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26 Giu 2012  |  219 Commenti

Commento nazista (non censurato) sul blog della 27ma ora (Corriere della Sera)

Sul blog della 27ma ora (Corriere della Sera) alcuni nostri civilissimi commenti nell’ambito dell’articolo “Violenza sulle donne, l’Onu all’Italia:”Crimine di Stato, fate di più” sono stati censurati. In particolare questo di Luigi Corvaglia:” non è che qui si sia tutti con l’anello al naso. Alla Manjoo quelle cose le avete dette voi. Dove per voi intendo tutte le organizzazioni femministe italiane, benemerite o meno.
Quindi non lo dice l’Onu. Lo dite voi al governo italiano. Con una spettacolare azione di lobbing.
A proposito di omicidi di donne è in grado di smentirmi questo?
http://llemgam.wordpress.com/2012/05/10/il-femminicidio-finlandese/

Al contrario, è stato pubblicato il seguente post:

“Oggi la tecnologia permette la costruzione di una società interamente fatta di donne. Si selezionano e si fanno nascere solo embrioni femmina. Dopo qualche decennio, morti tutti gli uomini, rimangono solo le donne. Problema risolto una volta per sempre. Gli uomini oggi non servono più, sono come i cavalli ai tempi dell’automobile. Hanno esaurito la loro funzione”.

Si tratta di un commento dichiaratamente sessista, razzista e nazista. Non può essere definito altrimenti.

E’ sconcertante oltre che estremamente grave che simili deliri vengano tranquillamente pubblicati sul blog di uno dei due maggiori quotidiani italiani, come se nulla fosse, e che al contempo ne vengano censurati altri che si limitano a criticare l’articolo in oggetto.


219 Commenti

Luigi Corvaglia 7:16 am - 9th Agosto:

Per la verità non varrebbe nemmeno la pena intervenire, l’autrice è palesemente inadeguata e, a giudicare dai commenti che mi censura, altrettanto in malafede. Ma tant’è ….
Il post:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/08/lintolleranza-sul-web/320851/
Il commento censurato:
……………………………………………
Premesso che ne a me, ne tanto meno al mio gruppo piace quel tipo di operazione (i siti clone), perché carente di chiarezza e trasparenza, aspetti per noi fondamentali.
Premesso che tutto questo è un vero peccato, perché su alcuni di questi siti vengono pubblicate anche notizie, dati e articoli interessanti.
Premesso che noi quando interveniamo lo facciamo con le nostre generalità e non abbiamo nessun problema a confrontarci anche de visù.
Premesso tutto questo devo confessarle che lei riesce sempre a sconcertarmi. Per diversi ordini di motivi.
Per la sua capacità di guardare indefessamente il dito è mai la luna. Per la sua settarietà ideologica che la porta a spiegarsi la realtà con pochi, pochissimi concetti e la misoginia è uno di questi. Per il camuffamento che opera nel travestire il femminismo come un’ideologia reietta e perseguitata (per amore di verità questa è una costante di tutte le sue colleghe, non solo sua) quando invece è l’ideologia-stampella dell’attuale sistema turbo-capitalistico.
No dico, non si è mai vista un ideologia o se vuole un sistema di pensiero (quello delle donne soprattutto quando criticano il modello di relazione uomini donne e denunciano la violenza maschile … come dice lei) cosi mal tollerato da aver colonizzato ogni mezzo d’informazione, audio, video, cartaceo e in rete (cerchi poi di convincermi en passant che i media non sono espressione del potere), per ultimo proprio il FQ.
Non si è mai visto un sistema di pensiero cosi mal tollerato e di converso cosi diramato nei meandri del potere e come persone e come sovvenzioni e tributi ad ogni iniziativa, meritevole o meno, che ad esso si richiama.
Non si è mai visto …….

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Fabrizio Marchi 9:20 am - 9th Agosto:

Ho appena inviato questo post, sempre che non lo censurino…
“Il vittimismo dei siti femministi e dintorni è semplicemente falso e ipocrita. Posso affermare con assoluta certezza (perchè lo abbiamo verificato in tanti) che su questi blog viene sistematicamente praticata la censura. E anche in modo molto lucido e politicamente studiato, perché mentre i commenti critici nei contenuti e nel merito, ma assolutamente civili e rispettosi nella forma, vengono censurati, quelli contenenti insulti gratuiti e volgari improperi vengono regolarmente pubblicati.
Le ragioni di questa scelta (politica) sono ovvie. L’insulto volgare e gratuito del coglione “machista” di turno fa gioco ai gestori dei suddetti blog (“guardate che razza di personaggi sono gli antifemministi!…”), mentre un’analisi lucida, razionale, radicalmente critica ma pacata, è politicamente controproducente e anche non facile da rintuzzare.
In altre parole, ciò che non si vuole accettare (e soprattutto non si vuole far sapere) è il fatto che esistano ormai da tempo movimenti maschili e singoli uomini critici (anche radicalmente) nei confronti del femminismo, ma non assimilabili (se non per nulla) al prototipo dell’antifemminista medio che il femminismo in tutte le sue salse vorrebbe far passare (e in larga parte è riuscito a far passare) nell’immaginario comune: una specie di bruto, violento, aggressivo, rancoroso, misogino, frustrato, “sfigato”, naturalmente fascista o fascistoide (questo è dato per scontato), con un tasso evolutivo pari a quello di un animale preistorico.
E’ proprio il fatto che esistano questi uomini e questi movimenti (fra cui alcuni dichiaratamente di “sinistra”) che dà fastidio alla padrone e ai padroni del vapore.
Per questa ragione si teme il confronto e si applica la censura, come è sempre avvenuto in tutti i regimi. E anche quello attualmente dominante (di cui il femminismo mediatico-accademico-politico-istituzionale è parte integrante) lo è, anche se certamente in modo assai più sofisticato rispetto a quelli del passato, prossimo o remoto.
Ma la censura, sul lungo periodo, non ha mai pagato. Mai. Ed è’ bene che lo ricordiate”.

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mauro recher 10:26 am - 9th Agosto:

capita a proposito , non parlo della censura ,ma del machismo ,ho scritto questo post
http://femdominismo.wordpress.com/2012/08/09/machismo/
per me ,anche questa è una forma di machismo …(parlo del secondo video )

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Rita 12:58 pm - 9th Agosto:

.. maledetta la mia imbranatiggine sul web.. laugh premesso che a me scoraggia un po’ commentare sul FQ (e su altri blog di quotidiani) perchè mi pare molto complessa l’operazione di login e rilogin con tutte le molteplici scelte consentite (e tramite FB e tramite Twitter, Disqus etc, che ti aprono finestre infinite con richieste di account e password che ti dimentichi da una volta all’altra ) c’ho provato anch’io.. mi hanno passato l’osservazione piccolina in risposta ad un tizio che giustamente chiedeva se era da considerarsi violenza anche l’accusare i sostenitori della PAS di favoreggiamento di pedofilia mentre non mi hanno passato ben tre commenti, .. l’ultimo dei quali ho avuto l’accortezza di salvare prima smile

Questo rispondevo a chi chiedeva a Nadia DeMaglie cosa doveva essere definito “umiliante” e quindi “violento”, facendo notare che anche le critiche possono essere considerate umilianti a seconda della percezione del criticato.

“vero: ho appena letto su un noto blog femminista che ha lanciato una campagna “la violenza sulle donne la definiamo noi”… il primo post è uno screenshot di un tale che ha provato a corteggiare una ragazza via facebook e al suo rifiuto ha scritto un “va a quel paese”.. se penso a quelle rarissime donne che, dopo aver tentato un approccio diretto (la rarità si riferisce a questo eh) che dopo un rifiuto si sono esbite in epiteti come “frocio” “impotente” mi viene da ridere… se consideriamo violenza un “va a quel paese” su facebook, e se ognuno puà definire la violenza come gli pare”

non lo vedo.. e non vedo nemmeno gli altri due (uno in risposta a Faebi in cui esprimevo il mio parere sull’inconsistenza del pensiero “ledonneseprendonoposizionesonoattaccatedipiùsulpersonale” e uno in risposta alla stessa Nadia DeMaglie che come contenuto era simile a quello che ho copiato più su.

Insomma.. che dire? Che non si capisce davvero il criterio con cui censurano, nè cosa li abbia indignati così tanto da correre in massa al capezzale della Betti cui hanno fatto la “bua”.

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Rino 2:43 pm - 9th Agosto:

“la violenza sulle donne la definiamo noi”…
Ineccepibile.
E quella sugli uomini, d’ora in avanti, la definiremo noi.
Ineccepibile.
Ad esempio definiremo violenza il titillamento quotidiano degli ormoni maschili operato dallo smutandamento universale.
Ciò però basta a far di noi dei talebani che vorrebbero limitare il comportamento femminile.
E siamo serviti…!
.
Nondimeno al tracotante proclama “Io vesto come mi pare e piace!” va risposto “Sì: quando i maschi saranno scomparsi tu ti vestirai come ti parrà. Finché però esistono tu farai come se esistessero!”
Invece continuano a fare come se noi non esistessimo.
.
Ma in QMDT ho già approfondito la cosa e perciò non mi dilungo.
.
RDV

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Rita 3:23 pm - 9th Agosto:

ne sono passati un po’ .. così in automatico. Si vede che erano andati in pausa pranzo laugh

Comunque adesso avevo postato quest’altro
http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm02/documenti_acquisiti/957%20FENBI%20-%20B.pdf

con un commento di approfondimento in risposta a Faebi, ma è in attesa di moderazione.

Gli altri sono passati.. e li ho salvati, non si sa mai dovessero essere cancellati successivamente.

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Fabrizio Marchi 6:48 pm - 9th Agosto:

“Invece continuano a fare come se noi non esistessimo”. (Rino)
In realtà lo sanno benissimo che esistiamo, ed è proprio per questo che si comportano in quel modo (“smutandamento”)…smile
Se circa dieci milioni di donne in Italia, stando ai vari sondaggi dell’Istat, hanno subito molestie di vario genere, è assolutamente corretto affermare, per quanto mi riguarda, e senza nessuna esagerazione, che la totalità degli uomini sono costantemente oggetto di molestie sessuali.
P.S. devo dire, dopo una rapida lettura, che le risposte di questa gente sono di una pochezza e di una miseria concettuale e argomentativa, sconcertanti. Passa anche la voglia di replicare…

.

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Fabrizio Marchi 7:52 pm - 9th Agosto:

Rita, voglio farti pubblicamente i miei complimenti per come hai dato battaglia sul blog del Fatto.
Devo essere onesto, io non ce la faccio, non ho quella tenacia e quella caparbia che hai tu. Non ce la faccio a discutere con quella gente. per lo meno non più di tanto, mi sembra di parlare ad un muro di gomma…
Comunque ottimo lavoro.
Devo dire, con soddisfazione, che il 95% dei commenti sono in nostro totale favore, di fatto è come se le autrici dell’articolo fossero sotto assedio. Un vero fuoco di fila. Positivo, molto positivo.
Dobbiamo riscontrare che, allo stato attuale, per lo meno sulla rete, il movimento maschile ha una sua efficacia e una sua relativa potenza di fuoco.
E’ già qualcosa.

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Rita 8:28 pm - 9th Agosto:

e che io sappia, la gomma si deteriora solo colle alte temperature..inutile darci capocciate.
Insomma, si accende qualche fiammifero giusto per scaldare i muri di gomma
Adesso non vorrei che passando di qui, qualcuno mi accusasse di essere una piromane che minaccia di dar fuoco o un inquisitrice in procinto di accendere i roghi e tornare alla caccia alle streghe.. che qui bisogna stare attente a come si parla, sinnò porelle se sentono oggetto di minacce e violenza.. era una metafora eh! tranquille

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Luigi Corvaglia 9:02 pm - 9th Agosto:

Rita, voglio farti pubblicamente i miei complimenti ….” (Fabrizio Marchi)
Si, indubbiamente. Mi associo in toto.
Anche se il mio commento è stato censurato, non può che farmi piacere quello che è avvenuto nel post della Somma da me segnalato.
Moltissimi commenti di uomini, alcuni persino con le loro generalità, ad argomentare senza insultare (il tuo, Fabrizio, risulta tutt’ora il più gradito con 21 “mi piace”).

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Marco Pensante 9:47 pm - 9th Agosto:

E figuriamoci se non c’è l’onnipresente GentiluomoDiUnaVolta che vuole risolvere tutto con un bell’applauso alle “nostre Donne” (con la maiuscola). Non lo sa, il Cavaliere, che non può dire “nostre”, il porco patriarcale? Attendo la crocifissione con una birra.

