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10 Lug 2024  |  0 Commenti

La cos* di Carpenter, la schw* di Biden, l’atomica* di Kurt Putin Russell, eccovi che cos’è la TERZA GUERRA MONDIALE

Non so se avete presente il cult di John Carpenter del 1982 ”La cosa”, ”The thing” che non è la marvellata brufoloadolescenziale (quella supercazzola di supereroe fumetto chiamato alla stessa maniera) con cui molti equivocano il ”La cosa” (the thing) cioè  il capolavoro di Carpenter.

Se non  lo avete presente iscrivetelo nella lista di film da vedere perché se correttamente analizzato può dare adito a meravigliose intuizioni sul genere umano.

Prima di tutto una breve introduzione del film:

Antartide, anno imprecisato, epoca contemporanea (reputo il 1982 epoca contemporanea alla faccia dei sociologi ”contemporanei” che identificano presunte diverse generazioni ogni tre minuti di distanza tra una filiazione e un altra o in base all’ultima app uscita o neologismo partorito nell’epoca dell’aborto dell’embrione internet  all’interno della cisti  suppurativa necrotico emorragica definita ”social”)

Una base di scienziati nullafacenti si prepara ad affrontare l’inverno antartico fatto di isolamento radio e impossibilità di volo (totale isolamento dal resto del mondo) attraverso un insano cazzeggio fatto di

1)ping pong

2)canne

3)serie tv

4)seghe

5)alcool

6)partite a scacchi con l’intelligenza artificiale che vince sempre e dunque va bruciata nel JB (scena in cui il protagonista viril ubriacone di Kurt Russel-Mc Ready viene presentato nello schema narrativo iniziale.)

Poi succede una cosa inaspettata.

Un intoppo.

Mentre i nostri eroi cazzeggiano allegramente (o comunque tentano di farsela passare) arriva l’intoppo.

L’intoppo è sempre nell’esterno.

Così come esiste una fantascienza, bisogna anche spiegare una ”fantaepistemologia” con cui insegnare che niente può essere vero perché nessun sistema è chiuso.

C’è sempre un elemento esterno che si inserirà all’interno o viceversa interno che si inserirà altrove.

E’ sempre l’elemento esterno che distorce qualsiasi schema cognitivo per obbligare l’intelligenza reale (non artificiale) ad aprire il proprio schema interpretativo ad un universo per sua natura infinito ed illimitato.

L’intoppo cade nella forma classica dell’alieno mutaforma.

L’archetipo dell’essere proteiforme, il mutaforma, capace di assumere qualsivoglia forma per potere simulare di essere qualsivoglia essere vivente per mimetizzarsi avvicinarsi ”contagiare” la ”forma vitale specifica” con cui entra in contatto” la quale a quel punto viene ”assimilata”dunque resa parte della sua esistenza biologica proteiforme aliena

Il mutaforma in questione ha questo approccio interessante all’altro, lo aggredisce si, ma non assassinandolo, sconfiggendolo o annichilendolo  tout court, a dirla tutta nemmeno umiliandolo, semmai usando il termine utilizzato dal film lo ”assimila” , il che  significa qualcosa di più, ovvero assorbire integralmente l’essere altro da sé  rendendolo parte di se nel proprio continuum biologico.

In sostanza non ci avete capito niente?

Ok ricominciamo d’accapo perché il gioco montato da Carpenter è di tutto rispetto ed è normale che non ne siano immediatamente chiare le regole.

Cominciamo dall’inizio della sceneggiatura, me ne frego di spoiler e quant’altro.

Loro cazzeggiano nella base antartica.

Ok guardate la scena e fate prima:

Arriva lui, ”l’apparente norvegese pazzo che insegue il cane sparandogli tentando di ucciderlo urlando frasi incomprensibili nella propria lingua”.

A un certo punto ‘l’apparente norvegese pazzo” tentando di uccidere il cane husky con un fucile finisce per sparare e ferire uno dei membri della base antartica americana.

E’ questo il momento in cui interviene un uomo degli americani che stava osservando la scena a distanza con la pistola in mano e decide (suo malgrado) di ”freddare” con un solo colpo il norvegese.

Questo crea immediatamente una spaccatura narrativa, perché l’uomo degli americani se con la sua pistola è comunque riuscito a neutralizzare nell’immediato senza però dare il tempo di ”comprendere” la natura della minaccia.

Perché il norvegese voleva uccidere il ”cane” husky , era lui la minaccia o ”il cane husky medesimo”.

