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Immaginiamo che esista una creatura intrinsecamente autoprotettiva, che abbia cioè nella sopravvivenza fisica lo scopo primario in senso assoluto e totalizzante. A questo criterio sottoporrà tutte le azioni non solo attraverso un calcolo cosciente dei pericoli possibili ma, prima ancora, con valutazioni inconsce usando capacità e intuizioni che a quel fine avrà acquisito nel corso dell’evoluzione.
Terrà sistematicamente in stand-by una dotazione di qualità (di antenne) miranti a sentire/prevedere non solo i pericoli prossimi derivanti dall’azione, ma anche quelli remoti connessi al contesto (le situazioni nelle quali i pericoli possono emergere). E ne starà lontana.
Tra i molti presupposti di una tale condizione di vita, mancherà ad esempio ogni forma di imbarazzo nella fuga dai pericoli e nell’evitamento dei rischi. Tale imbarazzo (che è un’ambiguità, un’oscillazione psicoemotiva) infatti potrebbe indurre incertezze nel comportamento e quindi esporre a rischi: perciò deve essere eliminato, non deve nemmeno fare capolino nello stato emozionale.
Nessuna vergogna di avere paura. La paura sarà infatti la condizione emotiva permanente, come indispensabile energia che tiene in moto i dispositivi della previsione, dell’attenzione scrupolosa e pignola (l’elettricità che alimenta i radar).
Se la sopravvivenza fisica (la durata) è lo scopo primario, tutti gli altri saranno …secondari, ossia subordinati. Consideriamo allora cosa siano un principio o un ideale. Si tratta di valori per realizzare, praticare i quali si devono pagare dei prezzi, correre dei rischi, bruciare opportunità di durata. Dunque questa creatura autoprotettiva dovrà essere indifferente, o meglio ancora refrattaria ad ogni idealità che comporti rischi. Ma poiché “idealità” è precisamente ciò che comporta pericoli, spreco, rinunce di sé etc. (altrimenti è calcolo utilitaristico) essa ne dovrà essere più che estranea, avversa e i princìpi saranno visti, sentiti e denunciati come “astrazioni insensate”, “idoli” “feticci” etc. Colui che li insegue e persegue (quasi sempre a suo danno), sarà percepito come o matto o scriteriato o stupido.
L’auto-protezione si riferirà ad ogni aspetto della vita e delle relazioni. Ad es. la cd. “assunzione di responsabilità” sarà intesa bensì nel senso di ascesa alle gerarchie, acquisizione di potere e di denaro, esercizio di potere in qualsiasi contesto, ma non assunzione del rischio, non protezione dei subordinati, non esposizione ai pericoli civili e penali. L’“assunzione di responsabilità” non potrà neppure essere immaginata come assunzione di rischi e diventerà perciò necessariamente, intrinsecamente elusione della responsabilità e scarico dei rischi ai subordinati, sia nel senso che le decisioni rischiose (evitando di prenderle esplicitamente) verranno rimesse de facto ai subordinati costretti cmq ad agire, sia in sede di imputazione degli esisti negativi, chiamandosi fuori e denunciando l’attore come responsabile del risultato.
In campo educativo consisterà nell’evitare i costi morali dell’imposizione delle regole, quel “farsi odiare” (sia pur momentaneo e superficiale) che ogni imposizione di codici, norme, strutture comporta nell’educando. Etc. etc.
Essendo però ineliminabili i pericoli, avrà evoluto – tra l’altro – capacità tali da indurre altre creature ad assumerseli, in tutti i contesti e le situazioni.
Sorge ora la domanda se la D sia una creatura autoprotettiva, avente cioè per scopo primario la sua personale durata e conservazione nella vita biologica. Io rispondo di sì.
Ad es. la formula universale con cui viene giustificata la quasi totale assenza delle DD nella scienza è che esse ne erano escluse, impossibilitate ad esercitarla e a cimentarvisi. Giustificazione che ingloba sia le situazioni in cui era vera sia quelle in cui era ed è falsa e che giustificherà per l’eternità la loro sostanziale assenza da quelle attività che comportano rischi: la ricerca in senso proprio. Dove per rischio si intende anche il possibile spreco dell’intera vita o di buona parte di essa.
Gli esempi sono pleonastici e perciò stucchevoli, tuttavia eccone alcuni, a caso. Leggevo ieri “I cercatori di specie”. Vi si parla di uomini che hanno passato anni in giro per il mondo a raccogliere campioni di animali e piante, uomini per lo pìù benestanti, che hanno rinunciato alle comodità della vita urbana, rischiando (e trovando spesso) malattia e morte o anche solo la perdita dei campioni o la irrilevanza delle scoperte etc., insomma la vanità di fatiche e rinunce.
Sono storie di “pazzi”:
“Di chi sono questi 16 denti?” “Sono miei. Mi sono caduti a causa dell’arsenico che uso per i campioni”.
Solo dei pazzi possono seguire le orme dei 19 allievi di Linneo: 9 morirono nelle lande dei tropici alla ricerca non dell’oro ma di insetti, uccelli, mammiferi.
In effetti solo un “matto” può passare 13 anni di vita a raccogliere esemplari per poi vederseli affondare a poche miglia dal porto di casa o girovagare per 20 anni e poi trovarli totalmente divorati dai vermi.
I casi come questi sono infiniti giacché infinito è stato lo spreco di sé implicato nell’acquisizione della conoscenza. Per trascurare il resto.
Non è vero che le DD non possano fare ciò che fanno gli UU: lo possono ma non lo vogliono perché ne va dell’integrità fisica, della salute, della vita: ne va della durata. Gli UU sono “matti” le DD sono savie.
Hanno il diritto/dovere di auto-proteggersi, di avere paura senza vergogna.
Non hanno invece il diritto di fingere di essere ciò che non sono, di insultare gli UU perché sono proiettati verso le idealità, lo spreco di sé, il rischio.
Non hanno il diritto di rovesciare la propria legittima prudenza in capo di accusa contro coloro che corrono i rischi al loro posto.
Hanno il diritto di avere paura e di assecondarla, non quello di insultare i coraggiosi.
Non hanno il diritto di trasformare il dono maschile in un oltraggio.
Infamia suprema.
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266 Commenti
L’indicazione programmatica di Monti è uno degli sviluppi di quel che sappiamo.
Lo aveva pronosticato, auspicato, direi quasi ORDINATO tale Galarico il Barbaro, forse 12-13 anni fa: “A parità di lavoro maggior stipendio alla donna”, (come avevo già segnalato qui tempo addietro).
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Questo “profeta” è ancora presente nel web
(www.criad.unibo.it/galarico/
FILOS_MY.htm),
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Se realizzata, sarà però di tale portata da giovare forse alla QM (oltreché …alla Lega, peraltro già corresponsabile della legge sullo stalking, dell’abolizione della Gozzini per gli UU etc.).
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Voglio vedere cosa accadrà quando Mario vedrà la sua aliquota max + alta di quella della sorella, Paolo + di quella della moglie. Quando operai e impiegati dello stesso reparto/ufficio si troveranno uno stipendio inferiore di quella che lavora a fianco.
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Quando l’architetto Luigi saprà che paga pià tasse della concorrente Elsa.
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Anche se non bisogna farsi soverchie illusioni sulla capacità degli UU di capire cosa stia accadendo e cosa si prepari per loro nei tempi a venire su tutto lo spettro dei loro diritti di cittadinanza, già erosi e disgregati da tempo nel silenzio totale.
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RDV
Rino DV(Quota) (Replica)
Rino
>>
Anche se non bisogna farsi soverchie illusioni sulla capacità degli UU di capire cosa stia accadendo e cosa si prepari per loro nei tempi a venire su tutto lo spettro dei loro diritti di cittadinanza, già erosi e disgregati da tempo nel silenzio totale.
>>
Mi chiedo perché per gli uomini sia così difficile capire che per le femministe – ma anche per una buona parte delle donne comuni – siamo soltanto dei nemici da combattere. Mi chiedo se questo dipenda dalla propaganda femminista di questi ultimi decenni nonché dalla vergogna indotta dalle medesime, oppure dalla paura di non far più sesso o se, invece, gli uomini siano realmente “tarati” nei confronti delle donne e pertanto incapaci di combattere delle guerre psicologiche contro le suddette.
Andrea(Quota) (Replica)
Armando
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A proposito di uguaglianza e equità. L’ottimo prof Monti, nel suo discorso programmatico, ha detto che lavorerà affinchè le donne siano privilegiate in fatto di tassazione (sarebbe la così detta discriminazione positiva), ossia che siano svantaggiati gli uomini (che è esattamente una discriminazione negativa). Così le imprese, che finora masochisticamente assumevano gli uomini non perchè sembravano loro più produttivi (noooo, quando mai un’impresa assume un lavoratore che produce?), ma per odio verso le donne, ora saranno indotte a fare il contrario. E giù tutti ad applaudire spellandosi le mani, ad eccezione dei rozzi leghisti. E meno male che Monti c’è!
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Ennesima dimostrazione del fatto che in questa epoca e in questo contesto sociale, essere “governati” dagli uomini non è affatto meglio che essere “governati” dalle femmine. Anzi, paradossalmente è pure peggio, perché questi fessi senza palle, pur di compiacere quelle povere complessate, fanno di tutto, compreso il mettersi alla pecorina cento volte al dì.
Personalmente mi auguro che questa fiacca e smidollata società occidentale – ormai alla frutta – crolli del tutto.
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=6676667
Daniele(Quota) (Replica)
Forse si potrebbe aprire una sezione Umorismo, all’interno del sito. Da aprire con il monologo di Marco Pensante. Quando in un posto si può ridere – anche di se stessi, però – e trovare spazi di leggerezza, personalmente mi sembra sempre un contributo alla causa universale dell’umanità.
La sezione sarebbe una specie di polmone “verde”, per riprendere fiato quando la faccenda si fa troppo triste, angosciante o problematica….
Sarebbe utile però poter postare anche foto (immagini) o video. Ma non so se questa piattaforma lo consente.
dia(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi: in pratica stai dicendo che l’ambiente non conta e dipende tutto in larga parte dagli individui o da gruppi di individui? quindi se determinati ceti sociali o gruppi etnici non si sono distinti piu di tanto ciò non è dovuto alle condizioni ambientali in cui sono vissuti ma a loro stessi in quanto gruppo?
riguardo alle donne nell’impero britannico perfino in epoca vittoriana le donne non avevano le stesse opportunità degli uomini. ho trovato alla voce “condizione della donna nell’epoca vittoriana” che “La condizione delle donne nell’era Vittoriana è spesso vista come l’emblema della discrepanza notevole fra il potere e le ricchezze nazionali dell’Inghilterra e l’arretrata condizione sociale.[senza fonte] Durante l’era simboleggiata dal regno della regina Vittoria, la vita delle donne divenne sempre più difficile a causa della diffusione dell’ideale sulla “donna angelo”, condiviso dalla maggior parte della società. I diritti legali delle donne sposate erano simili a quelli dei figli: esse non potevano votare, citare qualcuno in giudizio né possedere alcuna proprietà.
Inoltre, le donne erano viste come esseri puri e puliti. A causa di questa visione, i loro corpi erano visti come templi che non dovevano essere adornati con gioielli né essere utilizzati per sforzi fisici o nella pratica sessuale. Il ruolo delle donne si riduceva a procreare ed occuparsi della casa. Non potevano esercitare una professione, a meno che non fosse quella di insegnante o di domestica, né era loro riconosciuto il diritto di avere propri conti correnti o libretti di risparmio. A dispetto della loro condizione di “angeli del focolare”, venerate come sante, la loro condizione giuridica era spaventosamente misera.”
Se pensi che sia falsa e/o tendenziosa allora perché non la modifichi?
kernunoos(Quota) (Replica)
Fabrizio ….. calmati ….. respira a fondo e conta fino a dieci….
E’ ovvio …. è dissociata persino da sè stessa.
😥
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
Inoltre, le donne erano viste come esseri puri e puliti.
riguardo alla condizione delle donne in epoca vittoriana io ho “trovato” questa
http://it.answers.yahoo.com/question/index?qid=20080917085939AAoDteV
Scoperta tragica! Condizione della donna nell’età Vittoriana, era davvero così imbarazzante!?
Ho scoperto facendo una ricerca estiva per inglese (sì…un po’ in ritardo :P) che le donne nella Vittorian Age (1800) indossavano quei vestiti con le gonne ampie, sottane, sottovesti, legacci, pizzi e merletti e…avevano un buco nelle mutande proprio lì per fare la pipì mentre erano in giro!!!
Cioè, la storia parla di una ragazza nobile che mentre è in giro per Londra e sta parlando con altre dame apre le gambe e fa pipì in mezzo alla strada e poi continua come se niente fosse.
Così ho cercato e ho visto che in qualche sito si parla di biancheria “crotch-less” e di come fosse considerato vergognoso per una donna chiedere o avvisare di dover andare in bagno, e quindi se la facevano addosso 😐
Ma…non si sporcavano tutte? Se lo faccio io ora devo lavare gonna, calze e scarpe!
Ho letto anche che le dame di corte, con parrucche, vestiti eleganti ecc, indossavano vestiti e biancheria intima talmente complicata che serviva una serva e diversi minuti per svestirle, e che accadeva spesso che si facessero la pipì o pupu addosso perchè non riuscivano a “slacciarsi” in tempo di tutti i pizzi e i merletti.
Cioè magari erano ad un ballo reale così, correvano al bagno e si riempivano le mutandine perchè ci mettevano mezzora a svestirsi?!
Vi prego qualcuno mi dica che non era così perchè provo imbarazzo io per loro anche se sono passati secoli!
p.s.: in un forum che ho frequentato per qualche tempo di fronte ad utenti con evidenti dissociazioni, propensioni fisse alla malinterpretazione etc. avevano creato dei topic dal titolo “utenti- seguito da svagotopic”.
In questo caso avrebbero creato il “kernunoos-svago-topic”
Ho sempre considerato questa pratica umiliante e settaria in quanto se non si riesce a dialogare con qualcuno o lo si ignora o ci si prova comunque a dialogare seriamente, però devo dire che Kernunoos mi sta facendo ricredere , capisco quanto sia forte la tentazione
Rita(Quota) (Replica)
kernunoos, questo è la sintesi di un mio scritto risalente ad una decina di anni fa.
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Fin da quando ero un ragazzino mi sentivo raccontare:”Le femmine sono più intelligenti, più intuitive, più creative, più empatiche, psicologicamente più forti dei maschi”. Insomma, superiori.
Ok. A quel punto però mi sorgevano spontanee alcune domande: se le femmine sono così superiori, come è possibile che siano state oppresse per millenni? Come può essere sottomesso chi è superiore? Per quale ragione i geni sono stati e sono quasi esclusivamente maschi? Perché l’Arte, la Scienza, la Tecnica, la Letteratura, la Religione, etc., hanno avuto dei Padri anziché delle Madri?
Risposta ufficiale: perché alle femmine è stato impedito di esprimersi dagli uomini che, “temendole”, le hanno sottomesse in virtù della loro superiore forza fisica (beh, perlomeno in qualcosa siamo superiori…).
Perfetto. Consequenzialmente, però, mi sorgeva spontanea un’altra domanda: se la discriminante fu solo ed esclusivamente la forza fisica, per quale motivo i nostri antenati appartenenti alla specie Sapiens, non furono sottomessi dai possenti uomini di Neanderthal (poi estinti), con i quali – a un certo punto della Storia – entrarono in contatto?
Perché la forza bruta non ebbe la meglio sull’intelligenza?
Mia risposta: perché il cervello è sempre più forte dei muscoli.
Ora, stando a quello che mi risulta, la nostra specie non ha avuto – negli ultimi trentacinquemila anni – ulteriori evoluzioni a livello cerebrale; questo significa che già allora le femmine erano “mentalmente superiori” ai maschi…
E allora per quale ragione non sono state loro a dominare il mondo?
Perché a fare la storia – sia nel bene e nel male – è stato l’uomo e non la donna?
Altra mia risposta: perché la donna non è superiore all’uomo.
————————————–
In merito mi sono state rivolte in più occasioni le seguenti obiezioni:
1- Le donne dovevano partorire (ma va?).
2- I rapporti fra uomini e donne non sono paragonabili a quelli esistenti fra due specie diverse (ma no?).
Sandro2(Quota) (Replica)
kernunoos, questo è un articolo pubblicato nel dicembre 1994, sull’estinto mensile ultra-femminista CENTO COSE energy.