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Fabrizio Marchi 8:33 am - 10th Agosto:

Ho appena pubblicato sul blog del Fatto questo lungo commento suddiviso in due post:
““…La violenza psicologica non è dire una “cattiveria”, la violenza psicologica è un mobbing, un clima continuo dove si fa vivere una persona nella chiusura comunicativa, denigrazione continua, umiliazione continua, minaccia di altre violenze, intimidazione ..e dove chi la subisce ha conseguenze psicologiche come depressione, attacchi di panico, fino ad avere nel corso degli anni anche disturbi dell’alimentazione, fino ad abusare di sostanze…” (Nadia Somma e Mario De Maglie).
La violenza di cui voi parlate in questo post è quella che subiscono ogni giorno milioni di uomini da parte delle donne, siano esse mogli, fidanzate o madri. Si tratta di una violenza psicologica, a volte sottile, altre volte palese, che molto spesso si traduce anche in violenza fisica. D’altronde, se si è in una condizione di subordinazione e di sudditanza psicologica, va da sé che si diventa succubi anche dal punto di vista fisico.
Purtroppo, nella grandissima maggioranza dei casi, gli uomini non denunciano le violenze subite né tanto meno ne parlano perché sono condizionati da una cultura “veteromachista” (alimentata in primis dalle donne stesse) che gli impone di indossare i panni dei “duri”, di quelli “che non devono chiedere mai”, che non devono mai mostrare segni di debolezza, e via discorrendo, puttanate di questo genere che però hanno il loro (enorme) peso. La vergogna, il senso di colpa (che il femminismo ha scientemente instillato nella psiche maschile da 40 anni a questa parte) e di inadeguatezza fanno il resto. Per un uomo, denunciare pubblicamente la violenza subita da parte della propria moglie (o dalle donne in generale) significa esporsi al pubblico ludibrio, al disprezzo, magari non apertamente palesato ma egualmente potente e pervasivo (e forse anche di più, proprio perché non palesato).
Ma questo è solo uno dei tanti risvolti della medaglia . Cambiando genere, di recente (circa un anno fa), la bravissima Giovanna Botteri (non tacciabile di maschilismo), in un servizio su Rai 3 Notte, ci ha spiegato, citando dati ufficiali, che negli USA più del 50% degli abusi sessuali e delle violenze sui minori sono commessi da donne e da madri. Si ritiene però che la percentuale sia realisticamente di molto superiore perché è ovviamente molto difficile per un bambino denunciare la propria madre.
Si potrebbero citare altre centinaia di esempi di violenza femminileai danni degli uomini ma mi fermo qui perché non avrebbe alcun senso continuare. Non siamo qui per stabilire chi fa più morti e feriti. L’obiettivo è e dovrebbe essere quello di osservare la realtà con lucidità e razionalità e non con le lenti deformanti dell’interpretazione ideologica che, in quanto tale, non può che alterare la realtà stessa per i propri fini e produrre ciò che Marx definiva come “falsa coscienza”. A mio parere proprio il femminismo, in quanto ideologia fondata sull’appartenenza di genere (e quindi sessista, razzista, interclassista e politicamente trasversale, per definizione), è un classico esempio di “falsa coscienza”, perche deforma la realtà per le proprie finalità ideologiche e politiche, camuffandosi abilmente sotto le vesti “progressiste e di sinistra”. Una vera e propria truffa che viene perpetrata da quasi mezzo secolo. Ma questo è un altro discorso, estremamente più complesso, e mi fermo ovviamente qui per non andare O.T..
Tornando alla violenza, quello che mi chiedo è come sia possibile che dei giornalisti (e qui mi rivolgo a voi da collega a collega, dal momento che anche il sottoscritto ha una tessera da giornalista in tasca) , quindi degli intellettuali, in qualche modo, non sappiano andare oltre questa paccottiglia ideologica e non riescano ad indagare fra le pieghe, ad osservare la realtà con maggiore equilibrio e lucidità.
Si può realisticamente affermare, e soprattutto, può essere serenamente affermato da intellettuali di “sinistra”, che la “violenza è solo e soltanto maschile”? Ci rendiamo conto della gravità contenuta in una simile affermazione? Siamo consapevoli che una simile interpretazione è fondamentalmente , intrinsecamente e strutturalmente sessista e razzista (e non aggiungo altro per carità di patria…)? Cosa può avere a che vedere una simile (dire distorta è un eufemismo) concezione con un approccio interpretativo realmente laico (e non laicista), di “sinistra” e “progressista” (anche se questi due termini hanno subito una mutazione genetica negli ultimi decenni)?
Spero che ci siano occasioni per discutere di questi temi, ancor meglio se dal vivo, in pubbliche riunioni. Nel frattempo noi mettiamo volentieri a disposizione il nostro spazio, cioè il nostro blog, che è quello degli Uomini Beta. Non so se posso dirlo qui, vi assicuro che la mia intenzione non è quella di fare pubblicità al sito ma solo di offrire uno spazio di confronto e discussione. Se ritenete inopportuno questo mio richiamo, potete anche tagliare queste ultime due righe di segnalazione.
Grazie per l’ospitalità e la disponibilità al possibile confronto.
P.s. Mi scuso per la lunghezza del post”

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Fabrizio Marchi 9:35 am - 10th Agosto:

Comunico a tutti che il mio ultimo commento è stato censurato dai gestori del blog del Fatto Quotidiano. Era stato in un primo momento pubblicato in automatico. Evidentemente, dopo averlo letto, lo hanno ritenuto troppo pericoloso. Non si giustifica altrimenti la censura.
Questo è liberticidio. Regime. Non c’è altro modo per definirlo.
Hanno paura.

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mauro recher 3:06 pm - 10th Agosto:

Evidentemente il nostro “amico” oggi si sente in gran forma e non manca di fare ,ancora una volta “il maschio pentito ” con questo articolo
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/10/io-uomo-sono-privilegiato/322431/
questo è il mio commento
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Visto che ,non mi sembra di avere questi privilegi i casi possono essere due …
1- sono molto “sfortunato” …
2- oppure non appartengo al genere dominante ,forse dovrò cambiare la carta d’identità…
Mi scusi ,ma non le sembra un pochino di esagerare ,come potrebbe essere privilegiato un operaio ,rispetto ad una dirigente ,per me è sempre una questione di classe e non di genere

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Ethans 4:13 pm - 10th Agosto:

L’onestà intellettuale del Sig.De Maglie mi fa accapponare la pelle.

Vogliamo parlare poi dell’integralista Bianca Medaccia, ecco a seguire un suo commento:

Bianca Medaccia dice: “ma perché dovrei sentirmi alleata di uno che ha più diritti di me, guadagna più di me, quando gli gira mi stupra e mi ammazza di botte, mi mette a lavare, cucinare, stirare e tutto gratis? Questo signore per me non è un mio pari, e l’equivalente di quello che era il padrone per gli operai di altri tempi… E dovrei essere solidale per cosa?”

Ideologizzata e fanatica convinta dalla testa ai piedi. E manco se ne rende conto.

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Rita 4:19 pm - 10th Agosto:

E’ privilegiato perchè è un uomo che lavora nel sociale e nel sociale gli uomini sono rari?

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Leonardo 4:58 pm - 10th Agosto:

Ethans:
Bianca Medaccia dice: “ma perché dovrei sentirmi alleata di uno che ha più diritti di me, guadagna più di me, quando gli gira mi stupra e mi ammazza di botte, mi mette a lavare, cucinare, stirare e tutto gratis? Questo signore per me non è un mio pari, e l’equivalente di quello che era il padrone per gli operai di altri tempi… E dovrei essere solidale per cosa?”
——————————————
Ed io perché devo sentirmi in dovere verso queste che mi odiano perché privilegiato dalla natura. Tanto che alla fine sono discriminato e insultato.

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Ethans 6:32 pm - 10th Agosto:

Cmq ha ragione il Marchi: ‘sti personaggini qui sono di una pochezza argomentativa che sfiora l’infantilsmo, un continuo GNEGNEGNEGNEGNEGNE proprio… non che io sia un maestro ad argomentare ma difficilmente regredisco fino a tal punto.

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Rino 7:16 pm - 10th Agosto:

“…La violenza psicologica non è dire una “cattiveria”, la violenza psicologica è un mobbing, un clima continuo dove si fa vivere una persona nella chiusura comunicativa, denigrazione continua, umiliazione continua, minaccia di altre violenze, intimidazione ..e dove chi la subisce ha conseguenze psicologiche come depressione, attacchi di panico, fino ad avere nel corso degli anni anche disturbi dell’alimentazione, fino ad abusare di sostanze…” (Nadia Somma e Mario De Maglie).
Fabrizio:
>
La violenza di cui voi parlate in questo post è quella che subiscono ogni giorno milioni di uomini da parte delle donne, siano esse mogli, fidanzate o madri.
>
Aggiungo: colleghe, collaboratrici, dirigenti, amiche, compagne di scuola.
L’altra faccia del male.
Negato, taciuto, misconosciuto dagli stessi colpiti.
Un oceano di sangue invisibile.
RDV

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Rino 7:28 pm - 10th Agosto:

“ma perché dovrei sentirmi alleata di uno che ha più diritti di me, guadagna più di me, quando gli gira mi stupra e mi ammazza di botte, mi mette a lavare, cucinare, stirare e tutto gratis? Questo signore per me non è un mio pari, e l’equivalente di quello che era il padrone per gli operai di altri tempi… E dovrei essere solidale per cosa?”
.
A mio parere qs è una sintesi bellissima dell’atteggiamento femminile medio nei confronti dei maschi in qs stagione, dopo decenni di veleno femminista.
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Da qui si può immaginare quale tipo di ascolto sia riservato al racconto maschile.
Questo spiega in modo semplice il motivo per cui le parole maschili non abbiano corso legale.
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Si sentono ebree circondate da nazisti mentre sono delle sioniste che rubano la terra ai palestinesi.
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RDV

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Fabrizio Marchi 8:30 pm - 10th Agosto:

“Si sentono ebree circondate da nazisti mentre sono delle sioniste che rubano la terra ai palestinesi”. (Rino)
Mai metafora fu più azzeccata.
Così ora ci daranno pure degli antisemiti, visto che nel momento in cui si critica il sionismo e la politica colonialista e aggressiva del governo e dello stato israeliano si viene automaticamente tacciati di antisemitismo. D’altronde che siamo dei negazionisti ce lo hanno già detto da tempo… Una più, una meno…

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Ethans 3:32 am - 11th Agosto:

Fabrizio Marchi >>> Così ora ci daranno pure degli antisemiti, visto che nel momento in cui si critica il sionismo e la politica colonialista e aggressiva del governo e dello stato israeliano si viene automaticamente tacciati di antisemitismo.

Se poi pensi che in ambito Momas girano personaggi convinti che il femminismo sia una forma di controllo che gli ebrei hanno attuato per garantirsi il potere economico e finanziario mondiale e, per contro, vaneggiano un ritorno al nazifascismo come unico baluardo in difesa della QM tu capisci come diventa ancor più difficile svincolarsi da certe accuse.

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Fantomas 9:48 am - 11th Agosto:

Non credo ci sia molto da preoccuparsi riguardo alle accuse che possono essere lanciate dalle femministe e dai loro servi, tanto il “momas” è solo una astratta, teorica, inesistente entità.

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Fabrizio Marchi 10:15 am - 11th Agosto:

Cominciavamo e sentire la nostalgia del consueto costruttivo commento di Fantomas…
Peccato però che di astratto e di inesistente, al momento, ci sia solo tu, perché il sottoscritto, come altri e altre (c’è anche la nostra bravissima Rita) che combattono questa battaglia a viso scoperto e in campo aperto, anche e soprattutto fuori dalla rete, non è solo un “nickname”, cioè un’entità puramente virtuale, come dici tu, ma un essere umano a tutto tondo, in carne ed ossa, identificabile, contattabile e rintracciabile da chiunque lo volesse.
Parla per te, dunque, come si suol dire…
P.s. un consiglio. Può darsi che uscire allo scoperto, invece di cercare di punzecchiarci in anonimato, possa aiutarti anche a fuoriuscire dal nichilismo disperante (anche se non lo ammetterai mai) nel quale ti trovi.

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mauro recher 10:47 am - 11th Agosto:

Fabrizio ,oggi nel mio blog ad esempio ,ho ricevuto un commento del genere
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La dovete smettere di attaccarmi le femministe, eh! Non potete negare la realtà dell’ oppressione che noi maschietti infliggiamo contro le Donne da millenni. Tutti i maschietti ne sono complici, quindi tutti devono pentirsi e smetterla di essere complici della violenza maschile contro donne e bambini. Io già mi sono pentito di essere nato maschio, e mi sto sdebitando nei confronti delle Donne con i miei muscoli possenti nel trasformarmi da oggetto da trastullamento per le femministe e per le signore quarantenni, ora tocca voi pentirvi, anche se brutti e senza muscoli come siete,non potete fare da loro oggetti, quindi state messi davvero male, non servite a nulla, e chi non seve a nulla per le donne, è una nullità umana che non merita di vivere,me voi non meritate di vivere.
Le femministe sono così buone perchè loro a differenza delle donne patriarcali del passato che trovavano carini e attraenti gli uomini esili o non muscolosi, amano e gradiscono solo gli uomini-come me-alti minimo 1,85mt,ed estremamente robusti, muscolosi e possenti. Se voi siete bruttoni e non presantidovete prendevela con voi stessi che siete nati brutti oltre che maschi.
Castrazione ed evirazione per gli stupratori e pedofili! Solo noi possenti e muscolosi abbiamo diritto di trombare. Gli uomini non muscolosi ed esili non hanno diritto al coito! Lo dice cybergrrlz!!! Crepate con le seghe!
W i Media che hanno diffuso come ideale di bellezza maschile, noi bestioni pompati neanderthaliani!
Io sto con Femminismo a Sud!
W Maschile Plurale!
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come vedi non sei solo smile

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Mauro Rancati 11:34 am - 11th Agosto:

Sono arrivato al vostro sito commentando l’ennesimo, risibile intervento del dinamico duo Somma – De Maglie sul Fatto Quotidiano, dove spesso incrocio l’ottimo Luigi Corvaglia. Tutta la mia simpatia per voi.

