- Views 0
- Likes 0
Cari amici, voglio segnalarvi questa notizia nella quale mi sono appena imbattuto per caso:
Finanziato con tre milioni di euro il progetto “La crescita è donna” in favore dell’occupazione e della conciliazione vita/lavoro per le donne
La Confcommercio di Pescara informa di essere a disposizione di tutte le donne che intendono accedere ai finanziamenti regionali previsti dal progetto “La crescita e’ donna” presentato nei giorni scorsi dall’assessore Regionale al Lavoro, Paolo Gatti. Il progetto regionale prevede uno stanziamento di tre milioni di euro destinati a finanziare tre linee di intervento finalizzate a consentire alla donna di inserirsi nel mercato del lavoro. Il primo di tali interventi prevede incentivi a fondo perduto per l’avvio di nuove imprese rosa con copertura delle spese di avvio dell’attivita’, di investimento e di gestione relative al primo anno di attivita’. Il secondo intervento prevede invece incentivi a fondo perduto fino a quindicimila euro a favore di qualsiasi impresa che attivi rapporti di consulenza a favore di giovani professioniste operanti nella regione. La terza linea di intervento precede voucher family alle donne con carichi familiari per favorire la conciliazione di vita e lavoro. Al riguardo, la Confcommercio – dice l’organizzazione – e’ a totale disposizione delle nuove imprenditrici per la compilazione delle domande, per la redazione e presentazione del business plan e per l’assistenza finanziaria e gestionale della neonata impresa rosa. Le domande vanno presentate alla Direzione Politiche Attive del Lavoro della Regione Abruzzo entro il 31 maggio prossimo; per informazioni contattare la Confcommercio di Pescara, sita in Via Aldo Moro 1/3 Pescara tel. 085/4313620
Alla faccia della competitività.Per far “crescere” qualche donna, magari incompetente, va bene anche continuare ad affossare il Paese e, in questo caso, una Regione che a distanza di tre anni dal terremoto, ha ancora il capoluogo e decine di centri storici del cratere distrutti, inaccessibili o in buona parte puntellati. Oppure è un modo da parte del PdL per riconquistare il cuore delle elettrici scese nelle piazze “scandalizzate” e come sempre, cadute dai pioppi, per invidia verso le Olgettine?
Saluti,
P. Leo
Comunicato – Imprenditoria Femminile
25 Commenti
In fin dei conti, gli uomini lavorano tutti, non ci sono casi di indigenza maschile, hanno una vita media più lunga di almeno cinque anni rispetto a quella femminile, non ci sono casi di dispersione scolastica al maschile, non muoiono sul posto di lavoro, sono celebrati dalla mattina alla sera sui media, non muoiono di morte violenta…mi sembra ovvio che tutte le attenzioni siano rivolte alle donne, no?
p.s.: ieri nel suo abituale intervento durante la trasmissione “Che tempo che fa”, il giornalista Gramellini, si è giustamente indignato per le 37 donne uccise dal partner o ex partner dall’inizio dell’anno, forse aveva ragione Pasolini a definire la famiglia un’associazione a delinquere, ma facendo riferimento poi ai 109 morti sul lavoro dall’inizio dell’anno, ovviamente si tratta di cifre da prendere con le pinze, si è dimenticato di citare l’appartenenza sessuale, o no?
Alessandro(Quota) (Replica)
Se è per questo, caro Alessandro, si è dimenticato di citare tutti i casi, altrettanto numerosi, di violenza femminile di qualsiasi genere e tipologia ai danni dei minori, degli anziani (leggere, a tal proposito, “La strada degli errori” di Elizabeth Badinter) e degli uomini. Ma non è questo il punto.
Il punto è che Gramellini è un servo, come il 99% dei suoi colleghi, tranne rarissime eccezioni (Giulietto Chiesa, santo subito…e insieme a lui pochi altri non conosciuti al grande pubblico, alcuni anche miei amici personali; per il resto non me ne vengono in mente altri…).