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I TEST DI INTELLIGENZA HANNO DIMOSTRATO LA SUPERIORITA’ FEMMINILE
>
Sondaggio della rete televisiva inglese BBC
>
Caro maschio, sei finito, è iniziata l’era della supremazia delle donne, ha sentenziato qualche settimana fa la serissima rete televisiva inglese Bbc, dopo un accurato monitoraggio sulla popolazione anglosassone. Le donne sarebbero di gran lunga più intelligenti e creative degli uomini. Le prove sono evidenti: in questo momento tra i migliori studenti di facoltà universitaria due terzi sono femmine. Secondo il professor Richard Kimball è solo il primo segnale, le donne sono naturalmente più dotate e presto prenderanno il posto degli uomini, in ogni caso. Già adesso il numero delle studentesse supera quello dei maschi e anche i test d’intelligenza dimostrano che il loro cervello funziona bene, è più integrato. Gli ultimi studi scientifici attribuiscono alle donne anche una visione più globale della realtà. Che vuol dire prima di tutto una maggiore elasticità: la capacità di superare meglio lo stress, di mediare bene tra razionalità e emozioni. Tutte cose che portano inevitabilmente a un migliore adattamento ai cambiamenti. Non è affatto vero che le donne siano imprevedibili. Anzi hanno un maggior controllo di sé che aiuta nella competizione; i maschi, più calcolatori e freddi oppure troppo aggressivi, perdono invece terreno. Ed ecco perché in Inghilterra, nella City, metà delle grandi banche ha scelto donne dirigenti. La ricerca è perentoria:”Immersi nei loro cliché i maschi si sono lasciati andare, mentre le donne hanno risalito la china e ormai si trovano ad aspirare a importanti funzioni manageriali”.
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Di articoli del genere, risalenti a 10-15-20 anni fa – e che già allora erano la norma su tale mensile, così come su tutti i settimanali e mensili femministi dell’epoca -, potrei postarne a bizzeffe.
Sandro2(Quota) (Replica)
Kernunoos, fra noi non c’e’ possibilita’ di un serio e costruttivo confronto per il semplice motivo’, come ho gia’ detto piu’ volte, che il tuo intento e’ ben altro e cioe’ quello di cercare (molto maldestramente) di disarticolare le nostre tesi, tentando di metterci di fronte alle nostre presunte (da te) contraddizioni.
Per questa ragione non c’ e’ possibilita’ di dialogo, sia pur critico, e di un serio contraddittorio. Questo e’ possibile quando entrambi gli interlocutori non partono da posizioni precostituite. In questo caso il confronto puo’ essere molto positivo e portare anche ad un avvicinamento fra le parti.
Ma non e’ questo il nostro caso, e molto probabilmente, voglio essere fin troppo onesto anche con me stesso, quanto affermo vale per entrambi.
Fatta questa premessa che mi sembra condivisibile (almeno questa) anche da te, il quesito e’: cosa stai a fare qui? perche’ ti ostini ad intervenire su un sito come il nostro di cui non condividi nulla ne’ mai condividerai nulla? Cui prodest? Cosa ti spinge?
Io (e come me credo qualsiasi persona ragionevole) non andrei (e non vado) ad intrufolarmi in un luogo dove so che la pensano in modo diametralmente opposto al mio cercando puntigliosamente e sistematicamente di disarticolare l’assunto del mio interlocutore.
Perche’ invece tu lo fai? Ci sono cinque possibili risposte:
1) sei una provocatrice/troll;
2) sei una che nella vita non ha nulla da fare e ti diletti in questo modo (pensa come sei ridotta…);
3) entrambe le cose;
4) nonostante tutto non sei veramente convinta delle tue posizioni e, anche se non lo ammetterai mai, le nostre tesi vanno a toccare qualche punto debole della tua (altrettanto debole, va detto…) impalcatura ideologica. La cosa naturalmente ti disturba molto (ti capisco perche’ ci sono passato anch’io per altre vicende e per altre questioni), anzi, ti brucia pure parecchio, per dirla meglio, ma non puoi farci nulla. Ne devi prendere atto. E allora questa tua insistenza diventa quasi una sorta di operazione psicoanalitica (di cui non sei cosciente perche’ il tuo livello evolutivo e’ molto basso, e anche questo va detto…), del tipo:”Si’, avete ragione ma non lo ammettero’ mai, neanche sotto tortura, pero’ “torturatemi” lo stesso perche’ io non ce la faccio piu’ ad andare avanti raccontando e raccontandomi questo mucchio di cazzate pseudofemministarde da asilo infantile (purtroppo anche il tuo modo di articolare i concetti e’ molto debole, Kernunoos…). Qualcuno mi aiuti!..(tradotto:”Qualcuno mi dica apertamente che sono tutte cazzate”.
5) tutte queste cose insieme.
Non ti arrampicare sugli specchi e non ti inventare altre possibili soluzioni perche’ non ce ne sono.
Considera, visto che per volonta’ comune, e’ stato deciso di “buttarla in caciara”, come si dice a Roma, che dalla tua risposta, o meglio dal tasso di onesta’ intellettuale della tua risposta, dipende (per quanto te ne possa fregare) la tua permanenza su questo sito, naturalmente in uno spazio adeguato(come suggerito mi pare da Rita e da Dia) che cercheremo di predisporre (c’ il serio rischio che diventi uno dei piu’ frequentati…).
Dopo di cio’, se trovero’ insoddisfacente (o intellettualmente disonesta) la tua risposta, ti bannero’. Pensaci bene quindi prima di di mettere mano alla penna.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
:
http://27esimaora.corriere.it/articolo/part-time-nidi-e-fiscolagenda-per-le-donne/#comments_list
Ma dove è andata a finire la parità tra i sessi?
18.11 | 17:27 quebecchese17
Se Mario Monti dice: ‘Maggiore conciliazione fra responsabilità lavorative e familiari’ vuol dire che sottolinea che la famiglia è a carico delle donne (chissà se vuol fare qualcosa di pratico a riguardo). Più condivisione fra uomini e donne nello svolgimento delle mansioni domestiche e di cura (basta che lo dice lui e tutti i maschietti capiranno e si faranno in quattro per obbedire), più attenta valorizzazione dei talenti femminili a ogni livello professionale (per talenti femminili si intende insegnanti, sarte, modelle, veline, casalinghe o cosa?) e «tassazione preferenziale» per il lavoro femminile vuol dire che non è vicina alcuna parità tra uomo e donna. Detto questo il problema delle donne in Italia sono i preconcetti della donna mamma e buona, che solo lei sa capire il bambino e sa accudire la casa… Fino a quando non cadrà questo stereotipo l’Italia non andrà da nessuna parte. Poi, il governo deve solo trovare un buon sistema per permettere a tutti (donne e uomini) di lavorare. Gli asili PER TUTTI dalla nascita sarebbe qualcosa. Qui in Quebec l’asilo costa solo 7 dollari al giorno e la maggior parte può accedervi. dalle 7 di mattina alle 6 di sera così da permettere alle mamme e ai papà di lavorare e far si che il bambino sia in mani sicure (naturalmente dipende dal lavoro svolto quanto tempo il bambino trascorre in asilo) Non si può avere scuole primarie con orari dalle 8,30 alle 12,30. E’ completamente ridicolo. Se poi uno vuole tenerseli a casa i bebe allora dovrebbe esserci un sistema per detrarre quste spese.
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C’è una domanda che ormai mi faccio spesso, ed è la seguente: ma gli uomini di oggi, dove lo trovano il coraggio e la voglia di continuare a sposarsi?
Come fanno a trovare eccitanti donnette rompi palle come quelle odierne, capaci di rinfacciarti qualunque cosa? C’è un altro aspetto, degli uomini italiani odierni che trovo sconcertante, ed è la tendenza a fare in pubblico battute del tipo “Aoh, che tua moglie non ti ha fatto uscire di casa?”, “Oh, ma che tua moglie ti ha menato?”, “Aoh, quando c’è padrona neanche fiati!!”, eccetera eccetera, il tutto “condito” da stupide risate senza senso. Il contrario non accade praticamente mai. Al pari di altri mi viene da chiedermi se l’uomo medio sia intrinsecamente idiota oppure se sia semplicemente peggiorato in questi ultimi decenni.
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PS: certe frasi idiote mi tocca leggerle spesso anche in occasione dei matrimoni, ovvero quando mi capita di vedere dei lenzuoli legati su un ponte o lungo una strada, dove ci sono scritte delle frasi in cui lo sposo viene “simpaticamente” preso per il culo a causa del fatto che “d’ora in avanti gli toccherà stare alle direttive della moglie”.
Ed anche in questo caso il contrario non accade mai.
Marco(Quota) (Replica)
riassumo brevemente lo schema della conversazione tra me e la generalità degli altri utenti:
io: guardate che non si può affermare con certezza quello che dite, cioè che le donne sono meno propense a certe cose.
voi: come no? ci sono un sacco di prove, l’intera storia del genere umano lo prova perché le donne non hanno mai combinato nulla di significativo in questi settori
io: si, ma allora seguendo questa logica si può dire lo stesso di tantissimi altri insiemi umani, sia etnici che religiosi che altro.
voi: ecco, ci stai accusando di razzismo! ci stai provocando, adesso ti banniamo!
io: in realtà non vi sto accusando di razzismo, vi sto accusando di faciloneria e superficialità nell’affermare certe cose e certi legami causali che voi date per certi ma non lo sono affatto.
chi vuole intendere, intenda…
kernunoos(Quota) (Replica)
“riassumo brevemente lo schema della conversazione tra me e la generalità degli altri utenti:
io: guardate che non si può affermare con certezza quello che dite, cioè che le donne sono meno propense a certe cose.
voi: come no? ci sono un sacco di prove, l’intera storia del genere umano lo prova perché le donne non hanno mai combinato nulla di significativo in questi settori
io: si, ma allora seguendo questa logica si può dire lo stesso di tantissimi altri insiemi umani, sia etnici che religiosi che altro.
voi: ecco, ci stai accusando di razzismo! ci stai provocando, adesso ti banniamo!
io: in realtà non vi sto accusando di razzismo, vi sto accusando di faciloneria e superficialità nell’affermare certe cose e certi legami causali che voi date per certi ma non lo sono affatto.
chi vuole intendere, intenda…” (kernunoos)
Intendiamo che sei in malafede, kernunoos, come del resto già sapevamo. Questa è la sola cosa che si intende con chiarezza leggendoti.
Non è affatto vero che la “generalità degli utenti” ti avrebbe risposto che “le donne sono meno propense a determinate attività perché la storia ha dimostrato che non hanno combinato nulla in alcuni settori”. Tutt’al più un solo utente, Sandro2 (e certamente non nel modo rozzo e cialtronesco che vorresti far credere) può averti dato una risposta che può avvicinarsi a quella di cui sopra.
Ciò che riporti è dunque falso. E lo fai perché il tuo obiettivo è quello di gettare discredito su tutti noi, sul sito e sul Movimento, nonostante ti sia stato ricordato innumerevoli volte che:.
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Sei quindi doppiamente in malafede: per aver attribuito a tutti le opinioni di un singolo utente e per insistere di fatto nell’attribuirle al Movimento e al sito, che è il suo strumento di comunicazione (a differenza dello spazio dei commenti che è del tutto libero).
“in realtà non vi sto accusando di razzismo, vi sto accusando di faciloneria e superficialità nell’affermare certe cose e certi legami causali che voi date per certi ma non lo sono affatto”. (kernunoos)
Sei ancora una volta in malafede perché in realtà tu ci stai accusando apertamente di razzismo. Non torno sul concetto di diversità (che tu sovrapponi a quelli di inferiorità/superiorità, non perché lo pensi veramente ma solo per romperci i coglioni) perché faresti per l’ennesima volta finta di non capire. Opto per uno dei miei stupidi esempi per i quali sto diventando celebre.
I neri sono più portati per la boxe (per ragioni di struttura fisica-muscolare) rispetto ai bianchi che a loro volta (sempre per le stesse ragioni) sono più portati per il nuoto. Questo, ovviamente, non significa che i neri non possano nuotare e i bianchi non possano praticare la boxe, oppure che non possano esserci ottimi nuotatori neri e altrettanto ottimi boxeur bianchi, né tanto meno (mi viene da ridere mentre scrivo queste cose ma con gente come te bisogna scendere a questi livelli per farsi capire, o meglio per sperare di frustrare la tua malafede) che le palestre di pugilato debbano essere precluse ai bianchi e le piscine ai neri…
Significa solamente dire che, in questo caso specifico, fra i neri e i bianchi c’è una diversità che si estrinseca in diverse attitudini. Questo è razzismo? Non mi pare. E infatti, essendo insostenibile l’accusa di razzismo cambi musica e ci accusi di essere “faciloni e superficiali nell’affermare cose e certi legami causali che voi date per certi ma non lo sono affatto”.
Noi non diamo per scontato proprio nulla, Kernunoos, e siamo perfettamente consapevoli (se avessi letto con onestà intellettuale, a te sconosciuta, tanti articoli pubblicati sul sito e in particolare quello dal titolo “Natura e cultura” forse non continueresti a battere ottusamente su questo tasto) che la realtà è il risultato di processi estremamente complessi che vedono la compresenza di tanti e tanti fattori di ordine sociale, culturale, naturale, antropologico e quant’altro.
Ma a te di approfondire tutto questo (e di cercare di capire veramente cosa sosteniamo) non te ne importa assolutamente nulla dal momento che il tuo vero obiettivo è quello di arrivare a dimostrare che noi saremmo (per faciloneria e superficialità , non per razzismo…) portatori di una concezione della relazione maschile/femminile fondata su di una sorta di apartheid fra i generi. Il che è naturalmente RIDICOLO ma tant’è, questo è l’assioma. Potremmo parlarne per decenni ma tu non cambieresti idea, perché questa è la tua convinzione
La nostra interpretazione conduce inevitabilmente al razzismo (essendo essa stessa intrisa di razzismo, anche se la ragione di tutto ciò risiede nella nostra “faciloneria” e superficialità).
A questo punto sarebbe interessante (non per noi, ormai non più) sapere cosa ne pensi del cosiddetto “femminismo della differenza”, il più ideologizzato, il più radicale e anche il più potente, che sostiene che tra uomini e donne ci sia una diversità sostanziale e radicale, che le seconde siano portatrici di una “specificità di genere”, che addirittura le renderebbe migliori , non “diverse”, “migliori”, degli uomini, al punto tale di ritenerle incapaci non solo di fare violenza ma addirittura di concepirla.
Ora sono io che ti dico una cosa. Anche per provocare servono intelligenza e cultura e tu, cara la mia kernunoos, sei sprovvista di entrambe.
Come promesso, avrei potuto non pubblicare questo tuo ultimo post e bannarti. Ma prima di farlo ho voluto che anche gli altri lo leggessero; anche per dargli modo di capire fino in fondo con chi hanno avuto a che fare ed evitare il sorgere di ogni sia pur minimo dubbio sulla necessità del tuo allontanamento.
E con questo ti saluto e mi assumo la responsabilità di cacciarti ufficialmente e definitivamente dal sito. Anche perché saresti solo un elemento di disturbo. Non possiamo permettercelo. Tu si ma noi no.
Buona fortuna.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
"Difende la sua ragazza e viene ucciso".
http://www.corriere.it/cronache/13_maggio_29/germania-reagisce-sputo-ucciso-ingegnere-italiano_dc4f5906-c89a-11e2-8fbd-d55cdeb0d621.shtml
Retaggi della cultura maschilista e patriarcale di cui tanti uomini sono ancora intrisi... Se si fosse fatto gli affari suoi e avesse lasciato la fidanzata a difendersi da sola, sarebbe ancora vivo...e certamente lei se la sarebbe cavata egregiamente senza il suo aiuto...
Questi orchi maschilisti sono veramente inguaribili...
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
http://27esimaora.corriere.it/articolo/mimmo-lorusso-ragazzo-del-sud-che-sapeva-amare/#comments_list
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Io ci vedo un comportamento molto femminile
01.06 | 09:00 610610
Che di fronte ad una provocazione,non gestisce la situazione da sola,decidendo di reagire o di ignorarla,ma chiede al suo uomo di
intervenire.(Perchè l’aggressività maschile,in certi casi,fa pure comodo). E questi non ha scelta. La ragione gli direbbe che non ha senso mettersi a litigare per una sciocchezza del genere(se lui avesse ammazzato,supponiamo,il provocatore magari africano,sarebbe finito in galera e sulle pagine dei giornali come un mostro),ma di fronte alla sua donna non può fare una brutta figura. E da qui l’intervento che come sbocchi ha la galera o l’ospedale(o peggio).