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Rino 12:19 pm - 11th Agosto:

Abbia pazienza, Fantomas, ma puoi dirci perché anziché distruggere non dai una mano a costruire?
RDV

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Fabrizio Marchi 12:49 pm - 11th Agosto:

Buongiorno Mauro (Rancati), e benvenuto fra noi. Per la cronaca lo stesso duo ha censurato due miei post, li puoi leggere qui sul nostro sito in questo stesso spazio…Sarebbe forse utile andare sul blog del Fatto e chiedergli:”Perchè censurate le opinioni degli altri? Cosa lo aprite a fare un blog se poi sottoponete coloro che intervengono a censura? Che senso ha?”.
Sempre che lo pubblichino, potrebbe essere interessante ascoltare le risposte (ammesso che rispondano). Se lo facciamo in tanti forse un minimo di difficoltà gliela creiamo…

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Fantomas 1:51 pm - 11th Agosto:

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Fabrizio ,oggi nel mio blog ad esempio ,ho ricevuto un commento del genere
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La dovete smettere di attaccarmi le femministe, eh! Non potete negare la realtà dell’ oppressione che noi maschietti infliggiamo contro le Donne da millenni. Tutti i maschietti ne sono complici, quindi tutti devono pentirsi e smetterla di essere complici della violenza maschile contro donne e bambini. Io già mi sono pentito di essere nato maschio, e mi sto sdebitando nei confronti delle Donne con i miei muscoli possenti nel trasformarmi da oggetto da trastullamento per le femministe e per le signore quarantenni, ora tocca voi pentirvi, anche se brutti e senza muscoli come siete,non potete fare da loro oggetti, quindi state messi davvero male, non servite a nulla, e chi non seve a nulla per le donne, è una nullità umana che non merita di vivere,me voi non meritate di vivere.
Le femministe sono così buone perchè loro a differenza delle donne patriarcali del passato che trovavano carini e attraenti gli uomini esili o non muscolosi, amano e gradiscono solo gli uomini-come me-alti minimo 1,85mt,ed estremamente robusti, muscolosi e possenti. Se voi siete bruttoni e non presantidovete prendevela con voi stessi che siete nati brutti oltre che maschi.
Castrazione ed evirazione per gli stupratori e pedofili! Solo noi possenti e muscolosi abbiamo diritto di trombare. Gli uomini non muscolosi ed esili non hanno diritto al coito! Lo dice cybergrrlz!!! Crepate con le seghe!
W i Media che hanno diffuso come ideale di bellezza maschile, noi bestioni pompati neanderthaliani!
Io sto con Femminismo a Sud!
W Maschile Plurale!
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Non credo ci voglia molto a capire che questo è un post scritto da un uomo, fortemente intenzionato a prendervi per il culo.
Io, invece, non prendo per il culo nessuno di voi.
Evidenzio semplicemente la realtà dei fatti e quella realtà dice chiaramente che la massa maschile è totalmente deficiente e sottomessa al femminile, pertanto irrecuperabile.
Buone ferie a tutti voi.

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Ethans 3:30 pm - 11th Agosto:

Qual’è il blog di Fantomas che ci dò un occhio?

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Mauro Rancati 3:43 pm - 11th Agosto:

@Fabrizio Marchi: nessuna sorpresa, da alcuni mesi la censura sul Fatto Quotidiano è pratica sistematica, in particolare ai commenti su articoli che rappresentano in qualche misura la linea editoriale del quotidiano. E censura scientifica, che lascia passare gli interventi più beceri che mettono in cattiva luce le tesi dissenzienti per cassare quelli più circostanziati e argomentati. Che, quand’anche passino, non trovano in genere alcuna risposta.
@Fantomas: a mio sommesso parere, ognuno può vederci ciò che vuole. Io, ad esempio, ci vedo una presa in giro delle ultrà in gonnella. A meno di non postulare che l’autore non fosse davvero convinto di ciò che scrive, il che mi pare scarsamente probabile.
D’accordo con lei, invece, sulla sostanziale sudditanza di buona parte del genere maschile. E, per buona misura, d’accordo anche sul fatto che trattasi di sindrome che affligge soprattutto i nati e cresciuti nei ’60/’70. Ci hanno allevato, pur se in un quadro di legittime rivendicazioni paritarie, nel concetto di una sorta di debito storico da espiare, contratto dal genere maschile nei confronti delle donne. Poi alcuni crescono e collocano correttamente il tema in una prospettiva non di genere ma di censo e di classe, altri preferiscono zerbinarsi anche di fronte alle più surreali pretese. Che, fossero rivendicate da altri soggetti, verrebbero considerate per quel che sono. Ovvero privilegi medievali di casta.

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Luigi Corvaglia 8:08 pm - 11th Agosto:

@ Mauro Rancati
Ciao Mauro e benvenuto anche da parte mia.
Grazie per l’immeritato ottimo 😳 . Si fa quel che si può.
Per quel che riguarda la sindrome zerbinesca della generazione del ’68 ne stavamo giusto iniziando a parlare in questo thread (negli ultimi commenti)
https://www.uominibeta.org/2012/07/27/provaci-ancora-con-una-bambola-sam/
……………..
@ Ethans
L’intervento riportato da Fantomas è sempre quello del blog di Mauro (Recher).

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Mauro Rancati 12:15 pm - 12th Agosto:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/12/potere-dell%e2%80%99olfatto/324238/
Come ho commentato all’articolo, se un uomo si fosse azzardato a prendere un “femminicidio” a coltellate per parlare della nuova serie Miracle Blade sarebbe già stato linciato. Più leggo, e più trovo certe cose disgustose.

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Daniele 2:08 pm - 12th Agosto:

Personalmente non credo neppure un po’ a tale notizia, ma se anche fosse vera, le parole di quella cerebrolesa starebbero semplicemente ad evidenziare, una volta di più, che per una femmina* la vita di un gatto o di un cane ha MOLTO più valore di quella di un uomo adulto.

>>>>>>
* Una leggenda che va sfatata è quella secondo cui solo le femministe “ufficiali” ragionerebbero così…
Falso. Certi sentimenti sono diffusissimi nella massa femminile, nonché nella massa maschile, solitamente portata a compiacere e proteggere l’altro sesso e a disprezzare profondamente i propri simili.

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Luigi Corvaglia 3:13 pm - 12th Agosto:

Sull’articolo segnalato da Mauro Rancati.
Ho inviato il seguente commento in risposta all’utente Valentina:
………………………
No, non è ironia.
E solo promozione. Per l’artista.
Sul quale non ho niente da dire. Fa solo il lavoro che ha scelto di fare.
E solo il modo in cui l’autrice del post ha scelto di farli pubblicità che mi fa senso.
Chissà se a parti invertite, l’avrebbe trovato cosi divertente.
Dopo post di questo tipo mi aspetto, sul FQ, anche blog di killer seriali.
………………………………
Il commento è passato dapprima in automatico, poi è stato cancellato. A riprova ne riporto lo screenshot :

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Luigi Corvaglia 5:25 pm - 12th Agosto:

Anche se non lo pubblicherà è giusto che lo sappia smile
—————————————-
ps. Signora Botticelli: il commento da lei cancellato è comunque in giro per il web a farle buona pubblicità:
https://lh3.googleusercontent.com/-5PGTcbHeSKA/UCe73eb-_PI/AAAAAAAABpM/icOezQKMui0/s709/profumo_FQ_1.jpg

https://www.uominibeta.org/2012/06/26/commento-nazista-non-censurato-sul-blog-della-27ma-ora-corriere-della-sera/#comment-23353

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mauro recher 5:55 pm - 12th Agosto:

visto che parliamo dei commenti del fatto ,ho trovato quest’altro articolo e questo è il mio commento
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/12/copertine-estive-lo-spread-con-le-tette/324211/
—————————————————————————-
ma infatti ,quella copertina ha provocato diversi tamponamenti all’edicola vicino a casa mia …
Orde di uomini allupati che correvano come disperati a comperare l’espresso ,mi sembra che ,qualcuno abbia fatto pure a pugni(si sa che i maschi sono violenti) perchè era l’ultima copia ,ovviamente andata via come il pane …
Ah questi maschi fascisti e “onanisti” smile ai quali si vuole togliere anche quei due minuti (rapidi comunque) di “paradiso artificiale” …
La copertina ? Inutile come potrebbe essere vendere ghiaccio al polo nord ,ma la signora Ravera ancora la usa per parlare male degli uomini ovviamente …come se noi maschietti fascisti e onanisti non aspettavano altro in edicola ,magari come si faceva una volta ,nascosta in mezzo ai quotidiani smile ,i tempi sono cambiati ,per fortuna che adesso c’è internet e onanismo a go go …
Invece di colpevolizzare ancora gli uomini ,perchè non scrive anche di quella ragazza in copertina che ,per una foto del genere ha messo in cascina più soldi di un operaio fascista e onanista ?
Si ricordi che ,le cose si fanno in due
—————————————————————————
ovviamente porta la firma di Lidia Ravera ,ne avrà parlato mille volte di copertine “osè” e naturalmente degli uomini allupati e segaioli laugh ,sembra quasi un disco rotto

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Luigi Corvaglia 8:07 pm - 12th Agosto:

No ….. la Ravera no …. quando è troppo e troppo. 😉

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Luigi Corvaglia 9:38 am - 23rd Agosto:

Cosa avrò detto di cosi brutto alla Cutrufelli da farle cancellare il mio commento? 👿
Forse. dico forse, perché lo specchio in cui l’ho fatta guardare rifletteva un’immagine a lei sgradita …. 😐
Il link:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/08/22/quando-ammazzare-donna-diventa-fatto-letterario/331568/
Il commento “defunto”:
………………………………
Cara sig.ra Cutrufelli
Mi trovo sostanzialmente d’accordo con la maggior parte dei commentatori e delle commentatrici, perciò non starò qui a ripetere gli stessi concetti.
Mi piacerebbe però che lei, al pari di tante altre/i (compresi, perché no, quelli del Foglio, di Linea Notte e via cantando …) non si prenda gioco dell’intelligenza altrui.
C’è differenza tra un giornalismo serio, che sta sui fatti e un giornalismo che i fatti li usa (senza peraltro preoccuparsi di verificarli più di tanto, anche perché secondari rispetto all’obiettivo) per far passare le proprie convinzioni ed ideologie.
E non vale nemmeno il discorso che lei sia una scrittrice e che scriva su di un blog. A parte che i blog hanno assunto una funzione informativa non indifferente (e quindi responsabilizzante riguardo ai contenuti) lei scrive sul FQ e di fatto la funzione giornalistica è quella predominante.
Le voglio fare una esempio come la stessa notizia può essere trattata ideologicamente oppure (molto più correttamente) riportata in maniera onesta ed approfondita lasciando il giudizio ai lettori.
Ricorderà senz’altro il caso della donna albanese che uccide il marito italiano malato, vegliandolo e tentando poi di suicidarsi. Le riporto questo caso non per miei pregiudizi “maschilisti”, ma perché essendosi verificato in un paesino vicino al mio ho potuto verificarlo senza mediazioni giornalistiche.
1) Giornalismo ideologico: http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/07/21/news/esasperata_dalla_malattia_del_marito_lo_sgozza_e_si_taglia_le_vene_gravissima-39462217/?ref=HREC1-11
In questo caso la giornalista dà prima la motivazione psicologica (di sostanziale assoluzione morale) dell’assassina aspirante suicida, cioè, non avendo parlato con quest’ultima fa invece “parlare” il proprio pregiudizio ideologico (femminista … ça va sans dire). Solo successivamente ed in maniera approssimativa, i fatti.
2) Giornalismo:
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=537028&IDCategoria=1
In questo caso il giornalista non ci propina la sua pappina ideologica ma si preoccupa di riportare i fatti nella maniera più accurata e approfondita possibile lasciando a chi legge la libertà di formarsi una sua opinione.
Penso a questo punto sia inutile dirle quale sia la mia preferenza e in quale categoria, secondo me, lei al pari di altri/e rientra.
Cordialmente

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Mauro Raqncati 12:39 pm - 24th Agosto:

Buongiorno Luigi,
anche a me è stato rimosso il seguente commento (che ho ripostato, ma non so quanto durerà)
“…Qui la correttezza politica non c’entra un fico, c’entra – e molto – l’onestà intellettuale e la capacità di non ideologizzare a tutti i costi, magari per bassi interessi di bottega, la lettura dei fenomeni sociali facendo della pseudoantropologia di stampo fascistoide.
Lo dico ancor più chiaramente, in modo che risulti altrettanto chiaro chi davvero è onesto e chi fa il furbetto. Rilevare che un numero molto limitato di donne uccide propri figli, ipotizzare un’analisi delle possibili cause (la depressione post partum, ad esempio) e tentare di elaborare delle possibili soluzioni (il supporto psicologico alle neomamme) è un’operazione onesta, equilibrata e davvero interessata al fenomeno; affermare che nella natura femminile sarebbe insito un insopprimibile istinto all’infanticidio, tenuto malamente a bada dai condizionamenti culturali e che aspetta solo l’occasione propizia per manifestarsi è pseudoantropologia lombrosiana fascistoide.
Allo stesso modo, affermare che un numero molto limitato di uomini ha comportamenti violenti verso mogli, compagne e donne in generale, ipotizzare un’analisi delle possibili cause (un disagio psichico, esistenziale, sociale, che peraltro le faccio notare è spessissimo sottovalutato o nascosto coem una vergogna dagli stessi familiari) e tentare di elaborare delle possibili soluzioni è un’operazione onesta, equilibrata e davvero interessata al fenomeno; affermare che nella natura maschile sarebbe insito un insopprimibile istinto alla violenza sulle donne, tenuto malamente a bada dai condizionamenti culturali e che aspetta solo l’occasione propizia per manifestarsi è, ancora una volta, pseudoantropologia lombrosiana fascistoide. Per non vedere la differenza che corre fra i due diversi approcci bisogna essere o intellettualmente disonesti o ideologizzati fino al midollo.”

