o partecipare a udienze in lingue diverse dalla propria; tutto questo, senza che sia previsto un solo centesimo di ristoro da parte del nostro Paese.
In conclusione, diffidiamo il Ministero degli Esteri ad appropriarsi di meriti che non ha, e lo invitiamo ad essere concretamente al fianco dei propri concittadini rivedendo immediatamente il proprio atteggiamento in relazione a tutti i casi di rapimento e sottrazione internazionale che le nostre organizzazioni sono in grado di documentare.
Adiantum – Associazione di Aderenti Nazionali per la Tutela dei Minori
LUVV – Lega Uomini Vittime di Violenza
Primero Infancia International ONG
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