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Scusa 610610 ,secondo me stai dando i numeri….
01.06 | 13:17 mariechen
nessuno può sapere se lei ha spinto il suo compagno ad intervenire: cosa che normalmente le donne non fanno.
L’insulto ricevuto non è una sciocchezza e qualsiasi uomo che non fosse “uno zucchino lesso”,avrebbe reagito in quel modo.
Siamo in Germania,in una metropoli come Monaco,in un parco pubblico centrale, in pieno giorno,e non fra i talebani.
Non c’è stato quindi nessun azzardo ma una civile reazione, per quanto ne sappiamo.
E se poi il fato ti aspetta in quel posto non puoi farci nulla.
Giudichiamo su elementi approssimativi,per ora, e non sappiamo chi fosse il delinquente,se tedesco o altro,visto che a Monaco convivono genti provenienti da tutto il mondo.
Insomma sarebbe auspicabile una qualche sobrietà, evitando giudizi sommari su certezze che per il momento non ci sono.
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“Zucchino lesso”
01.06 | 19:24 wire9000
Cara mariechen, con quelle due semplici parole non fa altro che confermare la tesi di 610610, alla quale io concordo pienamente.
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Comunque, dalle risposte che danno, emerge in maniera evidentissima la bassezza morale di tantissime donne.
Marco(Quota) (Replica)
Scusate, non voglio intromettermi nella diatriba con “Kernunoos”, ma leggo qui parecchi spunti interessantissimi, su cui mi permetto solo di esprimere alcuni piccoli punti di vista, sperando siano di stimolo ed interesse per tutti.
Prima di tutto, trovo molto appropriato il paragone che Fabrizio introduce, tra migliori attitudini dei neri nella boxe (e direi io nella corsa) e migliori attitudini dei bianchi nel nuoto.
Avevo scritto anch’io qualcosa di simile, qualche settimana fa, quando avevo parlato del concetto di “insight” della psicologia e delle neuroscienze
Insight significa intuizione improvvisa, “colpo di genio”, ovvero la capacità di risolvere un problema complesso rielaborandolo in modo creativo e geniale.
Ebbene, come ammette anche l’articolo di Wikipedia (divertente il fatto che l’edizione inglese citi le differenze di genere, mentre quella italiana, più politically correct, no!), nei test di laboratorio, gli uomini surclassano le donne in questo genere di prove, mentre le donne surclassano gli uomini nelle prove in cui occorrono abilità più “metodiche” e “tranquille” (l’uncinetto!).
Ma questo può spiegare molto bene perché, nella storia del pensiero umano, il 99% delle scoperte più importanti nella Scienza, Filosofia, Arte, ecc., siano venute dagli uomini, e non c’entra nulla il discorso delle “discriminazioni” secolari verso le donne.
Io citavo proprio il fatto che, negli ultimi 50 anni, quando le possibilità di studio e preparazione sono state IDENTICHE, tra uomini e donne, nei Paesi occidentali, ciò nonostante i premi Nobel nella Scienza ed Arte (escludiamo la Pace) sono quasi sempre andati agli uomini.
Inoltre, il discorso della discriminazione regge poco anche riguardo al passato, perché nessun uomo ha mai proibito a donne di talento, in nessuna epoca, di manifestarlo, per lo meno nei Paesi occidentali.
Abbiamo avuto donne capo di Stato fin dai tempi di Elisabetta I (XVI secolo, anche se per ragioni dinastiche), donne “dottore della Chiesa” (una delle istituzioni più maschiliste) fin dai tempi di Caterina da Siena (XIV sec.), donne scrittrici e poetesse di altissimo livello, già da fine ‘700 in poi, quali Jane Austen, Agatha Christie (personalmente reputo “Dieci piccoli indiani” il più grande capolavoro della letteratura gialla), Virginia Woolf, Sylvia Plath, Marguerite Yourcenar, Oriana Fallaci, Alda Merini, Grazia Deledda, JK Rowling (nessun uomo le ha mai impedito di ottenere un successo clamoroso con Harry Potter, nonostante fosse donna e disoccupata quando mandava il suo primo manoscritto al primo editore), ecc., ecc.
E nessuno ha mai impedito alle donne valide di fare politica e scrivere cose importanti anche in tempi di discriminazione, come accadde ad esempio alla Kuliscioff o a Rosa Luxemburg a inizio ‘900.
Nel 2001 una donna (Judit Polgar) è diventata famosa perché è stata la prima a battere a scacchi il Campione del mondo (Garry Kasparov) in una partita a tempo normale.
Quindi, sarebbe ora di finirla con la lagna femminista delle donne “sempre discriminate” dagli uomini: quando una donna è stata in grado di produrre cose valide, state pur certi che gli uomini gliel’hanno riconosciuto!
Eppure, eppure…
Se poi alla fine donne come la Rowling, Luxemburg, Christie, Fallaci, Polgar, Austen, Deledda, Curie, ecc., ecc., sono pochissime, ciò non si deve appunto alla “discriminazione” degli uomini cattivoni, ma proprio alla scarsità di contributi validi che le donne hanno fornito.
Scarsità non vuol dire mancanza, donne di genio ce ne sono state, ma evidentemente la genialità non è un’attitudine prevalente del pensiero femminile, come dimostrano anche gli studi sull’insight.
Mi venivano in mente i tempi dell’università…
Non so voi, ma io ricordo che durante le lezioni le ragazze erano sempre quelle che prendevano appunti in modo ordinatissimo, preciso, meticoloso, spesso con calligrafie da amanuense benedettino, mentre i maschi (me compreso) tendevano ad andare più al sodo, e a scrivere SOLO le cose che ritenevano più importanti, o che capivano bene.
Le donne no, se il prof. si fosse messo a delirare e a disquisire di melanzane, o ippogrifi, sono sicuro che avrebbero preso appunti, come brave bambine.
Quindi, già questo approccio metodico, ma poco “incisivo” dimostra appunto come le donne difettino spesso di senso critico (spesso non vuol dire sempre).
Ricordo che un mio prof. di filosofia del diritto (studiavo giurisprudenza), un giorno vedendo quegli appuntini così carini e precisi disse (1982), con fare zerbinesco e paraculo: “Ah, sono certo che tra pochi anni le donne saranno la maggioranza anche in magistratura!”
Come se la precisione e la metodicità fossero chissà quali doti per un magistrato (mentre è 1000 volte meglio un giudice “con le palle” che sappia decidere di testa propria, al limite andando contro tutti).
E infatti è un po’ quello che è successo negli ultimi 30 anni: molte donne sono entrate nel mondo del lavoro, ma non è che ci siano stati chissà quali progressi o benefici.
Mentre invece si dovrebbe coltivare come ORO la genialità, la capacità di risolvere in modo creativo e innovativo i problemi.
Qui si citano studi che dicono che le donne sono la maggioranza nelle università, e occupano ruoli dirigenziali in molte aziende inglesi.
OK, ma questo non dimostra affatto che siano chissà quanto capaci o geniali.
Si sta attuando un livellamento femminista verso il basso nel lavoro: tante persone magari intelligenti e ben preparate, ma ben poco creative e geniali, un bel gregge in cui prevale il conformismo e la grigia metodicità .
Credo che l’esempio più eclatante (e per questo dopo un anno vi ho ricontattato con grande preoccupazione) l’abbia fornito la storia del mio amico ricercatore nel settore medicale.
Lui, da ricercatore indipendente aveva fatto nuove scoperte importanti nel suo settore (biotecnologie) e voleva in tutta onestà e generosità iniziare a condividerle con una sua conoscente dei tempi dell’università, di cui aveva stima, che non sentiva da molti anni, e però sapeva che stava studiando anche lei gli stessi argomenti, e quindi lui le mandava periodicamente delle e-mail sulle sue ricerche.
Quindi, qui abbiamo un uomo che ha stima e considerazione di una donna, e vuole coinvolgerla nelle sue ricerche.
E qual è invece la reazione della “professoressa”?
Un uomo avrebbe detto al mio amico: “OK interessante, vediamoci e parliamone!”
E invece lei ha dimostrato di essere una solenne stupida paranoica, perché non solo non gli ha risposto, ma è arrivata al ridicolo di denunciarlo per “stalking” (facendo ridere anche la questura!) perché si sentiva “minacciata” dalle attenzioni del mio amico verso di lei, e dalle mail relative agli studi, ricerche, progetti del mio amico.
Oltre tutto dimostrando una mostruosa ignoranza della legge, perché NON può esserci “stalking” (come già stabilito più volte dalla Cassazione) con l’invio di semplici mail (e soprattutto se l’oggetto erano studi, ricerche, progetti scientifici!), perché le mail sono un mezzo di comunicazione non intrusivo e molesto (a differenza di telefonate, sms, contatti personali), e si possono cestinare senza leggerle, se proprio uno/a non le gradisce.
Ecco ditemi voi se questo non dimostra la deficienza di tante di queste “donnine in carriera”.
In passato le femministe strepitavano perché gli uomini le discriminavano e non volevano parlare di lavoro con loto.
Oggi se un uomo si mostra attento e premuroso verso di loro, e vuole anche coinvolgerle su un piano di parità nel lavoro, ecco che nemmeno questo va bene, perché si mettono a delirare, a vedere lo “stalker” o il maniaco anche nel contatto più corretto e rispettoso.
E infatti poi il mio amico l’ha mandata per sempre a quel paese, dicendole che non avrebbe avuto problemi a trovare (come è avvenuto!) altri uomini con cui condividere le sue ricerche e le sue scoperte, senza avere problemi di donnine paranoiche e angosciose.
Quindi, e qui concludo, la mia opinione sul tema è: può darsi che oggi ci siano molte donne intelligenti e metodiche sui posti di lavoro, ma donne GENIALI e davvero indipendenti continuano a vedersi col lanternino.
Inoltre, la paranoia che le donne mettono oggi, quando vengono contattate (anche solo via mail!) da un uomo rasenta addirittura il comico.
Mi fa venire in mente lo sketch di Vianello in treno, con la Mondaini che faceva la parte della zitella paranoica, ossessionata dalla paura dei maniaci, e che si rifugiava in alto sulla rete portabagagli, ogni volta che il treno entrava in una galleria e c’era buio. (ah ah ah!)
Manco fossero tutte delle Charlize Theron!
E invece voi contattate una cozza, e quella comincia subito a pensare che siate uno stalker o un “femminicida” (con l’insetticida!)
Poverine! Come fanno pena…
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
ineccepibile
armando(Quota) (Replica)
Albert , che pare abbia finalmente messo da parte la vis polemica filosofico-politica e abbia scelto di darci una mano (speriamo lo faccia anche fuori del sito e del web…), ha toccato un punto assai dolente che fino ad ora non ho deliberatamente voluto toccare perché assai delicato e politicamente scomodo, diciamo così.
Per la verità ci abbiamo girato intorno già altre volte ma non l’abbiamo mai approfondito. Credo un po’ tutti per la stessa ragione, cioè perché consapevoli di mettere le mani in una questione politicamente molto poco gestibile. Tranne in una occasione Cesare che, rispondendo di fatto in mia vece ad una donna che era intervenuta, interpretava il mio pensiero (e provava a dare delle risposte) chiedendosi come mai nella storia ci siano state tante regine, imperatrici, zarine e donne di potere, anche molto autorevoli e capaci, ma pochissime filosofe, teologhe, poetesse, musiciste, scultrici, pittrici, artiste, compositrici, inventrici.
La risposta femminista è nota: essendo le donne da sempre oppresse in tutti i contesti e in tutte le latitudini non hanno avuto la possibilità di affermarsi nelle arti e nel pensiero. Resta da capire come mai però, date (per scontate) quelle stesse condizioni di oppressione, abbiano potuto invece affermarsi nell’arte della politica, cioè della gestione del potere per eccellenza, e fin dai tempi più antichi (quindi anche e soprattutto in epoche di totale e assoluta dominazione maschilista e patriarcale…). Il che non mi pare affatto poco, dal momento che peraltro, come noto, considero la politica come la prima delle attività umane, in ordine di importanza. Quindi la mia non è certo una “diminutio”, anzi…
Non solo, a tutt’oggi mi pare di poter dire che c’è una sproporzione evidente fra le moltissime donne che occupano posizioni politiche e di potere rilevantissime e quelle che si sono invece conquistate un posto al sole nel campo della filosofia e delle arti che mi sembrano, tutto sommato, pochine, e comunque non all’altezza, mutatis mutandis, delle prime.
Per portare uno dei miei soliti esempi banali, non c’è alcun dubbio che non esiste nessuna donna impegnata dal punto di vista filosofico o artistico che possa reggere il paragone con le capacità politiche di una Golda Meir e di una Margaret Tatcher, che stanno bene dove stanno ora, sia chiaro, ma la cui capacità e intelligenza politica sono assolutamente fuori discussione. Due veri e autentici cavalli di razza come pochi (anche nel fronte maschile) ce ne sono stati.
Sempre per citare il nostro amico Cesare, ci vorrebbe una nuova “Hegela”, sul fronte del pensiero, capace di inventare una nuova “Fenomenologia dello Spirito” per poter pareggiare la partita con quelle due. Mi pare proprio che non ci sia in circolazione, né ci sia stata nel passato, recente o remoto.
Ho naturalmente la mia opinione nel merito, ma ancora una volta, per ragioni di ordine politico, non la esprimerò.
E mi secca pure perché non dire ciò che penso mi urta molto, però la ragion politica ha le sue leggi supreme che devono essere rispettate. In primis dal sottoscritto.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Caro Fabrizio,
prima di tutto ti dirò una cosa che credo ti farà piacere: è vero, su Marx sono stato un tantinello eccessivo e ingiusto.
Ma che vuoi farci? Forse la mia è la sindrome dell'”innamorato deluso”, essendone stato entusiasta dai 17 ai 24 anni, poi è iniziato un processo di critica, e di contatto con persone dell’est dalla metà anni ’80 in poi, che mi ha progressivamente allontanato sempre più da Marx.
E però sarebbe sbagliato non riconoscergli il ruolo storico che ha avuto, come pensatore di prim’ordine, e critico delle contraddizioni delle società capitaliste, senza esaltazioni né “demonizzazioni”.
Oggi si dice: “ci vorrebbe un nuovo Marx”, per venire a capo della caotica situazione mondiale di “globalizzazione”, della devastazione finanziaria di interi popoli, e soprattutto della vieppiù spinta concentrazione di risorse economiche e potere in poche mani, nonché distruzione perfino di quanto di positivo era emerso dal dopoguerra in occidente: un robusto welfare e una decisa crescita economica che avevano consentito anche alle classi più disagiate di risparmiare, far studiare i figli, conseguire condizioni di vita molto migliori dei loro padri e nonni.
Oggi quel che si profila – in nome di lobbies bancarie, eurofinanziarie, ecc., che hanno sottratto anche la sovranità economica all’Italia, oltre che di società segrete e potentati mondiali come Bilderberg, Trilateral, ecc. – è un futuro di povertà crescente, e mancanza di prospettive per intere generazioni.
Quindi, e qui concludo, credo che di Marx oggi possa sopravvivere sicuramente il metodo critico di analisi economica della società, al di là delle rigidità e dei dogmatismi (in parte suoi, ma soprattutto dei suoi “epigoni” successivi).
E spero che questa analisi serena possa avvicinare sempre più le nostre posizioni.
Ma lasciando da parte la filosofia, spero tu possa gradire il contributo che ti mando (leggilo nella mail), ovviamente sempre a proposito degli eccessi delle nostre “amiche” inacidite, rancorose e prevaricatrici.
Si tratta di un tema (le false denunce per “stalking”) su cui negli ultimi anni le femministe hanno marciato alla grande, con abusi e falsità di ogni genere contro gli uomini.
E’ bene anche qui che si sappia come funzionano veramente le cose in queste situazioni, anche perché noi ometti ci si possa difendere dai loro abusi. Perché una falsa denuncia per “stalking” oggi in Italia – da parte di qualche paranoica o furbetta – non si nega a nessuno!
Ah…dimenticavo, forse qui è sfuggito, ma è purtroppo tragicamente vero, non è una barzelletta.
All’università di Lipsia adesso impongono anche ai professori uomini di premettere il titolo “Professorin” (cioè “professoressa”) nella comunicazioni accademiche.