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Mauro Rancati 1:18 pm - 24th Agosto:

Come volevasi dimostrare, rimosso per la seconda volta.

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Luigi Corvaglia 1:43 pm - 24th Agosto:

Ciao Mauro
si l’ho letto ed ho cliccato anche sul “mi piace”.
E’ ineccepibile e condivisibile.
Ho notato pure la presenza fissa del Lauri_Troll.
Mah … io non la cagherei manco di striscio. La lascerei a cuocere da sola … ed infatti la mia risposta (Non mi trascinerà nella sua caciara. Le rispondo solo per farle notare che il commento inizia con “Cara sig.ra Cutrufelli” e non “Cara LauraLauri”. Quindi veda lei quanto ci tenga alla sua attenzione.) si riferiva solo ed esclusivamente a lei. Al sig. Arnisano risponderò, canicola permettendo.
Comunque è del tutto evidente che, imbevimento ideologico a parte, è lì, praticamente da sola, a difendere il territorio (“Si va a scuola a imparare, non nel blog della Cutruffelli.).
Secondo me è un comportamento mosso da qualcos’altro.

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mauro recher 1:48 pm - 24th Agosto:

@Mauro (bel nome laugh )
A parte questo ,davvero bello ed equilibrato il tuo commento che ,naturalmente ,quoto in toto

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Mauro Rancati 3:29 pm - 24th Agosto:

@Luigi: dall’ottusità, ad esempio? smile

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Alessandro 3:39 pm - 24th Agosto:

Devo dire che ammiro la vostra perseveranza nel postare sui blog di quel portale. Non ho mai avuto problemi di censura, ma le sciocche diatribe che lì si aprono continuamente su qualsiasi cosa, mi ha spinto a lasciar perdere, e non parlo solo di questioni relative al rapporto tra i sessi. Basta postare una valutazione su un giornalista sportivo o su un regista perchè si venga immediatamente aggrediti. In molti utenti manca il senso della misura, forse condizionati anche dal clima che lì si respira: un giornalismo talvolta brillante, ma anche spesso aggressivo e supponente. Bisognerebbe darsi tutti una calmata, ma è difficile da spiegare a chi è accecato dal proprio furore ideologico o a chi sfoga in questo modo un po’ di frustrazioni accumulate qua e là. A proposito, chi fine ha fatto il signor Massimo Fini? Non sarà la prima vittima eccellente dal nuovo corso femminista del giornale? smile

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Mauro Rancati 4:42 pm - 24th Agosto:

A quanto ne so, Fini continua a scrivere sul cartaceo – non che lo compri, ho visto delle rassegne stampa – ma ha chiuso il blog. Probabilmente si è rotto le palle degli stolti che si fermano al cotè urticante (a volte anche per me) dei suoi articoli senza coglierne la tesi di fondo.

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Luigi Corvaglia 5:53 pm - 24th Agosto:

@ Mauro (Rancati)
Anche. Ma mi riferivo ad altro. Magari è un’amica della blogger e si sente in dovere, oltre alla comune fede (che questo è) femminista, di difenderla a spada tratta.
D’altra parte queste nei media ci stanno come il cacio sui maccheroni (vedi ad es. la lobby GiULiA http://giulia.globalist.it/ ) e niente mi meraviglierebbe.
A proposito, la replica ad Arpisano la “diversamente intelligente” moderazione delle donne-di-fatto (versione cutrufelli_lauri) non me l’ha sta facendo passare. La riporto a seguire:
………………………………………………
E’ ovvio, sig. arpisano, ci mancherebbe altro. Quella risposta era l’unica replica possibile al commento dell’utente che l’ha provocata.
Venendo all’oggetto del contendere … smile
Certo, lo so pure io cos’è un blog ma nelle mie considerazioni premettevo (opinione personale, ovvio) di un fattore esterno che ha la sua influenza, ovvero la pubblicazione sullo spazio web di un grande quotidiano e quindi di un “riflesso giornalistico” prevalente. Hai voglia a voler scindere, dire questo è un blog così e cosà e il giornale è quell’altro. Basta leggere, tra le righe o meno, le considerazioni di tanti lettori/lettrici: questa differenza non è colta per niente. E se sono in tanti a non coglierla il motivo non è perché quei tanti sono stupidi e solo una ristretta cerchia è intelligente. Ma perché c’è un equivoco e su quest’equivoco si vivacchia, con soddisfazione reciproca (per i blogger una visibilità che altrimenti si sognano, per la testata una varietà di voci altrimenti non raggiungibile. Però poi bisogna sorbirsi le controindicazioni, come dire, la percezione di un prodotto “giornalistizzato” e le conseguenti osservazioni.
Che poi, nel caso di blog come questi, che pascolano nel recinto delle Donne di Fatto l’identificazione con la testata se la semantica, la collocazione (nel menu principale della home) ed il risalto grafico hanno un senso, l’identificazione dicevo, è ancora più stretta. Se sia vero non lo so, ma l’insieme di tutto questo a me suggerisce solo una cosa: che per quanto riguarda queste tematiche la linea del FQ è quella dettata da “Donne di Fatto”. Questa la mia percezione, ma penso anche di tanti altri.
Certo che il giornalismo ideologico si può fare anche senza esprimere opinioni, ma sull’onesta intellettuale dei/delle blogger che esprimono opinioni su fatti, notizie ancora “calde”, ancora non definite (e prese invece come verità assolute e incontrovertibili), salvo successivamente tacere se l’avvenimento non prende la piega desiderata (Avetrana docet) mi permetta di dubitarne.
………………………………………………
@ Alessandro
Hai ragione. Per quanto mi riguarda però l’ho detto diverse volte il motivo dei miei interventi su determinati siti. E non desisto. Appena abbassano la guardia zack …… 👿

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dia 6:07 pm - 24th Agosto:

ma chi è questa laura lauri? mi ricorda il personaggio di un cartone tv di quando ero piccola, Ettorre Ettorri. E’ sola a presidiare la fortezza…? poraccia. La cutrufelli me la ricordo come una estremista ai tempi, una superfanatica.

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Luigi Corvaglia 2:10 pm - 3rd Settembre:

Ennesimo commento censurato.
Il link: http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/02/donna-e-lavoro-che-non-ce-ai-tempi-della-crisi-5-giorni-di-scuola-a-velletri/340604/
Le schermate salvate con il commento in moderazione e poi cancellato: https://docs.google.com/file/d/0B6gpS9zR7YIEcDRoTzhDcFlzcEU/edit?pli=1
Infine il commento:
…………………………………

“Abbiamo voluto indagare il lavoro non solo dal punto di vista della discriminazione che le donne subiscono, ma come meccanismo originario della stessa violenza di genere. ………… Oggi sembra che una divisione sessuale del lavoro non ci sia più: le donne possono fare tutto e sono dappertutto. Ma noi ci interroghiamo: veramente le condizioni sono uguali? Noi pensiamo di no”. (Angela Ammirati)
Cara Ammirati, spiace dirlo, ma la sua ultima frase tradisce la sua concezione classista. Da élite dominante o che aspira ad esserlo. Lei non vede divisione sessuale del lavoro o, comunque, si interroga sulla parità di condizioni ancora da raggiungere solo e unicamente perché lei, al pari di altre, parla di lavoro ma in realtà si sta riferendo solo ad una fascia di questo mondo. Quella che, secondo i dettami della nostra economia capitalistica, è la più qualificata, gratificante ed influente, in una qualche misura, nelle decisioni che ivi si prendono.
Beh … le rivelerò una cosa: il mondo del lavoro è immensamente più vasto da quello preso in considerazione da lei e la divisione sessuale esiste tuttora e sarà sempre più marcata in futuro.
Ma, sorpresa delle sorprese, a risultare svantaggiate non sono e non saranno le donne ma gli uomini.
Ad incominciare dalla scuola, mi riferisco in particolare al ciclo primario, del tutto femminilizzata e ritagliata oramai su quel sesso. Non sono casuali le statistiche, che probabilmente ben conosce, sul maggiore rendimento femminile e non saranno casuali le conseguenze: formazione mediocre, di massima, negli uomini, con conseguente destinazione lavorativa di livello medio-basso.
E questi uomini usciranno ed entreranno (il più delle volte) in un mondo lavorativo, massacrante, socialmente ed economicamente non gratificante e ad alto rischio. Popolato solo da loro, quantomeno alla base, giacché i vertici da voi signore sono sempre appetibili (es.: http://www.diredonna.it/donne-nelledilizia-un-settore-discriminante-80226.html ).
Quindi il quadro generale per il futuro (ma con accenni di presente) è questo: vertici con una distribuzione più o meno paritaria dal punto di vista del sesso ma rappresentanti sempre interni alle élite dominanti, una fascia media in cui, anche in virtù degli strumenti formativi su menzionati e le crescenti discriminazioni positive le donne faranno la parte del leone, una base (numericamente la più numerosa) in cui nessuno/a avrà vita facile ma in cui, visto che una vasta tipologia di lavori alle donne è proprio fisicamente preclusa, a sopportarne il carico più gravoso saranno sempre e comunque gli uomini.
Quindi, no, sig.ra Ammirati. Le condizioni non sono uguali e peggioreranno in futuro. Per gli uomini, quelli normali, del popolo come si diceva una volta, più che per le donne. Se proprio il popolo, la gente, non è nella vostra visuale da borghesucce che danno l’assalto al cielo, quantomeno lasciatelo in pace.
Ahh .. dimenticavo. Perché non lo va a spiegare in loco agli operai che si fanno il mazzo nell’industria di base o nei cantieri per mantenere le proprie famiglie che sono proprio loro, con quell’irresponsabile pretesa (di lavorare e in quelle condizioni poi…) i responsabili delle violenze cosiddette di genere.

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armando 5:59 pm - 3rd Settembre:

““Abbiamo voluto indagare il lavoro non solo dal punto di vista della discriminazione che le donne subiscono, ma come meccanismo originario della stessa violenza di genere. ………… ”

Il lavoro come meccanismo originario della stessa violenza di genere!!!!!!!!!!
Dunque affinchè non ci sia violenza di genere bisognerebbe che non esistesse il lavoro. Questo è ciò che, letteralmente, si deduce dalla frase. Insomma ci vorrebbe l’Eden. Mah……mi sembrano le solite scemate vittimistiche.
armando

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cesare 7:55 am - 4th Settembre:

Forse ancora più radicalmente del Lavoro in senso stretto è la Storia come violenza, in quanto si tratta di uscita dalla assoluta passività ovvero dalla pace del Nulla, il contenuto autentico dell’accusa femminista ai maschi di violenza di genere: senza Storia niente dolore del fare, niente violenza dell’agire e del trasformare, niente angoscia del rischiare. E la Storia ad oggi è il frutto del “lavoro” maschile. Una valutazione che mi sembra in sostanza coincidere con il dilagante amore per la morte, l’unico futuro percepito oggi come approdo di liberazione. E mi sembra che non si tratti solo di una valutazione ma di una scelta concreta: me lo invento io o ci stiamo estinguendo come popolo?

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armando 11:38 am - 4th Settembre:

Purtroppo credo che ci sia un nocciolo di verit in quello che dici, Cesare. E non solo come popolo italiano ma come Occidente in generale.
Tu parli di dilagante amore per la morte, e possiamo trovare molti esempi, ma questo amore per la morte va di pari passo con l’ossessione per la sicurezza in ogni campo dell’agire umano. Non parlo ovviamente degli infortuni sul lavoro e della necessità di limitare al massimo certi rischi, ma della pretesa che quando accade qualcosa si debba sempre imputare a qualcuno, e di quelle piccole ossessioni quotidiane per l’igiene, la pulizia, la paura che i bambini si facciano male etc. etc. In sostanza, però, la sicurezza assoluta è garantita solo dalla non vita, cioè la morte, oppure da uno stato di beata inconscienza, quello stato che vive il bambino nell’utero materno. Voglio dire insomma che morte e regressione infantilizzante sono pulsioni simili, che vanno nella stessa direzione.
armando

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Luigi Corvaglia 9:17 am - 18th Settembre:

Avevo inviato un commento al blog segnalato da Mauro:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/17/su-massimo-fini-e-altre-questioni/354982/
E’ stato pubblicato. Poi sono entrato per modificarlo (alcuni errori grammaticali e refusi) e l’ultima colta disqus ha inviato il seguente messaggio “commento segnalato ad un moderatore”. Questo ieri sera.
Mah ….. probabilmente ho fatto casino da solo, però oggi lo vedo in coda di moderazione ma rimane li.
Ad ogni buon conto lo riporto di seguito:
…………………………………………………
Anch’io ho visto quel video.
Mi chiedo (parere personale eh ….), cosa ci ha trovato di interessante.
Prima ancora dei contenuti mi ha smontato vederne l’approssimazione organizzativa. Ed il dibattito riecheggiava quello tipico da liceo e assemblee anni settanta.
E forse il problema stava proprio lì. Voglio dire: quasi tutti i partecipanti arrivavano da quel periodo. E non a caso le uniche che mi sono piaciute sono la Cucciari e la giovane giornalista del Fatto della quale mi sfugge il nome. Su quest’ultima: anche dicendo delle cose, non tutte, su cui non sono d’accordo, non ho potuto fare a meno di ammirarne pragmatismo, capacità e sintesi (nei pochi secondi che le hanno concessi).
Ora, non voglio fare il rivoluzionaro-rottamatore, ma una società che anche in ambito femminil-femminista non riesce a staccarsi, 40 anni dopo, dai paradigmi sessantottini (con annessi rappresentanti) secondo me qualche piccolo problemino ce l’ha.
Sul resto del post: mi trova sostanzialmente d’accordo. Ma dice (sostanzialmente) delle cose di puro buonsenso che non faccio fatica a condividere. Epperò, lo sa meglio di me, se l’ideologia acceca i cuori, i cervelli li manda proprio a farsi friggere e quelle che sono le considerazioni più ovvie (di buonsenso cioè) non vengono proprio prese in considerazione.
Sulle quote rosa in politica. Ritengo che questa battaglia dell’attuale femminismo attuale poggi su di un ipocrisia di fondo. Che consiste nel voler far credere all’esistenza di un tetto di cristallo che frenerebbe le donne. Ma non è cosi. E proprio le partecipanti a quel dibattito (vista l’età media) sanno benissimo che se non si vuole essere “nominate” la politica bisogna iniziarla dal basso e salire i vari gradini. “Dal basso” però non esistono orde di donne impegnate in politica ma un esiguo plotoncino che, ovviamente si assottiglia ulteriormente salendo di gerarchia.
Ecco, il problema vero è questo: la stragrande maggioranza di donne non si interessa di politica, comunque in maniera enormemente minore degli uomini. Sui motivi in questa sede non mi dilungo, troppo lunghi e controversi. Però il quadro è questo.
Ed allora, perché non riflettere e agire su questi motivi, per modificarli e rimuoverli invece di pretendere una rappresentatività che non esiste? Per quanto di sinistra non ho nessun gradimento per le operazioni di ingegneria sociale che stravolgono e impongono un punto di vista ideologico non ancora maturo nel corpo sociale.
Volendo imporre le quote rosa o il 50/50 in questa maniera le femministe danno solo l’idea di essere un ulteriore casta che cerca il suo posticino al sole (ogni riferimento a qualche partecipante del dibattito alla Versiliana è puramente casuale smile ).

