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Sul blog della 27ma ora (Corriere della Sera) alcuni nostri civilissimi commenti nell’ambito dell’articolo “Violenza sulle donne, l’Onu all’Italia:”Crimine di Stato, fate di più” sono stati censurati. In particolare questo di Luigi Corvaglia:” non è che qui si sia tutti con l’anello al naso. Alla Manjoo quelle cose le avete dette voi. Dove per voi intendo tutte le organizzazioni femministe italiane, benemerite o meno.
Quindi non lo dice l’Onu. Lo dite voi al governo italiano. Con una spettacolare azione di lobbing.
A proposito di omicidi di donne è in grado di smentirmi questo?
http://llemgam.wordpress.com/2012/05/10/il-femminicidio-finlandese/
Al contrario, è stato pubblicato il seguente post:
“Oggi la tecnologia permette la costruzione di una società interamente fatta di donne. Si selezionano e si fanno nascere solo embrioni femmina. Dopo qualche decennio, morti tutti gli uomini, rimangono solo le donne. Problema risolto una volta per sempre. Gli uomini oggi non servono più, sono come i cavalli ai tempi dell’automobile. Hanno esaurito la loro funzione”.
Si tratta di un commento dichiaratamente sessista, razzista e nazista. Non può essere definito altrimenti.
E’ sconcertante oltre che estremamente grave che simili deliri vengano tranquillamente pubblicati sul blog di uno dei due maggiori quotidiani italiani, come se nulla fosse, e che al contempo ne vengano censurati altri che si limitano a criticare l’articolo in oggetto.
219 Commenti
Ci vuole una foto, altrimenti lo cancelleranno… Intanto faccio ricerche sui vari commenti di questo soggetto. Ottima segnalazione Fabrizio.
Un saluto.
Angelo Libertini
Sandokan1317(Quota) (Replica)
No Problem caro Angelo
Tutti i miei interventi, quando sono ancora in fase di moderazione, li salvo in pdf.
Con Chrome è facilissimo.
Stammi bene.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Devi ringraziare Luigi, Angelo, è lui che lo ha scovato ed è anche lui che fa un preziosissimo lavoro di “pungolatura” sulla 27ma ora e su altri blog.
Anzi, colgo l’occasione per invitare tutti a frequentare quei blog e a commentare, argomentando ed entrando nel merito in modo lucido, razionale ed equilibrato, senza fare una virgola di sconto. Da evitare invece, assolutamente, atteggiamenti iperconflittuali o addirittura offensivi. Non servono a nulla e sono decisamente controproducenti. “Loro” possono permettersi il lusso di strillare e di raccontare tutte le menzogne che vogliono, noi no. Noi dobbiamo sempre mantenere la calma e la lucidità. Questo è un lavoro molto importante, da non sottovalutare affatto, anzi. I blog del Corsera, della Repubblica ma anche del Fatto Quotidiano, sono molto frequentati e ci danno l’occasione di farci conoscere e diffondere le nostre idee.
Guardate che dietro la loro potenza mediatica nascondono in realtà una notevole fragilità, e ciò è dimostrato proprio dal fatto che spesso e volentieri censurano i nostri commenti, mentre sono ben felici di pubblicare le puttanate dei soliti coglionazzi che vanno lì a insultare e a scrivere beceraggini.
In conclusione, il mio invito a tutti è questo: andiamo in giro per la rete, entriamo nei blog, interveniamo, condividiamo su facebook i nostri articoli, diffondiamoli.
Facciamogli sentire il fiato sul collo e portiamo alla luce le contraddizioni.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Hai ragione,ho notato parecchie volte che la 27 ora del corriere censura i commenti scomodi alla mafia femminista
alex67(Quota) (Replica)
La giornalista ha pubblicato il mio secondo commento ed ha replicato.
Quello riportato nel thread “Violenza (di genere)”. Si è ben guardata però dal pubblicare il primo, quello che Fabrizio riporta nel post qui sopra.
Riporto la replica.
……………………………………………………………….
27.06 | Luisa Pronzato
La struttura iperbolica del commento è palese quanto il sarcasmo verso il mondo femminile. Direi che la struttura del commento, proprio nella sua brevità e nella sua assurdità ben scelta dal lettore manda a dire alle donne : care signore tranquille, tra poco resterete solo tra voi. Se vuole ci possiamo leggere un pessimistico: il mondo è così se proprio volete cambiarlo meglio che cominciate a pensare di vivere in un solo mondo di donne. Oppure ci prossimo leggere un: e smettete di rompere le scatole con le vostre, rivendicazioni, battaglie, eccetera. Fatevi un mondo solo di donne e non se ne parla più. Credo che ci siano ancora tre o quattro significati che si possono leggere in questo commento. Di certo non c’è apologia di selezione di “razze” . E tantomeno misandrico.
……………………………………………………….
Gli ho appena inviato la mia controreplica (se la pubblicano, bene, altrimenti almeno rimane traccia quì):
……………………………………………………….
@ Luisa Pronzato
27.06 | 08:09 Luigi Corvaglia
Il tuo commento è in attesa di moderazione
Va bene. Un commento non fa primavera, e può trovarci tutte le chiavi di interpretazione che vuole. Ma anche la mia, di chiave, apre quella porta.
E se un commento, dicevo, non fa primavera, due sicuramente la preannunciano. Specialmente se è vostro. Credo che non ci sia bisogno di ricordarle di cosa sto parlando: il commento a firma “La Redazione” del post Sabrina e quella strage di donne che non si ferma, mai smentito da nessuna di voi.
Nel frattempo, però, si è premunita di cancellare il primo dei miei commenti a questo post. Dove a parte le mie prime considerazioni, sicuramente caustiche ed urticanti nella forma, ma difficilmente smentibili nella sostanza, riportavo un link ove, con i numeri, si demolivano le certezze che spacciate a piene mani in questo blog con riguardo agli omicidi di donne.
E questo non fa altro che confermare la mia convinzione sulla strumentalità della vostra battaglia sul cosiddetto femminicidio. Difatti, se lì sono riportate corbellerie, quale migliore occasione che pubblicarlo e sbertucciare questi poveri maschilisti misogini e fuori dal mondo?
Ed intanto, mentre scrivo ho sotto gli occhi il commento di Lettore_2186130 ed incomincio a vedere gli effetti della vostra campagna.
Complimenti.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
In risposta ai commenti di un’altro utente la Pronzato esprime il suo “pensiero” sul famoso link intitolato “Il femminicidio finlandese“. Sinteticamente lo definisce un delirio.
E cosi cara Rita, ecco spiegato perché ha cassato anche il tuo di commento.
Li riporto di seguito:
………………………………………………….
Come al solito censurate
27.06 | 11:55 wire9000
Avete pubblicato il mio commento ma non il secondo perché spiegava la provocazione del primo. Ma perché non siete coraggiose? Perché avete paura del confronto? Dove sta la vostra forza?
———————–
27.06 | Luisa Pronzato
Non so di cosa parla. se intende un commento con un link a un sito che fa il paragone con i femminci finlandesi: messo nel cestino: è un delirio
…………………………………………………….
No Luisa Pronzato
27.06 | 12:09 wire9000
Non so a cosa si riferisce. Io non ho postato nessun link. Avevo postato un secondo commento che guarda caso è stato pubblicato proprio ora insieme al terzo… A proposito, perché non ci rende partecipi del delirio?
———————–
27.06 | Luisa Pronzato
Non pubblico il delirio in quanto l’ho cestinato già alcune volte. E mi “prendo” il privilegio della decisione. I suoi commenti erano in una lista di 60 commenti che sono stati approvati inorno alle 12.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
ah ma lo spiega a Wire – evidentemente pure lui aveva pubblicato quel link
Come al solito censurate
27.06 | 11:55 wire9000
Avete pubblicato il mio commento ma non il secondo perché spiegava la provocazione del primo. Ma perché non siete coraggiose? Perché avete paura del confronto? Dove sta la vostra forza?
27.06 | Luisa Pronzato
Non so di cosa parla. se intende un commento con un link a un sito che fa il paragone con i femminci finlandesi: messo nel cestino: è un delirio
Rita(Quota) (Replica)
“Non so di cosa parla. se intende un commento con un link a un sito che fa il paragone con i femminci finlandesi: messo nel cestino: è un delirio”. (Luisa Pronzato)
Ciò significa che i dati del Ministero degli Interni (è questa la fonte dei dati ripresi dall’articolo in questione) sono un delirio…
Simpatica questa gente. A seconda delle necessità e della convenienza, o l’informazione è completamente manipolata dal “grande fratello” che tutto decide e controlla, oppure, al contrario, tutto ciò che viene sciorinato (sondaggi Istat, commisioni pari opportunità, veline ministeriali, dati Onu ecc. ) deve essere considerato come oro colato, verità assolute, inoppugnabili e certe.
E’ incredibile. Un articolo come quello sul “femminicidio finlandese” che con rigore logico e un approccio interpretativo basato su fatti, dati e percentuali, compie un’analisi lucida e trae delle ovvie e altrettanto logiche conclusioni, viene considerato un delirio…
Siamo di fronte a qualcosa di straordinario. Non riesco a non smettere di stupirmi. Si conferma che siamo in un territorio altro, rispetto a quello della logica. Questa è gente che potrebbe negare con grandissima disinvoltura anche che l’acqua bolle a 100 gradi o che la Terra gira intorno al Sole.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
sono malate Fabrizio.
Il femminismo è una psicosi, e dovrebbe essere trattato secondo criteri medici….la logica e la buona fede non serve con le psicopatiche
fabriziaccio(Quota) (Replica)
Ho messo questo commento in quell’ articolo, è sotto moderazione, se verrà pubblicato il mio nick è raffaele12:
“Curioso notare come anche l’ ONU, cioè il massimo Potere per eccellenza che è capeggiata dalle 5 superpotenze militari vittoriose dell’ ultimo conflitto mondiale e che detiene le sorti del mondo intero, avalli e si faccia rappresentante delle istanze femministe. Ci avevano detto che il Femminismo è relegato ai margini di questa società sporca, cattiva, puzzolente e filomaschile, invece scopriamo che questa società e questo mondo sono governati da istituzioni “pulite”, “buone”, “profumate” e filofemminili come l’ ONU.
Ed è altrettanto curioso notare come mentre l’ ONU predica a viva voce la dignità delle persone senza distinzione di sesso, razza e religione, dia poi la priorità alle vittime femminili di omicidio rispetto a quelle maschili.
Comunque se proprio vogliamo diversificare le vittime per sesso, va detto che:
-In Italia, ogni 4 morti ammazzati,3 sono maschi(Eursipes-Ansa, Ministero dell’ Interno, dati Ista, etc), in sostanza: il 75% delle vittime di omicidio sono maschi.
-Gli uomini tendono ad uccidere più uomini che donne(24% donne, 76% altri uomini). Dati Ministero dell’ Interno(http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/14/0900_rapporto_criminalita.pdf)
Quuindi ammesso e non concesso che gli omicidi siano compiti solamente da uomini(cosa non vera) comunque il maggior numero di vittime è maschile. Pertanto la teoria che questa sarebbe una società “femminicida” va contro i numeri e la logica dei fatti. Gli uomini tendono ad essere più duri e violenti contro altri uomini rispetto alle donne: la parola d’ordine del “prima le donne e i bambini” e lo spirito della “Cavalleria” spiegano bene ciò e riassumeno alla perfezione quale da sempre sia stato ed è l’atteggiamento della maggior parte degli uomini nei confronti delle donne, cosa che voi invece volete negare riscrivendo la Storia prendendo a pretesto quei casi cronaca nera che vedono vittime donne e che sono del tutto minoritari(numericamente parlando) rispetto totale di uomini e donne(100 vittime femminili ogni anno rispetto a 30 milioni di donne).
Ma il colmo lo si raggiunge quando l’ ONU arriva a dire che il cosiddetto “femmincidio” è avallato dallo Stato. Ciò sarebbe vero se gli omicidi contro le donne non venissero puniti o comunque trattati superficalmente. La verità è che invece gli omicidi(e altri crimini) contro le donne richiamano una forte attenzione mediatica, politica e sociale e pertanto vengono trattati molto severamente dalle istituzioni e dai media, di sicuro molto di più rispetto a quando la vittima è un uomo. Addirittura lo Stato finanzia(quindi anche con i soldi dei cittadini maschili) i centri Femministi,cioè i cosiddetti “centri antiviolenza” per sole donne e che quindi escludono quei cittadini di sesso maschile che vogliono aiuto a riguardo di violenze subite da donne o da altri uomini. Per non parlare poi delle leggi e decreti sulla violenza sessuale che sono severissime dapperutto e in molti punti rasentano e toccano l’anticostuzionalità(inversione dell’ onere della prova, obbligo della carcerazione preventiva) e negano ogni beneficio carcerario(ad es. la legge Gozzini) che invece non sono negati a nessun accusato o autore di ogni altro reato(omicidio e strage compreso).
Al contrario gli omicidi (e violenze varie commesse da donne contro i loro mariti), fidanzati o ex vengono sminiuiti o addirittura in alcuni casi condonati con una disinvoltura che lascia sconcertati: se lei uccide lui è perchè lui le ha fatto qualcosa. E’ un Dogma sessista e antimaschile-frutto di anni e anni di propaganda antimaschile e filofemminista che narra l’ umanità divisa in due blocchi contrapposti, uomo oppressore e donan vittima – dal quale non ci si scappa e da cui scaturiscono infami e sconcertanti sentenze di tribunale che arrivano a trasformare la vittima maschile in carnefice e la carnefice femminile in vittima: una qualunque lei può impunemente uccidere un qualunque lui usando la carta vincente del “l’ ho ucciso perchè mi picchiava”. Assoluzione di Stato garantita.
Per non parlare dei milioni di padri separati i quali nonostante subiscono la separazione contro la loro volontà(le separazioni sono chieste quasi sempre dalle donne) si vedono costretti ad abbandonare-per decreto del giudice e quindi dello Stato- la loro casa e dare mantenimenti all’ ex, impoverendosi e spesso riducedosi ad essere homeless, con la conseguenza di contraccolpi morali e pscoligici terribili e in non pochi casi anche sfociando nel suicidio.
Potremmo parlare anche delle vittime sul lavoro, che sono al 97% maschili.Le quote rosa si chiedono solo nei CDA e nei parlamenti e giunte. Come si sa, da sempre gli uomini sono il sesso sacrificabile a beneficio delle donne. Prima le donne e i bambini. E gli uomini che crepino pure, sennò che uomini sono! Nemmeno piangere possono!
Ecco come lo Stato tratta gli uomini. Invece la propaganda Femminista, capolgendo completamente la realtà, come è solito fare, fa addirittura credere che lo Stato stia dalla parte degli uomini per far commettere “femminicidi” contro le donne. Un mondo alla rovescia quello narrato dal Femminismo.
Che menzogna.
Cordiali Saluti”
raffaele(Quota) (Replica)
ci ho riprovato: senza pubblicare il link, ma pubblicando lo stralcio in cui si da conto delle fonti (Ministero dell’Interno e OMS).
Questo qua (stavolta me lo sono copiato :-):
l’avevo postato anch’io, ed ora capisco perchè mi è stato censurato il commento.. eh che dire. I dati erano presi da un rapporto sulla criminalità del Ministero dell’Interno, comparati con i dati europei presi dall’OMS.
Riporto uno stralcio, nella (ultima) vana speranza che i numeri vengano pubblicati, anche perchè altrimenti, davvero, come ha fatto già notare qualcun’altro, c’è da pensare che si abbia paura di qualcosa.
Dunque lo stralcio è questo:
“I dati li ho ricavati da un documento del Ministero dell’Interno, che a sua volta li prende dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Mi auguro siano sufficientemente attendibili.
I dati riguardano i morti per omicidio nei paesi dell’Unione Europea tra il 1982 e il 2002. È un periodo sufficientemente lungo per consentire delle considerazioni generali.
Con questi numeri ho prodotto due grafici.
Il primo riguarda il numero di donne uccise o, più precisamente, il tasso di donne uccise ogni centomila abitanti.
Tra tutti i paesi disponibili, ho limitato il confronto a Italia, Francia, Germania, Svezia e Finlandia. Francia e Germania in quanto tra i maggiori paesi europei. Svezia e Finlandia perché noti per le loro politiche particolarmente attente riguardo alle istanze femminili e femministe.
L’Italia si attesta nella media degli altri paesi, anzi, persino un po’ più in basso rispetto a Francia, Germania e Svezia. La civile Germania, a inizio anni Ottanta, aveva un tasso di donne uccise doppio rispetto a quello dell’arretrata Italia, per dire.
Soprattutto va notato che il tasso italiano è più o meno simile a quello attuale, e si sta parlando di dati che partono da trent’anni addietro. Il cosiddetto “recente aumento di femminicidî in Italia” di cui si parla in queste settimane è verosimilmente nient’altro che una fluttuazione periodica, inevitabile quando ci si focalizza solo su una manciata d’anni. Nel complesso la situazione italiana è stabile, e non da poco tempo.
Notevole invece la performance finlandese. E si tratta di un record anche a confronto con gli altri paesi dell’Unione Europea. Un tasso, a seconda dei momenti, siano a quattro o cinque volte superiore a quello italiano.
Il paese in cui si uccidono più donne, in Europa, non è la maschilista Italia, bensì la femminista Finlandia.
La patria europea del femminicidio non è l’Italia, ma la Finlandia.”
certo nel link c’erano grafici e riferimento delle fonti.. ma tant’è, non si capisce cosa ci sia di delirante. E’ errata forse la fonte degli omicidi dell’OMS? Magari pubblicandolo qualcuno trova l’errore…altrimenti non resta che dar ragione a chi parla di blog con censure.