Sì, avete capito bene, se siete un docente uomo (es. Hans Schmidt), all’università di Lipsia vi impongono di scrivere “professoressa Hans Schmidt”!
Non mi è noto se ai docenti uomini là venga anche imposto di portare il rossetto e il rimmel
Al ridicolo non c’è veramente limite!
Albert(Quota) (Replica)
No Albert ,non mi/ci era sfuggito la barzelletta di Lipsia ..ne abbiamo parlato …
Comunque ,ritornando su Marx ,per me il discorso è molto semplice ,l’ho scritto anche su facebook ,ma è bene ribadirlo …d’altronde anch’io sono un”deluso”.
Il femminismo e Marx possono anche essere andati a bere insieme the e pasticcini ,ma se il femminismo odierno, reputa il muratore ,l’operaio e chi per lui ,un oppressore solo perchè di genere maschile allora i casi sono due..questo femminismo di Marx o non ha capito niente (ipotesi meno probabile), oppure lo “usa” per dichiararsi un movimento politicamente schierato ,peccato però che i suoi metodi ,mi sembrano molto distanti da una “cultura ” comunista ..non basta un fazzoletto rosso o la maglietta del che, ci vogliono anche i fatti ,e i fatti dicono che il femminismo è distante anni luce da pensieri di sinistra
mauro recher(Quota) (Replica)
mauro recher,
Bravo Mauro, poche parole, semplici e chiare.
Una sola precisazione. Quando Marx scriveva, il femminismo semplicemente non esisteva. E per una semplice ragione, e cioè che il femminismo è un prodotto della Società Industriale Avanzata (SIA), sovrapponibile e di fatto sovrapposta al capitalismo, tranne un breve periodo di 70 anni nell’URSS dove, guarda caso, il femminismo non esisteva.
Qualcosa vorrà pur dire, o no? Lo abbiamo spiegato centinaia di volte ai “quemmisti tradizionalisti” ma non abbiamo mai avuto una risposta logica degna di essere definita tale. Comunque parleremo anche di questo nella nostra riunione del 29 giugno a Roma. La necessità di un adeguamento interpretativo e analitico e di un riposizionamento culturale-politico del movimento maschile è improrogabile.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Albert:
Al ridicolo non c’è veramente limite!
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Capisco cosa vuoi dire, ma bisogna stare in campana:
se un nero per essere ammesso in società è obbligato a dipingersi la faccia da bianco, la cosa non può essere ridicola. Se poi sono i neri stessi ad arrivare ad una simile “libera scelta” la cosa è ancora più tragica. Ed è quel che è accaduto a Lipsia.
RDV
Rino(Quota) (Replica)
@ Maurizio + Mauro
Ma il femminismo non esisteva nemmeno nella clerico-fascista Spagna del generale Franco, in quasi 40 anni di dittatura, ed anche lì c’era il sistema capitalista.
Come non esisteva in Italia ai tempi del fascismo, oppure nei 17 anni di dittatura di Pinochet, o in quelli dei generali argentini, ecc.
Ho già detto come la penso, le due questioni (femminismo e capitalismo) non sono sovrapponibili in modo automatico.
Sarebbe un po’ come dire: siccome nei paesi occidentali negli ultimi 50 anni la vita media è aumentata, ed è crescita anche l’obesità, allora l’obesità fa aumentare la vita media (quando semmai è vero il contrario)
E’ chiaro che la crescita (o la manifestazione) di un fenomeno non sempre può essere messa in relazione con un altro che segue il medesimo andamento in un certo periodo.
Ciò che si può semmai notare è che il femminismo c’è SOLO nelle società liberaldemocratiche occidentali “borghesi” ad economia avanzata.
Non c’è dove ci sono dittature (di destra o di sinistra), o regimi teocratici (da quelli cattolici medievali a quelli islamici attuali), in cui il problema della questione femminile (non diciamo femminismo) viene semplicemente ignorato come secondario, o inesistente, o “risolto” da quei regimi.
Quanto all’essere “di sinistra” veramente direi che oggi questo termine è molto difficile da definire.
Chi è di sinistra o di destra?
Senza scomodare Gaber, che ci faceva dell’ironia, ma proprio dopo il crollo dell’URSS a fine anni ’80, le cose sono molto + complesse.
Un tempo era facile essere di sinistra, perché c’era un modello di società (sovietica) che sembrava avviata a garantire, almeno nel lungo periodo, sviluppo economico e uguaglianza. Poi si è visto che ha garantito solo i privilegi di pochissimi (nomenklature di partito), mentre proprio gli operai e i contadini vivevano da ipersfruttati, ancor più che in occidente, e sopprimere la libertà economica e d’impresa era fallimentare, quelle società sono crollate.
Ma anche in occidente, a quell’epoca gli operai, i sottoproletari, ecc. erano gli sfruttati, e i “padroni” (dal bottegaio al grande industriale) erano gli sfruttatori.
Ma oggi?
Oggi le aziende chiudono una dopo l’altra, piccoli imprenditori, artigiani, ecc., sono i nuovi poveri, indebitati fino al collo con banche, fisco, ecc. e strangolati da oligarchie finanziarie e UE, tasse pazzesche, ecc, Luca Casarin, in Veneto, è passato dalla loro parte dopo la parentesi “no-global”, perché ha capito che senza la libertà economica dei piccoli, crolla anche la possibilità di dare lavoro e prospettive ai giovani e ai poveri.
E in più c’è uno statalismo che ha creato nuovi privilegiati che sostiene le oligarchie ladre e finanziarie.
Oggi l’informazione politically correct Rai (+ Mediaset) è in mano a funzionari ingrassati da stipendi altissimi, che sostengono il latrocinio dei poteri forti euro, delle banche, di Equitalia, ecc.
Oggi ci sono dirigenti pubblici, in enti, authorities, magistratura, università ecc., che hanno stipendi favolosi, del tutto sganciati dalla loro produttività e utilità, ecc., e non hanno la minima idea di come vivono gli italiani sotto la crisi, 2 milioni di nuovi poveri.
Quindi chi è oggi “la sinistra”?
Non certo gente come Gad Lerner, o Lucia Annunziata, o Pierluigi Bersani, o la Boldrini, ecc., che sono privilegiati funzionali al potere finanziario delle oligarchie euro.
Ah, dimenticavo.
Io vi ho mandato un contributo, gentilmente fatemi sapere se volete pubblicarlo o meno (anche perché non si parla affatto di Marx, o di “grandi sistemi”)
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Nella Spagna clerico-fascista di Franco così come nell’Italia fascista di Mussolini, così come in tutto il mondo (ivi compresa l’URSS staliniana), il femminismo non c’era semplicemente perché ancora non esisteva, perché ancora non era nato. Perché il femminismo, che piaccia o meno a chi vorrebbe farlo diventare una filiazione diretta del marxismo-leninismo, della dialettica hegelo-marxiana o addirittura del “socialismo utopistico” (quando il più grande “femminista” all’epoca è stato proprio il liberal liberista Stuart Mill), è un’ideologia che nasce e prolifera nelle società capitalistiche occidentali a partire dai primi anni ’60 in poi. Abbiamo speso fiumi d’inchiostro non solo qui ma anche su face book per spiegare come sia sbagliato un approccio al problema fondato su una sostanziale destoricizzazione e decontestualizzazione dei fenomeni e delle ideologie. Con questo metodo (una sorta di cammino a ritroso, di pseudo dialettica storica discendente, di filosofia in filosofia) diversi pensatori liberali, molti “popperiani” di destra ma anche di sinistra, sono arrivati addirittura ad individuare in Platone il responsabile o il mandante morale di Pol Pot (il che è ovviamente ridicolo…). Passando naturalmente per Marx e soprattutto per Hegel. Mai per Hobbes, guarda caso. Il teorico del Leviatano e dello stato assoluto (quindi dell’autoritarismo e del totalitarismo per eccellenza) resta infatti simpatico ai cantori del sistema capitalistico. E non casualmente. Perché per Hobbes (e chi si è letto il Leviatano ben lo sa) la proprietà privata è sacra e inviolabile e tutta la sua costruzione politica è in ultima analisi finalizzata a preservare la proprietà. E’ proprio vero che la filosofia, in tutte le sue correnti, non può mai essere separata dalla politica e dal contesto storico e sociale.
Nel Cile di Pinochet, così come in tutta l’America Latina, per lo meno all’epoca, il femminismo non c’era appunto perché il femminismo è nato e si è affermato (cioè ha trovato il suo brodo di coltura) nelle società capitalistiche avanzate, cioè quelle occidentali. L’America latina, pur essendo nell’area di dominio del capitalismo occidentale (diciamo pure il cortile degli USA) non aveva le condizioni affinchè il femminismo potesse svilupparsi, essendo un continente sostanzialmente sottosviluppato, che all’interno della organizzazione e della divisione del lavoro del mondo capitalistico svolgeva la funzione di produttore (forzato) di risorse per i paesi capitalistici avanzati. In quelle condizioni il femminismo non poteva svilupparsi. Oggi che anche in quei paesi la situazione è in larga parte mutata, anche se non del tutto, il femminismo ha fatto la sua comparsa da tempo.
“Ciò che si può semmai notare è che il femminismo c’è SOLO nelle società liberaldemocratiche occidentali “borghesi” ad economia avanzata” (Albert)
Appunto. Lo hai detto tu stesso. Perché, le società liberaldemocratiche “borghesi” occidentali non sono forse società capitalistiche avanzate? E allora perché impegnarsi tanto per dimostrare che non c’è alcun nesso tra femminismo e capitalismo?
Per il resto, sono assolutamente d’accordo e lo sostengo da una vita, che la realtà sociale sia radicalmente mutata e che non c’è dubbio che oggi nel nostro paese un funzionario pubblico viva una condizione di maggior solidità e garanzia sociale rispetto ad un piccolo o piccolissimo imprenditore, a un artigiano o a una “partita IVA”. Di conseguenza ceti sociali che una volta potevano esser considerati privilegiati rispetto ad altri, si trovano oggi ad essere in una condizione di grave difficoltà e di precarietà. Verissimo. Giustissimo. Sono le contraddizioni che si verificano di volta in volta e inevitabilmente nelle società capitalistiche in continua trasformazione. Spetta alle persone lucide saperle cogliere. La sinistra attuale non sa coglierle? Verissimo anche questo. Infatti la “sinistra” attuale, come abbiamo spiegato migliaia di volte (ti invito credo per la seconda o forse terza volta a leggere questo articolo, https://www.uominibeta.org/editoriali/se-il-capitalismo-diventa-di-sinistra/ anche e soprattutto per risparmiare tempo e non tornare sempre sugli stessi argomenti…) è parte organica del sistema dominante, e copre, in parte, il suo versante culturale e ideologico e culturale, come spiega abilmente l’autore dell’articolo che ti è stato segnalato.
E con questo? Il capitalismo in Italia (così come in ogni altra parte del mondo) è cresciuto, ha attecchito e si è sviluppato nelle condizioni storiche date. Conosciamo bene quelle italiane, che sono quelle di una cultura piccolo borghese, cattolica, provinciale, un po’ borbonica, un po’ democristiana, un po’ clerico fascista, un po’ cattocomunista, ecc. ecc. sulle quali il capitalismo si è modellato, perchè questa è la sua grande peculiarità, o una delle sue grandi peculiarità. Quella cioè di sapersi adattare e modellare sul contesto culturale e sociale dato. Potremmo fare milioni di esempi.
Il capitalismo ha trovato il modo di convivere (e alla grande) con le società islamiche integraliste delle monarchie saudite. Per non parlare di come è riuscito a penetrare e a permeare società come quella cinese, dove la tradizione confuciana è potentissima, nonostante la parentesi maoista. E proprio il nuovo stato-partito post maoista l’ha alimentata, sia pur in forme apparentemente nuove. Anzi, è proprio questo connubio il punto di forza del supercapitalismo cinese, destinato forse da qui a qualche a diventare quello dominante nel mondo. E state pur tranquilli che il femminismo sbarcherà prima o poi anche lì. Ci vorrà più tempo, ovviamente, perché, come dicevamo, il contesto storico, sociale, culturale, religioso, usi e costumi ecc. è profondamente (sempre meno…) diverso da quello occidentale.
Per quanto riguarda il tuo contributo, dacci il tempo di leggerlo, può darsi anche che abbiamo qualche altro impegno nella vita o semplicemente siamo andati al mare nel weekend…Ed è altrettanto ovvio che se tu mi impegni a risponderti, io sono costretto a sottrarre tempo anche alla lettura del tuo contributo…
P.s. fra gli altri temi, la questione della genesi e soprattutto del successivo sviluppo e dell’affermazione del femminismo, e di una corretta analisi e interpretazione di questo,, per come si è storicamente determinato (che è ciò che conta) sarà oggetto di riflessione nella nostra riunione del 29. Questo è un punto fondamentale sul quale è assolutamente necessario avere le idee chiare. Altrimenti si va a caccia di farfalle o si combatte metaforicamente contro i mulini a vento…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Albert,
P.s. 2 Uomini Beta, caro Albert, non è una “chiesa”, sia essa a vocazione “trascendentale” o “secolare”, quindi si può tranquillamente sottoporre a critica di tutto, compreso Marx e la sua filosofia che non sono la Verità Rivelata, Eterna ed Immutabile ma “solo” un’interpretazione del mondo, elaborata in un contesto storicamente dato, che si può condividere o meno. Vale per tutte le filosofie e soprattutto per le ideologie (fra queste considero naturalmente anche le religioni)
La cosa importante è non perdere tempo e non farlo perdere agli altri, soprattutto nel momento in cui si è capito che si hanno interpretazioni e visioni del mondo diverse ma che possono esserci dei punti di contatto e di collaborazione (patto di unità d’azione), come tu stesso hai proposto (e io personalmente ho accettato).
Quindi ti invito, per il bene di tutti, a rispettare questo patto e a dare un contributo fattivo e costruttivo che non può essere quello della polemica infinita su questioni che abbiamo già affrontato e sulle quali abbiamo appunto diverse intepretazioni.
Più tardi leggerò il tuo pezzo e lo pubblicherò.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Fabrizio
OK, grazie Fabrizio.
Ovviamente, da parte mia non c’è alcuna volontà di “polemizzare” o provocare, né riprenderò più la polemica sarcastica su Marx del passato.
Sulla contestualizzazione storica sfondi una porta aperta: all’università mi scontrai molto col prof. di filosofia del diritto (Uberto Scarpelli), perchè proponeva un’analisi “formalista” del diritto, sulla base del pensiero di Hans Kelsen, mentre io ero molto favorevole ad un approccio molto più marxiano e sociologico, del tipo “interessenjurisprudenz” (giurisprudenza degli interessi) nel quale le leggi fossero analizzate sulla base del periodo storico concreto in cui erano state emanate, dei gruppi sociali che le avevano appoggiate, degli obiettivi che si proponevano, ecc., e allora ricordo che anche Bobbio era tra gli autori che più mi piacevano.
Cmq., non sentirti in obbligo di spendere subito troppo tempo e spazio nelle risposte a me, anche perché in effetti un’analisi VERA di queste tematiche porterebbe via pagine e pagine.
Io mi limito a fornire “spunti” di discussione, o idee, poi sta a chi legge dedicarci lo spazio, il tempo e soprattutto il momento opportuno.
Su Hobbes lo spunto è interessantissimo, credo ci sia un’altra ragione per cui, nonostante l’assolutismo che propugnava, sia in qualche modo “simpatico” oggi (ma direi “moderno”): perché sosteneva un “contratto sociale” in cui lo stato può privarti (ma parliamo del ‘600) della libertà (ai suoi tempi anche della vita), ma solo a condizione che garantisca l’ordine tra i cittadini. Un “do ut des” ben radicato soprattutto nella mentalità anglosassone, rispetto a quella continentale europea (soprattutto germanica) in cui invece lo stato arriva ad essere (con Hegel) l’incarnazione della Ragione Assoluta, qualunque cosa faccia (stato etico).
Mentre per Hobbes lo stato (Leviatano) non può mai essere “etico” ma solo contrattuale, quindi lasciando spazio all’individuo e alle sue libertà, nella cornice delle libertà e doveri altrui, e ciò ha contribuito a plasmare la mentalità al tempo stesso molto individualista ma molto legalitaria di inglesi e americani, così non è stato per tedeschi, francesi, italiani, ecc., che hanno invece nel ‘900 aderito alle varie forme di “stato etico” totalitario, dal fascismo al nazismo, ad altre forme di assolutismo autoritario.