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dia 10:08 am - 18th Settembre:

Luigi scrivi: un ulteriore casta che cerca il suo posticino al sole

sottoscrivo, sottoscrivo, sottoscrivo.
Non è il sistema delle caste che mettono in discussione, ma la posizione che ricoprono in quel sistema. Vogliono scalare le classifiche della hit-parade. Dopodiché, sarà tutto un fiorire indefesso di commissioni di vigilanza, decreti speciali, commissariamenti, piantonamenti, donne in quota scelte dalle capo-commissioni (solo quelle che hanno “vere” competenze: che tradotto significa “solo quelle della parrocchietta”). Eccetera. In pratica il solito carrozzone, solo “pretty in pink”.

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Luigi Corvaglia 6:05 pm - 2nd Ottobre:

Riporto in questo thread, dedicato ai commenti censurati, la censura operata nei miei riguardi nell’articolo che ho segnalato nel thread “Quote azzurre per la scuola”.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/09/30/scuola-senza-genere/368671/#comment-668590112
Al mio primo commento (tuttora presente):
……………………..
Luigi Corvaglia 18 ora fa
Mi preme far notare che le nostre brave e preparate studiose della questione sollevata da napocapo69 non fanno alcun cenno.
Forse che per loro la quasi totale assenza, specie nel ciclo primario, della figura educativa maschile non è un problema?
Vede sig.ra Lanfranco, il fatto per loro non esista tale problema ai miei occhi le fa apparire tremendamente inadeguate a proporre una qualsiasi ipotesi per una scuola al passo coi tempi. Si, perché nei fatti la scuola è del tutto femminilizzata, manca solo il sigillo formale. In pratica quello che chiedono le sue amiche.
Qualsiasi proposta, che non comprenda un sostanziale riequilibrio nell’apporto formativo dei due sessi, è solo proposta di conservazione, non di progresso.
D’altra parte se seguo lo stesso modus pensandi adottato dalle capaci studiose (totale non considerazione dell’assenza della figura maschile nella sua funzione educativa e formativa a scuola) e salto in altri ambiti,  tipo la politica o l’economia, affermando che la scarsa presenza femminile non è un problema, sto sbagliando?
E perché se sto sbagliando io (e sto sbagliando) in ambiti peraltro solo di soldi e potere non stanno sbagliando anche loro in un ambito quello scolastico, ben più importante?
Sa una cosa? Capaci saranno capaci. Preparate anche. Ma a me sembrano, un tantino, solo un tantino per carità. faziose.
Cordialmente
……………………..
Rispondono diversi utenti:
……………………..
giunela 4 ora fa in risposta a Luigi Corvaglia
Ma se i maschietti non vogliono insegnare alle primarie, che colpa ne hanno le donne ?
……………………..
alla quale com’era prevedibile rispondo per le rime:
……………………..
Luigi Corvaglia 3 ora fa in risposta a giunela
E se le femminucce non vogliono entrare in massa in politica che colpa ne hanno gli uomini?
N.B. Risposta stupida e sessista, ma sulla stessa falsariga della sua. Così, giusto perché non pensi che mi dia delle arie. Rimango al suo livello.
……………………..
ma anche l’utente herato con il seguente commento:
……………………..
herato 8 ora fa in risposta a Luigi Corvaglia
I maschi sono assenti nell’educazione primaria non perché discriminati, ma perché non si propongono. Qual è la percentuale di studenti maschi nei (successori degli) istitutio magistrali? Nei cordi di Scienze della FOrmazione e dell’Educazione? Scarissima.
Io credo che i motivi siano due: da una parte si tratta di lavori poco considerati, e quindi per questo ritenuti “da donne”: occorrerebbe rivalutare il ruolo dell’insegnante affinché gli uomini desiderino avere di nuovo accesso all’insegnamento.
Il secondo motivo, più grave, è che secondo me ancora si crede che la cura e l’educazione dell’infanzia siano compiti femminili (si parla non a caso di “scuola materna”).
Concordo con lei: è un pregiudizio di cui bisogna liberarsi il prima possibile. Solo allora ci saranno sufficienti uomini che desidereranno essere maestri ed educatori nelle scuole dell’infanzia e elementari, e ci sarà un riequilibrio di ruoli, a tutto vantaggio dei bambini e delle bambine.
……………………..
alla quale ritengo giusto rispondere in maniera un pò articolata e rispondo con il seguente commento:
……………………..
Gentilissima herato
Risponderle compiutamente richiederebbe uno spazio molto più ampio di quello concesso. Cercherò di risponderle sintetizzando all’inverosimile.
La scomparsa della figura del maestro.
E’ un fenomeno relativamente recente. Ed inizia, per consolidarsi ai nostri tempi, in un periodo ben preciso. Agli albori della rivoluzione industriale. Prima per quanto di nicchia (l’insegnamento intendo, perché appannaggio delle classi dominanti) non era cosi. Quindi no, è una discriminazione. Una discriminazione indotta dal sistema nato allora e trionfante adesso. Ma d’altronde mi scusi, di questo tipo di discriminazioni (sistemiche), vere o presunte, si pasce il movimento femminista. Perché allora questa cecità e sordità quando a patirne sono gli uomini?
Questo il nucleo della mia osservazione, per sottolineare l’incapacità di chi ha quel tipo d’approccio a delineare modelli di società davvero universali. Fornendo delle soluzioni, pretese come universali e risolutive, in realtà peggiorative del sistema-scuola perché parziali.
All’interno del quadro delineato ed essendo anche in parte d’accordo con lei sulla questione economica (ma purtroppo per la max parte degli uomini questa non è una scelta ma una necessità, indotta guarda caso dal sistema) le chiedo: ma siamo sicuri/e che quelle percentuali di uomini negli istituti magistrali e nei corsi di Scienze della Formazione e dell’Educazione non siano dovuti, anche, all’approccio, tra metodi e programmi ritagliato solo su di un sesso?
Ecco, di questo ma anche delle sue osservazioni vorrei sentir parlare, ma non ne trovo traccia nel documento pubblicato dalla Lanfranco.
……………………..
Bene, quest’ultimo mio commento, rimasto sul blog per circa 4/5 ore, è stato infine cancellato.
Una mia considerazione.
La Lanfranco o chi per lei non lo sa, ma in fondo mi ha fatto un favore. Ci ha fatto un favore.
Ha mostrato la faccia peggiore della sua presunta e universale ideologia.
Ma non a me. Non ce n’era bisogno. Anche agli altri. Pochi o molti che siano.

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mauro recher 10:41 am - 8th Ottobre:

altri esempi di commenti nazisti ,li ho raccolti nel mio blog
http://femdominismo.wordpress.com/2012/10/08/un-mondo-perfetto/

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Luigi Corvaglia 8:18 pm - 16th Novembre:

Uff …. alle solite. Se il commento brucia tendono a cassarlo (almeno fino ad ora).
Sul solito blog del FQ della ditta Somma_De Maglie, su questo post:

Omicidio Castel Volturno, Maria e Elisabetta morte nel silenzio
Rispondevo al seguente sfogo della Somma:
……………………………………………
Nadia Somma e Mario De Maglie 6 ora fa in risposta a Nadia Somma e Mario De Maglie
p.s quanto mi paicerebbe che rivendicaste la parità anche quando si tratta dei diritti delle donne, di non essere penlizzate sul lavoro, di non subire più licenziamenti e precariato perchè rischiano gravidanze e quindi le licenziamo. Come mi piacerebbe che dato che se una donna sceglie la maternità le tocca poi non essere autonoma economicamente, che rivendicaste la parità delle sue ore di lavoro domestico con il reddito che voi producete col vostro lavoro. Come mi piacerebbe che rivendicaste la parità anche nella divisione del lavoro in casa, nel lavoro di cura dei figli, nella libera scelta sessuale delle donne senza dedicare poi alle stesse appellativi tipo *** e consimili, come mi piacerebbe che pretendeste parità perché una donna giri tranquilla la sera, senza rischiare aggressioni sessuali, questa ansia di volere che ci sia parità ci sia anche in tutti gli ambiti di vita di una donna….
……………………………………………
con questo:
……………………………………………
Ma allora se le va a cercare! :))
Lei è accecata dall’ideologia e non vede nemmeno le cose elementari. Non esistono i diritti delle donne o i diritti degli uomini. Esistono solo i diritti dei cittadini. Uomini o donne che siano.
La storia recente dei precari/e e dei licenziamenti per maternità è proprio una cartina al tornasole dei danni che si fanno quando si ragiona come fa lei e tante come lei.
Intanto, preliminarmente si legga questo link: http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/inchiesta-italiana/2012/01/19/news/assunti_con_le_dimissioni_in_tasca_cos-28430423/?inchiesta=%2Fit%2Frepubblica%2Frep-it%2Finchiesta-italiana%2F2012%2F01%2F19%2Fnews%2Fdimissioni_bianche-28426477%2Findex.html
L’ha letto vero? Avrà sicuramente notato che le percentuali delle dimissioni in bianco per donne e uomini sono abbastanza vicine (60%D – 40%U)? E per gli uomini senza nemmeno il pericolo di rimanere incinti. Se ne deduce, a casa mia, che il problema riguarda tutti. E che quindi bisognava compattare tutti e tutte contro questa vergogna.
Cosa hanno fatto invece in questa occasione le sue amiche di credo?
Invece di compattare il fronte dei discriminati che abbiamo visto comprendere tanti uomini, magari con azioni eclatanti ambosessi ed altro (si sa: più si è, più possibilità si ha di riuscire ad ottenere giustizia), hanno preferito l’azione di lobbing, solo per la situazione femminile beninteso, presso la madonna piangente istituzional-femminista Fornero. Portando a casa quattro pive ne sacco. Se non è vero venga qualcuna a smentirmi. Una volta le avrebbero chiamate crumire.
ps. Ovviamente quel che ho scritto è un sunto. Si informi, se già non ne è al corrente e provi a smentirmi.
ps1. Tempo permettendo cercherò di risponderle anche sugli altri punti.
……………………………………………
ovviamente, come dicevo, cassato

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mauro recher 9:24 pm - 16th Novembre:

ma che strano Luigi smile …..per fortuna ci sono spazi come questo che permettono intanto che i commenti scritti in altri lidi ,restino a memoria e anche ,come certi lidi ,usano un metodo “fascista” ,non è che non lo sappiamo ,ma è sempre meglio tenerlo in mente

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mauro recher 9:29 pm - 16th Novembre:

@Luigi
errata corrige smile ..l’hanno pubblicato ,l’ho letto appena ora

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Luigi Corvaglia 9:49 pm - 16th Novembre:

@ Mauro
si lo letto pure io. Ma prima l’ho postato diverse volte. Come risposta alla Somma, ma anche da solo.
Con un comportamento abbastanza strano. Se mandavo quel commento, diskus mi avvertiva che era in moderazione (il primo l’ho mandato questo pomeriggio). Se invece mandavo un commento, magari risentito, ma generico, veniva pubblicato direttamente.
Successivamente, modificavo il commento generico, aggiungendovi il commento pubblicato su UB e questo andava in moderazione pure lui.
Sai una cosa, mi viene il sospetto che la Somma ci monitori. Perché è dopo la pubblicazione su UB che è comparso. E non è la prima volta.
Mi sbaglierò, ma come diceva un tale a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca.