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
ribadisco anche in questo caso, come il nazifemminismo stia calpestando la costituzione italiana e continua a farlo impunemente, con buona pace di Napolitano..
Damien(Quota) (Replica)
Se si sostiene che la crescita dipende dalla piena occupazione è un discorso, se invece si dice che la crescita dipende dalla piena occupazione femminile è tutt’altro. Il primo è un discorso plausibile nell’ambito di un concetto di crescita che guarda solo al PIL (quindi discutibilissimo per motivi che non sto quì a dire), ma in tal caso si dovrebbe puomovere l’occupazione in quanto tale, non particolarmente quella femminile, ed a partire dal concetto che qualsiasi impresa, ripeto qualsiasi, assume in funzione della produttività prevista del lavoratore che assume e quindi, per la stessa logica interna dell’impresa, non può essere sessista per definizione. Stesso concetto vale naturalmente per la incentivazione di nuove imprese e imprenditori. Dal punto di vista complessivo, non conta assolutamente nulla che un’impresa sia femminile o maschile, basta che funzioni. Quindi gli incentivi all’imprenditoria riservati alle donne sono una evidente discriminazione sessista.
Se invece si sostiene che la crescita dipende dalla piena occupazione femminile, il discorso è, se possibile, ancora più grave e falso. Perchè in tal caso vorrebbe dire che le donne sono considerate più produttive degli uomini, cosa palesemente falsa e persino inverosimile. Vorrebbe dire anche che una impresa al femminile sarebbe più produttiva di una al maschile. Ridicolo solo a pensarlo, ed ancora una volta sessismo allo stato puro.
Si fa un gran chiaccherare di libertà, ma poi si finisce sempre col dirigismo, cioè con gli “illuminati” che decidono cosa è bene e cosa è male, impongono la loro concezione tramite la potenza dei media di cui dispongono (in pratica quasi tutti), e poi fanno si che si prendano provvedimenti di legge ad hoc. Che certe decisioni di lavorare fuori casa o dentro casa, oppure di mettersi o non mettersi a fare impresa, siano prese liberamente da uomini e donne in funzione delle loro capacità, inclinazioni,preferenze, stili di vita, non è considerato possibile dagli “illuminati”. E questa sarebbe libertà?
Armando
armando(Quota) (Replica)
Sono pienamente d’accordo con quanto ha puntualizzato Armando. Ciò che trovo particolarmente scandaloso (e autolesionista per il futuro del Paese) è l’elargire di tali somme sproporzionate da parte di una sola Regione, peraltro già malconcia anche per la/e prossima/e generazione/i. Chi vive o frequenta i piccoli centri, dove tutti si conoscono, può facilmente rendersi conto dove andranno a finire queste ennesime e aggiuntive regalie al “valore femminile”: nel proliferare del negozietto, sotto casa ovviamente, di scarpe, borsette, foulard e cianfrusaglie assortite e nel quale le neo imprenditrici passeranno buona parte della giornata a chiacchierare con le amiche. Sono ben poche a cimentarsi con attività più impegnative, nonostante tutti i vantaggi di partenza e sostegni a non finire per il seguito, come per es. un forno artigianale (dovrebbero lavorare di notte, anche se di solito questo compito spetterà comunque al marito o collaboratore uomo).
Suppongo che questo tipo di politica dei “regalini” non sia limitata alla sola Regione Abruzzo. Quanto denaro pubblico sarà quindi buttato via (ogni anno)?
Quali risultati potremmo raggiungere (per il Paese) a medio termine, se questi fondi perduti e discriminatori
(umilianti per i tanti lavoratori specializzati e professionali rimasti senza lavoro o prospettive), venissero impegnati per la creazione di poli di ricerca regionali per favorire chi effettivamente merita oggi e ricavandone anche qualche brevetto o innovazione domani?
Finchè avremo una classe politica cresciuta nei cortili delle parrocchie, che conosce vita e miracoli di ogni Santo del calendario ma non è in grado di distinguere un atomo da un isotopo o da una molecola, non potremo mai ingranare la retromarcia e uscire dal cul de sac nel quale ci hanno portati e continuano a scorrazzarci.