Rita(Quota) (Replica)
Infatti Fabrizio ,anche Galileo ha avuto i suoi bei grattacapi a dire che la Terra gira intorno al Sole ,ma tanti secoli di Storia ,si vede che non hanno insegnato niente ,comunque riporto quello che ho detto nel mio blog …
Il commento in se potrebbe essere anche definito una “Goliardata”, il grave della situazione è che un blog seguito ,come la 27 ora ,non abbia preso le distanze ,approvandolo invece, a scapito di altri commenti censurati ,duri magari ,ma non offensivi o razzisti. Sembra che sia la linea di tale redazione.
mauro recher(Quota) (Replica)
non mi stupirei se l’autore del commento sull’estinzione del genere maschile fosse un uomo.
comunque se volete salvare il vostro commento nell’eventualità che venga censurato premete printscreen (vicino a f12) e poi copiate, incollate e salvate su un editor di immagini qualsiasi.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Non mi stupirei neanch’io, ma in questo caso non credo. E’ un classico linguaggio lesbofemminista misandrico, in uso nelle correnti più estremiste del femminismo.
Di fatto si tratta di apologia di nazismo. Provate a sostituire il termine “uomini” con quello di neri, ebrei, arabi, meridionali e via discorrendo e il gioco è fatto.
La cosa gravissima è che quella Luisa Pronzato (e quindi indirettamente anche il Corsera che ospita il blog) lo ha anche difeso sostenendo che si tratta di una evidente provocazione iperbolica…
Fabrizio
P.S grazie per l’informazione
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Forse è femmina-femminista, forse è un maschio iperpentito (alla U. Veronesi) o forse un birichino che ha gettato l’amo, o un esasperato che ha detto quel che molte non osano.
Ma quel che importa è: in tutta la storia umana quando e dove fu pensata/detta una simile enormità?
Non importa dunque tanto “il chi” pensò/disse ma il fatto che un similie abominio si fece pensare e si fece dire.
.
Rdv
Rino(Quota) (Replica)
Infatti l’aspetto più grave della vicenda non è tanto chi abbia scritto quel commento quanto che non sia stato censurato e sia stato addirittura difeso dalla moderatrice del blog.(e quindi di fatto, anche se indirettamente, rivendicato).
Se avessero un vera coscienza democratica si renderebbero conto dell’autogol che si sono fatte (a parte che non scriverebbero cose simili nè lascerebbero che fossero pubblicate).
La cosa ancora più paradossale è che quando un coglionazzo qualsiasi scrive qualche puttanata gratuita su qualcuno dei loro blog (per lo più beceri insulti e nulla più), le signore gridano allo scandalo e all’incitazione alla violenza e alla misoginia e pretendono pubbliche scuse…
P.S. Sono peraltro anche molto formali (la cosa non mi stupisce affatto). E’ evidente che per queste signore una parolaccia o un becero insulto da bar dello sport è considerato molto più grave di un commento scritto magari con parole forbite ma con un contenuto dichiaratamente razzista, sessista e nazista.
Complimenti!
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
qui è pieno di articoli sulla imminente inutilità genetica del genere maschile e molti portano la firma di uomini.
http://razzismodemocratico.blogspot.it/2008/06/incidenti-sul-lavoro.html
c’è da capire se l’intento è ironico o c’è veramente auto-flagellazione di genere da parte loro.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Divertente! Si, ho sempre sospettato che
proliferassero idee del genere, e adesso ho
la conferma che la realtà supera l’ immaginazione,
magari c’è il solito dubbio se si tratta di ironia o
vera volontà di realizzare ciò che si afferma.
Ma in ogni caso, il vero problema, dal mio piccolo
ed insignificante punto di vista, è che tali idee,
purtroppo, sono difficilmente realizzabili. Io non
credo infatti che un mondo senza uomini sarebbe
negativo dal punto di vista dei maschi, perchè io,
se fossi donna, in un mondo del genere non vorrei
davvero viverci. Meglio essere nati maschi, e quindi
eliminati, che vivevre (vivere? semmai vegetare) in un mondo del genere. Il mondo unicamente femminile, o comunque unico di qualsiasi specie,
lo lascio volentieri alla controparte. Dopo, quando la parte odiata non ci sarà più, la parte rimasta, per
sfogare il proprio odio, non potrà fare altro che trovare altre intollerabili differenze al proprio interno e cominciare a massacrarsi tra di loro, e così via di seguito, in una spirale senza fine che sfocerà nella inevitabile e meritata estinzione della specie. Il guaio dell’ umanità è il riduzionismo. Si vuole a tutti i costi selezionare i migliori, i meritevoli, (cioè, se stessi) ed eliminare tutti gli altri (appunto, gli altri) fino a quando non resterà più nessuno. Qui c’è una differenza fondamentale tra l’ umanità e il resto del mondo naturale. La natura, pur con tutti i suoi difetti, è sostanzialmente olistica, vale a dire è un tutto integrato, nel quale l’ intero è qualitativamente superiore alla somma dei suoi singoli componenti.
Invece nell’ uomo prevale il riduzionismo: ogni singolo pensa di essere superiore a tutti gli altri.
Saturno(Quota) (Replica)
Satirno:
>>
Si vuole a tutti i costi selezionare i migliori, i meritevoli, (cioè, se stessi) ed eliminare tutti gli altri…
>>
Sintesi brutale e perfetta del principio meritocratico.
Io sopra, gli altri sotto, o – meglio ancora – io vivo, gli altri morti.
.
RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
altri esempi di nazifemminismo (non so quale altro termine usare)
le bestie non uccidono. . gli uomini uccidono,il demone maschio. Altro che lotta..ogni donna nel mondo dovrebbe ucciderne uno,e già si starebbe meglio,i maschi rimasti eliminati nei forni,in massa. . allora si sarebbe vita!!
mi sa che condivido alla grande. il male nel mondo é maschio. dalle guerre,agli stupri,alla pedofilia,omicidi per l’incapacità di accettare la realtà,violenze di ogni genere,i furti,la caccia,lo sfruttamento delle donne,del pianeta,violentano le proprie figlie,sono proprio dei demoni.
ah dimenticavo,ci sono maschi che abusano di corpi di donne morte,nelle agenzie di pompe funebri! mi chiedo a cosa servono,perché esistono.
già. . inizio io lo sterminio ma non mi limiteró ad uno.
tratto dal gruppo facebook de “il corpo delle donne ”
http://www.facebook.com/ilcorpodelledonne
qualcuna o qualcuno ha preso le distanze ?? Nemmeno uno ….
mauro recher(Quota) (Replica)
Ritorno sulla questione dei commenti censurati e quelli che no, sia che si tratti della 27a ora o di altri blog e spazi ospitati da grandi gruppi editoriali.
Ci ritorno e mi focalizzo solo su questi perché ritengo importante esserci (nella maniera accennata da Fabrizio ovviamente, altrimenti il danno è solo nostro) giacché molto visitati e quindi molto influenti nella formazione della pubblica opinione.
Sugli altri, di nicchia, magari anche più radicali ed estremisti non mi ci impiccherei su. Anche perché quest’ultimi rappresentano associazioni e gruppi che estremisti lo sono già di loro. Gli spazi citati sopra, teoricamente, dovrebbero essere alquanto più equilibrati.
Sui commenti censurati.
Guardate, non è importante chi l’ha scritto quel commento (e come quello altri). Potrebbe benissimo essere stato un uomo. E l’intento essere sottilmente provocatorio. Il problema è che loro ci sono cascate.
E ci sono cascate non a caso. Si fosse trattato di uno spazio (che ricordo è su uno dei più grandi quotidiani italiani e quindi dovrebbe avere un surplus di responsabilità su ogni singola frase pubblicata, ma è ovvio che cosi non è) gestito da persone equilibrate, genuinamente convinte di cercare, in collaborazione, nuovi equilibri nelle tematiche di genere, quel commento, come tanti altri, di uomini, ma soprattutto di donne (inutile fare i nomi, basta scorrere un qualsiasi loro post per rendersi conto di chi parlo) non sarebbe passato in automatico.
E non per censura, ma perché , in una chiara linea di composizione in positivo delle problematiche tra i sessi sarebbe apparso per quello che è: puro trollaggio.
E invece no. Quello come altri, spudoratamente sessisti passano. Altri, argomentati e ragionevoli no. Dichiarando con questo, implicitamente, la loro vera linea. Che scusate se mi ripeto e se può sembrare una cosa minore, ma non è così, perchè il diavolo spesso si nasconde nei dettagli è questa:
“03.06 | La Redazione
Abbiamo il dovere di parlarne perché il fatto che oltre metà della popolazione di un paese cosiddetto industrializzato e culla della civiltà continua a rischiare ogni giorno di essere maltrattato, violato, ucciso è, oltre che una notizia, una violazione dei Diritti umani. E un bravo giornalista, donna o uomo che sia, non deve tacere.”
http://27esimaora.corriere.it/articolo/sabrina-e-quella-strage-di-donne-che-non-si-ferma/#comments_list
Che è di una gravità assoluta perchè condensa in sole tre righe il loro odio per gli uomini.
Cosa fare allora? Chiuderci nei nostri spazi e non intervenire? Io penso di no. Per i motivi che ho tante volte detto e ripetuto bisogna andarci (anche prendendosi le necessarie pause di “decontaminazione” 😉 ) ma bisogna farlo in maniera adeguata ed intelligente per cercare di rendere esplicita a chi legge, non necessariamente a chi scrive in quegli spazi, la loro vera linea e le loro contraddizioni.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Penso che si possa e anzi si debba usare questo thread per segnalare le censure operate sui cosiddetti grandi giornali.
L’ultima.
Il link è questo:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/04/vivienne-westwood-e-donne-non-sono-femminista/278138/
Letto l’articolo passo alla lettura dei commenti e decido di rispondere al seguente:
lia – 1 ora fa – in risposta a Lorenza Cervellin
Sono perfettamente d’accordo con Lorenza Cervellin. Io vivo tra le donne normali e non mi risulta che abbiano molto potere e neanche che lo abbiano sempre avuto.
In particolar modo in Italia ed in particolar modo nel Sud d’Italia vige ancora la nettissima separazione tra mansioni femminili e maschili, tra le decisioni che sono di competenza dell’universo maschile e quelle di competenza dell’universo femminile.
Inoltre la signora Westwood, evidentemente, non è a conoscenza dei numerosissimi casi di omicidi di donne da parte dei loro partner in Italia e degli innumerevoli articoli giornalistici che hanno messo l’accento su questa dolorosissima emergenza. Non è a conoscenza del fatto che il movimento “Se non ora quando” si è mobilitato per fermare questa strage.
Vedere le cose come stanno, leggere la realtà così com’è non significa affatto compiangere se stesse. Qua, se c’è qualcuno da compiangere, sono gli uomini, che hanno fatto della loro irresponsabilità e della loro superficialità, la loro bandiera di appartenenza.
E questa è la mia risposta. Censurata. E che quindi non vedrete in quel democraticissimo spazio :
Anch’io vivo tra uomini normali e manco a me risulta che abbiano tutto ‘sto potere ne che lo abbiano mai avuto.
Visto poi che io nel Sud profondo ci vivo e riscontro solo marginalmente quanto da lei affermato riguardo a ruoli e decisioni maschili e femminili mi piacerebbe che esplicitasse meglio di quale Sud sta parlando, altrimenti mi viene il dubbio che stia solo stereotipando.
Ed ancora. Forse la signora Westwood non conosce i dati di cui lei sta parlando. Magari ha letto i dati riportati qua:
https://www.uominibeta.org/2012/06/26/il-femminicidio-finlandese/#comment-21574
facendosi un idea più oggettiva del fenomeno.
L’ultima frase non serve nemmeno commentarla. Da solo un’indicazione del suo personale livello di odio contro gli uomini.
…………………………………………………………………..
ps. Da leggere quella che sembra essere la moderatrice (e quindi la censuratrice) di quello Spazio: tale Lorenza Cervellin Esperto di Pari Opportunità, integrazione sociale e cittadinanza di genere. Questo il suo blog:
http://opportunitapari.blogspot.it/
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sul blog Terragni avevo inserito alcuni articoli da “Un brusco risveglio” visto che si parlava di sangue e vendette varie, con un mio disappunto e nausea da tutto ciò… ma non l’hanno pubblicato.
Leonardo(Quota) (Replica)
@Luigi ,bell’esempio di pari opportunità ,ma veramente credono che gli uomini vanno in ferrari e le donne con i carri trascinati dai buoi ?
Io resto dell’idea che chi censura ,ha paura ,se proprio non ci sono offese gratuite e pesanti, allora il discorso riguarda la maleducazione ….
E poi ,basta dare un occhiata al link da te messo ,qualcuno dice che è un delirio ,ma lo lasci giudicare anche agli altri
mauro recher(Quota) (Replica)
Un’opinione?
Hanno una fottutissima paura di quel link.
Se gli avessi scritto, cosi a spanne, gli stessi concetti contenuti nel link stesso quasi sicuramente il commento sarebbe passato.
Perché sarebbe stato il solito (per loro, ovvio) commento del maschilista misogino che ce l’ha con le donne … etc etc e le sue considerazioni declassate a vaneggiamenti. Cosi come sono passati altri commenti di utenti contrari alla loro linea.
Ma vedere e soprattutto far vedere a tutti, in primis alle adepte del verbo, che la loro ultima battaglia, quella sul cosiddetto “femminicidio”, si basa su una montagna di balle, quello no. E’ troppo pericoloso.
E questo mi fa tornare sulla considerazione di Diego, che poi da sempre è anche la mia.
La ricerca, l’accumulo, il trattamento di dati reali e inoppugnabili su tutte queste tematiche, nonché la messa a disposizione di tutti, perché tutti possano giudicare da soli, deve essere per noi un obiettivo prioritario.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ultimissime…
Fuori tempo massimo, articoli e commenti infatti vanno degustati caldi, poi l’attenzione si posa altrove, lo hanno pubblicato.
Rispetto al primo, ho aggiunto solo la seguente postilla: (Va bene, proviamo ad aggirare la censura con facebook)
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La censura immotivata dei commenti sgraditi è un gravissimo problema; di onestà intellettuale innanzitutto. Essa lede il sacro diritto di ogni persona ad essere informata/controinformata al fine di crearsi idee proprie.
Molto spesso I miei commenti (guarda caso solo quelli non in linea con il pensiero degli articolisti o editori), vengono semplicemente ignorati (il ché significa censurati). Questo capita quasi con qualsiasi blog o giornale. Mi capita spesso col FATTO QUOTIDIANO, ultimamente i miei commenti censurati replicavano ad articoli di Marco Travaglio o Peter Gomez.
Quanti dichiarano di consentire commenti, andrebbero obbligati per legge a pubblicare tutti i commenti (quelli chiaramente non in contrasto con il codice penale).
Quantomeno occorrerebbe un blog di denuncia, che indicasse il censuratore ed il commento immeritatamente censurato.
vins(Quota) (Replica)
Hai perfettamente ragione, Vins, proviamo però a vederla da un altro punto di vista. La censura è (anche) una prova di debolezza. Storicamente parlando, è stata ed è applicata un po’ ovunque, sia dai sistemi dispotici (di qualsiasi genere) che da quelli democratici e “massmediatici” moderni. In questi ultimi il meccanismo è naturalmente molto più sofisticato rispetto ai primi e l’informazione viene “embeddizzata” a monte. Si decide cioè preventivamente quello che deve essere pompato mediaticamente e quello che deve essere ignorato. Oppure si costruisce di sana pianta una notizia (solo per fare degli esempi fra i tantissimi che si potrebbero portare, pensiamo a quella degli stupri di massa da parte delle truppe fedeli a Gheddafi in Libia, rivelatasi una bufala clamorosa, o a quella delle armi di distruzione di massa possedute da Saddam Hussein) oppure ancora si dà una versione di parte, quindi deformata e distorta, della notizia. Molto spesso, se non quasi sempre, le due cose viaggiano insieme. Dalle stelle alle stalle, ricordiamoci delle “olgettine”, cioè escort di lusso mantenute, con Suv e appartamento in Via Napoleone a Milano, trasformate in vittime del sistema maschilista e del potente di turno, da un’abilissima operazione mediatica che ha addirittura indotto, di fatto, il Tribunale di Milano a dichiararle “parte offesa”. Potremmo continuare all’infinito, pensiamo alla questione dei morti maschi) sul lavoro: il risvolto di genere della vicenda, come sappiamo, è completamente ignorato.
Ma gli esempi, come dicevo, potrebbero essere migliaia, e non metaforicamente parlando.
P.S. sarà un caso ma non si parla più da tempo dei suicidi (maschi), piccoli e medi imprenditori, artigiani, operai, disoccupati, a causa delle crisi economica in corso e delle politiche economiche dell’attuale governo. Come ricorderete, qualcuno aveva cominciato a dire che non era il caso che se ne parlasse troppo per evitare di innescare il meccanismo della cosiddetta emulazione. Sappiamo però perfettamente, che l’argomento era ed è assai scottante, specie per gli attuali governanti. Fino ad un paio di mesi fa si andava avanti al ritmo di un suicida ogni due giorni o al massimo tre. Ora non se ne sa più nulla e nessuno ne parla più, pare proprio che il fenomeno, così come è nato, si sia esaurito.
Ne siamo veramente certi? Io non ne sono così sicuro…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dici verità che sono sotto gli occhi di chiunque voglia vedere. La disinformazione e l’informazione tendenziosa la fanno da padrone; per quanto ci riguarda, nelle menzogne delle femministe e dei maschiopentiti. Una per tutte: “Le Violenze”. Soltanto qualche mio commento (quando non censurato) porta a conoscenza dati statistici assolutamente ignorati dai mass media (dati da ignorare o nascondere). A fronte dello strombazzato “femminicidio” : In Italia nel corso dell’anno 2011 le donne hanno commesso: ogni 15 giorni un omicidio; ogni 8 giorni un tentato omicidio; ogni 5 giorni un accoltellamento. Questo limitatamente alle notizie riportate in rete.