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Luigi Corvaglia 3:09 pm - 21st Novembre:

Giornata internazionale contro la violenza sulle donne e primarie
Fresco … fresco …. di censura: 👿
…. Per me lo è, ritengo importante almeno nominare un popolo e quello che sta subendo, altrimenti non sarei onesto e rispettoso verso i miei valori. ….
Per me, uomo di sinistra da sempre, il problema sta proprio nei suoi valori. Suoi in senso lato si capisce. Mi riferisco ai valori di una certa tipologia di “sinistrati”, sempre pronta e solidale con tutte le cause del mondo, in specie dove è facile suddividere tra buoni e cattivi, tanto essendo queste in realtà fuori dalla propria portata, costano pochissimo. Delle righe di giornale, qualche appello e la coscienza è a posto.
Peccato che poi tutta questa attenzione verso la violenza evapori quando ci si deve occupare del proprio cortile domestico, del proprio paese. Violenza di genere (leggasi violenza maschile contro le donne) a parte è ovvio. Quello è l’unico tipo di violenza nominabile nel nostro paese.
Stiamo affondando sempre di più. La nostra società si imbarbarisce senza soluzione di continuità. Nei fatti la nostra società è sempre più violenta in tutte le sue espressioni e senza sconti di sesso e lei cosa fa?
Si preoccupa che le primarie del centrosinistra (alle quali, pur iscritto al pd non parteciperò), oscurino la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.
Occuparsi fattivamente e senza distinzioni sessiste, di precari, di chi perde il lavoro, di pensionati, di gente che non ce la fa più è troppo poco glamour per la sinistra alla page attuale?

……………………………………………………

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mauro recher 5:29 pm - 21st Novembre:

bel post Luigi …..
Comunque ,anche se non proprio pertinente ,oggi a Vicenza c’è questo incontro pubblico con le blogger del fatto quotidiano
http://www.progettoprofili.it/?p=29
L’oggettivazione della donna alle radici del femminicidio
leggo solo ora che bisognava prenotare , provo an andarci e ,se riesco ad entrare vi riferirò …
Patrocinata dal comune ,una domanda è lecita e l’alluvione che ha colpito pochi giorni fa che ha distrutto case di uomini e donne ,senza nessuna distinzione ? Quelli chi li patrocina ?

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Luigi Corvaglia 10:35 pm - 21st Novembre:

Scusa Damien
non condivido il sottile sarcasmo (se mi sbaglio chiedo scusa in anticipo) che avverto nel tuo commento.
Tu cosa proponi?

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Damien 11:21 pm - 21st Novembre:

..cosa propongo.. sai.. la prima visione che mi è venuta in mente.. leggendo tutti gli interventi e la tua ultima affermazione, è quanto segue.. un soldato, in trincea, che chiede cosa fare al sargente, vista l’inarrestabile avanzata nemica e la scarsità di uomini e mezzi rimasti..

Il problema, caro Luigi, è che mentre tu mi chiedi lumi sul da farsi, io metaforicamente impersonando il sergente, mi rendo conto, come i pochi rimasti a combattere questa guerra, che le possibilità di sopravvivenza sono effimere..

..potremmo non arrenderci, sperando che nel frattempo arrivino i rinforzi..tuttavia questi rinforzi non arriveranno mai.. il nemico è troppo forte, molti sono già caduti.. altri feriti che resistono.. e creano blogs, veri e propri baluardi di informazione sulla QM, tuttavia il nemico è forte e capace, conosce le nostre debolezze, e le sfrutta per avere la vittoria di questa battaglia.

La guerra tuttavia, dall’esito incerto, assume oggi connotati nefasti, ecco il perchè del mio intervento precedente.. i rinforzi non solo non arrivano, ma sembra che abbiano deciso di collaborare con il nemico, dandogli enormi fette di potere e salvacondotti, non a caso, caro Luigi, chi beneficia di tali privilegi sono i piani alti, non io, te e i pochi altri che, in questa fredda trincea, continuano a combattere con la speranza in pugno una verità sempre più cangiante, che plasma oramai le menti di molti, passati al nemico per necessità, assenti virtù ed altre vili motivazioni che ci spingono a restarne fuori.

Cosa propongo di fare.. resistere.. finchè potremmo.. finchè ce lo concederanno.. finchè ne avremo le forze, finchè anche in noi si spegnerà l’ultima speranza di un futuro migliore per cui valga la pena combattere una guerra dell’etosfera nel mondo digitale..

..quando non potrò più leggere i tuoi interventi.. di un uomo, come me, che combatte al fronte della verità e della giustizia sociale su internet.. quel giorno capirò che è finita.. ed ogni volta che vedrai un link ad analoghe vittorie nazifemministe, capirai quanto saremo vicini alla vittoria.. o alla disfatta totale..

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mauro recher 11:45 pm - 21st Novembre:

sono ritornato proprio ora ,solo per
“Ma che tristezza” a domani sul mio blog il resoconto della serata

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Luigi Corvaglia 1:09 am - 22nd Novembre:

Damien
comprendo il tuo stato d’animo ma non riuscirai a farmi affogare nel tuo pessimismo cosmico ….. :mrgreen:
Certo, sono consapevole della situazione. Anzi, sono peraltro convinto che il fondo non l’abbiamo ancora toccato.
Ma sono altresì convinto che tutto questo non durerà in eterno. Certo potrebbe essere, anzi è ultra-probabile che io non ne veda la fine. Ma finirà.
E sai perché?
Perché tutti i “sistemi”, le organizzazioni sociali che noi umani ci siamo sempre dati dalla notte dei tempi mutano. Cambiano, magari lentamente, fino a diventare “altro”. Oppure, quando tutto sembra stagnante con accelerazioni repentine e violente. Ed il femminismo, questo femminismo discriminatorio e liberticida, che di questo “sistema” è una componente fondamentale (il cane da guardia: tanto più efficiente quanto, almeno in apparenza, non cruento) ne seguirà il destino.
Comunque non c’è da farsi illusioni sulle difficoltà e la problematicità della nostra battaglia. Ed è proprio la natura sistemica assunta da questo nazi-femminismo che lo rende cosi insidioso. Puoi combattere, con relativa facilità, un “sistema altro” dal tuo perché gli alleati non faticherai certo a trovarli, ma come fai se è il “tuo sistema”? Quello in cui sei immerso, in qui siamo tutti immersi?
Per questo ci sta chi:
– in perfetta buona fede, non si accorge o non ha strumenti per accorgersene;
– se ne accorto, ma oggettivamente (cioè per questioni di sopravvivenza economica e sociale) non può muoversi o parlare;
– ha sbattuto il muso però, anche in mancanza di un’efficace narrazione alternativa e magari anche per il motivo del punto precedente è paralizzato.
Poi ovviamente c’è chi in questo sistema ci sta come il punteruolo rosso nella palma. Ossia lucrandoci alla grande.
Ahh….. dimenticavo. Poi ci siamo noi. I pazzi. In definitiva i veri anti-sistema odierni.

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Damien 1:46 am - 22nd Novembre:

Caro Mauro e Luigi

La tristezza, o il pessimismo cosmico che voi mi imputate è nulla, se solo, per un momento, possiate rendervi conto che, quanto dico, non solo è presente sul territorio nazionale, ma è una vera e propria guerra mondiale.

A fronte di queste forti affermazioni, voglio semplicemente invitarvi ad andare su google maps, e mentre visualizzi il globo terrestre, metti una bandierina nazifemminista sulle nazioni che, sono certo, hanno oramai l’influenza femminista nei luoghi di potere, giusto per citarne alcune:

Italia: credo che sappiate la situazione
Norvegia: conquistata
Spagna: conquistata
USA: conquistata
Canada:conquistata
Inghilterra: conquistata
Francia: conquistata
Belgio: conquistata

..solo ripeto per citarne alcune..Vi ricordo che il Capitalismo, che vede nelle donne il braccio armato da utilizzare, ha dalla sua parte, banche, corporations, governi e quant’altro serva per l’egemonia del controllo globale di cui il nazifemminismo ne è il braccio armato.

Il nazifemminismo ha mietuto e sta mietendo piu’ morti di qualsiasi altra guerra, in maniera silente e condivisa, grazie a politiche sociali distorte, aborti, negazione della parità diritti/doveri, denatalità, cessazione del motore libido che da secoli spingeva gli uomini alla civiltà, e tante altre nefaste conseguenze, non ultima quella di mettere al potere su internet e nei maggiori media, le donne, da qui si comprende che anche tale guerra viene censurata alla bisogna, come evidenziano le numerose censure dei post di cui Luigi ad esempio, se ne lamenta sopra.

Anni or sono, vedendo i segreti del controllo globale di david icke, mi resi conto che quello che vi era raccontato corrispondesse a realtà, ma non avevo ancora focalizzato cosa potesse muovere tale controllo.. il nazifemminismo è questo ultimo tassello che mancava.

Capisco che tu, davanti al tuo pc, nella tua piccola fetta di realtà, che vivi come ognuno di noi, non puoi immediatamente comprendere come questa guerra sia di dimensioni globali, combattuta su tanti fronti.. politica, economica e sociale, se cosi farai, potrai anche tu comprenderne le meccaniche ed i collegamenti che potranno portarti a vedere la realtà odierna e futura: un mondo di persone controllate, senza diritti, schiavizzate e private di ogni diritto, dove con un semplice digitare su una tastiera, ti tolgono ogni cosa, visto che in futuro non ci sarà più il contante, ma crediti prelevabili solo con una carta plastificata, che incorporerà carta di identità, previdenza sociale, patente.. tutto.. e questo tutto, con un click ti verrà negato, anche le donne, paradossalmente, estinto il loro compito, saranno relegate al posto che le spetta, insieme agli schiavi maschi, non a caso oggi, vista la mancanza di lavoro, molte tornano a fare le casalinghe e le colf.. strano.. fino a ieri si lamentavano di non voler fare le schiave per il marito, domani puliranno il culo ai vecchi.

Se pensi che tutto ciò sia semplicemente una stupida congettura di una mente malata, guardati indietro di 50 anni e torna ai giorni nostri, controlla quali libertà hai, che possibilità economiche hai, che futuro hai e che politica hai, in che società vivi.. chiediti queste ed altre domante e poi rispondi con calma, se tutto ciò sia stupido ed insensato, oppure che parte di queste ipotesi non siano già delle realtà..

Elenchiamone qualcuna:

1)abbiamo perso la sovranità monetaria
2)abbiamo perso il diritto al lavoro
3)abbiamo perso il diritto ad una assistenza sanitaria
4)abbiamo perso la legalità equa e giusta, vero baluardo di ogni civile società
5)abbiamo perso un governo giusto che soddisfi le esigenze del popolo sovrano, prostituito ai banchieri
6)abbiamo perso la privacy
7)abbiamo perso il diritto ad una casa
8)abbiamo perso il diritto di avere una famiglia e dei figli su base equitaria
9)abbiamo perso il potere economico, siamo il paese più tartassato d’europa e forse del mondo
10)abbiamo perso molte delle famose aziende italiane
11)stiamo vendendo il patrimonio nazionale, frutto dei sacrifici dei nostri avi, all’estero
12)abbiamo perso l’identità maschile

..potrei continuare, ma ti lascio volentieri a completare la lista, ma lascia che ti risponda ad una naturale domanda che potrai chiederti a questo punto:

“..e questo? cosa centra con il femminismo?”

tu credi che realmente tutto quanto stia succedendo poteva essere posto in essere senza l’aiuto delle donne?

Le donne, plagiate dal capitalismo, sono le prime consumatrici mondiali di qualsiasi bene e servizio, oltre che essere glorificate per essere quelle che portano la vita, comanda loro e comanderai il mondo!

1) gli uomini sono da sempre soggetti alle smanie delle donne e si sono sempre conformati ad essa
2) le donne si accoppiano con gli uomini, generando figli, se a queste si impone di farlo solo con determinati tipi di uomini, si può dirigere ogni società verso quanto si vuole ottenere
3) gli uomini vengono effemminati, accoppiandosi con le donne, generano (mix di dna) figli pronti per essere plasmati nella società moderna
4) la perdita dei valori (dignità/onestà per citarne qualcuna) fa si che il bad man venga preferito al good man, generando quindi una società becera e pessima
5) il dna dei bravi uomini si estinguerà con il tempo, vista l’inaccessibilità sessuale, unita alla perdita di potere economico e sociale
6) le donne, con il femminismo, scalano i posti di potere, spesso per appartenenza di genere e non sempre per qualità
7) le fondamenta sociali – dopo la famiglia sfasciata – quali scuola sono dominio femminile
8) le quote rosa impongono privilegi per le donne, a scapito degli uomini
9) perdita di posti di lavoro equivale ad una perdita della potenziale attrattiva per le donne

e potrei continuare.. come ad esempio citarti che siamo il terzo paese europeo che vede emigrare i propri giovani (in Germania)..

se mettiamo i tasselli al posto giusto, cominciamo a comprendere l’entità di questa guerra globale, crederci o meno non ha importanza, basta erudirsi ed aprire gli occhi per constatare le situazioni da me espresse ed altre non citate..

HEIL VAGINA!

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Roberto Micarelli 1:48 am - 22nd Novembre:

La legge proposta sul femminicidio è secondo me benvenuta e spero che la approvino.

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Luigi Corvaglia 2:01 am - 22nd Novembre:

@ Roberto Micarelli
Troppo sintetico. Puoi spiegarti meglio?

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Roberto Micarelli 2:13 am - 22nd Novembre:

Da sempre il pensiero quemmista stigmatizza la malcelata contraddizione dell’ordine valoriale moderno, nel suo essere subdolamente illiberale e traditore di sé stesso, da sempre gli intellettuali di riferimento vedono e descrivono i prodromi culturali del diverso valore attribuito alla vita di una donna e alla vita di un uomo. Questa legge, in termini storici, ci dà ragione. Un passaggio necessario.