P. Leo
P. Leo(Quota) (Replica)
E’ talmente vero che i termini “crescita”, ricchezza di un paese ( il “PIL” ) e “progresso”, sono tutti da ridefinire, che dopo decenni di ossessiva imposizione a “crescere”, e di successi sulla via del “progresso”, tutti gli studi demografici, avvertono che ci stiamo estinguendo, i sociologi rilevano che i nipoti sono più poveri dei loro nonni, e risultano anche essere assai meno sereni e contenti. Qualcosa non torna. A meno che col termine “crescita”, o col termine “progresso”, come oggi succede per tante parole il cui rapporto col significato originario è stato totalmente stravolto, non si intenda qualcos’altro.
cesare(Quota) (Replica)
Io, però, non riesco a capire cosa c’entri il “nazifemminismo” in tutto ciò, e soprattutto mi chiedo cosa sia il “nazifemminismo” ?!?, visto e considerato che in giro per l’Europa non vedo eserciti femminili armati di tutto punto. Casomai sono i potenti, i banchieri a decidere il destino del popolo. Sì, so bene che fra di voi c’è chi attribuisce al femminismo (che alcuni definiscono “post femminismo”…??, il che è assurdo, perché siamo in piena era femminista (non “nazifemminista, eh…!)) e alle donne un potere morale capace di disarmare psicologicamente gli uomini, ma io credo che il discorso sia più complesso; ossia che esistano anche altre cause, legate alla stessa modernità, nonché all’opportunismo di chi ci “governa”.
Massimo(Quota) (Replica)
Caro Massimo, il termine “nazifemminismo” è normalmente utilizzato solamente da pochissimi frequentatori del blog; per la verità normalmente solo da uno, e sempre nello spazio dei commenti che è libero e aperto al contributo di tutti, anche e soprattutto di coloro che non sono organici al Movimento. Non troverai un solo articolo nel sito dove una simile terminologia venga usata.
Ciò detto, è evidente che si tratta di una forzatura semantica, diciamo così, con la quale si vogliono sottolineare alcuni risvolti (in particolare ideologici) del femminismo. Concordo con te che sia esagerata, è evidente, ma non del tutto. Perché da un certo punto di vista, come dicevo, si fa fatica a connotare in maniera diversa determinati aspetti ideologici di alcune correnti del femminismo (in particolare quello della differenza).
Come definire altrimenti un’ideologia che sostiene un concetto a mio parere aberrante ed esplicitamente sessista e razzista, e cioè che la violenza sia solo ed unicamente maschile? Che differenza c’è, secondo te, tra questa affermazione e quelle di coloro che sostengono che gli “ebrei sono in un modo, i neri in un altro e gli zingari, gli arabi, i mussulmani, i “latinos”, i meridionali ecc. ecc in un altro ancora? (ti invito a vedere la mia video intervista dal titolo “femminismo, ideologia razzista sulla homepage del sito).
Per quanto riguarda gli altri aspetti del tuo intervento, ti invito a leggere gli articoli nel sito, a cominciare dal nostro Manifesto, il Movimento Beta, e dall’editoriale “L’emergere storico della QM, cosa che non hai fatto neanche un po’ altrimenti non avresti scritto quello che hai scritto (nulla di male, sia chiaro, però prima di criticare è bene conoscere cosa si critica…). Se lo farai ti renderai conto ben presto che il nostro è un approccio complessivo, olistico, come si suol dire (oggi va anche di moda perché sa molto di new age…) e non consideriamo la relazione MM/FF come una variabile indipendente o esogena rispetto al contesto storico, sociale e culturale.
Al contrario, riteniamo che sia una parte fondamentale, strutturale, e con una valenza strategica, di un mosaico più grande dove i differenti aspetti e piani della realtà sono strettamente interconnessi e collegati fra loro.