Come porre rimedio alla guerra di disinformazione femminista? secondo me non basta limitarsi a scrivere per una piccola parte di pubblico: occorrerebbe che tutti gli attivisti della questione maschile si mobilitassero a fare opera di denuncia tramite volantinaggio. Cento attivisti che distribuissero alle metro 2-300 volantini (in orari diversi, una volta a settimana (bastano un paio di treni in arrivo e pochi minuti) potrebbero aprire gli occhi e sensibilizzare 100 x 300 x 12 oltre trecentomila uomini ogni anno.
vins(Quota) (Replica)
Segnalo questo post della 27a ora per un solo motivo. L’impagabile commento di un’utente donna che, con sano realismo emiliano, dice le cose come stanno.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/donne-meridionali-disoccupate-occhio-alla-riforma-fornero/#more-4641
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Il lavoro non si inventa
06.07 | 11:05 OrsoBal�
Espulsa dal mondo del lavoro a 49 anni, non ho mai smesso di cercare attivamente per i 3 anni successivi, e non ho mai interrotto il rapporto con l’Agenzia per il Lavoro. Sempre presente nelle liste, ho rinnovato puntualmente il “patto” (così si chiama: loro ti tengono in lista, e tu cerchi attivamente). Mai cavato fuori un ragno dal buco. E vivo in Emilia, non al sud: qui il tasso di occupazione femminile è tra i più alti d’Italia, e il welfare funziona correttamente da sempre, asili numerosi ed eccellenti e ottima l’assistenza agli anziani rispetto allo standard nazionale.Qual’è il problema, allora ? Il problema sono io: sono vecchia e non ho una professionalità appetibile.Punto e basta. Tutto il resto sono CHIACCHIERE – ARIA FRITTA. Da quando ero adolescente sento ripetere il mantra “le donne stanno a casa perchè non sanno a chi affidare figli e vecchi”. Era vero trent’anni fa: ora sono tutte balle. Le donne stanno a casa perchè non c’è lavoro per loro, e loro non sanno fare nulla di appetibile. Le donne mancano di cultura tecnica, e il tessuto economico italiano fatto di piccole e medie imprese, per una donna di cui ha bisogno – magari in amministrazione – assume sette uomini in ruoli tecnici (e sono quelli davvero insostituibili, che mandano avanti la baracca; la ragioniera la sostituisci in una settimana, mentre un direttore tecnico che va via può metterti in seria difficoltà). Se a questo si aggiungono le interminabili pause-maternità, dilatabili fino a due anni, si comprende come le donne non lavorino. In quanto agli asili-nido, oltre un certo limite servono solo a dar da lavorare alle maestre. Aumentare gli asili al sud, oggi, servirebbe solo a mettere più donne davanti alla tv a pascersi di telenovelas, mentre il principino ereditario se lo ciucciano le maestre (pagate,e quindi comprese nelle statistiche delle occupate). Altro che balle. IL LAVORO NON SI INVENTA, vogliamo mettercelo una volta per tutte nella testa, e smetterla con questi birignao politically correct??
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Io, invece, segnalo questo post pubblicato sulla 27ora, che dimostra una volta di più l’idiozia dell’uomo medio, specie se appartenente alla generazione dei sessantenni (o quasi). (*)
Un vero e proprio campionario di stronzate, che a situazione invertita una femmina non si sognerebbe mai di scrivere, perché pur essendo complessate, al tempo stesso hanno una maggior “consapevolezza di genere”. Anzi, sono proprio i complessi a renderle più consapevoli e compatte fra di loro.
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RISPOSTA A @BULMA76
06.07 | 17:49 catuano
Gent.ma Sig.ra BULMA76, mi spiace deluderla ma non credo proprio di essere un uomo che prova rancore nè tantomeno odio nei confronti delle donne. Ovviamente non mi conosce e non credo proprio che mi conoscerà mai, tuttavia la posso tranquillamente rassicurare in tal senso. Ho appena compiuto 57 anni e da quando avevo 15/16 anni, ho sempre provato emozioni nel conoscere giorno dopo giorno il mondo femminile in tutte le sue contraddizioni e sfaccettature e ancora oggi che non sono più un ragazzino, le donne riescono ancora a stupirmi e a darmi emozioni e sensazioni irripetibili. Se proprio lo vuole sapere, non ho nessun problema a confessarle di aver sempre sostenuto pubblicamente che le donne rispetto a noi maschietti, hanno sempre avuto e avranno sempre una marcia in più. La conferma? Se in politica gli uomini avessero dato più spazio alle donne (le c.d. quote rosa – come vengono definite “amabilmente” da noi uomini) non saremmo certamente ridotti alla canna del gas. A differenza degli uomini e con le dovute eccezioni, le donne sono molto più oneste, intelligenti, pragmatiche, organizzate, resistenti al dolore e alla fatica, hanno una energia inesauribile e sessualmente sono molto più attive e selettive di noi maschietti che continuiamo pateticamente ad ostentare sicurezza, forza, machismo e bullismo senza averne alcun requisito. Voglio solo concludere ribadendo che la mia frase “incriminata” sul “disfacimento del corpo flaccido” riguarda chiunque, me compreso e comunque sono un uomo talmente intelligente da saper chiederle scusa se ho offeso involontariamente la sua persona. Con i migliori saluti.
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Dico, ma ci rendiamo conto di cosa sono capaci di scrivere certi imbecilli?
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le donne sono molto più oneste, intelligenti, pragmatiche, organizzate, resistenti al dolore e alla fatica, hanno una energia inesauribile e sessualmente sono molto più attive e selettive di noi maschietti
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=1671970&st=75#lastpost
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(*) Senza offesa per coloro che in questa sede hanno quell’età, ma nella mia esperienza ho potuto appurare che la quasi totalità degli uomini appartenenti a quella generazione, sono totalmente inconsapevoli nonché succubi delle femmine. Definirli dei cattivi maestri per i giovani è un complimento.
Daniele(Quota) (Replica)
Quando leggo queste cose in genere rispondo a chi le scrive: “parla per te”. E’ singolare che queste autoflagellazioni chiamino in causa, sempre, comunque, “NOI” “MASCHIETTI”. C’è un tentativo 1) di buttarla sullo scherzo, sulla “garbata ironia” che tanto piace agli smidollati che non sono né carne né pesce e che per questo Dio vomiterà dalla sua bocca e 2) di chiedere complicità a tutti gli altri, perché si sa, gli uomini, anzi, i maschietti, DEVONO ridere di se stessi, DEVONO autodenigrarsi col sorriso sulle labbra, se no “sono rancorosi e insicuri”. Mi è già capitato di avere a che fare con un paio di questi idolatri dell’universo femminile (che io chiamerei “paesino femminile”, o anche “condominio femminile”) e i risultati sono sempre gli stessi: tutta un’indignazione, molto beneducata per carità, tutto un vocabolario ottocentesco in cui ci manca solo che ti chiamino “vile marrano”, seguita dall’immediata espulsione dai contatti. Dubito che il mio richiamarli alla dignità serva a qualcosa (va be’, io sono poco diplomatico, lo ammetto, ma sono stato influenzato da figure importanti che quando c’era da dire verità sgradevoli non ci hanno mai girato intorno). Io mi sarei anche rotto di scrivere commenti sulla 27ma Ora che rimangono quasi tutti in moderazione. (Il che dimostra che erano ragionevoli e sensati, altrimenti li avrebbero pubblicati subito). Forse erano troppo sarcastici. Io però non ho il talento per le cifre e la ricerca o la visione politica di Luigi o Rita o Fabrizio, per dire solo i più prominenti del movimento, quindi se mai vado a scavare in quelle che mi sembrano le gravi contraddizioni umane, emotive, sentimentali, da cui nascono certi atteggiamenti. E vedo in questi tristissimi uomini di cui parla Daniele una sottomissione che però secondo me non dipende dall’età, basti vedere il caso del noto sfigato Paolo1984, che è ancora lì a pendere dalle labbra delle articoliste quando dicono che bisogna farsi giustizia da sole. Tutti i discorsi che gli abbiamo fatto non lo hanno cambiato di un atomo. Io rimango dell’idea che vadano richiamati alla dignità, ma secondo il modello De Falco: “SI RICOMPONGA, CAZZO”. Ecco, poi non so a quanto serva, però mi rimane la speranza che almeno la prossima volta i “NoiMaschietti®” ci pensino due volte prima di dare inizio al simpatico, garbatamente ironico, allegro, pacato automartellamento dei testicoli a cui invitano anche tutti noi a partecipare, e dicano finalmente una buona volta “IO MASCHIETTO”.
Marco Pensante(Quota) (Replica)
“Io però non ho il talento per le cifre e la ricerca o la visione politica di Luigi o Rita o Fabrizio” (Marco Pensante)
Non fare il falso modesto, Marco, sei un uomo di grande intelligenza, lucidità e soprattutto ironia. E lo sai perfettamente…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Dimenticavo…
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le donne riescono ancora a stupirmi e a darmi emozioni e sensazioni irripetibili.
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Qualcuno di voi ha mai sentito una femmina dire
“gli uomini riescono ancora a stupirmi e a darmi emozioni e sensazioni irripetibili” ?
Io no, di solito mi capita di ascoltare critiche e prese per il culo.
Poi, come si fa a sostenere che le rogne dell’uomo medio hanno origine nel femminismo?
Queste ridicolaggini sono ben precedenti, nonché figlie di una cultura di merda, che mi auguro si estingua il prima possibile, perché solo l’estinzione potrà salvare questo paese di merda, succube delle femmine (come tutti i paesi latini).
Daniele(Quota) (Replica)
“come si fa a sostenere che le rogne dell’uomo medio hanno origine nel femminismo?” (Daniele)
Sono d’accordo, la questione, come sostengo da sempre, è estremamente più articolata e riguarda il ruolo, la funzione, le modalità dell’essere e dello “stare al mondo”, per lo meno in questa epoca e nell’attuale contesto, del femminile nel suo complesso. Il femminismo, per la verità quasi mai sconfessato pubblicamente da nessuna donna, è appunto il cappello ideologico (e la copertura ideologica) di una situazione ben più complessa e con tantissime sfaccettature.
Ciò detto, sarebbe un grossolano errore, sia di impostazione che di metodo e soprattutto di merito (cioè in termini analitici), scindere il mondo femminile in femministe “cattive” da una parte, rispetto alla maggioranza delle donne “buone”, dall’altra.
Sarebbe molto meglio se così fosse ma la realtà è (purtroppo) molto più complicata.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
andando un pochino OT credo che il problema sia anche questo
Se leggiamo la definizione di Femminismo e Maschilismo su un qualsiasi dizionario cita :
Femminismo …Movimento per la parità tra uomo e donna
Maschilismo ..Movimento per la supremazia dell’uomo
Noi sappiamo che ,con i nostri articoli, sopratutto la definizione di Femminismo è molto diversa da quella descritta . Però ,una definizione del genere, porta sia uomini e donne a sposare tale “ideologia”,in fin dei conti cosa c’è di meglio della parità ?,Peccato pero che ,in nome di questa “parità” molte donne “criminalizzano il maschio” perchè in fondo loro sono dalla parte del giusto ,si possono permettere di scrivere commenti come l’eliminazione dell’uomo (ogni donna dovrebbe uccidere un uomo) e il famoso “uomo morto non stupra” ,in fin dei conti ha ragione Rino ,LA MAGGIORANZA è DEVIANTE
mauro recher(Quota) (Replica)
Daniele:
le donne riescono ancora a stupirmi e a darmi emozioni e sensazioni irripetibili.
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Qualcuno di voi ha mai sentito una femmina dire
“gli uomini riescono ancora a stupirmi e a darmi emozioni e sensazioni irripetibili” ?
Io no, di solito mi capita di ascoltare critiche e prese per il culo.
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L’assimetria tra i due generi è tanta: la parte più “dotata” si abbassa ed esalta l’altra parte che, invece si guarda bene dal mostrare ammirazione su ciò che è sentito come più di lei. Sono entrambi in malafede, per un equilibrio basato sulle falsità e la fantasia, come del resto tutto ciò che riguarda la vita…
Leonardo(Quota) (Replica)
Un ulteriore esempio che dimostra come la nostra (ma non solo) sia una società malata, che tende a mitizzare le femmine e ad attribuire alle suddette meriti che non hanno, è dato anche da esempi apparentemente banali come questo:
http://www.corriere.it/sport/12_luglio_07/tennis-sport-wimbledon-compagne_55dfe5d6-c849-11e1-9d90-c5d49ff3a387.shtml
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Se dietro ogni uomo c’è una grande donna, dietro ogni fuoriclasse del tennis c’è una Penelope disposta ad immolare una quota di se stessa alle esigenze di un top player,
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Capito? Se Serena e Venus Williams vincono il torneo di Wimbledon (ecc.) è merito loro, mentre se Federer, Murray ecc. fanno altrettanto è merito “della grande donna che è dietro di loro e che gli dà la pace interiore”, ecc.*
Questi sono autentici deliri, che la dicono lunga sulle radici della nostra idiota cultura (mi riferisco al rapporto fra i due sessi, non ad altro), psicologicamente ed emotivamente sottomessa al femminile.
Altro che “maschilismo imperante”…
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http://questionemaschile.forumfree.it/?t=7798681
Daniele(Quota) (Replica)
Qualcuno, cortesemente (non sto scherzando, sapete che ho una certa resistenza personale ad entrare in quei luoghi ma è giusto andarci nei limiti del possibile), potrebbe riportare questa notizia sul blog della 27ma ora (e anche altri) e chiedere spiegazioni? Come può essere definito questo? Un maschicidio? O un semplice assassinio? E se è un semplice assassinio in cosa si differenzia da altri che sono invece definiti femminicidi? Oppure invece è proprio un maschicidio (i crismi ci sarebbero tutti)? Ma allora, in questo caso, vuol dire che oltre al femminicidio esiste anche il maschicidio…Che differenza c’è tra il femminicidio e il maschicidio? Insomma, il caso merita di essere approfondito e io credo che le nostre amiche e i nostri amici della 27 ora et similia potrebbero darcele…forse…
http://affaritaliani.libero.it/
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Ci provo io.
Con il post giusto però …
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Fabrizio, risponderanno che era malata mentale oppure che ha dovuto sopportare passate angherie dal marito non dette nell’articolo e che quindi questo del fatto che non si lavava è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Ragazzi, io le conosco troppo bene le improbabili giustificazioni femminili(ripeto, femminili e non solo femministe) a riguardo di crimini commessi da donne contro uomini,e da tali giustificazioni non ci si scappa, giustificazioni queste che purtroppo trovano credito presso la stragrande maggioranza della gente in quanto la propaganda mediatica e femminista a furia di anni e anni di proganda vittimistica e di false statistiche sulla violenza contro le donne, è riuscita a inculcare nella gente la dicotomia “uomo oppressore/donne oppressa” e quindi quando si sente di un uomo ucciso o aggredito da una donna, automaticamente la mente della gente realizza che lei ha solo reagito, in quanto la donna è vittima e innocente a prescindere e che quindi come tale non può compiere il male gratuitamente,trasformando quindi la vittima in carnefice e la carnefice in vittima. Le sentenze di tribunale rispecchiano questa mentalità criminale: le donne hanno, di fatto, licenza di uccidere gli uomini(eccetto che in contesti di criminalità comune o terrorismo). Per le donne(non solo le femministe, quindi) e per questa società in generale, la vita di un uomo non solo vale di meno di quella di una donna, ma anche di meno di un coniglio, di un criceto. Provate a leggere le notizie su FB o su un giornale on line a riguardo di un coniglio torturato o di un cane abbandonato in autostrada e di quello di una moglie che ha evirato o ucciso il marito: nel primo caso la gente chiede l’ergastolo o addirittura la forca per l’autore di quel gesto, mentre nel secondo caso la gente(soprattutto le donne) ci ride e scherza sopra e in molti casi giustificano pure: “ha fatto bene”, “chissà cosa avrà dovuto passare lei per ucciderlo”. PROVARE PER CREDERE! Per molte donne, quindi,la vita di un uomo vale di meno di quella di un coniglio.
E allora mi chiedo da dove viene questo odio e rancore delle donne(non solo quindi delle femministe) nei confronti degli uomini. Le donne occidentali disprezzano gli uomini(eccetto i loro figli,padri e fratelli, e ovviamente maschi alfa, cioè i tanti Gabriel Garko per intenderci). La lotta per la Questione Maschile deve essere finalizzata anche ad aiutare le donne affinchè si possano liberare da questo odio e disprezzo antimaschile inculcato loro da oltre 100 anni di propaganda femminista.
raffaele(Quota) (Replica)
E’ come andare dalle SS a difendere gli ebrei! Anche io evito certi luoghi indecenti…
Leonardo(Quota) (Replica)
Segnalo il seguente post sul FQ
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/11/questioni-di-genere-questioni-di-donne/290524/
ho inviato un commento, che riporto a seguire, vediamo se lo pubblicano.
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Caro De Maglie
come si dice, questo post cade proprio a fagiolo.
Lei si interroga sul perché ci siano pochi uomini che si interessano alle questioni di genere (termine improprio, come qualcuno prima faceva notare, ma tant’è) e della loro scarsa presenza come promotori e finanche come pubblico nelle iniziative da lei citate.
Mi scusi, ma mi meraviglierei del contrario. E mi meraviglia altresì che lei come uomo non ci arrivi. A me, non se la prenda, sembra che lei e chi come lei (pochi, per sua stessa ammissione) fa parte di quel circuito abbiate una specie di “cordone ombelicale” col femminile dal quale non riuscite a staccarvi. Per cui vi muovete dentro un perimetro ampiamente tracciato da altre. Ed è questa la causa per cui lei non vede e non vedrà mai masse di uomini a quel tipo di iniziative. Perché non parlate da uomini agli uomini e soprattutto non ne parlate tra uomini.
Guardi che non sto dicendo assolutamente nulla di strano. Sono anche d’accordo sulla ridefinizione del maschile in tutte le sue sfaccettature, operata però dal maschile stesso. Non mi risulta d’altra parte che il movimento femminile, fin dai suoi albori, abbia chiesto permesso agli uomini. Come era giusto che fosse. Non vedo ora la necessità di farlo a parti invertite. Ciò che bene per le donne possono deciderlo solo le donne? Per me è cristallino che valga anche per gli uomini. Il confronto “di genere” è possibile solo sulla base di due pensieri autonomi che si confrontano arrivando magari a conclusioni in max parte condivise, non tra due pensieri “incestuosamente” legati.