E infatti messo insieme ad altri cani essi lo riconoscono come elemento difforme e incominciano a ringhiargli al che lui si ”trasforma nella sua vera identità aliena” e aggredisce e assimila gli altri cani.

Scena cult, osservate miei prodi :

Tutto ciò però non può che creare rumore e sveglia gli abitanti della base antartica i quali vedono l’orrore dell’essere mutaforma in azione e lo colpiscono col lanciafiamme tentando di distruggerlo e neutralizzarlo.

Il punto è che quando chiariscono nella loro mente umana che quel ”cane apparente” ha vagato fra di loro libero di contagiare potenzialmente chiunque scatta la reazione di panico umana.

Che difatti è assolutamente caotica,  imprevedibile, difforme, irrazionale (chissà come mai eh…).

Lungi dal reagire compattandosi gli ”umani” reagiscono in maniera ”egoista” ognuno tentando in vari modi di salvare sé medesimi dall’essere mutaforma.

Fa parte dell’uomo farsi dominare dalla paura e dal tentativo di pararsi il culo e boh?

Di un certo tipo di uomo.

Quello inferiore.

Non di certo Kurt.

Kurt sa mediare tra il terrore di essere annichilito, la volontà di proteggere i suoi simili cercando di individuarli nascosti fra i non umani, e la rabbia cieca che lo potrebbe spingere ad affrontare a muso aperto ”la cosa mutaforme” sterminandoli tutti col lanciafiamme (opzione Adolf) che lui domina in se ed evita.

Se esiste ancora un essere umano in Sodoma e Gomorra Kurt ha il dovere di non premere il grilletto sul lanciafiamme.

Questo E’ un uomo.

E  poi qualche balabiot va a cercare ubermenschen o transumani finendo per ubriacarsi CON UN PIZZICO DI INFINITO senza capire più un cazzo.

Ma Kurt invece l’alcool lo regge molto bene e si ubriaca un pò dell’ebbrezza dionisiaca della volontà di potenza (OVVERO IL JB) senza però perdere il senno e il proprio ESSERE UOMO.

Saper reggere l’alcool è una cosa molto virile.

(Ho le mie riserve sugli arabi).

Caro signor Nietzsche che ti ubriachi dell’abisso dell’eterno ritorno tu butti via l’Uomo insieme a Cristo.

Mi diventi un astemio che frigge il pesce soteriologico ICHTYS (IESUS CHRISTOS YEROS SOTER) in acqua frizzante teutonica, perché sei  annichilito e terrorizzato da un semplice pensiero.

Che ovviamente è sbagliato.

Come tutti i pensieri del resto.

La realtà esiste fuori dalla nostra testa, la paura dentro, è questo che non capisce chi va fuori di testa.

Prima di cercare di superarci iniziamo a capire quanto è meravigliosamente duro e complicato ESSERE UOMINI.

Diffidate anche dagli astemi.

(Adolf beveva? Invece un tale suo nemico diceva che il suo più grande piacere era vendicarsi, mangiare carne cruda e bere vodka, tra un astemio che crede di essere civilizzato ma poi beve e sbrocca e un barbaro  che regge l’alcool chissà perché vince il secondo…)

Hanno paura di se stessi e di perdere il controllo.

E magari hanno anche ragione.

Tanto uomini non sono.

L’uomo è chi ha  compreso che l’unica paura che deve vincere è la paura di se stesso.

Non ti fa paura l’altro…l’alieno…o l’umano figlio di puttana, ti fai paura tu perché temi di non sapere reagire e di perdere il controllo.

Temi anche di andare in confusione.

Cosa che succede sistematicamente nel cervello delle femmine e dei maschi merdaccia nei momenti di stress.

Ma tu invece no.

Affronti e ti rendi conto che sei sfinito ma lucido.

E mantieni il controllo con un JB in mano e un lanciafiamme nell’altra (come appunto Kurt), i problemi di ”identità” e di ”confusione” li hai risolti semplicemente attraversando le forche caudine della vita e rendendoti conto che le tue ”paure” sulla tua ”identità”, e ”capacità di mantenere il controllo” le hai superate semplicemente attraversandole come un jet che attraversa il muro del suono, vibra che sembra esplodere e la massa grida:”bhu non sei all’altezza” ma poi la mano e la voce smette di tremare (e anche il lanciafiamme smette di balbettare il suo fuoco) e il jet si libera veloce e silenzioso nella meraviglia del cielo azzurro, con la bellezza di un turboreattore silenzioso al servizio del tuo capriccio di bellezza in un cielo al tramonto.

Questa è la meraviglia incompresa di essere uomini.