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Luigi Corvaglia 2:29 am - 22nd Novembre:

fiuuuu …… avevo capito bene allora.
Ma per un milionesimo di secondo ho pensato: lo stiamo perdendo … lo stiamo perdendo … il defibrillatore presto ….
Scusami, per la battuta ed il dubbio. smile

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Roberto Micarelli 2:38 am - 22nd Novembre:

Dobbiamo integrare l’importanza e il portato di questa legge che rappresenta secondo me un importante step nella definizione di un quadro reale, che ci permetterà l’abbandono della filosofia e dell’indagine per concentrarci sul dato politico inoppugnabile. Con leggi di questo si impone la riscrittura dei principi base costituzionali.

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Roberto Micarelli 2:42 am - 22nd Novembre:

Errata: … Con leggi di questo tipo …

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mauro recher 6:15 pm - 22nd Novembre:

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mauro recher 8:21 pm - 5th Dicembre:

Toh Luigi laugh ,non sei l’unico che ti cassano i commenti sul fatto quotidiano …..
Il duo delle meraviglie (Nadia Somma e mario De maglie) ha scritto un altro articolo ,(anche se si somigliano un pochino tutti)
il link è il seguente
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/04/come-riconoscere-il-maltrattamento-nella-coppia/435258/
Purtroppo non ho copiato il mio commento ma pressapoco avevo scritto
” Quindi uomini normali ,ma non mostri? da questa frase si deduce che la violenza è nella natura dell’uomo ,viene da se….quindi ,io essendo un uomo normale ,stasera devo picchiare una donna ,è la mia natura ..ma siccome la serata è fredda ed ho passato 8 ore in una officina fredda anch’essa credo che passero il tempo in maniera diversa ,strano a dirsi ,ma riesco sempre a “vincere” la natura visto che non mai picchiato ne uomo o donna che fosse ,forse non sono un uomo normale? leggendo in rete ho scoperto che ,essendo uomo ,sono violento per la cultura ,sono violento perchè ho la corteccia celebrale non sviluppata ,sono violento perchè vedo cosce e seni ,sono violento perchè sono mammone , le cause sono diverse ,ma resta il comune denominatore che ,a causa del mio sesso ,sono violento ”

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Luigi Corvaglia 9:08 am - 31st Gennaio:

Ho commentato questo post: Violenza sulle donne, cinque richieste ai futuri onorevoli.
A me il commento sembra tranquillo ed equilibrato. E’ in moderazione, ma ho l’impressione che non passerà. Per cui, prima di perderlo lo riporto a seguire.
………………………………..
Più giù leggo un accesa discussione tra la signora Somma e diversi/e utenti. Oggetto i centri anti-violenza.
Ora, non voglio intervenire con leggerezza su questo argomento perché, al di là di come la pensi personalmente su una certa ideologia, sicuramente esistono perché esiste il fenomeno. Cosi come esistono centri per il recupero dalle tossicodipendenze e per i minori in condizioni problematiche. Non conosco la realtà dei centri AV. Conosco però situazioni e fatti riguardanti le situazioni accennate prima. E, per quanto sto per dire il discorso non cambia di molto, perché non mi riguarda le persone che hanno bisogno, ma le strutture preposte e chi ci opera.
Come per i C.A.V. anche nei Centri di Recupero per Tossicodipendenza e nelle Case per Minori si opera per recuperare delle situazioni critiche e sono sicuro che in max parte lo si fa più o meno correttamente ed anche con sacrifici sul piano personale. Esistono parimenti però strutture nate, come dire, più per l’esigenze di crearsi un lavoro e per la capacità “politica” (conoscenze e quant’altro) di chi le organizza di individuare i necessari flussi di finanziamento. Strutture nate in questa maniera (e ripeto il mio discorso è generale non circoscritto ai C.A.V.) è poco o per nulla probabile che abbiano a cuore la risoluzione del problema per cui sono sorte. Molto più probabile che ne abbiano a cuore la perpetuazione. E personalmente, per le tipologie da me citate, sono al corrente di diverse situazioni di questo tipo.
E quindi, perché questo non dovrebbe essere vero anche per i centri anti-violenza?
Non per polemica, ma per onor di verità ve ne allego una di situazione: http://www.ilsaperfare.it/?p=656
(e la fonte mi sembra, per l’argomento, al di sopra di ogni sospetto)
Esistono delle soluzioni per poter evitare che avvenga questo? Io ho delle idee in merito ma non ritengo siano la verità rivelata.
Quello su cui non sono assolutamente d’accordo, per tornare a noi, è tutto il quadro delineato dal ddl 3390. Che non risolve il problema, strutture che possono nascere per se stesse o per “aspirare” fondi pubblici, ma lo aggrava. Ovviamente il discorso è più complesso ed ho trascurato volutamente altri aspetti che non possono essere affrontati nello spazio di un commento.

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Luigi Corvaglia 11:29 am - 31st Gennaio:

CVD il commento non è passato.
Ne approfitto per chiedere alla Sig.ra Somma (lo so che ogni tanto viene a sbirciare su Uomini Beta….. :whistle: ) di intervenire qui.
Noi non censuriamo le idee, anche se non le condividiamo.
Coraggio …. può farcela.

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Luigi Corvaglia 3:40 pm - 8th Febbraio:

Un commento che molto difficilmente vedrà la luce ….. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cry.gif
En passant mi sono imbattuto nel seguente post della Soffici: Perché la figlia di Ichino non è una raccomandata e benché di fretta non ho potuto esimermi dal farle il seguente commento che, come dicevo prima dispero di vedere comparire:
………………………..
Perché fare di tutta l’erba un fascio è una cosa da fascisti (gioco di parole voluto, perché il caso mi puzza di olio di ricino)
Già …. detto da una che condivide il seguente incipit (dal preambolo della convenzione di Istambul): “Riconoscendo la natura strutturale della violenza contro le donne, in quanto basata sul genere, e riconoscendo altresì che la violenza contro le donne è uno dei meccanismi sociali cruciali per mezzo dei quali le donne sono costrette in una posizione subordinata rispetto agli uomini”. E che quindi (natura strutturale ….) “di tutta l’erba un fascio” lo fa costantemente per ideologia non è certamente il massimo della coerenza.
Ma vede … nello specifico, per difendere la sua amica o conoscente, ha anche sbagliato tattica. Bastava portare ad esempio qualche caso, vero, in cui la tizia Rossi o il caio Verdi, bravi ma senza genitori famosi o illustri sponsor alle spalle, fossero riusciti nello stesso o analogo percorso della Ichino.
Sempre che in Italia ne esista qualcuno/a.
…………………………
P.S. Errata corrige: è passato.

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Luigi Corvaglia 12:58 pm - 31st Luglio:

Rieccomi qui. Nel cimitero dei commenti altrove censurati.
Prendendo spunto da mie considerazioni in altro topic cosi ho risposto all’ultimo post della Somma (Violenza contro le donne e inadeguatezza delle risposte istituzionali):
________________________
Forse questo commento andrebbe meglio nel post dedicato all’omicidio-suicidio di Taurisano. Ma siccome un’interlocuzione, per quanto conflittuale, ce l’ho con la sig.ra Somma preferisco inserirlo qui.
..
Polemizzare con la Sig.ra Somma sui suoi principi guida è come combattere con i mulini a vento.
Approfitterò quindi del tragico omicidio-suicidio di Taurisano per proporre a lei ma soprattutto a chi legge un diverso approccio alla questione.
Parlo di approfittare perchè Taurisano è un paese a 5 km dal mio e a quest’ultimo legato da stretti rapporti di ogni tipo. Conosco quindi sufficientemente quello di cui sto parlando.
Altra premessa doverosa. Parlo, parlerò di questo paese, solo per l’intreccio tra la mia conoscenza diretta e le tematiche qui espresse. Non certo per denigrare o stigmatizzare quella realtà, che anzi amo molto. Taurisano quindi come paradigma di tutti i paesini e paesotti e anche città, suvvia, d’Italia.
Taurisano quindi luogo dell’omicidio-suicidio di cui sopra.
Ma Taurisano è anche il luogo dove negli anni scorsi è successo questo:
http://www.leccesette.it/dettaglio.asp?id_dett=10389&id_rub=58
http://www.lecceprima.it/cronaca/uccise-il-marito-infermiera-condannata-all-ergastolo.html
Taurisano è il paese che nella zona, se non in tutta la provincia di Lecce, registra il più alto tasso si suicidi. Di uomini e di donne.
Lo stesso Gianpiero Mele che uccise il figlioletto di due anni era di Taurisano anche se il fatto avvenne a Torre San Giovanni, frazione marina di Ugento.
Cosa significa questo? Che ho fatto questo quadro (di una realtà che, lo ripeto è nel mio cuore, senza intenti denigratori) per contrapporlo alle argomentazioni della Somma?
Se qualcuno/a lo pensa si sbaglia alla grande.
Tuttalpiù per dimostrare l’estrema parzialità e incapacità del suo bagaglio culturale nel cogliere e interpretare, nella giusta prospettiva, i fenomeni di sofferenza e disgregazione del nostro umano convivere.
O, ancora peggio, nel tentativo di cura, privilegiarne solo alcuni.
No. Il quadro da me tratteggiato vuol dire ben altro ed è, lo ripeto, paradigmatico di tutte le nostre realtà.
E’ il quadro di un organismo sociale che, tolti gli/le stolti/e ed i/le negazionsti/e, urla, non parla, ci urla tutte le sue sofferenze e le sue disfunzioni. E’ un quadro che dovrebbe indurci all’analisi delle cause, alcune autoctone, altre di carattere più generale. E cercare di metterci una pezza, invece di gettare benzina sul fuoco.
________________________
Come detto prima, ad oras, non è passato. R.I.P. in pace commento mio ….. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cry.gif

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Luigi Corvaglia 9:21 pm - 13th Agosto:

Boh …. sarà il caldo … https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif
L’articolo è questo: Violenza sulle donne, dire basta non basta
Il nostro, da quando si è separato (col blog intendo … https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif) dalla Somma cerca di essere più “universale”, non mollando però di una virgola su quello che è il suo pensiero di fondo. Chi lo segue sa di cosa parlo per cui non mi dilungo.
Volevo replicare in maniera organica ma non avendo tempo mi è venuta un idea.
Siccome il suo paese natale, Manduria, è a un’ottantina di Km da me ed è molto facile che in questo periodo si affacci lì ho pensato di invitarlo a vederci. In maniera rilassata e senza impegno a discutere di queste tematiche.
Giuro, non era uno scherzo. Ci sarei andato volentieri. E comunque, anche se lo fosse stato, non mi sembra di aver scritto niente di che. Ed invece dopo un paio d’ore hanno cancellato il commento.
Ne riporto lo screenshot:

Piccato, perchè non mi sembra di aver scritto niente di male ho chiesto spiegazioni:

Cancellato anche questo.
Eh si… mi sa che è proprio il caldo…. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif

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Mauro Recher 9:56 pm - 13th Agosto:

Si Luigi è proprio il caldo che da alla testa ,però anche con il freddo il buon De maglie non si schioda da certe posizioni ,vero è diventato più “obbiettivo” da quando l’arpia delle Somma l’ho ha lasciato …ma credo che non ci sia ne freddo o caldo che tenga https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_smile.gif e poi invitarlo a fare una chiacchierata ,lo vuoi mettere in difficoltà ,già ci pensa la Somma ,dagli un pochino di tregua https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif

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Luigi Corvaglia 10:14 pm - 13th Agosto:

Peccato però… mi sarebbe piaciuto chiedergli per esempio come si spiega i fatti di Avetrana. Paese peraltro confinante col suo.
Situato, parole sue in altre occasioni, in una regione maschilista come la Puglia.
Si, tanto maschilista e magari (oggi va tanto di moda) omofoba da eleggere per prima un presidente gay.
Si …. mi sarebbe piaciuto.

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Pappagallus albus 1:14 am - 14th Agosto:

Luigi Corvaglia,

Poveracci…ormai devono censurare tutto…che miserabile`sta gente, che ridicoli, davvero.

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giovanni carducci 3:23 am - 14th Agosto:

Luigi Corvaglia:
Peccato però… mi sarebbe piaciuto chiedergli per esempio come si spiega i fatti di Avetrana. Paese peraltro confinante col suo.
Situato, parole sue in altre occasioni, in una regione maschilista come la Puglia.
Si, tanto maschilista e magari (oggi va tanto di moda) omofoba da eleggere per prima un presidente gay.
Si …. mi sarebbe piaciuto.

https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gifhttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gif

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giovanni carducci 4:00 am - 14th Agosto:

e la chiamano democrazia?! sono tanto troppo amareggiato.

Fabrizio Marchi:
Comunico a tutti che il mio ultimo commento è stato censurato dai gestori del blog del Fatto Quotidiano. Era stato in un primo momento pubblicato in automatico. Evidentemente, dopo averlo letto, lo hanno ritenuto troppo pericoloso. Non si giustifica altrimenti la censura.
Questo è liberticidio. Regime. Non c’è altro modo per definirlo.
Hanno paura.

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Marco 8:21 am - 19th Agosto:

Ma che c’entra questo post?