Poi è vero, gli uomini che si interessano alle questioni di genere sono ancora pochi, ma ci stanno e si stanno organizzando. Per onestà intellettuale mi preme dirle che chi le scrive, fa parte di uno di questi movimenti maschili. Di sinistra.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Mi sono ripromesso di riportare i commenti censurati altrove in questo thread e cosi continuerò a fare anche in futuro.
Gli sviluppi dell’articolo segnalato.
Il commento di cui sopra è stato pubblicato ed ha raccolto anche un discreto numero di “mi piace“.
Tutto bene?
Si. fino a quando ricevo una replica dalla blogger Nadia Somma (co-autrice del blog insieme a Mario De Maglie, ma il post era di quest’ultimo). Ero intervenuto nel suo post precedente (http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/05/alessandra-la-76esima-vittima-del-2012/284862/ ). Il resoconto di come è andata lo potete trovare nel thread “il femminicidio finlandese. Riporto quindi il suo commento:
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Nadia Somma+e+Mario+De+Maglie 17 ora fa in risposta a Luigi Corvaglia
@Luigi Corvaglia
Volevo chiedere un chiarimento riguardo un commento scritto al post di Mario De Maglie, ed è là dove lei commenta “perchè non parlate da uomini agli uomini e ne parlate tra uomini”. Ecco non riesco a comprendere come parli un uomo che parli “da uomo” e come si esprima o si debba esprimere un uomo che parli “da uomo” sul problema della violenza sulle donne? (é la seconda volta che cerco di inviare il messaggio e spero non ci sia un doppione, nel qual caso mi scuso ma non dipende da me). . Nadia Somma
…………………………….
Invio quindi, compatibilmente con gli impegni, la mia controreplica che riporto a seguire:
…………………………….
X Nadia Somma
intanto è stupefacente il suo intervento, che conferma, manco a farlo apposta, in pieno quello che dicevo all’inizio del periodo.
Sono intervenuto sul post di Mario De Maglie perché volevo confrontarmi con il suddetto sul tema da lui sollevato. Badi bene: confrontarmi con lui. Ed invece interviene lei che nel suo post “Alessandra, la 76esima vittima del 2012” ha si passato un mio commento, salvo censurare la mia replica ad Adamo Bolognesi sullo stesso commento.
Siccome io non intervengo mai offendendo le persone, tuttalpiù mi pongo in maniera che posso capire essere per voi un pò spigolosa, visto che si è presa il disturbo di intervenire adesso, potrebbe spiegarmi perché quel commento è stato censurato . Magari ripubblicandolo e massacrandolo se crede. Ma lasciandolo anche al giudizio di chi legge.
Quindi, non se ne abbia a male, ma capisce benissimo che in queste condizioni non posso risponderle. Il confronto non è serio. E parte della risposta non sarebbe comunque di sua competenza.
………………………………………………………..
Stra-ovviamente il commento è stato cestinato.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ennesimo commento censurato sul corriere. Al demenziale post della Sargentini.
http://27esimaora.corriere.it/articolo/le-donne-piu-intelligenti-degli-uomini-lautostima-fa-la-differenza/#comments_list
Non l’ho salvato, lo riporto a memoria:
………………………………………………………………
Invece di farne motivo di dibattito politico, culturale, storico ecc. ………. (Giulia Morris)
Addirittura.
A me sembra la solita fuffa, a cui seguirà una contro-fuffa e poi ancora una contro-contro-fuffa.
E noi come utili idioti a scannarci. Mentre qualcuno la mette in quel posto a tutti. Uomini e donne.
Contente voi …….
…………………………………………………………..
ps. Ho notato però che i commenti del prode Fantomas li hanno passati ……
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Sargentini, collaboratrice di Amnesty International, mi verrebbe da ridere se non ci fosse da piangere…un articolo demenziale, ma tanti commenti articolati e intelligenti: c’è ancora un po’ di QI in questo pianeta
Alessandro(Quota) (Replica)
Voci curate al 91% da maschi 9% da femmine.
Wikipedia maschilista?
No, ma quasi.
… “La realtà è che il Web 2.0 è profondamente maschile, perché sono maschi quelli che l’hanno progettato, perché la figura del nerd e quella del geek sono per definizione maschili, e infine, come dimostrato da recenti statistiche nella Rete, perché i maschi creano contenuti mentre le donne acquistano e postano fotografie.”
.
http://www.corriere.it/cultura/12_luglio_20/baresani-se-il-sapere-di-wikipedia_c82333d8-d22a-11e1-8c20-46cab27756be.shtml
(qs. volta i commenti sono centrati!)
:
Quando c’è in gioco la voce del verbo “dare” i risultati si vedono.
Rn
Rino(Quota) (Replica)
Ho appena postato (se non me lo censurano) questo primo lungo pistolotto sul blog della 27 ora (voglio rispondere anche ad altre bestialità dette dalla Sargentini). Come sapete, provo una certa repulsione ad andare in quei luoghi e preferisco di gran lunga impiegare il mio tempo nella lettura e negli studi, però a volte non si può fare a meno di esprimere la propria opinione. Sarebbe opportuno che i nostri interventi fossero sempre supportati da altri e successivi interventi di rinforzo, specie in seguito alle (rarissime) repliche delle moderatrici. Questo come opzione tattica. Devono capire che non siamo pochi e isolati (sono già molti, per la verità, gli uomini che si producono in interventi assai critici e anche di un certo spessore) e dobbiamo fargli fischiare le orecchie. Quindi, chi ha tempo e voglia, dia fiato alle trombe.
Di seguito il mio primo intervento, in risposta ad un post della Sargentini che rispondeva a sua volta ad una altro commentatore che la criticava:
“E’ stupefacente osservare come le ideologie (in questo caso quella femminista) possano reinterpretare la realtà stravolgendola completamente o quasi (in mezzo a tante menzogne, qualche verità è pur necessario che ci sia, altrimenti il tutto non è credibile…) e piegandola ai propri interessi di parte.
Andiamo per punti. Inizio dal primo, partendo dall’affermazione della Sargentini:” Si ricorda di quando (noi donne) non avevamo nemmeno il diritto di voto?”. Mi riprometto, se non sarò censurato, di tornare in altri post sugli altri punti toccati dalla stessa Argentini. So di farla molto lunga,e me ne dispiace, ma non posso fare altrimenti data la complessità della materia e degli argomenti trattati..
Quello delle donne che non avevano diritto al voto è uno dei tanti mantra recitati e sbattuti quotidianamente e sistematicamente in faccia agli uomini (nessuno escluso, come se tutti fossero colpevoli della presunta millenaria oppressione del genere femminile a senso unico) per ricordargli quanto sono brutti, sporchi e cattivi. Raccontata in questo modo sembra quasi che per millenni le donne, in un mondo democratico ed evoluto, una specie di valle dell’Eden per soli uomini, non abbiano potuto partecipare alla vita democratica perché impedite, discriminate e mortificate nei loro diritti più elementari. Cosa peraltro vera, in parte, a patto di aggiungere che ad essere privati dei più elementari diritti (umani, civili, politici e sociali) non erano solo le donne ma anche il 99,9%, poco più o poco meno, dell’intera popolazione maschile, cioè tutti coloro che non appartenevano alle elite sociali dominanti, le quali, peraltro, nelle varie fasi storiche che si sono succedute, erano formate non solo da uomini ma anche da donne, che spesso e volentieri hanno avuto anche ruoli di primissimo piano nella gestione del potere (basta dare una superficialissima occhiata ad un manuale di storia per verificare quante donne sono state regine, imperatrici, principesse, reggenti ecc.).
Non solo. La democrazia (e non sto parlando di sistemi democratici compiuti, naturalmente, ma viziati da tanti fattori che vado a spiegare) è un “invenzione” che possiamo realisticamente retrodatare alla fine del XIX secolo. Tranne rarissime eccezioni (ora non ricordo esattamente ma chiunque è in grado di andare su wikipedia o dove crede e confermare quanto sto dicendo) , nei più importanti paesi europei, Francia, Inghilterra, Italia, Germania, il lasso di tempo tra il suffragio universale maschile e quello femminile è al massimo di pochissimi decenni (quindi, storicamente parlando, NULLA). In Italia il primo suffragio universale maschile risale, se non ero, al 1912. Le prime elezioni ”libere” e “democratiche”, se così possiamo definirle, con moltissima fantasia, risalgono ai primi anni subito dopo la fondazione dello stato unitario, quindi siamo intorno al 1860/1870. Da allora e fino al 1912 (un particolare da niente…) gli aventi diritto al voto, in base all’età, al censo e al titolo di studio, rappresentavano non più del 2% (e mi sono allargato) dell’intera popolazione maschile adulta. Dopo di che è scoppiata la prima guerra mondiale, successivamente il fascismo è andato al potere e di suffragio non se ne è più parlato né per le donne né per gli uomini, e poi la seconda guerra mondiale. Caduto il fascismo e finita la guerra, il suffragio è stato esteso anche alle donne (siamo nel 1946). Negli altri paesi (Francia, Inghilterra ecc.), che per loro fortuna si sono risparmiati la parentesi fascista, il suffragio è stato esteso alle donne molto tempo prima. Ne consegue che il lasso di tempo tra il suffragio universale maschile e quello femminile in questi paesi è stato ancora minore rispetto all’Italia.
Prima della fine dell’ 800, semplicemente la democrazia NON esisteva, a meno di prendersi in giro (è già oggi un concetto estremamente relativo, figuriamoci allora…) e il potere, nelle varie forme, epoche e fasi storiche, era gestito da esigue minoranze di uomini (ma anche di donne) . Non che oggi la situazione, nella sostanza, sia molto differente, però per lo meno siamo chiamati tutti/e a ratificare ciò che è stato già deciso dalle elite dominanti. E’ già qualcosa. Ma per millenni, quasi nessuno e quasi nessuna, ha avuto la benché minima voce in capitolo su nulla. Quindi , se dobbiamo parlare di discriminazione e di diritti negati, dobbiamo parlare di discriminazione di classe, non di genere. Non mi pare che la condizione di un minatore nell’800 o nel ‘900 fosse migliore di quella di sua moglie. Forse che lui era un privilegiato perché percepiva un salario di fame che non riusciva neanche a sostentare i suoi figli? Forse trascorrere 12 o 14 ore al giorno senza mai vedere la luce del sole in una miniera o in una cava di marmo per morire a 40 anni di silicosi o per frana può essere considerato un privilegio? Questo sfruttamento bestiale a cui era sottoposto per un salario di fame sarebbe ciò che lo avrebbe reso “indipendente” rispetto alla moglie che invece non lo era perché non percepiva quel salario? Personalmente se dovessi scegliere tra fare il minatore, in quelle condizioni, o la moglie del minatore, lo dico con estrema chiarezza, anche se mio marito fosse una specie di incrocio fra King Kong e Godzilla, non avrei dubbi: sceglierei di essere la moglie del minatore, perché io in miniera, e in quelle condizioni (cioè quelle in cui si trovava il 99% degli uomini fino a sessant’anni fa), NON ci vado. A costo, ripeto, di essere sposata ad un bruto (è risaputo che, specie allora, tutti gli uomini, nessuno escluso, erano dei bruti che la sera tornavano a casa e pestavano le mogli…neanche a metterlo in dubbio, la violenza è solo maschile, è risaputo anche questo…) che mi prende a calci tutte le sere.
Il femminismo ha riscritto e reinterpretato, deformandola, questa storia (e la realtà nel suo complesso) pro domo sua. Ecco perché la Argentini, e con lei tutte le femministe e il coro dei “progressisti” e dei “politicamente corretti” ha buon gioco nel gridare:”Fino a pochi decenni fa le donne non potevano neanche votare!…”, come se per millenni invece gli uomini avessero avuto quel diritto.
Basta poco per deformare la realtà, soprattutto se non c’è nessuno che ti dà uno stop e che ti dice:”Ma ti rendi conto di cosa stai vaneggiando?”. Come nel caso dell’articolo in oggetto, dove addirittura, in pieno delirio sessista e razzista, si è arrivati a sostenere che le donne sarebbero più intelligenti degli uomini…A parti invertite, una simile castroneria avrebbe scatenato il finimondo. E invece niente, come se nulla fosse, non un “intellettuale” che abbia il coraggio di alzarsi in piedi e dire:”Ma vi rendete conto di quello che state dicendo?”… Servi sciocchi al servizio dei potenti, delle classi, della “cultura” e delle lobby dominanti, fra cui quella femminista e post femminista. Che la vergogna ricada su di loro”.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Rino:
Voci curate al 91% da maschi 9% da femmine.
Wikipedia maschilista?
No, ma quasi.
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Non è maschilista; dimostra quello che è sempre stato. In qualsiasi sito “culturale” si trovano la quasi totalità di utenti maschi (di cui molti pentiti, ma uomini).
Leonardo(Quota) (Replica)
“Le suggerisco, senza alcuna polemica, di farsi un viaggio nei Paesi del nord Europa dalla Norvegia alla Finlandia per vedere cosa significa la parità tra i sessi. E lì le quote sono state usate a go go. Qui abbiamo un parlamento pieno di uomini ma quale lobby dominante magari!”
Questa è la risposta della Sargentini al mio commento…la pisciatina di un gatto ha più dignità…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
infatti bisogna far sentire la propria voce. ma ho il sospetto che quelli che lo fanno intervenendo in queste discussioni su blog come La 27 Ora siano diventati consapevoli di queste tematiche solo perché divorziati e conseguentemente penalizzati dal diritto di famiglia. non fosse stato per questo sarebbero ancora allegramente inconsapevoli e disinteressati alle questioni di genere come tanti altri con cui mi capita di scambiare opinioni.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Mio secondo e, credo, ultimo commento, in risposta alla Sargentini. Più di tanto uno non ce la fa…
“Passo, come promesso, al secondo punto tirato in ballo dalla Signora Sargentini in risposta al Sig. Roberto DM, e cioè il fatto che le donne sarebbero vittime (devo ancora conoscere una femminista che non attribuisca la responsabilità di ogni evento, anche dei maremoti, agli uomini…è evidente che le donne sono innocenti per definizione, come i bambini…) di un processo di svilimento e di mercificazione della loro immagine pubblica, del loro corpo e della sessualità.
Ora, è evidente anche a chi non vuole vedere che determinati comportamenti -leggi l’esposizione sistematica del proprio corpo – non riguardano solo veline, vallette, attrici, attricette, show girl, “olgettine”, top model, e altre povere “vittime” dello spregevole sistema maschilista dominante, ma la quasi totalità delle donne che utilizzano consapevolmente la propria sessualità come arma di seduzione, quindi come uno strumento di gestione, controllo e dominio sugli uomini che, è altrettanto risaputo e sconosciuto solo a chi non vuol vedere, vivono una condizione di subordinazione e di dipendenza sessuale (e quindi psicologica) nei confronti delle donne stesse.
I maschi, fin da quando sono bambini, sono bombardati da messaggi sessuali che producono degli effetti devastanti sulla loro psiche. Una provocazione costante e continua che subiscono, il cui obiettivo è quello di mantenerli appunto in una condizione di dipendenza costante accompagnata da un senso profondo di inadeguatezza. “Guardare e non toccare”, questo è il messaggio neanche tanto subliminale che gli uomini cominciano ad interiorizzare molto presto. “Vuoi toccare? Non ti basta guardare? E allora devi pagare”. Non hai di che pagare? E allora fottiti, anzi, fatti una sega!”.
Naturalmente, per evitare grossolani quanto capziosi equivoci, diciamo subito che non stiamo parlando di un pagamento diretto o di forme spicciole di prostituzione, ma di un complesso meccanismo psicologico-sociale- culturale che vede la relazione maschile-femminile fondamentalmente dominata dai valori e dalle dinamiche della ragione strumentale capitalistica dominante che le donne, a mio parere, hanno interiorizzato fino al midollo (anche perché ne traggono dei benefici: leggi, il controllo e la gestione della grande maggioranza degli uomini) . Le donne, lungi dal rappresentare quel soggetto rivoluzionario e quella “specificità di genere” (chi l’ha vista?…), vagheggiati dal femminismo storico, che avrebbe dovuto trasformare il mondo, hanno finito per diventare complici e alleate (e che alleate…) di quello stesso sistema che a parole, molti anni fa, il femminismo stesso diceva di voler abbattere.
La Sargentini, come tutte le femministe, vede solo una faccia della medaglia, ma non vede, o meglio, non vuole vedere, l’altra. E cioè la sofferenza che questa situazione ingenera nella grande maggioranza dei maschi, coloro che, parafrasando un vecchio, odioso, classista e razzista spot pubblicitario, sono costretti a chiedere sempre o quasi (al contrario di quelli – recitava lo spot in questione – “che non devono chiedere mai”). Perché se non lo fanno, sono costretti all’emarginazione, alla solitudine affettiva e ad una vita sessuale desertificata. Questa, checchè se ne dica (e checché ne dicano gli uomini, che se ne vergognano e pur di non ammetterlo si riparano dietro ad atteggiamenti sbruffoneschi e machisti), è la desolante e frustrante condizione della grande maggioranza dei maschi, ridotti a scimmiottare penosamente i comportamenti dei cosiddetti “maschi dominanti”, pur di arrivare alle “briciole”, pur di elemosinare uno straccio di vita sessuale e “affettiva”.
Questo rovescio della medaglia viene negato, anzi, per la verità, non è neanche mai stato affermato perché gli uomini, come dicevo, pur di non ammettere la loro condizione, preferiscono negarla. Un’operazione di rimozione che produce degli effetti altrettanto devastanti sull’autostima e sulla percezione di sé della grande maggioranza degli uomini.
Ergo, siamo di fronte ad una doppia operazione. Da una parte un comportamento femminile più o meno consapevole e di massa viene rovesciato nel suo contrario e ci si vorrebbe far credere che le donne siano estranee e vittime del processo di mercificazione della sessualità (come ripeto, sto parlando innanzitutto dell’aspetto psicologico culturale della vicenda, ancor prima che di quello pratico). Dall’altra si nega, o meglio, non si prendono neanche in considerazione gli effetti che questo processo di mercificazione produce sugli uomini, accusati di essere i responsabili di ciò di cui essi stessi sono fondamentalmente vittime. Per lo meno se parliamo della maggioranza degli uomini, cioè di coloro che non appartengono alle elites dominanti, le quali invece hanno tutto l’interesse al mantenimento di questa situazione.