La ragione per cui la Natura ci ha fatto il favore di darci un mondo di merda.

Saper vedere non oltre l’uomo, se stessi, la morte o gli dei, ma oltre la paura.

Ma è lì che ”la cosa” sostanzialmente frega gli stolti (le merdacce).

Perché la ”cosa” non frega gli UOMINI, frega le merdacce, per usare il santo lessico introdotto da Paolo Villaggio.

Chi è l’umano e chi no?

Che è poi la domanda aperta con cui l’opera di Carter deve lasciare ognuno di noi, perché in verità quello di Carpenter come tutti i capolavori, non è un opera chiusa, ma un opera aperta, in cui lo spettatore interrogato dalla mente di Carpenter ha il dovere, diritto, di rispondere a modo suo.

Perché la domanda ”che cos’è umano” rimane a tutt’oggi aperta e la fantascienza è la filosofia dei moderni, e socraticamente Carpenter lascia che ognuna delle nostre menti tenti di addivenire alla SUA risposta.

Cerco di dare la mia che come di prassi è tutt’altro che semplice, perché ricordatevi che solo le bugie sono semplici, mentre ogni verità ha il diritto-dovere di essere inaccessibile alla nostra stessa mente che cerca di afferrarla, figuriamoci quella degli altri.

A un certo punto i ”superstiti” umani, guidati dal capobastone Kurt Russell (macready) vengono radunati insieme e di fronte a tutti Mac ready da istruzioni precise che fa rispettare in modo violento tirannico razionale e meticoloso in un equilibrio di autotutela ed altruismo verso gli altri umani esistenti che è ciò che conferisce in lui il carisma del capo.

Io proprio mi sento lui.

(Il cosiddetto ”maschio alpha”  in realtà è una barbarie linguistica fraudolenta pseudoscientifica, il CAPO, è SEMPLICEMENTE CHI METTE IN EQUILIBRIO LA PROPRIA ESIGENZA DI AUTOTUTELA CON L’ALTRUISMO VERSO LA COMUNITA’ E IN VIRTU’ DI CIO’ NEL MOMENTO DELLA CRISI ASSURGE AL SUO RUOLO NATURALE, dimenticate vi prego i trilioni di terabyte di pagliacci chad con lambo palestra mascella tatuaggi soldi e altre realtà virtuali ludiche di bassa qualità )

Kurt Russell ovviamente per inciso è una figura poco contemporanea ”semplicemente è un uomo virile degli anni 80” (a me piace contraddire me stesso prima che mi contraddicano gli altri).

JB in mano sinistra e lanciafiamme nella destra Kurt Russell alpha istruisce le pecore rincoglionite dalla paura:

Le raduna simbolicamente  e dice loro (libera traduzione):

”Io so di essere umano ma non so se voi lo siete, (razionalmente) se voi foste tutte ”cose” mi avreste aggredito già adesso, dunque, fra di voi vi sono ancora dei miei simili e ho anche il dovere di tutelare loro in ragione del fatto che di sta minaccia (esterna ma entrata in mezzo a noi e mimetizzata) non ne posso venire a capo da solo, ho il dovere di spiegarvi come stanno le cose e adesso assisterete alla fine che fanno le ”cose” in presenza di altri umani con me capo”:

E sai che fa?

Fa imbevere i residui della ”cosa” di cherosene e ordina al boia di dare fuoco alla ”cosa”.

Rogo.

Fuoco.

Ricorda nulla?

Ebrei?

Cristiani?

Kristall nacht?

Giordano Bruno?

O Gesù Cristo?

Chi è umano e chi no?

Chi brucia?

O chi è bruciato?

Chi assimila?

O chi è assimilato?

Uno aggredisce assimilando e l’altro si difende bruciando.

Chi è umano e chi no?

Identità definita contro assimilitori.

Fuoco contro bios neuronale a specchio.

Neuroni a specchio che in fondo se usati male sono la radice della disgrazia dell’umanità.

La radice della confusione babelica.

Ancora una volta lo spettatore consapevole viene ”assimilato” nella domanda, e ”bruciato” nella risposta.

Se la domanda è aperta il cerchio ha il dovere di essere chiuso nel mondo limitato dell’umano e dunque a mio avviso è già esso stesso una buona risposta.

Gli umani si mettono insieme e bruciano la ”cosa” e la ”cosa” è insieme a loro e loro ne sono consapevoli così come ne è consapevole la cosa.