Con ciò ovviamente non mi sogno nemmeno di semplificare dicendo che “la colpa di fascismo e nazismo è del povero Hegel” (vecchia polemica).
Dico solo che in effetti la “rivalutazione” di Hobbes, in questi ultimi anni, si lega molto alla crisi del welfare occidentale, e quindi alla riproposizione di idee “contrattualistiche”, prima tra tutte quella: “tu stato devi darmi servizi validi, per ogni prestazione che mi chiedi. Non puoi chiedermi 100, e darmi 10”
Ma anche questo è un discorso che porterebbe lontano, e non sentirti in obbligo di spenderci troppo tempo.
Albert(Quota) (Replica)
!Sulla contestualizzazione storica sfondi una porta aperta: all’università mi scontrai molto col prof. di filosofia del diritto (Uberto Scarpelli), perchè proponeva un’analisi “formalista” del diritto, sulla base del pensiero di Hans Kelsen, mentre io ero molto favorevole ad un approccio molto più marxiano e sociologico, del tipo “interessenjurisprudenz””
Sono felice che su queste pagine scriva un uomo colto, che ha addirittura frequentato l`universita` e sa misurarsi con i mostri del passato come Marx e Scarpelli. Tutto fa bene per la crescita intellettuale.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Pappagallus Nocturnus,
Ah ah ah, Pappagallus Nocturnus, sei divertentissimo nello sfottermi: “uomo colto, che ha addirittura (notare quell’addirittura) frequentato l’università”.
Ormai c’è più da vergognarsi di aver frequentato l’università, direi, visto quel che è diventata, soprattutto in Italia. Più che altro un “esamificio” per cani e porci, e un’area di collocamento di raccomandati, col pomposo titolo di “docente”.
Perché poi non so se hai presente il film di Virzì: “Ovosodo”?
Alla fine il ragazzo studioso e povero del classico finiva in fabbrica da operaio, mentre il suo amico somaro figlio dell’industriale entrava subito nella stessa fabbrica come dirigente.
Ecco, l’università italiana è come Ovosodo: lo studente ricco e somaro si prende il 18, e si laurea con comodo, e poi il lavoro lo trova subito (o l’ha già trovato), lo studente povero si laurea in fretta, voti alti, ma poi fa il precario, o ci mette ANNI a trovare posti adeguati al curriculum di studi.
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Sono contento di vedere che non sei permaloso…in effetti, riguardo l`universita`italica, hai perfettamente e tristissimamente ragione.
Pappagallus Nocturnus Sfoctens(Quota) (Replica)
Albert,
In ogni caso la mia presa in giro parte da un fatto che -abbi pazienza – proprio non riesco a mandar giu`. Continui a venire sul forum a pontificare dottamente ricordandoci come proprio sia totalmente estraneo alla tua comprensione che…il femminismo sia strutturale al Sistema. Vedi, magari sei un poco avanti a chi va in giro a blaterare, cianciare, vomitar cazzate sul femminicidio, sull`oppressione partriarcale, sulle donne oppresse orribilmente in ogni angolo di questo Occidente al declino. E magari questo ti colloca in una cerchia che oltre ad essere ristretta – e secondo me elitaria, perche`schierarsi in certi contesti richiede un intelletto pronto e superiore, oltre a un certo coraggio -, e`anche osteggiata, derisa e sbeffeggiata: la nostra cerchia, in fin dei conti. Ma proprio non capisco, abbi pazienza, come ti viene, ogni volta, di venir qui e ribadire le stesse, le stesse, le stesse, le stesse e stessissime ed ultrastesse cose. Solo perche`sai che mediamente su questo forum non condividiamo il tuo punto di vista. Per portare acqua alla tua tesi fai citazioni colte, e Hobbes, e questo, e quello…fai retorica, in fin dei conti. E se proprio vi e`una cosa che disprezzo della retorica, delle dotte citazioni, delle analisi storiche approfondite, delle dotte disquisizioni, su cui poi finisci per trascinare inevitabilmente molti di noi, e`che queste dotte chiacchiere finiscono per oscurare la stessa nuda, lampante e chiara realta`dei fatti. Realta`dei fatti che nuda, essenziale e cruda, viviamo e sperimentiamo in tanti ogni giorno, tu compreso. Io non dico di avere la verita`in mano, nemmeno mi metto a fare citazioni. Dico solo che basta guardarsi attorno… un dato e`un dato. Due sono due. Milioni di dati cominciano a essere una scienza. Se il femminismo non fosse parte connaturata e funzionale del sistema, lo distruggerebbe. Invece il sistema continua a crescere, mi risulta. Fino a distruggere se`stesso, senza aiuti femministi. Mi risulta anche che continua a crescere il femminismo e il suo radicamento nella cultura e nella psiche di ogni uomo e donna occidentali che non siano QM. Mi risulta anche che questo sistema sia un sistema disumano, che uccide, mutila, annichilisce, spreca e ruba molto piu`di quei beceri sistemi che esistevano un tempo nel cosiddetto mondo comunista. Il Sistema vive e cresce, e per quanto sia un gigante dai piedi d`argilla e dia segni di cedimento, tuttavia non sembra proprio che sia il femminismo che lo stia demolendo. Anzi. Non mi risulta che le crisi pazzesche che attraversiamo siano sfruttate da eserciti di pasionarie piu`o meno armate e organizzate per affermare un nuovo sistema di produzione e scambio. Mi risulta anzi che quegli eserciti di pasionarie in fin dei conti schiamazzino e lottino per dei diritti che piu`consumistici e borghesi non si puo`. Il diritto di abortire, quello di divorziare, quindi i diritti di esercitare consumo di esseri umani; il diritto di consumare merce, di fare shopping, magari spesate da redditi non derivanti da lavoro (gli assegni divorzili, niente altro che rendite parassitarie ). Il diritto di fare sempre e comunque il proprio comodo, che altro non e`che il nucleo della liberta` borghese, basata sulla concorrenza e sulla sopraffazione, una liberta` cosi`diversa da quella reale, data dalla partecipazione ad un contesto umano. Il Capitale cresce e prospera da qualche secolo, oramai ovunque, nonostante le crepe che mostra. Il femminismo cresce e prospera e trionfa, oramai da cinquanta anni, in tutto l`Occidente, il “primo mondo”. Utilizzando categorie, mezzi e modalita` che sembrano tratte pari pari da un manuale di scienza politica ultraliberista: la demonizzazione dell`avversario, la ripetizione di slogan totalmente sconfessati dalle cifre dei dati, il consumo, la competizione (leggiti gli articoli della De Gregorio…) e la rendita parassitaria elevati a dogma. Ovviamente, citando Hobbes ed Hegel, tu Albert ci mostri scientificamente che le due cose NON sono correlate. Complimenti.
Pappagallus Nocturnus Sfoctens(Quota) (Replica)
Pappagallus Nocturnus Sfoctens,
Fulmine a ciel sereno, Pappagallus.. mi sembrava che con Albert avessimo fumato il calumet della pace…
Ciò detto, condivido completamente la tua analisi, sia chiaro. Comunque invito entrambi a non riaprire polemiche fini a se stessi e autoreferenziali…
P.S. per onestà, è stato il sottoscritto a tirare in ballo Hobbes, solo successivamente Albert lo ha citato rispondendomi…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
E va beh, avete ragione…lo so che oltre che stronzo sono anche un poco scemo…pero` anche in pace con te Albert tende a ripetersi e volevo dirglielo.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
@Pappagallus nocturnus
Abbi pazienza, ma mi sembrava che su questo blog le analisi e le citazioni di autori e filosofi fossero gradite.
Se non altro perché offrono una chiave di lettura della realtà attuale.
Tu sai già tutto?
Vorrà dire che sui testi di filosofia d’ora in poi avremo anche il capitolo che riguarda il grande “Pappagallus nocturnus” insigne filosofo.
Per quanto riguarda Hobbes, NON, ripeto non, era mai stato citato prima (per lo meno da me), quindi – come ha osservato Fabrizio – è quanto meno ingeneroso ed errato accusarmi di dire sempre le stesse cose.
Che poi “stesse” non sono, perché se vuoi capire la mentalità di un popolo, e la sua storia, devi anche confrontarti con i suoi maggiori filosofi.
Poi, dici di disprezzare le analisi “dotte”, e le ritieni “retorica”, ma anche qui mi spiace per te: anche tu hai fatto un’analisi, e hai elaborato una tua ipotesi sul come il femminismo opera, collegandolo col sistema, col consumismo, ecc., quindi non si capisce perché le tue siano “verità lampanti” e quelle degli altri siano “retorica”.
Chi lo stabilisce?
Pappagallus nocturnus?
Infine, fosse per me, spenderei molto, ma molto più tempo ad occuparmi di cose MOLTO più gravi: persone che perdono il lavoro e magari si suicidano, un’intera generazione di giovani cui vengono offerte prospettive misere e vengono privati della cosa più importante: la speranza nel futuro, nuovi inquietanti poteri mondiali sovranazionali (al di fuori di ogni controllo popolare) che minacciano la democrazia (o quel poco che ne rimane) e la libertà di tutti noi, oltre ad averci sempre più sottratto la sovranità.
Infine, io ho speso tempo a scrivere un articolo sullo “stalking”, che magari potrebbe anche servirti, visto che cita dati importanti di esperti, istituzioni, oltre all’esperienza di chi ha vissuto certe situazioni.
Quindi, mi sembra che potresti spendere meglio il tuo tempo, del cercare di farmi “guerra”, non so nemmeno perché.
Più volte mi scrivevi che avresti “quotato col sangue” le cose che scrivevo, poi adesso scrivi esattamente il contrario.
Direi che la tua coerenza e credibilità si commentano da sole, hai presente le bandieruole?
Poi, tu stesso scrivi qui sopra che oltre che sei anche un poco scemo, quindi ne prendo atto, visto che lo scrivi tu che ti conosci bene.
Ma avendo cose più serie da fare, chiudo qui il discorso.
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Avevo invitato a non riaprire polemiche ma il mio appello è caduto nel vuoto…
Mi sembrava, caro Albert, che Pappagallus, a suo modo, avesse fatto autocritica quando ha scritto, in un post successivo al mio e antecedente alla tua risposta nei suoi confronti, che “oltre a essere stronzo, è anche scemo…”.
E’ evidente che non hai colto o voluto cogliere la sua ironia (e il suo intento autocritico) perché anche tu, diciamocelo, hai il tuo “bel” caratterino” e l’ultima parola deve essere la tua.
Mi pare che la tua chiusura “Poi, tu stesso scrivi qui sopra che oltre che sei anche un poco scemo, quindi ne prendo atto, visto che lo scrivi tu che ti conosci bene” sia stata un pochino esagerata, diciamoci la verità.
Pappagallus non è né stronzo né scemo,è soltanto una persona che ha scelto di comunicare a suo modo. Per inciso, aspetto da non sottovalutare, Pappagallus ha deciso di firmarsi in questo modo nel blog ma è uno di quelli che ha scelto di palesarsi con le proprie generalità. Non è quindi solo un nick dei tanti che schiamazza sulla rete (della serie “armiamoci e partite”…) ma un uomo in carne ed ossa attivo nel movimento e nella realtà vera. Un passo che ancora molti di noi non hanno avuto e non hanno la forza di fare.
Lo dico non per prendere le sue difese (del resto, anche conoscendolo dal vivo, non ne ha bisogno) ma solo per onestà e per conoscenza delle cose.
Nel merito invece di ciò che hai scritto, Albert, mi preme ribadire che noi non consideriamo la QM come qualcosa di avulso dal contesto sociale. Al contrario, la consideriamo parte integrante di quest’ultimo. Quindi quando dici che “spenderesti molto, ma molto più tempo ad occuparti di cose MOLTO più gravi: persone che perdono il lavoro e magari si suicidano, un’intera generazione di giovani cui vengono offerte prospettive misere e vengono privati della cosa più importante: la speranza nel futuro, nuovi inquietanti poteri mondiali sovranazionali (al di fuori di ogni controllo popolare) che minacciano la democrazia (o quel poco che ne rimane) e la libertà di tutti noi, oltre ad averci sempre più sottratto la sovranità”, devi sapere che con noi sfondi una porta aperta.
Da sempre sosteniamo che il femminismo, fra le altre cose, sia un’arma di “distrazione di massa” utilizzato dal sistema per creare falsa coscienza, dirottare altrove l’attenzione delle masse popolari, e disinnescare il conflitto sociale.
Ciò detto, caro Albert, devo dire, in tutta onestà (ma non voglio perdere tempo, sia chiaro, quindi se vuoi ti lascio il mio numero di telefono e ne parliamo a voce, come già ti ho invitato a fare…) che anche tu qualche contraddizioncella ce l’hai. Hai esordito su questo blog un anno fa che sembravi un berlusconiano doc, pannelliano e liberista sfrenato, addirittura un fanatico del sistema capitalista, dopo di che ci hai tacciati di essere dei cattocomunisti (il che, anche se fosse e non è, non sarebbe comunque una vergogna…c’è stato di peggio al mondo…), ci hai fatto un paio di “bignamini” sulla teoria del valore di Marx appresa in un esame alla facoltà di economia e commercio (ai quali non ho volutamente risposto e tu mi hai detto che non l’ho fatto perché non ero in grado…) e te ne sei andato sbattendo la porta.
Dopo un anno ritorni con un altro nick (quindi facendo finta di nulla), ci riproponi la stessa pappardella, con toni sempre molto veementi, contro Marx e il comunismo (c’è un po’ di dente avvelenato dell’ex, diciamocelo…questi sono problemi che devono essere affrontati in ambito psicoanalitico, vale per tutti, sia chiaro, non di elaborazione o confronto filosofico/politico…), alla quale invece questa volta ti viene risposto, dopo di che continui a dire che il femminismo con il capitalismo non c’azzecca nulla ma c’azzecca con le società liberaldemocratiche di cui tu sei peraltro sostenitore (come se queste con il capitalismo non c’entrassero nulla…).
Negli ultimi post sembri invece addirittura un critico radicale della società attuale di cui segnali le contraddizioni strutturali e, sembrerebbe, insanabili, fino ad apparire più marxista e rivoluzionario di quanto non lo siamo noi…(non si capisce poi a questo punto queste società attuali secondo te che razza di società sarebbero. Non sono forse sistemi capitalistici a regime politico liberaldemocratico?)
Dopo di ciò ci mandi un pezzo (che abbiamo pubblicato), ti fai girare le palle perché non lo pubblichiamo immediatamente (perché, con tono sarcastico, ci dici, “tanto non parla di Marx…”).
E sempre dopo tutto ciò ti meravigli che qualcuno (nella fattispecie, Pappagallus) ti faccia notare le tue giravolte o i tuoi “eterni ritorni”, per dirla “nietzschianamente”?..
E andiamo, e su, Albert, eh, “ce devi stà pure te”, si dice a Roma…
Quindi “stacce” (sempre come si dice a Roma bonariamente …) e chiudiamo la questione. Il patto di unità d’azione lo abbiamo fatto, Pappagallus ha sbagliato a ritirare fuori la questione a ciel sereno, gliel’ho fatto notare anche io, lui stesso lo ha riconosciuto. Chiudiamo quindi qui la questione e non perdiamo tempo perché, fino ad ora, devo essere onesto, è più il tempo che mi hai fatto perdere per risponderti rispetto a quello che mi hai fatto guadagnare.
Però c’è sempre tempo per recuperare…Andiamo avanti.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Fabrizio
Il grande problema di chi oggi si batte contro le derive pericolose di questo sistema, è che da un lato la “sinistra” tradizionale e marxista ha fallito storicamente nel pensare che bastasse rovesciare il capitalismo (ma anche l’economia di mercato) e “statalizzare” l’economia per cambiare la società, e nel buttare “il bimbo con l’acqua sporca”, cioè confondere TUTTA l’iniziativa economica privata (che entro certi limiti è creativa e produce ricchezza e sviluppo), dal piccolo imprenditore, all’artigiano, al lavoratore autonomo, al professionista, col capitalismo sfruttatore (delle grandi multinazionali che fatturano come interi stati, alle grandi banche e finanziarie, ecc.).
Questo grande limite della sinistra attuale (soprattutto italiana) lo vedi nella sua malattia più evidente: lo statalismo o il catto-comunismo, ma direi che anche la destra c.d. “sociale”, cioè legata allo statalismo corporativista fascista, ci ha messo molto del suo.