Insomma, le femministe, nella loro infinita supponenza e presunzione, ci vorrebbero far credere che gli uomini preferirebbero pagare per avere ciò che potrebbero avere gratis. La spregevolezza maschile arriverebbe a questo.
Come vediamo la deformazione della realtà è a dir poco macroscopica. Naturalmente, il discorso si farebbe lunghissimo ma non posso, per ovvie ragioni, dilungarmi più di tanto. Anche perché, devo essere onesto, le risposte della moderatrice sono talmente povere di contenuti (forse volutamente) che scoraggerebbero chiunque.
Vedo però, con soddisfazione, che ci sono tanti uomini che ragionano con la propria testa in questo blog e, sempre che questo mio secondo post non venga censurato, penso che valga la pena approfondire”.
Fabrizio Marchi
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Secondo me dobbiamo imparare un certo modo di discutere, altrimenti non potremo mai, come dicono i professionisti, “bucare lo schermo”. Dobbiamo quindi piantarla con le vestigia patriarcali della “logica” e della “coerenza”. Dobbiamo prendere a esempio le VerePersone®, termine che comprende le Donne (tutte indistintamente) e i VeriUomini® (quei due o tre illuminati in tutto il mondo che hanno un blog o un canale YouTube “antisessista, antirazzista, antispecista, antixenomorfista”).
VeraPersona®: Uno studio dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dimostrato che da 180 miliardi di anni il 99999% delle Donne è discriminato sul lavoro. Lo dice anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, quindi è vero! Ci vogliono subito le quote rosa!
PubblicoGenerico: Così tante? Ma che vergogna! Viviamo in un paese maschilista!
MassMedia: “…180 miliardi di anni 99999% Organizzazione Mondiale della Sanità…”
Politico: SUBITO LE QUOTE ROSA!
Beppe Severgnini: “Chiedo perdono alle Donne a nome di tutti noi maschietti per 180 miliardi di anni di oppressione…”
IngenuoUB: Ma che cazzo state dicendo? 99999% non è una cifra! dire 180 miliardi di anni è una stronzata, non esisteva neppure l’universo!
VeraPersona®: I numeri sono aridi, basta un solo caso in tutta la storia del mondo per darmi ragione e dare torto a te, le statistiche non significano niente, pensa al pollo di Trilussa, l’Organizzazione Mondiale della Sanità è un’emanazione del PatriarcatoFemminicida®, tu vuoi negare 180 miliardi di anni di sterminio delle Donne, mercoledì pioverà.
Studiate ed esercitatevi…
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Seconda desolante risposta della Sargentini al mio secondo commento:
“Mai censurato un commento in vita mia e mi sembra che il tenore delle dichiarazioni di cui sopra, nonché i giudizi sulla mia persona lo dimostrino”.
Interveniamo su quei blog non certo per interloquire con quella gente, come ben sappiamo, ma per cercare di farci conoscere da altri uomini ed espandere il nostro messaggio. Però è veramente triste osservarle/i in azione. Non so se non rispondono alle nostre argomentazioni per incapacità, strafottenza, menefreghismo o semplicemente per l’arroganza di chi sa di avere il vento in poppa e quindi può permettersi qualsiasi comportamento.
La cosa che deve far riflettere è che queste campionesse di “sinistrismo”, diritti, eguaglianza, ecc. scrivono sulle pagine dei due più grandi quotidiani italiani, cioè il Corriere della Sera e la Repubblica, che di certo non sono fogli di propaganda rivoluzionaria, ma gli organi di informazione, insieme al Sole 24 Ore e alla Stampa, dei più grandi gruppi editoriali, industriali e finanziari italiani. In altre parole, sono la massima espressione di ciò che potrebbe essere definita con il termine di “stampa di regime”.
Non c’è che dire, il femminismo ha fatto dei bei passi in avanti da quarant’anni a questa parte, ma forse (senza il forse) era il suo destino ineluttabile, perché quello che è oggi era inscritto da sempre nel suo Dna.
Non vorrei essere tacciato di presunzione ma ogni giorno di più i fatti ci dimostrano che la nostra analisi sulla reale natura del femminismo è corretta.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Grande Marco!
Io però non ce la farò mai a dire che da 180 mld di anni gli UU muoiono al posto delle DD e a favore delle DD.
E’ più forte di me: non ce la posso fare.
Rn
Rino(Quota) (Replica)
semplicemente per l’arroganza di chi sa di avere il vento in poppa e quindi può permettersi qualsiasi comportamento.(Fabrizio).
Sicuramente è questa la tesi più appropriata ,ormai è palese che possono dirci di tutto ,tanto hanno sempre ragione ,anzi si meravigliano se gli uomini non sono d’accordo con loro ..d’altronde mi/ci rinfacciano in continuazione che la definizione di femminismo è (testuale da un qualsiasi dizionario) Movimento per la parità dei diritti tra uomo e donna ,si capisce che ,da una simile definizione sono sempre dalla parte del giusto …
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Non vorrei essere tacciato di presunzione ma ogni giorno di più i fatti ci dimostrano che la nostra analisi sulla reale natura del femminismo è corretta.(Fabrizio)
Almeno ,per me ,non c’è nessuna presunzione ,ma la verità dei fatti ….
mauro recher(Quota) (Replica)
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Non vorrei essere tacciato di presunzione ma ogni giorno di più i fatti ci dimostrano che la nostra analisi sulla reale natura del femminismo è corretta.
>>>>>>
Ma guarda che cosa sia realmente il femminismo già altri lo avevano evidenziato chiaramente.
http://antifeminist.altervista.org/risorse/mito_femminismo_buono.htm
Il tuo problema, Fabrizio, così come quello di qualcun altro del fantomatico Momas, è quello di non riconoscere alcun merito a chi ti/vi ha preceduto.
Non è una “gara”, non c’entra nulla, ma solo un voler farti notare che non ti sei inventato nulla.
Fantomas(Quota) (Replica)
Stai “toppando” clamorosamente ancora una volta, Fantomas, perché quando dicevo che la nostra analisi si è rivelata e si rivela corretta non mi riferivo a quella prodotta dal Momas in generale, ma a quella prodotta da Uomini Beta. Anzi, ribadisco che l’analisi, l’interpretazione e l’approccio della gran parte dei movimenti maschili, per quanto mi riguarda, è culturalmente, filosoficamente, politicamente e strutturalmente sbagliata, vecchia, anacronistica, del tutto scentrata e incapace di cogliere i veri nodi dell’intera questione. Mi dispiace essere così duro nel giudizio (naturalmente mi guardo bene dal mettere tutto e tutti nel medesimo indistinto calderone e so bene che ci sono delle notevoli differenze qualitative) ma non sono un ipocrita e questo è ciò che penso e che mi ha spinto ad elaborare una posizione autonoma e a dar vita ad un movimento che spero possa cominciare a vivere di vita propria quanto prima possibile, anche indipendentemente dal sottoscritto.
Ciò che affermi, quindi, è assolutamente inconsistente. Abbiamo un’analisi e un’elaborazione teorica completamente diversa rispetto a quella di tutti gli altri movimenti maschili, circa la natura, la sostanza, le finalità, il ruolo e la funzione del femminismo nell’attuale contesto storico, così come sulle prospettive, la strategia da seguire e gli orizzonti verso cui muoversi e lavorare. E se mi è consentito, siamo i primi ad aver individuato alcuni nessi fondamentali, mi riferisco in particolare alla relazione fra capitalismo/tecnica/società industriale avanzata/modernità/postmodernità/femminile/femminismo.
Come al solito, vieni qui per polemizzare e per cercare di “picconare” ma, anche volendo, non ne hai le capacità e gli strumenti. Fossi in te cercherei di utilizzare meglio il tempo che sprechi in questa maniera così sciocca. Ci vuole anche un pizzico di modestia nella vita, quella che manca a te e purtroppo a tanti altri.
Della presunta “gara” di cui parli tu non me ne può importare di meno. Cerca di perdere meno tempo nella vita e di crescere. E studia, studia, studia, perché ne hai bisogno, come me e come tutti.
E lascia perdere tutte queste menate…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Sì, buonanotte al secchio…
>>>>
E lascia perdere tutte queste menate…
>>>>
“Menate” ? Ma da da quando in qua un romano parla come un milanese…?
Ciao Fabrizio, stammi bene.
Fantomas(Quota) (Replica)
ps:
>>>>
E studia, studia, studia,
>>>>
Bravo, studia, perché in materia di femminismo sei ancora ignorante e fino a poco tempo fa non sapevi praticamente nulla…
Fantomas(Quota) (Replica)
Sarò appena caduto dal pero, ma sembra che certe verità “irriferibili” stiano uscendo dalla clandestinitò piano piano.
Parecchi commenti a questo post de IlFatto devono essere risultati imprevisti se non indigesti…
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/21/violenza-sulle-donne-sul-web-diventa-nazi-femminismo-non-andate-nei-centri-di-ascolto/300754/
Saluti
Stefano(Quota) (Replica)
Si noti la “stranezza” della cosa:
prima la motivazione psicologica, poi il fatto.
Ciò mentre viene liquidato come “complicità” il solo fatto di
titolare “Dramma della gelosia” un omicidio-suicidio da parte di un uomo.
.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/07/21/news/esasperata_dalla_malattia_del_marito_lo_sgozza_e_si_taglia_le_vene_gravissima-39462217/?ref=HREC1-11
Rn
Rino(Quota) (Replica)
“Si noti la “stranezza” della cosa:
prima la motivazione psicologica, poi il fatto. ….. (Rino)
Quoto.
Tra l’altro il fatto è successo in un paesino accanto al mio. Vedrò di saperne di più.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
@ stefano
Anch’io ne ho mandati un paio. Il primo.
……………………………………….
Luigi Corvaglia 2 ora fa
Io direi di lasciar perdere questa inutile e sterile diatriba su siti, blog e facebook.
Se qualcuno di questi siti, femministi (eh si care mie, se non vi accorgete del sessismo o peggio di cui traboccano alcuni allora siamo, siete, proprio alla frutta) o antifemministi scrivono o commettono qualcosa di penalmente rilevante esistono gli strumenti adatti per sanzionarli. Se invece scrivono solo cose sgradite alla controparte ….. è la democrazia bellezza e tutto il resto è solo censura. Tentata o attuata.
Dicevo prima, lasciamo stare e occupiamoci del vero nocciolo del problema. Oltre che l’obiettivo minimo, dichiarato o meno, delle battaglie femministe attuali.
I centri anti-violenza.
Non sono d’accordo con l’attuale sistema, ma non è che sia contrario in toto. Ed ho una proposta, un punto di vista che cercherò sinteticamente di esporre che potrebbe essere un buon compromesso tra i/le duellanti.
Punto di vista non delimitato alle questioni di genere, ma anche, ad es. alle comunità di recupero per le tossicodipendenze o alle case famiglia per minori. Per quanto mi riguarda i centri anti-violenza (che non a caso evito di aggettivizzare) dovrebbero essere in capo allo Stato (ed alle sue articolazioni territoriali).Quindi. Centri anti-violenza pubblici, con personale direttivo specializzato ambosessi e personale operativo specializzato anch’esso ambosessi che possa seguire di volta in volta i casi specifici. Sia che si tratti di violenza verso le donne, sia che si tratti di situazioni in cui in condizioni critiche si vengano a trovare gli uomini.Non ho grande conoscenza specifica sulla realtà dei centri anti-violenza attuali, se non quello che leggo o mi viene riportato. Conosco però più approfonditamente le realtà citate prima e posso dire che a fronte di finanziamenti pubblici che pure queste realtà percepiscono in molti casi, senza ovviamente generalizzare, le finalità sono tutt’altro che limpide.Per cui, si, lo Stato deve farsi carico di queste tematiche. Ed allora che lo faccia direttamente. E per tutti/e.
Rimarrebbe il problema economico, in parte, giacché anche ora lo stato caccia i soldi. E non è una cosa da poco di questi tempi. Ma ci si può ragionare tagliando, ad esempio, tutto quel sottobosco politico-parassitario che risponde a logiche di occupazione di poltrone o di ottenimento di fondi in nome di vuote rivendicazioni di genere. Ed indirizzare le risorse la dove veramente servono.
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ci siamo: è Olocausto.
Il termine aleggiava da tempo. Prima o poi doveva ben venir adottato apertamente.
Shoah: lo sterminio pianificato del genere femminile è in corso.
http://www3.lastampa.it/esteri/sezioni/articolo/lstp/463221/
Rn
Rino(Quota) (Replica)
Sull’omicidio di Melissano (Lecce).
Riporto a seguire l’articolo completo e non femministicamente ideologizzato comparso sulla Gazzetta del Mezzogiorno.
Questo per marcare la differenza tra i giornalisti (ne esistono) e la spazzatura ideologica.
Va beh …. è anche un amico, ma penso sia un dettaglio. 8)
………………………………………………………..
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/notizia.php?IDNotizia=537028&IDCategoria=1
Melissano, massacra marito 75enne, lo veglia e poi tenta il suicidio
di PIERANGELO TEMPESTA
MELISSANO – Una coltellata al torace e un’altra alla testa: l’ha ucciso così, l’ha vegliato per diverse ore e, infine, ha deciso di farla finita tagliandosi le vene. È il dramma familiare che si è consumato a Melissano tra venerdì e ieri e che ha avuto come vittima il 73enne Mario Manco, camionista in pensione. Ad uccidere l’uomo, almeno stando alle prime ipotesi, è stata la moglie Memet Fitnet, 52enne originaria di Tirana, sposata in seconde nozze e conosciuta da tutti con il nome di Maria Antonietta.
Quando sono arrivati i soccorsi, al civico 78 di via Arrigo Boito, per Manco non c’era più niente da fare: probabilmente era morto già dal pomeriggio di giovedì. La donna, invece, era ancora in vita ed è stata condotta in ospedale e sottoposta ad un delicato intervento chirurgico.
La scena che si è presentata agli occhi dei soccorritori, nella tarda mattinata di ieri, è stata raccapricciante. I due coniugi erano riversi sul letto, l’uno accanto all’altra. Lui ormai senza vita, lei agonizzante. In casa, poi, schizzi di sangue ovunque. Sui muri, scritte contro l’uomo e i suoi parenti. A dare l’allarme è stato un nipote della coppia, Claudio Giannelli, che risiede nelle vicinanze e che dal pomeriggio di venerdì non vedeva movimenti nei pressi dell’abitazione. Intorno alle 11 di ieri l’uomo ha notato la presenza del cassonetto della raccolta differenziata vicino alla porta di casa e si è subito allarmato, poiché Manco e la moglie erano soliti riporlo in casa. Sulla porta, poi, il biglietto di avviso dell’addetto alle bombole di ossigeno: nessuno gli aveva aperto la porta per il ricambio giornaliero dell’ossigeno che Manco usava per 15 ore al giorno.
Insieme ad un maresciallo dei carabinieri in pensione, Vincenzo Calabrese, anch’egli residente in via Boito, Giannelli ha allertato i carabinieri del paese e, assieme al comandante Alessandro Borgia e agli agenti di polizia municipale, è entrato in casa, trovandosi di fronte alla terribile scena.
I militari hanno immediatamente allertato il 118 ed hanno chiesto l’aiuto di rinforzi. L’ambulanza, giunta in pochi minuti, ha trasportato la donna all’ospedale di Gallipoli, dove è stata sottoposta ad un intervento chirurgico. Per l’uomo, invece, non c’era più nulla da fare. Dai primi rilievi risulterebbe che ad uccidere Mario Manco sia stata una coltellata al torace, ma ci sarebbe anche una ferita alla testa. Secondo una prima ricostruzione, Memet Fitnet avrebbe ucciso il marito tra il pomeriggio di venerdì e la notte. Dopo aver vegliato il corpo del coniuge, la donna avrebbe tentato il suicidio, tagliandosi le vene e ferendosi alla gola, forse con lo stesso coltello usato per l’omicidio, trovato sul letto della coppia. L’abitazione era completamente sporca di sangue: questo lascia pensare che tra i due ci sia stata una colluttazione o che la donna, dopo essersi ferita ai polsi, abbia girovagato in casa prima di adagiarsi sul letto. Sui muri dell’abitazione sono state trovate alcune frasi scritte con un carboncino. Si tratterebbe, secondo le indiscrezioni, di ingiurie nei confronti di Manco e dei suoi parenti. La donna, inoltre, aveva preparato le valigie, e probabilmente aveva intenzione di andare via. Secondo quanto testimoniano alcuni vicini, i rapporti tra i due, un tempo idilliaci, si erano deteriorati a tal punto che la donna era convinta che Manco la volesse lasciare e che la famiglia di lui le stesse tramando contro. L’uomo avrebbe cercato di convincerla a sottoporsi ad alcuni controlli medici, ricevendo, però, continui rifiuti.
I rilievi di rito sono stati eseguiti dai carabinieri del reparto operativo e della sezione rilievi del comando provinciale di Lecce e dai militari della Compagnia e del Norm di Casarano e della stazione di Melissano, coadiuvati dalla Polizia di Gallipoli e dagli agenti di polizia municipale, alla presenza del pm di turno Giovanni Gagliotta e del medico legale Roberto Vaglio.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Rino@ci siamo: è Olocausto
Dunque il Genere Femminile è l’Umanità crocifissa (tratto dal Cristianesimo), è la Classe Oppressa (tratto dal Marxismo) ma è anche la Razza Sterminata (tratto dalla tragedia ebraica); ci sono cenni circa la Specie in Estinzione (tratto dall’ecologismo), e aspettiamo altre sostituzioni (nascondimenti mimetici?) di questo tipo.
I seimilioni di figli liberamente ammazzati nel ventre materno in Italia dall’approvazione della 194 sono tematizzati invece, da chi aderisce a questa visione delle cose, come Conquista della Libertà delle Donne. Ma la Coscienza umana non è plasmabile come cera di api: il sangue umano versato è sangue umano versato ed è gesto di Caino, che, per inciso, non è Abele. E la Coscienza, ci si è dimenticati, poi rimorde e ti dà la caccia ed è inutile la fuga.