Leggi e poi ne riparliamo…
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Massimo: non riesco a capire cosa c’entri il “nazifemminismo” in tutto ciò, e soprattutto mi chiedo cosa sia il “nazifemminismo” ?!?, visto e considerato che in giro per l’Europa non vedo eserciti femminili armati di tutto punto…
_________________________________________
Ho sempre pensato che uno dei difetti principali di molti uomini, la loro inadeguatezza intellettuale, è che se non vedono le donne con un fucile in mano che avanzano col passo dell’oca, non vedono nessun potere femminile.
L’ho sempre pensato, eppero’ vederlo scritto, fa cmq un certo effetto…
BlaBla(Quota) (Replica)
infatti Massimo ,se vedi il mio blog che ovviamente è personale e che non ha nulla da vedere con uomini beta ,anche se seguo parecchio il sito ,uso due termini ,sia nazifemminismo, per le stesse ragioni che ha spiegato Fabrizio , sia femdominismo, che mi sembra più consono.
Adesso ,che il termine nazifemmiismo sia un pochino esagerato ,non hai tutti i torti a pensarlo, ma certi pensieri ,certe frasi (per dirne una “uomo morto non stupra”) fanno pensare ad una ideologia che, con la sinistra (per come la pensiamo in questo movimento) non ha niente a che vedere ,eppure si dicono addirittura di estrema sinistra. Per me c’è qualcosa che non quadra.
mauro recher(Quota) (Replica)
Sicurismo.
La notizia è da verificare in tutti i suoi dettagli.
Ma quel che importa è il non lasciarsi sfuggire il segnale che ne viene: l’avanzare senza fine del sicurismo che in questo caso va a colpire una donna (straniera) ma che è uno dei caratteri del presente e che minaccia paurosamente il futuro.
In quanto madre se la caverà. La minaccia incombe sui padri e sugli UU in generale.
Da molto tempo tengo sotto osservazione questo fenomeno emergente su vasta scala e a 360 gradi. Prima o poi ci scriverò qualcosa.
E’ intrinsecamente connesso alla QM (anche se non sembra così).
http://www.corriere.it/cronache/12_marzo_26/bimbo-muore-cadendo-materasso-torino_84adcdf2-775d-11e1-93b9-89336e75ab45.shtml
RDV
Rino(Quota) (Replica)
Ho sempre pensato che uno dei difetti principali di molti uomini, la loro inadeguatezza intellettuale, è che se non vedono le donne con un fucile in mano che avanzano col passo dell’oca, non vedono nessun potere femminile.
L’ho sempre pensato, eppero’ vederlo scritto, fa cmq un certo effetto…
>>>
Tutti abbiamo dei difetti, tu compreso. Ma non è questo il punto. So bene che le donne possiedono i loro “invisibili” poteri, ma parlare di nazifemminismo, significa non sapere cosa sia stato il nazismo.
Tu lo sai?
Massimo(Quota) (Replica)
Massimo: Tutti abbiamo dei difetti, tu compreso…
_______________
Sì, ma io ne so un “pochino” più di te.
Il termine nazifemminismo e stato sdoganato persino sul corriere della sera (già 4 anni fa) in una articolo firmato da Camille Paglia (una nota femminista americana: http://it.wikipedia.org/wiki/Camille_Paglia)
Non ci credi?
http://archiviostorico.corriere.it/2008/gennaio/11/Dico_Hillary_una_nazifemminista__co_9_080111141.shtml
Quindi zitto e impara, da chi ne sa “un po’ più” di te sul’argomento.
Bye bye
BlaBla(Quota) (Replica)
“Sì, ma io ne so un “pochino” più di te”. (Bla Bla)
“Quindi zitto e impara, da chi ne sa “un po’ più” di te sul’argomento”. (Bla Bla)
Bla,Bla, ma che razza di modo di rispondere è questo? Cosa puoi ottenere ponendoti in questa maniera? Qual è l’obiettivo? Dimostrare che tu sei un “veterano” della QM mentre Massimo soltanto un novellino o un pivello? E una volta fatto? Cosa abbiamo ottenuto? Se tutti replicassimo nel tuo stesso modo, otterremmo solo il risultato di allontanare tutti gli uomini che si avvicinano ai movimenti maschili. Non mi sembrerebbe molto intelligente da parte nostra. Non trovi?