Quindi ciò si traduce nello statalismo abnorme e sprecone tutto italiano, nell’eccesso di tassazione che ammazza le piccole imprese, ecc., ecc.
Ti dico questo perché non vedo contraddizione, per quanto mi riguarda, nell’essere di sinistra (ovvero battermi contro le ingiustizie sociali) e nel voler sostenere anche politiche entro certi limiti “liberiste”, ma non – sia chiaro! – per i poteri forti, ma per i piccoli sopra elencati (artigiani, piccole e medie imprese, ecc.).
Vedo che siamo d’accordo anche sul fatto che la propaganda femminista (tra le altre) obbedisce a questi intenti che hai definito giustamente di “distrazione di massa”.
Sul fatto che abbia scelto un nick, è anche una scelta per tutelare me ed altri (tra cui VOI). Anche per ragioni professionali, ci sono persone con cui ho vari contenziosi, e leggere il mio nome accanto alle cose che scrivo getterebbe altra benzina sul fuoco.
Inoltre, non sono nemmeno di Roma, come altri di voi, quindi è un po’ difficile per me “materializzarmi” come voi in riunioni e incontri.
E cmq, Pappagallus ha espresso la sua opinione, io mi sono limitato a rispondergli.
Si potrebbe anche riderci sopra, però…ripeto, non cadiamo anche noi nei cliché delle donnine acide.
Facciamo vedere loro che sappiamo anche ridere e scherzare, ricordiamo sempre il motto:
“UNA RISATA VI SEPPELLIRA'”
Non a caso ho messo il link alla “Nonciclopedia”, bello il pezzo in cui mostrano delle donne cessone ossessionate dallo stalking, mentre le gnoccolone non hanno problemi!
E’ vero!
Ci sono delle cozze che credono di poter essere vittime di molestie, aggressioni, stupri, ecc., quando nessun uomo le cagherebbe manco lo pagassero!
Eh che diamine!
Facciamoci valere.
Tra l’altro, l’umorismo è segno di intelligenza e creatività, e guarda caso, queste donnine ansiolitiche e rancorose non sanno manco cosa sia…
Albert(Quota) (Replica)
@Fabrizio + Pappagallus
perché c’è una cosa che dovete ricordare, ragazzi….
Come ben sa Carlo Verdone, “un uomo senza un avvocato che lo tuteli, è un uomo morto”.
Vi consiglio senz’altro un valido collega di Roma, l’avvocato Pigna Corelli, molto sagace e accorto.
Lui saprà senz’altro difendervi da false accuse, donnine livorose, ecc., ad esempio simulando un falso incidente d’auto con una femminista, o suggerendovi di farvi togliere la milza, per chiederle un risarcimento milionario.
Però attenti…nelle more della causa nun je zompate addosso, se no quella vi denuncia, e passate la vita a pagarle i danni…
Chiedete a Carlo come è finita
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Sono sostanzialmente d’accordo con molti dei concetti che hai scritto nel tuo ultimo post, in particolare riguardo alla piccola impresa, la micro o media economia di mercato, gli errori della sinistra ecc. che fondamentalmente sono il risultato dell’incapacità-non volontà di entrare in una relazione dialettica con la realtà, e questo conduce inevitabilmente all’ingessamento delle posizioni e al dogmatismo ideologico. Lo stesso dogmatismo che pervade oggi, dall’altra parte, i cantori (a stipendio…) del mercato, del capitale e della sua ideologia
Su questi temi del resto mi ero già espresso, anche con te, diverse volte. Però, va detto, tendi a sentirci poco, le cose bisogna ripetertele più e più volte. Vai a ritroso sui miei commenti e te ne renderai conto….
Ciò detto, ribadisco che le tue posizioni sono al momento radicalmente mutate rispetto all’ubriacatura liberal-liberista ultraideologica con cui ti eri presentato e che hai più volte tenuto a ribadire.
Va bene così, per quanto mi riguarda, d’accordo anche sull’ironia e sulle risate, purchè siano tali e non forme di sarcasmo camuffate.
Il fatto che tu non sia a Roma non significa nulla. La gran parte di noi di noi non è di Roma ma ci siamo conosciuti lo stesso e incontrati più volte. Se hai voglia di entrare in contatto con noi telefonicamente, puoi comunque farlo.
Chiarito questo, andiamo veramente avanti e non torniamo più sull’argomento.
Il tempo è prezioso e le energie non sono purtroppo infinite. Cerchiamo di utilizzarle al meglio.
P.s. capisco la voglia di scherzare o cazzeggiare, ma io lascerei stare i discorsi sulle “cozze” e simili, perchè un conto è se li facciamo scherzando fra noi e un altro è metterli nero su bianco su un sito. Qui dobbiamo entrare in un altro ordine di idee. In un altro post o articolo abbiamo peraltro segnalato come il responsabile di un blog che si occupa di cartellonistica stradale abusiva sia stato condannato a nove mesi di reclusione perchè alcuni blogger avevano scritto dei commenti giudicati offensivi dal magistrato. Questo sito esiste ormai da anni, siamo attivi sulla rete e fuori e siamo certamente monitorati, sia dagli organi competenti che dai nostri avversari politici. Quindi cerchiamo tutti di fare un salto di qualità e di adottare comportamenti consoni e adeguati all’uopo. Le cose non si vanno mettendo benissimo, c’è un’offensiva mediatica-politica in corso che produrrà effetti anche legislativi e giudiziari. In parole più povere, qui non si gioca più. Questo non è un sito per passare un pò di tempo a scribacchiare ma un luogo di discussione e di organizzazione di un gruppo di uomini che si prefigge di costituirsi in movimento politico. Chi vuol dare una mano concreta è naturalmente il benvenuto. Questo però presuppone una esposizione personale, a meno che questa esposizione non sia di nocumento al movimento stesso. Perchè se lo è nei confronti del singolo soggetto, il problema non si pone neanche perchè do per scontato che impegnarsi nella QM pubblicamente comporta un prezzo da pagare. E’ un illuso chi pensa di poter dare un contributo reale e fattivo al movimento maschile senza che questo comporti un cambiamento nella sua vita privata, sociale o professionale. E’ per questo che invito a non perdere tempo e a non farcelo perdere. Ironizziamo pure, cazzeggiamo, scherziamoci sopra, ma si sappia che alcuni di noi sono sovraesposti e altri non lo sono affatto. Quelli che non lo sono cerchino quindi di comportarsi di conseguenza.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Fabrizio
ti posso garantire che prima di postare qualunque commento ne valuto le conseguenze legali, è anche la mia “forma mentis” professionale.
Quindi parlare genericamente di “cozze” in modo ironico, (senza alcun riferimento a questa o quella persona) non espone a querele, o iniziative legali.
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Vero. Però in questo caso specifico mi riferivo non tanto alle possibili conseguenze legali (a proposito, abbiamo bisogno come il pane, di un legale, meglio se penalista…naturalment con spirito “militante”, ci siamo capiti, da ciascuno secondo le sue capacità…) quanto al fatto che i nostri avversari sono sempre pronti a tuffarsi come avvoltoi sul primo boccone che gli offriamo, e allora gli basta una battuta un pò più goliardica per specularci sopra…
P.S per ora nessun problema ma potrebbero esserci nel futuro e dobbiamo cominciare ad attrezzarci…fra noi ci sono giornalisti, insegnanti, impiegati, ingegneri, operai, veterinari, piccoli imprenditori ma nessun avvocato…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
@Fabrizio
Posso farti ogni tanto da consulente legale, gratuitamente, (mi basta un simpatico do ut des: tu pubblichi i miei articoli ogni tanto, e ogni tanto ti spiego come evitare rogne, nelle varie situazioni), ed è ancora + importante dell’avere un avvocato.
Perché?
Te lo spiego in modo semplice, ma spero incisivo.
Qualche anno fa (1989 credo) uscì un testo della Sperling & Kupfer: “La terribile verità sugli avvocati”, che spiegava come ogni avvocato sia spesso portato ad ALIMENTARE i conflitti, anziché mediare per appianarli, perché così ci guadagna di più, le cause durano di più, si complicano, ecc.
E lo stesso accade se ad uno digiuno di diritto capitano casini vari, ad esempio – già che siamo in tema – una bella denuncia per “stalking” da una ex moglie stronza, che spera di farsi assegnare figli, casa, ecc.
Oppure, come è capitato al mio amico ricercatore, un esposto delirante per stalking da una docente universitaria livorosa e paranoica, che voleva “toglierselo di torno” con mezzi drastici ed evitare che lui la “sminuisse” ai suoi colleghi evidenziando diversi suoi (di lei) errori in alcune sue ricerche su riviste internazionali.
Ora, che accade ad uno che riceve queste accuse deliranti (e magari una convocazione in questura) senza avere una base giuridica?
Chiama l’avvocato, e se questo non è un caro amico gli dà appuntamento in studio (e sono sedute e soldi che poi uno paga), gli dice di non preoccuparsi, ma al tempo stesso ben difficilmente gli suggerisce i modi più incisivi per controbattere e demolire subito la controparte, e fare archiviare in fretta quel genere di denunce.
Perché?
Perché anche se non te lo dice lui ha tutto da guadagnare se la cosa si trascina, e non archiviano subito.
Io invece, conoscendo la giurisprudenza, le sentenze di TAR, Consiglio di Stato, Cassazione, i pareri dei giuristi, la normativa penale, ecc., ho subito detto al mio amico di ribattere con una RACCOMANDATA al questore, dopo la convocazione, in cui evidenziava l’assoluta PRETESTUOSITA’ delle accuse, il fatto che il potere conferito al questore riguarda SOLO la prevenzione delle VERE molestie persecutorie, mentre le sue mail oltre a non avere modalità di contatto INVASIVO e quindi non essendo moleste come da sentenze della Cassazione ( a differenza di sms, telefonate, contatti diretti personali), non avevano neppure CONTENUTO molesto, essendo relative a studi, ricerche, progetti scientifici.
Quindi non solo non c’erano molestie persecutorie (cioè reiterate e idonee a creare allarme), ma non c’erano nemmeno le molestie.
Pertanto il questore non può ammonire o richiamare qualcuno oggetto di denuncia pretestuosa per “stalking”, perché sarebbe eccesso e sviamento di potere, e il TAR annullerebbe.
E siccome le questure rischiano di essere oberate di denunce farlocche per stalking, grazie alla pessima legge della Carfagna, se riesci ad impattare il problema in modo incisivo e corretto, facendo loro capire che conosci bene la legge e la procedura, e che ovviamente quella che ti accusa è una piantagrane che ti guarderai bene dal cercare più, allora riesci a “disinnescare” in fretta le accuse della pazza di turno.
Quindi sono riuscito a fargliela archiviare abbastanza in fretta, ed anche con allusioni indignate allo scarso equilibrio psichico ed isterismo della donna in questione, e ventilando anche l’ipotesi di contro-denunciarla per calunnia aggravata e diffamazione, se avesse perseverato con le sue accuse demenziali e avventate.
Anche perché io lavoro nel settore pubblicitario, e non sono più un avvocato patrocinante, non vivo di cause, ma conosco bene la legge.
Questo è un esempio del maggior vantaggio di avere un amico consulente legale, anziché un avvocato.
Ma bisogna meritarselo!
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Albert, la mia non era una richiesta personale ma politica. Nel senso che nel prossimo futuro potremmo trovarci nella necessità di avere a che fare con querele, denunce e rogne varie di ordine legale. E dal momento che da queste parti vige la regola che ciascuno da quello che può dare in base alle sue capacità, ho segnalato il fatto che sarebbe auspicabile avere tra le nostre fila un avvocato “militante” che è in grado di dare il suo contributo alla causa (sperando che non ce ne sia mai bisogno) per quelle che sono le sue competenze e la sua specificità.
Gli articoli che scriverai te li pubblicheremo comunque, se meritevoli di essere pubblicati. Il do ut des invece non è nelle nostre corde; come sai siamo critici della ragione strumentale. Se parti così con noi, parti nel modo sbagliato. Noi non siamo e non saremo mai clienti di nessuno…Quindi non ci dobbiamo meritare proprio un bel niente. Sono quelli che usufruiscono di questo spazio che dovrebbero essere gratificati ed esserci grati.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Albert,
Fabrizio Marchi,
Miei cari, mi spiace aver riaperto una ferita…ad Albert dico che effettivamente sottoscrivevo quanto scrivevi altrove perche`era corretto, altre cose non le sottoscrivo perche`non mi sembrano corrette. Semplice. Se parli di “banderuole” sottolinei implicitamente che sei creatore e portatore di una nuova filosofia/ideologia e che sotto sotto vuoi/pretendi che venga digerita in toto, che venga accettata “tutta” come un corpus unico. Sai, Alberto, magari io fossi una vera e reale banderuola. Cambio spesso idea, ma raramente in modo da andare dietro alle mode, cosi`che me la prendo spesso nel didietro. Controcorrente uguale perdente, spesso.Per quanto riguarda le accuse di presunzione e perfezione, va da se` che non mi ritengo perfetto, ma se credo in una cosa la sostengo, e con forza. Ovvio poi che quando qualcuno si sente contrastato su quella cosa si autoconvince che io sono un presuntuoso, uno con la verita`in mano. Capita a molti quando gli si da`semplicemente contro, le prime a farlo sono le femministe…e lo sai bene. Una cosa su cui posso dirti che mi pento e`quella sulle citazioni: portarle non e`male, per carita`, ed aiuta ad elevare un dibattito, almeno un po`oltre il livello medio dei dibattiti femministi. Vero e`, pero`, che le diquisizioni filosofiche piene di citazioni (scusa, Fabrizio, magari non sarai d`accordissimo…) appesantiscono il discorso e lo rendono a volte simile alla tipica “chiacchierata dei secchioni”, i secchioni rinchiusi nella torre di cristallo. Ma e`un difetto mio, probabilmente. Una questione di gusti. Mica ti dico che fai schifo, che sei una mmerdaccia, un fascista coglione che deve sprofondare in una foiba. Certi berci li lascio al femministume. Non mi offendo molto se controconfermi che sono uno scemo, “specchiandomi” addosso la mia autocritica. Mi limito pero` a dire che e`un artificio retorico un po`banale, da lite fra le lavandaie, da piccola rissa da quartiere malfamato…un artificio, anche questo, di quelli che usano spesso le femministe. Il (preteso) avversario abbassa un po`la guardia, si autocritica, e subito l`altro si getta sull`autocritica del “nemico”, che gia` se fa autocritica tanto nemico non e`piu`: “soo dici te cche sei scemo, aho”. Credevo di essermi lasciato dietro certe cose ai tempi delle medie, che ho frequentato in mezzo a gente de bborgata, e non ne vado fiero perche`a volte il mito del “buon selvaggio” e`una cazzata e spesso gli eroi tipo quelli di Pasolini e Gadda (scusa le citazioni, accidenti…mi contraddico) sono davvero popolino infame da abbattere a mitragliate. Come dire che un conto e`essere proletari, un conto popolino infame, due cose diverse…ma qui bisognerebbe aprire un altro discorso ancora,e visto che mi sto avviando sul terreno della retorica e delle citazioni preferisco starmi zitto, altrimenti finisco per odiarmi da solo. L`ultima cosa che dico e` che appunto proseguo a non capire proprio come si faccia a non considerare il femminismo connaturato al sistema. Io dico che sia il capitalismo che il femminismo propongono una forma bestiale di Darwinismo sociale (citazione di Darwin.Mannaggia a me). Vanno benissimo uno con l`altro. Lascia le femministe a ruota libera e ti creano pari pari una societa` di sole donne in cui pochi maschi selezionatissimi si accoppiano con tutte le femmine. Per dare prole selezionata. Gli altri son uccisi alla nascita o abortiti prima, oppure devastati e castrati fisicamente e psichicamente, e resi innoqui. Un sistema che amplifica e peggiora quanto avviene in natura, e ripropone fra le persone quanto accade alle bestie negli allevamenti industriali. Eugenetica. Selezione spinta. Competizione. Alla faccia della famosa accoglienza e inclusivita`femminile e della diversita`del femminismo dal Darwinismo sociale del Capitale. E alla faccia della lotta alla violenza: se serve a reprimere, distruggere e selezionare solo i maschi, al femminismo va benissimo. No, io proprio la differenza fra il sistema Capitale e l`ideologia femminista non la vedo. Se poi consideriamo quanto sia utile a”a chi comanda”,banalmente, mettere i maschi contro le femmine, avvantaggiando fra le due parti quella meno propensa alle trasformazioni rivoluzionarie, la cosa sembra ovvia. Ma sembra ovvia a me, magari, perche`sono uno di quelli che pensano che invece di farsi la guerricciola tra loro, tra poveri, i maschi e le femmine di gran parte del genere umano la guerra dovrebbero farla a ben altri raggruppamenti, non rappresentati dal sesso. Una volta si usava mettere bianchi contro neri per farli star buoni, o Tedeschi contro Francesi, o Papisti contro Protestanti. Adesso maschietti contro femminucce. Eppure, che sia un giochino riproposto antico e sgamato sembrano accorgersene in pochi. No, questo non lo capisco proprio. Colpa mia, evidentemente.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Pappagallus Nocturnus,
Sottoscrivo questo tuo commento, Pappagallus…
E’ il comune sentire ciò che avvicina gli individui, oltre alle condizioni reali di esistenza, non le elaborazioni intellettuali. In ogni tuo intervento si respira “carne e sangue”, e questa per me è la cosa più importante.