Domanda: tutti gli scambi di ruolo tra Genere F. e Umanità, tra Genere F. e Classe, tra Genere F e Razza, ecc. ecc., di cui sopra, è forse l’inutile tentativo di nascondere alla coscienza collettiva di Genere i seimilioni milioni di figli abortiti e la responsabilità morale e storica del Genere che li portava in grembo? Se così fosse ricordo che è la verità, per quanto amara, che rende liberi.
cesare(Quota) (Replica)
Questi di seguito sono due commenti sul solito articolo del solito blog della 27ima ora, dove siamo intervenuti nei giorni scorsi (i due post sono successivi ai nostri interventi e a quelli di tanti altri che si sono espressi in modo critico nei confronti dell’articolo in questione).
Il primo:
“Chiedo scusa, ma non capisco una cosa. Come mai in questo blog ci sono così tanti uomini che vengono a spiegare alle donne che il femminismo è male ecc. ecc.? Mi sembra quasi che sia una sorta di “evangelizzazione” all’incontrario; non capisco bene, sembra il tentativo di testimoniare un’ideologia antifemminista o qualcosa del genere. Potreste fare un articolo in merito? Vorrei capire di più questa posizione per cui si dice, in vario modo, a volte più educato a volte più volgare, “attenzione signore, voi sbagliate a credere al femminismo, è male” o qualcosa del genere”.
Il secondo, in risposta al primo:
“Certo che e’ una nuova forma di negazionismo.
21.07 | 12:04 E’ precisamente quello di cui si tratta, e anzi, non e’ nemmeno tanto nuova, e’ vecchia come il mondo. E’ uguale identico al negazionismo di chi dice che la Santa Inquisizione non c’e’ mai stata, e se c’e’ stata erano bravi magistrati che cercavano di mettere in galera dei criminali. E’ lo stesso negazionismo di chi sostiene che il colonialismo occidentale ha portato tante belle strade e acquedotti ai popoli primitivi. E’ lo stesso negazionismo di chi sostiene che gli schiavi neri in America stavano meglio dei contadini bianchi dello stesso periodo. Ci sono addirittura negazionisti che dicono che in Arabia Saudita le donne non sono oppresse perche’ comandano in casa. E cosi’ via.
(p.s.: la cosa piu’ ridicola e’ quando leggo, come esempio dello strapotere femminista in Svezia, il fatto che vogliono togliere gli orinatoi. Questa proposta vene citata con un tono come fosse un’ingiustizia orribile e poco meno inaccettabile che le leggi razziali del ’39. Ma veramente la vostra dignita’ di uomini passa per gli orinatoi? Siete messi bene.)”.
No comment. Non ce n’è bisogno.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Con riferimento sempre al link segnalato da Stefano
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/21/violenza-sulle-donne-sul-web-diventa-nazi-femminismo-non-andate-nei-centri-di-ascolto/300754/#disqus_thread
riporto il commento di un utente e la mia risposta.
Il commento
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Massimo Ventaloro 6 ora fa in risposta a Antifascista Antifemminista
Non vorrei apparire polemico , ma mi fai pensare a coloro che affermano non ci sia bisogno di prevedere un’aggravante in caso di aggressione ad omosessuali ! Gli oppositori a questo provvedimento non fanno altro che dire : La violenza và condannata senza fare istinzioni ! ( a parte che seguendo questa logica non dovrebbero esser previste specificità di legge neanche per aggressioni a sfondo razziale…..) Il problema è che quando le casistiche sono INEQUIVOCABILI ,non si può che prenderne atto…senza fare tanti sofismi ! Quella delle donnne è una categoria manifestatamente vittima di soprusi di ogni sorta …tutt’oggi !
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La mia risposta
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Luigi Corvaglia 29 minuto fa in risposta a Massimo Ventaloro
Guardi …. mi viene quasi da piangere.
Non pensavo, o meglio, mi rifiutavo di pensare che l’imbarbarimento generale di un popolo fosse arrivato a questo punto. E che a propugnare steccati e stato di polizia, perché li si arriva, sia gente probabilmente di sinistra o che quantomeno si crede tale.
Ma vi rendete conto almeno di quel che propugnate?
Pensate forse che inserire nel codice penale tutte le varie aggravanti che avete in mente sia la soluzione?
O non è piuttosto la dichiarazione di una sconfitta e la creazione di tutta una serie di categorie di cittadini/e “più uguali” di altri di fronte alla legge?
Al sottoscritto, che di sinistra lo è di sicuro, piace pensare (ma le assicuro che una volta…. sigh, era il modus pensandi della sinistra stessa) che la società la si cambia, ove si reputi che sia giusto farlo, operando nella società stessa, mettendosi in gioco in prima persona e convincendo sempre più persone della bontà delle proprie idee. Non esistono scorciatoie valide, sia che sia parli di gay, razzismo o donne.
Mi sgomenta anche la rozzezza che è sottesa alla sua analisi. Quindi le donne sono una categoria?
E da quando? E cosa accomuna le appartenenti a codesta categoria?
Cosa accomuna la Marcegaglia all’operaia, la Gruber all’impiegata, la Lagarde alla precaria? Cosa?
L’oppressione maschile?
Ma mi faccia il piacere …..
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ottima risposta, Luigi…
Però il problema dei siti antifemministi camuffati sotto nomi femministi, esiste. Non ho mai capito, francamente, e non riesco a capire, il senso di questa operazione che, obiettivamente, potrebbe apparire decisamente loffia e secondo me, se volete la mia personale opinione, lo è. Ed un peccato perché su alcuni di questi siti vengono pubblicate anche notizie, dati e articoli interessanti. Mi chiedo però le ragioni di questa scelta che mi sembra affatto utile e anche, come ripeto, di cattivo gusto, comunque non chiara e trasparente.
La chiarezza e la trasparenza sono due aspetti fondamentali, specie per chi, come noi, porta avanti questa battaglia.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Infatti al commento di Luigi ho dato il “mi piace” …,Concordo altresì con Fabrizio e quoto il suo commento , Sarà che credo nelle mie idee e mi sembra inutile camuffarle dietro a nick o siti “fake” o cloni. Come si dice ,pane al pane e vino al vino .
mauro recher(Quota) (Replica)
Continuo con il botta e risposta del mio commento precedente.
L’utente di cui sopra ha risposto al mio commento. Lo riporto a seguire:
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Massimo Ventaloro 11 ora fa in risposta a Luigi Corvaglia
Perchè,le risulta che la donna, proprio in quanto donna, non sia stata SEMPRE ( solo da qualche decennio , e GRAZIE A LEGGI SPECIFICATAMENTE IDEATE, si può parlare di percorso verso la fine dell’OPPRESSIONE cui sono state costrette ! … e non certo da alieni.. ma dall’ “altra metà del cielo” …la metà maschile , ovviamente !) ” tenuta a bada al suo posto ? P.s Le donne da lei citate sono accomunate dal fatto che , per esempio , chiunque di loro potrebbe essere oggetto di uno stupro da parte di un essere di sesso maschile che, come miliardi di uomini , pensano di poter approfittare sessualmente di un essere più debole ! ( chiamalo istinto animale…chiamalo inciviltà , ignoranza, ma il risultato rimane : uomini che stuprano ,picchiano, uccidono , solamente in virtù di questa , vigliacca , concezione delle appartenenti all’altro sesso !) ^^ Ke poi le donne da lei citate non corrano gli stessi rischi, è ovvio…va da sè…ma è una questione di ” appartenenza di classe”..a lei che si dichiara di sinistra dovrebbe suonare familiare !
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E riporto pure la mia replica che, con altissima probabilità (ma non è detto) è stata cancellata, giacché non la vedo neanche in moderazione.
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Vedo che il concetto di classe lo usa quando le torna utile, ma se ne scorda, chissà perché, per il resto.
Io invece conosco una storia che si spiega proprio in termini di classe. L1% o poco più di potenti, di classi dominanti (con dentro anche donne) e il 99% o poco meno di umanità con le pezze al culo, di classi dominate ed ovviamente anche qui si trattava di uomini e donne.
Forse è una lettura demodè per la quasi-sinistra (simil-destra) di oggi, ma infinitamente più seria della favola che oggi si vuole far passare: donne in ogni tempo ed in ogni luogo oppresse ed uomini sempre e comunque oppressori.
Naturalmente questo non significa che non ci fossero situazione che gridassero vendetta, ma a tal proposito le rivelerò un segreto. Le leggi che lei cita non sono passate per spirito divino o perché le abbiano votate in massa le donne (allora in max parte sotto l’influsso di santa madre chiesa). Sono passate perché, una grande massa di uomini, di sinistra (tra cui anche chi scrive), le hanno difese.
Chiudo con un’ultima considerazione. Non è mia abitudine andare sul piano personale ma farò un eccezione. Se lei è un uomo, e non ho ragione di credere che non lo sia, e se quello che ha scritto nel post scriptum per lei è la normalità e non l’eccezione, mi lasci dire che lei ha un pessimo rapporto con la sua maschilità.
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi da dove nasce questa fesseria della oppressione su base di genere, ovvero della donna oppressa in quanto donna?
Un esempio: da internet, in un benemerito sito di impegno contro la schiavitù odierna, questo è il racconto di una schiavizzata donna in India: “tessevo x il padrone tutto il giorno, poi, come donna, dovevo lavorare di più: finito con la tessitura dovevo anche fare i lavori domestici in casa del padrone”. Dunque i maschi schiavizzati invece non “fanno in più i lavori domestici”? sono non-oppressi? sono oppressori privilegiati? Non sembra: in India, come ovunque, lavorano tutto il giorno fino allo sfinimento e alla morte, per esempio, nelle cave di pietra. Magari avessero a che fare con la tessitura o i lavori domestici, o lavori “al femminile”. Conclusione: c’è lavoro e lavoro e nella stragrande massa di persone che in ogni tempo fanno parte della categoria degli oppressi, degli sfruttati, degli schiavizzati, da sempre i maschi sono costretti in lavori “al maschile” che in quanto “al maschile” portano allo sfinimento e alla morte. Il tempo di lavoro non significa nulla: per un maschio schiavizzato e sfruttato è minore perchè un’ora di più in quello sforzo e in quello stress ha come conseguenza la morte a breve termine se non immediata. Introdurre il genere come chiave di lettura del fenomeno dello sfruttamento è operazione che di fatto mistifica e occulta il fenomeno della schiavizzazione e dello sfruttamento di centinaia di milioni di persone. E’ una operazione criminale di coverup al servizio di chi schiavizza e sfrutta e opprime. Infatti ha il via libera e l’ appoggio di tutti i media, di tutte le voci del padrone. E il femminismo oggi risulta essere la più sofisticata ideologia e tecnica psicologica finalizzata al dominio dell’uomo sull’uomo mai elaborata nella Storia.
cesare(Quota) (Replica)
@ Cesare
Sono d’accordo con le tue considerazioni. In particolare da “Introdurre il genere come chiave di lettura …. ” in poi. Sono consapevole di tutto questo.
Ma sono anche consapevole del tasto su cui battere per far esplodere a sinistra la contraddizione tra sinistra e femminismo.
Loro, il circo barnum femminista, a tutto è preparato fuorché ad una critica da sinistra.
Ed è anche il motivo per cui appena posso, in questi confronti sui vari blog, evidenzio la contraddizione tra una Sinistra vera che comunque la si pensi ha sempre cercato di universalizzare i diritti e un femminismo come ideologia di parte. E nel far questo metto in gioco anche la mia personale storia politica, che non fornisce loro appigli di nessun tipo per incasellarmi nei loro stupidi stereotipi.
Ed è una goduria vederle/i balbettare, non rispondere o sviare il discorso.
Certo ora come ora possono permetterselo, è l’ideologia dominante e noi delle cimici. Ma niente è immutabile su questa terra…
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi:
>>
Loro, il circo barnum femminista, a tutto è preparato fuorché ad una critica da sinistra
>>
Infatti. Per qs la semplice esistenza del MUB è uno scandalo.
Critiche anche demolitorie perché adeguatamente fondate che abbiano altra provenienza sono scontate, non mordono, non incidono (vedi ad es. la linea di Max Fini). Anzi finiscono con l’essere autolesive. E’ un fatto che, sia pur quasi sempre in sordina, sono state mosse fin da epoche remote: senza alcun risultato.
Armi spuntate.
Rn
Rino(Quota) (Replica)
personalmente penso che i commenti che vagheggiano l’estinzione del genere maschile così come altri generi di misandria estremista non provengano da donne lesbiche. la mia impressione è che le lesbiche siano tendenzialmente indifferenti agli uomini: una delle prime cose che fanno, una volta presa consapevolezza della loro identità sessuale, è quella di tagliarsi i capelli corti prediligendo la comodità sul diktat estetico che attribuisce attrattiva solo o quasi alle donne dalle lunghe capigliature. non sentono la pressione di dover piacere all’altro sesso e non recriminano costantemente su torti veri o presunti subiti dalle donne. è la popolazione femminile eterosessuale a covare il vero risentimento verso il genere opposto, risentimento che spesso nasce da pregresse esperienze negative nel relazionarsi con esso, o meglio con una parte di esso, cioè con gli esemplari dominanti da cui sono attratte e che le trattano male potendoselo permettere.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Concordo in sostanza con Luigi. Aggiungo però che a mio parere è molto diffuso anche un risentimento derivante dall’opera mistificatrice e seminatrice di odio della propaganda femminista che descrive la condizione maschile come privilegiata, frutto di una rapina storica. La massa femminile è quasi costretta a pensare che se le DD non sono “lassù” è a causa della rapina maschile.
.
Quando nasci e dal primo giorno senti giurare che devi faticare il doppio per ottenere quello che il maschio ottiene con metà fatica, metà intelligenza, metà impegno, metà rischio, come puoi non provare rabbia risentita contro questa situazione penalizzante? Contro questi rapinatori!?
Questo veleno lo assorbono anche le lesbiche. Ne conosco un paio che, appunto, se ne fregano degli uomini, ma imputano rabbiosamente la loro mancata salita ai vertici dei loro uffici all’ostracismo maschilista (benché una delle due abbia come dirigente una donna…!)
.
Rn
Rino(Quota) (Replica)
@ fulvio terzapi
Le etero che pensano solo all’estetica lo fanno (oltre che per moda e cultura) per sentirsi superiori al sesso opposto. Mentre, se è vero come dici, che le lesbiche non hanno bisogno di artifici, è perché c’è un rapporto di parità tra loro; cosa che a noi poveri etero è negato.
Leonardo(Quota) (Replica)
Quando nasci e dal primo giorno senti giurare che devi faticare il doppio per ottenere quello che il maschio ottiene con metà fatica, metà intelligenza, metà impegno, metà rischio, come puoi non provare rabbia risentita contro questa situazione penalizzante? Contro questi rapinatori!?
Questo veleno lo assorbono anche le lesbiche.
(Rino)
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Secondo me questo è vero fino a un certo punto, perché se le donne (generalizzo) fossero realmente dotate di acume, buona fede e buon senso, riconoscerebbero DA SOLE agli uomini certi meriti (e non solo i demeriti); e soprattutto si assumerebbero spontaneamente la responsabilità di qualcosa.
Non credo affatto che il risentimento femminile sia solo indotto; a mio avviso è anche intrinseco e legato alla stessa inferiorità fisica della donna.
Personalmente considero le donne una autentica, gigantesca delusione, perché costoro non sono affatto portatrici di qualcosa di nuovo e originale.
Anzi, sono ancora più conservatrici degli uomini.
Tuttavia, resta il fatto che se tutto ciò accade, è anche e soprattutto a causa del silenzio e dell’inconsapevolezza maschile. Nei fatti siamo letteralmente circondati da una massa di imbecilli; se così non fosse blog come questo non avrebbero ragione di esistere.
Riccardo(Quota) (Replica)
Più che altro, da quando nascono sentono che dovranno farsi penetrare e poi partorire e, la penetrazione è vista come un umiliazione e prova di virilità: quindi la donna vuole rivalsa sull’uomo mettendolo in riga e umiliandolo…
Leonardo(Quota) (Replica)
il risentimento nasce anche dal fatto che sono costrette ad accompagnarsi da uomini da cui non sono attratte. la sessualità femminile è estremamente selezionatrice e sono ben pochi gli uomini da cui esse sono attratte a livello fisico. se vivessimo la sessualità allo stato di natura, le masse femminili si accentrerebbero attorno ai vari esemplari dominanti (una minoranza) trascurando la maggioranza composta da coloro che rientrano nella media. invece a causa della monogamia sono costrette a rinunciare al loro sogno di trovare il principe azzurro (che ovviamente è già prenotato) mettendosi con uomini che di fatto, per quanto concerne la pura attrattiva fisica, sono per loro una seconda scelta. si relazionano con loro o per motivi affettivi e sentimentali, nel migliore dei casi, o per motivi di sostegno economico/progettualità familiare.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
Mi sembra che le donne nel mondo occidentale tendenzialmente, non vadano con persone che ritengono non attraenti. Semmai, nella loro pretenziosità, scartano a priori determinati uomini (non ritenuti attraenti o brillanti) per altri che spesso si rivelano dei pataccari e poi giu a dire che gli uomini sono tutti traditori, bugiardi e supeficiali.
paolo(Quota) (Replica)
Della Somma e dei suoi post ne ho già parlato, qui e se non erro nel thread “il femminicidio finlandese”.
Per chi avesse passato una bella giornata e volesse rovinarsela in qualche modo consiglio il suo ultimo post:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/
Raramente ho letto, articoli, posts o cosa diavolo sono, cosi stupidi, approssimativi, falsi, stereotipati e sessisti.
Tanto che mi è passata anche la voglia di intervenire. Tanto, troppo da dire e senza neanche la garanzia della pubblicazione. D’altronde come si può leggere un pò di commenti fa su questo post l’ho trattata a pesci in faccia, giustificatamente, per cui ….