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Luigi Corvaglia 8:29 am - 19th Agosto:

Marco,
Niente. Assolutamente niente. C’è un problema, da risolvere quanto prima, con lo spam.
Luigi

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Luigi Corvaglia 10:03 pm - 3rd Settembre:
Rita 10:23 pm - 3rd Settembre:

Luigi, il post del Fatto sul camping queer che supera il binarismo tra i genere mi ha fatto venire in mente questo. Reggetevi forte, perchè è stata contestata dalle utenti più femministe e incattivite della 27a che io ricordi..

http://27esimaora.corriere.it/articolo/donna-evoluta-senza-sesso-ne-genere/
Praticamente in sintesi l’ineffabile filosofa lesbica sostiene che la donna eterosessuale è un’invenzione del maschio e che mentre l’omosessualità è una scelta vera e propria, l’eterosessualità è un’invenzione.

E conclude con un “Ma perchè, rispetto alle invenzioni strumentali, non optiamo per la verità?”

bon.. la mia verità è che la sola idea di essere toccata sessualmente da una donna mi fa venire il vomito. Quindi non sono una donna, sono un’invenzione strumentale. Pazienza, meglio essere un’invenzione serena che una naturale e libera donna schifata

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Luigi Corvaglia 10:53 pm - 3rd Settembre:

Rita: bon.. la mia verità è che la sola idea di essere toccata sessualmente da una donna mi fa venire il vomito. Quindi non sono una donna, sono un’invenzione strumentale. Pazienza, meglio essere un’invenzione serena che una naturale e libera donna schifata

………………………
Rita, sei mitica https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif la frase che ho riportato mi ha fatto scompisciare dalle risate.
Si quell’articolo l’ho letto ed ho letto anche alcuni commenti.
Ma cosa gli vuoi dire ad una che parla di scelta nel campo delle preferenze sessuali?
….
ps. la biografia (secondo me dice più dell’articolo)
Nicla Vassallo* | Nata nel 1963, mi specializzo al King’s College London, e sono attualmente Professore Ordinario di Filosofia Teoretica presso l’Università di Genova. Si dice che la mia figura di intellettuale si distingua per l’eleganza, il rigore e la consapevolezza della mia funzione pubblica. I miei contributi più innovativi si danno in filoni di studio e ricerca che riguardano, fra l’altro, l’epistemologia, la filosofia della conoscenza, la metafisica, i gender studies. Autrice o coautrice di oltre cento pubblicazioni, della mia produzione scientifica, in italiano e in inglese, mi piace ricordare i volumi più recenti: Teoria della conoscenza (Laterza 2008), Per sentito dire (Feltrinelli 2011), Conversazioni (con le illustrazioni di Francesca Biasetton, Mimesis 2012) in qualità di autrice; Filosofia delle donne (Laterza 2007) e Piccolo trattato di epistemologia (Codice Edizioni 2010) in qualità di co-autrice; Donna m’apparve (Codice Edizioni 2009) in qualità di curatrice; Knowledge, Language, and Interpretation (Ontos Verlag 2008), Terza cultura (il Saggiatore 2011) e Reason and Rationality (Ontos Verlag 2012) in qualità di co-curatrice. Faccio parte di consigli direttivi e comitati scientifici di autorevoli riviste specialistiche, oltre che di associazioni e fondazioni, tra cui l’Assemblea del Teatro Stabile di Genova, l’Associazione Avvocatura per i diritti LGBT–Rete Lenford, il Festival della Scienza, la Fondazione Nilde Iotti, la Fondazione per la Cultura Palazzo Ducale, l’Institute for Scientific Methodology, l’Osservatorio Nazionale sulla Salute della Donna. Scrivo regolarmente di cultura e filosofia su testate giornalistiche settimanali e quotidiane. Mi è stato conferito il Premio di filosofia Viaggio a Siracusa nel 2011. Stando alla Treccani Enciclopedia, risulto tra gli “esponenti principali della filosofia analitica italiana”, mentre il Fai mi giudica la “filosofa italiana dalla brillante carriera internazionale”. Nel 2013 pubblico la mia raccolta di poesie Orlando in ordine sparso (Mimesis) – http://www.niclavassallo.net/

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Rita 11:33 pm - 3rd Settembre:

Ora, non è mia abitudine criticare il modo di vestire e giudicare l’esteriorità, però se vedete le fotografie di Nicla Vassallo, la trovate molto “maschile”, abiti di taglio maschile, taglio di capelli maschile, in molte foto espressioni maschili (pure un po’ stereotipate). Come si può credere alla teoria gender e ai suoi mille e ancora mille generi diversi e superare il dualismo M/F quando chi la sostiene non è nemmeno in grado di superare lo stereotipo dell’abbigliamento? E sceglie un’esteriorità che è la copia sbiadita e caricaturale del normale, vecchio, stantio, patriarcale modo di abbigliarsi dell’uomo? Ma porca miseria.. sostieni che non è naturale l’eterosessualità e non riesci nemmeno a smarcarti dal dualismo M/F nella moda del vestire che è pura cultura?
Scusate la divagazione sulla sezione “moda e costume”, è noto che le donne.. pardon le invenzioni strumentali prediligono quelle sezioni redazionali https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_scratch.gif buonanotte

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Luigi Corvaglia 6:30 am - 4th Settembre:

Rita,
Non sono divagazioni da moda e costume. Sono valutazioni che uno/una fa proprio in rapporto alle sue esternazioni. Perchè quando tu, a parole, decostruisci e ricostruisci, sfasci e riedifichi (poi vediamo quanto dura questa riedificazione …) in questi ambiti cosi delicati il minimo che puoi aspettarti e di essere messa anche tu ai raggi x.
E la maschera che ti costruisci nel rapportarti col resto del mondo, è il primo e fondamentale passo. Salvo smentite derivanti da una conoscenza diretta, reale e approfondita.
A me la cosa che lascia perplesso in tutto questo teorizzare trans-gender-queer invece non è la loro incapacità di staccarsi da stereotipi ad altri/e rinfacciati a man bassa. No. E’ il loro pervicace voler ignorare un dato che a me pare “banale”: l’archetipo “maschio” e l’archetipo “femmina”. Il non voler capire che anche in un rapporto uomo-uomo, donna-donna (in tutte le varianti che possiamo immaginare), sono sempre loro due a produrre fatti e conseguenze.
Per cui la “norma” etero, cacciata dalla porta, rientra dalla finestra.

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Mauro Recher 4:29 pm - 4th Settembre:

Rita: bon.. la mia verità è che la sola idea di essere toccata sessualmente da una donna mi fa venire il vomito. Quindi non sono una donna, sono un’invenzione strumentale. Pazienza, meglio essere un’invenzione serena che una naturale e libera donna schifata

Perchè sei vecchia ,vecchia, vecchia laugh ,adesso devo pensare in maniera più “progressista ” e se non hai una esperienza lesbo o omo (senza esserlo ovviamente) ,non sei nessuno laugh …da quello che ascolto in giro ,sembra di si …

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Rita 4:39 pm - 4th Settembre:

sì Mauro, sono vecchia. Mi fa venire in mente un mia vecchia collega che si è sposata a 25 anni col primo fidanzato (ed è tutt’ora sposata dopo una trentina d’anni). Quando arrivò da noi un’emancipatissima inglese che ci raccontava in continuazione nei dettagli delle sue numerosissime avventure e relazioni sentimentali in giro per il mondo mi prese da parte e mi disse ridendo “mi sa che devo inventarmi un paio di divorzi e una decina di fidanzati, mi sento inadeguata e antiquata”

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armando 8:16 pm - 4th Settembre:

Rita,

Il fatto che sulla 27ora pubblichino questi arzigogoli sofisti per rovesciare l’evidenza, significa che sono alla frutta. Facciano, facciano pure, anzi eccedano ancor più. Si stanno smascherando da sole.
armando

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Rita 8:43 pm - 4th Settembre:

armando:
Rita,

Il fatto che sulla 27ora pubblichino questi arzigogoli sofisti per rovesciare l’evidenza, significa che sono alla frutta. Facciano, facciano pure, anzi eccedano ancor più. Si stanno smascherando da sole.
armando

sono d’accordo, non a caso ho scritto che persino le utenti che conoscevo come più femministe hanno storto il nasohttps://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_good.gif

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Luigi Corvaglia 8:35 am - 28th Settembre:

Mah …. un commento censurato di prima mattina non è che faccia iniziare bene la giornata. 👿
Va beh … visto il giorno (caldo, sole) mi consolerò con un bel bagnetto al mare. Alla faccia loro… https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif
Dimenticavo ….
Il post: Dove c’è Barilla, c’è una sguattera
Il passaggio da me contestato:
“C’è però un passaggio del discorso su cui nessuno si è soffermato, e che invece è di una gravità inaudita, specie in questo tempo di pulsioni sessiste feroci che provocano un femminicidio al giorno, impediscono alle forze politiche di promuovere la piena parità dei diritti civili, e relegano il nostro paese nel terzo mondo in termini di gender gap (si veda in proposito l’indice elaborato dal World Economic Forum). È il passaggio che riguarda le donne.”
Il mio commento cancellato:
<<<<<<<<<<<<<<<<<<<< L'autore del post è libero, ci mancherebbe, di fare le battaglie in cui crede e di difenderle nella maniera in cui crede. Che queste debba basarle su conclamate falsità è però quantomeno scorretto: 1) un "femminicidio" al giorno sono 365 omicidi di donne all'anno è fortunatamente non è cosi. Basta leggere un qualsiasi fonte, ma proprio una qualsiasi, anche la meno attendibile. Ma forse l'autore si confonde con il dato maschile. Che sembra non interessare a nessuno. 2) Il World Economic Forum (nota associazione di filantropi: tutto il gotha finanziario-industriale del pianeta) produce annualmente i Global Gender Gap Report. Rimane il dubbio, per chi riesca a mantenere un'intelligenza critica, se lo faccia per pura filantropia o per pura funzionalità alle istanze dei suoi committenti. Però la cosa sarebbe, oggettivamente, poco importante se la "sua" produzione:, i vari Gender Gap fossero attendibili ed oggettivi, pur nelle inevitabili approssimazioni che studi del genere comportano. E' cosi? Non proprio e ve lo dimostro. Nell’edizione del 2007 (ma lo stesso discorso ricorre nelle altre edizioni), a pag. 4, troviamo scritto: .... “Our aim is to focus on whether the gap between women and men in the chosen variables has declined, rather than whether women are “winning” the “battle of the sexes”. Hence, the Index rewards countries that reach the point where outcomes for women equal those for men, but it neither rewards or penalizes cases in which women are outperforming men in particular variables”. ... E infatti, tutti i dati che indicano condizioni di vantaggio per le donne rispetto agli uomini vengono sistematicamente riportati a 1 (perfetta eguaglianza), falsando in tal modo non di poco la reale situazione. Andiamo a verificare. Stessa classifica, anno 2010, con riferimento all’Italia nel parametro Educational Attainment (Grado di formazione), suddiviso in quattro indici sono riportati i seguenti valori: i) Literacy (alfabetizzazione) rate 0.99 (female-to-male-ratio) ii) Enrolment in primary education 0,99 iii) Enrolment in secundary education 1,02 iv) Enrolment in tertiary education 1,41 Gli ultimi due dati indicano un lieve vantaggio nella istruzione secondaria delle donne (1,02) e un fortissimo squilibrio sempre a favore delle studentesse nell’istruzione terziaria (1,41) ma ricevono entrambi il rank 1 (perfetta eguaglianza). Al contrario, nei primi due dati, la lievissima differenza a sfavore delle donne (0,99) fa sì che i rank assegnati siano 61esima posizione per Literacy rate e 90esima per Enrolment in primary education. Ciò comporta che il rank complessivo del sotto-indice Educational Attainment sia 49esimo. Chi legge che la posizione dell’Italia in campo educativo è 49esima nel mondo è perciò indotto a ritenere che vi sia un grave gender gap a sfavore delle donne in Italia. In realtà si verifica esattamente l’opposto: vi è un grave gender gap a sfavore degli uomini in Italia, ma di questo i/le ricercatori/ricercatrici, autori/rici dello studio non se ne curano minimamente. Più che uno studio sul gap di genere (che dovrebbe misurare gli squilibri a sfavore di entrambi e combatterli) è in realtà di una ricerca smaccatamente di parte, che dimostra bene quale concezione della parità abbiano gli autori, le autrici. Si capisce bene quindi come i vari Global Gender Gap Report più che documenti tecnici (il bias lo dichiarano, come abbiamo visto, i suoi stessi autori/autrici) siano dei veri e propri documenti politici. Concludendo. Caro Sabatini, lei può fare tutte le battaglie che vuole ma, anche per rispetto al suo ruolo (leggo che è Ricercatore in Economia politica e Professore aggregato di Scienza delle finanze) eviti di basarle su menzogne conclamate. Cordialmente. <<<<<<<<<<<<<<<<<<<< E la mia replica alla cancellazione del commento, anche lei censurata (nonostante fosse molto meno di 1500 caratteri):

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Mauro Recher 9:48 am - 28th Settembre:

Per me è sempre colpa dell’avatar che ti fa somigliare al Van gogh del Salento laugh (scherzo ovviamente)

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Luigi Corvaglia 11:15 pm - 28th Settembre:

Probabilmente “mi sono fatto un nome” presso queste tizie. https://www.uominibeta.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_bye.gif
Sta di fatto che non me ne passano più di commenti.
Quest’altro, piccolo, piccolo, lo avevo scritto all’ultimo, idiota, post della “vate” Zanardo. Sul FQ.
Italiane e serve
….
Zanardo …. siamo proprio in piena regressione. Ma da una femminista organica al sistema dominante non è che ci si può aspettare niente di diverso.
Si legga il link allegato e scoprirà qual’è il vero “lavoro servile”.
Il lavoro come occupazione servile

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