A me tocca un ruolo diverso, per ovvie ragioni, ma condivido quanto dici…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
A me sembra che voi cerchiate sempre di litigare con qualcuno, anche con chi potrebbe sostenervi come me…non siete contenti se non mi dite: “eh, ma questo non va bene!”
Se uno scrive A non va bene, se cita un autore non va bene, se esprime il suo pensiero su Marx non va bene, se fa una battuta non va bene, se spende tempo per parlare di qualcosa non va bene perché “obbligherebbe” a spendere tempo per rispondere (e chi l’ha detto? Si può rispondere in 2 righe) se propone “do ut des” (intendendo: io ci metto il mio lavoro e il mio tempo [che costano] voi fate qualcosa per me) non va bene.
E secondo te Fabrizio il mio tempo e la mia professionalità non valgono nulla? Solo il tuo conta? No, caro, il mio tempo costa!
Cosa c’entra “l’essere clienti”?
Tu confondi maldestramente il clientelismo, che significa dare posti di lavoro INUTILI solo sulla base di appoggi politici e voti, con la GIUSTA remunerazione della professionalità altrui!
A parte il fatto che, per dirla tutta, sarebbe uno “stra-favore” scrivere gratis per te e in più darti una consulenza legale qualificata, ormai per trovare un sito web che pubblichi un articolo ci vuole poco.
Normalmente se uno scrive un articolo viene remunerato come collaboratore, o giornalista.
Ma dimenticavo…per molti compagnucci lo sfruttamento e l’evasione stanno solo a destra…
Poi uno va alle varie “feste” popolari (come con le telecamere nascoste delle Iene) e scopre che ci sono stand che non rilasciano mai ricevuta fiscale (eh, ma noi siamo compagni!), e pagano in nero i collaboratori.
Ma questo spiega perché la sinistra italiana fa schifo, è vecchia, ideologica e dogmatica, sa solo distruggere e non sa fare nulla, al di là del dire sempre no, questo non va bene, questo non ci piace.
Ha ragione Cacciari: a sinistra è pieno di boriosi e presuntuosi (lui ha usato anche termini più pesanti) che credono di sapere e capire tutto del mondo, sulla base di 2 schemini ideologici vecchi e sepolti e non sanno nulla!
E questo spiega perché le società “sovietiche” sono crollate miseramente, perché era pieno di gente come voi, bravi a dire: “questo non va bene”, ma incapaci di costruire, anzi invidiosi e capaci solo di ostacolare chi fa qualcosa.
Ragazzi, vorrà dire che l’avvocato che vi assisterà se e quando vi arriveranno le querele e le iniziative legali ve lo pagherete come chiunque altro.
Visto che non vi va mai bene nulla, e sapete solo dire no (come il “grande” Pecoraro Scanio, detto signor no) e cercate di andare contro chi propone idee e vi vuol dare una mano, bene!
Arrangiatevi!
Poi, tu Fabrizio scrivi:
“E’ un illuso chi pensa di poter dare un contributo reale e fattivo al movimento maschile senza che questo comporti un cambiamento nella sua vita privata, sociale o professionale.”
Ah ah ah!
E meno male che avevi scritto che non siete “una chiesa”!!
Ma non ti viene in mente, nemmeno per un attimo, che ci possono essere persone che – come me – hanno già mille altre cose da fare, e quel che vogliono è semplicemente dire la loro, esprimere un’opinione?
Ma chi sei tu per pretendere questa dedizione esclusiva?
Ma ci sono migliaia di siti, gruppi, iniziative, ecc., anche migliori della vostra!
Poi, ho già scritto che la questione maschile – per quanto seria – è solo UNA, e non certo la principale, tra le tante che meritano attenzione e dedizione, prima tra tutte la distruzione lenta ed inesorabile della democrazia da parte dei grandi gruppi di potere mondiale, oltre che l’impoverimento di % sempre più ampie di popolazione, prima tra tutte la classe media e medio-bassa, faticosamente ascesa a condizioni di discreto benessere dal dopoguerra agli anni ’90, e ora travolta da crisi e povertà crescenti.
Questo tuo atteggiamento vetero-totalizzante mi fa venire in mente i vecchi partitini marx-leninisti post-68, che pretendevano dedizione assoluta (in realtà era sfruttamento puro!) da parte dei militanti, e che addirittura (Brandirali) celebravano le nozze dei loro “adepti”.
Poi Brandirali è finito in Forza Italia!
ah ah ah!
Oppure si vede che siete nella sostanza come i “grillini”, altro movimento di “adoratori” che corrono religiosamente dietro ad un “leader” le cui capacità consistono solo nel dire: “vaffa qua, vaffa là” e che ha già perso buona parte dei voti, perché la gente ha capito che non basta parlare, bisogna FARE!
Ma direi che quel che vi frega è la vostra cupezza, e la mancanza di senso dell’umorismo.
Siete grevi, pesanti, noiosi, tristi, in sostanza VECCHI e finite per essere come le donnine acide che tanto criticate, e la cui forza è solo nell’essere prese troppo sul serio, mentre qualsiasi persona intelligente ed ironica le smonta con una battuta!
Insomma…
Visto che non vi va mai bene niente, e state sempre a lamentarvi, prego, buona continuazione!
Avete presente il film di Moretti, “Caro diario”?
Lui sta ad un semaforo, dicendo: “Mi sa che mi troverò bene sempre e solo con una minoranza di persone!”.
In quel mentre un tizio (Giulio Base) in una fiammante Mercedes che lo ha ascoltato in attesa del verde gli dice: “Bene, tanti auguri allora!” e riparte sgommando.
E’ una metafora che si adatta anche a voi!
Tanti auguri al vostro settarismo, mentre il mondo va avanti!
Albert(Quota) (Replica)
Albert,
Permettimi di dirti, caro Albert, che non hai veramente capito una beata minchia di quello che volevo dire nel mio ultimo post. O magari mi sono espresso male io, pensavo fosse evidente lo spirito ironico, anche se serio, con cui ti rispondevo (c’avevo messo anche la faccetta con l’occhiolino…). Sarà che sono troppo “serioso” e non mi riesce di essere spiritoso…
Però non importa, va bene così, perché dalla veemenza, dal livore e anche dalla volgarità concettuale della tua risposta si evince che fra noi non è possibile nessun tipo di collaborazione, per la semplice ragione che siamo troppo diversi.
Dici che siamo tristi, noiosi, grevi, pesanti, cupi, vecchi, dogmatici, veteromarx leninisti, stalinisti, cattocomunisti e pure un po’ ignoranti (manca solo che ci dai degli “sfigati” a cui non la danno mai e il cerchio si chiude…) e che ci sono tanti altri siti e movimenti migliori del nostro (buon per loro…). La domanda sorge dunque spontanea: perché incaponirsi con noi se siamo tutta quella “robaccia” di cui sopra?…
Ci vediamo fra un anno, Albert, magari con un nick ancora diverso (per non mettere in difficoltà noi, sia chiaro, non per altro…)
P.S. sarà un caso (insomma…) ma l’unico partito che hai escluso dal tuo attacco forsennato è il PDL di Berlusconi…Li hai massacrati tutti, ma proprio tutti (e hai pure ragione…) tranne quello di proprietà personale del “Berlusca nazionale”. Non è proprio il top, però, insomma, nel mare magnum, è pur sempre una scialuppa a cui aggrapparsi…(nel settore pubblicitario, poi, apre grandi spazi..)
P.S. 2 a me pare che qui se c’è uno “prende d’aceto”, come si dice dalle mie parti, sei proprio te, però posso sempre sbagliarmi…
Un saluto anche da parte mia…
P.S. 3 il tuo articolo che abbiamo pubblicato lo posso lasciare o lo devo togliere? Non vorrei creare malintesi o metterti in difficoltà…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Albert,
“non basta parlare, bisogna FARE!”
Noi mangiatori di bambini siamo vecchi e noiosi, ebeti, deficienti, frustrati che si sodomizzano a vicenda per procurarsi piacere, magari usando una statuina di Marx formato banana: ma certo. E magari chiacchierare a vuoto e`inutile se non si agisce. Vero. Non per niente poco sopra ho fatto una tirata contro la retorica, le citazioni, le torri di cristallo, e arriva Albert, che poco prima si imbufaliva per quel mio post anti-teoria e pro-pratica a dirmi che “bisogna fare”. Contraddizioni su contraddizioni solo per nascondere che non gli piace esser contraddetto. Il che ci puo`stare: non piace a nessuno. Riguardo alla ironia e intelligenza da riservare alle donnine acide, mi preme sottolineare che altro non e`che l`atteggiamento cavalleresco di chi si “comporta da superiore”, usando il sorrisino quando ci vorrebbe il vaffanculo. A forza di fare i superiori, i posati, di sottostimare il pericolo femminista, ci siamo fatti scannare uno ad uno. Al punto che ci e`rimasto solo il sorrisino, essendo fra poco proibito e sanzionato anche il sano vaffanculo, appunto.Ovviamente, poi, quando mostri ad Albert che il problema femminismo oramai E`il problema fondamentale in occidente e non un sottoproblema, nicchia, evita il discorso. Si limita a dire “non e`vero”, e si incazza perche`uno (io), dopo averlo titillato dandogli ragione altrove su altre cose, lo contraddice su altre. Accidenti! Che proprieta` dialettiche! Che obiettivita`.Complimenti. Lo so che suona strano e assurdo dire che il problema fondamentale in occidente e`proprio il femminismo, del resto siamo in pochissimi a dirlo, e ovviamente tutti, compreso te, Albert, ci prendono per idioti, pazzi, frustrati e visionari. Peccato pero` che tutte le femministe sappiano benissimo che abbiamo ragione, perche`lo sanno, ed essendo in malafede ci devono bannare ovunque anziche`argomentare seriamente. Peccato che lo sappiano anche i maschietti femministi, che se no anche loro argomenterebbero con serieta`anziche`ripetere a pappagallo gli slogan che le loro padrone gli ficcano in bocca assieme ai loro alluci smaltati ed ai plug rettali appena utilizzati: “sfigati QM, non trombate, viva i maschi muscolosi, viva la figa che non avete, la violenza maschile uccide sei milioni di donne al minuto”. Se li/le pungoliamo, i femministi usano SEMPRE certi argomenti, segno che tanto ragione non hanno e che tanto secondario il problema non e`: le reazioni isteriche ce le ha sempre chi ha il potere e lo puo`perdere, non chi lo deve conquistare. Basta vivere, poi, per vedere il resto. Tutti sanno benissimo che la peggiore nefandezza di cui realmente ogni donna incolpa un uomo, il peggior crimine che ogni donna punisce a sangue in ogni uomo e`la debolezza, non la violenza fisica. Hai voglia a dire che la violenza fisica e`segno di debolezza: non raccontiamoci eresie. Lasciamo certe ipocrisie ai giornalucci scandalistici. Lo stesso ceffone ha un peso diverso se dato da un modello di Dolce e Gabbana con un conto in banca a dodici zeri o se dato da uno spazzino magari belloccio ma pieno di buffi e di stracci. Mi chiederai, Albert, che cosa c`entra questa cosa che dico: semplicissimo, che se per legge si sta rendendo discrezionale ad un sesso la definizione di reato, crimine, oltraggio, si sta dando a quel sesso il potere assoluto, un potere che nemmeno il re Sole. E se a quel genere viene riconosciuto il potere assoluto, non mi sembra affatto che il problema sia secondario. Specie se le vittime siamo io e te e tutti quelli come noi, Albert. A questo punto, confermando a Marchi che io scrivo di carne e sangue, mi pongo da solo la domanda: posto che dici a noi di essere sempre negativi, Albertone, ovviamente nemmeno ti abbasserai a considerare se in quello che scrivo c`e`un briciolo di verita`. Quindi, che cazzo scrivo a ffa`? Boh, sono matto. Forse.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Albert,
“non basta parlare, bisogna FARE!”
un ultima notazione. Anche i neonati sanno benissimo che in qualsiasi associazione, movimento, partito che sia, bisogna alternare teoria e pratica per essere vincenti… i partiti di soli praticoni e quelli di soli teorici secchioni saranno sempre destinati a perdere, perdere, perdere, perdere. Come e`giusto che sia.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Questa è una roba che ho letto spesso e che vorrei chiarire. Come cavolo è che io sono un maschilista e ho l’attività sessuale di un riccio? E lo sempre avuta anche prima di sposarmi.. e non è che ero proprio uno stinco di santo eh!! Sono una anomalia o è solo una delle tante cazzate delle maschiette? Bah!!!!!!!!
PoetaPirata(Quota) (Replica)
Scusate, quel “lo” in luogo di “l’ho” non si può leggere, ma non ho fatto in tempo a modificarlo.
PoetaPirata(Quota) (Replica)
Poeta Pirata, che te devo di`? `Sta gentaja femminista e`in malafede mostruosa, quindi si inventa le peggio cose…
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Rileggendo l`articolo di cui sopra mi e`caduto l`occhio sul seguente passaggio :”L’“assunzione di responsabilità” (nel caso delle donne in carriera, nota dello scopiazzatore) non potrà neppure essere immaginata come assunzione di rischi e diventerà perciò necessariamente, intrinsecamente elusione della responsabilità e scarico dei rischi ai subordinati, sia nel senso che le decisioni rischiose (evitando di prenderle esplicitamente) verranno rimesse de facto ai subordinati costretti cmq ad agire, sia in sede di imputazione degli esisti negativi, chiamandosi fuori e denunciando l’attore come responsabile del risultato.”. Voglio rimarcare questa lampante verita`. Anche qui, datemi del maschilista, del medievale, quello che volete, ma mi strappo un occhio se non e`vero. Chiunque viva se ne rende conto. Per una donna e`impossibile, oggi in occidente, non ESIGERE un posto di potere, specie se schiacciando un uomo: e se e`vero come e`vero che maschi e femmine al potere sono egualmente infami, per nessuna (sottolineo: NESSUNA, leggete bene: NES- SU- NA) donna e`ammissibile assumersene le responsabilita`. Pretendono, TUTTE le donne in carriera, SOLO gioie senza dolori, solo diritti senza doveri: sono uguali in questo a quelle non in carriera, ma ovviamente e doppiamente pericolose. Il maschietto servile che paga per tutti lo trovano sempre, del resto. Cosa vista e vissuta. Ricordo con sommo disprezzo una ricca professoressa universitaria, titolare di diversi studi di consulenza, anche fisicamente uguale a Crudelia Demon (non scherzo), che sapendo di un errore di un suo subalterno (maschio, che ve lo dico a fare), da lei ovviamente scelto e messo a lavorare, si prodigava in ogni modo per addossargli tutte le colpe di un errore, sottolineando che l`errore e`sempre e solo del singolo, mai imputabile alla struttura dove lavora o al suo capo. Concetto infame. Giuro sul mio stesso sangue: sinora mai sentita una simile infamia da un uomo, e si` che di capi infami e maschi ne ho conosciuti. Volete che ribadisca il concetto, cosi`almeno mi potete dare meglio del maschilista medievale? OK. NESSUNA DONNA IN CARRIERA SA ASSUMERSI RESPONSABILITA`. TUTTE, a differenza dei maschi fra i quali qualcuno qualche rischio se lo assume, GIOCANO A SCARICABARILE. Scritto e sottoscritto col sangue. E tanto perche`sono democratico: se la pensate diversamente siete idioti. O femministi. Quindi peggio ancora.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Nota esplicativa di un mio commento sopra.