Comunque un commentino glielo ho spedito ed è stato anche pubblicato, perché con questa storia del delitto d’onore aveva proprio stancato. Fino ad ora tutto tace.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/#comment-597227832
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Luigi Corvaglia 7 ora fa in risposta a Nadia Somma+e+Mario+De+Maglie
Signora Somma
presumo sia una giornalista. Ragione abbastanza valida per riportare le cose con un minimo di oggettività. Ed informare le sue lettrici ed i suoi lettori che l’attenuante prevista fino al 1981 (il delitto d’onore da lei pluri-citato) non era un’attenuante mono-direzionale, cioè concessa solo agli uomini, bensì bidirezionale, giacché ne potevano usufruire anche le donne.
Anch’io trovavo e trovo aberrante quell’attenuante “per onore”, ma onesta intellettuale vorrebbe che si riportassero le cose con più obiettività.
Segnala a 4 persone piace questo commento.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
fulvio terzapi:
il risentimento nasce anche dal fatto che sono costrette ad accompagnarsi da uomini da cui non sono attratte. la sessualità femminile è estremamente selezionatrice e sono ben pochi gli uomini da cui esse sono attratte a livello fisico.
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questa cosa non mi convince molto, perché è pieno di donne brutte che non sono nei canoni estetici generali e vengono prese in giro per questo.
Le donne sono portate a disprezzare gli uomini e mostrare meno interesse, per questo sembrano più selettive. E credo, che la bellezza femminile viene salvaguardata di più per mantenere i privilegi che ne derivano. Mentre l’uomo comune a differenza della donna comune è considerato più brutto, ma non è cosi, perché noi abbiamo moltissimi interessi e doveri che vengono prima dell’aspetto.
Leonardo(Quota) (Replica)
Il risentimento è colpa vostra che siete brutti e non ve la danno, I ragazzi beta sono pallosi e sfigati, i ragazzi alfa invece danno taaaaaaante emozioni e brividini lì in basso, soprattutto quando sparano a caso sulla folla. Ecco a voi le prime aspiranti fidanzate di James Holmes, il killer della prémiere di Batman!
Marco Pensante(Quota) (Replica)
mannaggia all’URL…
http://img.gawkerassets.com/img/17ttvpxg1lfesjpg/original.jpg
Marco Pensante(Quota) (Replica)
Arghh …. ci sono ricaduto…… ( http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/#disqus_thread )
In risposta ad un certo/a “apolidRationalist” ho ri-commentato.
Costui/costei finiva il suo intervento con: “Vero, le automobili sono piu’ pericolose per la vita dei maschilisti psicopatici. Si da’ il caso pero’ che noi abbiamo piu’ maschilisti psicopatici della media internazionale: e’ di questo che si sta parlando, non andiamo fuori tema.”
Come dicevo non ce l’ho fatta a trattenermi ed ho replicato:
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Penso che lei, che nel nick si fregia del titolo di Rationalist, dovrebbe andare con i piedi di piombo nel fare determinate osservazioni. Mi riferisco alla sua ultima affermazione. E se la ritiene vera e razionale la provi.
Io ad esempio posso provarle che nei paesi dell’Unione Europea tra il 1982 e il 2002 per quel che riguarda le donne morte per omicidio, l’Italia si attesta nella media, anzi persino più in basso delle civili, Francia, Germania e Svezia. Ed il tasso italiano è più o meno simile a quello attuale. E si parla di dati che partono da trent’anni addietro. Non una manciata d’anni, come nelle “statistiche” spacciate da tutte/i fuorché da istituti di statistica. Sotterfugio che permette di fornire affermazioni sicuramente in linea con gli intenti di chi le produce, ma di credibilità statistica pari a zero.
Ed è sorprendente scoprire che la civilissima e femminista Finlandia ha un tasso di omicidi femminili che varia da quattro a cinque volte il nostro.
Veda lei come può razionalmente uscirne …..
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
“Certo ora come ora possono permetterselo, è l’ideologia dominante e noi delle cimici. Ma niente è immutabile su questa terra…” (Luigi Corvaglia)
Esattamente, Luigi, è proprio così. Ed è così proprio quando sembra che tutto sia immutabile e che l’ordine sociale e politico dominante sia addirittura una sorta di ordine naturale. Naturalmente da sempre tutte le ideologie dominanti fanno di tutto per inculcare questa convinzione nella testa dei rispettivi “sudditi”. Non è certo da meno (anzi…) quella attualmente dominante (capitalistica assoluta con le sue derivazioni fem-dom-politicamente corrette), che è forse la più pervasiva, da questo punto di vista.
Sono proprio le categorie della “possibilità” e della “trasformazione” (e della possibilità della trasformazione) che devono essere negate.
Ecco, visto che da tempo si tende a fare tanta confusione, a mettere tutto e tutti nello stesso calderone e a dibattersi su cosa distingue i cosiddetti “progressisti” (non nel senso che gli attribuisce la vulgata “politically correct” neo perbenista dominante) dai cosiddetti “conservatori”, o se preferiamo la cosiddetta “sinistra” dalla cosiddetta “destra”, (la terminologia in entrambi i casi è sicuramente desueta e anche impropria, dal mio punto di vista, ma ci capiamo…), direi che questo è senz’altro uno dei nodi fondamentali.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Chi ha letto o ascoltato la notizia del facchino egiziano che si è licenziato da un hotel veneziano perchè non voleva prendere ordini da un capo donna? Oggi si scopre che tutta la notizia era una bufala. Intanto però giù con articoli di sdegno: un buon assist offerto al vittimismo femminista e all’anti-islamismo, per rinforzare i soliti luoghi comuni. Come si dice: due piccioni con la stessa fava.
In ogni caso, già prima appariva inverosimile che i proprietari/gestori di un hotel a Venezia si mettessero a disposizione nientemeno che di un facchino egiziano! Addirittura ritornando sui loro passi e assecondandone le richieste. Se così fosse stato, ci sarebbe stato sicuramente sotto dell’altro.
Alessandro(Quota) (Replica)
@”Mentre, se è vero come dici, che le lesbiche non hanno bisogno di artifici, è perché c’è un rapporto di parità tra loro; cosa che a noi poveri etero è negato”.
Proprio per non concedere nulla agli “idola fori”, ovvero agli stereotipi del Giornalista Collettivo: ma siamo sicuri che, a livello profondo della psiche, al netto dei condizionamenti sociali, il codice maschile e il codice femminile non sono riscontrabili anche tra coppie del medesimo sesso? ovvero: una delle due per sedurre la partner va in palestra a fare Kickboxing e l’altra va a farsi bella dall’estetista. Idem nella coppia omosex.
cesare(Quota) (Replica)
E’ sicuramente come dici tu, Cesare, per lo meno per quanto riguarda le relazioni fra lesbiche che nella grandissima maggioranza dei casi riproducono al proprio interno le tradizionali e più stereotipate dinamiche della relazione di coppia eterosessuale.
Altra contraddizione spaventosa del femminismo (quello lesbico è forse il più aggressivo e antimaschile tout court) che non viene mai portata alla luce.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
“Tuttavia, resta il fatto che se tutto ciò accade, è anche e soprattutto a causa del silenzio e dell’inconsapevolezza maschile. Nei fatti siamo letteralmente circondati da una massa di imbecilli; se così non fosse blog come questo non avrebbero ragione di esistere”. (Riccardo)
Bè, diciamo che ci vai giù pesante, io preferisco parlare di “dormienti”, però la sostanza è quella che dici tu…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
La falsa notizia del facchino egiziano che al Danieli si licenzia per non obbedire ad una donna (misura di preventiva cautela maschile fin dalla notte dei tempi, oggi orrore da stracciarsi le vesti per tentato olocausto femminile) copre e al tempo stesso disvela la realtà economica attuale: il pensiero/notizia di autorevoli scritti di economisti seri, nonchè la quotidiana esperienza di ognuno, per cui fra un pò, per mangiare, siamo in tantissimi (i soliti) a rischio di tornare a raccogliere l’erba cicoria nei prati. E purtroppo non ce n’è per tutti. Memore della sapienza proverbiale cinese mi permetto di integrare la visione del futuro prossimo probabile e aggiungo che mangeremo l’erba del pollaio, dove già nel presente, da un pezzo l’alba è annunciata dal canto delle galline. Il che non porta bene, forse perchè significa che i galli se la dormono. L’aggravante non prevista dalla sapienza cinese è che oggi i galli si propongono di fare anch’essi la loro quota parte di uova, perchè uguaglianza e giustizia regnino nel pollaio. Ma si dimenticano, galline e galli, che no becchime, no uova.
cesare(Quota) (Replica)
Nei fatti siamo letteralmente circondati da una massa di imbecilli (Riccardo)
Bè, diciamo che ci vai giù pesante, io preferisco parlare di “dormienti” (Fabrizio Marchi)
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Ma tanto si possono insultare a nostro piacimento, basta che non gli tocchi i loro idoli. Comunque, ci sono tutte e due le categorie: i dormienti, che se muovi delle critiche al genere femminile ti ascoltano e un po’ di ragione te la danno. Mentre gli imbecilli sono quelli che ti danno contro appena metti in dubbio le donne. Poi ci sono varie categorie come gli ipocriti…
Leonardo(Quota) (Replica)
Sarò sincero a costo dell’accusa di essere un terribile maschilista etc. etc.
A me quel facchino egiziano fa simpatia, vera o non vera che sia la notizia. Avrebbe dimostrato di avere coraggio e attributi. Confesso che anche io mi sentirei un po’ a disagio nelle stesse condizioni. E non è solo teoria perchè in passato mi è accaduto. Esperienza non raccomandabile, e non per un mio pre-giudizio.
armando
armando(Quota) (Replica)
(Tanto per ridere chè fa caldo)
Ecco, non fai a tempo a dire: “okkio ragazzi che il facchino egiziano del Danieli (forse inventato) sarà stato impolitically correct (un pò stronzo) ma la sapeva lunga a pensare che non è bene che la donna comandi….” che
“Il gip Patrizia Todisco – secondo quanto apprende l’Ansa – ha firmato il provvedimento di sequestro (senza facoltà d’uso) degli impianti dell’area a caldo dell’Ilva di Taranto e misure cautelari per alcuni indagati nell’inchiesta per disastro ambientale a carico dei vertici Ilva. I provvedimenti non sono stati ancora eseguiti. La notizia si è appresa da fonti vicine all’inchiesta, anche se non ci sono conferme ufficiali.
Intanto, 2mila operai sono usciti dallo stabilimento e manifestano sulle statali Appia e 106”.
http://bari.repubblica.it/cronaca/2012/07/26/news/ilva-39726874/?ref=HREA-1
cesare(Quota) (Replica)
@ Cesare
Temo di averti capito, ma secondo me stai sbagliando bersaglio. E’ tutto un pool di persone in procura che lavora in una certa direzione. Le prerogative del GIP sono più o meno queste
http://it.wikipedia.org/wiki/Giudice_per_le_indagini_preliminari
quindi non caricherei esclusivamente sulla Todisco la responsabilità di determinate scelte. Certo può anche contrapporsi alle decisioni degli altri. In teoria. Nella pratica il discorso varia da caso a caso e per tutta una molteplicità di fattori in cui certamente può entrarci anche quello di “genere”, ma non in maniera determinante.
Comunque sull’argomento, non l’ILVA ma l’inquinamento a Taranto, ne avrei cose da dire. La mia tesi proprio di questo trattava.
Conosco l’argomento e, proprio per questo, sono limpidamente e convintamente dalla parte degli operai.
E, non sembri strano, anche dalla parte del Gruppo Riva.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Luigi@”Cesare temo di averti capito”
Tanto tempo addietro, al teatro della mia città, fu messa in scena un’opera teatrale che nessuno capì all’epoca. La scena era di totale distruzione e disperazione: una città tipo Dresda dopo i bombardamenti a tappeto, gli abitanti solo donne, molto belle, in abiti succinti, sopravissute; ma la voce che usciva dalla bocca di queste donne era impressionante: una voce profonda, roca e maschile. Era la voce del nuovo potere che garantiva che tutto era cambiato. Ma in realtà tutto era come prima: nuove e antiche obbedienze e servitù.
cesare(Quota) (Replica)
cesare
>
La falsa notizia del facchino egiziano che al Danieli si licenzia per non obbedire ad una donna (misura di preventiva cautela maschile fin dalla notte dei tempi, oggi orrore da stracciarsi le vesti per tentato olocausto femminile)
>>>>>>
Prima Lettera ai Corinti (1Cor 11, 1 – 12)
1 Siate miei imitatori, come anch’io lo sono di Cristo. 2 Vi lodo, perché in ogni cosa ogni cosa vi ricordate di me e ritenete le tradizioni quali ve le ho trasmesse. 3 Voglio tuttavia che sappiate questo: Cristo è il capo di ogni uomo, l’uomo è capo della donna e Dio è capo di Cristo. 4 Ogni uomo che prega o profetizza a capo coperto, disonora il suo capo; 5 al contrario, ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, disonora la sua testa, perché è come se fosse rasa. 6 Se una donna, dunque, non vuol portare il velo, si faccia anche tagliare i capelli! Ma se è vergognoso per una donna essere rasa, si copra col velo. 7L’uomo, invece, non deve coprirsi la testa, perché è immagine e gloria di Dio; mentre la donna è gloria dell’uomo. 8 Infatti, l’uomo non ebbe origine dalla donna, ma fu la donna ad esser tratta dall’uomo; 9 né fu creato l’uomo per la donna, bensì la donna per l’uomo. 10 Quindi la donna deve portare sul capo il segno della potestà per riguardo agli Angeli. 11Tuttavia, né l’uomo può far senza la donna, né la donna senza l’uomo, nel Signore. 12Poiché come la donna fu tratta dall’uomo, così l’uomo nasce dalla donna, e tutto viene da Dio.
4. L’uomo doveva pregare o parlare in chiesa a capo scoperto, perché presso i Greci era segno di schiavitù e dipendenza il capo coperto; le donne, a capo coperto, perché dipendono dall’uomo.
11. L’uomo non è padrone della donna, ma il primo fra due uguali: Iddio li ha voluti così.
Prima Lettera ai Corinti (1Cor 14, 34 – 35)
34 le donne nelle riunioni tacciano, perché non è stata affidata a loro la missione di parlare, ma stiano sottomesse, come dice la legge. 35 Se vogliono essere istruite in qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in un’assemblea.
Dalla Prima Lettera a Timoteo (1Tim 2, 9 – 15)
11 La donna ascolti l’istruzione in silenzio, con piena sottomissione. 12 Non permetto alla donna di insegnare né di dettar legge all’uomo, ma se ne stia in pace. 13 Prima, infatti, fu formato Adamo e solo dopo Eva; 14 e non fu Adamo ad essere sedotto, ma fu la donna che, sedotta, si rese colpevole di trasgressione.15. Missione della donna è prima di tutto quella di comunicare la vita e allevare i bambini.
Giorgio(Quota) (Replica)
anch’io ,come Luigi ,ci sono ricaduto ,questo è il mio commento
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eccoci all’ennesimo articolo che ci ricorda che siamo uomini e quindi siamo violenti ,
Vediamo se ,è possibile ,darne una spiegazione …
Potrebbe essere un problema genetico ,dato dal cromosoma y ,quel “maledetto” cromosoma che ci da il sesso di uomini ,ma siamo in un giornale di pseudo sinistra ,ma una ipotesi del genere ,la scartiamo ,perchè fa tanto filo nazista …
Allora potrebbe essere un problema culturale ,molto vicino alle idee di questa pseudo sinistra ,in fondo manca il rispetto per le donne e gli uomini ,in questo contesto maschilista possono fare di quello che vogliono con le donne ,fino al “femminicidio”
Quindi la parola chiave è rispetto ? Ma il rispetto è reciproco ? Che rispetto alle donne di noi?
In un contesto tra un gruppo ristretto di uomini e donne ,si era fatto un sondaggio ,gli uni dovevano descrivere gli altri
Gli uomini … Le donne essere angelici ,un pochino se la tirano ,ma essere fantastici
Le donne — il più positivo era bamboccione ,poi si passava a cretino ,imbecille ,deficiente ecc ecc
Anch’io ho avuto epiteti di questo tipo ,anzi si sono basati sul mio aspetto fisico (dimostrando una pochezza intellettiva senza uguali) solo perchè mi sono permesso educatamente di dire una mia opinione ,fermo restando che ,ogni crimine ,è una tragedia per la famiglia delle vittime e che va giudicato in modo giusto e severo , non sarebbe meglio che ,il rispetto sia reciproco ,e poco importa se uno ha il naso a patata ?
mauro recher(Quota) (Replica)
Dopo di che, caro Giorgio, recitiamo pure il de profundis al movimento maschile, chiudiamo baracca (e burattini) e gettiamo alle ortiche ogni speranza di cambiare le cose.
Prima di qualsiasi eventuale (e probabilmente inevitabile) considerazione nel merito del commento di Giorgio, ricordo sempre che:
La linea politica, la strategia e gli orizzonti filosofici e valoriali del Movimento degli Uomini Beta si evincono dal Manifesto (“Il Movimento”) e dai “Principi”, pubblicati entrambi sulla homepage del sito, nonché dagli scritti pubblicati negli spazi riservati agli “editoriali” e agli “articoli”.
Lo spazio dei commenti è libero ed è stato creato per dare a tutti/e (indipendentemente dalla loro collocazione nei confronti del Movimento) l’opportunità di esprimere la propria opinione, purché nel rispetto delle regole della civile convivenza, delle altrui opinioni e dello Statuto del Movimento.
Conseguentemente, i commenti ivi pubblicati non sono in alcun modo riconducibili al Movimento degli Uomini Beta, ma esprimono solo ed esclusivamente posizioni individuali.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
>>
ma esprimono solo ed esclusivamente posizioni individuali.
>>
Ovvio…
Giorgio(Quota) (Replica)
Caro Giorgio, da quando andavo al catechismo da bambino mi hanno sempre ricordato che dovevo faticare per Eva che partoriva, ma mai mi hanno detto queste cose, che solo di recente ho saputo.