Io non conosco Massimo, però probabilmente, in una qualche misura, è incuriosito da quello che scriviamo, è evidente che è ancora interno a quelle dinamiche che noi abbiamo smascherato e superato, ma il fatto stesso che venga qui a scrivere, anche se in modo critico-dubitativo, potrebbe significare che forse le sue certezze non sono poi così granitiche.
E noi cosa facciamo? Ci mettiamo a fare la gara a chi ha capito di più? Questo è un atteggiamento gravemente infantile ed immaturo. La verità è che quando ci interroghiamo sui perché e i percome il movimento maschile non riesce a crescere, insieme a tante altre considerazioni più che giuste sulle difficoltà oggettive date dal contesto, dovremmo anche sottoporre noi stessi ad una seria e spietata autocritica.
Entriamo nel merito, invece di reagire come galli in un pollaio. Poi, come ben sapete, se il tizio in questione si rivela essere un provocatore, sono io per primo a mandarlo a quel paese, proprio come ho fatto pochi giorni fa con quell’onurevni…Non mi sembra però che Massimo abbia avuto il suo stesso atteggiamento. Ha avanzato delle perplessità sull’ opportunità di utilizzare il termine “nazifemminismo”. E noi rispondiamogli nel merito che è sempre la cosa più giusta. In un secondo momento, laddove percepissimo che si sta solo prendendo gioco di noi, lo mandiamo a spendere. Non mi pare però che fosse questo il caso.
Fabrizio
Fabrizio Marchi(Quota) (Replica)
Le metodiche di questo femdominismo assomigliano molto a quelle dei nazisti, da qui il termine nazifemminismo
Personalmente, opto per i seguenti
-femminazi
-nazivaginocentriche
-Nazifemdoministe
non mi soffermo a smerigliare sui termini esposti.. fino a ieri non vi era neanche la coscienza di avere a che fare con un esercito ben piu’ temibile del nazismo, con armi psichiche devastanti capaci di plagiare menti, leggi e società, riducendo l’essere umano a semplice merce, schiavo in una prigione globale, dove l’apparire è superiore, dove l’essere è ripudiato.
Damien(Quota) (Replica)
Massimo:
So bene che le donne possiedono i loro “invisibili” poteri
——————————————
Invisibili? Se giri per una città vedrai molte donne che camminano fregandonose di te, e se qualcuna contraccambia il tuo sguardo ossia ci stà: ti devi proporre e nella ipotesi più comune, pagare, guidare ed altre noie inutili, quando non ti sfruttano facendoti faticare fisicamente…
Girando potrai vedere donne che guidano automobili, spesso da sole, e difficilmente accompagnano un uomo, perché deve essere il contrario: tu devi essere il cavalier servente. Per tutta risposta le donne rarissimamente hanno qualche complimento da fare agli uomini, spesso, oltre a mostrare indifferenza, ci insultano pesantemente e non riconoscono i nostri sconfinati meriti: perché se l’uomo è andato sulla Luna (cosa che vogliono smentire ultimamente) non è certo merito delle donne, come neanché aver costruito città…Dice: le donne partoriscono. A parte che per me non è il lato femminile che prediligo , ma hanno il loro merito che nessuno mette in discussione. E’ un’altra forma di potere, se vuoi fuggire e lasciarla con il suo bambino (tanto comunque ne trovano un altro di uomo) non è legalmente permesso e se vuoi essere presente devi pagare, e se lei non ti vuole più, ti allontanano dai figli ma paghi lo stesso.
Alternativa: prostitute, sempre pagare e sei considerato pure un delinquente che le sfrutta, e poi tutto il vittimismo: che noia, che barba, che noia. Va a finire tutto in masturbazione.
(hai mai messo in dubbio tutto questo, e se no, perché?)