“Hai voglia a dire che la violenza fisica e`segno di debolezza: non raccontiamoci eresie. Lasciamo certe ipocrisie ai giornalucci scandalistici”.
NON vuol dire che pestare qualcuno e`sinonimo di forza. Vuol dire , come spiego dopo nel post, che la debolezza e la violenza del bruto che malmena qualcuno e` debolezza e/o violenza solo se chi si piglia le botte e` donna, e se questa donna decide in tal senso. Cioe` se l`aggressore la arrapa o meno. Discrezionalita`assoluta, un vero e proprio arbitrio ovarico.
Pappagallus Nocturnus(Quota) (Replica)
Sempre riguardo alle donne in carriera, ho spessissimo constatato un altro atteggiamento simpaticissimo. Non nelle manager, nelle professoresse etc.,nelle “femmine al vertice”, ma nella marmaglia maggioritaria di quelle che si scelgono un ruolo intermedio/basso, i quadri, le “lavoratrici” eccetera. Se lavori in una struttura in cui ce ne siano diverse, diciamo oltre il 20%, scordati, se sei maschio, di fare carriera in qualsiasi modo. Devi essere non solo eccezionale nel lavoro, se vuoi riuscirci, ma anche spalleggiato e coperto “da fuori” o da “sopra” (leggi: ammanicato). Altrimenti, resti a pulire i gabinetti. O te ne vai. “Non so perche`”, ma creano un muro impenetrabile, intermedio fra te e i vertici, e piu`i vertici sono “corazzati”, corrotti e autoreferenziali, familisti e nepotisti, e piu` li difendono. Tu sei li`che ti impegni, sgomiti, ma non serve a nulla. Riporteranno sempre a tutti e ai capi in primis ogni minima mancanza tua, mascherando ogni mancanza propria e dei capi stessi, che vengono sempre accuratamente leccati. E scopati, ovviamente. Ora, nessuno nega che se sei un incapace sei un incapace, ma grazie a queste eroine fai una difficolta`tremenda a migliorare. Rimani al palo.Rimani incapace.E arriva puntualmente il giorno in cui manipolano qualche maschietto cialtrone che abbia qualche grado piu` di te per farti ramanzine e mobbing di vario tipo : in genere eleggono quello un po`piu`fumantino, dai berci del quale spesso arrivi a capire che e`stato manipolato con bugie e pettegolezzi vari, spesso mormorati in camera da letto fra un orgasmo e un altro. Arriva il momento in cui ti trovi in un limbo, isolato. “Chi non fa non sbaglia”, e chi non sbaglia non impara. Se sei il capro espiatorio di tutti, ti vengono concessi pochi errori e quei pochi li paghi a carissimo prezzo, tanto che finisci cosi` in depressione da ripeterli. A quel punto e`fatta: non ti rialzi piu`.Magari ti aspetteresti un salvagente proprio da qualche donna, in nome delle famose e inesistenti “inclusivita`” e “accoglienza” femminili. Salvagente che magari arriva, a volte, ma molto piu` spesso da amici uomini. Questa e`solo una constatazione di vita, non datemi del vittimista: l`ammissione di non essere stato sempre al top nel mio lavoro ce l`ho messa. Credo sia tutto ascrivibile alla dolce attitudine femminile e femminista del riproporre lo stato di natura e di conservare l`esistente piuttosto che rinnovarlo. Chi e`potente deve rimanerlo, chi e`impotente pure. In mezzo ci devono stare lorsignore a fare da regia. Non credo sia solo esperienza mia…anche perche`di racconti simili ne ho letti e sentiti abbastanza. Che ne pensate?
Pappagallulus(Quota) (Replica)
io trovo che il femminismo abbia analogie con il comunismo: il comunismo propugna un modello economico a pianificazione centrale che sopprime libertà di mercato e libera iniziativa. ciò significa andare contro la natura umana, dal momento che l’istinto umano prevede l’individualismo e l’egoismo come principi fondamentali, la prima parola che impara a dire un bambino dopo “mamma” è “mio”. il comunismo ha avuto la sciagurata e assurda pretesa utopica di creare l’uomo nuovo che come abbiamo visto ha dato risultati controversi.
allo stesso modo il femminismo si propone di creare un essere umano maschile che rinunci alla propria carica sessuale e al proprio imperativo biologico di trombarsi più femmine possibili (per quanto inelegante possa essere questa espressione, le cose stanno così) per diventare un pupazzetto dimesso e susserviente.
fulvio terzapi(Quota) (Replica)
fulvio terzapi,
Caro Fulvio, abbiamo interpretazioni completamente diverse (ma entrambe legittime) dello stesso fenomeno.
Uomini Beta è nato proprio per riposizionare il movimento maschile dal punto di vista culturale-politico, con l’obiettivo strategico di farlo uscire da quello che noi riteniamo essere un recinto ideologico a dir poco obsoleto e a mio parere anche fuorviante.
La prima parte della nostra riunione di sabato sarà dedicata proprio a questo.
P.S È a dir poco singolare sotto ogni punto di vista, osservare come un movimento che secondo taluni sarebbe una filiazione ideologica, culturale e politica del comunismo, si sia affermato, fino addirittura a diventare ideologia dominante, nelle società capitalistiche occidentali…
Fino ad ora, nessuno, al di là di qualche slogan buttato lì, è stato in grado di fornire una spiegazione teoreticamente valida di quello che definire un paradosso è un eufemismo…
Comunque, non voglio alimentare polemiche, ho detto mille volte che è bene che ciascuno persegua la sua strada e poi, chi ha più filo, tesserà.
Non perdiamo tempo e non perdiamoci in polemiche inutili. Anche perché oggi c’è un emergenza democratica a cui fare fronte (comune).
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
“Fino ad ora, nessuno, al di là di qualche slogan buttato lì, è stato in grado di fornire una spiegazione teoreticamente valida di quello che definire un paradosso è un eufemismo…”
Caro Fabrizio, magari fosse solo un problema teoretico. Anche scientificamente, empiricamente, praticamente, non c`e`spiegazione. L`URSS usava il pugno di ferro, le donne pilotavano i bombardieri, i trattori, dirigevano i Kolchoz e avevano asili nido e maternita`ovunque e comunque: eppure in quell`”inferno” le femministe le prendevano a revolverate. Chissa` quante ne saranno sparite nei cortiletti delle sedi del KGB. Neanche volevano sentirne parlare del femminismo, lo definivano “piccolo borghese”. Meravigliosa URSS! Con un po` piu`di antifemminismo ancora, un po`piu`di liberta` religiosa e personale, sarebbe stata davvero il paradiso. Si`, magari rivisitata e corretta ma…si sbrigasse a rinascere…
Pappagallulus parvulus(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Fatti due risate.
Vado sul forum di http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=7790.0
E, dopo un lungo argomentare in cui si dice in sostanza che sei prolisso “e quindi” NON sai argomentare (Dove sta il nesso?), e dove si ventila che sei un bravo alleato ma sostanzialmente un chiacchierone sconclusionato, e dove si dice che sbagli tutto ma senza che nessuno sappia contrapporti UNO STRACCIO di confutazione (cosi`e`capace pure mio nonno analfabeta) trovo…QUESTO.
“ma questo Marchi su che pianeta vive ? si rilegga le leggi pro-donna e anti-patriarcato imposte nell’URSS anni ’20 e i suoi nefasti effetti collaterali tanto che Stalin ha dovuto rattoppare e correggere subito dopo.
si rilegga anche cosa facevano nei primi Kibbutz agli inizi del ‘900 e di come sono miseramente falliti e tornati alle unioni uomo/donna tradizionali.
il femminismo in qualunque sua forma e’ di matrice marxista ed ebraica, chi lo nega e’ in mala fede o semplicemente ha le idee molto confuse”
CERTO!
SONO D`ACCORDO! Il femminismo e`il prodotto della macchinazione giudaico massonica marxista voluta da quei ratti ebrei di Trotzky, Stalin, Gramsci, e via minestronando. ANZI, sicuramente il Bildelberg, la Trilaterale, il WTO che ci stanno schiantando sono tutte repubbliche sovietico ebraiche redivive! E il fatto che il femminismo stia trionfando e ci stia castrando in massa proprio oggi che il Capitale fa quel che vuole, quasi fosse una entita`vivente, E`UN CASO. Cosi`come e` UN CASO che le attitudini biologiche della femmina umana siano tutelate ORA in modo parossistico in un sistema che vede la merce e il consumo (shopping) al primo posto, avanti a TUTTO. Ed e`un caso che biologicamente le femmine umane siano le piu` ACROGAMICHE del mondo animale: come desiderano loro i maschi potenti, nemmeno le leonesse, nemmeno le gorillesse, nemmeno le tricheche: salvo poi comportarsi da api regine col resto dei maschi. Poi si sposano gli sfigati perche` si ridimensionano, perche`arriva la trentina e non han trovato il VIP da incastrare e devono ripiegare… ma questo gli eroici teorizzatori della congiura giudaico massonica marxista femminista mica lo vogliono capire. Fortunatamente molti di loro capiscono (vedi nel forum ) che per quanto ottenebrati, siamo pur sempre alleati. A tutti gli altri amanti delle congiure giudaiche massoniche femministe, dico solo una cosa:
Gammeradi!
GOMBLOTTO!
GOMBLOoooOOOoooOTTO!
Pappagallulus iudaicus complottans(Quota) (Replica)
ERRATA CORRIGE. Ho scritto di getto e non sono riuscito a correggere.Al post sopra al periodo:
“ma questo gli eroici teorizzatori della congiura giudaico massonica marxista femminista mica lo vogliono capire.”
SOSTITUIRE
“Gli eroici teorizzatori della congiura giudaico massonica marxista femminista non vogliono capire. ”
Ah! Dimenticavo: GOMBLOOOOOOTTOOOO
Pappagallulus iudaicus complottans(Quota) (Replica)
Sì, lo avevo già letto, Pappagallus, ma non ha nessuna importanza. Ciò che conta è che due dirigenti e se non erro il responsabile nonché gestore di quel forum abbiano sottoscritto il documento unitario sul “femminicidio” e Convenzione di Istanbul di cui siamo stati promotori.
Il resto è del tutto irrilevante. D’altronde ciascuno è libero di pensare ciò che crede, anche che Cristo è morto di polmonite.
Non abbiamo nessun interesse ad alimentare polemiche, che del resto non abbiamo mai alimentato, specie in questa fase.
Ho sempre ripetuto fino alla noia che chi ha più filo da tessere, lo tesserà. Noi lo stiamo tessendo e i risultati, se permettete, cominciano a vedersi.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
OK. Non voglio alimentare polemiche, ma era…ed e`..piu`forte di me…la congiura giudaico massonica femminista trotzkista…PUUUUHAHAHAHAH! E siamo noi quelli fori dar monno! GOMBLOTTOOOOOOO!
OK, scusate, la pianto.
Pappagallulus iudaicus complottans(Quota) (Replica)
non centra molto e poi ho già scritto cosa ne penso di questa storia …ma posso fare un piccolo sfogo personale ? ..Se oggi leggo che ,qualche femminista mi vine ancora a rompere con il potere maschilista e patriarcale gli sputo in faccia !!! Motivo? Perchè è da due giorni che vado avanti con un mal di schiena dovuti alle barre che devo alzare per il lavoro ,altro che potere..Mi si dirà ,ma anche le donne fanno lavori usuranti ..vero!! Ma allora invece di rompere le palle con questo maschilismo ,perchè non prendono sul serio il concetto di “classe” e che esistono uomini e donne che se la godono e altre persone (uomini e donne) molto di meno? Scusate lo sfogo. dovuto a due giorni di schiena semi bloccata
mauro recher(Quota) (Replica)
Pappagallulus iudaicus complottans,
In realtà hai perfettamente ragione, Pappagallus, molti militanti del momas si ostinano in analisi che a volte (lo dico con spirito ironico, sperando che venga colto per quello che è) ricordano i film demenziali della miglior fattura.
Continuare a sostenere che il neofemminismo affermatosi nel mondo capitalistico occidentale (e divenuto ideologia dominante) sia figlio del potere sovietico o della dialettica hegeliana è qualcosa che onestamente nella prima ipotesi rasenta e supera il grottesco, mentre nella seconda (questione che abbiamo affrontato anche nella nostra ultima riunione) siamo di fronte ad una palese forzatura della verità storica e filosofica. Nel senso che, come abbiamo ripetuto fino alla noia, si fa un’operazione di decontestualizzazione e di destoricizzazione, si prende un pezzetto di qua e uno di là (fondamentalmente il metodo), lo si riporta ai giorni nostri per poi dire:”Vedete, ecco cosa ha detto il tizio, è quella la fonte di tutti i mali…”. Con questo modo di procedere molte persone (addetti ai lavori, intendo dire, cioè studiosi di filosofia o aspiranti tali…) sono arrivate a sostenere che i padri spirituali di Pol Pot e Stalin siano Platone e Hegel…Il che, francamente, è ridicolo sia sul piano filosofico che su quello storico.
I giudizi sul sottoscritto sono l’ultimo dei problemi. Il problema vero è che queste posizioni ritardano enormemente la possibilità per il movimento maschile di sviluppare una approccio critico adeguato ai tempi, al contesto e alle necessità (storiche e soprattutto politiche).
E’ un altro “fronte”, fra i tanti, sul quale dobbiamo lavorare.
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Fabrizio Marchi,
Hai ragione, Fabrizio…
“il femminismo in qualunque sua forma e’ di matrice marxista ed ebraica, chi lo nega e’ in mala fede o semplicemente ha le idee molto confuse”
Io intanto questa affermazione sopra me la riporto perche`mi da un buonumore che non ti so dire! E di questi tempi ce n`e`bisogno, di risate! Mi fa lo stesso effetto di questo video :
http://www.youtube.com/watch?v=pGqifosAaQ0
“Il femminismo in qualunque forma e`di matrice ebraica. Si te riconosco me meni, si ntariconosco me meni uguale, dimme che mme voi mena`”
“Chi lo nega e`in malafede o semplicemente ha le idee molto confuse. E se perde Ciulo maa pio nder culo”
“Er Marxismo giudaico massonico! E`tutta corpa de quer fio de na mignotta!”
PUUUHAHAHAHAHHA
Pappagallulus iudaicus complottans(Quota) (Replica)
P.S. la stessa scellerata operazione è stata fatta, per capirci, anche nei confronti di Nietzsche e di Fichte, considerati in qualche maniera, i precursori del nazismo.
Diciamo che nel primo caso potrebbero esserci, forzando molto la mano alla libera interpretazione, degli elementi che potrebbero ricondurre non certo a delle responsabilità oggettive ma a degli spunti di riflessione in tal senso.
A mio parere invece il pensiero nietzschiano si sposa molto con il relativismo assoluto (e quindi con il nichilismo) moderno e post moderno oggi molto di moda. Anzi, direi che proprio il “nietchianesimo” ne è uno dei maggiori interpreti e precursori. Non entro nel merito perché ci vorrebbe troppo tempo ma la riflessione è sicuramente interessante (magari in altro momento si può anche fare…).
Nel caso invece di Fichte siamo veramente al delirio. Fichte, che dal punto di vista politico potrebbe essere individuato come quello che oggi definiremmo un liberalsocialista (peraltro era un kantiano di ferro, quindi quanto di più lontano non solo dal nazismo ma da qualsiasi concezione filosofico-politica fondata su presunte diseguaglianze di ordine ontologico oppure etnico-razziale fra gli individui…), è stato accusato di essere il padre del militarismo e del nazionalismo tedesco che a sua volta avrebbe costituito il brodo di coltura (e in questo caso c’è anche del vero, il che non significa comunque individuare in Bismarck il responsabile morale dei lager o della teoria della razza superiore) del nazismo. Tutto ciò perché Fichte scrisse i suoi famosi “Discorsi alla Nazione Tedesca” dove prefigurava una rinascita della Germania sconfitta e umiliata da Napoleone.
Va bè…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Pappagallulus iudaicus complottans,
ahahahah… mò ce manca pure er “Mortadella” (pace all’anima sua…), ex capotifoso della curva sud della roma, che ce viene a spiegà che il femminismo è figlio del “gomblotto” (quello era Sensi che parlava così…) giudaico-marxista e stamo a posto…
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Anche Lotito (anche se si fa fatica a capirlo ) …scusate off topic
mauro recher(Quota) (Replica)