L’unico modo con cui Kurt Russell tutela se stesso, gli altri e più o meno consapevolmente le altre ”cose” è quello di radunarle in cerchio e di bruciare la ”cosa” che è stata ”sgamata” perché in pratica, in privata sede, al riparo da occhi altrui stava tentando di ”assimilare” un umano.

Beccata e bruciata di fronte a tutt* (traduco sto prendendo un pò per il culo il mutaforma lgbtqi proteiforme, non sto venendo ”assimilato” dalla loro ideologia, io so di essere umano come diceva il buon Kurt Russell, voi un zi za).

Ed è qui che cascano tutti gli asini del mondo, compreso quella che portava sulla groppa il messia nella Domenica delle palme.

L’insieme degli umani che cos’è?

E’ un insieme di persone che deve imparare a vincere insieme la paura di se stessi.

Perché quel terrore atavico che noi sentiamo nei confronti degli altri in realtà è rivolto verso noi stessi.

Abbiamo paura di noi.

Di essere ”la cosa”, il mostro.

E più ne abbiamo paura più gridiamo del mostro a qualcuno.

Io personalmente dubito molto di quegli sciocchi che sventolano turetti mostri in giro.

HANNO PAURA DI SPARARE.

Di uccidere.

E prima di uccidere , di vivere.

Siamo presi da un isteria collettiva sollecitati da infinite provocazioni URLIAMO IN CONTINUAZIONE MOSTRO A QUALCUNO PERCHè DESIDERIAMO INCOSCIAMENTE O CONSCIAMENTE FARE LE MEDESIME COSE CHE HA FATTO COSTUI.

ECCO SPIEGATA LA RELIGIONE DEL ”MOSTRO” TURETTA che in fondo è solo un poveretto, ma se dici mostro tu mi desti qualche…SOSPETTO.

Perché gli umani sentono la necessità di mettersi ”insieme”?

Sopratutto nei momenti di stress?

Io dico che rispetto il diritto dell’umano di bloccare l’empatia e i neuroni a specchio.

Sopratutto quando si è insieme a ”tutt*”.

2+2 fa 5 solo nella mente di chi non ha saputo stabilire un argine all’empatia all’emozione e al terrore e non ha usato in modo corretto quei fottuti neuroni a specchio.

Argine Katechon.

Contro le potenze infere della manina che ti trema.

La schw* non ti uccide mica, ti assimila solo…ti fa credere che tremare è bello, e che non devi attraversare il muro della paura di non sapere chi sei.

La schwa odiosa che tutti noi Kurt Russell umani con un identità precisa definita bruceremmo all’istante con tutto il cherosene del mondo mica ti brucia, ti vuole assimilare dall’interno usando i neuroni a specchio delle manine che tremano e delle lacrime, che si purtroppo esistono, ma noi siamo qui per dirvi che se premete la cloche del jet al massimo della sua potenza essa tremerà come tutto il jet all’avvicinarsi del muro del suono, superato il muro della paura, la sopra sarà pace silenzio bellezza e potenza, sarete arcangeli che volano sopra il cielo azzurro del dolore e della tristezza.

No more blues.

Solo il rosso fuoco del lanciafiamme di Kurt.

Però alcuni non empatizzano con Kurt Russell…

Ti sta solo chiedendo di adeguarti, di fare finta di niente se vengono dette sesquipedali idiozie, in fondo, la logica è umana o no?

Maledetti neuroni specchio?

Maledetti angolassi.

C’era una parola così bella che nel mondo di oggi è stata abolita per essere sostituita da quell’orrore di termine anglodecerebrato ”EMPATIA”.

Prima si diceva PIETA’.

E’ importante sapere provare pietà.

E’ importante che qualcuno la sappia provare per noi.

L’empatia è la radice della rabbia e del dolore.

Della guerra, del male e dell’incomprensione.

Abbi il coraggio di avere pietà.

Anche se sembra che io ce l’abbia con gli anglosassoni ciò è falso, io detesto la degenerazione moderna della lingua nobile di Shakespeare.

Lo stupro che il politicamente corretto sta facendo di una lingua, che francamente riesce a raggiungere vette di sottigliezza molto superiori all’italiano, che in fondo è solo un fiorentino omogeneizzato e falso.

Io compresi cos’era l’amore quando Otello, il passionale, l’uomo di fuoco, l’accendibile dai neuroni a specchio incontrò Desdemona e gli raccontò di quelle che la gente chiamava le sue gesta ma erano le sue disgrazie…

E Desdemona ebbe pietà di lui.

L’unica Donna al mondo ad avere pietà di lui.

E l’amò.