Natura-cultura: oggi le donne fanno cose che erano impensabili un po di anni fa: come guidare, fare il militare, lavorare, fare sesso prima del matrimonio…eppure mantengono il loro potere e il ruolo dell’uomo è più o meno lo stesso, quando non compromesso dall’avanzare in molti campi (tranne quelli da zappà) delle donne…
Leonardo(Quota) (Replica)
X Leonardo.
E credi che io non lo sappia? Guarda che quando mi riferisco agli “invisibili poteri femminili” intendo semplicemente dire che loro possiedono poteri “non istituzionalizzati” (quindi “culturali”) ma intrinsechi, quindi naturali; ovvero “potere della fica” e quant’altro. Ci voleva tanto a capirlo?
Per quanto riguarda il resto, ha già risposto Fabrizio Marchi a “Bla Bla” e, in ogni caso, resto dell’opinione che parlare di “nazifemminismo” sia altamente controproducente per la causa maschile.
Tutto qua.
Massimo(Quota) (Replica)
Massimo:
“potere della fica”
————————————
Ecco: potere che la maggioranza dei maschi conosce, però poi si parla di fallocrazia e povere vittime del maschilismo, di donne affamate di uomini. Coerenza, aprire gli occhi, loro hanno un potere che non è solo quello che gli uomini gli donano, ma attivo a non essere attive controllando la loro fame sessuale per poter attrarre uomini e rieducarli rendendoli funzionali per i loro bisogni.
Leonardo(Quota) (Replica)
Coerenza, aprire gli occhi, loro hanno un potere che non è solo quello che gli uomini gli donano, ma attivo a non essere attive controllando la loro fame sessuale per poter attrarre uomini e rieducarli rendendoli funzionali per i loro bisogni.
>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>
Concordo, tranne che su questo passaggio:
“ma attivo a non essere attive controllando la loro fame sessuale”
Ecco, questo è realmente un mito maschile, già propagandato ai tempi dei greci, ovvero quello “della fame sessuale femminile”, di cui io in circolazione NON vedo traccia. Quelli realmente vogliosi e “affamati” sono gli uomini, non le donne, e i motivi sono sia culturali che (soprattutto) naturali.
Massimo(Quota) (Replica)
@Massimo
Forse ho scritto male io, ma intendevo dire proprio che non mostrano fame sessuale, ossia che non sono affamate. Tranne che per i soldi.
Leonardo(Quota) (Replica)
@Leonardo:
hai dimenticato un altro passaggio da puntualizzare..non puoi neanche masturbarti.. perchè se lo fai sei uno sfigato.. che non riesce ad ingraziarsi una donna.. e i primi a offenderti sono proprio gli ometti!..non si scappa..
@Massimo:
Concordo sul passaggio sull’uso strumentale della vulva e la deficitaria libido femminile, tranne nei casi altrove esposti (cantanti, bellissimi, ricchi..) dove interviene il vero cialis femminile: la mente.. una donna bisogna “fotterla” in testa.. e te la porti a letto..sposata o meno che sia..ma se fai parte di questa categoria, ti risparmi le forche caudine..
Damien(Quota) (Replica)
@ Damien
>
Sì parla a livello generale, non di casi e situazioni particolari. So bene anch’io qual è “il cialis femminile”, ma, personalmente, posso dirti che seppur in maniera diversa, anch’io ho bisogno di “un certo cialis” e di un certo genere di donna; anche tantissimi uomini lo hanno, perché soprattutto col passare degli anni, il sesso diventa essenzialmente “testa”, “cervello”.
Quello che era eccitante a vent’anni non lo è più a quaranta. Anzi, a un certo punto diventa tutto scontato e noioso. E’ normale, fisiologico che sia così, perché ogni cosa ha il suo tempo.
Massimo(Quota) (Replica)
Ogni tanto bisogna pur sorridere …….
Sesso e Pil: le due leve che muovono il mondo?
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
La questione femminile: servono riforme e un cambio di mentalità
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)
PARI OPPORTUNITÀ, 10 MILIONI DI EURO PER NUOVE IMPRESE FEMMINILI
Luigi Corvaglia(Quota) (Replica)