Ricordo che il prete disse che gli uomini dovevano togliersi il capello e le donne coprirsi il capo: gli feci notare che le donne non si coprivano un bel niente. A noi bimbi maschi invece ci sgridavano (e anche qualche schiaffone) se entravamo con qualche copricapo.
Quindi, come molte religioni che miravano all’ascetismo, le donne sono state condannate perché prima tentazione per l’uomo. Mentre sembra che il buddismo miri alla pace interiore, i monoteismi al martirio e alla sofferenza.
Le lettere ai corinzi, almeno da quando sono nato io, non le ho mai viste applicate. Ma allegri, Dio non esiste e la psicologia spiega le donne in modo non più lusinghiero: la costante resta. Ci sarà del vero?
Leonardo(Quota) (Replica)
mauro recher:
Gli uomini … Le donne essere angelici ,un pochino se la tirano ,ma essere fantastici
Le donne — il più positivo era bamboccione ,poi si passava a cretino ,imbecille ,deficiente ecc ecc
Anch’io ho avuto epiteti di questo tipo ,anzi si sono basati sul mio aspetto fisico (dimostrando una pochezza intellettiva senza uguali) solo perchè mi sono permesso educatamente di dire una mia opinione
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Altro che corinti, questa è la realtà quotidiana…
Leonardo(Quota) (Replica)
Era la voce del nuovo potere che garantiva che tutto era cambiato. Ma in realtà tutto era come prima: nuove e antiche obbedienze e servitù. (Cesare)
Va bene (per modo di dire), concordo, il meccanismo è sempre quello. Da sempre.
Ed allora?
Due le scelte:
1) Ci si adegua, cercando nelle proprie condizioni date di trarne il massimo vantaggio.
2) Non ci si adegua, ben sapendo che comunque è una fatica di Sisifo.
Alla fine penso che sia soprattutto una questione di indole personale condita dalle condizioni ambientali in cui uno si viene a trovare.
Io purtroppo e lo sottolineo, purtroppo, ricado nel caso 2).
Altrimenti non sarei nemmeno qui.
Io però, ultra sinteticamente, la vicenda di Taranto tenderei a vederla, nel complesso, come l’ennesimo tassello di destrutturazione di una società economicamente manifatturiera, con la sua produzione reale fatta di rischi, successi ed insuccessi, interrelazioni tra singoli e gruppi, comunque riconducibile ad una proiezione del maschile sull’economia.
E come l’ennesimo tassello di costruzione di una società liquida, fatta quasi solo ed esclusivamente dei famosi “servizi”, con interrelazioni tra le “particelle” pressoché inesistenti ma con il grande stato-mamma che pensa a tutti. Dalla culla alla tomba.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Leonardo@Mentre sembra che il buddismo miri alla pace interiore, i monoteismi al martirio e alla sofferenza.
Sempre per non cadere nelle imprecisioni da Giornalista Collettivo (alias “idola fori”), e non buttare allegramente tutto dalla finestra (nientedimeno che delle tradizioni millenarie di cui siamo alla fin fine fatti), provare anche a verificare se la nostra speranza nell’ Oriente buddista sia ben riposta oppure si tratti di una nostra proiezione: a tale fine provare a leggere il recente libro di Roberto Dal Bosco in “Contro il buddismo”.
cesare(Quota) (Replica)
Quello che, con l’occasione del suo ipotetico rifiuto ad obbedire ad una donna, è stato messo in bocca al facchino egiziano ovvero: “non è bene che la donna comandi”, ha un’altra formulazione: “è bene che la donna accolga”. Il che naturalmente sta a significare una modalità altra del comando che è il potere che nasce dall’accogliere. Indicazione che a partire da Freud, è di tutta la psicologia del profondo. Quella seria, non da formazione di “dunin de guera”. Poi naturalmente c’è chi gradisce i modelli di femmina tipo le sparatutto dalle console dei droni di Palo Alto (nuova messa in scena della rappresentazione tragica citata); ma sono psicologicamente eccezioni della psicologia femminile. L’ “uguaglio”, anche in psicologia, non è sinonimo di uguaglianza.
cesare(Quota) (Replica)
la cosa che mi commosse di più quando mi riferirono del discorso di addio del mio capo al vecchio studio per volare “da solo”, fu il ringraziamento a.. chi lo comandò praticamente, gerarchicamente parlando essendo lui praticante con dovere di obbedienza ai soci dello studio.
“All’avv. … che gli insegnò come un padre e all’avv… che fu per lui come una mamma nel guidarlo nei meandri della procedura”.
Anch’io se penso alla socia anziana (ormai in pensione anche lei) del mio vecchio studio penso a lei come a una mamma, diversamente dalle più giovani e agguerrite donne in carriera che oggi hanno mediamente cinquant’anni. Eppure la carriera era uguale… tutte erano libere professioniste, tutte esercitavano la professione forense.
Sono dettagli lo so..sensazioni difficilmente traducibili sul “pratico” perchè sono modalità diverse di gestione ma non è una novità del mondo odierno che ci siano donne in posizione gerarchica tale da dover “dare disposizioni” a uomini. Anche la padrona di casa di famiglia nobile o borghese ottocentesca non aveva soltanto servitù femminile.
Non per caso, molti imam si sono affrettati a citare lo stesso Maometto, che secondo la tradizione, avrebbe sposato la sua datrice di lavoro
Rita(Quota) (Replica)
La donna ha sempre comandato e su questo non ci piove, anzi, le religioni che mettono in guardia da questo ne sono la prova (come “forse” quelle lettera ai Corinti) perché letta cosi sembrerebbe una cattiveria, ma noi non sappiamo cosa succedeva; è come dar retta alla propaganda femminista.
IO sono contro i fanatismi religiosi.
Leonardo(Quota) (Replica)
Ennesima puntata delle telenovela tra me e la Somma …. 🙄
Prima Parte
Nell’ultimo commento su UB riportavo il la mia risposta ad un utente “apolidRationalist” che con molta onestà intellettuale ha riconosciuto l’errore prendendosela persino con la blogger. Riporto il suo commento:
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apolidRationalist 16 ora fa in risposta a Luigi Corvaglia
Caro Luigi,
ho controllato e trovato il seguente documento che mi pare essere attendibile:
Cliccare qui
Il documento indica che lei ha ragione nel criticare la mia affermazione “noi abbiamo piu’ maschilisti psicopatici della media internazionale”: non sembra esser vero.
Il fatto che il post che stiamo commentando dicesse “strage italiana di donne che ha preoccupato anche l’Onu” mi ha fatto supporre che se ha preoccupato l’Onu, allora la media italiana dove essere anomala.
Qualcuno sa dirci perche’ l’ONU si proccupa in particolare per la situazione italiana su questo tema?
In particolare, sa dircelo chi ha originalmente scritto la frase di cui sopra?
Detto questo, signor Luigi, rimane il fatto che paragonare statistiche disomogenee non fa che portare fuori tema. Riconosco pertanto di aver peccato di eccessiva fiducia nella fonte che stiamo discutendo, ma non vedo come questo intacchi la razionalita’ della mia osservazione.
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/#comment-598849197
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Ho replicato ad “apolidRationalist” con il seguente commento. Ovviamente censurato.
Ahiaiai ….. sig.ra Somma, brutta cosa la cattiva coscienza ……
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Innanzitutto …. chapeau per la sua onesta intellettuale.
Alla sua domanda una risposta l’avrei, ma qui sarebbe mal considerata. E comunque è giusto che le risponda l’interlocutrice a cui è diretta.
Comunque come la penso sullo specifico problema si evince anche da altri miei commenti (nei limiti della sinteticità e sommarietà dei commenti ad un blog).
Sulla razionalità. Va beh …. in parte è anche un gioco di parole con il suo nick, però per me razionalizzare significa trovare un modello che si avvicini quanto più possibile al problema reale. Che per me rimane la violenza senza aggettivi. Se già in partenza si decide di estrapolare un modello circoscritto, la violenza sulle donne, ed affrontare solo questo, dalla realtà si rimane molto lontani. E non si riescono a trovare i rimedi utili per circoscrivere il fenomeno, che per me rimane comunque ineliminabile. Si può solo tentare come dicevo di contenerlo.
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Vi invito anche a leggere le risposte al commento di Mauro:
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/#comment-598627506
dove lo stesso utente chiede ancora chiarimenti alla Somma.
Questo mi fa piacere, perché significa che il tempo che perdo, perdiamo, a volte a qualcosa serve.
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Seconda Parte
Mi salta lo sghiribizzo di rispondere al seguente commento:
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/#comment-598588813
Lily Briscoe 21 ora fa in risposta a noumeno
No i maschi in quanto tali si devono sentire colpevoli di non volere affrontare il problema. Legga i commenti anche qua sul fatto, non libero o la padania! Ebbene invece di cercare di riflettere sul perché questo sta succedendo, ci sono attacchi, autodifese, diatribe sul nulla. Si cerca la pagliuzza nell’occhio altrui (violenze sugli uomini, donne aggressive che metteno in crisi l’uomo, etc. etc..) senza vedere la trave.
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ed il mio commento viene pubblicato:
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http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/24/femminicidio-se-luomo-uccide-e-colpa-della-donna/304488/#comment-598633233
Luigi Corvaglia 20 ora fa in risposta a Lily Briscoe
Mi scuso per l’intromissione ma la sua risposta a noumeno mi ha stuzzicato. Cercherò comunque di essere il più chiaro e banale possibile.
Sono un uomo di sinistra ed il mio senso di giustizia mi ha sempre imposto di intraprendere battaglie che cercassero di parare il didietro a tutti. Ora vedo invece una categoria, termine improprio parlando di metà umanità, di persone o meglio, le auto-elettesi rappresentanti di questa categoria, che magari si collocano politicamente dalle mie parti, che a fronte di un problema generale, la violenza con il suo corollario di morti (non scordiamolo per 2/3 maschili), agisce, legittimamente per carità, per pararsi il proprio didietro lasciando scoperto il mio.
Per quale motivo dovrei sentirmi colpevole di non affrontare il problema cosi come impostato da loro (in maniera errata e parziale) quando sono, siete, le prime ad auto-confinarvi e fregarvene del resto?
Io non ho una visione di intrinseca diversità di valore, in base al sesso, per cui quando vedrò il movimento femminista elaborare una proposta non settaria ma complessiva del problema sarò dei vostri. Non prima.
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E chi mi risponde (per prima, poi ha risposto anche Lily Briscoe)?
Si proprio lei Nadia Somma che, recidiva, prima mi fa delle domande e poi non pubblica le mie risposte!!
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Nadia Somma+e+Mario+De+Maglie 5 ora fa in risposta a Luigi Corvaglia
Il corollario di morti maschili è di due terzi dlele vittime. Ma nell’ambito della relazione familiari 7 volte su dieci è la donna che viene colpita da violenza, mentre 8 volte su dieci l’autore è un uomo. A maggior ragione,se gli uomini sono vittime di violenza di altri uomini, per aver appreso modelli maschili che favoriscono l’agire comportamenti violenti forse sarebbe il caso di intervenire.
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Purtroppo in quest’ultimo caso non ho salvato il commento prima di inviarlo …… grrrrrrr……. ma è evidente che non gli è piaciuto.
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Ultima puntata. Per ora.
Ecco la chilometrica (ed inficosa ….. ehm …… lo so che si dice in altra maniera, ma mi sto adeguando ai dettami di de-maschilizzare la nostra lingua, per cui …. ) spiegazione della Somma ad apolidRationalist:
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Nadia Somma+e+Mario+De+Maglie 1 ora fa in risposta a apolidRationalist
Mi scusi apolidRationalist però se scrivo, scrivo con cognizione di causa. La delegata Onu Violeta Neubauer ha espresso preoccupazione riguardo i dati italiani sulla violenza alle donne . non so in generale, ma io la interpreto che è preoccupata .per la violenza sulle donne come numeri…… Infine è logico che il problema non è solo italiano ma Europeo (anzi mondiale)., In Europa in media sono uccise 7 donne al giorno. Ora posso anche linkare tutte le informazioni che le ho citato. Ma ritengo che alcuni commentatori si divertano abbastanza a fare bastian contrario facendo questioni spesso di lana caprina, su congiunzioni o aggettivi, piuttosto che fare i conti con i propri pregiudizi. Credo che uno stage presso un centro antiviolenza per far capire quanto sia distruttiova, terribile la violenza familaire e la fatica delle donne per uscirne, proprio per pregiudizi che purtroppo nelle stesse istituzioni abbondano, farebbe bene a molti.
http://www.pangeaonlus.org/mai…
qui potrà trovare sul rapporto Ombra tutte le informazioni che ritiene sulla situazione del problema in Italia.
Queste le raccomandazioni della delegata Onu:
di realizzare e implementare le Osservazioni conclusive del Comitato CEDAW, per l’Eliminazione della Discriminazione contro le donne e le raccomandazioni della Special Rapporteur delle Nazioni Unite sulla violenza contro le donne Rashida Manjo. In particolar modo- di ratificare immediatamente la Convenzione del Consiglio d’Europa (Istambul 2011). La Convenzione di Istambul è una convenzione del Consiglio Europeo e serve per creare uno standard tra le diverse leggi e dei servizi a prevenzione, tutela e contrasto della violenza nei paesi in Europa. Tale convenzione non è stata ancora ratificata dall’Italia, nonostante l’impegno formale preso nell’aprile del 2011- di avviare rapidamente una indagine statistica su tutte le forme di violenza contro le donne esistenti, coordinata tra i ministeri interessati (Interni, DPO, Salute, istruzione), con l’ISTAT (Istituto Nazionale Italiana Statistica), con le organizzazioni di donne della società civile e la Rete nazionale dei centri antiviolenza (DIRE)- di sviluppare a livello nazionale e attuare programmi a livello locali relativi all’educazione per le scuole e le università, al fine di fornire un’educazione adeguata sulle questioni di genere, sulla sessualità, sull’identificazione e la decostruzione di stereotipi, e sulla violenza contro le donne.
Poi sa se qualcuno vuole negare comunque …penso che non sia nemmeno il caso di darsi da fare per convincere.
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Da parte mia gli ho inviato la seguente risposta, ma non ci scommetto due soldi sulla pubblicazione:
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Potrebbe anche solo limitarsi a pubblicare le mie risposte alle sue stesse domande o all’intervento in questo caso di apolidRationalist e lasciar giudicare gli altri.
In fondo se dico fesserie mi cuocio nel mio stesso brodo.
Di cosa ha paura signora Somma?
Perché fa passare, talvolta, interventi beceri e cancella interventi, certamente dissenzienti, ma educati?
Forse perché la pubblicazione dei primi è più funzionale alla sua rappresentazione del mondo e la cancellazione dei secondi serve a non disturbare la su citata rappresentazione?
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Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
– Leonardo –
La donna ha sempre comandato e su questo non ci piove,
>>
Non esageriamo, cerchiamo di non trasferire le odierne problematiche con relative paranoie, ad altri tempi e luoghi.
Per esempio, a casa mia comandava mio padre; sicuro al 100%.
sergio(Quota) (Replica)
Luigi ,infatti ,ho scritto anche nel mio blog ,questo piccolo post su questo
http://femdominismo.wordpress.com/2012/07/19/niente-martiri/
come già detto altre volte ,giusto intervenire ,ma sempre nel rispetto e della buona educazione , dire femminista puttana ,stronza e bastarda ,oltre ad essere puerile ,non serve a niente ,anzi è controproducente perchè si fa il loro gioco ,come ha detto ,giustamente ,Luigi
mauro recher(Quota) (Replica)
sergio:
– Leonardo –
La donna ha sempre comandato e su questo non ci piove,
>>
Non esageriamo, cerchiamo di non trasferire le odierne problematiche con relative paranoie, ad altri tempi e luoghi.
Per esempio, a casa mia comandava mio padre; sicuro al 100%.
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Daniele:
Sì, ma resta il fatto che gli uomini si compattano per qualsiasi cosa (anche per rivendicare il diritto di andare a funghi o a pesca), ma non mettergli di fronte le femmine perché si sfaldano in men che non si dica.
Dopo di che ti danno dello sfigato, del frocio, del coglione, ridono a crepapelle di te “perché non te la danno”, parlano male di te alle spalle, prendendoti per il culo, eccetera.
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Ti rispondo con questo post di Daniele (scusa se lo prendo in prestito). Perché a volte si fanno post senza tenere conto della situazione generale e delle tante altre discussioni: questo è un’altro limite umano.
Leonardo(Quota) (Replica)
Leonardo –
Ti rispondo con questo post di Daniele (scusa se lo prendo in prestito). Perché a volte si fanno post senza tenere conto della situazione generale e delle tante altre discussioni: questo è un’altro limite umano.
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Non rispondermi con i posts altrui, perché non ha senso.
Quella descritta da Daniele altro non è che la realtà ODIERNA (non passata…) dell’Italia e di tanti altri paesi industrializzati. Ma in passato, e ancora oggi in altri luoghi del pianeta, NON era affatto così.
L’odierna avanzata femminile – e qui concordo con Daniele – è dovuta al rincoglionimento maschile e non certamente al femminismo o a chissà quali poteri mentali delle donne. Finiamola di descrivere l’altro sesso come una “specie superiore”, perché tale non è.
E soprattutto finiamola di trasferire la debolezza degli uomini occidentali odierni in uomini vissuti secoli prima di noi. Leonardo, le tue (al pari di tanti altri) sono personalissime PROIEZIONI MENTALI.
sergio(Quota) (Replica)
sergio:
Quella descritta da Daniele altro non è che la realtà ODIERNA (non passata…) dell’Italia e di tanti altri paesi industrializzati. Ma in passato, e ancora oggi in altri luoghi del pianeta, NON era affatto così.
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Sono negli anta e da quando sono nato è così e prima era pure peggio, lo erano le generazioni dei nostri genitori e nonni, sempre gli stessi discorsi e mentalità, con la differenza che nei tempi passati le donne erano idealizzate anche peggio.
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Sergio:
Finiamola di descrivere l’altro sesso come una “specie superiore”, perché tale non è.
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Ma dai? Non mi ripeterò!
Leonardo(Quota) (Replica)