Se noi non reintroduciamo il concetto di pietà, anche cristiano ma non solo cristiano, può essere Avalokhitesvara , nome orribile per carità pure quello, ma sempre meglio di empatia.

E’ qui che secondo me sta la grandezza dell’opera di Carpenter, che non è semplicemente ”contemporanea” è come tutti i capolavori, immortale ed eterno, come il dilemma che egli pone all’umanità.

Diceva un tale che il Cristianesimo fu seminato da qualcuno per distruggere l’impero romano, da menti molto fine che avevano compreso che lo scontro immediato e diretto avrebbe solo portato a Masada.

Quel qualcuno sbagliava.

Oggi l’impero NATO chissà perché gioca la carta dell’indifferenziazione della mostruosa schw*, che in fondo, parliamoci chiaro è la svastica della nostra epoca.

La radice primordiale brutale di un ideologia non più basata sulla paura dell’altro, ma sul sottile dubbio che aleggia in noi sulla nostra ”identit*”.

L’identità è necessaria a un individuo .

E anche a una società.

Una società liquida metamorfica proteiforme che tenta di assimilare tutti, attraverso i neuroni a specchio la disgustosa ”empatia” neutra, politicamente corretta è la ”cosa” che sta cercando di assimilare il gregge umano che pazzeggia in occidente attraverso il suo proteiforme LGBTQI+.

Non c’è limite alla paura se uno non ha il coraggio di provarla per capire sul serio quale di questo fottuto alfabeto indistint* TU SEI.

E’ anche e sopratutto una guerra odiosa verso i ragazzi e le ragazze di oggi, creature schiacciate prima dagli egoismi dei vecchi pandemici che non volevano crepare, adesso dal gesto deliberato di muovere una guerra che apparentemente è militare e usa il fuoco, ma nella realtà dei fatti, l’occidente e la Nato stanno tentando di assimilare il gregge umano anche al di fuori dell’occidente attraverso l’utilizzo della paura di sé stessi e della mancanza di identità.

E Kurt Russell Putin con la bottiglia di vodka in mano e il lanciafiamme atomico dall’altra deve esercitare il suo self control.

Ma io vi dico.

Non sottovalutate mai la mostruosa logica che sono in grado di produrre gli anglosassoni quando muovono guerra a un popolo.

Io non sono così sicuro che Kurt Putin Russell e Xi JB riusciranno a gestire la cosa metamorfica capitalista LGBTQI*.

Perché quella si trasforma.

Prima era Dio patria famiglia.

Adesso chissà perché le multinazionali promuovono LGBTQI+.

E un domani…

E un domani chissà.

Come diceva Marx sono stati evocati demoni che l’evocatore forse non è neanche più in grado di controllare.

Non è vero niente di quello che dicono i sedicenti caporioni della geopolitica.

Il dollaro è più forte che mai ed è quello che tiene per i coglioni il resto del pianeta, non i cannoni Nato che poi, in tutta onestà sono certamente di diversi ordini di grandezza migliori di quelli russi o cinesi.

Nessun cinese Ricco in totale onestà deposita i suoi soldi in Yuan.

TAIWAN circondata è un bluff.

Per cercare di arginare la cos*.

Non contiamoci sciocchezze.

L’America è l’araba fenice.

La terza guerra mondiale sarà una lotta tra la schva assimilatoria e le identità imposte dall’alto delle autocrazie non NATO.

Loro possono tenere le atomiche nella mano finché vogliono.

Ma non è su un campo militare che si definirà la terza guerra mondiale.

Tutta questa ansia di vedere le atomiche che scoppiano per aria è solo la nostalgia verso quando noi eravamo semplicemente uomini e adesso siamo ”maschi tossici.”

Mi sbilancio.

Non scoppierà nessun nuovo fronte.

Fatevene una ragione.

Niente atomiche ad accendere le cicche con cui trastullarci dello stupro della nostra identit* operata dalla schw*.

Si può solo avere pietà.

A dirla tutta non ho mai visto così tanto razzismo verso gli americani stessi, i quali sono probabilmente semplicemente un popolo come tutti gli altri, ma con un meccanismo infernale che sta contagiando l’universo mondo e la cui forma muta più veloce di quella di un virus.

L’atomica di Biden è la schw* il virus dell”insicurezza sulla propria identità che come quello di Wuhan, prima contagierà e danneggerà l’America e l’occidente ma una arrivato aldilà della barricata se ne vedranno delle belle.

Signori, io so solo che sono uomo.

Cercate di rimanerlo anche voi.

Non sarà semplice.


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